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Autore: Sir Joseph Conrard    20/11/2017    4 recensioni
A Zootropolis, Judy ha risolto il caso degli Ululatori Notturni e si prende una meritata vacanza, insieme a Nick, per andare a trascorre due settimane all'insegna del divertimento sul Lango Landlake. Ma non può sapere che proprio lì avrà inizio un'avventura straordinaria e ricca di colpi di scena.
Nascerà un'amicizia fuori dal comune, si scopriranno nuovi complotti e ci saranno nuovi nemici da sconfiggere. Tutto questo ambientato nell'universo di Zootropolis con i nostri due eroi prefeiti
A tutti una buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7
Un incontro molto ravvicinato
 
“Crescono così in fretta non è vero ?” chiese Rafael guardando il grosso felino osservare il punto in cui Elodie era sparita insieme a Julia
“Già, sembra ieri che era una tenera cucciola” disse Victor con un sorriso “con quei suoi occhioni … tutta sua madre” disse in tono più malinconico la pantera, guardando per terra
“Victor” lo richiamò la lince “non farti carico di colpe che non hai, non è stata colpa tua. Chi se lo poteva immaginare cosa sarebbe successo a Victoria” disse in tono triste la lince
“Avrei dovuto essere lì quel giorno Rafael” disse con tono risoluto il grosso felino “se fossi stato presente, tutto questo non sarebbe successo”
“Guarda il lato positivo Victor. Guarda a ciò che ti è rimasto, non a quello che hai perso” disse la lince appoggiando una zampa sulla spalla del grosso predatore
“Grazie mille ma …” continuò Victor “non posso farcela da solo. Se solo Victoria fosse ancora …” non riuscì a terminare la frase che la porta della tavola calda si aprì. Entrambi gli animali videro Nick e Judy parlottare tra loro, mentre scendevano la piccola scalinata
 
“Allora com’è andata ?” chiese la lince
“Vuole un mio parere ?” chiese la volpe “cominci a preparare le carte per l’ammissione a un ospedale psichiatrico. Perché quei due ne hanno veramente bisogno” disse indicando il locale dov’erano i due animali
“Io non la penso come te Nick” intervenne la coniglietta “per me erano sinceri e poi, scusa, ma come pensi si sia ferito Doug ? L’hai visto anche tu che quello era un bel grosso segno d’ artigli”
“Forse hai ragione, ma io continuo a non essere del tutto convinto”
“Ho un’idea” esclamò la coniglietta “Sceriffo, sa per caso dov’è la barca che Doug e Duke hanno utilizzato ? Forse riusciremo a trovare qualcosa” disse Judy rivolgendosi alla lince
“Mi faccia pensare” disse Rafael grattandosi il mento “Oh … certo, adesso ricordo.  È ancora al molo, nessuno l’ha toccata. Vuole che vi ci porti ?”
“Se per lei non è un problema”
“Nessun disturbo” disse la lince con un gran sorriso “Tu vieni Victor ?” disse rivolgendosi alla pantera
“Certo. Voglio proprio vedere se le tue capacità investigative sono migliorate oppure no. Perché, se non ricordo male, tanto tempo fa non eri un granché” disse il grosso felino con un gran sorriso
“Saresti sorpreso di vedere come sono migliorato” disse la lince tutta orgogliosa “da questa parte”  affermò, dirigendosi verso il molo seguita dagli altri animali
 
 


Intanto sul Vecchio Ponte …
 
“Sai Julia, penso che non dovresti sporgerti così tanto “disse Elodie un po’ preoccupata “non è molto alto, ma potresti cadere in acqua e ti ricordo che tu non sai nuotare”
“Oh, avanti Elodie” esclamò Julia “mi sembri mia madre” disse la coniglietta sporgendosi ancor di più dalla ringhiera in legno
 
Erano arrivate da poco al famoso ponte del lago Landlake, che collegava la terraferma a un piccolo isolotto  che si ergeva in mezzo al lago. Il Vecchio Ponte, lungo all’incirca 500 metri, nonostante fossero passati molti anni, si ergeva in tutta la sua bellezza, conservando quel fascino che non aveva mai perso.
Per questo gli abitanti di Bunny Burrow, lo avevano chiamato così, perché quel ponte aveva più di 100 anni, e per tutto questo tempo era rimasto stabile e in buone condizioni. Un vero miracolo !
La superficie della struttura era fatta interamente con tronchi di pino ricoperti di resina, per far in modo che, durante le intemperie, non cedesse. La ringhiera era composta da piccoli rami, appoggiati verticalmente uno vicino all’altro, mentre i corrizampe erano fatti con ramoscelli più piccoli, raffiguranti vari disegni, intagliati a zampa
 
I due piccoli animali si trovano esattamente a metà percorso, avevano deciso di andare a giocare sulla piccola isoletta. Niente di più facile, dovevano solo attraversare un ponte. Ma Julia, ad un certo punto, aveva cominciato a sporgersi pericolosamente dalla ringhiera, per guardare di sotto
“D’accordo, ma non continuare a sporgerti” la riprese ancora la piccola pantera
“Oh, avanti Elodie. Che cosa mai potrebbe andare storto ?”
“Non so” disse in tono sarcastico Elodie “il fatto che potresti cadere da un’altezza di due metri e ritrovarti in acqua, dove non toccheresti ?”
“Come sei paranoica” disse la coniglietta dondolandosi ancor di più dalla ringhiera, finché ….
 
 


Nel frattempo, sul molo …
 
I quattro animali arrivarono sul molo, dove ormeggiata, vi era la piccola imbarcazione usata dal montone e dalla donnola. I due agenti notarono immediatamente che la prua della barca era schiacciata su se stessa, come se avesse urtato un grosso scoglio
“Allora Doug, diceva la verità” disse la coniglietta avvicinandosi all’imbarcazione per esaminarla meglio
“Può darsi che abbiano preso uno scoglio” provò a formulare la volpe
“Su questo hai ragione Nick” affermò Judy “in questo lago ci sono molti scogli, ma nessuno di questi è così enorme da provocare questi danni. Sembra che abbiano sbattuto contro un muro di cemento bello alto. Sono fortunati che non sia affondata” disse la coniglietta continuando ad esaminare la bagnarola.
 
Sul pianale della barca, la leporide,  notò subito la cassetta di pronto soccorso aperta e, non poco distante, la pistola di segnalazione. Quindi Doug, non aveva mentito neanche su questo.
 
“Ehi guardate qui” disse improvvisamente Victor. Tutti i presenti guardarono la fiancata destra della barca, dove, quasi a livello dell’acqua vi era tre grossi segni d’artigli, identici a quello di Doug
“Comincio a pensare che abbiano detto il verità” disse lo sceriffo Bishop, alzando il cappello e grattandosi la testa.
Ad un certo punto, mentre stava esaminando ancora la prua, Nick notò qualcosa di verdognolo, incastrato tra i pezzi di lamiera. Lo prese e cominciò ad esaminare lo strano oggetto che aveva trovato. Era un piccolo rettangolino ruvido e sottile, ma molto resistente di colore misto tra il marrone e il verde scuro ed emanava un terribile odore di palude.
 
Quando la volpe l’annusò, subito si tappò il naso per il forte fetore “Ma che cos’è questa roba ?” disse, attirando l’attenzione degli altri animali
“Fammi un po’ vedere” disse la coniglietta, prendendo in mano lo strano oggetto
“Stai attenta, emana un odore terribile, forse è stata utilizzata in passato come arma chimica” disse la volpe allontanandosi per riprendere fiato
La coniglietta intanto era rimasta ad osservare lo strano rettangolino, finché non si ricordò delle parole della donnola
 


“Non aveva pelo, ma una specie di corazza verdognola, tipo na cotta e maglia, ca usavan e cavalieri, formata da tanti rettangoli che emanavano un terribile odore di palude e fango”
 


“Vuoi vedere che …” disse la coniglietta, continuando ad osservare lo starno oggetto
“Cosa ?” chiesero la lince e la pantera
“Duke aveva detto che il mostro non aveva pelo, ma era ricoperto da una specie di cotta di maglia formata da rettangoli puzzolenti, come questi” disse indicando il rettangolino “forse appartiene all’essere che ha aggredito Doug e Donnolisi. Dovrei saperne di più” disse la leporide appoggiando una zampina sotto il mento
“Forse conosco un animale che può aiutarvi” disse improvvisamente Rafael “non poco distante dal lago, vive un pescatore, un vecchio cinghiale di nome Sheldon, che sa tutto sul mostro che infesta questo lago. Ma devo avvertirvi, è un tipo molto burbero e parecchio strano. Ma se c’è qualcuno che può raccontavi per filo e per segno cosa infesta questo lago è proprio lui”
“Perfetto” disse Nick avvicinandosi agli altri animali, con il naso ancora tappato con le zampe “un altro stramboide” affermò,  fingendosi entusiasta
“E dove possiamo trovarlo ?” chiese la leporide
“Di solito si trova alla taverna di Boe. Passa molto tempo lì”
“Bene, ci andremo dopo pranzo”
“Neanche il tempo di fare la pennichella ?” chiese la volpe “Insomma io ho bisogno di …” non riuscì a terminare la frase che sentirono una voce chiamare Victor, e quella voce sembrava essere quella di Elodie
 

In meno di mezzo secondo Victor corse subito verso la voce della figlia, seguito a ruota dagli altri animali. La trovarono vicino alla macchina dello sceriffo, con le lacrime agli occhi. Poverina era veramente disperata
“PAPÁ, PAPÁ” continuava a urlare “PAPÁ DOVE SEI?”
“Eccomi Elodie” disse il genitore precipitandosi verso la figlia “Che succede ? Ti sei fatta male ?”
“Papà … Julia … “disse fra un singhiozzo e l’altro la cucciola
“Adesso calmati” la rassicurò il genitore “e dimmi che cosa è successo “
“Eravamo sul Vecchio Ponte, volevamo andare a giocare sull’isolotto in mezzo al lago” cominciò a raccontare la piccola “Julia si è sporta troppo ed è caduta in acqua e purtroppo lei non sa nuotare. Per fortuna vicino a lei c’era un grande tronco galleggiante e si è aggrappata. Mi ha detto di cercare aiuto e sono venuta a chiamarvi, ma non so se è ancora … ancora … e se dovesse essere …” le lacrime presero di nuovo il sopravvento e la piccola ricominciò a singhiozzare
“Non ti preoccupare, sei stata brava ad arrivare fin qui. Adesso vado a prenderla io “ la rassicurò il genitore
“Che succede ?” chiese Rafael, seguito subito dopo da Judy e Nick
“Julia è caduta in acqua” spiegò Victor
“CHE COSA ?!” esclamò la coniglietta “lei non sa nuotare !”
“Tranquilla si è aggrappata a un vecchio tronco galleggiante” disse Victor, cercando di rassicurare Judy
“Se la piccola non sa nuotare, ma è riuscita a trovare un appiglio è salva per ora” disse la lince con una voce seria
“COME PER ORA ?” chiese Judy con le prime lacrime che cominciavano a rigarle il volto
“Se non ci sbrighiamo andrà in ipotermia. La temperatura del lago, soprattutto quando piove scende molto velocemente sotto lo zero. Dobbiamo trovarla al più presto”
“Cosa stiamo aspettando allora ?” disse Victor “ muoviamoci !”
“D’accordo “ disse Rafel “voi tre rimanete qui. Noi torniamo presto” detto questo, i due predatori,  di diressero molto velocemente verso il Vecchio Ponte
 
 

Intanto in acqua …
 
Perché non l’aveva ascoltata ? Perché era così testona ? Se l’avesse ascoltata, ora non si sarebbe trovata in quella situazione
Erano questi i pensieri che continuavano a tormentare la mente di Julia. Si trovava in acqua ormai da quanto ? Neanche lei lo sapeva. Cominciava a sentire freddo, le zampe posteriori, immerse nell’acqua gelida, non le sentiva più e le zampine stavano cominciando a diventare blu, segno che il sangue non stava circolando correttamente. Per fortuna era ancora viva.
Aveva trovato quel grosso tronco galleggiante in acqua e in fretta e furia si era aggrappata con tutte le sue forze, ma adesso aveva tanto sonno, l’idea di chiudere gli occhi si fece sempre più forte finché la coniglietta non cedette a quel desiderio e chiuse le palpebre.
Dopo neanche un minuto il grosso tronco cominciò a dirigersi verso l’isolotto di sua spontanea volontà
Chi poteva immaginare che il grosso tronco galleggiante era, in realtà, colui che aveva spaventato Doug e Duke e che ora stava salvando la piccola Elodie ?
 
 


Intanto sopra il ponte …
 
“Maledizione non la vedo” disse Victor scrutando il punto in cui era caduta Julia
“È possibile che il tronco possa essere stato trasportato verso le sponde” disse la lince “Proviamo a controllarle, forse la troveremo. Io controllo le sponde della terraferma, tu vai  verso l’isolotto. Se la trovi, avvertimi con questo” disse la lince porgendo un walkie-tokie a Victor “intesi ?”
Il grosso predatore annuì, dopodiché i due mammiferi si separarono
 
 


Intanto sulla sponda del fiume …
 
Orami era distesa sulla riva da molto, l’aveva salvata giusto in tempo.
Se ne stava tranquillo in acqua, finché non sentì qualcosa aggrapparsi al suo muso e urlare qualcosa. Dopo un paio di minuti, aveva aperto lentamente l’occhio sinistro e aveva visto questa piccola coniglietta dal pelo marroncino aggrappata al suo muso, con gli occhi chiusi e uno strano colorito. Evidentemente, non era abituata a sopportare il freddo come lui, doveva fare qualcosa. Subito si era diretto verso l’isolotto e una volta raggiunta la riva, aveva cercato di riscaldare la piccola leporide come meglio poteva, stringendola delicatamente con la sua enorme zampa. Pian piano la piccola, aveva ripreso colore e adesso si trovava distesa al sole, ancora addormentata. Che fare ?
L’ultimo suo contatto con altri mammiferi non era andato granché, anzi lo avevano anche ferito. Che scenate !
Solo perché aveva cercato di aiutarli a raccogliere quei piccoli oggetti galleggianti
Mentre era immerso nei suoi pensieri, vide che il piccolo corpo aveva cominciato a muoversi. Incuriosito, si avvicinò pian piano , accostando il proprio muso vicino a quello della coniglietta
 
Julia aprì lentamente gli occhi e quello che vide la spaventò molto. Un occhio giallo ambra la stava osservando e una fila di lunghi denti scintillavano davanti ai suoi occhi. Ci mise 5 secondi a capire che quello non era un animale comune, ma il mostro del lago
Lanciò un urlo talmente forte che la creatura incespicò su stessa, inciampando sulla sua propria coda, sbattendo la testa contro un albero
 
 


Nel frattempo, non molto lontano da Julia …
 
Aveva sentito qualcuno urlare, possibile che fosse Julia ? Se fosse stata in pericolo ?
Doveva intervenire all’istante. Cominciò a correre in fretta e furia e intanto prese il walkie-tokie
“Rafael, penso di averla trovata, si trova sull’isolotto. Tu intanto raggiungimi” disse Victor continuando a correre
 
 


Intanto sulla riva …
 
Era rimasta pietrificata. Non aveva mai visto un animale così strano, senza pelo, senza orecchie e con un muso allungato in avanti, dal quale spuntavano diversi denti. Era veramente grande, aveva un colorito verdognolo tendente sullo scuro ed era ricoperto da una serie di rettangolini di vario colore: gli arti erano ricoperti da tanti quadratini scuri, mentre il busto era formato, anch’esso, da una serie ordinata di quadratini bianchi opachi 
Aveva una lunga coda senza pelo, ricoperta da tanti rettangolini scuri, alla cui sommità, vi era due strisce parallele formate da vari triangolini posti verticalmente, l’uno vicino all’altro, che si congiungevano verso la fine.
Il grosso animale, si alzò lentamente sulle zampe posteriori, massaggiandosi il cranio e cominciò a guardare la piccola leporide.
Calò un improvviso silenzio dove, entrambi gli animali si contemplavano a vicenda. Eppure Julia, aveva visto da qualche parte, quell’animale nei suoi libri scolastici … ma dove ?
 
Inoltre, adesso che ci pensava bene, come aveva fatto a tornare a riva ? Se non ricordava male, si trovava ancora in acqua ed era aggrappata ad un … no, non poteva essere, possibile che …
“Tu mi hai salvata” disse con un filo di voce la coniglietta. Il grosso animale, inclinò la testa cercando di comprendere quello che il piccolo mammifero gli aveva appena detto
“Non capisci la mia lingua ?” chiese la coniglietta avvicinandosi al grosso essere. Impaurito l’animale indietreggiò e si nascose dietro un albero. Nonostante fosse grande e grosso, vedeva la piccola coniglietta come un qualcosa da cui stare alla larga
“Non ti farò del male” lo rassicurò la leporide “avanti” lo incoraggiò Julia
Il grosso animale, pian piano cominciò ad uscire dal suo nascondiglio e si avvicinò, ancor di più alla coniglietta. Mentre si avvicinava, Julia riuscì a vedere che il suo occhio destro era gravemente ferito
“Chi ti ha fatto questo ?” chiese la leporide indicando l'occhio del mostro
L’animale si appoggiò la grossa zampa sul suo occhio, ancora gli faceva male.
 
“JULIA, JULIA” era la voce di Victor che si stava avvicinando
Entrambi gli animali si girarono verso il suono di quella voce finché la coniglietta non intravide, attraverso i vari alberi,  il grosso felino che si stava dirigendo verso di lei
“Julia, per fortuna stai bene” disse Victor inginocchiandosi all’altezza della piccola “Come sei arrivata a riva ? Tu con l’acqua non vai molto d’accordo”
“Mi ha salvata lui” disse la coniglietta girandosi, convinta di trovare il suo salvatore. Che sorpresa quando vide che non c’era più, era sparito.
“Chi lui ?”chiese Victor perplesso “Qui non c’è nessuno”
“Sì, hai … ragione “affermò la coniglietta con un grande sorriso
“Bene, andiamo. Tutti gli altri saranno in pensiero” disse Victor prendendo in braccio Julia e coprendola con la sua giacca
 
Intanto che si allontanavano, Julia continuava a chiedersi come mai, quell’essere enorme e bizzarro se n’era andato via. Che avesse paura di esseri come loro ? Aveva paura delle prede o dei predatori ? Come mai gli sembrava di averlo già visto ? Di una cosa era certa però, domani mattina sarebbe ritornata al lago Landlake per far luce su questo mistero e per far meglio la conoscenza di quell’essere e niente e nessuno l’avrebbe fermata.
 
Intanto, una farfalla dai colori vivaci stava svolazzando tranquillamente nel cielo, finché non si appoggiò delicatamente sul nulla a un’altezza di quattro metri. Chiunque sarebbe passato di lì, sarebbe rimasto scioccato nel vedere questo piccolo insetto appoggiato sul nulla.
Ad un certo punto, apparve un occhio giallo che cominciò ad osservare il piccolo insetto che si era appoggiato sul suo muso, rimanendone affascinato. Pian piano cominciò a delinearsi la figura del mostro, che riprese i suoi normali colori. Non era andato da nessuna parte, si era solo mimetizzato con il resto del paesaggio e aveva assistito a tutta la scena, senza che i due animali si accorgessero di lui.
Quando i due mammiferi si furono allontanati, mormorò solo una parola, forse la prima di tutta la sua vita “J-U-L-I-A” disse con una voce grossa e profonda, mentre la farfalla volò via.
 
 


Nell’ufficio di Fowler …
 
“Accidenti” esclamò il dingo “Perché non mi risponde. Che sia successo qualcosa ?” disse fra se e se ascoltando la segreteria del telefono
Ad un certo punto nella stanza entrò una tigre, vestita con gli abiti dei reparti speciali
“Signore, il team Bravo è già sul posto. Io e Xever siamo pronti a muoverci ” disse stando sull’attenti, rivolgendosi al canide
“Molto bene, dobbiamo solo aspettare il via libera da parte del signor Sailas. Comunica al Team Bravo di mantenersi in posizione e voi due tenetevi pronti. Vi comunicherò io quando potrete muovervi” disse il dingo rivolgendosi al grosso predatore
“Sissignore ” disse il grosso felino uscendo dalla stanza, dopo aver salutato il canide
“Proviamo un’altra volta” disse il dingo ricomponendo il numero sul telefono
 
 


Lo studio dell’autore
Ed eccoci qui con il settimo capitolo, per farvi iniziare bene la giornata XD
Vi siete presi un bello spavento eh ?
Chi l’avrebbe mai detto che Julia avrebbe incontrato il mostro del lago ? Addirittura tentare di parlarci ?
Nuova descrizione, nuove idee o ancora buio pesto. Julia è convinta di averlo già visto da qualche parte … siete curiosi di scoprire dove ? Aspetterete settimana prossima XD
E inoltre farete la conoscenza del vecchio Boe, vi anticipo già che ci sarà da divertirsi.
 
Per quanto riguarda i personaggi di Victor e di Elodie nel prossimo capitolo (forse il più lungo scritto da me) conoscerete la loro storia. Preparatevi i fazzoletti ....
 
Come sempre, i ringraziamenti vanno ai sempre presenti Plando, EnZo89 e Redferne. Grazie mille per i vostri complimenti. Un grazie speciale va anche a chi a letto, e sta continuando ha leggere, la mia storia, grazie anche a voi
Se desiderate lasciare una recensione, siete i benvenuti ;)
Un salutone
 
J. Conrard
   
 
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