Anime & Manga > BeyBlade
Ricorda la storia  |      
Autore: Scarlet Jaeger    20/11/2017    4 recensioni
"Sei irritante Takao"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Hiwatari, Takao Kinomiya
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Takao e Kai erano distesi sull’argine del fiume, sul prato verde che lentamente veniva smosso dal vento, come i loro capelli ed i loro vestiti. Se ne stavano in silenzio ad assaporare ogni attimo di quiete, la stessa che gli era stata preclusa per così tanto tempo.
La B.E.G.A non esisteva più, Vorkof era stato sconfitto e tutto ciò che era andato distrutto nell’ultima battaglia era già ad un buon punto di ricostruzione, come la BBA.
Takao aprì gli occhi lentamente, spostando poi lo sguardo sul suo compagno di squadra, tranquillamente sdraiato con una gamba accavallata all’altra, lasciata penzolare al lato del ginocchio. Aveva le braccia incrociate dietro la nuca, ed in bocca stava tendo un filo d’erba che veniva spostato anch’esso dal vento, insieme alla frangia argentea dei suoi crini.
Non seppe dire il perché, ma arrossì violentemente, quasi strozzandosi con la saliva.
Al terzo colpo violento di tosse, Kai decise di aprire gli occhi e spostare l’attenzione sull’altro, con un sopracciglio alzato per la sorpresa. In verità si stava anche preoccupando per la salute del suo caposquadra, visto che era diventato tutto rosso e tossiva come se avesse mendato di traverso qualcosa.
« Tutto bene? » Chiese con tono preoccupato, rimanendo comunque fermo e composto nella sua posizione.
« Sì! Tutto apposto! » Rispose l’altro, nonostante il tono strozzato. Quello strano comportamento fece storcere il labbro del russo, che fece spallucce e continuò a perforarlo con il suo sguardo ametista.
« Sei sempre il solito idiota Takao. » Kai si lasciò andare in un risolino divertito, molto in contrasto con la sua solita aria fredda ed impassibile e questo fece sorridere il suo compagno, che rise sguaiatamente com’era solito fare.
« Mi sono strozzato, nulla di che! » Continuò a ridere mentre si allungava di nuovo sul prato, stiracchiando tutti i muscoli tesi.
Hiwatari lo guardò un po’ storto, cercando di non farsi beccare. Ma cosa poteva farci dopotutto, era fatto così. Takao era un burlone, ancora un bambino sotto certi aspetti, ma sempre così autoritario e combattivo quando si trattava di una sfida di Beyblade. Forse era per quello che non era mai riuscito a batterlo?
Sospirò, e quel sospiro non passò inosservato al Giapponese, che voltò di nuovo gli occhi castani sull’amico.
« Pensi che sono un coglione, vero? » Chiese Takao, ma nella sua voce non c’era il minimo rimprovero. Sul suo volto si era fatto spazio un sorriso magnifico.
« Quello lo penso sempre. » Ridacchiò in risposta l’ex membro dei Neoborg. « Stavo solo pensando che è proprio qua che ci siamo conosciuti… » Lasciò cadere la conversazione così, aprendo gli occhi verso il cielo azzurro ed osservandolo così intensamente che il possessore di Dragoon si ritrovò a fissare incredulo il profilo del suo viso assorto.
« È vero. » Annuì il capitano dei Bladebreakers, con il solito risolino alla Kinomiya. « Eri anche un notevole stronzo, distruggesti il mio bey. » S’imbronciò per un attimo come un bambino e quello non sfuggì allo sguardo attento di Kai, che si irrigidì per un breve attimo.
« Sì, ero proprio stronzo. » Si vantò non poco il russo, attirando su di sé i risolini dell’amico.
« Sei sempre rimasto un gran bastardo, nonostante ti sia decisamente umanizzato. » Ridacchiò vispo Takao, in preda alle convulsioni dettate dal divertimento.
« Questo è un colpo basso! » Si lamentò sbruffando Hiwatari. Era così strano vedere Kai imbronciato che quasi Takao si sentì in colpa per aver affrontato quell’argomento, ma già il fatto che l’altro non si fosse alzato e se ne fosse andato facendo frusciare la sciarpa nel vento era un grande traguardo.
« Ancora non so se ti ho perdonato per avermi tradito con Yuri. » Takao fece spallucce e come il solito nelle sue parole c’era tutta la sincerità che solo lui poteva tirare fuori in quelle assurde situazioni. In più non c’era nemmeno una punta di malizia.
Kai si issò a sedere con veemenza, piantando gli occhi sgranati sul compagno di squadra ancora sdraiato, che rispose allo sguardo con un risolino decisamente sardonico.
« Io non ti ho… ti ho già spiegato i motivi…io non volevo…volevo batterti… »
Quella strana inquietudine e quel buffissimo modo di arrampicarsi sugli specchi dette modo al campione del mondo di finire a ridere con le lacrime agli occhi, sbattendo pugni e piedi sul prato con fin troppa enfasi per i gusti di Kai.
« Ti diverti? » Chiese seccato ed imbronciato quest’ultimo, portando le braccia al petto e sdraiandosi di nuovo a terra voltandogli le spalle.
« Sei troppo buffo quando ti arrabbi! » Continuò a ridere divertito, ma almeno aveva smesso di dimenarsi come un pesce fuor d’acqua.
« Buffo? » Scandì quella parola con la vena sulla tempia che pulsava e gli occhi sgranati dall’incazzatura che sentiva montargli dentro, ma in fondo non riusciva ad essere veramente arrabbiato con Takao. Quella sua maledetta gioia costante lo irritava e rilassava allo stesso tempo. Solo lui riusciva a fargli provare quelle emozioni così contrastanti e forse era per quello che si domandava cosa ci stesse facendo ancora seduto a terra assieme a lui. Ma il rapporto di amicizia/rivalità che aveva con lui non era riuscito ad instaurarlo con nessuno, nemmeno con i suoi compagni G-Revolution. Con Rei ci chiacchierava bene di cose serie come il Beyblade, ma oltre quello non ricordava di averci mai scambiato informazioni utili. Con Max era già tanto che si salutava. Anche col biondino non aveva mai parlato di chissà cosa. Il professor Kappa parlava solo di statistiche di gioco, e quando servivano prima di un match faceva di lui un ottimo alleato, ma anche con lui non ricordava di averci mai parlato d’altro. Hilary invece era una ragazza, e per lui era già difficile riuscire a capire quelli del suo stesso sesso…figuriamoci una ragazza. La tollerava, perché già la sopportazione era cosa rara nei confronti di quella ragazzina.
Daichi neanche voleva nominarlo. Gli dava più sui nervi quel ragazzino con la sua petulanza stratosferica che il freddo e glaciale silenzio della sua ex squadra russa.
Insomma, da Takao riusciva anche a farsi prendere per i fondelli.
Lui, Kai Hiwatari sbeffeggiato da un ragazzino.
« Beh, ci sono molti aggettivi con cui potrei descriverti. Vediamo…» Si portò una mano al mento con fare pensoso e fu in quel momento che il possessore di Dranzer pensò che in fondo una pedata ben assestata poteva tornargli utile. Purtroppo il ragazzo continuò a parlare prima che Kai muovesse un piede.
« Autoritario. Menefreghista… »
« Menefreghista?! » Inutile dire come il russo scandì di nuovo la parola, alzando di qualche ottava la voce.
« Suvvia, lasciami finire. Dicevo...Menefreghista. Silenzioso. Impassibile. Lapidario. Freddo. A tuo modo affascinante… e poi, vediamo... » Si fermò giusto in tempo per far sgranare di nuovo gli occhi ametista dell’amico per lo shock.
« A mio modo affascinante? Questo dovrebbe essere un complimento? »
« Quello che penso di te non è tutto negativo. Comunque, ti nascondi dietro la solita freddezza ma so che lì dentro c’è un grande cuore. » Takao fece spallucce, come se quella fosse la cosa più normale del mondo. Seguirono anche dei secondi di gelo totale, nei quali Kai continuava a fissarlo come un’ebete.
« Hai finito di dire cavolate? » Chiese, nascondendosi appena dietro la sua sciarpa.
Kai Hiwatari era appena arrossito, e si stava dando dell’emerito idiota per averlo fatto proprio davanti a lui!
« Abbi rispetto per i miei pensieri, ho detto solo la verità. Ora tocca a te, avanti! » Si voltò verso l’amico e si portò le mani sui fianchi, in un gesto che voleva sembrare ammonitivo.
« A fare cosa scusa? » Chiese di rimando l’altro, cercando di riprendere in mano la sua solita impassibilità.
« A dirmi cosa pensi di me! »
Takao si issò di scatto e con un balzo felino gli si parò di fronte, guardandolo dall’alto con un’espressione assorta. Sembrava tutto orecchi e di certo Kai non si scompose. Rimase seduto a terra con le gambe leggermente piegate sulle ginocchia e divaricate, mentre le braccia le aveva distese dietro di sé per reggersi sul prato.
« Allora? Sto aspettando! » Continuò di nuovo il campione, piegandosi leggermente verso di lui, in modo che non potesse pensare minimamente di scappare.
Era stato preso nel sacco, quindi tanto valeva vuotarlo.
Sospirò rassegnato e piantò le sue iridi ametista in quelle castane del compagno di squadra.
« Sei irritante Takao… » Disse, facendo una smorfia imbronciata con le labbra che fece diventare il ragazzo di fronte a sé dello stesso colore della sua giacca.
Per fortuna durò tutto di nuovo una manciata di secondi, giusto il tempo di vedere il viso di Kai sparire dalla sua visuale e notare il suo piede che raggiungeva il suo petto.
Con un piccolo colpo di punta vece vacillare l’equilibrio già precario del ragazzo col cappello, ma ovviamente lui non avrebbe permesso di raggiungere il letto del fiume da solo.
Con una presa ferrea ed uno scatto degno di un felino, Kinomiya si aggrappò all’amata sciarpa dell’amico, tirandola verso di sé per far in modo che precipitassero entrambi per tutto l’argine.
Rotolarono sull’erba per qualche metro, prima di sprofondare a pochi passi dall’acqua, doloranti e sporchi di terra.
« Sì, sei decisamente irritante. E pesante aggiungerei! » Sbruffò con uno sforzo disumano Kai, che era bloccato sotto il peso del compagno. In più non accennava minimamente a spostarsi. Si fece solamente leva su di lui con le braccia, guardandolo irritarsi da sopra la sua frangia argentata.
« Ah ma smettila, so che non lo pensi davvero. » Ridacchiò Takao.
« Sei pesante veramente. » Si lamentò Kai, ma l’altro non lo stava ascoltando. Stranamente aveva cambiato espressione. Si era fatto incredibilmente serio, e quello preoccupò non poco Hiwatari, che cercò di richiamare la sua attenzione con piccoli colpetti sulla sua schiena. In più lo stava fissando dritto negli occhi, come se non fosse lui quello che realmente stava vedendo.
Quell’assurda situazione lo fece anche arrossire di nuovo, ed in quella posizione non poteva neanche sprofondare nel morbido tessuto della sua amata sciarpa, il suo riparo preferito dalle emozioni che non riusciva a comprendere, come quella che stava sentendo avvicinarsi al suo petto. Il suo cuore aveva preso a pompare una quantità indefinita di sangue, battendo così forte da rimbombare pesantemente nella cassa toracica.
Cosa stava succedendo al freddo ed impassibile Kai Hiwatari? Cosa stava assurdamente provando per quell’irritante ragazzino in una posa ambigua sopra di lui? Possibile che la sua freddezza veniva spazzata via da una semplice emozione?
« Kai… » Il sussurro quasi impercettibile della voce di Takao lo fece tornare con i piedi per terra, in tempo per vedere l’espressione quasi supplichevole dell’amico farsi strada davanti ai suoi occhi. Perché aveva pronunciato il suo nome con quel tono maledettamente eccitante? E cosa voleva da lui? Ma, soprattutto, come doveva comportarsi lui stesso? Se una cosa del genere fossa successa tempo addietro, probabilmente avrebbe lasciato Takao semi svenuto sul letto del fiume, con la testa fracassata da un cazzotto, ma in quel momento stava diventando troppo complice degli eventi, e quello che più lo irritava era il fatto che tutto quello gli stava piacendo. Gli stava piacendo da morire.
Senza aspettare di sentire o vedere altro, liberò una mano dalla stretta di Takao, ma meravigliando non poco anche sé stesso non la usò per liberarsi. Portò le dita tra i capelli setosi dell’amico e lo attirò a sé, in un bacio che sapeva di una passione che non sapevano nemmeno di possedere.
Il campione del mondo si lasciò attirare a lui con un sorriso trionfante, in fondo era da quando si era disteso con lui che sentiva una strana attrazione verso il suo rivale di sempre. Si era ripetutamente dato dello stupido, convincendosi che, se avesse fatto un solo passo falso, avrebbe buttato al vento tutto il tempo che ci aveva messo per avvicinarsi così tanto a lui. Kai non era un tipo che mostrava apertamente i suoi sentimenti, come i suoi pensieri, quindi non doveva prendere alla leggera gli strani segnali che mandava il suo corpo. Ma tutto era giunto così, senza volerlo o studiarlo, ed adesso era disteso sopra di lui, a baciarlo come mai aveva fatto per nessun’altro o altra. Ed era stato proprio quel ragazzo gelido e solitario a volerlo per primo.
Quando si staccarono l’uno dall’altro rimasero per un breve istante a riprendere fiato in silenzio, osservandosi negli occhi in quell’intima intesa. Il primo a spostare di lato lo sguardo fu Kai, probabilmente amareggiato da ciò che il suo corpo lo aveva costretto a fare.
« Kai…io… » Provò a dire in sua discolpa il campione del mondo, spostandosi definitivamente dal petto del compagno.
« Non dire nulla Takao… » Soffiò in risposta l’altro, ma non c’era rabbia nella sua voce e quello era già un ottimo inizio.
Quando però provò a tornare sul discorso, le dita di Kai sulla sua schiena lo zittirono di nuovo. Rimase in ascolto del suo tatto, sentendolo raggiugere la visiera del suo cappello. Smise anche di respirare mentre glielo sfilava repentinamente dalla testa.
Quando si voltò verso di lui glielo vide poggiato sul volto, probabilmente per nascondere il rossore che aveva preso spazio tra i segni blu delle sue gote e quella visione non poté far altro che farlo sogghignare soddisfatto.
« Prima stavo mentendo. » Iniziò Takao con voce suadente, portando le labbra pericolosamente vicine al lobo dell’altro. « La cosa che preferisco di te è quando arrossisci. » Ridacchiò vispo, iniziando a mordicchiargli la cartilagine per provocarlo.
Provocazione che Kai prese al volo.
« Sei un cretino! » Lo ammonì, nonostante il tono della sua voce trasportasse molto di più.
In un nano secondo aveva riportato il cappello in testa al proprietario, e lo aveva di nuovo attirato a sé in un altro passionale bacio.
Fine
 
****************************** 
Colei che scrive:
Ma salve a tutti! Ultimamente mi sento molto produttiva e questa è in assoluto la prima one shot (o qualunque altra cosa xD) che scrivo su questa coppia. Devo dire che non mi è mai passato per la testa scrivere in chiave Shonen-Ai/Yaoi su questa opera, ma solo perché al tempo ero troppo piccola anche solo per conoscerlo xD Ho sempre immaginato Kai con la mia controparte immaginaria xD (ah, la gioventù xD). Ma devo dire che, alla veneranda età di…”non citiamola che è meglio” xD eccomi qua. Diciamo che è solo l’inizio, per tastare un po’ il territorio diciamo xD e per vedere se non è così tremenda come credo. Potrei anche scrivere il seguito, e non mi limiterei ai bacetti U.U Basta solo che mi facciate sapere. Quanti vogliono limoni? (limoni sta per Lemon, ho tutto il mio linguaggio io u.u xD)
Bene, sproloqui a parte spero davvero che mi facciate sapere cosa ne pensate ^_^ (perdonatemi anche gli errori, purtroppo correggo da sola le cavolate che scrivo e molte cose mi sfuggono, soprattutto quando sono di fretta xD)
Un bacione a tutti
Alla prossima
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Scarlet Jaeger