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Autore: HIMsteRoxy    20/11/2017    1 recensioni
Anthony, musicista punk rocker quarantacinquenne si ritrova a dover affrontare la realtà di tutti i giorni, quando si ricorderà improvvisamente di avere una figlia di quindici anni di cui occuparsi.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anthony e Kirsten passeggiano, calpestando la sabbia fine, uno accanto all’altra. Dopo il pranzo si sono spostati direttamente sulla spiaggia, che sta iniziando già a popolarsi di gente, arrivata esclusivamente al villaggio per il grande evento della serata.
Anthony tiene le mani dentro le tasche dei pantaloni e cammina adagio, con lo sguardo rivolto verso il basso, mentre Kirsten si volta distrattamente verso l’oceano e fissa le onde che s’infrangono contro gli scogli e che lambiscono la terra. Socchiude per qualche attimo gli occhi e si lascia trasportare infine dal rumore delle onde. Quindi ritorna ad aprirli e guarda nuovamente suo padre.
La loro conversazione ha avuto un esito alquanto positivo: con delle semplici parole e degli sguardi complici, quel legame tra padre e figlia, che sembrava quasi essere arrivato al capolinea, ha improvvisamente ripreso vigore, grazie proprio a quella conversazione. Entrambi infatti hanno avuto modo di dire la propria opinione, di confrontarsi e soprattutto di conoscersi meglio.
Quei fili invisibili che circondano l’anima delle persone, piano piano, si sono uniti tra di loro nuovamente, per formare qualcosa di forte, qualcosa di indissolubile.
Hanno continuato a parlare anche fuori dal pub, su svariati argomenti, ma adesso un silenzio imbarazzante si è impossessato improvvisamente di entrambi, mentre il tempo continua inesorabilmente a scorrere.
I secondi passano e sembrano durare un’eternità; nessuno dei due sa cosa dire esattamente e la loro mente è impegnata freneticamente a trovare qualcosa da dire, qualcosa che possa riempire questo silenzio, questo vuoto.
Si aggrappano al rumore delle onde, all’odore di salsedine, al cielo e alle nuvole dalle mille forme, alla sabbia e ai suoi castelli diroccati, pur di tenere la mente impegnata e di evitare che sprofondi nel vuoto.
Anthony in questo momento prova un senso di nostalgia, misto anche a qualcos’altro. Non sa bene cosa sia esattamente, non riesci a dargli un nome preciso, ma sa solo che è qualcosa di forte e che non ha mai provato prima. Che sia forse un senso di colpa? Può darsi, si ripete mentalmente.
Guardando Kirsten, si rende conto di come la sua presenza di padre sia paragonabile a quella di un fantasma. Non c’è quasi mai, dimentica sempre gli eventi importanti, e anche quando c’è, non è veramente presente. Il suo ego è imponente come una montagna, che nasconde alla vista le persone a cui dovrebbe voler bene davvero e a cui dovrebbe dedicare più tempo.
La sensazione che prova è davvero orrenda e farebbe di tutto pur di disfarsene, di strapparsela di dosso e di calpestarla, finché non scompare. Non sa come, però. In realtà, lo sa bene: il suo orgoglio gli impedisce anche di pronunciare un misero scusa, ma questa stessa parola alla fine non servirebbe poi a tanto. Questa magica parola, che dovrebbe rimettere a posto tutti i cocci rotti, non potrà né ora né mai cambiare le cose o ridare a Kirsten tutte le volte in cui la sua assenza aveva gravato su di lei. Per quello c’è bisogno di forza di volontà, di costanza, di promesse mantenute, di fatti ed Anthony sa benissimo che probabilmente non ha niente di tutto ciò.
«Allora, cosa abbiamo in programma per le prossime ore?» chiede Kirsten all’improvviso, interrompendo il corso dei suoi pensieri. Anthony ritorna alla realtà, allontanandosi dal cupo umore che alleggiava su di lui, pochi secondi prima, e riflette sulla domanda di Kirsten. In realtà, non ha pensato bene sul da farsi, non nei minimi particolari, insomma.
«Tutto quello che vuoi! Il concerto sarà solo stasera e ancora mancano parecchie ore, quindi a te la scelta! Puoi decidere tu la nostra tabella di marcia. Dal canto mio, volevo solo passare del tempo con te ed è quello che stiamo già facendo. Non ho altre pretese. I tuoi desideri, oggi, però, hanno la precedenza.» risponde alla fine, sorridendo e tornando ad essere di buonumore.
«Anche io. Sto bene qui e la tua compagnia, devo ammettere, è piacevole. Mamma si sbaglia su di te, almeno su alcune cose.» risponde Kirsten, sorridendo. Anthony resta stupito dalle sue parole.
«Sul serio? Tipo quali?»
«Sarai anche un po’ strano, ma sei allegro. Gli altri, intendo i genitori degli altri, non sono così. Sono troppo seri e tu invece non lo sei. Forse nemmeno riesci ad essere serio. Insomma, la giornata non è ancora finita e non fai altro che essere felice.»
«Lo pensi davvero?»
«Sì, certo! Forse avrai i tuoi difetti e penso che tu non voglia nemmeno negarli, dopotutto, ma chi non ne ha?! Non siamo perfetti o mi sbaglio?»
«Giusto, però… non dovresti fare commenti del genere. Non penso che le tue coetanee facciano ragionamenti del genere. Avranno altre cose in testa, a quest’età.»
«Può anche darsi.» replica Kirsten, alzando le spalle.
«Non mi hai ancora detto, però, cosa vuoi fare.»
«Passeggiare avanti e indietro. E ho anche voglia di un gelato! Che ne dici?»
«Dico che è una bellissima idea! A che gusto?»
«Cioccolato e nocciola!»
«Ottima scelta. Andiamo, allora!»
Fanno improvvisamente dietrofront e si dirigono allegramente verso la gelateria, mentre Anthony inizia a canticchiare Rockaway Beach dei Ramones.
  
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