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Autore: EvrenAll    22/11/2017    2 recensioni
"Dove finiscono i sogni dimenticati?"
Sequel di Elizabeth.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ironic






 

1 novembre 1991

 

-Sì?-

Guardai mio padre dal divano tirando su con il naso. Maledetto raffreddore.

-È qui sì, ma credo non sia una buona idea-

Lo vidi alzare un sopracciglio e squadrarmi interrogativo.

-37.9, mal di testa… Sta riposando e non ho intenzione di disturbarla-

Mi sollevai sulle braccia senza capire.

-Certo, buona giornata-

Appoggiò la cornetta con convinzione e tornó vicino a me sul divano.

-Chi era?-

-Rose-

Si sedette sospirando e mi riappoggiai piano alla sua spalla, stando ben attenta a rimanere avvolta nella coperta.

-Sembrava preoccupato-

Mi guardò con una marea di sottintesi negli occhi.

-Lasciamolo preoccupare- chiusi i miei mentre il mal di testa continuava ad essere come un martello sulla mia fronte.

-Credevo che aveste… tagliato i rapporti-

-Sì, esattamente-

-D’accordo-

Che tono insoddisfatto.

-Mmh, che ne vuoi sapere tu di Axl e me..?-

Mi sporsi verso il tavolino cercando un fazzoletto pulito.

-Vi ho trovati il mattino di Natale nascosti in camera tua a dormire come ghiri- iniziò vago.

-Sono andato con lui a trovare mamma quel giorno, mi hai chiamato quando è partito…-

Non diede memoria al fatto che avessi pianto, anche se sapevo che se n’era accorto.

-Da lì in poi hai semplicemente evitato di accendere la televisione su MTv. C’è stato un solo momento in cui ho temuto che tu-

-È stato anni fa- lo interruppi, impedendogli di parlare del mio periodo di isolamento. Non sapeva e non avrebbe mai dovuto sapere come ero stata durante quel mese.

-Allora diciamo solo che lo considero complice del fatto che tu mi abbia invitato qui anche quest’anno-

Ammise e mi scompigliò i capelli alzandosi ed avvicinandosi al fornello.

Era palesemente insoddisfatto.

Mamma, hai parlato di Axl con papà?

Soffiai piano il naso e mi lasciai stendere di nuovo sul divano, seppellendo la testa sul cuscino.

Lo sentii armeggiare con le pentole, aprire il flusso d’acqua, chiudere ed accendere il fuoco.

-E trovo che sia una gran fortuna che io sia capitato qui proprio durante la tua influenza-

-Non ho l’influenza-

-Elizabeth- mi rimproverò con la voce.

Mi nascosi nella coperta e mi voltai verso lo schienale.

Non volevo parlare di Axl.

Rimanemmo in silenzio a lungo. Eravamo abituati a sentire il vuoto, ma negli ultimi tre anni, ricominciando a comunicare, con un minimo di collaborazione da parte di entrambi, la pesantezza aveva iniziato a svanire anche nei silenzi.

Era come se fossi tornata la sua bambina, e lui fosse tornato il mio papà.

Il trascinio delle gambe della sedia sul pavimento mi fece capire che si era seduto.

Sospirò e si misi a sfogliare uno dei giornali sul tavolo, probabilmente lo stupido catalogo di qualche supermercato. Si stancò in fretta perchè dopo alcuni minuti lo sentii rialzarsi ed avvicinarsi.

Il cuscino del divano si incurvò sotto il suo peso. Continuai a fingere di dormire mentre sentiva quanto calda era la mia fronte e mi accarezzava la schiena.

-Hai una bella influenza, altrochè- borbottò.

-Testarda che non sei altro- mi lasciò un bacio sui capelli e si mise in piedi di nuovo.

-Un po’ come te, vero Hazel?-

Mi si spalancò il cuore a sentirlo pronunciare quel nome: stava parlando con mamma.

Il borbottio dell’acqua bollente lo distrasse.

Aprii qualcuna delle credenze ed urtò un barattolo di vetro prima di trovare la mia scorta di tisane.

-Tombola-

Mi girai piano guardandolo mentre spegneva il fuoco e cercava di scovare un gusto che andasse a genio ad entrambi.

-Papà, c’è il tè classico lì in fondo, quello al limone- mormorai e lui si girò a sorridermi.

-Perfetto- individuò la confezione e mise subito una busta nella pentola.

-Scusami, dobbiamo rimanere qui chiusi per colpa mia-

-Sto volentieri qui-

Si appoggiò di schiena al mobile guardandomi.

-Senza Natalie e Annah. Un po’ con la mia bambina. Ci vuoi anche un po’ di tachipirina nel tè?-

-Papà, posso prendere una pastiglia-

-Non hai più quattro anni, no, hai ragione-

Mi soffiai ancora il naso rabbrividendo.

-Fa freddo- mi lamentai e mi alzai andando a sedermi a tavola trascinando la coperta con me.

Vidi la mia borsa lì vicina e ne approfittai per allungare le mani e tirare fuori il pacchetto di tabacco.

-Elizabeth, devi proprio fumare ora?-

Mi morsi il labbro.

-Preparo qualche sigaretta per quando sto meglio..?-

Azzardai una scusa plausibile ed iniziai a rollarne una.

Mi mise una fumante tazza di tè davanti con un’occhiata parecchio esplicita.

-Va bene- mi arresi e spostai tutto a parte.

-Brava ragazza-

Continuò ad osservarmi criticamente. Cercai di ignorarlo e misi un paio di cucchiai di zucchero nella tazza.

-Pensi di smettere prima o poi?-

-Parli del fumo?- mescolai lentamente tenendo lo sguardo rivolto verso il tavolo.

-Sì- sbuffò.

-Ho smesso quando avevi tre anni, sotto stretta minaccia di tua madre- trattenne un sorriso allungando la mano verso la zuccheriera.

-Fumavi?-

-Beh, da qualcuno avrai pur preso- sghignazzò a bassa voce.

Le labbra mi si aprirono in un sorriso spontaneo. Allora da lui non avevo ereditato solo i capelli neri.

Mi nascosi dietro la tazza di tè fumante senza distogliere lo sguardo da lui, sommersa da un'improvvisa ondata di felicità: era il mio papà.

Come avevo potuto rifiutarlo per tutti quegli anni?
 

Nonostante la mia malattia passammo il nostro tempo immersi in un clima di rinnovato calore, condividendo il divano per appoggiarci l’un l’altra e guardare un banale film già visto.

Senza dire niente lasciammo libero uno dei cuscini. Non c’era bisogno di usare la voce per sapere che lì, in quell’appartamento, non eravamo soli. Non eravamo mai stati soli.

La nostra famiglia era ancora presente, e più tempo passava da quell’estate del 1987, più mi rendevo conto che lo sarebbe rimasta per sempre.

Ironico che ancora una volta il merito di quella pace così agognata fosse Suo.













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Buondì! Come avevo detto ad hello_miki, ce l'ho fatta ad aggiornare ^^
Le cose ieri -nonostante attacchi di panico e nodi d'ansia che maremma, un po' e collassavo- sono andate bene, ed oggi è ufficialmente un giorno di pausa prima di un nuovo round c:
Cercherò di pubblicare il nuovo capitolo al più presto, abbiamo superato la metà della storia ormai ^^ 
Bye^^

 
  
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