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Autore: Road_sama    22/11/2017    1 recensioni
-Bambino con la giacca rosa maialino!- il bambino si fermò e quando si girò verso di lui poté notare un sorriso divertito. Era la prima volta che lo vedeva sorridere e di nuovo gli diede la speranza che pensava di aver perso.
-Come ti chiami?- domandò allora Seunghyun mettendosi in piedi facendo leva sulle ginocchia grassocce.
-Non ha importanza.- disse mettendosi le mani in tasca -Bambino con la giacca rosa maialino è carino!- mormorò come se volesse dirlo più a se stesso che altro.
//GTOP centric/accenni a Se7enxTop e altri//
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: G-Dragon, T.O.P.
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 3 
 



Jiyong si lasciò cadere a peso morto sul letto del suo appartamento. Era davvero stanco e aveva ancora una leggera emicrania dal giorno prima. Si mise a fissare il soffitto come se il muro potesse dargli una qualche risposta sul senso della vita. Era inutile negare che non stesse pensando a Seunghyun. Si sentiva strano: le uniche cose a cui aveva pensato con così tanta insistenza erano i flash delle macchine fotografiche e l’odore dolciastro che c’era dentro agli studi fotografici, non di certo un ragazzo con cui aveva parlato appena tre volte nella sua vita. Eppure non poteva fare a meno di vagare con la fantasia sulla sua figura che sembrava avvolta in un’aura di mistero. Si domandava perché fosse finito a fare il rapper, come si manteneva o cosa aveva fatto in quegli anni. E poi c’era il suo sguardo, lo stesso che lo aveva colpito nove anni prima, che sembrava essersi fatto più intenso, più profondo.
Affondò la testa nel cuscino emettendo un mugolio basso. Aveva anche accettato l’invito ad uscire con loro, certo, poteva sempre rispondere che era stanco e all’ultimo momento non presentarsi però qualcosa lo spingeva ad andare lo stesso. Era quasi come se volesse rivedere Seunghyun. Dalle sue labbra uscì un altro borbottio basso. No, non andava bene per niente. Lui aveva una carriera da curarsi. Si mise a sedere sul letto e si schiaffeggiò le guance con i palmi delle mani. Per prima cosa gli serviva qualcuno che andasse con lui alla battle da usare come salvagente nel caso le cose si mettessero male. Scrisse un messaggio a Youngbae ma non dovette aspettare più di cinque minuti per la sua risposta.
“Mi dispiace Ji ma devo lavorare. Divertiti.” Jiyong sbuffò e provò a scrivere a Lee Su-hyeok che però gli rispose in quindici minuti.
“Ho una cena con lo staff, quindi dovrai cavartela da solo, mi spiace.” Il modello ringhiò. Pensò che poteva chiedere a Kush e a Teddy ma sicuramente erano occupati per club quindi alla fine ripiegò su CL. La sua ultima spiaggia era lei, quindi incrociò le dita sperando intensamente che almeno lei fosse disponibile. La risposta gli arrivò quasi subito.
“Mi hanno già invitate due mie amiche quindi si, posso venire Ji!” Jiyong alzò le mani al cielo ed esultò con un sonoro “Sì!”.
Tirò un sospiro di sollievo poco prima di mettersi sotto le coperte. Ora poteva dormire sonni tranquilli. Spense la luce di camera sua e chiuse gli occhi. Un sorriso si dipinse involontariamente sulle sue labbra.
Avrebbe rivisto Seunghyun.
 


-Jiyong? Ci sei? L’obiettivo è qui non tra le nuvole.- il fotografo richiamò la sua attenzione per la terza volta nel giro di due ore. Jiyong spostò lo sguardo su di lui.

-S-Sì scusa.- riprese la posa e guardò in camera. Il fotografo gli scatto una raffica di foto, qualche volta cambiando luce.

-Va bene, facciamo una pausa prima dell’ultima serie.- disse e un leggero vociare si levò tra lo staff. Jiyong tirò un forte sospiro, poi prese il cellulare e il pacchetto di sigarette che teneva sopra al tavolino del trucco e uscì all’aria fresca. Se ne accese una e aspirò a pieni polmoni il fumo per poi liberarlo nell’aria frizzante di quel tardo pomeriggio. Non si accorse nemmeno che Minzy lo aveva raggiunto sul piccolo terrazzino.

-A che stai pensando?- il modello fece un salto quando sentì la sua voce. Lei scoppiò a ridere e lui si portò una mano al petto come per fermare il suo cuore scalpitante.

-M-Minzy! Mi hai spaventato.- lei continuò imperterrita a ridacchiare. Jiyong prese un’altra boccata di fumo. -Quando uscirà lo spot per cui ho posato?- chiese cercando di evitare la domanda che lei gli aveva rivolto.

-Hanno detto che hanno bisogno di qualche giorno per il montaggio per cui, probabilmente, sarà su YouTube nel week end.- il ragazzo annuì guardando dritto davanti a sé.
Stettero in silenzio per qualche istante e poi Minzy parlò ancora.

-Il consiglio che posso darti è quello di cercare di concentrarti il più possibile mentre lavori. Tutto il resto può aspettare fuori.- mormorò la manager riferendosi al fare distratto di Jiyong. Lui spostò i suoi occhi su di lei e vi trovò un sorriso. Prese l’ultima boccata di fumo e spense la sigaretta.

-Forza, andiamo dentro.-

Il servizio fotografico durò un’altra ora abbondante, erano quasi le otto quando uscì dal palazzo. CL gli aveva detto che sarebbe passata a prenderlo alle nove e lui già stava passando in rassegna mentalmente il suo guardaroba per cercare di decidere cosa indossare. Appena arrivò al suo appartamento si fece una doccia veloce e altrettanto velocemente ripiegò per i suoi pantaloni neri lucidi, una maglia a maniche lunghe dello stesso colore e una giacca a pois bianchi, tutto firmato Chanel ovviamente. Ebbe appena il tempo di scegliere le scarpe che il cellulare cominciò a squillare con insistenza: CL era arrivata.
Jiyong salì nella sua macchina personale cinque minuti dopo.

-Ji!- lei lo accolse in un abbraccio caloroso. -Ho saputo che ti hanno assegnato Minzy come manager.- esordì la ragazza. Il modello ricambiò l’abbraccio e le sorrise.

-Già, mi ha detto che avete fatto le medie insieme.- rispose lui ricordando la discussione che avevano avuto con la sua manager la sera prima al ristorante di Ramen. Avevano deciso di uscire per “conoscersi meglio” quindi erano andati a cena e avevano chiacchierato un po’.
La macchina cominciò a procedere pigramente per le strade leggermente trafficate.

-Mi ha anche detto che sei stato preso per la tua prima pubblicità.- lui annuì con un sorriso a trentadue denti. Lee Chae-rin, o CL in arte, era una modella che lavorava per Prada da qualche anno in più di lui. Aveva cominciato giovanissima negli Stati Uniti e ben presto la sua bellezza era stata stampata su tutte le prime pagine delle riviste e cartelloni pubblicitari più famosi. Si erano conosciuti ad un Gala a Parigi quando Jiyong era ancora inesperto e per lo più assisteva i capi. Da quel momento erano diventati quasi migliori amici. CL lo aveva aiutato molto e ancora aveva un ruolo di vitale importanza nella sua carriera.

-Hai già mangiato?- chiese ad un tratto facendosi più seria.

-Si, si tranquilla.- Chae-rin continuò a guardarlo con un cipiglio severo. -Ok, ho solo bevuto un caffè.- a quel punto il suo sguardo severo divenne di rimprovero.

-Ji, stai mangiando?- Jiyong sbuffò incrociando le braccia al petto. Quando faceva così gli sembrava di tornare indietro a quando viveva ancora con i suoi genitori e sua madre lo sgridava. Inaspettatamente CL gli porse una piccola confezione di plastica con dell’insalata.

-Lo sai che se non mangi avrai di nuovo-

-Lo so.- la interruppe il ragazzo aprendo la scatola di insalata. -Lo so e infatti sto mangiando, non ti preoccupare non succederà più.- disse alludendo a quello che gli era successo due anni prima. CL gli lanciò un’altra occhiata però poi parve convincersi.

-Va bene, allora vieni qui che mi serve un selfie da postare sul mio profilo.- disse estraendo il suo iphone ultimo modello. Jiyong ridacchiò. Scattarono due foto: nella prima entrambi avevano la bocca a paperella come i migliori ragazzini delle medie, nella seconda digrignarono i denti. Poi, scoppiarono a ridere.

-Da quanto tempo non facevamo gli stupidi in questo modo?- chiese lei digitando qualche frase sul suo cellulare.

-Tanto.- rise ancora assaggiando un po’ dell’insalata che gli aveva portato l’amica.
Impiegarono poco più di dieci minuti per arrivare all’Alibi. A prima vista sembrava un posto piuttosto isolato in un quartiere malfamato di periferia. Già fuori dal locale si potevano vedere gruppetti di loschi figuri mentre sul marciapiede c’erano parecchie ragazze vestite in modo succinto che fermavano le macchine.
I due a quel punto scesero dalla macchina cercando di ignorare la sensazione di disagio che quelle persone gli suscitavano. Nessuno dei due era mai stato abituato a quel genere di compagnie sebbene avessero già partecipato a quel tipo di eventi. Entrarono nel locale e li accolse una piccola stanza dipinta di un blu intenso nella quale c’era una specie di buttafuori seduto dietro ad un bancone.

-Siete maggiorenni?- chiese lanciandogli un’occhiata veloce. Jiyong si irrigidì appena ma Chae-rin fu più veloce a rispondere.

-Sì.- l’uomo annuì e ritornò a guardare lo schermo del suo cellulare. Sulla destra notarono una scalinata piuttosto ripida e stretta che conduceva al piano inferiore. Mano a mano che scendevano cominciarono a sentire sempre più forte un qualche tipo di musica rock e un odore dolciastro mescolato a quello di alcol. Arrivarono ad una sala abbastanza piccola inondata da luci per lo più rosse e blu che occupavano tutte le pareti. Non c’era moltissima gente che occupava i tavolini alti. Notarono subito al bancone Minzy, Dongwook, Seungri, Daesung e un’altra ragazza che parlavano animatamente quindi si diressero semplicemente in quella direzione.

-Ehi! Guardate chi è qui!- proruppe Seungri in modo abbastanza rumoroso puntando il suo sguardo in quello di Jiyong. Minzy gli diede una gomitata per ricacciarlo indietro prima di accogliere in un abbraccio entrambi i modelli.

-Sono così contenta che ce l’abbiate fatta a venire!- CL sorrise alla ragazza.

-Era da quasi un anno che non ci vedevamo.- disse, ma il suo sguardo fu catturato dalla figura di un’altra ragazza del gruppetto.

-Dara!- gettò letteralmente le braccia al collo della ragazza.
Non appena finirono il giro di saluti decisero di fare le presentazioni. Jiyong scoprì che il nome completo della ragazza era Sandara Park, lei era stata trainee però dopo il debutto con il suo gruppo aveva deciso di dedicarsi alla sua carriera da solista con un’agenzia minore e qualche volta partecipava a quel genere di eventi insieme a Seunghyun. Aveva conosciuto Minzy e i ragazzi ad una battle mentre CL era stata una sua compagna delle superiori.
Inevitabilmente il discorso virò verso Seunghyun visto che sembrava essere l’unico a mancare.

-E così hai fatto le elementari con Tempo?- chiese Dara a Jiyong con gli occhi che le luccicavano. Seungri gli si avvicinò sfoggiando uno sguardo malizioso.

-Quindi puoi dirci qualcosa su com’era una volta, no?- anche Minzy sembrò farsi più attenta.

-In realtà non so nulla di lui, ci siamo parlati solo una volta, credo.- cercò di sviare il discorso Jiyong prendendo un sorso dalla sua birra media.

-Ma avrai visto come si comportava…era già un teppistello a quei tempi?- il modello sentiva che era profondamente sbagliato raccontare dell’infanzia di Seunghyun visto che lui in primis non aveva mai detto nulla.

-Davvero, non saprei…- provò a guardarsi intorno alla ricerca di un modo per troncare quell’interrogatorio.

-Non è che ti ha bullizzato o qualcosa del genere?- provò ancora Seungri facendosi più vicino. Jiyong aprì la bocca per pronunciare un’altra scusa ma Dongwook intervenne richiamando l’attenzione su di lui. Il ragazzo dai capelli rosa gli fu incredibilmente grato.

-Seungri smettila di fare come le vecchie al mercato e fatti gli affari tuoi. Se Seunghyun scoprisse che-

-Se Seunghyun scoprisse che cosa?- da dietro la spalla del ragazzo apparve il rapper con uno sguardo curioso. Seungri si irrigidì e si affrettò a cambiare argomento. Le ragazze scoppiarono a ridere. Non ci volle molto perché Tempo portasse la sua attenzione a Jiyong.

-Sei venuto alla fine…- mormorò mentre gli si faceva più vicino. Jiyong si sentì la gola secca non appena quegli occhi gli furono addosso.

-Sì.- disse il modello schiarendosi la gola. Seunghyun ordinò un bicchiere di whiskey.

-Spero che la mia piccola esibizione ti piacerà.- il rapper bevve tutto d’un sorso il superalcolico e se ne andò prima che Jiyong potesse rispondere una qualsiasi cosa. Seguì la sua figura con lo sguardo e lo vide salire sul palco per poi mettersi a parlare con altri due omaccioni.

-Sembra che tu gli piaccia.- la voce di Daesung gli arrivò gentile all’orecchio. Jiyong gli rivolse un sorrisetto imbarazzato.

-Non pensavo nemmeno che si sarebbe ricordato di me dopo tutto questo tempo.- ammise continuando ad osservare il rapper.

-A quanto pare, invece, sei stato molto più importante per lui.- il modello a quel punto portò la sua attenzione verso il cantante. Non ebbe il tempo di chiedergli che cosa intendesse perché la battle ebbe inizio.
La sala si fece improvvisamente stretta tanto che loro furono costretti ad abbandonare il bancone per poter essere abbastanza vicini da vedere la battle. Questa volta oltre ai due sfidanti c’era anche un altro ragazzo col cappuccio che faceva beatbox seguendo la sua fantasia. Jiyong spostò il suo sguardo su Seunghyun che stava muovendo a tempo la testa come per prendere il giusto ritmo. A cominciare fu l’altro ragazzo, aveva una voce decisamente più alta e pulita rispetto a quella bassa e rabbiosa dell’altro. Le sue rime erano veloci e taglienti ma in qualche punto mancavano di innovazione. Quando fu il turno di Tempo tutto prese una piega diversa. La sua voce era veloce, riusciva a fare qualsiasi gioco di parole mantenendo un sorrisetto strafottente. Jiyong lo sentì dire che Leonardo Da Vinci era ritornato in vita e che ora tutt’uno con la sua mente, disse anche qualcosa a proposito del rap dell’altro che non era altro che un sonnifero per lui. Jiyong, che non aveva mai trovato tempo per la musica, si ritrovò come assorbito da quel genere musicale e da quelle parole così aspre e sferzanti. Stavano entrambi improvvisando e si scoprì ad ammirarli per quello. Cominciò a muovere la testa a tempo e alle volte dalle sue labbra scappava un “uh!” quando uno dei due finiva la sua parte con una punch line particolarmente incisiva.
La battle finì troppo presto per i suoi gusti e si rese conto di volerne di più. Aveva come l’impressione che quella non sarebbe stata l’ultima serata a cui avrebbe partecipato.
Ben presto tutto il suo gruppo di amici si disperse. CL, Dara e Minzy decisero di continuare la serata in un qualche Night Club che stava lì vicino, Dongwook cominciò a parlare con qualche tizio losco mentre Seungri e Daesung si persero a chiacchierare di cose che Jiyong non riusciva a capire quindi decise di aspettare Seunghyun fuori dal locale. Non sapeva di preciso cosa dirgli, sicuramente avrebbe cominciato con il complimentarsi con lui e poi magari avrebbe chiesto di lui, giusto per saperne qualcosa in più.
Uscì all’aria fresca e gli parve di riuscire a respirare meglio. Sentiva la testa girargli leggermente, cosa strana visto che aveva bevuto solo una birra. Cercò una sigaretta da fumare per ingannare l’attesa. Ora per le strade non si vedeva nemmeno una macchina e i gruppetti di uomini inquietanti erano come raddoppiati. Cercò di non farci troppo caso e si guardò intorno. Inizialmente non aveva notato che quel posto era in mezzo ad una serie di case residenziali e la scritta a led “Alibi” era l’unica ad illuminare di rosso la via. Probabilmente alla luce del giorno quel quartiere non sembrava nemmeno così malfamato.
Il filo dei suoi pensieri fu interrotto da un gruppetto di ragazzi che gli si era accostato ed ora sembrava fin troppo rumoroso. Jiyong sbuffò perché quelle voci grosse non facevano altro che essere amplificate dal suo mal di testa. Si era mosso di poco quando sentì qualcuno afferrarlo per la spalla.

-Ehi fighetto ti diamo fastidio?- un tipo pieno di tatuaggi e piuttosto alto gli stava parlando. Il modello si scrollò di dosso la sua mano e indietreggiò di un passo.

-Si.- ammise puntando gli occhi in quelli dell’uomo. Solo in quel momento altri ragazzi gli si strinsero intorno ridacchiando.

-Ma che coraggio!- disse uno. Jiyong spense la sigaretta per terra ed alzò le mani al cielo.

-Sentite ragazzi, non voglio casini, mi stavate dando solo un po’ di fastidio quindi mi sono allontanato ok? Perché adesso voi non tornate a farvi i cazzi vostri e io i miei?- domandò prima di voltare le spalle a quello che lo aveva fermato per tornare all’interno del bar. Fece appena un passo perché qualcun’altro gli aveva bloccato la strada.

-Non sai che è maleducazione dare le spalle a chi ti sta parlando?- disse il ragazzo biondo davanti a lui.

-Forse dovremmo insegnare le buone maniere a questo bel faccino, che dici capo?- Una serie di risate si levò dai ragazzi. Jiyong si sentì spingere in una stradina laterale. Era completamente circondato e non aveva modo di chiedere aiuto a nessuno. Il suo cuore cominciò a battere all’impazzata mentre un’ondata di paura gli attanagliava lo stomaco. Vide i sorrisi di quei tipi stampati sui loro volti e pensò che potessero picchiarlo. Digrignò i denti.

-Se mi toccate ancora chiamo la polizia.- minacciò con la voce che gli tremava. Altre risate si levarono dal gruppo, poi il ragazzo tatuato lo prese per il mento forzandolo a guardare in alto. Le sue dita gli stavano stringendo le guance infossandole ancora di più nella mandibola. Il modello provò a sottrarsi a quella mano ma non riusciva a muovere né la testa né tantomeno la bocca.

-Forza, chiama chi vuoi, dai.- solo in quel momento Jiyong si accorse che non riusciva a muovere un muscolo del suo corpo. Qualcuno gli afferrò le spalle per tenerlo immobile e contemporaneamente l’uomo davanti a lui si fece progressivamente più vicino. Serrò gli occhi d’istinto in attesa che arrivasse un pugno o qualsiasi cosa quei tizi avessero intenzione di fargli ma al contrario non arrivò nulla se non una voce familiare.

-Ehi ragazzi. Non vi siete ancora stancati di importunare la gente?- all’imboccatura del vicolo era apparso Seunghyun. Jiyong aprì gli occhi di scatto e lo vide avvicinarsi al gruppo.

-Amico, ti conviene andartene, questo non è affare tuo.- disse l’uomo che teneva il ragazzo con i capelli rosa per il mento. Il rapper sgranò
appena gli occhi quando fu abbastanza vicino da vedere come le dita di quel tipo fossero conficcate nelle guance del ragazzo.

-Mollalo.- disse Seunghyun con voce glaciale, Jiyong sentì un brivido percorrergli la spina dorsale quando vide lo sguardo dell’altro. L’uomo davanti a lui rise di gusto.

-Altrimenti?- il modello non riuscì nemmeno a vedere il pugno di Seunghyun. Sentì solo un rumoroso “clank” e vide il tipo che lo teneva per il mento steso a terra. Poi percepì la mano calda del rapper stringersi attorno al suo polso e strattonarlo via.
Cominciarono a correre lontano dal quel vicolo ad una velocità a cui Jiyong non pensava di poter arrivare. Non appena ebbe realizzato che stavano scappando il modello si aggrappò con forza alla mano di Seunghyun come se avesse paura che lasciandola potesse essere portato ancora in quel vicolo. Sentì l’adrenalina salire e il tempo parve fermarsi. Il cuore gli batteva così forte che poteva sentirlo nelle orecchie ed era certo che fosse più per lo spavento che per la corsa che stava facendo.
Corsero per quello che sembrò un’eternità a Jiyong poi si fermarono in mezzo ad una strada piuttosto affollata. Entrambi avevano il fiatone. Il più basso dei due sentì le lacrime pungergli occhi. Sentiva le gambe pesanti e la testa gli girava. Solo in quell’istante riuscì a capire cos’era appena successo e cosa aveva rischiato. Puntò i suoi occhi in quelli di Seunghyun e notò che l’altro già lo stava guardando.

-G-Grazie.- balbettò il ragazzo dai capelli rosa cercando di riprendere il controllo del suo corpo.

-Se posso darti un consiglio- disse Seunghyun con un mezzo sorriso -la prossima volta non rispondere indietro se sei da solo contro sette brutti ceffi.- Jiyong si batté il palmo della mano sulla fronte mentre una risatina nervosa si faceva largo nella sua bocca. La risata bassa e calda dell’altro ragazzo gli giunse come un tranquillante all’orecchio. Stettero in quella posizione per un altro paio di minuti poi Seunghyun parlò ancora.

-Che dici, ora puoi lasciare libera la mia mano?- solo in quel momento Jiyong si rese conto di star stringendo ancora la mano dell’altro. La ritrasse di scatto come se si fosse bruciato.

-Si, scusa.- mormorò ritornando a guardarlo negli occhi. Seunghyun ridacchiò ancora.

-Te l’avrei lasciata, sai, ma è ancora attaccata al mio corpo quindi…- il modello si lasciò sfuggire un’altra risata. Si guardò intorno per capire dove si trovasse.

-Forse è meglio se ora torno…in fondo ero rimasto solo per salutarti e per farti i complimenti, sei stato davvero bravo.- ammise poi.

-Ah, uhm, g-grazie.- a Jiyong parve che le guance dell’altro si fossero arrossate un po’ ma forse era solo il freddo. -Beh, se vuoi ti accompagno a casa.- il modello schiuse le labbra per dire che poteva prendere un taxi ma poi qualcosa nella sua testa scattò e si limitò ad annuire.
Cominciarono a camminare per il largo marciapiedi nel più totale silenzio. A Jiyong non dava fastidio, non lo sentiva come imbarazzante o pesante, solamente, c’erano così tante cose che voleva chiedergli che non sapeva da che parte cominciare. Decise che avrebbe cercato di invogliarlo a parlare per primo.

-Così- esordì lanciandogli una veloce occhiata -ora fai il rapper. –

-Uhm, già…- rispose l’altro dopo qualche secondo.

-Da quanto tempo è che lo fai?- chiese rivolgendogli un’occhiata curiosa.

-Più o meno dalle medie, credo.- lo sguardo di Seunghyun si fece cupo.

-Wow, è passato molto tempo!- Jiyong diede un’occhiata alle vetrine dei negozi accanto a lui.

-Ho solo molto da dire.- il ragazzo dai capelli rosa gli rivolse un mezzo sorriso.

-Ammiro molto quello che fai: non dev’essere per nulla facile fare freestyle in modo così…immediato.- il più alto sgranò di poco gli occhi però poi distolse subito lo sguardo.

-Nah, non è niente di che dopo che lo fai da così tanti anni.- si schiarì la voce -tu, piuttosto, ora sei famoso, no?-
Jiyong inspirò forte. Non voleva che la conversazione si spostasse su di lui.

-Non sono ancora così famoso ma spero di diventarlo presto. Nel weekend dovrebbe essere rilasciata la mia prima pubblicità.- disse con un sorriso orgoglioso. Anche Seunghyun parve sorridere.

-Avevo immaginato che saresti diventato qualcuno di importante un giorno.- si lasciò sfuggire il più grande.

-Che intendi?- incalzò Jiyong svoltando a sinistra.

-No, nulla…solo che ti ricordavo uno con le idee chiare.-

-Ah, ti riferisci alla giacca rosa maialino!- Jiyong rise. -Credo di avercela ancora da qualche parte; mi piaceva da morire e avevo una voglia tremenda di mettermela.-
Si lasciò sfuggire un respiro nostalgico. -Quel giorno, quando sono tornato a casa, mia sorella mi ha sgridato per tutto il pomeriggio perché gliel’avevo presa senza chiedergliela.- anche Seunghyun si lasciò sfuggire una leggera risata. Jiyong sorrise mentre guardava davanti a sé, gli piaceva l’atmosfera che si era creata intorno a loro.
Impiegarono all’incirca altri cinque minuti per arrivare al quartiere residenziale in cui si trovava l’appartamento di Jiyong. Si trattava di un edificio e tre piani in stile americano. Aveva i mattoni rossi, numerose finestre e una scala antincendio in ferro battuto sul lato destro. Il modello si fermò davanti al portone di entrata.

-Ti ringrazio per avermi scortato fino a qui.- mormorò rivolgendogli un ultimo sorriso. Seunghyun si grattò la testa imbarazzato.

-Sono stato davvero bene sta sera.- disse il modello e poté vedere chiaramente il rapper bloccarsi di fronte a lui. Lo trovò molto carino.

-Beh, ci vediamo. Magari la prossima volta sarò io ad invitarti da qualche parte.- Jiyong estrasse le chiavi ma prima di infilarle nella toppa decise che quella era la sera giusta per osare un po’ di più. Prese Seunghyun per la felpa e gli lasciò un leggero bacio sulla guancia. Vide gli occhi sgranati dell’altro fissare con insistenza la strada come se le stesse chiedendo cosa fosse appena successo.

-Allora, buonanotte.- aprì il portone ma mentre stava per richiudersi alle sue spalle gli giunse la voce di Seunghyun.

-E’ ancora vero quello che hai detto tempo fa sui miei occhi?- il portone di vetro si chiuse dietro di lui separandolo inevitabilmente da Seunghyun. Jiyong impiegò qualche istante per capire a cosa si stava riferendo, poi involontariamente le sue guance si colorarono di rosa.
Respirò forte sul vetro della porta in modo che si annebbiasse un po’ e con le dita tracciò la sua risposta.
“Sì.”




Note dell'autriciah:
Salve a tutti!
Finalmente si riesce a vedere un po' di approccio tra i due e un Gdragon che da scemotto per poco non si fa ammazzare, bravo!
In più si intravede il passato di Jiyong, che verrà approfondito avaaaanti. Nei prossimi capitoli avrete informazioni anche sul nostro Seunghyun.
Come sempre ringrazio chi legge e mette tra preferiti/ricordate/seguite e recensisce, mi fate sentire un po' apprezzata.
Spero che continuerete a leggere e a presto!
Road_sama
  
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