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Autore: usotsuki_pierrot    23/11/2017    2 recensioni
"Aggiungi una ship a tavola" è una raccolta di piccole one-shots dedicata alle ship che più preferisco di Haikyuu!!
Ognuna nata da un pensiero, un'idea, un prompt trovato su internet, potrebbe essere qualsiasi cosa! Spero vi piacciano, e che ritroviate le coppie che vi stanno più a cuore~
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Lista:
I. [IwaOi] Under the rain.
II [MatsuHana] L'amore veste kigurumi.
[In corso]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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«Vuoi una cioccolata calda?».
«Non hai nient'altro di caldo da propormi?». Matsukawa capì all'istante l'allusione sessuale (come al solito) di Hanamaki. Ma non voleva darla vinta al fidanzato, né tanto meno mostrare quanto l'idea proposta dal suddetto lo attirasse.
«Pensavo che quel kigurumi lo fosse già abbastanza», rispose invece, con un pigro cenno del capo in direzione del pigiama indossato dal compagno.
Il rosa si sedette al bancone che divideva la piccola cucina dal salotto, con un lieve broncio che fece sorridere di gusto Matsukawa; distese le braccia lungo la superficie liscia e bianca, posandovi il mento, come se fosse appena tornato da un allenamento più faticoso del solito.
Il ragazzo dalle folte sopracciglia scure si avvicinò al frigorifero. Lo aprì ed estrasse il cartone chiaro del latte che avevano comprato un paio di giorni prima.
«Non ti sta poi così male». Il kigurumi che Hanamaki portava era rosa, con il muso e le orecchie dalla punta ripiegata da maialino sul cappuccio - che il malcapitato si era categoricamente rifiutato di indossare - e la minuscola coda arricciata sul fondo schiena. Ed era, guarda caso, il risultato di una scommessa a sfondo erotico che i due avevano indetto, e dalla quale Takahiro era uscito sconfitto.
Così, per un giorno intero, quest'ultimo avrebbe dovuto sorbire le risatine soffocate - neanche troppo, a dire il vero - del fidanzato, e ogni battuta squallida gli fosse venuta in mente.
«Oserei dire che ti si addice proprio...», continuò lui, con un sorriso a metà tra il perfido e il divertito. Hanamaki non avrebbe saputo dire se quell'espressione felice e al contempo malvagia fosse dovuta all'aver vinto la sfida o piuttosto al potersi prendere "amorevolmente" - così diceva - gioco di lui senza ripercussioni.
Il rosa borbottò, imbronciandosi mentre osservava con il mento ancora fermamente incollato al bancone i movimenti lenti e trascinati di Matsukawa. Lo fissò versarsi un bicchiere di latte, posare con poca voglia il cartone sulla superficie ("di sicuro dovrò metterlo a posto io più tardi" pensò), e sedersi di fronte a lui, dall'altra parte del mobile.
Il corvino afferrò senza impegno il bicchiere, con la svogliatezza insuperabile che lo caratterizzava all'interno della squadra bianco-celeste; lo sollevò, incurante dello sguardo insistente del compagno, e lo avvicinò finché il vetro freddo non fu a contatto con le labbra. Bevve qualche sorso; il ragazzo nel kigurumi non riuscì a distogliere l'attenzione da lui. Gli parve di vedere il liquido bianchissimo riempirgli la bocca per poi scorrere giù, nella gola e attraverso il collo su cui si distinguevano chiaramente i segni violacei dei suoi succhiotti. Il movimento così naturale del pomo d'Adamo del fidanzato assunse d'un tratto un aspetto affascinante, che lo ipnotizzò per una manciata di secondi.
Sentì il viso prendere fuoco nel momento in cui il compagno finì di bere e abbassò di poco lo sguardo; sguardo che incontrò inevitabilmente il suo, assorto com'era nell'osservarlo. Rimasero qualche istante immobili, con le pupille incastrate le une in quelle dell'altro, come se un oscuro potere magico li avesse pietrificati.
Solo dopo una manciata di secondi - che parvero non finire mai - Matsukawa si decise ad allontanare finalmente il bicchiere dalla superficie ormai calda dalle labbra bagnate di latte.
Takahiro scoppiò a ridere. Una macchia dello stesso colore della bevanda appena bevuta e molto simile ad un paio di baffi in miniatura era comparsa poco sopra la bocca del ragazzo, che per tutta risposta lo guardò stranito, quasi fosse uno scherzo di cattivo gusto.
«Anche a te si addicono proprio quei baffi!», esclamò Makki, senza nemmeno tentare di contenere la risata all'apparenza incontrollabile.
«Di cosa stai-». Il corvino si bloccò prima di terminare la domanda. Si portò la mano di fronte alla bocca, e le due dita allungate entrarono in contatto con il liquido chiaro. Un ghigno divertito prese il posto dell'espressione confusa e quasi contrariata di una manciata di secondi prima.
Hanamaki osservò il fidanzato pulirsi con un fazzoletto, sollevando la testa e posando il mento sul palmo della mano destra; si lasciò sfuggire un sorriso malizioso, che Matsukawa fu subito in grado di interpretare, non appena si girò a guardarlo.
«Avanti, cos'hai in mente adesso?», chiese, fingendosi infastidito. In realtà era sempre molto curioso delle idee del compagno, specie se precedute da quel ghigno soddisfatto.
«Oh, ti piacerà di sicuro».

 

 

«Sappi che non mi sto divertendo».
«Si direbbe tutto il contrario, dalla tua faccia...».
«Non perdi mai l'occasione di osservarmi per bene, vedo...». Matsukawa mantenne un tono malizioso che, ne era consapevole, faceva sempre eccitare Makki.
Quest'ultimo infatti passò rapidamente la lingua sul labbro superiore, assottigliando un poco gli occhi come per spogliarlo con le pupille. Se solo non avesse faticato tanto per fargli indossare quel kigurumi a forma di mucca, Mattsun sarebbe stato già bell'e pronto, in intimo, con il corpo e i muscoli che lui amava tanto in ottima vista.
«Una mucca e un maiale, eh?», chiese il corvino.
«Siamo una bella coppia, non trovi?», rispose il compagno, con tono ironico.
Il primo sorrise, guardando con sguardo innamorato il ragazzo. Lo amava anche vestito da maialino, in quel modo ridicolo. Si avvicinò, circondandogli la vita con un braccio e stringendolo a sé; i loro corpi aderirono perfettamente l'uno con l'altro, bacino contro bacino.
Hanamaki posò le mani sul petto del più alto, affondando i palmi nel tessuto morbido e caldo del kigurumi bianco e nero. Matsukawa non attese segnale migliore di quello: chiuse gli occhi scuri chinandosi un poco e lasciò che le labbra incontrassero la punta del naso del rosa. Quest'ultimo lo arricciò quasi d'istinto, con un sorriso indelebile stampato sul volto. Sorriso che si trasformò in una risatina divertita quando poi il corvino sollevò la testa aprendo lievemente la bocca per mordicchiargli la pelle.
«Dobbiamo proprio tenerli tutto il giorno?».
«Questa era la scommessa, puoi anche perdere se vuoi...». Takahiro sapeva dove il compagno voleva arrivare.
«Facciamo che la riprendiamo un altro giorno...».
Issei iniziò così, senza nemmeno attendere una risposta da parte del fidanzato, a liberarsi del fastidioso pigiama ingombrante, sotto lo sguardo affamato del rosa.


Erano entrambi consapevoli del fatto che nessuno dei due avrebbe mai portato a termine la sfida.

   
 
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