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Autore: Diletta_86    23/11/2017    1 recensioni
Daryl è impegnato nella missione con Rick, si stà sforzando di seguire il piano, ma il piano finisce col mandarlo in crisi nel momento in cui viene a sapere che il regno è stato spazzato via...si deciderà ad affrontare i sentimenti che troppo a lungo ha accantonato ?!
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carol Peletier, Daryl Dixon
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Suggest d'ascolto : https://www.youtube.com/watch?v=hdpWFhqQNNs


La verità era che a lui di quella stupida guerra non interessava poi un granchè. Era fermamente convinto che dopo aver rischiato così tante volte, in così tanti modi differenti, di morire a causa di quello che aveva portato il mondo sottosopra, davvero non era cosa andare a cercarsi altri guai inutilmente. Ma lui non era certo il "grande" Rick Grimes, quello che pianificava la sopravvivenza della specie a partire da uno sparuto gruppo di ominidi. No. Lui era solo Daryl badass Dixon e se ne stava lì, col culo sul sellino della sua moto, ad ascoltare grandi proclami di gloria. 

La sua mente era altrove da tempo ormai, più o meno dall'istante in cui quel cane di un salvatore aveva insinuato che giù al Regno non c'era rimasto nessuno, e se c'era rimasto qualcuno aveva comunque le ore contate.  Ci era voluta la più pesante delle sue furie per riuscire a fagli confessare che qualcuno si era salvato dal loro stupido agguato con le mitragliatrici.  Il Re, che lui riteneva un bamboccio, il ragazzone con l'ascia, un  brav'uomo, secondo Daryl  ed una donna psicopatica coi capelli corti.  
Il suo malandato cuore aveva mancato un battito, le mani tremato, a rischio di lasciar cadere il revolver, e poi finalmente tutto era tornato normale. 

"  Carol..." 

Il nome di lei gli era uscito dalle labbra prima che riuscisse a fermarlo, facendogli guadagnare un'occhiata sbigottita di Rick, improvvisamente preoccupato che la sua sanità mentale andasse a farsi benedire definitivamente. Da allora il solo pensiero nella mente di Daryl era tornare indietro fino alle porte del Regno, spalancarle a calci se serviva e stringerla tra le braccia quanto più a lungo le forze gli consentitssero di fare.  Improvvisamente aveva capito di non poter più continuare a vagare per il mondo sperando di saperla al sicuro. 
Certo... Carol era l'unica donna in quel mondo distrutto e disgraziato sulle cui capacità avrebbe messo la mano sul fuoco. Se qualcuno poteva sopravvivere quella era lei e lo aveva ampiamente dimostrato, ma, c'era un ma, lui l'amava ed era ora di venirci a patti.  

Qualora al Regno non fosse rimasto nessuno, se non donne e bambini, tra cui Carol, era suo dovere restare al suo fianco e Daryl lo sapeva. 

Io devo andare Rick..piano o non piano l'importante è vincerla questa guerra, ma io ho cose più importanti da proteggere...devo andare. " 
" Suppongo significhi che tornerò ad Alexandria a piedi... " 
" Uh-Uh.." 


Un mormorio d'assenso prima di premer giù l'accensione e riempirsi le orecchie del suono profondo e tranquillizzante del motore della sua Ducati , liquido, come una cascata che riempie e protegge i pensieri. Li lasciò liberi di esprimersi per tutto il tragitto, arrivando a dover rallentare l'andatura in alcuni momenti, per quanto terrorizzanti riuscissero ad essere, ma alla fine le porte del Regno giunsero davanti a lui.  Lentamente scalò le marce, fermandosi con un lungo sospiro proprio sotto di esse.  I due ragazzini , non più che quindicenni, non fecero il minimo accenno di reazione alla sua comparsa, e di sicuro era dovuto più all'inesperienza assoluta che alla fama di Daryl Dixon l'ammazza vaganti. 

Si aggirava come un pazzo per le vie dell'agglomerato di case, gridando il nome di lei, chiedendo a chiunque informazioni senza che nessuno sapesse niente. Sembrava improvvisamente diventata invisibile. Stentava a crederci, iniziava a disperare, terrorizzato che quel figlio di una cagna avesse mentito.  Sempre più agitato giunse al confine estremo del territorio dove si erano rifugiati, quando qualcosa attrasse la sua attenzione di segugio. 

" Pookie " 

La voce, poco più di un sussurro, proveniva da uno dei porticati in legno delle villette troppo grandi per essere assegnate ai pochi superstiti all'apocalisse.  Daryl ci sostava davanti, dandogli le spalle, terrorizzato. Ma una mano leggera, il cui tocco era più caro al suo cuore di quanto sapesse dire, lo spinse a voltarsi, i capelli lunghi attaccati al volto per il sudore e la fatica. 

Carol era in piedi davanti a lui, un braccio fasciato all'altezza del gomito, stanca, con gli occhi azzurro cielo velati di pianto.Come in uno dei vecchi film che guardava sua madre quando lui era bambino, Daryl compì un mezzo giro su se stesso, afferrandola contemporaneamente per i fianchi, tirandola in alto nello slancio, forse più stretta di quanto mai avesse fatto fino ad allora, non le diede nemmeno il tempo di provare a dire qualcosa , lasciando che lo spostamento del suo peso la facesse scivolare contro di lui, trascinandola in un bacio appassionato e famelico.  La barriera emotiva che in quegli anni avevano costruito aveva ceduto. Ed era anche l'ora.  

"...Stai bene... oh sia grazie agli dei Carol... stai bene... " 
" ... starò bene..." 


[N.d.A. : la risposta era " gotta be" , ma ovviamente essendo stà storia in italiano non ci stava.. però fate come se fosse ok ?! :P ] 

Non essendo ormai più da molto tempo ragazzini in preda all'ormone , ed avendo un non detto tra loro grande come un macigno,  riuscirono a sciogliersi dall'abbraccio convulso in cui si erano gettati , per andare a sedersi sui gradini del portico, anche se , una volta seduti, Carol non riuscì a fare a meno di sdraiarsi, la testa poggiata sulle ginocchia di lui, che inevitabilmente si trovò a ragguagliarla sugli eventi carezzandole amorevolmente i capelli. 

Avrei dovuto capire anni fa che non dovevo lasciarti da sola  troppo a lungo.. che non potevo più perdermi nella ricerca di qualcosa che avevo già trovato... Se tu fossi morta.." 

Le parole si spezzarono nel pianto , mentre una mano della donna saliva ad accarezzargli, incoraggiante e comprensiva come se la ricordava, una guancia ispida.  Nessuno lo credeva, ma se lasciato libero di fare Daryl diventava un uomo dal flusso di coscienza piuttosto profondo, oltre che dal cuore grande come una casa. Peccato che non lo lasciasse intravedere che a pochissimi eletti , e Carol era indubbiamente tra di loro, se non il loro capo. 

" Io so... io so soltanto che se io morissi, tu saresti in grado di sopravvivere..ma... ma se fossi tu a morire  io ne verrei distrutta. Non posso e non voglio perdere anche te.." 

E dopo quelle parole così dense, così da lei, fu sua l'iniziativa di trascinarlo in un nuovo bacio, più denso, più consapevole. La rappresentazione di due anime che si appartengono da millenni . Quando Daryl riprese possesso di se, tornando a parlare, il mondo attorno gli pareva diverso. Migliore.  Le raccontò dei suoi dissidi con Rick, della sua rabbia, del santuario e della prigionia.. le raccontò ogni cosa e pretese di sapere da lei ogni cosa, annullando così i mesi che li avevano visti distanti.  Certo, avevano entrambi paura di essere finiti in un cul de sac, adesso che quel posto era così sguarnito ed indifeso, ma avevano già costruito sulle macerie. Avevano sempre costruito sul loro Amore, si trovò Daryl a realizzare, sin da quando erano giunti ad Alexandria sulla spinta del desiderio di Carol di tenere la piccola Judith al sicuro.  Avrebbero costruito di nuovo, adesso avevano addirittura un Regno da costruire sulla base del loro amore. Avrebbero addestrato i ragazzi, perfino i bambini, e sicuramente sarebbero sopravvissuti. Chi poteva se non loro? Alla fine è questo che rende le anime sofferenti così terribilmente letali, le loro cicatrici parlano , rendono palese quanto esse sappiano sopravvivere a tutto.  

"  Quando questa guerra sarà finita.. io te lo giuro Carol, ti porterò lontano... troverò una bella terra, vicino ad un fiume e costuirò la nostra casa ... Sarà pulita vedrai , e la manterremo sicura per la nostra famiglia... e lo so.. sono probabilmente un pazzo, ma qualsiasi uomo innamorato lo è.. quindi... prima che il tempo ce lo impedisca... fà un figlio con me Carol.. e morirò come uomo felice ...." 

Quelle parole erano costate lacrime, sudore e fatica a Daryl, ma furono pienamente ripagate dalla luce amorevole e gioiosa che comparve negli occhi di Carol, della sua Carol, che esplose in una risata di pura gioia, sollevandosi per gettargli ambedue le braccia al collo, facendo rotolare entrambi  giù dal portico nell'impeto. 

"Ti amo Daryl Dixon... e quello che vuoi è tutto quello che chiedo.." 




 
   
 
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