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Autore: clairemonchelepausini    24/11/2017    2 recensioni
Ci si dimostra forti pur essendo deboli e, talvolta si è forti pur essendo deboli.
Una contraddizione che non va di pari passo con la vita, con la voglia di lottare e vivere.
Essere una donna è ciò di cui essere fieri e allo stesso una condanna che si deve cambiare.
[In occasione del 25 novembre per dire no alla violenza contro le donne]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Urlò.
Forse l'aveva immaginato.
Ci provó, ma dalla bocca non uscì alcun suono.
Lui la guardava aspettando un qualsiasi movimento.
Sapeva di averla impugno.
Lei rimase rannicchiata a terra,
il pavimento freddo a contatto con la sua pelle la fece rabbrividire
ma non distolse lo  sguardo.
Sempre basso e silenzioso ma non vuoto.
Non era più la sua vittima.
Lui si avvicinò e, mentre i passi si fecero più vicini,
il suo cuore prese a battere all' impazzata.
Ci credeva.
Ci credeva davvero.
Il primo schiaffo risuonò in tutta la stanza,
ma lei non si mosse, neppure un gesto involontario.
Il secondo la spostò di poco, poi il terzo, il quarto.
Nessun movimento.
Era immobile.
Paralizzata.
Sentì un lieve fruscio,
la cinghia tolta dai pantaloni e,
poco prima di essere colpita, il cinguettare di un fringuello.
La sua via di fuga.
La sua libertà.
Chiuse gli occhi e, mentre i colpi pian piano scemarono,
lei si liberò in volo spensierata e felice
tra cieli azzurri e nuvole bianche.
L'ultimo richiamo.
 
 
 
 




































Spazio d’autrice:
Buona sera ^_^
Prometto che questa è l’ultima, questa poesia è nata all’una di notte e quindi… perdonatemi se vi sembrerò una folle.
In tv stanno promuovendo tantissimi film, fiction e iniziative per dire NO alla violenta contro le donne e, diciamo che erano giorni che mi giravano per la testa mille frasi e, infine ieri sera ho ceduto e ho iniziato a scrivere. Chi mi conosce sa bene che, in genere come l’introspettivo, triste, drammatico sono pane per i miei denti. Non so perché, ma mi ci trovo bene, anche se sono tematiche difficili e non sempre ci si trova d'accordo.
Questa poesia è nata con l’intenzione di dire la mia, proprio come le altre due che ho pubblicato, nasce con la voglia di non stare in silenzio, di non aver paura di lottare per ciò in cui credo. E, io credo che questo fenomeno che negli ultimi anni si sta sviluppando sempre di più deve essere fermato, non sono dalla legge, ma dalle donne. E’ difficile trovare il coraggio per farlo, non lo nascondo e non mi sento nemmeno di essere presuntuosa nel dire che possono farcela, ma l’unione fa la forza. Siamo donne e dobbiamo combattere per i nostri diritti, una lotta che in fin dei conti non è mai finita negli anni.
Un piccolo chiarimento per voi dato che mi è stato fatto notare…..
Il titolo che poi è anche l’ultima frase della poesia è inteso come il richiamo della morte, so che può sembrare duro, ma è quello che voglio intendere dire. In questa dura lotta non sempre si vince. Nel finale della poesia lei dice che si lascia andare, che vola in cielo... Ho "giocato" con le parole se così vogliamo dire. Parlo di un richiamo che va ben oltre quello terreno.
Questa è stata difficile scriverla, certo tanto quanto le altre, ma questo finale mi ha sorpreso perché… non me ne sono resa conto finchè non l’ho letta una volta finita.
A volte si vince e altre si perde.
Ma io dico NO. Sì, dico no, alla violenza contro le donne.
Claire
   
 
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