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Autore: marig28_libra    25/11/2017    6 recensioni
Sperduta nell’eternità dello spazio, chiusa nel suo feretro di acciaio e vetro, Maya confida alle stelle il grande amore per Harlock…un amore che sanguina ancora sopprimendo la Morte e lasciando splendere ricordi e battiti di invincibile dolore.
Genere: Poesia, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Maya
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ballata di una morte insonne

Questi personaggi non sono miei ma di Leiji Matsumoto. Questa storia è stata scritta senza scopi di lucro.

 

 

 

Restate in ascolto, stelle:
non importa che siate deste, addormentate o perdute…
Questo è il mio canale solitario
in cui disperdo ovunque
l’infinito impigliato nel nulla.

 
Restate in ascolto, amiche…
Almeno immaginiamo di tenerci per mano.
Dalla mia radio antica , canto e respiro:
non ho più ossigeno, né anidride carbonica
nei polmoni e negli occhi.

 
Immobile, levigata dalla magrezza luminescente e gelata,
riesco ad afferrare l’odore della mia veste bianca.
Sapete, stelle, è la stoffa di una promessa libera e profondissima.
Suono il profumo disseccato e finissimo
di questi fiori che mi circondano.

 
Restate in ascolto, candele oscillanti:
questi boccioli che assediano i miei capelli biondi e la mia salma,
l’abito che splende nel silenzio infrangibile di questa bara…
sono del mio Amore, che mi ha protetto dal famelico cosmo.
Lui soltanto mi ha conservato qui affinché non diventassi
effimera aurora boreale.  

 
Restate sintonizzate su quest’onda,
perché , su una nave , c’è il pirata remoto e scintillante
che lotta , sfugge e si sotterra.

 
È la ballata che gli porto alla bocca.
Mi cerca con lo sguardo serrato che nessuno apre.
Sa che può navigare a Nord, sempre a Nord,
ma spera di sbattere nell’Occidente in cui volteggio.

 
Questa è la mia insonnia,
l’insonnia che succhio dal tuo pensiero, Harlock.
Vedo le prime volte che ti conoscevo,
ragazza studiosa, colma di malinconia,
che sembrava solare…
Ma tu già immergevi la tua cicatrice nelle mie iridi.

 
È stata un’amicizia insonne,
ampia, in cui lavoravamo  e parlavamo
 avanzando poco per volta.
Mi nutrii di ogni tuo gesto, di ogni spostamento,
delle tue mani, che si liberavano dai guanti militari,
indurite da  pistole, fucili e cloche…
Mai smettevo di illuminarle per non perdermi
le venature sulle falangi di bronzo.

 
I tuoi capelli lunghi, che non volevano comporsi,
cascavano in avanti quando riflettevi, tacevi o ti vergognavi
di dire cosa t’impauriva…
I tuoi occhi, iniettati dell’autunno ambrato e del castano piovoso,
mi entravano fin dentro i polmoni.  

 
Stelle, non potrete mai conoscere  il silenzio delle sue labbra,
quei rilievi severi, morbidi che restavano sospesi
sul mio capo! Dovevo mettermi in punta di piedi
per averli solo per me…

 
Mi baciasti in missione, dopo avermi sgridato
perché credevi  in me…
Sordidi e assaliti dalla calura,
sentii l’umidità amara del tuo respiro ,
il dolciastro vivo e indefesso del sangue
che si aggrappava ai tuoi denti.

 
Mi posasti sul letto, in quel pomeriggio
rannuvolato e tenerissimo della prima convivenza…
Amai quel dolore pulito, naturale, avvampato
che avvertii quando ti prendesti l’infanzia del mio corpo…
Qualche granello scarlatto sulle lenzuola…
Infiniti abbracci…
Le tue spalle mai esauste,
le tue braccia che non volevano lasciarmi al buio,
l’antro del tuo ventre irrinunciabile e disorientante,
le tue gambe che si univano  tra le mie ginocchia
per non farmi mai scivolare.

 
Eppure , l’epopea degli inevitabili conflitti,
 ha fatto sopprimere l’irreprensibile egoismo
dell’amore…
Ci saremmo potuti sposare…era il nostro semplice , immenso sogno…
Incarnavamo le metà  di un unico specchio cristallino.
Se si rifletteva la notte da un lato, dall’altro si vedevano le stelle…
Se viaggiava l’azzurro da un lato, dall’altro il sole balzava su ogni dettaglio.

 
Non volevi rassegnarti, Harlock…
partivi come capitano per i tuoi doveri
e mi cercavi , cavaliere errabondo e clandestino,
in un’era priva di cavalieri , piena di invasori clandestini.

 
Perdesti l’occhio pur di agguantare una sola manica del mio vestito…
Però… tu dovevi andare.
Splendere.
Divenire più speciale della meraviglia che mi avevi donato.
Decisi di restare la tua fedele metà di terra.
Contemplai , nel tramonto sfregiato
di incertezza,
la tua nave che si librava nello spazio
sventrato dalle guerre.

 
Nel crepuscolo chiusi gli occhi
dopo la  benedizione del tuo ultimo
abbraccio ,
dopo aver sentito,  contro il petto,
il teschio bianco sulla guaina nera
che avevo tessuto…

 
La tua leggenda di giustizia, libertà
e desolazioni inconfessabili va indietro ,
verso  me, genesi impietosa e impotente.

 
Amiche stelle, avete ascoltato la ballata di una sposa esangue,
ancora vittima del sangue che le ha donato
l’ uomo vestito di nero, coperto dalla cenere dei sogni.

 
Amore mio…resta in ascolto…
Non essere paladino o pirata…

Ascolta la ballata della tua morta insonne.

Un disco conficcato in altri dischi…
Al centro l’eterno pianeta solitario:
le tue lacrime sorrette dal buio
senza notte.

 

 

 

 

 

 

 Note personali :

 

ciao a tutte/i! ^^ torno di nuovo,  con immenso piacere, in questa sezione con un’altra poesia…scrissi quest’estate “ Lì, dove il tempo morrà” , monologo di Harlock che pensa a Maya…Adesso ho voluto creare , specularmente, Maya che canta una canzone alle stelle e, soprattutto, al nostro capitano.
L’idea l’avevo da un po’ di tempo perché desideravo dar voce , in prima persona, a questi due personaggi attenendomi  ( sempre ) al film prequel L’Arcadia della mia giovinezza. Ricordavo che , all’inizio del lungometraggio,  si sentiva in sottofondo la bellissima canzone della fanciulla… Desideravo descrivere una situazione che non ho mai fatto in poesia : lasciar parlare una morta. Volevo che comparisse come una creatura remota e al contempo presente, terrena, pregnante…Mi è dispiaciuto tanto che non sia più comparsa in nessuna opera di Matsumoto ! insomma per me è lei LA DONNA di Harlock…nessun personaggio femminile ha avuto il privilegio di considerarsi sua promessa sposa in ogni senso. Esmeralda e Tochiro restano commossi e colpiti tanto che quest’ultimo domanda se Maya sia moglie del pirata.
Molti sono i personaggi femminili e carismatici legati a lui ( in modi diversi)  : la coraggiosa e avvenente Yuki, l’angelo – alieno- custode Meeme, la tragica femme fatale Raflesia , la dolcissima figlia adottiva Mayu , la seducente sirena Namino….io, comunque,  resto convinta che gran parte del mistero di Harlock lo custodisca Maya e nessun’altra…

Magari molte di voi la pensano diversamente XD XD sono stata coinvolta lo stesso dal pair Harlock-Yuki o Harlock-Ralesia…anzi è bello vedere le versioni degli altri ^^ leggere, emozionarsi e conoscere gli altri punti di vista fornisce sempre ispirazione e riflessione.

Il mio scopo è quello di approfondire Maya ingiustamente obliata!

Spero che vi sia piaciuta quest’escursione introspettiva su di lei!

 

Un abbraccio!!

   
 
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