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Autore: bahir    26/11/2017    1 recensioni
Ormai Harry e Draco sono ai ferri corti: gli incidenti sul campo da Quidditch sono all'ordine del giorno e nessuno ha il coraggio di dividerli quando scoppia una rissa. Harry realizza che la rabbia che cova nei confronti di Draco è solo una copertura per un sentimento ben più scomodo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Draco era immerso in una atmosfera irreale. Attorno a lui c'era una spiaggia bianchissima, l'aria era calda ed il silenzio era perfetto. In sottofondo era udibile solo la ninnananna delle onde. Doveva essere da poco passato mezzogiorno, ma contare le ore in un posto come quello era privo di senso. Anche i raggi del sole avevano una inclinazione diversa dal solito, Draco lo percepiva in modo chiaro. Girando appena la testa vide Harry che dormiva con il viso rilassato sotto il sole. Erano arrivati da pochi giorni sull'isola e Harry era già diventato di un dolce color miele. Mentre Draco sembrava verniciato di bianco e per non ustionarsi si era sdraiato sotto una tettoia di palme. 
Da mesi Draco desiderava una vacanza eppure i primi giorni aveva la mente ancorata a casa. All'ospedale. Prima sei in ansia a starci, poi sei in ansia se non passi lì tutto il tempo. Draco cacciò la testa chiara tra le braccia ed emise un gemito di fastidio. 
Harry si girò a guardarlo, indeciso se raggiungerlo per controllare che tutto andasse bene oppure no. Alla fine si alzò trascinandosi dietro il telo da spiaggia. 
"Cosa hai da mugolare come un gatto bagnato?" lo apostrofò dolcemente, sdraiandosi accanto a lui.
"Niente, sono distratto" disse Draco, appoggiando la testa sulle braccia piegate.
"Metà della tua testa è qui, metà è rimasta chiusa in sala medici..."
Draco si stupì. Ma come faceva a saperlo? Mentre stava pensando che ormai non c'era più bisogno di parole, sentì la mano bollente di Harry sul costato. Gli diede una occhiata e gli chiese a bruciapelo:
"Sei tutto a questa temperatura?"
"Vieni qui a scoprirlo!"
Draco si sdraiò accanto ad Harry e si voltò sul fianco, lasciandosi abbracciare. Appoggiò il capo sul braccio sinistro del compagno (recentemente promosso a marito) mentre col destro Harry lo stringeva al torace. Ci dovevano essere almeno tre gradi di differenza, sospirò Draco soddisfatto. Chiuse gli occhi e si concentrò sul canto degli uccelli e lo sciabordio delle onde. Dopo poco dormiva come un angelo, tranquillizzato dal battito cardiaco lento e regolare di Harry che sentiva riverberare attraverso il torace.
Dopo un pò Draco sentì le onde più vicine ed il sole più caldo, stava riemergendo dalla marea del sonno. Ora erano entrambi esposti al sole ma non aveva alcuna intenzione di spostarsi. Non capiva se Harry dormisse o meno e in ogni caso l'Auror avvolto intorno a lui non era facile alle ustioni. Perciò chiuse gli occhi e rincorse gli ultimi lembi del sonno.
Dormendo tutto il giorno era piuttosto normale essere insonni di notte. Harry era seduto sulla sabbia ancora calda e guardava il cielo stellato. Le stelle in quel cielo straniero erano più numerose, più luminose e soprattutto sembravano molto più grandi. Come se da un momento all'altro la forza che le teneva su potesse cedere. Non si era ancora abituato, la vista del cielo notturno gli dava una lieve nausea. Draco, con una camicia bianca addosso, sembrava diffondere un tenue chiarore. Harry vedeva chiaramente il suo profilo stagliarsi sul cielo notturno. Guardava verso l'alto.
"Hai nostalgia?" chiese Harry
"Mh? Di cosa?" chiese Draco, senza girare la testa
"Da quando siamo qui guardi il cielo notturno come se fossi caduto da lassù e cercassi un modo di tornare a casa"
"Come il Piccolo Principe...allora tu sei la rosa." decise Draco
"Oppure la volpe" suggerì Harry.
"Sei la rosa. Perchè ormai ho imparato a riconoscere il tuo amore dietro le piccole astuzie. Ma sei anche la volpe perchè mi hai addomesticato." disse Draco, guardando Harry con il suo sguardo marino.
Harry si alzò senza una parola e si trascinò dietro Draco, che non poteva fare a meno di ridere di fronte ai subitanei cambiamenti d'umore della rosa-volpe. 
"Ma sei una volpe ricoperta di petali di rosa o una rosa con le orecchie e la coda?" chiese Draco mentre Harry lo strattonava tenendolo per il polso.
"Stai un pò zitto e muoviti" rise il ragazzo dai capelli scuri, spaventando due granchi che camminavano veloci sulla sabbia.
I due uomini si avviarono verso la loro stanza, portando con loro il profumo di mare notturno, conchiglie e milioni di stelle.
   
 
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