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Autore: _viola02_    26/11/2017    0 recensioni
[Terza classificata al contest We looked at each other a little too long to be “just friends” indetto da Himeko Kuroba sul forum di efp]
Cosa succede quando tua figlia decide di sapere come hai conosciuto suo papà?
Ma deve scoprirlo a tutti i costi, ovviamente!
E questo è proprio ciò che accade a Lily.
Dal testo:
“Lily Luna Potter era appena stata smistata in Grifondoro, con sua immensa gioia e sollievo.
...
Dopo aver dato la mano a tutti («La figlia di Harry Potter, che gioia!»), finalmente si sedette e fece scorrere lo sguardo sulle altre tavolate, alla ricerca di suo fratello Albus.
...
Per quanto si spremesse le meningi, però, non riusciva a capire chi fosse quel tipo accanto ad Albus.
Capelli biondo platino (probabilmente tinti), occhi di un colore chiaro (a quella distanza non si vedevano bene, per cui non ne capiva il colore), corpo ancora non definito, aria arcigna...
Niente, non ricordava di averlo mai visto.”
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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~ Capitolo 1 ~

[27 Agosto, 2038]

«Mamma! Mamma!!»
Lily, sorridendo, si girò verso Alcyone, sua figlia.
Mentre la guardava, pensò che era proprio bellissima. D'altra parte, aveva preso gli occhi e i capelli dal PAPÀ...
«Sono qui, amore... Cosa c'è?» chiese con dolcezza.
«Io... Io voglio sapere come vi siete conosciuti tu e papà!» annunciò lei, guardandola con occhi adoranti.
«Per favore, mamma... Papà ha già detto che per lui va bene» aggiunse poi, per convincerla.
«Sicura? Papà che dice di sì a segreti come questi? Non stai facendo la furbetta, vero?»
La bambina abbassò gli occhi, guardandosi i piedi.
"Beccata!" pensò Lily, riconoscendo il gesto che l'aveva fatta scoprire fin troppe volte quando faceva delle "malandrinate".
«Dai, mamma... Per favore! Papà non ha detto niente, è vero, però io voglio saperlo lo stesso. Me lo devi raccontare, se no da grande come farò a capire quando avrò trovato l'uomo giusto?»
«Ehi, ma sei piccola! Hai sei anni, signorinella, non è ancora venuto il momento di un ragazzo!»
«Daiiiiiiiii»
Vinse la bambina.
Così, sedute entrambe sul divano e con i popcorn in mano (chi l'ha detto che per un racconto o per un pensiero non si possano mangiare i popcorn?) si prepararono ad un viaggio nella mente di Lily.
Alcyone era un po' preoccupata, era il suo primo viaggio in un Pensatoio.
«Mamma... Farà la bua?» chiese, titubante.
Lily scoppiò a ridere.
«No, Cyo, tranquilla. Sarà come vedere un film babbano» la rassicurò infine, facendole l'occhiolino.
«E ora che siamo pronte... Via!»
E si buttarono nel Pensatoio.


[1 Settembre, 2019]

Lily Luna Potter era appena stata smistata in Grifondoro, con sua immensa gioia e sollievo.
Certo, sarebbe potuta anche andare in Serpeverde dato che c'era suo fratello e non sarebbe stata sola, però aveva sempre sentito di appartenere alla casa dei Grifoni, e così era stato.
Al SUO tavolo (finalmente poteva dirlo!!), tutti i ragazzi erano in estasi: un'altra Potter era entrata in Grifondoro, e probabilmente con lo stesso talento di suo fratello James a Quidditch.
Insomma, partite vinte a volontà!
Dopo aver dato la mano a tutti («La figlia di Harry Potter, che gioia!»), finalmente si sedette e fece scorrere lo sguardo sulle altre tavolate, alla ricerca dell'altro suo fratello.
Albus Severus la stava guardando, ovviamente, e sempre con quel suo perenne ghignetto degno delle Serpi in cui era stato smistato.
Sembrava quasi che volesse dire «Visto sorellina? Ti sei unita anche tu alla marmaglia Grifondoro, come tutti i Potter-Weasley», eppure Lily sapeva che era contento per lei.
Lui sapeva del suo desidero, sapeva che aveva sempre voluto andare in quella Casa.
Così, gli sorrise felice, mandandogli un bacino al volo e una linguaccia.

«Mamma, perché il bacino e la linguaccia? E chi è quel TATO?! Non è papà!»
La Lily trentenne si girò verso la figlia, che la stava guardando offesa e con le guance arrossate.
«Lo so, amore, ma è Zio Albus» la rassicurò, ridendo per la gelosia evidente che la piccola provava verso il padre.
Alcyone allora sorrise contenta, non c'era da preoccuparsi: il suo papà non aveva avuto concorrenti.
«Che piccolo è lo zio!»
«Già. Adesso continuiamo, però, perché se no ti perdi la parte principale!» esclamò Lily alla figlia, indicando la se stessa più giovane e stando a vedere la scena.


Lily, per quanto si spremesse le meningi, non riusciva a capire chi fosse quel tipo accanto ad Albus.
Era suo amico, su questo non c'erano dubbi: si vedeva da come il fratello la stesse indicando al suddetto, e da come gli parlava ridendo e scherzando.
Ma chi era?
Capelli biondo platino (probabilmente tinti), occhi di un colore chiaro (a quella distanza non si vedevano bene, per cui non capiva di che colore), corpo ancora non definito, aria arcigna...
Niente, non ricordava di averlo mai visto.
"Però deve essere simpatico" pensò guardandolo ridere "Al non si fa amici facilmente, e se ride così con quel tipo... Beh, deve essere fantastico".
Finita la cena (e il discorso della preside McGranitt), Lily si alzò e cominciò a correre verso il tavolo dei Serpeverde: doveva conoscere l'amico di Albus.
Era ormai vicina alla meta, quando qualcuno le fece uno sgambetto, e finì gambe all'aria.
"Maledetti Serpeverde!" pensò arrabbiata "Mai una volta che siano gentili!"
E infatti poco dopo sentì una risata, e questa volta scattò: avrebbero imparato a non ridere di lei, altroché!
Così, mentre si stava alzando, si girò verso la risata e urlò: «Sei un cafone! Tutti possono cadere, sai? E adesso lasciami in pace, sono venuta qui solo perché voglio conoscere l'am---».
Si frenò di botto.
Colui che stava ridendo di lei era L'AMICO DI ALBUS. E aveva gli occhi grigi. Un grigio tremendamente bello.
«Ehilà, sorellina, vedo che hai conosciuto Scorpius Malfoy» la sbeffeggiò il fratello, vedendo l'espressione imbambolata sul suo viso.
«È già, Al, io faccio quest'effetto a tutte le persone appartenenti alla fauna femminile... Sai, essere bello è un dono» lo appoggiò QUELL'ESSERE, sogghignando nel vedere le gote di Lily arrossarsi.
«Tu... Voi... MA COME VI PERMETTETE!! MI FATE LO SGAMBETTO E POI MI PRENDETE PURE IN GIRO? MA SIETE DE---» cominciò la ragazzina, arrabbiata e offesa.
«Dei fantastici e bellissimi ragazzi, grazie, lo sappiamo» la interruppe QUEL TIPO.
«IO... IO VI... Meglio di no. Me ne vado».
Lily girò i tacchi e se ne andò, impettita.

«Mamma, perché la scena sta diventando tutta FUMEGGIANTE?»
«FUMOSA, Cyo, fumosa. E comunque è così perché stiamo cambiando ricordo, questo era il primo incontro tra me e tuo padre».
«Quindi quello era...»
«Sì, amore, era papà».
La bambina sorrise felice, e batté le manine.
«Sì!!! Era simpatico, il papà, vero?»
«Neanche così tanto...» mormorò Lily, a voce così bassa da essere quasi inudibile, per poi aggiungere, lanciando alla figlia un'occhiata severa: «Beh, mia cara Alcyone, adesso smettiamo di parlare e guardiamo la scena».
«Va bene, mamma» rispose lei, guardandosi in giro con occhi curiosi.


[12 Novembre, 2024]

Lily, questa volta, non sapeva proprio come scamparla.
E lo sapeva anche la sua migliore amica, dato il sorriso vittorioso presente sul suo viso.
Alice Paciok era la sua migliore amica da quanto aveva memoria, e ormai la conosceva come le sue tasche. Era per questo che Lily intuiva cosa gli frullava nel cervello: Alice voleva sapere DELLA FINESTRA.
«Ti prego, Alice, non chiedermelo! Ormai lo sa tutta la scuola, e preferirei dimenticarlo...» la implorò usando la "tecnica del broncio", a cui non resisteva nessuno.
L'altra, che pur essendo Tassorosso aveva un sorriso talmente perfido da farla sembrare una Serpe, le rispose angelica: «Oh, ma io so già tutto, mia cara... Voglio solo sapere LA TUA VERSIONE DEI FATTI, nonché la tua risposta ALLA MIA SOLITA DOMANDA».
La solita domanda. Ormai Lily ne aveva piene le scatole.
Però Alice aveva ragione: da quando lo aveva visto la prima volta, cinque anni, due mesi e dodici giorni prima (non che li contasse...), Lily non riusciva a smettere di pensare a Malfoy.
All'inizio aveva pensato fosse semplice curiosità (insomma, voleva conoscerlo!), poi avversione nei suoi confronti (era un idiota patentato, ecco cos'era), ma alla fine si era arresa: si era innamorata di Scorpius Hyperion Malfoy.
Certo, era comunque un irritante Serpeverde che continuava a prenderla in giro, ma ormai lo vedeva in modo diverso. Lui era isolato.
A parte Albus e Dalton Zabini, i suoi migliori amici, non aveva nessuno che si preoccupava per lui, neanche persone della sua stessa Casa.
Forse era stato quello a incuriosirla.
"O forse il suo fisico da paura..." bisbigliò maliziosamente la sua coscienza.
Il risultato, comunque, era che Lily non poteva fare a meno di seguirlo dappertutto.
E di fare figure imbarazzanti.
Ciò a cui si riferiva Alice, per esempio, era quello che era successo quella stessa mattina, nonché una delle sue figuracce entrate nella "Top ten dei momenti-da-sotteramento".
«Lily... Io sto aspettando» esclamò l'amica, sventolandole una mano davanti al viso per richiamarla nel mondo reale.
Lily sbuffò.
«Non c'è molto da raccontare, Ali. Li stavo spiando dalla finestra della biblioteca e mi hanno scoperto. Fine».
«Certo, come no. Cosa ti ha detto lui?»
«Intendi Albus o LUI?»
«Con lui intendo LUI» rispose esasperata Alice, marcando esageratamente sul "lui" «E poi perché dobbiamo continuare con questa storia? Ci manca solo che cominciamo a chiamarlo "Colui-che-non-vuoi-nominare" e siamo a posto. Chiamalo Scorpius e basta, no?»
Poi, vedendo Lily fare gesti incomprensibili, aggiunse: «Ma si può sapere che hai? Stai facendo uno di quei tizi babbani, uno di quelli con la faccia bianca e la maglia a righe? Mi pare si chiamino "Nini", ma non sono sicura... Non seguo Babban---».
«Senti Paciok, la Potter stava facendo questi gesti consulti per dirti di non nominarmi, dato che ero proprio dietro di te, ma se non la capisci neanche tu c'è da preoccuparsi... Ero convito che qualcuno parlasse la lingua "Potterese", ma mi sono sbagliato. Pazienza» .
Alice trattenne il fiato, e si girò.
Scorpius stava proprio davanti a loro, con il suo perenne sorriso strafottente, e sembrava del tutto intenzionato a divertirsi.
Come suo solito (quei due non sarebbero mai cambiati) Lily rispose alle prese in giro, cominciando a urlargli contro fregandosene che il ragazzo fosse Caposcuola.
Ma Alice lo ricordava bene: quella Serpe maledetta aveva tolto loro un'infinità di punti, tanto che Grifondoro e Tassorosso erano negli ultimi due posti perennemente.
Così, all'ennesimo contrattacco di lui, bloccò Lily mettendole una mano sulla bocca.
«Ehi, Paciok, perché non la fai parlare? Hai finalmente capito che la Potter non può essere al mio livello?»
«No, IDIOTA, le faccio solo ricordare che noi dovremmo andare».
«Dieci punti in meno a Tassorosso per la tua insolenza. E visto che ci siamo» aggiunse, riferendosi a Lily «anche a Grifondoro. So bene cosa stavi per dire, Potter».
Lily, arrossendo per la rabbia, uscì dalla Sala Grande senza più degnarlo di un solo sguardo; al contrario, Alice gli scoccò uno sguardo infuocato, come per avvisarlo che la ragazza in questione era sua amica, e che le sue amiche non andavano toccate.
Poi uscì anche lei.

«Alcyone, è ora di andare a letto» disse Lily, guardando la figlia con dolcezza.
«Ma mamma... Non abbiamo finito! E poi tu e il papà vi siete arrabbiati! No, non possiamo andare via! Io voglio vedere la fine» si impuntò lei, guardandola con quell'espressione di sfida che aveva preso SICURAMENTE dal padre.
«Niente da fare, signorinella, adesso si va a nanna. Se questa notte fai la brava, però, domani continuiamo con la storia. Va bene così?»
La piccola fece un sorrisone, già dimentica dell'arrabbiatura, e abbracciò le gambe della madre per farsi prendere in braccio.
La madre l'accontentò (non era capace di resistere a quegli occhioni grigi), e uscirono insieme dal Pensatoio.



[27 Agosto, 2038]

Non appena Lily toccò il pavimento (con la figlia ancora in braccio), una voce echeggiò, ironica: «Adesso mi spiegate cosa ci facevano le due donne della mia vita immerse lì dentro?»
Era Scorpius.
«Sai, caro, sono segreti da donne... Se te lo dicessimo poi dovremmo sotterrarti» lo punzecchiò la moglie, girandosi verso di lui e facendogli la linguaccia.
«Sì, papà, sono segreti da donne» gli annunciò fiera la figlia, che si sentiva già grande.
Poi, allungando le piccole braccine, fece capire al padre che voleva un abbraccio, il quale ovviamente non perse tempo: lui adorava la sua piccolina.
Eppure, nel momento in cui pronunciò le fatidiche parole, rischiò di avere in infarto.
«Papà, posso chiamarti anche io "Idiota" come faceva zia Alice da piccola? È un bel nome!»
«Cosa?! E tu come fai a sapere come mi chiamava la zia da piccoli?» chiese sgranando gli occhi, girandosi poi verso la moglie per chiedere spiegazioni.
Lily arrossì, balbettando un qualcosa che a Scorpius sembrò «Siamo andate nei miei ricordi», ma che dal tono poteva benissimo essere «Si è scolata una birra».
«Cara, per farti capire devi solo parlare inglese, non è così difficile... So che non è la tua lingua madre, il "Potterese" è unico, ma potresti provarci!
Gioverebbe di sicuro a me e a nostra figlia».
L'altra arrossì ancora di più, e fece per parlare, ma fu interrotta dalla figlia che tutta agitata esclamò: «Il "Potterese", sì! Mi ricordo, papà, l'hai detto tu quando eri piccolo! Lì, nella grande stanza con i tavoli lunghi lunghi... Era proprio gigante!»
Scorpius finalmente fece due più due, e capì che la moglie aveva portato Alcyone in uno dei suoi ricordi. Ma perché?
Lily intercettò il suo sguardo, capendo la domanda silenziosa, e ammise: «Cyo voleva sapere come ci siamo conosciuti, così le ho fatto vedere il mio Smistamento e il nostro litigio del quinto anno».
«Perché quella litigata del quinto anno?» chiese Scorpius, anche se ne conosceva la risposta: voleva solo sentirlo pronunciare dalle sue labbra.
Lei gli si avvicinò e, superando la figlia ancora arpionata al marito, gli lasciò un leggero bacio sulle labbra.
«Perché è stato quel giorno che ho veramente capito che mi ero innamorata di te» soffiò sulle sue labbra, sorridendogli con amore.
«Sì!! Mi piace quando vi date i bacini, siete tanto carini... Aspetta, come dice Nonna Narcissa? Ah, sì, siete da shippare!»
Scorpius rischiò nuovamente un infarto.
«Cos'è che dice la nonna!?!?»





NOTE DELL'AUTRICE:

Ed eccomi qua, con una nuova fanfiction!!!
E stavolta, pure una minilong 😋😋
Come avrete capito (spero che chi legge qui abbia già letto il resto), parla di Lily e Scorpius alle prese con la figlia curiosa.😁😁
Per quanto riguarda la modalità della storia, sarà più o meno così in tutti i capitoli, e saranno TRE.
Li ho già scritti tutti, perciò sappiate che di certo non farò ritardi.😘😘
Aggiornerò ogni sabato, a partire da quello a venire, per tre sabati.
Spero di sentire pareri, e ringrazio anche solo per aver letto la mia storia. Grazie mille😘😘
_viola02_
   
 
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