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Autore: Farkas    30/11/2017    2 recensioni
Ambientata dopo la 4x08.
Dopo lo scontro con Vandal Savage Oliver, ha la possibilità di conoscere suo figlio a patto di non rivelare a nessuno della sua esistenza.
Barry però sa già tutto e Oliver gli chiede di presentarsi da William come Flash, per permettere al figlio di conoscere il suo eroe. Richiesta che il velocista non ha problemi ad accogliere.
Se vi ho incuriosito cliccate sul titolo, leggete e se vi va recensite la mia prima storia in questa sezione.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Barry Allen, Oliver Queen
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                              SORPRESA

 

 

 

“Almeno stavolta ho la certezza che non arriverà in ritardo: l’ho lasciato ad aspettarmi” si disse Oliver Queen mentre attraversava le vie di Central City in compagnia di Samantha e William Clayton.

Tra metaumani, generatori di terremoti e stregoni l’ex playboy si era ritrovato in un bel po’ di situazioni strane, ma l’andarsene in giro con suo figlio, cosa che invece era la quintessenza della normalità per chiunque gli sembrava superarla tutte.

Suo figlio … ancora non riusciva a credere di averne uno … né riusciva a credere che non lo avrebbe mai saputo se un uomo in grado di correre alla velocità della luce, non avesse chiesto il suo aiuto per sconfiggere un pazzo immortale, che da secoli uccideva le reincarnazioni delle stesse persone.

-Oliver si può sapere dove ci stai portando?-domandò Samantha Clayton lievemente tesa.

-Non lontano. Ho preparato una sorpresa per William- rispose il giovane Queen deciso a mantenere la suspense.

Samantha sospirò: Oliver aveva mantenuto il suo fare teatrale. La donna non era esattamente entusiasta del fatto che l’aspirante sindaco, volesse entrare nella vita di William … ma in fondo era un suo diritto conoscerlo, e forse si meritava la possibilità di esercitarlo.

Il gruppetto continuò ad avanzare in un silenzio imbarazzato: William non aveva nulla da dire, mentre tra i due adulti c’erano troppe cose non dette.

Oliver fu piuttosto sollevato quando senti il classico rumore di elettricità statica che preannunciava l’arrivo di Flash, che si materializzò davanti

ai tre, insieme a una folata di vento che scompigliò i capelli di Samantha.

Il velocista scarlatto alzò una mano in direzione di Oliver :- Salve signor Queen-.

-Ciao Flash- rispose tranquillamente l’uomo, prima di voltarsi per dare un’occhiata alla reazione dei Clayton, che quasi strappò una risata ai due eroi: la bocca di Samantha di fronte a quella scena si era spalancata fino ad assumere la forma di una “O” perfetta, mentre gli occhi del piccolo si erano allargati tanto da ricordare due uova fritte.

-Tu … lui … - balbettò la madre di William troppo sconvolta per formulare una frase di senso compiuto.

Barry scelse di prendere in mano la situazione, e fece un passo in direzione del ragazzino esclamando:- Mi avevano detto che ti sarebbe piaciuto incontrarmi-.

La frase parve riscuotere il primogenito di Oliver che avanzò timidamente verso il suo eroe borbottando:- Sì Flash ecco … volevo dirti … tu sei fantastico sai e … e …  quel rosso più acceso della tuta mi piace molto di più, rispetto a quello vecchio- buttò fuori alla fine.- E anche il bianco del simbolo: è una figata!-.

Stai parlando con un supereroe! Di qualcosa d’intelligente!” si rimproverò il ragazzino.

-Un mio grande amico la pensa proprio come te- rispose sorridendo il metaumano .- Dimmi ti piacerebbe se ti portassi a fare un giro?-.

“Questa è ufficialmente la giornata più bella della mia vita!” esultò tra sé e sé il giovane Clayton prima di chiedere in tono implorante alla madre:- Posso mamma?-.

In genere nessuna madre affiderebbe il proprio figlio a uno sconosciuto mascherato, ma quando questo particolare sconosciuto è un supereroe …

-Sì- mormorò esitante Samantha.- Immagino di sì … ma solo per cinque minuti e senza allontanarvi troppo-.

Sorridendo Barry prese in bracciò William e i due sparirono in un lampo.

Rimasta sola col padre di suo figlio la donna gli fece un’unica domanda:- Come?-.

-L’ho incontrato abbastanza volte da potergli chiedere un favore-.

-Mi avevi promesso di non dirlo a nessuno -.

-E non l’ho fatto- tagliò corto l’arciere smeraldo.

Non era neanche una bugia: Barry aveva scoperto tutto grazie a un viaggio nel tempo. Perfino nella sua testa suonava assurdo.

-Fammi capire bene- domandò poi l’eroe di Star City.- Non ti fidi di Flash per fargli sapere del mio legame con William, ma ti fidi perché gli faccia fare una gita superveloce?-.

La donna sorrise: -Qualche giorno fa ero nervosa, e ho attraversato la strada senza guardare. Se non fosse stato per Flash, mi avrebbe investito un autobus… direi che mi posso fidare per cinque minuti-.

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William era estasiato.

In pochi minuti avevano percorso tutta Central City, e aveva pure guardato mentre Flash stendeva un rapinatore.

E in quel preciso momento era in piedi sul grattacielo più alto della città, ad ammirare un panorama stupendo al fianco del suo eroe.

-A tua madre magari non diciamo del ladro eh?- propose in tono scherzoso il velocista.

-Grazie davvero Flash è stato … indescrivibile. Se penso che fai queste cose tutti i giorni … -.

-Ti assicuro che non è sempre divertente come sembra. A volte ho davvero paura-.

-E allora sei ancora più coraggioso. Se avessi un papà vorrei che ti assomigliasse-.

Quella frase ebbe l’effetto di un colpo nello stomaco su Barry.

-Sai non ho mai visto mio padre- continuò il bimbo sedendosi accanto all’eroe.- Mamma non ne parla mai e non so niente di lui. Forse è morto e mamma ha buttato tutte le sue foto, perché la rattristavano, come ha fatto la mamma del mio amico Cole … o forse è scappato con qualcuno che gli piaceva di più, come ha fatto la madre della mia amica Lainey-.

Barry gli si sedette accanto mormorando: - Sai anch’io sono cresciuto senza il mio papà-.

-Davvero?- domandò sorpreso il piccolo sentendosi stranamente fiero di avere qualcosa in comune col suo eroe.

-Davvero- confermò Flash. –Lui avrebbe voluto stare con me, ma non poteva. Per il tuo papà è lo stesso-.

Quella era una rivelazione, che il piccolo Clayton desiderava avere da quando era stato abbastanza grande da chiedersi perché avesse un solo genitore, e di certo Flash non avrebbe mai detto una bugia, ma lo aveva indotto solo a farsi altre domande. Alla fine scelse quella che gli sembrava la più importante.

-Allora non lo vedrò mai? -

-Lo vedrai di sicuro, un giorno- dichiarò il velocista.- Quando però, non lo so-.

La risposta non sembro rincuorare molto il piccolo e il metaumano si sentì in dovere di aggiungere:- Se ti svelo un segreto, mi prometti di non dirlo a nessuno? Nemmeno alla tua mamma.-.

-Certo- rispose William di nuovo entusiasta.

-Sai quando ho ottenuto i poteri, ero confuso e non ero certo di essere in grado di aiutare la gente… è stato tuo padre a convincermi che potevo farcela-.

Se all’arrivo di Flash William era stato sorpreso, alla sua rivelazione era rimasto sconvolto: le braccia a penzoloni, la bocca spalancata e gli occhi sbarrati gli davano un aspetto quasi comico.

-Allora mi posso fidare?- domandò il velocista scarlatto.

Il piccolo annuì: - Certo. Ti posso chiedere un’ultima cosa?-.

-Spara-.

-Ci facciamo un selfie? E … me lo faresti un autografo? Scusa sono due cose-.

Barry un po’ sorpreso, ma lusingato esaudì entrambe le richieste.

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Esattamente trecento secondi dopo Flash e William ricomparvero di fronte ai due ex-amanti.

La donna ne fu lieta: oltre alla preoccupazione per William si sentiva a disagio a stare da sola con Oliver.

-E’ ora che vada- sentenziò il velocista.- I cattivi non faranno festa stasera solo perché mi sono fatto un nuovo amico. Arrivederci!-.

Un attimo dopo l’unigenito di Henry e Nora Allen era sparito.

-E’ stato incredibile mamma! Ma ti rendi conto che sei amica di un amico di Flash?!- urlò il ragazzino ancora euforico. Poi corse verso Oliver e lo abbracciò:- Grazie signore! Nessuno mi ha mai fatto un regalo più bello!-.

Oliver avrebbe potuto dire lo stesso di quell’abbraccio e di quella frase.

Samantha sorrise.  Oliver sembrava voler recuperare davvero il tempo perso… e di certo aveva cominciato alla grande

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L’aspirante sindaco dopo essersi congedato dai Clayton, trovo ad attenderlo in un bar l’agente della scientifica.- Ti devo un favore- esordì sedendosi affianco a lui.

I due avevano organizzato insieme l’intero complotto: Barry era addirittura andato a prendere Oliver a Star City, approfittando di un impegno lavorativo di Felicity. L’idea era stata dell’arciere smeraldo, e l’altro non si era fatto pregare… per quanto continuasse a pensare che non fosse un’idea brillante, nascondere tutto alla giovane Smoak.

-Figurati mi sono divertito. E poi le star devono pur concedersi ai fan di tanto in tanto, no?-.

-Allora ti posso chiedere un altro favore?-.

-Devo andare anche alla sua festa di compleanno?- domandò ironico il velocista.

-Se quando pattugli potessi passare vicino a casa loro, e assicurarti che stiano bene...-.

-Certo-.

I due bevvero in silenzio per un po’ poi Barry ruppe il silenzio:- Ollie?-.

-Sì?-.

-Sono sicuro che saresti stato un bravo padre, se ne avessi avuto la possibilità-.

Il fratellastro di Thea si limitò ad annuire, sentendosi decisamente grato per quell’affermazione e dopo una mezz’ora si fece riportare a Star City… giusto in tempo per accogliere Felicity, appena rientrata dal lavoro.

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Per quanto veloce corresse durante il ritorno a Central City Barry, non sarebbe mai riuscito a distanziare il senso di colpa che lo rodeva.

Non era una cosa che lo riguardasse da vicino, ma sapere tutto di quella storia e nasconderlo a Felicity, lo faceva sentire un mostro di doppiezza… e se si sentiva così lui, non voleva nemmeno pensare a ciò che provava l’aspirante sindaco.

La cosa peggiore era che lui sapeva cosa sarebbe successo, se Felicity avesse scoperto la verità. Lo aveva visto con i suoi occhi prima di cancellare l’evento dalla storia.

Si era detto e ridetto che non erano affari suoi, come aveva sottolineato Oliver, ma ciò non bastava a frenare i rimorsi del ragazzo, certo che l’amico stesse facendo un terribile errore acconsentendo alla richiesta di Samantha… ma che poteva fare se non restare dalla parte di Oliver, e aiutarlo a raccogliere i pezzi alla fine di tutta quella storia?

In fondo il ruolo di un amico è di essere al tuo fianco quando sbagli, perché chiunque sarà accanto a te quando hai ragione.

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTORE

Salve a tutti! Eccomi alla conclusione della mia prima storia in questa sezione.

Era da tanto che volevo scrivere qualcosa in questa sezione e quando l’ispirazione è arrivata non me la sono lasciata sfuggire.

Oltretutto il tema Oliver-William è uno che mi incuriosisce molto e sono felice che sarà uno dei temi portanti della sesta stagione.

Un altro rapporto che mi è molto caro è quello tra Oliver e Barry e ho voluto lavorarci un po’… amo molto la loro amicizia e magari un giorno potrebbe essere tema per un’altra one-shot.

D’altronde credo che Damien Darkh sia riuscito a rapire William solo perché ha agito mentre Barry era su Terra-2, perché sono certo che il nostro velocista vegliasse sui Clayton come poteva.

Be' non ho altro da dire se non che ogni recensione sarà gradita e che vi ringrazio per aver letto fin qui.

  
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