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Autore: il truzzo    30/11/2017    0 recensioni
Secoli dalla storia canonica di Kurumada, il tempio ha subito uno dei peggiori tradimenti. La maggior parte dei cavalieri ha abbandonato Athena per servire il caos. In questo breve racconto Athena racconta a Sifo il cavaliere dell'altare, tra pochi ancora fedele come sono nate le armature dello zodiaco.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Sifo, tu sai quando sono nate le armature dello zodiaco?” Athena ruppe il silenzio delle sale del Grande Sacerdote con una domanda inaspettata per il cavaliere dell’Altare.
“Mia Signora, nacquero all’ epoca del mito, quando il mondo era giovane e gli Dei vostri fratelli camminavano in mezzo ai mortali. Le stelle per vostra volontà ci hanno concesso il loro potere per combattere le guerre Sacre a difesa del mondo e dell’umanità, al vostro fianco.”
Athena lo guardava sorridendo
“In parte è vero, ma le armature non sono nate per volontà nostra. Fu un uomo, Nearco, un artigiano greco che le creò. Era uno dei migliori artigiani della sua epoca, tanto bravo de poter tenere testa a Vulcano. Realizzò statue tra le più belle che occhio umano e divino avessero mai visto, tanto che alcune sembravano vive. Ma poi fu guerra. Gli dei non sono molto diversi da voi uomini e per il potere Ade scatenò una guerra fratricida.
Anche l’umanità partecipò, ma era indifesa contro lo strapotere degli dei e dei semidei.
Quell’artigiano decise di dare sfogo alla sue capacità e costruì delle armature da donare ai più validi tra i guerrieri mortali. Ma non servirono a nulla. Per quanto belle, resistenti e perfette erano opera di mano umana e non potevano resistere allo strapotere degli esseri divini. Mille ne creò per mille guerrieri. Dal primo scontro ne tornarono solo 88. Dal dolore impazzì e maledisse la sua incapacità ed il suo limite umano. Giove, mio padre, vide la sincera disperazione di quel cuore mortale e decise di fargli un dono.
Noi possediamo delle armature che ci difendono nei nostri scontri, ed esse hanno il potere delle stelle tutte. Vulcano le costruì a difesa dei nostri corpi, usando strumenti speciali, Oricalcon, Polvere di Stelle e Xantos, rendendole capaci di sopportare il potere degli dei. Queste non possono essere indossate da alcun mortale, in quanto il potere che contengono polverizzerebbe qualsiasi umano, per quanto forte. Così Giove chiese a Vulcano di insegnare a quell’artigiano come realizzare delle armature che permettessero ai mortali di usare una parte del potere divino.
Vulcano assunse aspetto umano e fece visita all’artigiano. Con sé porto martello e scalpello da lui costruiti, e in aggiunta sacchi contenenti le polveri che servivano a dare forza e resistenza alle corazze. Si presentò come Amir, artigiano proveniente dall’Oriente più lontano, giunto sin lì, dopo aver saputo in sogno delle difficoltà incontrate da Nearco, con una tecnica che poteva aiutarlo nei suoi intenti. L’artigiano riprese fiducia in sé e con l’aiuto di Amir lavorarono giorno e notte e così nacque la prima armatura.
Era bellissima e completamente diversa da ogni altro lavoro di Nearco o di qualsiasi artista. Aveva forma di cavallo alato ma era smontabile ed i vari pezzi che la componevano potevano essere indossati. Il primo ad indossarla fu il più giovane tra i sopravvissuti. Ma era pesante e siccome con le materie prime e le tecniche usate sprigionava potere, l’armatura era ancora un oggetto al di fuori della portata dei semplici mortali.
Nuovamente Nearco fu preda dello sconforto. Allora Vulcano chiese a Giove di concedere a quegli uomini la capacità di indossare quel dono divino. Mio padre mandò Apollo con il carro solare attraverso lo spazio e qui raccolse un frammento del potere da ognuna delle singole costellazioni. Tornato sulla Terra, consegnò ad ognuno degli 88 sopravvissuti il frammento di potere che chiamò Cosmo.
Il giovane indossò l’armatura dopo aver ricevuto in dono il potere della costellazione di Pegaso che tanto assomigliava all’armatura alata. La natura divina della corazza reagì con il potere donato. Il giovane allora fu in grado di indossare l’armatura come se non avesse peso e questa gli donò la capacità di resistere alla forza degli dei.
L’artigiano riprese fin da subito a costruire armature completandole e dividendole in tre tipi, quelle d’oro per i guerrieri più potenti, quelle d’argento e quelle di bronzo.
 Vidi il coraggio nel cuore di quel giovane e scesi dall’Olimpo sotto consiglio di mio padre per insegnare a lui e agli altri guerrieri sopravvissuti come sfruttare il potere delle stelle. Così i vostri predecessori divennero capaci di usare il cosmo come un’arma di difesa e di attacco, ampliando le loro capacità sensoriali, alle volte superandoli. Per loro scelsi il nome di Cavalieri dello Zodiaco e da quel giorno divennero i miei fedeli difensori, ma ancor prima i difensori della umanità.
Vedi, senza la volontà di Nearco agli Dei non sarebbe mai venuto in mente di donare così tanto potere ai mortali. Poi anche altri tra i miei fratelli e zii decisero di usare i mortali come forze armate, ma alla fine i primi 88 divennero quelli dal maggior potere.
Ho fiducia in voi, come già ne ebbi all’epoca. Sono sicura che l’umanità tornerà a combattere per la giustizia e che i cavalieri rinasceranno ancora più forti!” concluse Athena
Sifo stava a testa bassa, riflettendo sugli avvenimenti che in quegli anni erano accaduti, e che avevano allontanato i cavalieri da Athena e dal loro compito. Brutti pensieri si accavallavano e non vedeva nel futuro nient’altro che morte. Ma alzo la testa e sorrise alla sua Signora, speranzoso che ella avesse ragione.
 
   
 
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