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Autore: absenthium    04/12/2017    6 recensioni
Storia partecipante al contest “About Music” indetto da Soul_Shine sul forum di EFP.
"La Verità sorride, proprio come te, ma non sai dire se il suo sia un sorriso genuino. Probabilmente no.
Giri ancora per le stanze, e sei certa che questa non sia che una casa di fantasmi.
Ridi guardandoti allo specchio, stiri le labbra in una risata di carta, e ti raccogli i capelli come se te ne importasse.
Click.
Scatta qualcosa, e in un attimo sei poggiata al muro a passarti le mani sul capo, ora carezzando ora tirando i capelli. Non guardi, anche se lo sai che non c'è nessuno."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hate is spitting out each others mouths
But we're still sleeping like we're lovers

 

La Verità è un poco infida, alle volte, e ti rende così disgustosamente vulnerabile che ti viene voglia di urlare. Ti si artiglia al petto, e te la porti dietro fingendo di non sapere che le sue unghie sono strette attorno al tuo cuore e che una sua unica mossa potrebbe ucciderti.
Cammini per casa fissando il nulla, come uno spettro. Vuoto.
Per un po', puoi anche fare finta. Ormai ti riesce così bene, mettere su quella mascherata che ti salva e ti affoga. Un pagliaccio triste appeso ad una corda. Non ci sai camminare, sulla fune.
Ridi guardandoti allo specchio, stiri le labbra in una risata di carta, e ti raccogli i capelli come se te ne importasse.
Click.
Scatta qualcosa, e in un attimo sei poggiata al muro a passarti le mani sul capo, ora carezzando ora tirando i capelli. Non guardi, anche se lo sai che non c'è nessuno.

La Verità sorride, proprio come te, ma non sai dire se il suo sia un sorriso genuino. Probabilmente no.
Giri ancora per le stanze, e sei certa che questa non sia che una casa di fantasmi.
Noti particolari inutili. Lo fai sempre.
"Hai i capelli sporchi"
"Hai così tanti colori negli occhi"
La caffettiera è vuota.
Non te ne importerebbe nulla, ma vuoi sembrare occupata a fare qualcosa che non sia pensare.
Prendi il caffè in polvere, l'acqua e una buona dose di coraggio e follia.
Click. Il fuoco si accende.

La Verità è falsa come lo sei tu, perché sa tutto e non dirà mai niente.
È finta, artificiale, così tanto che ti domandi se esiste davvero.
Ti versi il caffè in una tazzina di una piacevole tonalità di blu.
Niente zucchero. Forse ti piacerebbe.
Da che ricordi, non l'hai mai messo, lo zucchero nel caffè. Perché ti darebbe la certezza di non farcela. Caffè scuro: come farebbe un adulto.
E non lo sei, ma ti da l'insignificante sensazione di essere grande.

A volte guardi il cielo e gridi che non ti importa niente, gridi e ridi, ridi fino a sembrare matta a quelli che ti vedono.
Non è una risata sana né felice, non sa semplicemente di nulla se non di imitazione.
E per un po' ci credi pure. Che tanto non importa. Che tanto non era nulla.
Ci credi tu, ci crede il cielo, ci crede la luna.
Non ci credi tu, non ci crede il cielo, non ci crede la luna.
Ma tanto, nemmeno lo sai come si urla.
Torni a casa fiera e sicura, perché non importa. Non era nulla.
Ti cambi, resti seminuda sotto il maglione troppo grande.
Click.
Le dita sfiorano i capelli. La guancia.
Basta un attimo, e ti ritrovi sdraiata, le gambe al petto e la mano premuta forte sulle
labbra.
Basta un attimo, e il gioco ricomincia.

Ogni tanto ti chiedi come sarebbe ubriacarti e dimenticare tutto almeno per qualche ora. Pieghi la testa. Forse se ti fossi mai ubriacata in vita tua, sapresti se ne varrebbe la pena.
Forse se fossi stata ubriaca quando la Verità ha distrutto le tue difese non penseresti.
E in fondo, eri davvero ubriaca in quell'attimo, ubriaca di quella squallida felicità.
E in fondo, lo sei ancora. Ma il veleno ha inquinato l'alcool e tutto quello che resta è una semplice sbornia triste.

La Verità è un poco infida alle volte, e sa rinchiuderti nella cella delle tue illusioni con una sola parola.
La Verità ha gli occhi chiari, lo sguardo dubbioso e i capelli un po' sporchi come li aveva quella sera, e banchetta con la tua mente con il sorriso di carta fisso sul volto.
Ti invita a brindare con lei, e per qualche minuto ci riesci, a pensare che non sia veleno quello nelle vostre coppe. Bevi, la fede e la follia, e ridi ancora anche se ti disgusta.
Lo sai che finirai di nuovo a pregare perché quelle che senti su di te siano le sue labbra.
Lo sai che non sarà mai lei.


Two feet standing on a principle
Two hands longing for each others warmth
Cold smoke seeping out of colder throats
Darkness falling, leaves nowhere to go

   
 
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