#muschio

Fox Mulder è cresciuto in un’isola del Massachussets, dove il limite dei confini permette una maggiore conoscenza del luogo.  Ha imparato negli anni a temere l’illimitato, che pur cerca con ardore e terrore simultaneamente, credendo di poterlo raggiungere, ma con la paura di cosa possa succedere una volta arrivato a destinazione.
E’il motivo per cui non sopporta le foreste, quei labirinti di legno e clorofilla che sembrano estendersi all’infinito in Oregon e Wyoming, in cui entrare diventa un pericolo se non hai un compagno, o apposite apparecchiature per l’orientamento.
Eppure,  quando fin troppo spesso il suo lavoro lo porta ad investigare tra i muschi, apprezza il fatto di averla accanto. Il verde vivido delle foglie crea un luminoso contrasto con il rosso dei suoi capelli, che brillano come un fiore proibito alla luce del sole che attraversa le fronde. Si muove lesta, mai insicura nei suoi passi, capace di trovare un sentiero anche quando lui non sa dove mettere i piedi. Pronta a rispondere con furbizia ad ogni suo suggerimento. Divertita nel fornirgliene alcuni.
Stare con Scully, per Mulder, finisce per diventare così confortante e necessario, che ogni fastidio va via. Sa che non durerà a lungo – nessuno è mai rimasto nella sua vita per troppo tempo -  ma è disposto a godersi ogni momento, a combattere fino allo stremo per guadagnarne anche qualcuno di più.
Sa che non durerà a lungo, ma, Dio, spera che duri per sempre. Un giorno troverà il coraggio di saltare alla verità, al suo personale infinito senza limite, e quando lo farà lei gli terrà la mano, con un sorriso, negli occhi tutta la sicurezza di cui lui ha bisogno.
 


 #disinfettante

Dana Scully  vuole fare il medico sin da quando era bambina. Ai tempi pensava che gli ospedali, immersi in quel pungente e metallico odore di disinfettanti e sangue assieme, avessero una qualche inspiegabile ed intrinseca magia. Ed anche adesso, nel trambusto dei carrelli spinti per i corridoi, le risate e le lacrime assieme di chi fa visita ad un parente, Scully non riesce a fare a meno di pensare che l’ospedale sia un mondo senza leggi di spazio né tempo, che paradossalmente quella che si rivela la tomba  per molti  possa dare illusione di permanenza.
E’ un medico adesso. Un fisico, una scienziata e un’agente federale.  Sa che non ha senso. Ma è  anche una degente,  afflitta da un putrido morbo che ha trovato la sua tana nel cranio, tra gli occhi, appena dietro il velo di lentiggini che le coprono il naso affilato. La conforta il pensiero che ogni cosa detta in quella stanza che puzza di medicinali possa depositarsi con la polvere negli angoli, tra le crepe alle pareti e le fessure nel pavimento e lasciare un’impronta per lei; urlare a chiunque, per sempre, che sì, Dana Scully ha vissuto, e qui si è svolto il suo calvario.   
Mulder è accanto a lei. Le carezza il dorso  della mano e le bacia le nocche come un fedele devoto.  Le dice “Ti amo”, ma senza parlare. Se lo facesse, se si lasciasse scappare quelle due parole, lei urlerebbe. Gli farebbe del male, con solo la rabbia  a muoverle i muscoli stanchi, la furia per una morte che si avvicina, che sente più prossima ad ogni respiro. Gli farebbe del male e urlerebbe “Non ha senso amare chi è già morto”.
- Ti amo. – gli dice, quando l’orario di visite finisce e lui si congeda. Glielo dice in appena un sussurro, così che lui non senta. Le parole finiranno per depositarsi nel cemento alle pareti di quella stanza, fuori dallo spazio e dal tempo, e lì rimarranno fino alla fine.
























Fly's corner
Bah.
Questa serie mi ha rubato quasi un anno. Mi ha cambiato la vita in più di un senso.
Questi due sono personaggi caratterizzati alla perfezione e dai quali non si finisce mai di imparare. PS= la storia nasce dalla lettura di un post Tumblr riguardo al fatto che le due principali location per questa serie sembrano essere le foreste e gli ospedali.