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Autore: Classicboy    05/12/2017    1 recensioni
[Be more chill]
Una Swap AU, cioè una storia in cui i ruoli dei personaggi sono invertiti.
La mia visione di come sarebbero le cose durante la canzone More than survive se il protagonista fosse un altro, qualcuno come... Jake Dillinger magari.
Primo capitolo di una serie.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Be more swap'
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MORE THAN SURVIVE - SWAP VERSION


 

“Yo, non mi toccare, spilungone!”

“M-mi dispiace, i-io stavo solo cercando di...”

“Fermo lì - ringhiò il più basso prima di prenderlo, voltarlo e scrivergli qualcosa sullo zaino - Prova a lavarlo via... e sei morto!” gli ringhiò all'orecchio, prima di lasciarlo andare per voltarsi a salutare il suo migliore amico, la ciocca di capelli blu che risaltava sulla chioma castana.

Jake si limitò a sospirare, mentre prendeva lo zaino e guardava cosa Jeremy Heere, il suo personale bullo da ormai due anni, gli avesse scritto (con il pennarello indelebile, tra l'altro). Il ragazzo aggrottò le sopracciglia, confuso.

Ho? Cosa diavolo vuol dire ho? Non siamo mica a Natale...” mormorò, prima di rimettersi la cartella sulle spalle e continuare il suo percorso verso la classe.

Non c'è che dire: la sua giornata era iniziata in maniera davvero pessima! Prima il porno che non si voleva caricare, poi suo padre che non si decideva a voler indossare un paio di pantaloni, poi il dover scegliere tra l'andare a piedi a scuola oppure di prendere il bus, poi Jenna Rolan, la ragazza più popolare della scuola, che, mentre discuteva dell'ultimo gossip ricevuto da Brooke Lohst, la ficcanaso del liceo, assieme alla sua migliore amica Christine Canigula, credendo che lui le avesse sentite mormorava alle altre due come si stesse eccitando per il racconto dell'ultima avventura sessuale di Michael Mell, la perfezione scolastica personificata, con Madeleine, e per finire quel bulletto di Jeremy che lo spintonava e scriveva quelle due lettere sul suo zaino.

E la mattinata tecnicamente non era neppure iniziata!

Il ragazzo sospirò e alzò un attimo lo sguardo da terra, notando in quel momento un foglio di carta appeso alla bacheca della mensa. Facendo attenzione a non incrociare lo sguardo di nessuno Jake lo raggiunse e lo lesse.

Per un attimo la sua espressione si fece gioiosa: era il foglio di iscrizione per il corso di teatro!

L'attimo dopo però il sorriso lasciò il suo volto e il ragazzo si allontanò in fretta, pregando che nessuno lo avesse visto. Firmare avrebbe significato essere chiamato gay da lì fino alla fine della superiori (cosa che effettivamente già facevano ma sarebbe accaduto in maniera ancora più consistente) e non era certo di riuscire a sopportarlo.

In quel momento voltò l'angolo, alzò lo sguardo e subito si bloccò, mentre sentiva le guance arrossire e la bocca aprirsi in un sorriso da ebete.

Di fronte a lui, che prendeva i libri dall'armadietto, se ne stava Chloe Valentine, la ragazza per la quale aveva una cotta stratosferica sin dalle medie. Era perfetta: gentile, solare, allegra, e poi, quando si esibiva sul palco, sempre così sicura di sé.

“Chloeeeeee....” canticchiò sottovoce Jake, assaporando ogni singola lettera di quel dolce nome.

Peccato che la castana lo avesse sentito.

Infatti si voltò con aria confusa e gli chiese: “Hai... per caso... detto qualcosa?”

Jake arrossì di botto, prima di balbettare frasi sconnesse e fiondarsi lungo il corridoio, il volto in fiamme.

Si fermò solo una volta arrivato di fronte alla porta della classe, ormai col fiatone.

Ma cosa gli era venuto in mente?! Era più cretino del solito quella mattina o cosa?! Mettersi a cantare il nome di Chloe? Mettersi a cantare il nome di Chloe?! Basta, gli si era fuso il cervello, era ufficiale.

Il giovane alzò lo sguardo e osservò per un attimo il suo riflesso sul vetro della porta. Ed eccolo lì, gli occhi verdi sempre così mogi, i capelli tagliati corti ai lati e lasciati lunghi sulla cima, la statura decisamente troppo alta per poter essere definito un minimo attraente, la testa incassata tra le spalle, e un leggero principio di acne sul viso. Senza contare poi il suo abbigliamento, una felpa blu, una maglia a righe e un semplice paio di jeans scoloriti perché vecchi e non perché così voleva la moda.

Il ragazzo scosse la testa ed entrò in classe, prendendo posto in uno degli ultimi banchi, lontano dalla folla, dove si mise a fissare il vuoto di fronte a sé, cercando di prestare almeno un minimo di attenzione alle parole del professore, senza però riuscirci più di tanto.

Le ore passavano, e Jake cercava di non farsi notare, pensando solo a sopravvivere a quella mattinata d'inferno. Ma ogni minuto che passava sentiva dentro di sé una voce che lo esortava a fare qualcosa di più oltre a quello...

Finalmente giunse l'ora di pranzo e il castano si affrettò in mensa. Una volta entrato si mise a guardarsi un po' intorno fino a che non vide un paio di cuffie bianche e una felpa rossa.

Subito sorrise e urlò: “Rich!” prima di fiondarsi verso l'amico.

Il più basso alzò la testa e rispose con un gesto pigro della mano al saluto, un sorriso rilassato sul volto e un bicchiere di granita poggiato di fronte a sé.

Non appena Jake si sedette Rich prese a canticchiare un motivetto pop: “Jake D, mio bello, come butta? Prendi il sushi, la granita, perché qui siamo alla frutta! Il sushi è d'asporto, e io mi sento molto accorto, perché la pupa al Sev Lev mi ha dato una bella botta! - e aggiunse in fretta sottovoce facendogli l'occhiolino - Di granita, ben inteso”

“Stai di nuovo ascoltando Taylor Swift, vero?” domandò Jake con un leggero sorrisetto.

A sentire quelle parole Rich si lanciò in un lungo “oooooooooooh!”, fracassando i timpani dell'altro, prima di continuare: “La mia Taylor io ascolto, e non le faccio certo torto, e la canzone ormai e giunta ad un punto morto - dopodiché si abbassò le cuffie e gli sorrise - E così è finita, ora su con la vita: come è andata la mattinata, bello? Sembri davvero disfatto!”

Jake si limitò a sospirare, prima di tirare lo zaino sul tavolo e guardarlo con aria interrogativa: “Ho? Cosa diavolo vuol dire ho?”

Rich aggrottò le sopracciglia, prima di prendere la sua di cartella, osservarla un attimo, e poi metterla vicino a quella dell'altro, un leggero rossore sulle guance.

Sullo zaino del biondo erano scritte le lettere mo, e così facendo i due zaini, uno vicino all'altro, formavano la parola homo.

Jake arrossì a sua volta, prima di tirare giù lo zaino stizzito e mormorare: “Odio questa scuola... Oh, a proposito, ho scritto a Chloe una lettera dichiarandole i miei sentimenti!”
“Bene, è un progresso!” esclamò Rich con un largo sorriso.

“Già, poi lo strappata e buttata nel cestino”

Il sorriso scomparve dal volto del più basso, mentre esclamava un “Oh” con un chiaro tono di disappunto nella voce

Jake arrossì ancora, prima di balbettare: “R-rimane pur sempre un progresso, no?”

Rich gli mise una mano sulla spalla prima di sospirare: “Va tutto bene, Jakey D, tranquillo. Ehi, ho visto su Discovery Channel che l'umanità ha smesso di evolversi!”

“E questo è un... bene?”

Rich annuì con gli occhi che brillavano, prima di spiegare: “L'evoluzione è la regola della sopravvivenza del più forte, giusto? Ma adesso, grazie alla tecnologia, non c'è più bisogno di essere forti per sopravvivere! E ciò significa che non c'è mai stato momento migliore nella storia per essere un perdente! - gongolò, per poi aggrottare le sopracciglia e aggiungere - O, nel mio caso, basso un metro e una bottiglia di Coca Cola. Ma torniamo al punto. Quello che sto cercando di dire è: perché cercare di essere fighi quando si può...!”
“Entrare a far parte del gruppo teatrale...”
Rich guardò l'amico, confuso: “Ehm, veramente stavo per dire 'fumare erba e sballarsi nel mio seminterrato', ma...”

“Cos...? No, intendevo dire che... insomma: guarda chi sta firmando per entrare nel gruppo di teatro!”
Rich spostò lo sguardo e un sorriso a metà tra il divertito e l'esasperato passò sul suo volto.

“Oh, capisco: Chloe Valentine” canticchiò prendendo l'altro in giro.

Infatti la castana stava firmando proprio in quel momento, e il più alto non riusciva a staccarle gli occhi da dosso.

Quando finalmente se ne fu andata Jake rivolse all'amico uno sguardo interrogativo e ansioso: “Beh, che faccio?”
“Come sarebbe a dire 'che faccio'? Vai lì e firmi anche tu, no idiota? Forza, vai su, è la tua occasione per passare un po' di tempo con la tua Giulietta” e lo spinse verso l'entrata.

“M-ma è se mi vedono? E se Jeremy mi vedesse?”
“Jake, per l'ultima volta: fregatene di quello che dicono gli altri! Insomma: vuoi passare un po' di tempo con Chloe sì o no? Vuoi avere la possibilità di scambiare con lei due parole che non siano un “mi presti una penna” o dei balbettii sommessi? E allora vai!”
Jake annuì, rinforzato dalle parole del biondo.

Si sentì quasi leggero, mentre attraversava la sala e si avvicinava alla bacheca. Dopodiché prese un respiro tremante e, lasciando definitivamente andare le sue paure, firmò il foglio.

Aveva appena finito di scrivere la “r” di Dillinger che sentì levarsi dalla folla il grido “Gay!” presto seguito da un coro di risate.

Subito Jake arrossì e abbassò la testa in preda alla vergogna, prima di voltarsi e scappare, senza neanche guardare verso Rich che lo stava raggiungendo con aria sconsolata per cercare di tirarlo su di morale.

“Jakey D!” gli urlò dietro il ragazzo vedendolo scappare, senza però riuscire a fare nulla per fermarlo.

Jake correva per i corridoi, le lacrime che premevano per uscire.

“No, non ce la farò mai, rimarrò per sempre uno sfigato, non sarò mai l'eroe della storia! Perché? Perché? Perché?! Non c'è nessuno che mi possa aiutare!” pensò disperato, prima di entrare in palestra e rifugiarsi sotto le gradinate.

Lì, seduto con le gambe portate al petto, il ragazzo pensò sconsolato: “E pensare che se fossimo in un videogioco di zombie non avrei bisogno di nessun aiuto, saprei benissimo cosa fare per sopravvivere. Ma qui? La scuola è decisamente peggio di un apocalisse. Non sarò mai figo, l'unica cosa che posso fare è sperare di riuscire a finire la mattinata e sopravvivere a questo inferno”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:
Allora, salve, prima che mi diciate qualunque cosa lo so che questa storia non è sinceramente il massimo, ma sto anche uscendo da una fase di non scrittura, quindi come prova mi pare bene, no? Ad ogni modo, un paio di note sulla storia di per sé prima che qualcuno me le faccia notare e pensi che non le abbia viste: le rime per la canzone di Rich fanno assolutamente schifo e so benissimo che “botta” non fa rima né con “frutta” né con “butta” ma è una cosa voluta aggiungere una parola che non c'entra niente, mi sembrava carino; conosco la legge di Darwin e so che quello che Rich dice, cioè che la regola della sopravvivenza è quella del più forte, è sbagliato, Darwin dice che la specie che sopravvive è quella che si adatta meglio, ma ho cercato di regolare il tutto il più possibile al copione del musical; alcune parti non sono fedeli al copione, ma riadattate per la storia.

Ora passiamo alle note sui personaggi. Come aspetto fisico mi sono basato molto sull'immaginario collettivo di fan art e simili che si hanno dei personaggi di Be more chill, quindi Jake e Jeremy hanno i capelli castani, Michael neri, e Rich biondo sporchi, mentre Christine ha i capelli neri, Brooke biondi e Jenna e Chloe castani. Inoltre in questa fic Rich non ha una ciocca di capelli tinta di rosso, ma in cambio Jeremy, che prende il suo posto, ne ha una tinta di blu (in quanto nell'immaginario Rich e Michael sono i ragazzi rossi e Jake e Jeremy i ragazzi blu e poi perché mi sembrava che gli si addicesse quel colore).

Per finire alcune parole usate da Rich, come pupa o sballarsi, so che non si sentono praticamente più dai primi anni 2000, ma è per dargli la sfumatura di appassionato di cose retrò che ha Michael. Inoltre ho sostituito Bob Marley, ascoltato da Michael nel musical, con Taylor Swift per il semplice fatto che Gerard Canonico (il primo attore che abbia mai fatto Rich) scherzando ha confermato che il ragazzo la ascolterebbe come musica, quindi in questa storia Rich è un fan della musica pop.

Parlando dell'AU di per sé: sinceramente l'idea è nata un po' a caso qualche tempo fa e mi ci è voluto un po' per dare una sistemazione a ciascuno. Se casomai non aveste chiari i ruoli allora qui c'è uno schema riassunti, in cui trovate scritto prima il personaggio e poi chi interpreta in questa AU: Jake → Jeremy, Rich → Michael, Jeremy → Rich, Michael → Jake, Chloe → Christine, Brooke → Jenna, Christine → Brooke, Jenna → Chloe.

E che dire? Mi sono divertito a scrivere questa versione di More than survive, casomai fatemi sapere se a voi è piaciuta con recensioni o simili e se il risultato è positivo non è escluso che faccia qualche altra storia su Be More Swap.

Grazie mille per aver letto, le recensioni sono sempre gradite, ci sentiamo gente, bye!!!!!

   
 
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