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Autore: Evola Who    06/12/2017    0 recensioni
Los Angeles 1982, estate, studi TV della ABC.
Carrie Fisher entrò del suo camerino, nello studio della rete televisiva ABC, dopo aver registrato un episodio della sit-com "Laverne e Shirley".
Orami stava con Harrison insieme in segreto da due anni. Anche se talvolta litigavano (in parte per la malattia e la famiglia di Carrie, in parte per il lavoro di Harrison) la loro relazione stava andando bene...
(Carrison)
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Carrison '
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I Don't want to hurt you


Attenzione! Questa è una storia di pura fantasia. Tutto quello che ho scritto non è mia successo! E' solo storia di puro divertimento! Non vuole offendere nessuno!

 

 

Los Angeles 1982, estate, studi TV della ABC.

Carrie Fisher entrò del suo camerino, nello studio della rete televisiva ABC, dopo aver registrato un episodio della sit-com "Laverne e Shirley". Entrò con indosso con il suo vestito di scena, ovvero un body verde chiaro in stile coniglietta di Playboy, con le orecchie e la coda da coniglio, il colletto e i polisini bianche e nere, le calze nere e le scarpe con il tacco a spillo.

La prima cosa che fece fu proprio togliere i tacchi, sospirando di sollievo.

Il suo ruolo era quello di una cameriera sbadata vestita da "playboy bunny" che lavorava in un playboy club e aveva come scopo quello di dover impressionare il suo "capo", ovvero Hugh Hefner.

Stava per sedersi sulla toletta, ma sentì qualcuno bussare e chiese: "Chi è?".

"Una sorpresa!" rispose una voce maschile.

Carrie capì, sorrise, si alzò per aprire la porta e vide davanti a lei Harrison Ford, con indosso una camicia blu, con le maniche arrotolate fino ai gomiti, jens scuri e scarpe. 

Stava sorridendo in modo malizioso vedendola vestita così, quindi disse, con tono ironico: "Salve! Stavo cercando la mia ragazza. Per caso l'hai vista, coniglietta?".

Carrie ricambiò il sorriso e restò al gioco, dicendo: "No. Ma, se vuoi, puoi aspettarla qui con me".

Lui entrò, la prese per i fianchi, la avvicinò a sé e cominciò a baciarla sul collo, dicendo: "Mentre aspettiamo, perché non cominciamo a fare un po' 'Bodlodo*'?".

Carrie rise, spingendolo lontano da sé dolcemente: "Spiacente, ma non mi interessano le persone già impegnate".

Si guardarono, risero e si abbracciarono.

Orami stavano insieme in segreto da due anni. Anche se talvolta litigavano (in parte per la malattia e la famiglia di Carrie, in parte per il lavoro di Harrison) la loro relazione stava andando bene.

"Che ci fai qui? Credevo che stessi ancora registrando" chiese Carrie.

"Grazie a Dio abbiamo finito di girare il film in anticipo, ora sarà in post produzione. Poi ieri mi avevi detto che era occupata qui... e ho pensato di venire a prenderti" rispose Harrison, poi sorrise.

"Sei un amore".

"Lo so".

Si diedero un bacio leggero sulle labbra.

"Ma non potevi aspettare fuori?" domandò lei sarcastica, staccandosi dall'abbraccio, prendendo la vestaglia e sedendosi davanti alla toletta.

"E perdermi lo spettacolo di prima? Sono un idiota per caso?" rise, mentre Carrie alzò gli occhi al cielo.

"Comunque, come è andata con il tuo film?" domandò Carrie, togliendosi le orecchie, il girocollo e i polsini e lanciando un'occhiata ad Harrison dal riflesso dello specchio.

"Lascia perdere" rispose lui, buttandosi sul divanetto a due posti "Una delle peggiori produzioni a cui io abbia mia lavorato".

Lei lo guardò con aria un po' perplessa dalla sua affermazione, così Harrison proseguì nel racconto: "Primo, il registra non mi spiegava come caratterizzare il mio personaggio" spiegò "Come faccio a fare un agente di polizia in un mondo distopico, se non mi fa capire o e non mi spiega come deve essere questo agente di polizia?".

Carrie sorrise, alzando gli occhi, e continuò ad ascoltarlo.

"È come Lucas. Lui vuole che io faccia una cosa, ma non sempre puoi agire così. Me lo devi spiegare, se vuoi che faccia qualcosa di preciso".

"Di solito, i grandi attori non hanno bisogno di sapere come caratterizzare i loro personaggi" rispose Carrie, con un sorriso sicuro.

Harrison ricambiò il sorriso, dicendo: "Allora, non sono un grande attore".

"Non ho detto che tu lo sia".

Si guardarono, sorridendo entrambi.

"Comunque, vedrai che il film andrà bene" disse Carrie, girandosi di nuovo verso lo specchio e pettinandosi i capelli "In fondo, Ridley Scott è già considerato un 'mostro' per il suo film 'Alien'. Vedrai che anche questo andrà bene!".

"Ah, lo spero proprio!" disse Harrison, con tono un po' irritato "Prova tu a stare cinquanta giorni sotto la pioggia, di notte, con una voce fuori campo che suggerisce una battuta dopo l'atra" gettò indietro la testa sul divano, sospirando pazientemente "Giuro, se questo film andrà male o mi rovinerà la carriera, mi incazzerò moltissimo con Scott! Lui e quell'idiota che mi suggeriva le battute fuori campo!".

"Andrà bene, vedrai" lo rassicurò Carrie "Devi essere più sicuro dei tuoi lavori"

Lo guardò di nuovo nel rifesso dello specchio "Ma sono davvero felice che tu sia tronato. Non me lo aspettavo" guardò in basso con le guance un po' arrosate.

Harrison si alzò e si avvicinò e lei, dicendo: "Dovevo".

Si abbassò, mise le braccia intorno al suo collo e si guardarono nel riflesso dello specchio.

"In fondo, dopo quattro mesi lontani, volevo vedere la mia ragazza".

"Sdolcinato" rispose lei, ironica.

"Lo so" Harrison la baciò di nuovo sulla guancia ed entrambi risero.

"A te invece? Come è andata?" le domandò mentre ritornava al suo posto sul divano, aggiungendo: "So che hai lavorato con il leggendario Hugh Hefner!".

"Già. Invece io ho scoperto che tu leggevi "Playboy' per i suoi articoli" rispose Carrie in maniera sarcastica, con un sorriso ironico.

"Ti sembrerà strano, ma 'Playboy' ha un sacco di articoli e interessanti e ottime interviste" rispose Harrison, con tono convincente "Ma dimmi, come è andata?".

"Molto bene" rispose Carrie "Il signor Hefner è un uomo molto gentile e con un gran senso dell'umorismo, e devo ammettere che è anche molto affascinate" fece un piccolo sorriso malizioso "È un vero peccato che io sia troppo 'giovane' per lui" fece una finta espressione triste.

Harrison rise di gusto e lei si aggiunse a lui pochi secondi dopo.

"No, comunque è stato divertente" disse, girandosi verso Harrison "In fondo, lo show mi è sempre piaciuto, e recitarvi dentro, facendo cose stupide e cantando 'My guy', è stato divertente!".

"Allora, non vedo l'ora di vedere questo episodio" esclamò Harrison.

"Perché? Non mi vedi quasi sempre  in modo ridicolo?" domandò lei con una punta di sarcasmo nella voce, ed entrambi risero.

"Allora, adesso che cosa farai?" domandò Harrison.

Carrie ci pensò e rispose: "Non lo so. Credo che aspetterò che Lucas realizzi un altro film".

Harrison non era convito da quella risposta e disse, con gli occhi bassi: "Oppure, potrei aiutarti a trovare un altro film in cui recitare.".

Carrie rimase perplessa, dicendo: "Cosa?".

"Potrei aiutarti a trovare un ruolo per un nuovo film. Magari in una grande produzione".

Lei lo guardò con aria irritata per la sua frase, dicendo: "Me lo stai dicendo sul serio?" si alzò, andando verso di lui e continuando a parlare: "Non ho usato il nome di mia madre o il cognome di mio padre per farmi una carriera, e ora mi stai dicendo di usare il TUO nome e la NOSTRA relazione per raccomandarmi in un film?" aveva lo sguardo indignato e offeso.

"Sto solo dicendo che potresti avere una carriera migliore" rispose Harrison con tono calmo, alzandosi dal divano.

Anche se avevano una grande differenza di altezza di almeno trenta centimetri, Carrie non si fece intimorire da lui e lo guardò negli occhi con aria arrabbiata.

"Insomma, sei una brava attrice. Se lo volessi, potresti avere più richieste di lavoro" spiegò Harrison "Magari, un giorno, quando la nostra storia sarà pubblica, potremmo recitare un film diverso insieme".

"Oh, certo. In fondo, tutte le copie d'attori che stavano insieme della vita privata sono finite così bene" rispose Carrie.

Lui capì che si stava riferendo ai i suoi genitori e alla coppia Taylor e Burton.

Harrison sopirò, guardò in basso e si massaggiò il collo, dicendo: "Sto solo dicendo che potrei aiutarti a trovare dei ruoli migliori. Non dirmi che vuoi davvero essere solo la principessa Leia per tutta la tua vita!".

"Forse sì!" rispose Carrie con tono irritato.

Harrison la guardò con uno sguardo un po' stufo del suo atteggiamento.

"Senti, se sono finita in clinica è perché ho lavorato in una grande produzione. Tutto quello che voglio ora è qualcuno che mi stia vicino per aiutarmi ad affrontare questa cosa!" lo guardò con aria seria "È come se ti chiedessi se, quando vai a girare uno dei tuoi film, ti sei scopato almeno una donna!".

Harrison la guardò con aria irritata da quella affermazione, dicendo: "Questo che cazzo centra? Pensi davvero che ti potrei tradire?".

"Harrison, questa storia è cominciata da un adulterio da parte tua" rispose lei, a braccia conserte.

"E tu pensi che, solo per un errore, potrei rifarlo di nuovo?! Pensi che io non abbia un minimo di autocontrollo?!" chiese, arrabbiato.

"No! Non lo penso! So che non lo faresti. Perché mi fido di te! Ma non ti rompo le palle chiedendoti se ti sei scopato qualcuno! Quindi, tu non devi rompermi le palle sulla mia carriera!" rispose, quasi urlando.

"Volevo solo aiutarti!" rispose Harrison con lo stesso tono.

"Ma io non voglio essere aiutata per questo! Voglio essere aiutata per accettare questa cazzo di malattia!" gridò.

Si guardarono negli occhi, entrambi in silenzio, aspettando che qualcuno facesse la prima mossa.

"Dopo due anni, pensavo che avresti capito che tutto quello di cui ho bisogno è qualcuno che accetti le mie condizioni mentali! Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti ad affrontare questa malattia che ormai fa parte di me" disse Carrie, con tono gelido ma con gli occhi lucidi "Ecco perché non volevo iniziare questa storia con te" guardò in basso.

"Perché? In questi due anni non ti sono stato vicino?" chiese Harrison, ormai irritato e stufo da quel litigio "Non ho forse assistito anche ai tuoi momenti peggiori, standoti sempre vicino, in questa relazione segreta?".

Carrie si mise a braccia conserte senza dire nulla.

"Hai idea come sia difficile per me andare avanti senza dare nell'occhio in questa relazione? Hai idea di tutto quello che sto facendo per te?" disse ancora Harrison, guardandola con aria irritata.

"Sai una cosa?" disse Carrie, alzando gli occhi verso di lui, con espressione arrabbiata "Avrei potuto accettare la proposta di matrimonio di Dan Aykroyd oppure restare con Paul!".

"Oh, certo!" rispose Harrison, con tono sarcastico "Saresti sicuramente potuta rimanere con Paul Simon. Un cantante ebreo, di bassa statura, con i capelli scuri. In pratica, una copia carbone di tuo padre! Sei davvero brava a scegliere i tuoi uomini!".

Carrie rimase quasi scioccata da quelle frase, ed Harrison si pentì subito delle sue parole.

"Fuori di qui" sibilò Carrie, guardandolo con odio.

Harrison cercò di spiegare, dicendo: "Carrie, io non...".

"FUORI!" urlò lei, indicando la porta.

Così, Harrison fu costretto ad uscire dal camerino senza sbattere la porta.

Quando Carrie rimase da sola, cominciò a piangere, mettendosi una mano sulla bocca.

Harrison si trovava nel garage degli studi, era seduto sulla macchina e si stava dando del coglione insensibile. Non avrebbe dovuto tirare fuori il padre di Carrie.

Sapeva che era un argomento delicato per lei. Aveva lasciato sua madre quando Carrie era ancora bambina e quindi lei aveva sempre avuto un rapporto complesso con suo padre.

E lui aveva appena paragonato un suo ex alla coppia carbone di Eddie Fisher. Doveva pensare a come scusarsi.

Qualche minuto dopo...

Carrie entrò in macchina, accomodandosi sul sedile del passeggero. Indossava un vestito blu cielo lungo fino alle cosce, una cintura nera sulla vita e delle zeppe di legno, portava con sé una borsa di pelle nera.

Salì in macchina, senza dire nulla e senza guardare Harrison. Chiuse lo sportello e guardò fuori dal finestrino.

Harrriosn notò il suo volto arrabbiato e gli occhi lucidi, segno del fatto che sicuramente aveva pianto, e si sentì ancora più in colpa.

"Sai, avevo pensato di andare a casa mia per festeggiare il mio rientro anticipato, ma immaginano che adesso vorrai tornare a casa tua" mormorò.

Carrie non rispose, non lo guardò, restò a braccia incrociate, con la borsa appoggiata sulle ginocchia e lo sguardo ancora fisso fuori dal finestrino.

"Lo prenderò per un sì..." disse Harrison e partì.

Durante il viaggio Harrison continuò a parlare: "Sai, scusa per prima. Ma comunque, anche io sono mezzo ebreo. In fondo, i miei non mi hanno mai spinto a credere in un una religione particolare. Sono sempre stato una persona 'democratica' nei confronti della religione. Poi, il Cristianesimo e l'ebraismo sono la faccia della stessa medaglia, quindi...".

Guardò Carrie, che chiaramente non lo stava ascoltando, quindi non disse più nulla e continuò a guidare.

Quando furono davanti al cancello della villa di Carrie, lei fece per scendere, ma Harriosn la prese per il braccio, senza farle male, dicendo: "Aspetta! Lo sai che dobbiamo parlare".

Carrie sapeva che Harrison aveva ragione, quindi sopirò, chiuse la portiera e rimase al suo posto.

"Senti, mi dispiace" iniziò lui "Lo so, ti ho detto delle cose che ti hanno fatto stare male. Scusa se ti ho fatto un po' di pressioni sulla questione della tua carriera. Non avrei dovuto farlo. In fondo, sono il tuo ragazzo e non il tuo agente" fece una piccola risata.

Carrie lo guardò negli occhi senza dire nulla, ma questa volta con uno sguardo dispiaciuto.

"Mi dispiace. Vorrei solo vederti felice" disse ancora Harrison e guardò in basso.

Carrie rimase sorpresa da quelle frasi, ma cominciò a sentisti in colpa a sua volta.

"Mi dispiace, Harry" disse, guardando in basso.

L'attore rimase confuso da quella frase e la guardò.

"In questi ultimi due anni mi sei stato vicino. Anche nei momenti peggiori della mia malattia, senza ricevere mai un grazie da me. Pensavo che saresti andato via dopo la mia prima crisi, invece sei rimasto al mio fianco, dimostrandomi che avevo torto" lo guardò con un piccolo sorriso.

Harrison lo ricambiò, dicendo: "Diciamo che siamo due idioti".

"Io l'ho sempre detto" rispose Carrie.

Risero, lei gli si avvicinò per bacialo e si appoggiò della sua spalla, lui prese le mani nelle sue.

"Allora... posso entrare in casa per festeggiare la nostra pacificazione?" chiese Harrison, con tono un po' impacciato.

"Sì, certo" rispose lei, sorridendo.

Rimasero abbracciati per un po'.

"E poi, reciteremo di nuovo insieme" aggiunse Carrie, guardandolo.

Harrison la fissò con aria un po' confusa, dicendo: "Davvero?".

"Sì. In fondo, Lucas vuole fare il terzo film" rispose lei.

"Beh... non so se voglio interpretare di nuovo Han Solo..." rispose Harrison, incerto.

Carrie lo guardò stranita, dicendo: "Perché? È uno dei personaggi più amati della saga".

"Beh... secondo me, Han dovrebbe essere morto" rispose Harrison "È solo un criminale senza famiglia. Che cosa ha da perdere o rischiare?".

"Beh, ha i suoi amici che vogliono salvarlo" rispose Carrie, sorridendo "E soprattutto, ha una principessa che lo ama e che farà di tutto per salvarlo".

Harrison rimase sorpreso dalle parole di Carrie.

"Questo non è un motivo per Han per ritornare in vita?" aggiunse lei subito dopo.

Si sorrisero, Carrie si avvicinò a lui, dicendo: "Non volevi recitare di nuovo con me?" si bacarono.

"Ti amo" disse Harrison, guardandola con un sorriso.

"Lo so" rispose Carrie, poi si baciarono di nuovo.

Quando si staccarono, lei si appoggiò alla sua spalla, mentre lui la abbracciò.

"Secondo te dureremo altri due anni?" domandò Carrie.

"Certo" rispose lui "Magari per altri due anni, altri due anni, ancora e ancora finché non saremo due ottantenni ai quali restano solo due anni di vita".

"Rassicurante" disse Carrie sorridendo.

"Lo so." 

Si baciarono di nuovo.

"Ma... davvero Dan Aykroyd ti ha chiesto di sposarlo?" chiese Harrison, staccandosi dal bacio con aria dubbiosa.

"Sì" Carrie rise per il ricordo "Me l'ha chiesto durante le riprese del film 'Blues Brother', due anni fa. Mi ha chiesto di sposarlo con un anello di zaffiri, dopo una breve storia".

"E perché non hai detto sì?" domandò lui.

"Perché in quel periodo io e Belushi ci facevamo pesantemente di coca e alcol. Pensavo che non me lo avesse chiesto sul serio. E poi, stavo ancora con Paul." rise di nuovo e anche Harrison lo fece.

"Chissà come sarebbe stata la mia vita se avessi detto di sì a Dan o a Paul" si chiese Carrie.

"Beh... non avresti detto di sì a me" disse Harriosn con tono sicuro.

Carrie lo ricambiò, posandogli una mano sul viso: "Sei stata la miglior scelta anti-distruttiva che io abbia mai preso" disse con un sorriso dolce.

"E tu sei stato l'imprevisto più bello che mi sia capitato" rispose lui.

Si bacarono appassionatamente, facendo pace.

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Note:
*
Bodlodo è una frase che

dicono le due protagoniste della

serie "Laverne e Shirley". per dire "sesso "

Spero che vi piaccia questa terza Carrison! :)

Ma non temente, non sarà l'ultima ;) 

 
 
   
 
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