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Autore: Khailea    07/12/2017    1 recensioni
[][Star vs. the Forces of Evil][Star vs. the Forces of Evil]
Quando la fame ti divora e non hai alcun posto dove andare bisogna esser disposti a qualsiasi sacrificio per sopravvivere, per chi non ha più nulla ma continua ad andare avanti il dolore è una cosa frequente che deve continuare a sopportare.
Durante il massacro dei mostri più di un anima è stata messa alla prova, e ciò ha portato a varie conseguenze...
(Storia riguardante un mio OC, la parte precedente è Little monster)
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non so con chiarezza da quanto tempo sto camminando, l'unica certezza è che non mi sono quasi mai fermata.
Dopo la distruzione del mio villaggio ho continuato a sentire un vuoto dentro di me, mi sento sperduta e completamente abbandonata a me stessa...forse perché infondo lo sono.
Muovendomi a passo lento tra le campagne non ho trovato nulla che potesse aiutarmi, ho cercato di tenermi il più lontano possibile dai cavalieri soprattutto quando notavo delle loro tracce.
La fame che m'attanaglia lo stomaco non vuole saperne d'abbandonarmi, cerco di non pensarci ma è difficile quando ad ogni passo mi sento quasi svenire, non sono in grado di procurarmi del cibo da sola quindi evito di mangiare qualsiasi frutto trovo in giro, per quanto ne so potrebbero essere velenosi.
Posso solo sperare di trovare qualche scarto o simili, la cosa migliore sarebbe incontrare nuovamente quel septarian...
Da quanto tutto questo è iniziato lui è stata la mia unica figura guida, la sua immagine torna spesso nella mia memoria imponendomi di continuare a muovermi per trovarlo.
Sono rimasta troppo tempo ferma davanti al bosco per poter sperare fosse ancora nei dintorni, ed il solo pensiero di tornare in quel luogo mi fa venire la nausea, non posso sopportare di rischiare di vedere i cadaveri delle persone che conoscevo.
Alzando uno sguardo al cielo mi rendo conto sta orai tramontando il sole, mi chiedo come possa un luogo così bello come Mewni ospitare tante mostruosità.
A segnare l'orizzonte è presente un'accesa tonalità di giallo che man mano s'allontana dagli alberi e dalle montagne muta in un caldo arancione, ancora più distante il cielo inizia poi a diventar violaceo ed è lì che le stelle si fanno ancora più luminose, sono così tante che sarebbe impossibile contarle tutte in una notte sole anche se rimanessi sveglia fino all'alba.
Il modo armonioso con il quale circondano i pianeti rende la loro presenza ancora più importante.
Tuttavia il modo in cui questo cielo si staglia sopra di me mi fa sentire quasi male, lassù è tutto così bello e perfetto, mentre io muovo a fatica un piede alla volta in questo terreno che sta iniziando a diventare fangoso, non ho nemmeno delle scarpe per proteggermi i piedi dai detriti e l'abito che indosso non è certo adatto ad un lungo viaggio.
La gonna che mi arriva alle ginocchia infatti è coperta ai bordi di fango e questo la rende ancora più pesante, il suo colore, una scura tonalità di rosa, sembra sul punto d'esser sostituito dal grigio e dal marrone a causa della terra e della cenere.
La maglia viola fortunatamente è a maniche lunghe, in questo modo posso sperare di non patire troppo il freddo la notte, anche se fino ad ora non mi sono concessa questo lusso.
Qualsiasi ferita mi sia procurata durante l'attacco è ormai guarita, ma quelle più profonde dentro di me non penso potranno farlo altrettanto presto.
Non molto distante da me inizio a vedere un piccolo fiume, se c'è dell'acqua significa che da qualche parte potrebbe esserci un villaggio o delle case, posso solo sperare che seguendolo questo pensiero si riveli esatto.
Avvicinandomi all'acqua osservo per qualche istante la mia immagine riflessa, anche se sulla mia pelle grigiastra non c'è alcun segno di ferita sono coperta in più punti da fango e sporcizia, i capelli blu scuro mi ricadono sul viso senza che possa sistemarmeli in alcun modo, perfino gli occhi gialli sembrano aver perso il loro colore.
Ho l'aspetto di una debole ed insignificante creatura che non potrà sopravvivere a lungo da sola...non voglio continuare a vedermi, sento già delle lacrime tornare a minacciare d'uscire.
Continuando a muovermi per parecchie ore non mi rendo conto che il cielo si è rannuvolato, solo quando le prime gocce iniziano a cadere noto che ha preso a piovere, ed a giudicare dal cielo non sarà una cosa breve.
Stringo a me le braccia sfrego le mani lungo esse per tentare di scaldarmi, la mia vista si appanna sempre di più e nel momento in cui le condizioni del terreno peggiorano ulteriormente cado tra il vango sporcandomi completamente.
Non riesco subito ad alzarmi ed allo stesso modo non posso più trattenere i singhiozzi, tutto questo è insopportabile per me, vorrei tanto fosse tutto un sogno.
-Qualcuno...qualcuno mi aiuti...-
Nessuno sente la mia richiesta soffocata sotto la pioggia, posso solo dar sfogo al mio dolore cercando al più presto di rialzarmi, anche se in un primo momento riesco solamente a strisciare.
Una debolissima luce improvvisamente compare davanti ai miei occhi, ora che è tutto più buio riesco a vederla con più chiarezza anche se appare decisamente lontana.
Un debolissimo sorriso compare sul mio viso mentre sento una nuova energia darmi forza, con quanta più spinta riesco a darmi mi rialzo tentando di correre, il solo pensiero d'aver trovato una casa mi da speranza di poter andare avanti.
Mentre la distanza che mi separa dal mio obbiettivo si fa sempre più corta inizio a notare maggiori dettagli, l'abitazione è fatta interamente di legno, con un camino di mattoni sul tetto dal quale fuoriesce un fumo nerastro.
Da ciascuna delle finestre si può vedere una luce ed alcune figure muoversi, vicino alla facciata laterale destra è presente un ampia recinzione di legno dentro cui tuttavia non sembra esserci nulla.
Il dettaglio più interessante è il fatto che non sono la sola ad esser corsa verso questo posto, altri mostri, ridotti al mio stesso modo, si trovano davanti alla porta principale, alcuni in ginocchio stremati dalla fatica.
Quando ormai mi mancano pochi metri per esser vicina a tutti loro la porta si apre ed un mewmans compare da essa, subito mi blocco sul posto, la sola vicinanza con uno di loro mi fa venire i brividi.
L'uomo ha tra le mani alcune pagnotte di pane, tutti i mostri lo guardano chiedendogliene un po' sono tutti tremendamente affamati e sanno di non poter resistere a lungo, senza dar loro alcuna risposta lui lancia tutto ciò che tiene in mezzo al gruppo, chiudendo la porta non appena questi si scagliando sul cibo.
Li ha aiutati, forse non sono tutti degli esseri orribili come credevo, ma non mi sento ancora a mio agio al pensiero d'essergli così vicina, a causa di questi miei pensieri tuttavia mi rendo conto troppo tardi potrei riuscire a mangiare.
-A-aspettate!Vi prego date qualcosa anche a me!-
Urlo più forte che posso avvicinandomi ma ormai tutti hanno iniziato a mangiare ferocemente e quasi non sono rimaste nemmeno le briciole, uno dei mostri del gruppo, un facocero viola le cui zanne sono  state recise, mi guarda con fare desolato.
-Mi dispiace ragazzina, avevamo troppa fame, potresti provare a chiedere qualcos'altro però. Sembra un mewmans gentile.-
A questa risposta il mio stomaco si stringe ancora di più, non solo ho perso una buona occasione ma per ritrovarla devo chiedere aiuto a quell'uomo, cerco comunque di non mostrarmi troppo preoccupata davanti al mostro, infondo non mi avevano nemmeno notata quindi era impensabile lasciassero qualcosa.
Deglutendo a fatica muovo i primi passi verso la porta,  sento il cuore esplodermi nelle orecchie ma la fame è peggiore di questa mia paura, una volta arrivata vicino alla porta tuttavia m'immobilizzo al suono di alcune risate provenienti dall'altra parte.
Ho un brutto presentimento...
Lentamente appoggio il mio viso alla porta cercando di sentire qualcosa, ed in quel momento noto un'intera di mewmans davanti alla finestra più vicina, stanno...sorridendo?
-Dici avranno tutti mangiato?-
-Lo scopriremo, c'era abbastanza veleno in quel pane per poterli uccidere anche con un solo morso.-
Spalanco gli occhi sperando d'aver sentito male, infondo alcune parole non erano chiare e con la pioggia di mezzo è ancora peggio, devo però ricredermi quando alle mie spalle inizio a sentire dei versi di dolore da parte degli altri mostri con me.
Tremando mi giro guardando i loro volti, tutti si sono portati le mani alla gola e dalle loro bocche sta uscendo una schiuma violacea, non passa molto tempo prima che tutti cadano a terra agonizzanti smettendo di respirare, i loro occhi sbarrati puntano tutti verso la porta dietro di me.
Prima di potermene rendere conto ho già iniziato a correre, se fossi rimasta certamente sarei stata la prossima, posso solo passare in mezzo a quei cadaveri pregando non ci sia nessuno ad inseguirmi.
Mi ero sbagliata, sono tutti uguali, nessuno di loro ha del buono in sé, pensano solamente a sterminarci ma sono loro la vera minaccia, sono loro che hanno iniziato questo massacro.
Non mi interessa della fame, per nessun motivo al mondo m'avvicinerò più ad una delle loro case senza armi, e non mi fiderò mai, qualsiasi cosa possano dirmi, mi hanno già portato via tutto non possono fare molto di più.
Cerco d'evitare perfino il fiume per timore d'incontrare qualche altra casa, vorrei urlare ma devo conservare il fiato per questa mia folle corsa, anche se mi sembra di star solo rallentando ad ogni passo.
Spostandomi nel fango arrivo in un punto in cui il terreno è pieno di detriti, in particolare ci sono molti detriti d'alberi ormai morenti, alcuni dei loro tronchi cavi hanno delle grosse aperture e forse potrei rifugiarmi in uno di essi.
Il petto sembra sul punto d'esplodermi, ormai non riesco più a fare nulla, con le mie ultime forze mi nascondo dentro uno di essi e non passa molto tempo prima che i miei occhi si chiudano...
Dopo non so quanto tempo alcuni rumori iniziano a svegliarmi, la testa è sul punto di scoppiare e le mie orecchie fischiano terribilmente, per un attimo quasi mi scordo perfino di dove mi trovo.
-Quei mostri non avevano alcuna possibilità di farcela.-
Solo alla prima frase il mio cuore perde un battito, sono dei mewmans ed a giudicare dai suoni sono fin troppo vicini a me.
-Credono di poter restare in queste terre a lungo, sono solo spazzatura ahahah.-
Portandomi le mani al viso mi tappo la bocca, ho paura che perfino il mio respiro basti a farmi scoprire, tuttavia il mio cuore batte sempre più velocemente spinto dalla rabbia.
Noi non siamo spazzatura, e queste terre sono nostre!
-Non appena ci saremo sbarazzati delle loro forze di difesa non sarà difficile, non hanno abbastanza cervello per poterci battere.-
-Il vero problema è quel septarian, come lo chiamano?The Lizard?-
-Ah si, il mostro immortale, dicono che sappia rigenerare qualsiasi parte del suo corpo in pochissimi secondi. Potrà anche essere un generale ma una volta gli avremo tagliato la testa non sarà più una grande minaccia ahaha.-
Un septarian?
Potrebbe essere lui?
L'immagine della figura che mi salvò non molto tempo fa ritorna chiara davanti ai miei occhi, se si tratta veramente dello stesso con queste informazioni posso tentare di trovarlo.
Questi mewmans però parlano di ucciderlo, non posso lasciarglielo fare per nessun motivo.
Lentamente tra i miei pensieri inizia a farsi largo una piccola scia, loro mi hanno portato via tutto, vogliono cacciarci ed ucciderci ma...loro dovrebbero morire.
Quest'ultima frase risuona più volte nella mia mente come un orribile eco, conosco il valore della vita e toglierla a qualcuno non è cosa da poco, ma loro lo hanno fatto, e continuando a farlo...
Rivedo le immagini del mio villaggio distrutto, dei mostri avvelenati e mia madre che viene trafitta dall'arma di uno dei cavalieri.
Loro meritano di morire.
Rimango in silenzio per tutto il tempo necessario evitando di chiudere anche un solo occhio, nel frattempo inizio a sentire che attorno al mio rifugio quei mewmans si stanno lentamente addormentando, cerco di spiarli da qualche fessura ma non riesco a vedere molto, anche a causa di un'arma appoggiata davanti al tronco.
Solo quando sono completamente certa di ciò che sto facendo inizio a muovermi, le mio corpo è molto debole ed ogni movimento mi porta delle forti fitte di dolore ma non posso aspettare troppo, è la mia unica occasione.
Uscendo dal tronco mi guardo intorno rendendomi conto che effettivamente stanno tutti dormendo, e che le loro armi sono a terra...
Voglio veramente farlo?
Mi abbasserei al loro livello, e non potrei mai più tornare indietro...
Li guardo uno ad uno tremando, le immagini di ciò che hanno fatto mi torturano, le loro parole risuonano nella mia mente e guardando i loro volti tranquilli mi rendo conto che non provano alcun rimorso, io sarò costretta a vivere ricordando ogni cosa, sopportando gli incubi della realtà dentro cui mi hanno mandata, mentre loro non proveranno nulla di tutto ciò.
Altre lacrime solcano le mie guance mentre afferro l'elsa di una delle spade, non è molto grande ma non mi è comunque facile sollevarla, riesco a non fare troppo rumore e con tutta la forza che ho colpisco il collo del cavaliere più vicino.
Non riesco a penetrare a fondo nella carne ma il suo sangue inizia rapidamente a fuoriuscire dalla sua gola, lo vedo spalancare gli occhi in preda al dolore, solo dei deboli mormorii escono dalle sue labbra, assieme a fiotti di sangue, ma questo basta a svegliare gli altri.
-Bastarda!-
Subito tutti afferrano le loro armi tentando di colpirmi, non ho alcuna speranza contro di loro ma posso comunque cercare di fuggire.
Abbandonando l'arma nel collo del cavaliere inizio a correre, loro sono appesantiti dalle armature e dalle armi, il fango inoltre non li aiuta più di quanto abbia aiutato me, non ci sono però boschi in cui ripararmi.
-Fermati lurido mostro!-
-Uccidiamola!-
Ho veramente ucciso quel mewmans?
Non so se il mio colpo sia stato abbastanza forte ma sento uno strano formicolio alle mie mani mentre questa consapevolezza si fa strada in me.
La lama ha attraversato la carne come se fosse burro, il sangue è uscito come pioggia dalle nuvole, è stato tutto così veloce ed allo stesso tempo così lento.
Mi sento spaventata ma allo stesso tempo emozionata, sono riuscita a farlo e per il momento sono ancora viva, se fossi stata più forte forse avrei potuto uccidere anche gli altri.
Queste parole arrivano dentro di me con grande semplicità ma non lo trovo più così sbagliato, dopo ciò che hanno fatto è giusto ricevano lo stesso trattamento.
Ogni mio pensiero è interrotto da alcune frecce che arrivano fin troppo vicine al mio corpo, uno dei cavalieri deve avere una balestra ma per il momento è riuscito solo a farmi qualche graffio, non hanno nessun unicorno da guerra ed a giudicare dai suoni mi sembra di starli addirittura seminando.
Sarebbe però stato fin troppo bello farlo senza alcuna conseguenza, non solo avevano delle frecce ma anche dei pugnali, ed uno di questo si conficca esattamente nella mia spalla.
-Aaaah!-
Il dolore è bruciante, la fitta sembra espandersi a tutto il mio braccio ed ogni passo porta la lama ad oscillare ferendomi ancora di più, non smetto però di correre ben consapevole di ciò che potrebbe accadere se lo facessi.
-L'ho colpita!-
La voce del cavaliere è molto debole, è un sollievo sapere sono effettivamente distanti da me, ma mi fermerò solamente quando il mio corpo non mi permetterà di continuare.
Sorprendentemente mi sta dando più tempo del previsto, non sento definitivamente più alcun suono e nessun'arma tenta più di colpirmi, la pioggia ha anche smesso di cadere ed il terreno non è più ricoperto dai detriti, ma da semplice erba.
Con il fiato corto cado a terra, il coltello è ancora dentro la mia spalla ma non intendo lasciarlo lì per molto, prima di rischiare di perdere i sensi infatti afferro il manico e con tutta la mia forza lo estraggo, fa quasi più male di quando mi hanno colpito.
Se avessi ancora delle lacrime riprenderei a piangere ma ormai non c'è quasi più acqua nel mio corpo, restando ferma osservo il mio riflesso nella lama sporca di sangue, i miei occhi gialli sono l'unica cosa chiara in mezzo a quel colore che li immerge.
E' così strano vederli in quel modo, non sembrano più appartenere a me.
Non riesco però a mantenere abbastanza tempo lo sguardo che la fame per l'ennesima volta mi fa piegare in due dal dolore, inizio a non farcela più, se non mangio qualcosa sento che potrei morire...
Il septarian che mi ha salvato ancora una volta compare nella mia mente, lui era così forte, sembrava non aver paura di nulla...
-Voglio...rivederlo...-
Forse è proprio ciò che ha fatto che mi spinge ad andare avanti, e pensare di non potergli mai dire quanto gli sono grata mi schiaccia.
Devo esser disposta a qualsiasi dolore pur di sopravvivere, sono un septarian, sono della sua stessa razza...
Sollevandomi quel poco che basta per stare a sedere osservo il cielo cercando di farmi forza, involontariamente inizio nuovamente a tremare mentre con una mano afferro l'estremità della mia coda.
Singhiozzi senza lacrime escono dalle mie labbra mentre stringo con forza il coltello.
-Aaaaah!-
Cercando di non avere alcuna esitazione colpisco la mia stessa carne, il primo colpo non basta a recidere completamente la coda, stringo i denti più che posso mentre la mano trema, quasi l'arma mi cade dalle mani ma devo avere la forza di continuare, per questo motivo continuo a tagliare ancora ed ancora, fino a quando non riesco a reciderla del tutto.
Le mie urla riempiono lo spazio intorno a me mentre sento qualcosa nella mia mente frantumarsi, tutto ciò che pensavo non ha più senso ormai, ed il mio dolore continua a crescere.
Tremando raccolgo la mia stessa coda e senza smettere di singhiozzare inizio a morderla recidendone la carne, è l'unico modo con cui posso sopravvivere.
Io devo andare avanti.
   
 
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