Era vero. Lei l'amava e lui non se ne era mai accorto.
Così timida e riservata se ne stava sempre nella sua ombra, sperando che lui la notasse.
Piccola Hinata.

Senti un vuoto su se stesso, la consapevolezza che Sakura si era staccata dal loro abbraccio.
Avava sognato tante volte che Sakura lo abbracciasse in quel modo.
Proprio come a 12 anni aveva abbracciato lui.
Le sorrise mentre lei andava svelta all'opposto di lui, lasciandolo a contemplare le iridi lilla della Hyuga.
- Arigatoo Hinata-chan -
Un sorriso sincero si aprì sul volto della moro, per arrosire dopo, quando lui gli prese la mano.



Il fiatone e il corpo in preda agli spasmi.
Sakura correva, veloce come il vento.
Doveva raggiungere Naruto in fretta, doveva avvertirlo che Danzo era diventato Hokaghe.
Incrociò Hinata nella sua corsa.
- Hinata! -
- S-Sakura_chan.. -
- Hinata, dov'è Naruto? - la mora arrossì.
- é andato a cercare Sai -
- Grazie -
Ricominciò la sua corsa. Sicuramente Sai si trovava nella tenda di Danzo o comunque li vicino.
Ma qualcosa la sbalzò da una parte.
L'onda d'urto di una esplosione.
Investita dal fumo non sappe dove guardare.
Poi delle ombre comminciarono a farsi nitide in tutto quella confusione.
Cinque persone, sicuramente ninja.
Tese il braccio portando il busto in posizione eretta.
- Sakura -
Una voce fredda, sofferente.. Unavoce che tante volte aveva sognato e pregato di risentire.
La voce dell'unico ragazzo che amasse.
- Sasuke kun? -
Il moro si fece avanti, era lui.
Era veramente Sasuke.
Dopo di lui anche le altre ombre si fecero avanti.
Una ragazza. Era sicura di averla vista da qualche parte.
Due ragazzi. Qualcosa di pericoloso nascosto sotto i loro sorrisi.
Un uomo. Quel uomo.
Tuttavia non fu il team da cui era accompagnato Sasuke a spaventarla.
Era il loro mantello.
Il mantello dell'Akatsuki.
Quello stesso mantello che aveva quasi distrutto Konoha qualche ora prima.
Perchè anche lui lo portava?
Non era lui a disprezzare l'Alba proprio perchè l'organizzazione del fratello?
Li aveva traditi.
- Come hai potuto? - chiese stringendo i pugni
Per tutta risposta il moro la scruttò severo. Non aveva diritto per giudicarlo.
Fece un cenno ai suoi sottoposti che in un secondo sparirono.
Rimasero in tre.
- Mi fa schifo! - aggiunse lei.
- Ora basta Sakura -
- Tu .. -
Ma Tobi/Madara si aggiunse al dialogo, anzi per meglio dire, iniziò un dialogo solo con Sasuke.
- Occupatene tu di lei. Io proseguo. -
Un cenno confermò le sue parole e anche Madara scomparì tra il fumo.
Erano soli adesso.
La rosa lo vide avvicinarsi, lo sguardo impassibile, la katana in schiena.
- Come hai potuto farci questo? - urlò disgustata
- ... -
- Sei un essere orribile! Dopo tutto il tempo passato a cercarti -
- Non ve l'ho mai chiesto -
- Cosa sei diventato?Dove ti ha portato la tua bramata vendetta?Guardati Sasuke! Non sei più tu! -
Il moro chiuse gl occhi un secondo. Era vero e sapeva che lei aveva ragione. Come sempre.
Era diventato tutto ciò che odiava.
Si era fatto soggiogare da Madara come suo fratello.
Si. Era consapevole che Madara lo stava solo usando. E avrebbe pagato. Come tutti.
Riportò lo sugardo sulla rosa, ancora stesa a terra a guardarlo innoridita.
Come biasimarla.
- Alzati - ordinò
- Il tuo orgoglio ti impedisce di uccidere qualcuno già steso a terra? Avanti uccidimi Sasuke! Non ti dovrebbe essere difficile ormai farlo -
- Ti ho detto di alzarti - ripetè arrabbiato
- No - lo stava sfidando?
Quasi moriva di paura quando Sasuke si abbassò su di lei afferrandole un polso e alzandola di peso.
Arrabbiata, frustata da quello che il moro era diventato cominciò a picchiargli il torace.
Il moro le lasciò andare il polso quando sentì i suoi primi singhiozzi.
La lasciò sfogare, ne aveva il diritto dopo tutto.
- Perchè? PERCHE??!?!?!' - urlò accasciandossi di nuovo a terra
Tuttavia il moro glielo impedì afferandola saldamente.
Un groppo raggiunse la gola del moro.
Come poteva ucciderla? Non ne aveva il coraggio.
S'irrigidì quando sentì il corpo minuto di Sakura su di lui.