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Autore: homevsoon    10/12/2017    0 recensioni
Harry chiude gli occhi, sospira, si gira verso Louis e sbatte le palpebre un paio di volte. I ricci gli cadono davanti agli occhi dandogli fastidio e Louis glieli sposta con un dito.
"Mh?" chiede allora al riccio, aspettando la risposta. Il cuore gli batte un po' forte.
"Niente" dice Harry, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa al suo petto.
[...]
"Okay" sussurra allora Louis e socchiude gli occhi.
Si avvicina di più a Harry e sente il suo respiro caldo sulle labbra bagnate.
[Harry/Louis | 9.7k]
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 aprile, 2010
Harry cammina per il corridoio guardandosi attorno ancora sbalordito: non può assolutamente credere di essere alle audizioni di xFactor, tutto gli sembra ancora surreale. Non ha ancora realizzato che questa competizione potrebbe essere la spinta che gli serve per fare ciò che ha sempre amato e desiderato fare.
Spinge la pesante porta rossa del bagno, la pallida luce al neon riflette contro la targhetta argentata con l’omino affissavi in alto.
Ha gli occhi chiusi mentre pensa a quanto sia incredibile tutto quello che sta succedendo, quando sente qualcosa di bagnato colpirgli la mano.
“Oops!” Harry apre gli occhi di scatto quando una voce squillante arriva alle sue orecchie. In fretta alza la zip dei pantaloni e si gira verso colui che ha parlato.
“Oddio, scusami tantissimo!” un ragazzo poco più alto di lui, i capelli castani e due grandi occhi blu lo sta fissando mortificato.
“Ciao” ridacchia Harry in risposta. Il riccio non può fare a meno di pensare che sia adorabile.
“Ciao” sospira l’latro. “Sono Louis, ti stringerei la mano ma non credo sia il caso, visto che entrambi abbiamo appena usato il bagno.” Louis sorride.
“Harry, piacere. Credo sia meglio lavarsi le mani prima di continuare questa conversazione.”
Mentre l’acqua del rubinetto scorre, Harry non può fare a meno di pensare a quanta gioia gli abbia trasmesso Louis con un semplice sorriso.
“Ti ho visto cantare, l’altro giorno…” dice Louis mentre si asciuga le mani sulla felpa viola con la stampa “JW” sul davanti. Harry ha notato anche quella, Jack Wills è la sua marca preferita. “Sei molto bravo, diventerai famoso.”
Il riccio sente le sue guance diventare incandescenti e non può fare a meno di mordersi il labbro mentre cerca di nascondere il proprio imbarazzo.
“Grazie, sei molto gentile” risponde sotto voce.
“Facciamoci una foto! Quando sarai famoso la farò vedere a tutti e dirò che io lo avevo detto” scherza Louis. O quantomeno scherza sulla seconda parte, perché tira fuori il telefono dalla tasca posteriore dei jeans e porta Harry al suo fianco, circondandogli la vita con un braccio mentre tiene il telefono alzato davanti alle loro facce.
“Sorridi!” il click della fotocamera è come un dolce risveglio per Harry, troppo perso ad osservare Louis per accorgersi di qualsiasi cosa successa nell’ultimo minuto.
“Grazie, ci vediamo” dice Louis, uscendo dal bagno con un sorriso.
“Sì, ci… ci vediamo” sussurra il ragazzo in risposta. Si sente senza fiato.
 
ottobre, 2010
“Ragazzi, assolutamente no! Avete provato da schifo oggi, che cavolo succede? Harry, sembri un morto che cammina; Niall, non hai azzeccato un attacco; Liam e Zayn, avete steccato talmente forte che quasi ho perso l’uso dei timpani e tu, Louis, non hai mai fatto una prova peggiore di questa!” sbraita Simon Cowell in faccia ai ragazzi, esausti dopo un’intera mattinata di prove, in vista dei live.
“Simon, siamo troppo stanchi per provare, Harry non sta nemmeno molto bene. Possiamo riprendere domani, per favore? Lo sappiamo che mancano solo due giorni alla puntata e dobbiamo ancora sistemare un sacco di cose, ma siamo veramente esausti” dice Niall, facendo da portavoce per tutti i ragazzi.
“Va bene. Ma sia chiaro che non voglio mai più vedere una cosa del genere.” Li ammonisce il coach.
I ragazzi lo ringraziano velocemente e si incamminano all’alloggio che è stato loro assegnato per le settimane in cui rimarranno a X-Factor.
 
“Sono esausto!” dice Liam, buttandosi a peso morto sul suo letto, mentre i suoi compagni di stanza, Niall e Zayn, sistemano i loro letti.
“Ragazzi, abbiamo un grande, grandissimo problema!” urla Louis, dal bagno della camera che condivide con Harry.
“E sarebbe?” gli chiede Zayn, mentre gli altri due si scambiano occhiate e alzate di spalle.
“Harry ha la febbre, sta malissimo.” È la risposta gridata da Louis.
“Io sto benissimo, non vi- auch!”
“Harry, porca miseria, hai quaranta di febbre, non stai bene!” gli sbraita contro il castano, mentre i tre fanno la comparsa nella loro disordinatissima stanza.
“Ehi, ma non pulite mai?” li rimprovera Liam, con la sua solita aria da ragazzo responsabile.
“Liam, io ti voglio bene… ma non è che potresti far scattare la parte da paparino, che so, quando Harry sarà almeno in grado di camminare?” gli urla contro Louis.
“Stronzo.” Bofonchia Liam, uscendo dalla stanza e chiudendosi nella sua.
“Ecco, ci risiamo.” Niall si batte una mano sulla fronte, con una smorfia sconsolata.
“Ci penso io.” Sbuffa poi, raggiungendo la porta della sua camera.
“Harry, come ti senti?” quello fa per aprire bocca ma “sul serio.” lo interrompe Louis.
“Come se mi fosse passato sopra un treno. E ora vai a chiedere scusa a Liam” dice Harry, con sguardo di rimprovero.
“Non chiederò proprio un cazzo a nessuno!” dice il castano, incrociando le braccia al petto e squadrando male il riccio.
“Louis, hai esagerato, vai subito a chiedergli scusa.” Interviene Zayn, con tono pacato.
Zayn, in effetti, non urla mai, non è mai particolarmente agitato o eccessivamente euforico. Si limita a quel che basta per far capire le sue emozioni; sorride, annuisce, serra la mascella e ti guarda male, ma non alza mai la voce.
Zayn è una persona molto calma ed equilibrata, anche se è davvero difficile da leggere certe volte.
Non è come Harry. Harry è un libro aperto per chiunque sia disposto anche solo a leggerne la copertina rovinata.
 
“Okay.” È l’unico sbuffo che ricevono i due ragazzi, prima che Louis si volatilizzi dalla stanza.
“Ma come fai?” chiede Harry al moro, con una certa ammirazione nello sguardo.
“Se non fa come gli dico, gli metto il ghiaccio nelle mutande la notte.” Prima il volto di Zayn resta impassibile, come se avesse appena detto che gli piace la pizza, ma poi un ghigno si allarga sul suo viso, i suoi occhi birichini scintillano, quindi anche Harry sorride.
“Zaaayn, Liam sta per dare un pugno a Louis!”
“Cosa?! Niall, giuro che se vengo di lì e si stanno prendendo a pugni uccido prima te e poi loro due.” Zayn esce dalla camera correndo e Harry rimane da solo, ridendo tra sé e sé, pensando anche a quanto Louis si sia preoccupato per lui.
“Voi due, idioti!” sente dire a Zayn, e ride un po’ più forte… o meglio, a ridere ci ha provato, ma un colpo di tosse improvviso lo fa quasi strozzare con il suo stesso respiro. Si tira su a sedere, continuando a tossire forte e battendosi la mano sul petto. Louis corre in camera come un fulmine, si accosta al letto e si piega un po’ cercando di guardare Harry in faccia e muovendo la mano in gesti circolari sulla sua schiena mentre quello continua a tossire.
“Harry, tutto bene?”
“Mhh.” Geme il riccio, ributtandosi sul cuscino e riprendendo a tossire subito dopo.
“Harry! Devi fare piano! Aspetta, ti prendo un altro cuscino.”
“Non ti preocc-” ma un colpo di tosse gli spezza la frase a metà e Harry si rassegna alle cure di Louis, che si è improvvisato momentaneamente infermiera.
Più che altro sembra uno di quei pediatri che non fanno mai punture e danno sempre caramelle in quantità a chiunque visitano, ma comunque…
“Grazie.” Sorride Harry, quando Louis finisce di sistemargli i cuscini dietro la testa.
“Riposati, ti cerco una tavoletta di cioccolato, okay?” sorride Louis.
“No, Lou, sono grasso.” Louis alza gli occhi al cielo e scuote la testa, uscendo dalla stanza.
“LOUIS!” gli urla dietro il riccio, ma Louis non lo ascolta, così si lascia ricadere sui cuscini sbuffando e tossendo ancora subito dopo.
“Che palle!” dice tra i denti.
“Ecco qui!” Louis rientra nella stanza con un sorriso stampato in volto e la tavoletta di cioccolato preferita di Harry in mano.
“Grazie, sei davvero molto gentile.” Il riccio prende il cioccolato dalle mani dell’altro con una smorfia e lo appoggia sul comodino accanto al suo letto.
“Lo mangio dopo.” Cerca di giustificarsi, non guardando minimamente in faccia Louis perché, andiamo, Harry fa davvero schifo a dire bugie, ma con Louis proprio non si scappa; anche un bugiardo di prima categoria impallidirebbe davanti allo sguardo di Louis quando ti scopre a dire una palla.
“No, lo mangi ora. E comunque, ti ricordo che viviamo nella stessa stanza e me ne accorgerei se in qualche modo tu facessi accidentalmente sparire quella tavoletta di cioccolato senza mangiarla.”
“Sei proprio una palla!” sbuffa Harry, scartando il cioccolato e prendendone un morso.
“Contento?” chiede mentre mastica.
“No, non si parla con la bocca piena. E non l’hai ancora ingoiata.” Louis scompiglia i capelli ricci del suo amico e ride quando lo sente grugnire con disappunto.
“Idiota!” lo apostrofa l’altro.
In ogni caso, Louis non smette di guardare Harry con insistenza finché non si è mangiato almeno metà tavoletta-Harry crede davvero che diventerà grasso.
***
“Lou?” sussurra Harry, lo sguardo fisso sul muro che non vede davvero, perché nella stanza è tutto buio. Cosa pretendi? Sono le tre di notte, non può essere illuminata come se fosse pieno giorno, si dice Harry.
“Louis” dice, un po’ più forte di prima.
“Mmh…” grugnisce l’altro da sotto le coperte del suo letto.
“Ho freddo. Sto congelando.” Harry si morde il labbro attendendo una risposta. Risposta che non arriva, perché Harry sente solo il frusciare delle coperte e il rumore di piedi nudi sul pavimento.
“Quanto odio i pavimenti freddi.” Sente bofonchiare.
“Harry, spostati più in là” sussurra Louis al suo orecchio.
“Che?”
“Fatti più in là, così posso mettermi di fianco a te.”
All’improvviso, non sa perché, Harry non sente più così freddo.
“Okay.” Sussurra e poi si fa piccolo piccolo, rannicchiandosi contro la parete.
Immediatamente, Louis sguiscia nel suo letto e se lo tira addosso abbracciandolo, così che la schiena di Harry sia contro il suo petto.
“Hai ancora freddo?”
“N-no” balbetta.
“Stai tremando però” risponde il castano accigliandosi.
“Lou, sto bene. Buonanotte.” E Harry vorrebbe tanto girarsi verso Louis e stringerlo ancora più forte per non lasciarlo mai andare. Ma per lui è strano, in qualche modo sbagliato, così non lo fa.
“Buonanotte, Harry.” Sospira Louis, nascondendo il viso tra le sue scapole.
***
“Buongiorno, raggio di sole.” Un bisbiglio gli solletica l’orecchio e Harry non può evitare di farsi sfuggire un grugnito.
“Louis, ma che ore sono?” si lamenta, premendo la faccia nel cuscino e non capendo perché ha così caldo.
“Sono le dieci e un quarto” la risatina di Louis gli arriva limpida e all’improvviso capisce perché… oh. OH.
“Louis perc- come ‘sono le dieci e un quarto’!?” cerca di scalciare via le coperte e di alzarsi ma non può, perché Louis lo sta abbracciando troppo forte… e in ogni caso, ora che sente la sua risata, potrebbe non volersi più alzare.
“Rilassati, Harry, oggi non fai le prove. Sai, l’influenza?” ridacchia.
“Che palle, Lou” si lamenta Harry sbuffando e rinunciando ad alzarsi nell’esatto momento in cui si fa ricadere sui cuscini e comincia a tossire come se i suoi polmoni cercassero vendetta per non-si-sa-bene-che-cosa.
“Comunque, è ora delle medicine, bellezza.” Louis si alza dal letto e il freddo raggiunge immediatamente Harry, che si gira per vedere cosa sta facendo il castano.
“Ma tu non vai alle prove? Intendo, è davvero carino da parte tua stare qui a prenderti cura di me e soprattutto non mi devo alzare per fare le cos- ehi!” urla Harry non appena un cuscino vola verso la sua faccia e lui lo schiva per miracolo. Louis lo guarda in un modo che metterebbe i brividi a Dracula e quindi decide di correggersi.
“Okay, okay, è solo davvero carino da parte tua preoccuparti per me” sorride furbo il riccio, mentre Louis gli fa un cenno con la testa, mantenendo la sua espressione imbronciata ma soffocando una risatina non appena si gira dall’altra parte e scuote la testa.
“Comunque no, stamattina non vado alle prove. Ci andrò questo pomeriggio quando mi sarò assicurato che tu non stia per morire” ride Louis.
“Molto spiritoso!” e un nuovo colpo di tosse gli scuote le spalle.
“Odio essere malato!” Harry fa una smorfia quando Louis gli avvicina l’antibiotico alla bocca.
“Dai, sa di ciliegia” gli sorride.
Harry sussurra un piccolissimo ‘okay’, non fidandosi nemmeno troppo, e apre la bocca.
No, decisamente non sa di ciliegia. Harry ha la tentazione di sputare in faccia a Louis quella schifosissima medicina ma, ancora prima che possa formulare il pensiero, Louis gli dice “prova a sputarla e ti castro.” E Harry tiene più alle sue palle che alle sue papille gustative.
“Molto bene. Adesso che non rischio di essere lavato da quella cosa immonda, posso tornare con te in quel letto” dice Louis mentre chiude il tappo della bottiglietta di antibiotico.
“E per fare cosa, di preciso?” chiede allora Harry, con un sorrisetto a increspargli le labbra.
“Coccole” risponde Louis, sorridendogli a sua volta e mettendosi sotto le coperte con lui.
Louis lo abbraccia forte, il suo petto contro la schiena del riccio e il viso nell’incavo tra la spalla e il collo mentre annusa il suo profumo. Lo tiene stretto, strettissimo, come se fosse la sua unica speranza.
“Louis…”
“Dimmi” sussurra.
Harry chiude gli occhi, sospira, si gira verso Louis e sbatte le palpebre un paio di volte. I ricci gli cadono davanti agli occhi dandogli fastidio e Louis glieli sposta con un dito.
“Mh?” chiede allora al riccio, aspettando la risposta. Il cuore gli batte un po’ forte.
“Niente” dice Harry, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa al suo petto.
“Ne sei sicuro?”  chiede Louis mentre gli accarezza la schiena. In fondo sa di non voler sentire la risposta di Harry, perché si aspettava qualcosa di più di quel niente.
“No” dice l’altro e alza lo sguardo. I suoi occhi verdi scavano in quelli azzurri dell’altro e Louis si sente un po’ piccolo, mentre Harry lo fissa nella penombra ed è così bello da togliere il fiato.
“Okay” sussurra allora Louis e socchiude gli occhi.
Si avvicina di più a Harry e sente il suo respiro caldo sulle labbra bagnate.
Apre gli occhi e lo guarda. Poi li chiude e lo bacia.
È un bacio innocente, uno sfioramento di labbra, come per dire “ehi, sono qui” e Harry ricambia: “ehi, sono qui anche io”.
“Harry?” sussurra Louis.
“Dimmi” risponde Harry, tenendo la voce bassa.
“Niente.”
Harry lo bacia di nuovo e forse non è ‘niente’, ma va bene così perché adesso stanno bene.
***
 “Noi siamo i One Direction e questo è il nostro video diario della terza settimana” dice Harry, fissando la telecamera.
Louis, di fianco a lui, si gira a guardarlo e Niall, che si trova dietro di loro, sullo stesso scalino di Zayn, ride.
Nessuno degli altri ragazzi sa cosa è successo tra Harry e Louis, ma Niall li ha quasi beccati a pomiciare in cucina e poi, diciamocelo, Niall è Niall e ha l’abitudine di ridere anche quando Louis respira e basta, per cui.
Zayn osserva Niall mentre Liam inizia a parlare.
“Lo scorso fine settimana Harry era malato e quindi è stata una settimana davvero stressante per noi” dice.
Louis sta ancora fissando Harry, il quale lo guarda per due secondi e poi si volta di nuovo verso la telecamera.
“Credo che abbia la febbre in questo momento, aw” dice allora Louis, mettendogli una mano sulla fronte e tirandogli indietro i ricci.
Harry spalanca gli occhi per l’esasperazione, visto che sono circa tre giorni che non ha sintomi e tre giorni in cui Louis continua a fargli da mammina anche quando va in bagno. Niall semplicemente ride piegandosi su se stesso mentre Liam e Zayn optano per una risatina più pacata.
“Penso che la performance di sabato sia stata la migliore che abbiamo fatto fin ora” dice Zayn, mentre un Louis con mezzo occhio coperto dal beanie nero che sta indossando si diletta nell’annusare Harry. Liam li osserva dall’alto imbambolato e Niall si gratta l’orecchio con nonchalance mentre Zayn in pratica parla da solo.
“Penso che il pubblico sia stato fantastico, ci hanno davvero supportato molto” dice Louis risvegliandosi e tutti annuiscono in accordo. Adesso però è il turno di Harry per fissarlo.
“Era davvero rumoroso, in effetti” dice Liam.
“Molto rumoroso!” acconsente Harry.
“E tutti hanno votato per noi e siamo davvero tanto felici!” dice Niall.
“Grazie mille” dice allora Zayn.
“Continuate a votare, per favore!” fa Harry, indicando la telecamera.
Louis si gira, lo guarda un attimo, si avvicina al suo orecchio e gli dice che è bellissimo e Harry subito diventa rosso.
Zayn, Niall e Liam intanto continuano a parlare della performance e non si accorgono di niente.
“Smettila, stupido, o ci scopriranno” sussurra Harry a Louis e quello sorride.
Si avvicina al volto di Harry e strofina il naso con il suo. Harry lo bacia e nell’esatto momento in cui si sente lo schiocco delle loro labbra Liam urla.
“Ma che cazzo fate, voi due!?” dice.
“Cazzo!” dice Harry, spingendo Louis per le spalle in modo da allontanarlo.
“Harry!” si lamenta questo.
“Visto che hai fatto, Louis? Te lo avevo detto!” urla allora il riccio e Zayn li sta guardando pietrificato.
È la prima volta che vede Harry e Louis litigare.
“Fanculo” dice Harry e fa per alzarsi ma Niall lo trattiene per il polso.
“Dove pensi di andare? Dobbiamo finire di registrare.” Il biondo lo guarda serio.
“Me ne vado da quella testa di cazzo di Louis” risponde e forse, forse, Louis sente il suo cuore fare crack in quell’esatto momento.
“Ragazzi!” urla Liam.
“Liam, smettila di urlare.” A questo punto Zayn decide di intervenire con la sua solita pacatezza.
“Niall, lascia il polso a Harry e Harry siediti. Louis, che succede?” dice, vedendo che il ragazzo è girato della parte opposta e trema un po’.
“Niente” dice mentre nasconde un singhiozzo.
“Dio, ma vedete cosa avete combinato?” dice allora Zayn, guardando prima Liam e poi Harry.
Niall intanto non sa se gioire perché per una volta non hanno sgridato lui oppure rimanere serio e pensare al casino che sta succedendo.
Zayn mette le mani sulle spalle di Louis e lo strofina un po’ per calmarlo; Harry lo guarda malissimo.
“Non lo toccare” sibila.
“Questo è il momento in cui tutti ci diamo una calmata” esordisce Zayn, lasciando le spalle del castano.
Louis tira su con il naso e si gira verso gli altri.
“Spegnete quella videocamera” dice Niall.
Harry si alza dallo scalino e lo fa.
“E ora spiegatemi che cosa sta succedendo.”
Sia Harry sia Louis rimangono in silenzio, aspettando che l’altro parli.
Alla fine Louis decide di dire qualcosa e forse avrebbe fatto meglio a tenersela per sé.
“Niente” dice solo, guardando Harry negli occhi.
“Non usare quella parola contro di me” gli risponde a denti stretti.
“Liam, smetti di fare quelle facce, cazzo!” sbotta Zayn e gli altri si girano a guardarlo.
“Non sto facendo nessuna faccia! Penso solo che Harry e Louis dovrebbero pensare prima di darsi un cazzo di bacio davanti ad una telecamera” risponde Liam con rabbia.
“Perché, per caso ti fa schifo?” Louis lo guarda male mentre Harry si pizzica le unghie. Niall vorrebbe solo non trovarsi lì e Zayn è sul punto di ammazzarli tutti e quattro.
“Non mi fa schifo, ma non possiamo fare quello che vogliamo, chiaro? Credete che quelli del programma la prenderanno bene se caricheremo su youtube un video in cui voi due vi baciate? Dovete pensare prima di agire.”
“Hai ragione” dice Harry.
“Bene, adesso basta però. Harry, chiedi scusa a Louis e Louis, chiedi scusa a Harry” fa Zayn.
“Non ci penso nemmeno” risponde Louis, testardo.
“Ragazzi, avete rotto le palle!” dice Niall, poi scavalca Harry e se ne va verso la loro camera.
“Non commenterò quello che è appena successo.” Zayn si alza e segue l’esempio di Niall, così come fa Liam subito dopo.
 
Stanno in silenzio per un po’, senza guardarsi. Poi Harry tossisce. E poi parla.
“Louis, io…”
“Non ho niente da dirti” lo interrompe subito Louis.
“Ti prego, ascoltami. Mi dispiace.”
“Dovevi pensarci prima.”
“Scusami, Louis, scusa. Non lo faccio apposta, è che è tutto nuovo per me. Per te è così normale baciare un ragazzo davanti a tutti, mentre per me… non mi viene così naturale, è ancora strano. Devi darmi tempo. Lo so che ho ferito i tuoi sentimenti spingendoti via in quel modo e dicendoti quelle cose e mi dispiace tanto. Perdonami.” Harry non guarda Louis, si fissa le dita e basta, mentre si mordicchia il labbro inferiore. Si sente così in colpa per aver trattato male il suo Louis.
“Non fare mai più una cosa del genere con me, chiaro?” gli dice Louis dopo un po’.
“Scusami” ripete Harry.
“Smetti di scusarti. Non si tratta solo di me, Harry. Hai detto che io trovo normale baciare una persona del mio stesso sesso e il punto è che lo hai fatto come se in realtà non lo fosse. Ma poi, chi stabilisce cos’è normale e cosa no? Che senso ha la parola ‘normale’? Per me può essere una cosa normale mangiare scarafaggi la mattina come può esserlo per te dormire appeso a testa in giù. Ognuno ha la sua concezione di normale, Harry” dice Louis e gli mette una mano sul ginocchio.
 
Harry si volta a guardarlo e incastra lo sguardo con quello del castano.
 
“Non è solo il fatto che mi hai ferito con le tue parole, ma anche che io vedo che non reputi quello che facciamo una cosa normale e mi dispiace, Harry, perché non stai accettando ciò che sei. Ti dico una cosa, gay si nasce e non si diventa. Sei nato così e nessuno può cambiarlo. E non è sbagliato, Dio se non lo è. Reputi sbagliato provare affetto per qualcuno? Non lo è, Harry.”
“Okay” sussurra Harry e si avvicina a Louis per baciarlo.
“Harry” lo ferma lui.
“Cosa?” fa Harry, a un centimetro dalle sue labbra.
“Mi piaci tanto. Non farmi soffrire, per favore” sussurra Louis.
“Anche tu mi piaci tanto” gli risponde il riccio, strofinando il naso con il suo mentre sorride.
“E adesso baciami, stupido” aggiunge, facendo poi scontrare le loro labbra.
All’inizio è solo un piccolo sfioramento, ma poi Harry schiude le labbra e la lingua di Louis si fa immediatamente strada fra esse. Gli schiocchi dei loro baci umidi rimbombano nello spazio vuoto e Harry avvicina il corpo di Louis al suo, mentre quello stringe la sua felpa tra le dita.
 
Interrompono il bacio, rimanendo però con le fronti attaccate.
 
“Scusa” dice di nuovo Harry.
“Stai zitto” sussurra allora Louis e lo bacia con le labbra aperte.
“Credo sia meglio andare a chiamare gli altri, dobbiamo finire il video diario” dice Harry tra un bacio e l’altro.
“Hai ragione” risponde Louis staccandosi. Si alza dal gradino e porge la mano a Harry per aiutarlo ad alzarsi.
Una volta in piedi, il riccio non perde tempo prima di incastrare le dita con quelle dell’altro ragazzo.
***
“Bene, anche per oggi abbiamo finito. Non preoccupatevi, taglieremo la parte del bacio e tutto il resto” dice Niall, sorridendo ai suoi amici. Solitamente sono Niall e Zayn che montano i video da caricare su youtube.
“Ehm, Niall, avrei da chiederti un favore…”
“Dimmi tutto, Harry” risponde il biondo.
“Puoi fare una copia su dvd del nostro bacio quando taglierai quella parte?” chiede, incerto, torturandosi le mani e mordendosi ancora il labbro.
“Certo” sorride l’altro, mettendogli una mano sulla spalla.
“Grazie” gli risponde Harry, con un sorriso incerto.
 
 
 
novembre, 2010
“Okay, sentite, potremmo cercare di concentrarci? Ragazzi, parlo con voi due” Simon Cowell picchietta nervosamente un piede a terra mentre tiene le braccia incrociate e squadra da capo a piedi Harry e Louis: i due non hanno smesso un secondo di guardarsi e hanno sbagliato ogni attacco -sbagliabile e non- durante l’intera durata delle prove.
“Che cavolo, proviamo da un’ora e non abbiamo combinato niente!” li ammonisce il coach.
Harry e Louis si scambiano un’occhiata furtiva prima di scusarsi con Simon.
“Un’altra volta, da capo” dice allora, facendo segno al tecnico di fare ripartire la base.
Liam, Niall e Zayn sbuffano rimettendosi in posizione, mentre Harry e Louis ridacchiano.
Finalmente riescono a provare la canzone in modo accettabile, così fanno una pausa di cinque minuti prima di ricominciare.
Le prove filano lisce fino alla fine e Simon si congratula con loro per il lavoro svolto, li sprona a dare il meglio-come sempre- e dice loro che in puntata dovranno fare ancora meglio, anche se sa che quello è già il massimo che possono fare, soprattutto con una canzone così difficile.
I ragazzi lo salutano e si dirigono al loro alloggio.
“Dio, sono esausto!” si lamenta Liam, non appena lasciano la sala prove.
“Anche io. Che ne dite di ordinare cinese stasera?” propone Harry, passandosi il dorso della mano sulla fronte sudata.
“Per me va bene. Ragazzi?” chiede Zayn.
Anche gli altri acconsentono e poi decidono chi farà la doccia per primo, chi apparecchierà la tavola e chi chiamerà per ordinare.
“Liam, voglio farla prima io la doccia” dice Louis, guardando storto l’altro.
“Ma eravamo tutti d’accordo sul fatto che la facessi prima io” si lamenta allora Liam.
“Evidentemente non tutti” risponde Louis, stizzito.
“Dio mio, Louis. C’è da fare polemica su una fottuta doccia?” alza la voce Liam.
Harry e Niall, dalla sala da pranzo, li sentono litigare, si scambiano un’occhiata e in due secondi sono con gli altri due.
“Qual è il problema?” chiede Niall, facendo andare lo sguardo dall’uno all’altro.
“Louis insiste per fare la doccia per primo nonostante sia stato deciso che l’avrei fatta prima io” spiega Liam.
“Mhh” Niall si porta un dito al mento, pensando a una soluzione che non includa Liam e Louis che si prendono a pugni per una doccia. Non trovando nessuna idea geniale, si gira verso Harry e lo trova a sussurrare qualcosa nell’orecchio di Louis, il quale immediatamente si illumina e annuisce con vigore, per poi dire “Non importa, falla pure prima tu, la doccia” e mette enfasi sulle ultime due parole.
“Alleluja!” grida Liam, prima di voltarsi, raccogliere un asciugamano bianco e andare in bagno.
Niall è leggermente confuso e curioso quando Louis se ne va via saltellando come una ragazzina di undici anni.
Harry lo guarda sorridendo come un ebete e Niall continua a essere confuso, ma è sicuro che ci sia lo zampino di Harry se Louis ha rinunciato, perché Louis non rinuncia mai.
 
“Ma che gli hai detto?”  chiede allora a bassa voce, mentre sistemano la tavola e sente Louis canticchiare dalla stanza che condivide con Harry.
“Gli ho solo fatto credere che faremo la doccia insieme dicendogli che non avremmo potuto farlo se lui si fosse lavato adesso” dice Harry sorridendo e scuotendo la testa.
Niall cerca di ridere in modo sommesso –fallendo miseramente-.
“Allora un cervello lo hai anche tu!” esclama poi il biondo, ridendo.
“Quanto sei stupido” gli risponde Harry, ridendo a sua volta e tirandogli un pugno sulla spalla.
“Ragazzi, il cibo arriva tra mezzora” Zayn entra sorridente in cucina e appoggia il cellulare sul tavolo prima di prendere i bicchieri dalla credenza e sistemarli sul tavolo.
“Harry e Louis faranno la doccia insieme” cantilena Niall, mettendo i tovaglioli.
“Che cazzo, Niall!” dice Harry, ma sta ridendo.
“Fate quello che volete ma, vi prego, non sporcate la doccia e in caso doveste sporcarla fate in modo che non lo venga mai a sapere. Ci tengo a essere pulito e non credo che mi laverei mai più lì dentro se sapessi che uno di voi si è divertito mentre si faceva la doccia” Zayn ha una faccia schifata mentre dice queste parole.
Niall è piegato in due dal ridere mentre Harry ha le guance talmente rosse che potrebbe illuminare la stanza se non ci fosse la luce accesa.
Liam appare in quel momento in cucina mentre si friziona i capelli con un asciugamano.
“Una domanda” dice Niall, dopo essersi ripreso dalle risate, “che voglia hai di piastrarti i capelli ogni santa volta?” Liam lo guarda male e scuote la testa.
“La cura dei capelli è un’arte, tu non capisci. Ad esempio, con tutte quelle tinte giallo canarino te li sei rovinati moltissimo” gli risponde a tono.
Niall a quel punto si ritiene offeso, perché Liam non può sul serio pensare che i suoi capelli siano giallo canarino.
Perché non lo sono, giusto?
Nel frattempo Harry e Zayn se la ridono sotto i baffi, fino a quando un Louis molto contento urla “Harry, il bagno è libero” e a quel punto Harry crede di poter illuminare tutta la casa, non solo la cucina.
 
dicembre, 2010
“Harry, cosa cucini per cena?” chiede Louis, entrando in cucina.
Harry non può fare a meno di ridere notando le calze pelose che porta ai piedi.
“Non mi prendere in giro!” si imbroncia l’altro.
“Okay, okay” dice, ma ridacchia ancora sotto i baffi “Comunque, questa sera cucinerai tu per me!” gli comunica poi, con un sorrisone stampato in viso.
“Vuoi per caso mandare a fuoco questo posto?” chiede Louis, con evidente divertimento della voce.
“Molto spiritoso. Stasera cucinerai una romantica cenetta per me” risponde Harry risoluto e gli schiocca un bacio sulla guancia prima di uscire dalla stanza.
Louis sospira e si avvicina alla mensola dei libri di cucina, cercando qualcosa di non troppo complicato da cucinare.
***
 “Okay, ho molta fame e sento un buon profumino. Cos’hai preparato di buono?” chiede Harry, abbracciando Louis dai fianchi e lasciandogli un bacio sul naso.
“Pollo farcito con mozzarella e avvolto in prosciutto di Parma e un po’ di purè fatto in casa” gli risponde.
“Sembra davvero buono” dice il riccio, lasciandogli poi un casto bacio sulle labbra.
“Okay, ora vatti a sedere e porto tutto in tavola in cinque minuti” sorride Louis dolcemente.
Harry fa come gli è stato detto e aspetta impaziente l’arrivo di Louis, che sta trafficando in cucina.
“Ecco qui” dice, posando i due piatti sul tavolo e lasciando un bacio tra i suoi capelli.
“Buon appetito” sorride Harry e mette in bocca il primo boccone. Louis lo guarda preoccupato, non avendo assolutamente idea di come sia venuto.
“Cristo, Louis, è buonissimo!” esclama Harry, prendendone un altro boccone.
Il ragazzo sorride e comincia a mangiare a sua volta.
 
Più tardi, quella sera, Harry scrive un tweet con allegata la foto fatta di nascosto a Louis mentre cucinava.
“Prima esperienza di Louis in cucina ;)”
 
dicembre, 2011
Louis Tomlinson odia i pavimenti freddi quasi quanto odia Harry Styles. Quasi.
Harry Styles e le sue stupide fossette, i suoi stupidi ricci e i suoi stupidi occhi verdi.
Ma, soprattutto, Louis Tomlinson odia davvero tanto lo stupidissmo sorriso di Harry Styles.
 
“Ti odio profondamente, Harry Styles!” urla Louis Tomlinson non appena mette i piedi sul pavimento ghiacciato in quella mattina di dicembre.
“Buongiorno anche a te, Louis” gli risponde Harry, ridendo mentre versa il tè nelle tazze.
“Buongiorno anche a te, Louis” gli fa il verso quello, dandogli poi un bacio sulla guancia.
“Dormito bene?” chiede Harry, mettendo le tazze sul tavolo e sedendosi.
“Mh, se un certo riccio non avesse cercato di buttarmi giù dal letto tutta la notte…” sbuffa una risata il castano e l’altro gli dà un buffetto sulla guancia, sorridendo.
“Odio quelle fossette!” si lamenta Louis, nascondendo la faccia dentro la tazza.
“Tu ami, queste fossette.” Lo riprende Harry, mettendo la tazza nel lavandino e dandogli un bacio tra i capelli, prima di dirigersi verso la camera mentre tira verso il basso il bordo della felpa viola di Jack Wills, un tempo appartenente a Louis, ormai troppo corta.
 
Louis Tomlinson odia Harry Styles.
 
febbraio, 2012
“Louis, tesoro, è ora di alzarsi” dice Harry, accarezzando la guancia al bellissimo ragazzo abbronzato nel suo letto.
“Potremmo restare a letto a fare le coccole tutto il giorno?” grugnisce Louis nel cuscino. Nonostante sia il più grande nel gruppo, Louis in fondo è ancora un bambino.
“Solo cinque minuti, dopodiché alzerai il tuo bel culo e andrai a farti una doccia” acconsente allora Harry, infilandosi sotto le coperte e stringendo il sedere all'altro.
“Se continui mi sa che la doccia dovremo farla insieme” replica il più grande con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
Harry ride, poi si prende il labbro inferiore tra i denti si scompiglia un po' i capelli... e Louis deve fare un grande sforzo per non prenderlo e scoparlo come se non avessero un'intervista di lì a poche ore.
“Mi presti la tua maglietta?” chiede ad un tratto Harry, mentre il ragazzo gli bacia dolcemente il collo.
“Certo, quale?” e Louis non acconsente solo perché Harry con in dosso i suoi vestiti lo manda fuori di testa, ma anche perché sa che la cosa manderà fuori di testa i manager.
“Quella bianca che indossavi ieri sera... Oh, e, Lou?”
“Mhmh?”
“Trova un modo di coprire quel succhiotto, altrimenti ci taglieranno le palle” sorride il ragazzo, lasciando poi un bacio umido sulle labbra sottili dell'altro.
Harry e Louis si divertono un sacco a far arrabbiare i manager che impediscono loro di stare insieme in pubblico. Non possono farci più di tanto, ma si prendono le loro piccole rivincite.
Nessuno dei due immagina che questa sarà la migliore intervista mai fatta insieme.
E anche l'ultima.
***
Per tutto il tempo Harry non fa altro che fissare le labbra a Louis quando parla e per i due è così difficile non ridere quando si parla di ragazze, che eludono la domanda.
“Lo ha fatto una fan?”
“Sì” risponde la donna, sorridendo cordialmente.
Harry prende in mano il cartoncino con le foto dei componenti della band e lo mette in modo che anche Louis possa vedere.
Carino e Irlandese e io direi di sì...” comincia Louis, indicando la foto di Niall.
Sexy e intelligente” prosegue, indicando Liam. Una risatina scappa dalla bocca di Harry e l'altro fa un sorrisetto mentre dice «qualche volta.»
Arriva il momento della foto di Harry.
Figo e pericoloso” la voce gli trema un po'.
“Mi piace pericoloso” scherza Harry, mentre Louis si riprende e cerca di dire qualcosa.
“Non figo perché?” chiede allora l'intervistatrice ridacchiando.
“No, ovviamente lui è figo” dice subito Louis, toccando il braccio del suo ragazzo.
“Grazie” risponde quello sorridendo mentre cerca di non arrossire e avvicina la mano alla guancia del più grande per fargli una carezza, ma l'allontana un attimo prima che accada.
Silenzioso e misterioso” prosegue Louis con imbarazzo “sì, è Zayn” concorda poi con Harry.
Ormai si sono esposti troppo e sanno che i manager faranno loro il culo una volta finita l'intervista.
Louis inizia ad essere nervoso e a parlare a macchinetta.
Adorabile suona carino” dice allora, indicando la propria immagine.
“Io lo descriverei come divertente e bellissimo.” Harry lo dice con la più completa nonchalance, anche se in realtà cerca di celare un sorriso.
Louis ridacchia. Ridacchia come una ragazzina a cui viene fatto un complimento.
Si odia per aver ridacchiato mentre pensa a come riprendere il vantaggio su Harry.
“Grazie. Grazie, signor pericoloso” dice allora, con un sorrisetto di scherno.
Il ragazzo lo guarda cercando di non scoppiare a ridere per poi baciarlo e annuisce facendo finta di essere indispettito.
Il più grande ride e Dio solo sa cosa lo trattiene dal prendere Harry e baciarlo fino a consumargli le labbra, ridendo tra un bacio e l'altro.
Tutta l'intervista è un continuo flirtare tra i due ed entrambi sanno che tutto ciò farà incazzare parecchio i manager, ma a nessuno importa.
***
“Potreste spiegarmi, esattamente, cos'era quello che stavate facendo?” chiede il tour manager, con i pugni serrati sulla scrivania.
I due ragazzi sono in piedi davanti a lui e non sanno se ridere o piangere.
“Si chiama flirtare. Sai, Bob, dovresti provarlo qualche volta” risponde Louis, con un ghigno soddisfatto.
Harry scoppia a ridere ma si ricompone subito.
“Sarà meglio che usciate da questa fottuta stanza prima che vi prenda a calci in culo” urla l'uomo, con la faccia più rossa che mai.
Harry e Louis corrono fuori dallo studio piegati in due dalle risate, mentre quello urla insulti al vento.
***
“Lou, dove sei?” dice Harry.
“In cucina, perché?” gli urla Louis dall'altra stanza.
“Potresti venire un secondo in camera? Ho bisogno di una mano con il mio computer.”
Quando Louis entra nella stanza non trova il suo ragazzo ad aspettarlo.
La porta sbatte alle sue spalle lo fa girare di scatto, per trovarsi davanti un Harry completamente nudo.
“Har... Harry, che fai?” chiede allora con voce strozzata.
Sta sudando. Non sa dove guardare né cosa fare.
Harry non risponde ma si avvicina a lui, con gli occhi verdi che brillano di malizia.
Prende a baciare il collo del suo amato, infilando le mani sotto la sua maglietta e spingendolo contro il muro.
Louis ha gli occhi chiusi e sospira ogni tanto.
Dopo avergli lasciato una scia di baci dalla clavicola alla mascella, Harry appoggia la fronte sulla sua. Le loro bocche che si sfiorano.
“Ti faccio vedere quanto sono pericoloso” soffia il riccio sulle sue labbra.
Lo bacia subito a labbra aperte, portando le mani direttamente al bottone dei suoi pantaloni e slacciandolo.
Louis già boccheggia.
Non ha mai visto il suo Harry così frenetico.
Sente già l'erezione crescergli nei pantaloni mentre l'amante lo bacia con foga, spingendo con prepotenza le labbra contro le sue.
Quando Harry mette la mano all'interno dei suoi boxer e prende il suo membro in mano, cominciando a pompare lentamente, Louis non riesce a trattenere un gemito di piacere, buttando indietro la testa con gli occhi chiusi.
“Ti farò stare bene, Lou” gli sussurra il riccio sul collo, mentre muove la mano sul suo cazzo eretto.
 
aprile, 2012
“Harry, tu e Louis vivete insieme, giusto?” la donna sorride verso di lui e Harry non può fare a meno di ricambiare pensando al suo ragazzo.
“Sì.”
“Okay, adesso ti farò delle domande e siccome lui non è qui rispondi in modo totalmente sincero.”
Harry, Niall e Liam ridono.
“Quindi, è vero che è il più casinista?”
“Sì” risponde Harry.
“Fa mai il bucato?”
“Mai” dice ancora il riccio, Niall e Liam in sottofondo che rispondono insieme a lui.
“Si rifà il letto?” chiede ancora l’intervistatrice.
“No, mai.”
“Vorresti vivere con qualsiasi altro dei ragazzi?” Harry resta in silenzio per qualche secondo. Pensa a Louis, pensa a come sarebbe senza Louis. Svegliarsi la mattina senza Louis al suo fianco, non sentire il suo profumo tra le lenzuola, non poterlo guardare mentre dorme. Immagina come sarebbe passare le serate senza Louis con lui sul divano a guardare vecchie repliche di Friends e film strappalacrime.
“No” dice deciso, Liam fa lo stesso a bassa voce, ridacchiando.
Harry non potrebbe mai vivere senza Louis.
 
 
 
marzo, 2013
"Harry, cazzo, guardami!" Grida Louis, le mani a stringere i capelli castani "credi che io lo voglia? Credi che mi piaccia nascondermi, non poterti abbracciare davanti a tutti? Credi che mi piaccia non poterti baciare quando voglio, non poterti nemmeno guardare o non poterti dire che sei bellissimo per paura di essere sentito da qualcuno? Cazzo, in questa situazione non ci sei solo tu, ci siamo entrambi e credevo che potessimo affrontarla insieme. Ma a quanto pare ti interessa solo di te stesso." Lo guarda con cattiveria, aspettando una risposta con il cuore in gola. Si sente bruciare ovunque, sente le lacrime di frustrazione che spingono per uscire dai suoi occhi ma si costringe a non piangere. Non gli darà questa soddisfazione.
 
"Non penso solo a me stesso, Louis. Non capisci che io lo sto facendo per te? Non capisci che voglio lasciarti libero da tutto questo dolore perché ti amo? Non voglio più che tu soffra a causa mia. È stata tutta colpa mia fin dall'inizio, fin da quando ti ho permesso di entrare nel mio letto a xFactor. Tutto è iniziato così e non mi pento di niente, davvero. Ma è ora che tu sia felice."
 
Harry non si preoccupa di trattenere le lacrime, che scendono copiose sulle sue guance. Dà un ultimo sguardo agli occhi selvaggi di Louis e poi si gira verso la parete, quella dove c'è lo specchio. Guarda il suo riflesso con attenzione, osserva ogni piccolo dettaglio di sé: dai capelli spettinati, agli occhi rossi; dai jeans neri strappati, alla maglietta bianca piena di buchi. Scruta le sue braccia, cerca di cogliere ogni minimo dettaglio dei tatuaggi che le ricoprono. I tatuaggi che si è fatto per lui.
 
I singhiozzi di Louis gli perforano il cuore mentre esce dalla camera e si dirige verso la porta di ingresso. Poggia la mano sulla maniglia ma non la abbassa.
 
Appena sta per farlo, sente Louis che gli si butta addosso. Lo abbraccia forte dai fianchi, singhiozza con il viso nell'incavo del suo collo e le lacrime bagnano la sua maglietta.
"Harry..." Sussurra, ma riceve in cambio solo un singhiozzo.
 
"Harry!" Urla allora.
 
"Amami" urla di nuovo.
 
"Harry, cazzo, amami" singhiozza contro di lui.
 
"Harry, mi stai ascoltando? Ascoltami" piange forte adesso.
 
Le lacrime di Harry cadono sul pavimento di legno formando un triangolo, i singhiozzi gli scuotono le spalle mentre stringe i denti per non urlare. Vorrebbe solo svuotarsi di tutto il dolore con un urlo.
Invece mette le mani su quelle di Louis, incrocia le loro dita e stringe forte, come se non volesse lasciarlo più andare.
"Louis, io ti amo" sussurra Harry, cercando di respirare regolarmente.
Louis lo stringe a sé più forte.
"Ti prego, ti prego, non mi lasciare" dice.
"No, Louis, ti amo" ripete allora Harry.
 
 
 
 
settembre, 2013
Harry cammina nervosamente su e giù per la stanza, si morde il labbro mentre fa un grandissimo sforzo per non passarsi nervosamente le mani tra i capelli: se solo ci provasse, Lou lo ucciderebbe. Ci ha messo davvero troppo a sistemargli i capelli perché lui li rovini.
“Cristo, Harry, rilassati!” dice ad un tratto Niall, facendolo sobbalzare.
“Come faccio a rilassarmi?” il riccio si ferma nel mezzo della camera e lo guarda con fare interrogativo, come si aspettasse davvero che l’altro possa dargli una risposta.
“È solo Louis” sorride il biondo nella sua direzione.
“Certo che è solo Louis. Ma sarà solo Louis per il resto della nostra vita, te ne rendi conto?” dice Harry, a questo punto vorrebbe sbattere la testa contro il muro.
Niall si alza dal divanetto e lo raggiunge, mettendogli le mani sulle spalle e guardandolo negli occhi.
“Smettila. Lui ti ama, tu lo ami. State facendo la cosa giusta. È un giorno bellissimo, Harry. Vi meritate di essere felici.” Lo rassicura.
“Io non voglio restare nascosto per il resto della mia vita…” sussurra il riccio, gli occhi verdi offuscati da un velo di lacrime.
“Non dovrai farlo. Prima o poi sarete liberi, te lo prometto.” Niall lo abbraccia forte e lui si tranquillizza, prende un bel respiro e sbatte le palpebre un paio di volte.
***
Louis sente che sta per vomitare, sul serio. Ha il cuore in gola e batte troppo forte. Nonostante tutto, non riesce a smettere di sorridere mentre guarda il suo fidanzato percorrere la navata sottobraccio con Anne.
Harry è bellissimo -come sempre, del resto-  con il completo nero, le mani adornate di anelli, i ricci morbidi che gli coprono la fronte e la coroncina di fiori che ha insistito per mettere. Semplicemente meraviglioso.
Quando Harry raggiunge l’altare, Louis gli lascia un bacio sulla guancia e gli sussurra un “ti amo” pacato all’orecchio.
“Siamo qui oggi riuniti per celebrare l’unione tra Harry Edward Styles e Louis William Tomlinson. Se qualcuno si oppone, parli ora o taccia per sempre.”
I due ragazzi si stringono le mani mentre sorridono.
“Pronunciate le vostre promesse.”
“Louis, dalla prima volta che ti ho visto, non sono riuscito a farti uscire dalla mia testa. Grazie a te ho scoperto parti di me stesso che non conoscevo e quando sono con te sento di essere la versione migliore di me: quella più vera, quella più felice. Prometto di esserti fedele sempre, di restare per sempre. Non importa quanto duramente proveranno a separarci, io resterò al mio posto, accanto a te.”
Il cuore di Louis batte velocissimo mentre si concentra sul non piangere perché, andiamo, quanto sarebbe ridicolo se si mettesse a piangere?
“Harry, quando ti ho incontrato per la prima volta, non avrei mai immaginato che saremmo arrivati a questo punto. Io non posso e non voglio immaginarmi una vita in cui tu non ci sei. Sei la cosa più bella che mi sia capitata ed è da tanto che so di voler passare il resto della mia vita con te. Prometto che cercherò sempre di renderti immensamente felice. Prometto che insieme riusciremo a superare tutto, come abbiamo sempre fatto, non importa niente degli altri.”
Harry sorride e non prova a trattenere le lacrime, lascia che gli scorrano sulle guance mentre Louis gliele asciuga dolcemente con i pollici.
Zayn cammina sorridendo lungo la navata, il cuscinetto viola su cui sono poggiate le fedi tra le sue mani. Harry e Louis prendono gli anelli, lui si fa da parte mentre se li infilano a vicenda.
“Vi dichiaro ufficialmente sposati, potete baciarvi.”
Louis non aspettava altro: le sue labbra sono immediatamente su quelle di suo marito, affamate. Lo bacia con foga, gli schiocchi delle loro labbra che risuonano nella stanza. Si stringono forte, come se l’altro fosse l’unica cosa che li tiene in piedi.
 
novembre, 2014
(Harry’s point of view)
 
“Ieri sono andato al parco, al nostro parco.
Sono tornato nel nostro posto. Ti ricordi?
C'era quell'albero grandissimo, che in estate era pieno di fiori colorati, e noi ci sdraiavamo all'ombra e stavamo lì per ore senza dire niente, semplicemente tenendoci la mano. Ieri sono stato alla gelateria sotto casa... Casa nostra.
E pensavo al nostro ultimo bacio, pensavo al sapore delle tue labbra sulle mie, rovinate per i baci e i morsi.
Pensavo al tuo profumo, quello che ti avevo regalato a Natale.
Il profumo che ha il nostro letto, perché ancora non ho cambiato le lenzuola da quando te ne sei andato.
Sai, a volte mi chiedo se non fosse tutta una bugia... O semplicemente la mia immaginazione. Era tutto vero?
Le nostre dita intrecciate e la tua bocca vicino al mio orecchio quando sussurravi che mi amavi. Se tutto questo era reale, come puoi ora stare bene?
Come riesci ad andare avanti, Harry? Io non sto bene per niente.
E sì, Harry, me lo ricordo, il giorno in cui te ne sei andato.
Ricordo come abbiamo fatto l'amore fino a quando non eravamo sfiniti.
Ricordo lo sguardo nei tuoi occhi mentre li tenevi fissi nei miei.
Ricordo come mi hai abbracciato, nascondendo il viso nella mia spalla e ricordo come mi dicesti che ero la tua unica salvezza.
Ricordo le lacrime che bagnavano la mia maglietta che quel giorno indossavi, mentre ti pregavo di rimanere con me.
Vorrei svegliarmi domani e non sentire più il tuo profumo addosso.
Vorrei dimenticare tutto quello che ci ha unito.
Vorrei svegliarmi con un’amnesia, per dimenticarmi di tutte le stupide piccole cose che amavo di te.
Vorrei poter dimenticare come mi sentivo ad addormentarmi accanto a te, dimenticare come credevo saremmo stati per sempre.
E le foto che ti scattavo di nascosto mentre dormivi le conservo ancora.
E sì, Harry, lo ammetto, amo guardare le nostre vecchie foto, come quella che abbiamo fatto a Central Park. E ammetto anche che mi sento solo, Harry.
Ho bisogno di te, qui. È come se un 'noi' non fosse mai esistito: era tutta una bugia, amore mio? E sai, ripenso a tutti i sogni che hai lasciato indietro.
Tutti i nostri piani per il futuro... E quello che penso è che, davvero, non ne avevamo bisogno. E, oh Harry, se oggi mi svegliassi con te al mio fianco, i ricci disordinati sul cuscino, le labbra imbronciate, le gambe tra le mie e la mia testa sul tuo petto, come se tutto questo fosse stato solo un sogno distorto, sai, ti stringerei più forte di quanto abbia mai fatto, ti amerei più di quanto abbia mai fatto.
Non ti lascerei scivolare via dalle mie dita, ti terrei sempre con me, sempre al sicuro, Harry.
Ci sono ricordi da cui non posso scappare. Non ci riuscirò mai.
Ogni volta che chiudo gli occhi li rivivo all'infinito, i momenti migliori della mia vita.
Ogni volta che chiudo gli occhi rivedo le tue iridi verde prato capaci di guardarmi dentro. Ti prego, dimmi che è solo un sogno.
Uno dei soliti sogni assurdi che mi tormentano la notte.
Dimmi che è solo uno stupido incubo, vieni da me stringimi forte contro il tuo petto, come dopo che abbiamo fatto l'amore. E facciamolo anche, l'amore.
Uniamoci di nuovo. Scacciamo gli incubi così.
Canticchiami nell'orecchio per farmi addormentare.
Fammi sentire ancora una volta la tua voce roca che ha il potere di calmarmi.
Dimmi che è stato solo un brutto sogno e che sei
con me... Perché non sto bene per niente.”
 
Piange, troppo, il mio Louis.
E lo sento, sento il suo dolore anche se parliamo al telefono.
Sento la voragine nel suo petto come la sento nel mio.
E piango anche io, guidando più veloce che posso.
L'unica cosa che mi faceva andare avanti era pensare a un suo sorriso.
Quel tipo di sorriso che illumina la stanza.
Quel tipo di sorriso contagioso.
Quello che riesce a farti stare bene nonostante tutto.
Louis era luce.
E ora si è spento, a causa mia.
“Apri la porta.”
E anche i miei singhiozzi sono forti mentre parlo.
Piange, troppo, il mio Louis, mentre mi si getta addosso e mi abbraccia stretto, nascondendo il viso nella mia spalla.
Singhiozza, trema tra le mie braccia, quando lo stringo come se fosse l'unica cosa che mi tiene in vita.
“È stato solo un brutto sogno, sono qui.”
E questo non è stato solo un brutto sogno, ma sono qui comunque.
Sono qui a guardarlo nelle iridi azzurre, rese liquide dal pianto.
Sono qui a raccogliere i pezzi.
Sono qui per ricostruirlo.
Sono qui per lui.
Lacrime che si mischiano a lacrime.
Labbra su labbra.
Morsi.
“Louis sono qui. Ti amo.”
Le labbra contro il suo orecchio mentre sussurro, come piace a lui.
Sono qui perché lo amo.
Sono qui per restare.
 
ottobre, 2015
Sarà strano non salire più sul palco, non doversi svegliare alle sei del mattino, o addirittura nel bel mezzo della notte, per registrare. Sarà strano non avere più gli altri intorno, dopo cinque anni in cui non si sono mai separati. Sarà strano non sentire più le farfalle nello stomaco prima di ogni show.
Harry pensa a questo mentre le note dell’ultima canzone rimbombano nello stadio e le urla delle fan gli riempiono le orecchie. Liam lo abbraccia stretto e Harry sa che sta piangendo, quindi lo stringe ancora più forte.
I suoi occhi verdi incontrano quelli blu di Louis, poco lontano da lui. L’altro lo guarda per dei secondi che sembrano interminabili mentre anche Niall abbraccia Liam… poi, Louis alza le spalle e cammina in contro a Harry, fregandosene di tutto e di tutti, come aveva promesso. I due si abbracciano e lo stadio trema, trema insieme a loro due.
Louis non riesce a fare a meno di sorridere.
 
marzo, 2016
“Harry,
Non so nemmeno più se ho il diritto di pensare il tuo nome, figuriamoci scriverlo.
Non so perché ho deciso di scrivere questa lettera...in fondo non è questo che si fa quando si sta per lasciare qualcuno che si ama?
Insomma, ognuno esprime i suoi sentimenti, dice cosa pensa, parla di ciò che desidera.
E poi va via.
Lo so, lo so, in questo momento starai di sicuro pensando che ormai me ne ero già andato da un po', no?
Quella volta non ti ho scritto niente. Forse avrei dovuto farlo.
O forse... Forse non avrei dovuto.
Non avrei dovuto chiederti quella foto, tanti anni fa. Né avrei dovuto chiederti di dormire con me, di essere il mio ragazzo. "Harry, per favore. Menti. Puoi farlo per me? Ti amo." Ma forse non ti amo?
Io sono sicuro di amarti e di averti amato, ma perché se è così ho lasciato che succedesse questo?
Tu non avresti mai dovuto fingere per me. Non avresti mai dovuto mentire, mai nasconderti.
E hai fatto tutto questo perché mi ami. Lo so.
Forse non avrei dovuto chiederti di sposarmi.
No, non dovevo.
Non è spaventoso? Essere legato a qualcuno per il resto della tua vita.
Eppure, anche se non ti avessi sposato, sarei stato indissolubilmente legato a te per il resto della mia vita.
Cosa sto dicendo?
Perché sto scrivendo questa lettera?
Perché sono uno stronzo, ecco cosa.
Ti sposi domani.
Ti risposi domani, anzi.
E ti sposi alla luce del sole, con una bella cerimonia, gli invitati e tutto il resto.
"Non abbiamo bisogno di nessun pezzo di carta del municipio".
Oh, com'era bello pensarla così.
Tu hai bisogno di amore, Harry, e io non posso darti l'amore che vuoi.
Forse sono solo un pazzo.
Sto qui, un casino di lacrime e capelli del cazzo e ti sto scrivendo una lettera del cazzo con la mia calligrafia del cazzo il giorno prima del tuo matrimonio del cazzo.
Scusa (non per il matrimonio del cazzo, quello lo penso sul serio).
Io non so cosa voglio.
Voglio che mi perdoni ma allo stesso tempo voglio che mi odi, che tu non mi rivolga mai più la parola e che tu vada avanti con la tua vita senza pensare a me. Te lo meriti, in fondo.
Quello stronzo sono io.
Ma, te lo giuro, ora mi sono accettato per come sono.
Sono gay, sono io.
Non importa niente.
E per me non importa più niente in generale.
Eri l'unica cosa di cui mi importasse davvero.
Ne valevi la pena.
Ma io no. Io non ne valevo la pena.
Non so più nemmeno cosa stavo dicendo.
Voglio chiederti di perdonarmi, mollare il tuo futuro marito il giorno delle nozze e scappare con me e poi fare un matrimonio bellissimo come lo volevi tanti anni fa e vivere per sempre felici e contenti? Sì, cazzo.
Facciamolo.
Oppure no?
Tu domani ti sposerai e leggerai questa lettera solo dopo averlo fatto. Oppure non la leggerai mai, devo ancora decidere.
 
Sei sempre nel mio cuore, Harry.
Sinceramente tuo, Louis.”
Louis rilegge ciò che ha scritto con le lacrime agli occhi, lo stomaco attorcigliato. Non vuole fare questo ad Harry, lui si merita di essere felice. Ma Louis sa di essere estremamente egoista e sa anche di non essere mai stato bravo a mordersi la lingua. Louis sa che farà del male a Harry, ma spera tanto che lo possa perdonare.
Harry, in fondo, è l’amore della sua vita.
***
Harry si sveglia più stanco di quando è andato a dormire: occhi blu hanno tormentato i suoi sogni tutta la notte.
Non può credere di star per sposare Xander. Non che non lo ami, ma non riesce comunque a crederci.
Si passa una mano tra i capelli mentre si dirige verso il bagno, ma è costretto a fermarsi quando vede qualcosa vicino alla porta della sua stanza d’albergo.
Raccoglie il pezzo di carta e il suo cuore cede quando vi legge sopra “non ci seve un pezzo di carta del municipio”. Harry si rifiuta anche solo di pensare il suo nome, ma ormai è troppo tardi. Le ginocchia gli cedono e si accascia sul pavimento, la busta in mano, gli occhi pieni di lacrime e il cuore in pezzi.
Apre la busta con mani tremanti, ne estrae una lettera.
Mentre legge, tutti i ricordi tornano a galla. Tutto il male che Louis gli ha fatto torna a colpirlo come un treno, ma anche tutta la gioia e l’amore che Harry provava nei suoi confronti si accendono dentro di lui, bruciano più vivi che mai a ogni parola, a ogni lacrima.
Harry pensa a ogni volta in cui avrebbe voluto ricordarsi il profumo di Louis.
Sa cosa fare.
***
Così Harry corre, corre per le strade di Londra fino alla metropolitana, scende le scale rischiando di uccidersi numerose volte e non gli importa. Deve correre.
Le gambe gli fanno male e ha il fiatone ma, una volta uscito dalla metro, non può permettersi di rallentare. E sta di nuovo correndo sul marciapiedi, andando addosso a chiunque e chiedendo scusa innumerevoli volte.
Il vento gli fa lacrimare gli occhi e si pente di essere uscito senza giacca, ma ormai non ha importanza, niente ha più importanza.
Si ferma e rischia di cadere per terra, gli tremano le ginocchia mentre bussa forte alla porta bianca.
“Apri, stronzo” grida e non gli importa di dare spettacolo, non gli importa niente di niente.
Finalmente, la porta si apre e un Louis assonnato gli compare davanti.
Harry la apre con forza, spingendolo dentro.
“Sei un grandissimo stronzo” gli grida contro.
Louis non può nemmeno crede a ciò che vede, non sa se è sveglio o se è solo un altro dei suoi incubi.
“Mi hai sentito?” lo spintona Harry, le lacrime gli pungono gli occhi mentre il nodo che ha in gola si fa sempre più stretto.
“Harry” Louis ha la voce spezzata.
Harry inala bruscamente quando l’altro pronuncia il suo nome. Sente una fitta al cuore al sentire la sua voce. Ricorda quanto era bello quando Louis gli sussurrava il suo nome all’orecchio mentre facevano l’amore.
Non ce la fa più. Si butta addosso a Louis e lo abbraccia forte, inala il suo odore mentre l’altro lo stringe talmente tanto che potrebbe rompergli le ossa. Sente i singhiozzi di Louis, sente il cuore di Louis battere fortissimo.
Gli tira indietro la testa e non aspetta a baciarlo. Lo bacia con foga, a labbra aperte. Spinge la sua lingua nella bocca calda e familiare di Louis mentre lo tira ancora più vicino a sé.
Louis non riesce a respirare, sta piangendo troppo.
“Scusa” dice nel bacio, non ci pensa nemmeno a staccarsi dal suo Harry.
“Scusami” respira e poi riattacca le labbra a quelle dell’altro mentre le lacrime continuano a bagnargli il viso.
Harry non si ferma, non ne ha mai abbastanza di Louis. Lo tira con sé mentre cammina all’indietro verso il divano e se lo tira addosso continuando a baciarlo
Dopo un tempo infinito, i due rompono il contatto.
“Sì” dice Harry, ancora prima che Louis riesca ad aprire la bocca.
“Sì cosa?” chiede quello.
“Scappiamo, andiamo via. Diciamolo a tutti. Per una volta, freghiamocene.” Dice allora Harry, dandogli poi un altro bacio.
“Harry, io voglio che tu sia felice.” Louis piange.
“Ma non lo capisci che l’unico modo di essere felice è stare con te?” gli accarezza dolcemente una guancia asciugandogli le lacrime.
“Ti amo, Louis, ti amerò per sempre.” Chiude gli occhi e sospira.
“Ti amo, infinitamente.” Louis lo bacia ancora e ancora e ancora.
   
 
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