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Autore: HelplessSoul    10/12/2017    1 recensioni
Dal testo:
"Eccoti qui" Mormorò Jerome con voce sorda, facendo correre un gelido brivido lungo la schiena del compagno. "Ma questo non sei tu" Continuò con falsa perplessità, accigliandosi. "Io voglio vedere il vero Oswald..."
...
Jerome appare piuttosto intrigato dal nuovo internato dai capelli corvini. Dopotutto, potrebbero divertirsi così tanto insieme...
[Spoiler S4 ep. 11]
Genere: Angst, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jerome Valeska, Oswald Cobblepot
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Per essere chiari fin da principio, questa fic non è assolutamente da considerarsi incentrata sulla loro ship. La vedo più come un viaggio nella loro psiche, un assaggio della loro sociopatia. Questo duo è indubbiamente promettente in diversi ambiti, ma, secondo la mia opinione, assolutamente non a livello romantico; ho semplicemente tentato di esplorare questa nuova alleanza, aggiungendo magari un po' troppo affetto tra i due (non ho resistito, sono i miei preferiti dopotutto).
Detto questo, buona lettura e perdonate eventuali errori grammaticali.

                                                         Sick like me


                                                                                 Quella risata...

Ancora la medesima, dannata risata. Imprevedibile, maniacale, a tratti persino disturbante. Pareva ridicolo supporre che tra gli innumerevoli, folli schiamazzi echeggianti nel profondo del manicomio un suono così sommesso e appena percepibile potesse turbare un individuo.

Eppure era così.

Risuonava fragorosamente all'interno della complessa psiche di Oswald,si faceva strada attraverso ogni più piccolo antro della sua mente, impedendogli qualsiasi altro pensiero. Non tentava nemmeno di bloccarla, di porre fine a ciò che, alla sue orecchie, si era ormai tramutato in una melodia. Semplicemente ascoltava, come ipnotizzato, incapace di arrendersi al tanto agoniato riposo.

Un improvviso,innaturale silenzio pervase le celle. Nessun grido,nessuna risata. Al suo posto una voce roca e beffarda: "Già a dormire,amico?" Schernì Jerome, lasciando ciondolare le gambe dal bordo della branda. "Speravo di potermi divertire moooooolto di più con te." Il solito tono canzonante fu accompagnato da un drammatico sospiro. Il rosso, con un energetico balzo, si levò dal letto, per poi sdraiarsi teatralmente accanto alla piccola grata che metteva in comunicazione le due camere.

"Ehiiiii!" Con l'intento di attirare l'attenzione di Pinguino, battè poderosamente contro le sottili sbarre metalliche, brontolando ancor più chiassosamente quando non ricevette alcuna risposta. Oswald trovò finalmente la forza di sollevare il capo, se non altro per intimare al compagno di chiudere il becco una volta per tutte, ma si ritrovò sorprendentemente incapace di esprimersi. Le labbra socchiuse, le parole bloccate in gola, come se fosse stato inaspettatamente privato dell'indispensabile ossigeno. Appena voltato lo sguardo rimase paralizzato, pietrificato, alla vista di un malefico ghigno sul viso sfregiato del rosso.

C'era qualcosa in quella risata, in quel sorriso...

Abbandonò lo scomodo giagiglio sul quale aveva tentato invano di prendere sonno e si avvicinò, come incantato, alla grata rugginosa che lo separava dal maligno compare.

"Ci siamo svegliati finalmente, eh? Dormiglione." Notò Jerome con un debole risolino e un tono quasi...affettuoso?  "Eddai dimmi qualcosa! Non vorrai mica farmi piangere." Un finto broncio comparve su quel bizzarro volto, seguito da un fasullo singhiozzo. Senza proferir parola, Pinguino, ingnorando il pungente dolore alla gamba, si accovacciò, venendo finalmente faccia a faccia con il compagno dal diabolico ghigno, il quale al momento pareva ampliarsi sempre più, inarrestabile.

Pur mantenendo una notevole distanza, Oswald era in grado di distinguere ogni più piccola imperfezione di quel curioso viso: le graffette oramai assorbite sotto l'epidermide deturpata, le occhiaie scure che circondavano un paio di iridi vacue, ma beffarde, le labbra squarciate prolungate da una macabra linea ricurva, a formare il celebre sogghigno. Sarebbe dovuto risultare mostruoso, raccapricciante...

Non per Oswald.

Era intrigato dallo psicotico individuo, desideroso di disseppellire la storia di ogni sua singola cicatrice...ma ancora una volta si trovò incapace di agire.  

"Puoi avvicinarti, sai" Cominciò Jerome, a sua volta incuriosito dalle criptiche riflessioni del suo interlocutore. "Non mordo mica"  Aggiunse quasi sensualmente, accompagnando l'inaspettato tono con un riso stridulo. Pinguino deglutì visibilmente, ancora immobile, attirando l'attenzione del rosso sulla sua pallida giugulare. Con respiro tremolante si fece coraggio e si sporse leggermente in avanti, arrestandosi a soli pochi centimetri dalla grata.

"Eccoti qui"  Mormorò Jerome con voce sorda, facendo correre un gelido brivido lungo la schiena del compagno. "Ma questo non sei tu"  Continuò con falsa perplessità, accigliandosi. "Io voglio vedere il vero Oswald..."  Terminò solenne, adocchiando Pinguino minacciosamente. L'internato dai capelli corvini osservò esitante il giovane di fronte a sè, incerto sul come procedere.

"Ho percepito la tua collera prima..." Sussurrò ancora lo psicopatico rosso, tracciando dolcemente con l'indice la sottile sagoma delle sbarre. "Così tanta ira racchiusa in un così piccolo uccellino."  Una minuscola macchia cremisi comparve all'improvviso sul dito di Jerome, il quale esaminava divertito l'insidioso pezzo di ruggine colpevole dell'insignificante ferita.  "Voglio vedere tutta quella rabbia prendere il controllo di te"  Avvicinò di nuovo la mano alla grata, lasciando scivolare l'indice insanguinato attraverso una della fessure, per poi posarlo lievemente sulle labbra tremanti di Oswald.

Aveva paura...ma la curiosità prevalse sul terrore. Rimase inerte, una silente supplica che pregava Jerome di continuare, di trascinarlo nella sua invitante follia. Il liquido vermiglio venne cosparso con cura lungo la bocca di Pinguino, creando un macabro surrogato del perfido sorriso del rosso. Una volta terminata l'opera, il giovane ritrasse leggermente il capo per ammirare il suo capolavoro, strofinando affettuosamente il dorso della mano lungo la mascella tagliente di Oswald.

"Perfetto..."  Mormorò sognante, ritraendo finalmente il braccio. L'improvvisa assenza di calore riportò momentaneamente Pinguino alla realtà, lasciandolo per l'ennesima volta smarrito ed inquieto.

"Ora dimmi...non desideri vendetta?"  Sottolineò l'ultima parola con sentito disprezzo, provocando una nuova scarica di tremori attraverso il corpo del suo complice.

"Sì..." Un tenue sussurro sfuggì alle labbra sanguinose di Oswald ed un nuovo, malefico ghigno illuminò il viso di Jerome.

"Oh ma la nostra non sarà una semplice vendetta,no no no"  Quella voce gelida si spense lentamente con il progressivo avanzare della frase. "Sarà IMMENSA! Tutta la città tremerà."  Annunciò teatrale, sorpreso nell'udire un folle risolino di Pinguino.

"Sì...sì..." Ripetè egli con voce fremente, annuendo energicamente.

"Gotham brucerà al nostro passaggio!" L'urlo decisivo, il grido cruciale.

"Sì! Sì!"  Una risata maniacale seguì l'esaltato strillo d'approvazione. Peggiore, a tratti, di quella del giovane: fredda, gutturale, psicotica. Si prolungò per diversi secondi prima di estinguersi completamente e, quando lo fece, Oswald afferrò stremato le sbarre di fronte a lui, come se ogni sua forza fosse stata drenata da quel riso maligno. Con un dolce gesto, Jerome coprì le mani tremolanti di Pinguino con le sue e avvicinò gradualmente il viso alla grata. I loro volti a pochi millimetri l'uno dall'altro, i loro sospiri affannosi intrecciati nel minuscolo spazio che li separava. Le labbra sfregiate del rosso si fecero sempre più vicine e si schiusero lievemente.

                                                           "E' un piacere conoscerti finalmente...Oswald"

A/N: Come già spiegato precedentemente non vedo un grande potenziale per loro a livello romantico (#Nygmobblepot4life), ma è stato interessante esplorare questa nuova, intrigante dinamica.

P.S. Potreste aver notato comportamenti un tantino troppo affettuosi tra i due...non è colpa mia, me l'hanno servita su un piatto d'argento: due sociopatici (tra l'altro i miei preferiti), rinchiusi in manicomio in due celle adiacenti comunicanti mediante una fessura nel muro. C'MON GOTHAM!
   
 
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