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Autore: Nena_Kurata    10/12/2017    0 recensioni
La normale vita di una ragazza adolescente, Serena, che, in un noioso sabato pomeriggio di solitudine, decide di uscire a farsi due passi...leggendo...mentre cammina. Si scontrerà con un tipo parecchio arrogante e strafottente, odioso. Le loro vite si intersecheranno sempre di più, tutto a causa di una serie di (s)fortunati eventi!
" < AHI! >
…come ci sono finita per terra? Non ero in piedi un attimo fa? Oddio e il manga? E se si è rovinato?
Fortunatamente è accanto alla mia mano che mi accorgo essere leggermente graffiata.
Sospiro di sollievo. Alzo gli occhi e la prima cosa che penso è “ perchè il protagonista maschile del fumetto è vivo?”
Un tizio alquanto perplesso mi scruta curioso e arrabbiato allo stesso tempo. Ops.
Probabilmente si aspetta delle scuse. "
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SABATO POMERIGGIO INTERESSANTE.  
“C’era una volta una ragazza che usciva con un gruppo di amici a cui gliene fregava il giusto di lei ma le….”
MA VAFFANCULO VAIII!!!!!
Si bhè, non è assolutamente facile scrivere un discorso serio e coerente quando c’è nonno che guarda la partita della Juventus….comunque continuiamo:
“ma lei era così testarda e stupida da desiderare comunque la loro compagnia e non si rendeva conto che così si fac….”
MA CHI T’HA INSEGNATO A GIOCARE AL CALCIO! IDIOTA!
Ok….basta così.
Chiudo il computer e scendo in cucina con lo stomaco che urla; sono le 15.30, in teoria ho finito di pranzare da poco, ma ho fame lo stesso, che mangio?.....i dilemmi della vita....prendo la busta dei cereali kellog's e mi butto sul divano. Accendo la TV.
Schifo, schifo, brutto, insulso...oh mio dio ma che roba è???!!! bleah! Stupidi programmi senza senso! E come al solito finisco a guardare il solito cartone per bambini nell'attesa di qualcosa di meglio...sabato interessante.
 
Mezz'ora e mezzo pacco di cereali dopo, decido di dare una svolta al mio deprimente pomeriggio. Faccio un giro di telefonate: Irene arbitra ad una partita di basket, Camilla studia, Martina sta andando dal suo ragazzo...forse quelle di classe? Bianca non mi risponde, Marta e Paola saranno sicuramente con il solito gruppo, Cristina é a Magliano e Fiorenza...ah già, lei esce a Orbetello oggi. Fantastico.
Forse Alessia. La chiamo...nessuna risposta. Doppiamente fantastico.
Che belle queste giornate dove tu non hai niente da fare e il resto del mondo è super impegnato.
 
Fuori c'è il sole. Al diavolo la compagnia!
Mi vesto, prendo la borsa, le cuffie, le chiavi e esco. In 5 minuti sono in centro; quanto adoro il mio motorino celeste con le margherite! Veramente hippie!
Parcheggio allo chalet, punto di ritrovo del centro per molti giovani, e mi metto le cuffie. A dir la verità mi vergogno un po' ad andare “a passeggio” di sabato pomeriggio da sola, quindi mi atteggio come se avessi delle cose urgenti da fare o qualcuno che mi aspetta.
 
Cammino spedita a zig zag tra la folla ascoltando canzoni dei film Disney, ultimamente sono fissata.....ma quanta gente c'è oggi?!
Le vie del centro storico della città sono piene, per la maggior parte ci sono ragazzi di un paio d'anni più piccoli di me, ma anche famiglie e coppie.
Ma di solito non ci sono mai così tante persone...c'è qualcosa oggi?...ah già, gli stand di cioccolato! Ora so dove andare.
Raggiungo la piazza principale e mi aggiro tra le bancarelle. Che buon profumo!
Compro una pallina di tartufo bianco al cocco e un pezzo di cioccolata al latte con riso soffiato. Paradiso.
Mentre mangio soddisfatta, mi accorgo che poco più in là c'è un capannello di gente che guarda incuriosita qualcosa. Mi avvicino e vedo delle bandiere sorvolare le loro teste: sono dei bambini-sbandieratori che, accompagnati da dei loro coetanei della banda che suonano i tamburi, danno spettacolo davanti alla Chiesa del Duomo.
Però...sono bravi.
 
Rimango a guardare un po' mentre finisco i miei dolci, poi guardo il portafoglio; ho venticinque euro oggi, forte! Da adolescente squattrinata quale sono, ogni volta che mi ritrovo con più di quindici euro da spendere mi sento ricchissima. E dato che oggi ne ho venticinque, sono da sola e non so cosa fare, mi concedo un vizio: mi compro due manga.
Io adoro i manga! Sono quei fumetti giapponesi che si leggono al contrario e, insieme agli anime, la loro versione sottoforma di cartone animato, sono alla base del mondo contorto e fantastico dove spesso mi perdo.
Ascoltando “part of that world” de “la sirenetta”, faccio rotta verso il Comix Cafè, l'unica fumetteria in tutta la città che funge anche da bar e sala di ritrovo per appassionati di giochi da tavolo. Entro e subito vedo tre o quattro numeri che mancano alle mie serie in corso....ma non posso prenderli tutti, finirei tutto il mio prezioso gruzzolo! Che cosa difficile scegliere. Dopo attente riflessioni, esco con l'introvabile numero 1 della mia serie preferita e il numero 9 di un'altra serie cominciata da poco. E perchè aspettare di tornare a casa per iniziare a leggerli? non sarà mica tanto difficile farlo mentre si cammina!
Inizio dal numero 1 e sono talmente presa da un momento romanticissimo che proprio.....
 
< AHIA! >
 
…come ci sono finita per terra? Non ero in piedi un attimo fa? Oddio e il manga? E se si è rovinato?
Fortunatamente è accanto alla mia mano che mi accorgo essere leggermente graffiata.
Sospiro di sollievo. Alzo gli occhi e la prima cosa che penso è “ perchè il protagonista maschile del fumetto è vivo?”
 
Un tizio alquanto perplesso mi scruta curioso e arrabbiato allo stesso tempo. Ops.
Probabilmente si aspetta delle scuse.
 
< ehm...scusami non ti avevo visto >
 
Il tizio è davvero molto simile al personaggio del mio manga, avrà all'incirca la mia età. Moro, alto, occhi scuri con sfumature blu, fisico atletico. Chissà che sport fa?
 
< bhe sicuro...si può sapere chi è che si mette a leggere per strada?! >
Antipatico. Ora, va bene che gli sono andata addosso, ma qui quella che si è fatta male sono io.
 
< Io. E sono praticamente certa che tra i 7 miliardi di persone che abitano questo mondo non sono la sola. >
 
E pensare che sarebbe anche carino, se non fosse così acido.
 
< ah-ah divertente >
< adesso, ti dispiacerebbe darmi una mano ad alzarmi? Fino a prova contraria sono io la scema per terra >
 
Mi porge la destra e mi alza senza fatica, ne mia ne sua. È forte.
 
< grazie > dico fredda e mi accorgo che è molto più alto di me...ed è tutto dire considerando il mio metro e ottanta. 
 
Poi si volta e senza dire una parola torna dai suoi amici che lo aspettano qualche passo più in là piegati in due dalle risate.
 
Che figura, brava Serena. Complimenti, premio Nobel per la goffaggine.
Mi rimetto le cuffie e, camminando a tempo di musica, oltrepasso il tizio e amici per tornare al mio motorino. Stavolta senza leggere.
 
 
Sono a casa. Poso la borsa, appendo il giacchetto e....ho fame. Ancora. Ma dopotutto è normale che gli adolescenti abbiano sempre fame, no? Sono quasi certa di averlo letto da qualche parte. Mi faccio un thè.
Metto l'acqua a scaldare in un pentolino e, mentre aspetto che bolla, mando un messaggio a Alessia:
 
ehi Ale che fai stasera? Ti ho chiamato prima ma non mi hai risposto.
 
La sua risposta arriva veloce:
 
Scusa Chan stavo studiando. Comunque per stasera niente impegni, ci vediamo?
 
Alessia è una delle mie migliori amiche ma, essendo più grande di me di due anni, la vedo più come una sorella ed è per questo che la chiamo “Onee-chan”, sorellona in giapponese. E a lei è piaciuta talmente tanto questa cosa che mi chiama solamente “Chan”, anche se non significa niente. Va all'università da un paio di anni ormai ed è per questo che ci vediamo poco, così quando torna a Grosseto nel weekend cerchiamo sempre il modo per uscire insieme; impegni di entrambe permettendo.
 
Yess! Centro? Chalet?
 
Ovvio :) 21-21.15?
 
Andata! Ci vediamo là! Ah ti devo raccontare cosa mi è successo oggi! Hihi :)
 
Proprio perchè ci incontriamo poco, le volte che ci vediamo dobbiamo aggiornarci su tutto quello che ci è successo durante il tempo in cui non ci siamo parlate. Inutile dire che l'argomento principale sono le varie conoscenze, strane e non, di ragazzi nuovi.
E da quando ha cominciato la vita universitaria, Alessia ha sempre un sacco di cose assurde da raccontare! E io mi diverto sempre un mondo ad ascoltarla.
 
Ok! non fare tardi o me ne vado! ;)
 
eheh...già.
Sono una ritardataria cronica, ma che ci posso fare se il tempo scorre come gli pare!
In ogni caso, il thè è pronto. Faccio merenda sul divano guardando una serie tv musicale e cantando stralci di canzoni tra un biscotto e un altro.
Finito di mangiare, salgo in camera e accendo il pc: sono le 18.30, i miei sono a cena fuori e io penserò dopo a cosa mangiare per cena. Decido di guardarmi un film, ultimamente ho voglia di film romantici, vado su Google e digito “La verità è che non gli piaci abbastanza”. L'avrò visto già cento volte, ma mi piace troppo!
Infilo le cuffie, mi siedo sul letto e clicco su play.
 
Davanti a me c'è il tizio di oggi pomeriggio, però ha i vestiti del protagonista maschile del film...strano. Mi guarda sorridendo gentilmente ma con una punta di  scherno e mi porge la mano. Sempre più strano.
Io tento di afferrarla ma non ci riesco, mi protendo ancora di più e per poco non casco dal letto!! Accidenti ci è mancato poco!
Uffa, devo essermi addormentata...guardo distrattamente la sveglia ancora un po' frastornata: le 20.45.
Le 20.45.
20.45.
 
Merda!
 
Mi catapulto giù dal letto e, di corsa, scelgo qualche abbinamento di vestiti decente da mettermi per uscire. Ne provo un paio. Mi guardo allo specchio; si, così può andare.
Arraffo una borsa a caso e corro giù per le scale. E non ho ancora cenato!
Le 20.55. Sono morta.
In bagno mi sciacquo la faccia velocemente, poi mi metto al meglio matita e mascara e infine cerco di districare i nodi dei miei capelli post-sonno.
Le 21.05. Ok forse posso farcela, ho 10 minuti.
Apro la scarpiera e do una veloce occhiata per scegliere le scarpe. Prendo un paio di
stivaletti bassi neri che, considerando i jeans e la maglietta grigio chiaro che indosso, vanno più che bene. Prendo poi il giacchetto nero di pelle, stasera non fa tanto freddo.
Metto nella borsa chiavi di casa, telefono e portafoglio. Anche una bottiglietta d'acqua. Altro? Mmmhh.....ah si la sciarpa! Mi avvolgo intorno al collo la sciarpa nera che avevo lasciato oggi pomeriggio sul divano.
Le 21.12. Ci sono.
Esco di casa e chiudo il portone. Salgo in motorino e parto a tutto gas.
Le 21.16. Sono allo chalet.
Serena vs Tempo 1-0. Si! Esulto dentro di me come allo stadio mentre mi tolgo il casco e vedo Alessia che mi viene incontro.
 
< 21.16...sono stupita. Un solo minuto di ritardo! Stiamo migliorando >
< ebbene si, stavolta ce l'ho fatta! Ma non ho cenato... > per attestare la mia tesi il mio stomaco brontola.
< e perchè?>
< guardavo un film, mi sono addormentata e mi sono svegliata tardi, il resto lo puoi immaginare > confesso ridendo
< sei senza speranza Chan > dice lei scuotendo la testa < dai rimediamo, cosa ti va?...
< Pizza? > < Pizza! > diciamo insieme nello stesso momento.
< ahahahahahahah ci avrei scommesso! >
< pizza ovvio! Andiamo al duomo, la margherita lì è buonissima! >
 
La Pizzeria del Duomo fa la margherita più buona di tutta Grosseto, secondo mia modesta opinione. C'è a chi non piace. Matti.
Prendo un paio di pezzi e con Alessia ci sediamo sulle panchine di Piazza Dante.
 
Mentre mangio lei mi racconta le sue ultime news. La cosa divertente, che si ripete sempre, è che lei inizia a raccontare e poi, vedendo la mia faccia confusa, mi dice:
< ma di questo non te ne avevo parlato? >
e io rispondo:  < no >
e lei puntualmente : <  ok allora dimmi dove sei rimasta >
e poi parte in un riassunto dettagliato delle puntate che mi sono persa. Fantastico.
 
Io non ho mai molto di nuovo da raccontare e di solito finisco a parlare sempre di scuola principalmente. Oggi però anche io ho qualcosa di strano da dire.
< e così è tutto. Ma ci pensi? Secondo te cosa ha quello nella testa? >
< ah non ne ho idea! > dico sorridendo e alzando le spalle
< mah...ora tocca a te! Avevi qualcosa da raccontarmi giusto? >
< si > e le racconto dell'incontro-scontro di quel pomeriggio; non fa una piega, non si stupisce nemmeno un po' quando le racconto che leggevo mentre camminavo. Ormai mi conosce, non si aspetta niente di meno da me.
< quindi....questo bel tenebroso scostante ha acceso il tuo interesse... > mi dice lei sorniona. Ma no, per l'amor del cielo!
< Ma no! Per l'amor del cielo! > non ci penso minimamente a quel tizio scorbutico! Mai e poi mai.
< sai com'è...mi sembravi parecchio elettrizzata mentre ne parlavi... >
< assolutamente no. Avrai interpretato male il mio essere indignata e infastidita >
< certo certo...come dici tu >
< ma è la verità! >
< si ok va bene...facciamo un giro? >
< d'accordo >
 
Camminiamo senza una meta per un po' parlando del più e del meno, poi ci dirigiamo verso l'Affinity, un locale molto popolare tra i ragazzi.
 
Le sto raccontando della mia ultima lezione di canto, in cui il mio insegnante mi ha fatto provare una canzone di un musical che mi piace tantissimo. Mentre parlo questa volta sono veramente elettrizzata e per guardarla meglio in faccia, mentre le dico, tutta contenta, di come mi sia venuta bene la parte più difficile del brano, mi giro e cammino all'indietro per qualche passo.
L'avessi mai fatto.
 
All'improvviso urto una persona e mortificata mi giro per chiedere subito scusa.
 
< accidenti la mia maglietta! Ma chi diavolo... >
 
Mi ritrovo davanti il tizio di oggi pomeriggio.
Dio, Buddah, Allah, Zeus, vi prego non di nuovo.
 
< non ci credo! Di nuovo tu! > la sua maglietta blu scuro ha una macchia bella grande proprio nel centro, il suo bicchiere è mezzo vuoto e lui parecchio arrabbiato.
Ma perchè tutte a me?!
 
< ma per quale ragione non guardi dove cammini?! > dice lui infervorato mentre intanto cerca, con scarsi risultati, di pulirsi un po'.
< e perchè tu non stai più attento al tuo bicchiere? C'è un mucchio di gente qui, chiunque avrebbe potuto urtarti >
< si da il caso che le persone intelligenti camminino diritto! Per vedere dove vanno! >
< è un offesa?! > mi avvicino iniziando a scaldarmi
< potrebbe > dice lui ironico avvicinandosi di un passo a sua volta
< ehm...scusate... > ops. Mi ero completamente dimenticata di Alessia < state dando spettacolo... >
 
Mi guardo intorno velocemente e arrossisco. Che vergogna. La maggior parte delle persone ci sta guardando. Forse abbiamo alzato un po' troppo la voce. 
Alzo gli occhi e vedo che anche lui è in imbarazzo.
 
< ehm comunque scusami > dico più calma
< non bastano le tue scuse > dice lui con un tono più basso ma sempre arrabbiato.
< guarda caro che la colpa è di entrambi. In ogni caso, visto che sono una persona gentile, io > sottolineando l' “io” < ti pago il conto della tintoria, anche sono sicura che quella macchietta potrebbe andare via solamente lavandola con un po' d'acqua > dico seccata.
 
Però guardando la sua maglietta confesso che ho combinato proprio un bel disastro...e che quel colore gli dona, mette in risalto le sfumature blu degli occhi.
 
< è il minimo mi pare! > Ritiro tutto. Giuro che questo lo faccio fuori. Non mi dispiace per niente, proprio per niente. Sarebbe dovuto stare più attento a tenere ben fermo il suo bicchiere.
< aspettami qui, fortunatamente ho un maglione in più in moto. E sarà meglio per te che ti ritrovi qui quando tornerò! > e senza darmi il tempo di replicare se ne va stizzito.
Da fare concorrenza a un prima donna, assurdo!
 
< dammi il tuo numero > dice all'improvviso una voce alle mie spalle
< come prego? >
< il tuo numero di cellulare, dammelo >
< e perchè dovrei? >
< ma sei scema? Per restituirmi la maglia quando l’avrai portata a lavare! > sbotta mostrandomi  la maglietta incriminata
< ah già. Dammi il tuo telefono, te lo scrivo. Però voglio anche il tuo. Non mi piace essere contattata da sconosciuti >
< si si d'accordo come ti pare... >
Ci scambiamo i numeri. Poi mi restituisce il telefono e io gli porgo il suo.
< Serena eh? > dice guardando il display del suo cellulare
< giusto...ehm...Riccardo? >
< si. Comunque bel nome >
< è un complimento? > chiedo confusa e piacevolmente sorpresa.
< potrebbe > mi fa un cenno di saluto con la mano e se ne va.
 
 
< Sere... > eh? Chi è? Ah, Alessia.
< ...dimmi... >
< il tuo viso...stai arrossendo >
< ...il viso....arrossendo > ma di che sta parlando? E io a cosa stavo pensando?
 
Aspetta...il mio viso?...arrossendo?
 
< EH?! Cosa? > frettolosa cerco uno specchio in borsa. Non c'è. Rimedio? Mi guardo intorno. Giusto! Le vetrine dei negozi! Ce n'è una proprio alla mia destra.
Corro.
 
Alessia intanto ride apertamente, non cerca nemmeno di trattenersi un po'!
Mi guardo. Non posso essere arrossita.
Mi guardo ancora. Oddio, si invece!
Mi guardo di nuovo. Magari è per il freddo no?
Si! giusto giusto, deve essere il freddo.
 
< si è vero sono un po' rossa in viso, ma è perchè stasera fa freddo > mi difendo.
 
Alessia mi guarda di sottecchi e poi indica la gente attorno a me.
Sono tutti vestiti piuttosto leggeri, e qualcuno indossa perfino una maglietta a maniche corte!
 
< mah! Tutti matti! Cos'hanno? I calori? >
 
Alessia indica me.
Ho una maglietta a maniche lunghe leggera, con un giacchetto leggero e una sciarpa leggera. Dannazione!
 
< qui l'unica persona che ha i calori sei tu, cara mia. E forse so anche perchè >
< non è vero! Non mi piace quel tizio! Non mi piace per niente! >
< ma io non ho parlato di nessun tizio >
 
Merda. Mi sono fregata da sola. Scema.
 
< ahahahahahahah sei ancora più rossa di prima! >
< non infierire tu! è...è...è solo che mi ha colto di sorpresa, tutto qui > dico risoluta, infondo c'è sempre una spiegazione logica a tutto no?
< sisi certo, come no! >
< dico davvero! E poi non lo conosco nemmeno. Non sono un tipo da colpi di fulmine io > e appena finita la frase mi accorgo di aver detto un'enorme cazzata.
Infatti Alessia mi guarda stupita:
< ahahah tu?! La regina delle fantasie contorte? Delle storie d'amore inventate? Del sono-fidanzata-con-lui-ma-lui-non-lo-sa?! Tu che sei sposata con i personaggi degli anime e fidanzata con gli attori di Hollywood?! Scherzi vero? >
 
Già. Ha ragione. Ehh che ci posso fare? Sono un tipo la cui fantasia vaga a briglia sciolta.
 
< eh eh... > abbasso gli occhi imbarazzata
< appunto > sorride lei.
< però giuro che non mi piace. Anzi mi irrita alquanto >
< si va bene. Ne riparliamo poi, eh? Ti va una crêpes? >
< non mi piace quando cambi discorso così. Uffa. Però la crêpes mi sta bene! >.
 
 
 
Ore 01.17. Madre mia che sonno!
Sono appena tornata a casa, in motorino...non faceva molto freddo ma nemmeno eccessivamente caldo! Voglio la patente!!!
In ogni caso...ho già detto che muoio di sonno? Mi strucco, mi infilo il pigiama e mi sdraio sotto le coperte, che bel calduccio! Non c'è niente di meglio dello stare al caldo sotto il piumone! Quanto amo il mio letto... diverrà mio marito prima o poi.
Metto il telefono in carica sopra il comodino e spengo la luce. Notte mondo!
 
Vrrrrrrrrrrr
 
Che diamine...?! Ah. Ho lasciato la vibrazione accesa. Scema.
Con gli occhi semichiusi prendo il telefono e mi accorgo che mi è arrivato un messaggio. È Riccardo...
Riccardo? Perchè?
 
Ciao
 
Perchè?
 
Perchè cosa?
 
Perchè mi hai scritto? A quest'ora poi!
 
Perchè volevo assicurarmi che non mi avessi dato un numero sbagliato
 
E perchè avrei dovuto?
 
Per non pagare il tuo danno
 
Ma per favore! Se do la mia parola, la rispetto. Adesso buonanotte
 
Notte
 
Certo che è strano forte!
Le palpebre si fanno più pesanti e quando non ce la fanno più cado in un sonno profondo fatto di sogni e scontri casuali.
  Ciao!! Grazie per aver speso un attimo del vostro tempo a leggere la mia storia! è la prima che pubblico quindi sono ancora inesperta di tutto. Aspetto le vostre recensioni con consigli o altro! A presto Nena ;)
   
 
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