Anime & Manga > Uta no Prince-sama
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Autore: Rinalamisteriosa    12/12/2017    0 recensioni
Raccolta di brevi one-shot a tema natalizio e invernale con protagonisti quasi tutti i personaggi (principali, secondari, minori, rari).
Slice of life e momenti fluff, leggeri e senza alcuna pretesa, solo per il piacere di dilettarmi a scrivere durante le feste! :D
1.Pattini da ghiaccio || Aine Kisaragi & Kei Onpa [Capitolo dedicato a Starishadow]
2.Tazza calda || Haruki Mori, Ringo Tsukimiya, Ryuuya Hyuuga
3.Dormire davanti al caminetto || Kaoru & Syo Kurusu
4.Vischio || Kotomi/Mitsuo [Personaggi spoiler!]
Si staccarono sorridenti, unendo le loro fronti e intrecciando rispettivamente la mano destra sopra lo stesso rametto di vischio, dalle intense foglie verdi e dalle bacche cremisi.
{I primi quattro capitoli partecipano al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it}
5.I personaggi addobbano l'albero di Natale insieme || Heavens
Work in progress:
Battaglia a palle di neve || Starish;
I personaggi rimangono isolati in una baita in montagna || Quartet Night;
Angeli nella neve || Mai & Masato Hijirikawa
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Guidati dalla musica'
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*Gli Heavens addobbano l’albero di Natale insieme*

 

Eiji Ootori, nella sua giovane vita, ne aveva veduti tanti, tantissimi alberi di Natale, soprattutto durante i suoi viaggi invernali all’estero. Ne aveva ammirati di svariate dimensioni, veri o artificiali, multicolori, illuminati a festa o in modo semplice, con solo qualche luminaria e alcune palline qua e là. Quando era bambino, certe volte, guardandoli, si chiedeva ingenuamente quanto tempo richiedesse addobbarne uno.

La sua famiglia non era solita festeggiare il Natale, quindi trovare una risposta adeguata per un tale dubbio era davvero complicato, con suo padre che lo ignorava dicendo che si trattava di “una sciocchezza senza importanza” e suo fratello che, per il suo bene, gli suggeriva di lasciar perdere, che in effetti c’erano cose più importanti delle quali doveva davvero preoccuparsi, tipo proseguire i suoi studi, ascoltare la musica ed evitare vaneggiamenti che avrebbero soltanto alterato l’umore del genitore.

«Però, Eiichi niisan, me la prometti almeno una cosa?» se ne usciva infine il minore degli Ootori, dispiaciuto e speranzoso, con i grandi occhioni color porpora prossimi alle lacrime e la vocina mesta.

«Va bene. Qualunque cosa, se serve a non farti piangere», sospirava il ragazzino più grande, condiscendente.

«Quando avremo degli amici, lo faremo insieme a loro, vero? Un sorprendente albero di Natale, tutto nostro!».

 

 

 

«Siamo tornati!».

Prima che l’esclamazione allegra e improvvisa di Van invadesse la stanza, regnava una calma quasi surreale. Nagi era seduto sul divano a leggere superficialmente una rivista a caso, non potendosi muovere per colpa di Shion, che si era addormentato con la testa riccioluta sulle sue gambe mentre ascoltava la musica contenuta nel lettore mp4 dalle apposite cuffiette.

Kira stava controllando il bollitore del tè, mentre Eiji era impegnato a visionare le scatole di cartone contenenti gli addobbi natalizi.

Quando Van, sorridendo, irruppe nella stanza, seguito lentamente da Yamato, appesantito da uno scatolone rettangolare alto almeno due metri, i quattro alzarono simultaneamente lo sguardo, anche se tre di loro tornarono subito alle precedenti operazioni.

Solamente Eiji si mosse per accogliere cordialmente i due ragazzi.

«Bentornati! L’avete trovato, vero?» s’informò con un sorriso gentile il fratello minore del leader del gruppo.

Yamato lasciò cadere lo scatolone davanti a sé e mostrò un ghigno soddisfatto, nonostante la fronte sudata per la fatica. Si passò una volta il dorso della mano su essa, scostando le ciocche bionde, prima di rispondere: «È stato facile come bere un bicchier d’acqua. Per quanto cerchino di isolarci dal mondo, non ci riusciranno mai!».

«Ben detto! Io ho guidato il furgone fino al magazzino ben fornito della Raging Entertainment e nessuna delle guardie ha ostacolato il nostro passaggio», spiegò Kiryuin.

«In verità, è bastato che io facessi qualche telefonata, inventandomi delle minacce che, a quanto pare, hanno funzionato. Bene, ragazzi! Portate tutto nella nostra sala prove», ordinò Eiichi, l’ultimo ad arrivare, dietro di loro.

«Se collaboriamo, finiremo presto. Vero, niisan?» aggiunse Eiji, agguantando la scatola leggera e più vicina a lui fra tutte le altre.

E riguardo a queste, rappresentavano un segno tangibile dell’affetto autentico del pubblico, era la prima volta che gli Heavens assistevano a un mirabile esempio di generosità da parte delle loro fan sfegatate.

Loro non si sarebbero mai aspettati di trovare, quella mattina stessa, parcheggiato proprio davanti all’uscita dell’edificio che li ospitava durante quell’isolamento forzato a opera del presidente Ootori, un furgone grigio con cartelli e poster di incoraggiamento.

Poi, aprendo lo sportello scorrevole, di scoprire un mucchio di scatole di piccole, medie o grandi dimensioni.

Fu così che, incoraggiati dal gesto carino, Kiryuin e Hyuuga junior partirono in quarta alla ricerca di un abete adatto allo scopo. E adesso che erano tornati, potevano procedere con i preparativi tanto desiderati da Eiji.

 

 

 

Non era mai avvolta da un perfetto silenzio, la sala prove o piccola palestra, quando era occupata da loro.

Il parquet di legno veniva calpestato dalle suole delle scarpe da ginnastica, finché dalle casse appese agli angoli non risuonava la musica e il rumore dei passi cambiava, si faceva più ritmato, più frenetico a seconda della coreografia. A volte si facevano delle ripetizioni e a volte delle pause, e in questi momenti la stanza dalle pareti di vetro infrangibile si godeva un lieve chiacchiericcio, a parte quando qualcuno dava delle precise indicazioni e gli altri tutti zitti ad ascoltare, oppure quando qualcun altro preferiva eseguire la sua serie di flessioni piuttosto che parlare.

Quel giorno di dicembre, però, la sala abituale, dove gli unici oggetti fino ad allora consentiti erano borsoni muniti di cerniere, asciugamani per detergersi dal sudore e bottiglie d’acqua per dissetarsi dopo tanto movimento e ricerca di una perfetta sincronizzazione, ospitava un abete artificiale alto due metri. Non sarebbe stato prudente procurarsene uno autentico, dal momento che i veri alberi tendevano a perdere i sottili aghi verdi che circondavano i loro rami ed era meglio non rischiare che qualcuno scivolasse, poiché nel pavimento della sala potevano cadere e spargersi queste particolari foglioline.

L’alberello dalla chioma sempreverde era inoltre circondato da scatole e scatoloni pieni di vari addobbi – palline di vetro soffiato o altri materiali, morbidi fili colorati, cappelli natalizi, calze per contenere dolcetti e caramelle, lucine arrotolate o aggrovigliate, sfere di vetro includenti minute sculture e neve finta, campanelle, bastoncini di zucchero, eccetera.

 

 

 

Tutto era partito dalla timida proposta espressa da Eiji Ootori, infatti il ragazzo fu quello che si stupì più di tutti per il rapido svolgersi degli eventi, non si aspettava che una sua frase pronunciata per puro caso qualche giorno prima venisse presa sul serio.

«Non mi dispiacerebbe addobbare un albero di Natale insieme. Potrebbe aiutare a sentirci più un gruppo… e inoltre potrebbe essere divertente, o almeno spero che sia così. Non l’ho mai fatto, anche se da piccolo lo desideravo molto», confidò.

Tuttavia, dato che nessuno degli altri ragazzi aveva replicato sul momento, nemmeno suo fratello, lui non ci aveva più pensato a quel desiderio d’infanzia emerso fuori di colpo, anche perché poi avevano ripreso seriamente con le prove della coreografia di “Fumetsu no Inferno”.

 

 

 

«Yamato, spostalo un po’ più a destra», suggerì Van riferendosi all’albero ancora spoglio.

«Ma che dici? Riportalo a sinistra, stava meglio prima!» esclamò Nagi in disaccordo.

«Prova due passi avanti», mormorò Kira, tranquillo.

«No, aspettate! E se invece lo mettessimo tre passi verso il muro? Se è troppo centrale, dopo noi come facciamo le prove?» propose Van, cambiando idea.

«E basta! Mi avete scambiato per il vostro servo? Insomma, decidetevi!» sbottò infine il ragazzo più alto, confuso e alterato dalle loro continue affermazioni discordanti, non sapendo più a chi dare retta.

«Perdonali, Yamato, non intendevano farti arrabbiare», intervenne Eiji, conciliante.

«Ehi, qui ci sono delle lucine tutte ingarbugliate fra loro. Chi mi aiuta a sbrogliarle? Non posso chiederlo alle stelle», soggiunse la voce svogliata di Shion, inginocchiato accanto a uno scatolo aperto, mentre dietro di lui stava un altro con un sacco di ghirlande natalizie.

 

 

«Yamato, tu sei cresciuto con tre fratelli, giusto? Avrai esperienza con gli alberi di Natale», provò a fare conversazione Eiji, mentre insieme al biondo visionava il contenuto di una scatola contenente fili di svariati colori, scartando quelli che, su suggerimento di suo fratello maggiore, erano troppo chiari, vivaci e non rispecchiavano per niente lo spirito degli Heavens.

«Preferisco non ricordare. Io sfidavo Hyuuga Ryuuya a chi allestiva l’albero migliore in casa, ma non sono riuscito a batterlo nemmeno in quello», sbuffò Yamato.

«Oh. Mi dispiace», si rammaricò l’amico, ricevendo però una pacca sulla spalla dall’altro, segno che non se l’era affatto presa.

 

 

 

«Nagi, cosa hai fatto?» domandò Kira, senza scomporsi minimamente nonostante un centinaio di palline colorate avessero appena invaso il parquet, rotolando disordinatamente intorno a loro e sparpagliandosi per tutto il perimetro della sala prove.

«Calma, calma. In questo modo vi ho risparmiato la fatica di tirarle fuori dalle scatole una per volta, dovreste ringraziarmi. All’idol più carino dell’universo non piace commettere errori», replicò con candida incuranza il più piccolo, nonostante avesse rovesciato il contenuto di ben due scatole.

«“Idol più carino dell’universo”, sveglia Shion e aiuta Van, sembra in difficoltà con quelle lucine!» sbottò Yamato, agitando dei filamenti blu e viola come se fossero pon pon, mentre Eiji manteneva il suo sorriso lieve, muovendosi per andare lui stesso in aiuto del bruno dagli occhi castani.

Con un sospiro esasperato, Nagi si dedicò ad Amakusa, trascinandolo, dopo averlo fatto alzare a fatica, verso l’albero, dove Eiji arrivò per passargli il primo filo sottile di minuscole lucine liberato dal groviglio, perché iniziassero ad avvolgerlo nei rami più bassi.

«Per adesso non preoccupatevi di altro, poi ci penseranno i più alti a completare il lavoro. Finite questo, così andiamo a smistare le varie decorazioni, per decidere su quali rami collocarli, ok?».

 

Così, sei membri degli Heavens, fra suggerimenti, chiacchiere, scherzi e risate, passarono tre ore ad addobbare serenamente l’albero di Natale, insieme, con le specifiche mansioni distribuite fra di loro.

E mentre esso prendeva forma, illuminato dalle lucine luminose, colorato da lunghi fili prevalentemente color argento, azzurro ghiaccio, porpora, blu cobalto, blu cielo e altre sfumature di blu o viola, arricchito con palline decorate e oggettini vari, Eiichi fece nuovamente la sua comparsa con sette cartellini vuoti e sette penne per tutti loro.

 

 

 

«Ragazzi, prendetene uno ciascuno. Scriviamo due aggettivi per il gruppo e appendiamoli assieme agli addobbi: in questo modo sarà davvero il nostro albero», stabilì il ragazzo con gli occhiali.

Anche ricercare le parole adatte fu un’attività simpatica che li aiutò molto a stabilire una maggiore intesa e complicità fra gli Heavens.

Speranza e gentilezza”, furono i primi due aggettivi segnati e appesi da Eiji Ootori, un ragazzo a modo, che modestamente sottovalutava il proprio talento pur possedendo un genio artistico fuori dal comune, un’ottima memoria e una voce angelica e perfettamente intonata.

Forza e coraggio”, appuntò senza alcun indugio Yamato Hyuuga, il membro più grintoso e tosto degli Heavens, posizionando il suo cartellino su uno dei rami più alti.

Empatia e luminosità”, scrisse con grafia elegante Shion Amakusa, che era stato l’ultimo a unirsi al gruppo, eppure aveva dimostrato in più occasioni di tenerci moltissimo.

Serietà e autocontrollo”, riportò Kira Sumeragi, che faceva parte del trio originale e che non parlava molto, ma di sicuro sapeva esattamente ciò che voleva, avendo offerto fin dal principio le sue qualità innate per il bene degli Heavens, impegnandosi duramente con tutti loro.

Talento e costanza”, decise Nagi, dopo una veloce discussione con Shion e Van, dal momento che lo avevano anticipato nella scelta dei due aggettivi, quindi alla fine aveva optato per questi termini. Il più piccolo e bassino del gruppo protestò un poco quando venne sollevato da Yamato per appendere il proprio cartellino, ma fu ben felice di metterlo in alto.

Fascino e divertimento”, scribacchiò Van, il burlone degli Heavens, un sorriso impertinente sul viso attraente, che, passando accanto ai due, batté il cinque con Hyuuga e scompigliò i capelli a Mikado.  

Suspance e imprevedibilità”, riportò infine il leader del gruppo, dal momento che Eiichi nutriva ancora la forte convinzione che gli Heavens, tutti insieme, potessero raggiungere vette sempre più alte di popolarità e ottenere un maggiore riconoscimento, un qualunque premio, con un’incredibile performance che soltanto i sette guerrieri della musica potevano eseguire. Malgrado le difficoltà apparentemente insormontabili, avrebbero fatto ogni cosa per risorgere, rialzarsi e proseguire il cammino.

Una volta che ebbero aggiunto il tocco finale, cioè un puntale argentato in cima all’albero ormai interamente addobbato, Eiichi fece spegnere le luci in sala e il risultato del loro lavoro emerse fuori in tutta la sua sorprendente bellezza e luminosità, lasciandoli decisamente a bocca aperta.

E il minore degli Ootori, felice e commosso, colse l’occasione per ringraziare affettuosamente il suo fratellone, perché la loro semplice promessa, che si erano scambiati quando lui era bambino, si era finalmente concretizzata, brillava vividamente al centro della sala e scaldava il cuore.

 

 

 

*

 

 

 

Silenzio in sala.

Telecamere posizionate a diversi metri dallo stupefacente albero di Natale che rispecchiava lo spirito irriducibile degli Heavens, i “guerrieri della musica”.

«Oh! Oh! Oh! Buon Natale!» esordì Van, in un’interpretazione personale e gioiosa di Babbo Natale, con indosso il tradizionale costume rosso con cappello sopra gli stivali marroni e un sacco pieno sulle spalle.

Scampanellando, Nagi si mise al suo fianco, lui invece era abbigliato come un grazioso elfo aiutante di Babbo Natale, mentre a un imbronciato e a braccia conserte Yamato era toccato il costume da renna, con tanto di corna finte.

I quattro membri degli Heavens rimanenti avevano invece sfilato davanti a loro, con abiti alla moda che facevano parte di una recente collezione autunno-inverno di una famosa stilista, per poi posizionarsi di fronte all’albero, accanto agli amici in costume.

«Buonasera a tutti! Siamo lieti di essere qui», esordì seraficamente Eiji, parlando a un microfono, che poi passò al fratello maggiore.

«Ci tenevamo a ringraziare sentitamente i nostri cari angeli per i bellissimi doni che ci hanno fatto e per tutto il loro sostegno», continuò Eiichi.

«Il vostro affetto unito alla voce delle stelle ci accompagnerà sempre», sussurrò Shion.

«Per questo, siamo qui oggi a dedicarvi la nostra cover di una canzone natalizia molto conosciuta nel mondo occidentale e tradotta in giapponese», riferì Kira.

«Ecco a voi “Santa Claus is coming to town” interpretata dagli Heavens!» annunciarono tutti in coro.

E subito dopo, partì l’introduzione strumentale della base.

 

 

 

Saa anatakara

MERRY CHRISTMAS

Watashikara

MERRY CHRISTMAS

SANTA CLAUS IS COMING TO TOWN”.

 

Ne kikoete

kurudesho

Suzunone ga

suku soko ni

SANTA CLAUS IS COMING TO TOWN”.

 

Matikirenaide

Oyasumi shita koni

Kitto subarashii PRESENT motte”.

 

Saa anatakara

MERRY CHRISTMAS

Watashikara

MERRY CHRISTMAS

SANTA CLAUS IS COMING TO TOWN”.

 

Saa anatakara

MERRY CHRISTMAS

Watashikara

MERRY CHRISTMAS

SANTA CLAUS IS COMING TO TOWN”.

 

Ne kikoete

kurudesho

Suzunone ga

suku soko ni

SANTA CLAUS IS COMING TO TOWN”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

______

Note: Approfittando del fatto che le feste, come ogni anno, sono ritornate in mezzo a noi, ho ripescato la one-shot dedicata agli Heavens e ho deciso di pubblicarla oggi (secondo la wikia, il 12 dicembre è il compleanno di Van xD anche se qui non si parla di compleanno, lui è comunque presente, quindi va bene, dai ^^).

Ammetto che non mi piaceva com’era uscita alla prima stesura, tuttavia oggi, rileggendola, ho pensato di darle una possibilità: è bastato dare una ritoccatina qua e là, aggiungere qualcosa et voilà, ecco a voi la storia natalizia! :D

Che ne pensate? Spero vi piaccia ^^

Potete ascoltare il video che mi ha ispirata su questo link: https://www.youtube.com/watch?v=ziRMA6lrJIk

L’idea dei colori per farvi immaginare chi canta ogni verso va bene secondo voi? Mi sembra più indicata rispetto all’uso dello stile copione, ma se non vi piace posso cambiare la parte finale. (Nelle frasi a colori alternati cantano due insieme, ovviamente).

 

Eiichi (rosso)

Eiji (viola)

Van (arancione)

Yamato (fucsia)

Nagi (evidenziatore giallo)

Shion (verde)

Kira (blu)

Tutti e sette (nero)

 

Grazie per l’attesa e alla prossima!

Rina

 

 

  
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