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Autore: LeAmantiDiBillKaulitz    12/12/2017    0 recensioni
-Gente comune?
Non attraversa uno Stato a bordo di un Volkswagen reduce degli anni '60. Non con una strega, uno stripper, una drag queen, un nostalgico di guerra (O un nazista? Boh), una regista sognatrice in erba e la sua migliore amica (o soulmate? O sorella acquisita?) punk, rabbiosa e attaccabrighe.
No, la gente comune non lo farebbe di sicuro ma, ammettetelo, che per quanto vi interessi mantenere la vostra noiosa facciata borghese, l'altro lato dello specchio vi interessa, eccome.
Dunque, pronti a partire con la famiglia Spiegelmann per il viaggio più folle di sempre?
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO TERZO: CAMPEGGIO (IL)LEGALE

-E ora mi spiegate dove stiamo andando?
Peggio di così la vacanza non poteva andare, penso, mentre la voce lagnosa di Charity Rebecca si fa sentire per l’ennesima volta nel giro di dieci minuti di giri a casaccio nella nebbia più buia. Siamo qui, su un ballonzolante Fiorenzo, col posto davanti occupato completamente da quella culona di Dakota, che poi che cazzo di idea ha avuto Cooper a volerla tirare su, mentre noi ce ne stiamo tutti schiacciati dietro, con Billy Terry in braccio a Cherokee che limonano abbondantemente come se fossero in camera da soli, mentre invece hanno me e Alex pigiate contro che tentiamo di respirare in questa camera a gas e di lasciare uno spazio a Charity Rebecca e al suo dipinto dark con pentacoli e vampiri incrociati a fate.
-Non stiamo andando, Chari, fattene una ragione.- abbaia Alexandria, sedendosi in braccio alla sottoscritta con l’eleganza di un elefante in calore. – Siamo persi nel …
-Cazzo, se avessi avuto la telecamera avrei potuto fare una ripresa mica male del lago di notte, e riutilizzarlo per le riprese del mio nuovo capolavoro!- sbotto, agitando i dread. Questa volta, so per certo che potrò girare il film che ho in cantiere da anni a questa parte. Ovviamente, non che non abbia già provato a girare qualcosa, con i validi aiuti di tutti i miei fratelli e dei miei amici, ma sono sempre venuti fuori dei cortometraggi mal girati e recitati ancora peggio. Prendiamo ad esempio il primo, “La rivolta dei babbuini”. Doveva partire come interessante horror psicologico girato nella periferia di Amburgo, con una maledizione legata a una casa costruita su un antico cimitero nibelungo, ma era uscito solo una serie di immagini discordanti che facevano sembrare la cassetta maledetta di The Ring il più grande capolavoro mai girato. Certo, alcune scene erano degne di essere salvate, come quella di Madison Hope che ballava con quei suoi inquietanti tutù bianchi e rosa sulle rovine del suddetto cimitero nibelungo sotto una luna rosso sangue, oppure quella di Cooper Carter legato al letto in veste di posseduto che veniva esorcizzato da una Alexandria vestita come una ballerina di streap-tease, ma, diciamocelo: quel corto dovrà rimanere per sempre sepolto nel baule di camera mia, sotto i vinili degli Einsturzende Neubaten e la collezione di tutti i film di James Bond. Quest’anno voglio dare una svolta differente ai miei film: qualcosa di psicologico ma allo stesso tempo di onirico, nulla a che vedere con gli stupidi horror della mia infanzia. L’Irlanda servirà giusto a dare un’impronta decisiva alla mia arte, insieme alla fratellanza istruita a dovere sui suoi ruoli. Dopo aver visto per notti intere i film di Lars Von Triar, essermi ingozzata di patatine fritte da bulimia acuta, aver dormito di giorno come un vampiro alcolizzato e essermi beccata le urla di mia mamma e di Alex, sono giunta alla conclusione che questa è la mia strada: Il Sogno Freudiano Al Cinema. Avevo già pronta la telecamera per scorrazzare dappertutto a filmare le scene più infernalmente paradisiache del nostro cammino, ma certo che se sto deficiente di mio fratello si perde, carica grassone coi capelli ossigenati a caso e mi ha nascosto la telecamera, è ovvio che il mio povero film parte svantaggiato.
-Cooper, ma non puoi fermarti un secondo?!- strillo, agitando i dread bianchi e rosa – Dai, devo riprendere il lago con la nebbia, sarebbe perfetto da usare come mondo capovolto che appare ogni tanto nei momenti di maggior tensione.
-E piantala, grassona psicopatica!- mi rimbecca Alex, dandomi un calcio negli stinchi – Ti pare che possiamo permetterci il lusso di fermarci nella notte, rischiando di trovare altre obese ossigenate e di essere divorati da lupi mannari, solo per una ripresa stupidissima che puoi fare anche ad Amburgo o in qualunque parte di questo Paese di leprecani?
-Veramente, Chelsea Sienna, chi se ne frega del tuo stupido cortometraggio.- Charity Rebecca, si leva una ciocca dal viso truccato da dark, sbattendo gli occhi incavati e soffocati da strati e strati di kajal e mascara – Stiamo vagando come le anime in pena delle fanciulle morte di parto che lavano i loro panni insanguinati alle fonti, e tu pensi a filmare la vita che avremmo dovuto vivere se non ci fossimo lasciati affogare nella torbida oscurità?
La guardo male, con quelle sue labbra carnose spennellate di nero, quegli occhi violetti infossati, quelle guance innaturalmente bianche scavate, quelle finte lacrime disegnate sotto l’occhio e quell’enorme anello da vacca la naso, i capelli mossi davanti alla faccia e una specie di nastro violetto avvolto sulla fronte. Con la luna pallida che la illumina da dietro e le lascia una parte del viso in ombra e fa brillare gli orecchini che grondano, insieme allo spillone infilato nei capelli, sarebbe perfetta. Perfetta. Sì. Veloce come mai lo sono stata in vita mia, strappo il cellulare dalle mani di Alex e mi slancio a fotografare mia sorella come fosse l’ultimo giorno delle nostre vite (cosa che forse è). Il suo strillo spacca timpani e l’unghiata che mi tira come una gatta in calore sono nulla in confronto a quello che ho ottenuto. Cosa c’è di più onirico che un spirito estremamente doom di una fanciulla suicidatasi per qualche motivo fuori dal mondo che mi inventerò stanotte?
-E dai, Chari, lasciala stare.- mi difende Cooper, piantandola di flirtare con Culone Dakota – Sono solo due foto per il suo stupido film.
-Lasciarla stare?! Ma Cooper Carter, mi ha fotografata, ti rendi conto?!- piagnucola quella strega ignobile, incrociando le braccia al petto – Vi ho detto milioni di volte che è una cosa che odio, come puoi difendere questa palla di ciccia lentigginosa?!
-Ce le avresti anche tu le lentiggini se non ti truccassi come un manichino, oca starnazzante.- abbaia Alex, riprendendosi il telefono – Comunque, Chess, io avevo capito che volevi fare una cazzata onirica, non una stronzata horror. Se ci metti la faccia dell’Oca Starnazzante scappano tutti dalla fifa.
-La smettete di romperle le scatole, insensibili?- si intromette Billy Terry con quella sua voce odiosa. – La nostra anima è sospesa in una situazione davvero onirica e superiore, che voi non potrete mai raggiungere, quindi non siate invidiosi e non cercate di strapparci il segreto della nostra eterna beatitudine.
Eccolo, mi pareva che fosse stato zitto fin troppo. Lo guardo alzarsi dalle gambe di Cherokee e prendere in braccio la sua indignata gemella, per poi vederli chiudersi nel loro guscio protettivo personale, tramando piani malvagi e parlottando nella loro lingua segreta. Io e Alex ci guardiamo, per poi osservare il nostro tranquillissimo Cherokee, intento a fumare l’ennesima sigaretta e ad asfissiarci tutti, che guarda poeticamente fuori dalla finestra fischiettando qualche canzone delle f(x).
-Scusa, niente di personale, ma come fai a stare con quella sottospecie di pecora ubriaca con le emorroidi di Terry?- chiede sospettosa Alexandria, osservando attentamente la faccina truccatissima del nostro Miss Manga e i suoi capelli sparati dappertutto. Che ansia che mette quando ci guarda con quel suo sorrisino misericordioso. Vorrei proprio vedere cosa si nasconde sotto il cerone da geisha.
-Su, cara, non essere così acida.- cinguetta, accarezzandole i boccoli biondi con le unghie laccate lunghe come artigli – Terry è un ragazzo adorabile, ma posso capire che siate un po’ gelose, come tutte le sorelle minori, d’altronde. Siete così carine!
Ci stringe le guance tra le dita, e ci fa venire un mezzo infarto. Invidiose del Gemello? E di Miss Manga In Diretta Dalle Faer Oer?
-No, bello mio, non siamo invidiose.- ruggisce Alexandria – E’ solo che …
-Gente, dobbiamo fare un Consiglio.
Guardiamo tutti Cooper Carter inchiodare il povero Fiorenzo e girarci verso di noi, con aria spiritata, scostandosi il ciuffo rosso dalla fronte. Ahia, quando viene riunito il Sacro Consiglio Degli Spiegelherdermann, la situazione è grave.
-Ma perché hai fermato l’adorabile camper?- chiede innocentemente Cherokee, sfarfallando gli occhioni da panda – Non possiamo fare il Consiglio mentre andiamo?
-Certo che potremmo farlo, Cheer.- borbotta Cooper, arrossendo – Ma io non sono in grado di fare il Consiglio e guidare contemporaneamente.
-E allora che cazzo fai, andiamo almeno in un posto illuminato!- Alex si alza e gli da un coppino – Così siamo alla mercé di qualunque psicopatico.
-Su, Alexandra! Non essere così nervosa. È la prima volta che vieni in Irlanda? Perché non dovresti preoccuparti così.- cinguetta pacifica Dakota, con i suoi labbroni rifatti a botox. Cazzo. R.I.P. Dakota Culona. Non doveva dire queste cose alla mia migliore amica, proprio no. Puntualmente, la furia di Alex si scatena, e tutti noi Spiegelmann con tanto di Miss Manga ci tappiamo preventivamente le orecchie.
-Cioè, maiala rifatta a botulino, ma come ti permetti di rivolgerti a me, al Sergente, in questo modo da infame plebea senza nerbo?! Io conosco meglio l’Irlanda di quanto tu conosca gli hamburger che ingurgiti, sottoestratto di carie d’elefante incrociato con un dugongo autistico, e sicuramente sono anche più furba di te che ti lascia appiedare da un motorino merdoso invece di girare con un mezzo coperto come farebbero le persone dotate di un minimo di senso logico! E poi, come osi anche solo di pensare di chiamarmi Alexandra?! Te l’ho già detto, e odio ripetermi, quindi fattelo entrare in quella tua testa bacata, ammasso di relitti del regno di Kublai Khan: io mi chiamo A-lex-an-drIa. Con la i, ok?! Comunque, non mi chiamare, e se proprio devi farlo, Sergente va più che bene. Capito, ammasso di lardo soffritto col sangue degli animalisti di GreenPeace?!
La povera Dakota è completamente stesa dalla rabbia cieca di Alex, e si limita a boccheggiare, gli occhioni celesti pieni di lacrime, guardando i nostri sorrisi sadici spaventata, la massa di capelli platinati appiattiti. Povera pecorella smarrita: potresti essere la prima vittima dello psicopatico che perseguiterà il mio film come elemento di disturbo alla vicenda. Guarda Cooper Carter in cerca di conforto e pigola, con la voce strozzata
-Ma … ma io … Cooper, difendimi …
Wow, non pensavo fosse così coraggiosa da avere anche la forza di parlare dopo una delle micidiali urlate di Alex. Dakota Culona ti devo rivalutare!
Alexandria guarda con aria di sfida il fratellone, quasi a voler vedere se osa difendere la nostra eroica botulinata, cosa che lui tenta di fare, smentito però dal sorrisetto sarcastico stampato sul volto
-Ma sì, dai, sorellina, Dakota non aveva sentito bene il tuo nome e poi effettivamente, state parlando in tedesco, per lei poteva anche essere la tua prima volta qui, non ti agitare.
È bellissimo il modo palese in cui mio fratello stia prendendo in giro la nostra botulinata ma lei non se ne accorge e continua ad annuire compita e a sorridergli.
-Ammettilo, vecchio marpione, è solo un modo per portartela a letto.- sbuffa Alex, senza riuscire a nascondere un ghigno predatore.
-Esatto, mia piccola sorellina. E tu non me lo impedirai così facilmente.- trilla lui di rimando, mentre Dakota continua ad annuire come una cogliona. Ma lo ha capito che lui la sta usando oppure no?
-Va beh, ragazzi, ciò non toglie che io sia un po’ stanco di viaggiare, e che abbia assolutamente bisogno di ritoccarmi il trucco, pettinarmi e fumarmi una sigaretta.- Cherokee si fa sentire, lisciandosi i jeans aderentissimi e sorridendo con quel suo modo inquietante da serial killer. Ah, come se finora si fosse fatto problemi ad affumicarci tutti, fregandosene altamente della mia faccia cianotica dopo l’ennesimo pacchetto di Lucky Strike in faccia. – Quindi, Cooper, tesorino mio, possiamo trovare in tempi brevi un ostello, un B&B, qualcosa di simile? Oppure anche fermarci e farci un giaciglio qui su Fiorenzo, è uguale.
Ora, Cooper Carter non permette che nessuno, ma proprio nessuno, nemmeno mamma o nonna, lo chiamino “tesorino mio”. Ma quando è Cherokee ad affibbiarli appellativi astrusi, non osa dire nulla. Io e Alex abbiamo un’ipotesi per questo suo inconsueto chinare il capo: per noi, lui e Cherokee erano andati a letto, quando si erano conosciuti, ma Cooper, un po’ per la vergogna di lui, fiero sciupa femmine 100% etero, un po’ per la naturale attrazione che chiunque di noi prova nei confronti del Miss Manga, ha deciso, onde evitare qualche velenosa vendetta e rivelazione scomoda, di asservirlo in tutto e per tutto. Oppure è solo perché Cherokee è davvero troppo intossicante per non morirgli dietro.
-Sì, siamo d’accordo.- esclamano in coro i gemelli – Fermati da qualche parte.
-Basta che non ci perdiamo ancora di più.- commentiamo io e Alex, stringendoci nelle spalle.
Cooper Carter si gratta la testa, e comincia ad accostare sulle rive di sto benedetto lago increspato dal gelido vento notturno. Uhm, potrei sempre fare delle riprese notturne dell’acqua, oppure fare sistemare Cherokee in modo da inquadrargli i capelli e la faccia da morto come se fosse uno degli spiriti dei suicidi che tanto decantano i Gemelli Grandi.
-Mi sa che a cercare un ostello, ci perderemmo ancora di più. Facciamo prima a fermarci qui sul lago; montiamo la tenda per me e Dakota, sempre che tu voglia dividere il giaciglio con me donzella, e non lasciarmi alla mercé dei miei fratellini minori e del mio migliore amico con gusti sessuali discutibili.- le fa l’occhiolino a cui nessuna può resistere, e Dakota si scioglie ancora di più di quanto già non fosse sciolta prima, con gli occhi a cuore.
-Ciance al bando, allora, montati la tenda dove tromberete come conigli e noi ci stabiliamo sul prode Fiorenzo.- lo zittisce Alex, stiracchiandosi non appena accostiamo e spegniamo il mezzo nelle prossimità del lago. Telecamera, dove sei?
Ora, io mi chiedo perché quel porco di Cooper non poteva lasciare a me e ad Alex la tendina e lui tenersi Dakota Culona su Fiorenzo, invece di zampettare allegramente dentro l’accampamento indiano con la sua nuova fiamma abbandonando noi, povere piccole sorelline reiette, in compagnia dei Gemelli Grandi e di Cherokee. Sto mangiando golosamente un panino triplo osservando la solita litigata per i posti letto che oramai è un must degli Spiegelherdermann.
-Senti, cocca bella, io e Cherokee di sopra non ci stiamo. E ti spiego subito perché: è stretto e umido, ci rovineremmo completamente i capelli, e poi ti pare il caso di lasciare una coppia di fidanzati, ripeto, fidanzati, in quella sottospecie di tugurio schifoso quando ci sarebbe un letto, se vogliamo chiamarlo tale, giù di sotto? Ecco. Senza contare che siamo più grandi di voi due.- sta sindacando Billy Terry, mani sui fianchi e gesto nervoso del capo per scostarsi il ciuffo.
-Ah, ma complimenti, così lasceresti me e Chess di sopra quando sai benissimo che Chess è sovrappeso e quel letto non riuscirà mai a sostenere il suo peso ed è pure handicappata a salirci?!
Alex ha sempre questo modo carino di definire la mia leggera ciccia adiposa.
-Dai, Alex, ora non è il caso di offendere, non sono così menomata e obesa … - tento di difendermi, grufolando nel panino.
-Non ti voglio offendere, tesoro, sto solo peggiorando la tua situazione per prenderci il lettone comodo di sotto!- mi sibila nell’orecchio, ringhiando, per poi riprendere a urlare – Voi due siete due mezze seghe, non sfondereste il letto!
-Ma piantala di raccontarle, Alexandria, Chelsea ci ha sempre dormito di sopra e il letto è ancora lì, come puoi ben vedere!- continua a strepitare mio fratello – Me ne frego del resto, io e Cherokee dormiamo giù, e voi su. Basta, fine della storia.
-Sususu, amore, non ti scaldare.- interviene la geisha assassina, accarezzandogli i fianchi ossuti – Se le ragazze vogliono il letto di sotto, lasciamoglielo pure. L’unica cosa è che, care, da sotto si sente decisamente di più se, come dire, consumiamo qualche tipo di rapporto sessuale.- sogghigna a vedere la faccia verdognola di Alex – E vi ricordo che la cenere delle mie sigarette finirebbe ineluttabilmente al piano terreno, sulle vostre coperte.- sogghigna ancora di più a vedermi sbiancare e diventare già cianotica in partenza – E poi, beh, c’è la nostra adorabile Chari. Ovviamente, non possiamo lasciarla a dormire sui sedili davanti, sono così scomodi, e il letto di sopra è stretto, quindi dovrebbe dormire con voi …
Razza di ingrato bastardo, penso, mentre Alex scatta sull’attenti e mi ordina di salire sul letto di sopra. Lo sapevo, lo sapevo che in qualche modo Cherokee ci avrebbe fregato e ci avrebbe costretto a stare in quel lurido e freddo letto di sopra. Perché mi faccio andare giù tutto, ma non dormire con mia sorella Charity Rebecca.
Sbuffo, cominciando a scalciare mollemente per raggiungere il letto, seguita da una furibonda Alexandria.
-Ma che poi mi chiedo, voi due fidanzati che cazzo ci fate a dormire con Charity?!- sbottiamo in coro noi due, affacciandoci dal bordo del letto, guardando storto i gemelli che si sorridono smielati e si tengono a braccetto, approfittando che la geisha assassina faroese sia andata a scartavetrare le balle a Cooper e a Dakota.
-Avete presente quando vi dico che in casa nostra di notte voi non ci dovete dormire perché si fa altro?- cinguetta la strega verde, aggiustandosi la camicia da notte bianca con i teschietti. – Bene, provate a immaginare e a non rompere le balle, ok?
-Siete ancora troppo piccole per capire, stronzette.- Billy Terry ci fa la lingua, ondeggiando nella maglia extralarge dei MCR, e scompaiono alla vista.
-Alex, ma cosa vuol dire?- tartaglio io, abbrancandola per un braccio nella mia camicia da notte con gli hot dog.
-Non lo voglio sapere, Chess.- sussurra lei, infilandosi nel sacco a pelo, per uscirne subito dopo bestemmiando insieme a un piccolo scorpione appeso a una natica. – E adesso che ci fanno gli scorpioni su Fiorenzo, cazzo?!
Mi gratto i dread, scrutando il mio sacco a pelo rosa cercando eventuali piccoli ospiti, con la torcia, mentre i tre di sotto ridono come delle sedicenni in calore al primo pigiama party. Non oso immaginare cosa stiano tramando alle nostre spalle
-E’ colpa di Avery Aubrey.- commento, cercando di staccarle lo scorpione testone dalla chiappa – Aveva trovato una colonia di scorpioni in vacanza in Polonia, e aveva deciso di salvarli e di farne i suoi animali domestici. Solo che li portava sempre anche in Irlanda dentro il loro vivaio, e durante una sbandata io sono accidentalmente caduta e l’ho rotto, subendo le sue ire funeste e la fuga della colonia.
-Non mi stupisce che sia stata colpa tua.- abbaia Alex, dandomi uno scappellotto mentre sta per spiaccicare il povero scorpione sopravvissuto. Ma poi si blocca di colpo, facendolo dondolare per la coda davanti al mio naso lentigginoso.
-Che … che hai intenzione di fare con Oscar?- credo sia Oscar. Potrebbe anche essere Emily, non mi ricordo.
-Perché non facciamo qualche scherzetto di cattivo gusto al trio delle meraviglie del piano di sotto?- sibila lei, con un luccichio malvagio che non promette nulla di buono. L’ultima volta che aveva proposto qualche missione punitiva era finita male per noi due, chissà come mai. La guardo male da sotto le ciglia arancioni
-Ti ricordo che l’ultima ne siamo uscite io con l’urticaria e tu con un occhio nero.
-Pff, eravamo dilettanti!- mi zittisce, sbattendo gli occhioni – Ora siamo decisamente più pronte a fargli mangiare la polvere, o no, soldato palla di lardo?
La mia indecisione non deve piacerle, visto che mi stringe la ciccia tra le dita e mi fa il solletico nel collo.
-E dai, Chess, metti un po’ di vita nelle tue lentiggini morte! Avremo la nostra rivincita tanto agognata! E poi, anche se non fossi d’accordo, sentiti costretta.
Mi fa un sorrisino cattivo.
-Pronta o no a prenderti la vittoria?
   
 
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