Mentre la signora Agreste era intrappolata nel suo corpo, ebbe un flash back del suo passato.
" Era la settimana prima del suo diciottesimo,quando Zoe andò a provare per la prima volta il vestito commissionato dai genitori.
Entrò nel atelier più famoso di parigi dove lavorava un talentuoso ragazzo di nome Gabriel, era il figlio di uno stilista conosciuto in tutta Parigi.
Il negozio in cui si riforniva la famiglia della ragazza, era il suo, aperto da qualche mese.
Perché si era voluto staccare dal padre e fare una sua linea di vestiti.
Quando Gabriel la vide entrare senti un tonfo al cuore,percepi come se lo stomaco gli fosse salito in attimo in gola, balbettò
*be...ben....benvenuta*
Lei sorridendo divertita dalla reazione del ragazzo rispose 
* salve, sono Zoe , vengo per il vestito commissionato dai miei genitori*
*Zoe mi attenda qui , che vado a prendere il vestito.*
Si girò, ma non si rese conto di cosa aveva accanto, per l'emozione che gli aveva dato quella bellissima figura.
Vestita con un maglioncino bianco su un vestito blu a tubbino, con delle decolte dello stesso identico colore del vestito.
Intruppo un piccolo tavolinetto facendolo trabballare, sopra c'era un vaso che rischiò di cadere ma la ragazza pelo pelo lo bloccò, sfiorando le mani di lui che stava per prendere il vaso.
Lui ritirò subito le mani, lasciando il vaso nelle mani di zoe.
*tutto bene ?* 
disse riposando il vaso.
* si solo che ...* 
non continuò sorridendo  e facendo cenno che andava a prendere il vestito.
Poco dopo tornò uno sblendido abito rosso con decori oro.
Zoe lo prese,andò nel camerino per provarlo quando l' indossò, fece con un tono basso a gabriel che aspettava dietro la porta della stanza.
* mi potrebbe chiudere per favore la lampo del vestito*
*s...si. entro allora* 
Così entro nella stanza.
Si avvicinò alla ragazza che era voltata con le mani sul seno, per tenere su la scollatura, visto, che non poteva portare il reggiseno sotto quel vestito scollato fino a poco sotto le scapole.
Per lui quella ragazza era una vera dea, il vestito ideato da lui sulle basi delle idee, che gli avevano portato i genitori di Zoe.
Gli cadeva davvero a pennello, sembra che le avesse cucito addosso il vestito.
Unica pecca era troppo lungo quindi la fece posizionare, su una pedana al centro della stanza principale, dove la luce illuminava la figura.
Lui sbalordito di co tanta bellezza,che rimase per qualche secondo immobile a osservarla.
*EI ...devo mettermi diversamente?.*
Domandò lei vendendolo immobile.
*no,va benissimo cosi. Stavo visionando il vestito nel complesso. *
Invece era solo amaliato da Zoe.
Così si chinò,prendo le spille dal punta spilli che aveva al polso,prese l'orlo alla gonna.
*abbiamo finito puoi andarti a cambiare*
dicendogli ciò, il ragazzo l'accompagnò nell'altra sala e ritiramdogli giù la lampo.
Dopo cinque minuti, Zoe consegnò il vestito con in più, l'invito alla sua festa di diciotto anni.
*arrivederci.*
Fermandosi disse
*Mi sono scordata di chiederti il tuo nome.
Come ti chiami?*
Domandò Zoe.
*m....mi...chia...mo gabriel.*
Disse balbettante.
*ok. Gabriel ci vediamo fra una settimana per l'ultima prova e alla mia festa* 
Così dicendo uscì chiudendosi  la porta alle spalle.
Gabriel sorridente per la felicità, perché l'avrebbe rista ben due volte, ma era sicuro che non sarebbero state le uniche volte."