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Autore: _valy    15/12/2017    2 recensioni
In cui Alex Danvers, nell’ordine, scarica un’app per incontri, è sul punto di cavarsi gli occhi per qualche commento di troppo su Supergirl, usa l’app nel modo sbagliato e finisce per incontrare qualcuno che già conosceva.
[Alex Danvers/Lena Luthor. Dating-App AU.]
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pairing:

Alex/Lena, sì. Per ragioni estetiche.


Note:

1) Post 3x08, umoristica, vagamente AU nel senso che è più o meno tutto uguale allo show, tranne per il fatto che a) Alex e Maggie si sono lasciate da più tempo, b) Lena non prova sentimenti gay per Kara.
2) Questa cosa è nata come una breve storiella crack - ed è evoluta in una lunga storia crack. Non so bene come sia stato possibile. In ogni caso - e per quanto vi riesca, enjoy.
 

 



 
Read Between the Lines


 

 

 
Giorno Cinque, Sabato sera
 
 

AxD - 18.45

Che cosa faresti a quel punto?
 

 
Helena - 18.45

A quel punto scenderei dall’auto.. Mi volterei verso di te, con una mano terrei la portiera aperta..
 
 

AxD - 18.45

..e poi?
 
 

Helena - 18.46

Ti guarderei negli occhi..
 
 

AxD - 18.47

..e?
 
 

Helena - 18.47

Avrei pensato a tutto.. Avrei già lasciato la mia carta al taxista, avrei già pagato il viaggio dal locale al mio appartamento.. Quindi scenderei dall’auto, ti fisserei dritto negli occhi per un momento, e poi mi sbottonerei un poco il cappotto, solo qualche bottone, lentamente, gli occhi ancora fissi sui tuoi, per catturare ogni emozione..
 

Helena - 18.48

E poi ti chiederei se vuoi scendere dall’auto..
 
 

AxD - 18.49

E se io ti dicessi di sì?
 
 

Helena - 18.50

.. Lo diresti?
 
 

AxD - 18.50

Sì.. Lo direi..
 

AxD - 18.50

Non riuscirei a toglierti gli occhi di dosso.. Direi di sì, che voglio scendere, senza esitazione..
 

 
Helena - 18.53

Bene, molto bene.. Questa tua risposta renderebbe la serata molto più interessante..
 

Helena - 18.53

Ti guarderei mentre scendi, ti aspetterei a fianco dell’auto.. E poi ti chiederei se vuoi seguirmi nel mio appartamento.
 
 

AxD - 18.54

Dirlo così ti fa sembrare una serial killer
 

AxD - 18.54

No aspetta. Merda! Sì, la risposta è sì e
 

AxD - 18.54

Sì! Ti direi che voglio salire, che voglio proseguire la serata nel tuo appartamento
 

AxD - 18.55

Ho rovinato l’atmosfera, vero? Cavolo non sono brava in queste cose
 
 

Helena - 18.55

Tranquilla.. Non hai rovinato l’atmosfera.
 

Helena - 18.55

Ok forse l’hai rovinato un po’, ma solo poco. E devo ammettere che mi hai fatta sorridere, ed è una cosa che apprezzo.
 

Helena - 18.56

E poi, se davvero io fossi una serial killer, potresti sempre urlare aiuto, perché supergirl venga a salvarti. Non mi sembra che si sia mai tirata indietro di fronte alla possibilità di aiutare una damigella in pericolo..
 

Helena - 18.57

Mmm.. Io, te, e supergirl.. devo dire che lo scenario che la mia immaginazione mi ha appena fornito è piuttosto suggestivo..
 



“Alex, Alex.. Alex!Ehi, è tutto ok? Hai una faccia disgustata.”
 

È la voce di Kara a riportarla alla realtà - una realtà in cui è seduta sul divano di casa di sua sorella, con suddetta sorella a poche decine di centimetri da lei, Winn e James seduti su due sedie a qualche metro da loro e la televisione accesa dall’altra parte del salotto, un film di cui non ha visto nemmeno un minuto sullo schermo.
 

Una realtà in cui non è in compagnia di una donna vestita per conquistare, capelli sciolti e mossi (perché così Alex se l’è immaginata a partire dal primo messaggio che si sono scambiate) e un filo di trucco sul volto (e un velo di rossetto, perché è tutto nella sua testa e lì può fare quello che le pare, ok?). Una realtà in cui la donna con cui (non) ha trascorso la serata non le ha proposto di seguirla nel suo appartamento per continuare il divertimento. Una realtà in cui questa donna (Helena, così le ha detto - scritto, solo scritto - di chiamarsi) non ha nominato la parola “Supergirl” in una frase dai toni e dalle implicazioni molto, troppo, sessuali.
 

E oh dio, non ci può pensare. Deve assolutamente riuscire a distrarsi in qualche modo, deve riuscire a pensare a qualcosa di diverso da sua sorella e una ragazza che non conosce ma che immagina bellissima e -
 
 
“Alex. Perché stai fissando il telefono come se avessi appena visto un mostro?”
 

Continua Kara, e Alex la osserva mentre si sporge leggermente, inclinandosi verso di lei e indicando con un cenno del capo il telefono che ha in mano. Alex non può che essere grata del fatto che lo schermo si è ormai oscurato. Non è davvero il caso che Kara venga a conoscenza della ragione del suo disgusto, per non parlare di Winn, poi. Quell’idiota non la lascerebbe più vivere se sapesse che una ragazza che sta sentendo su un’app di incontri le ha appena proposto una cosa a tre con Sup -.
 

Cavolo, deve smettere di pensarci.
 

(E poi al diavolo, a Winn basterebbe sapere dell’app per non lasciarla più vivere. Deve assolutamente implementare i suoi sistemi di sicurezza informatica. E buttare giù uno o cinque bicchieri di scotch, se vuole davvero dimenticare le parole che i suoi occhi hanno dovuto leggere su quello schermo.)
 

“Alex?”
 

“Forse l’ho visto, il mostro.”
 

Kara la livella con uno sguardo inquisitore da vera giornalista d’inchiesta (titolo che al momento non si può permettere, perché Alex ha letto i suoi ultimi articoli - “Jeans a vita alta, no more” e “Supergirl salva cane caduto in un pozzo”, e non ci ha certo trovato l’inchiesta), ma lei non ha nessuna intenzione di proseguire il discorso e rivelare inavvertitamente informazioni sensibili che è sicura verranno usate contro di lei alla prima occasione utile.
 

“Niente, niente. Continuiamo il film, su, che dopo ho un impegno.”
 

“Il film è finito cinque minuti fa.”
 

“Ah.”
 


Bene.
 

Questo sì che è un passo falso. Dopotutto, è un’agente federale altamente addestrata, efficiente sul campo, preparata per situazioni ben più stressanti di una cena tra amici e di una conversazione via messaggio con una donna cui è interessata, e fallire così sdegnosamente nella semplice arte del multitasking è - beh, Alex non ha intenzione di mentire - un vero colpo al cuore. È estremamente delusa da se stessa - ed estremamente preoccupata dell’effetto che una qualsiasi bella ragazza ha su di lei e sulla sua altrimenti impeccabile capacità di svolgere due attività contemporaneamente.
 

(Cavolo, è davvero molto più gay di quanto pensasse. E ha avuto una storia con una donna, per mesi. E ci ha fatto sesso, molte volte. E l’ha quasi sposata. Quindi, insomma - pensava di essere già parecchio gay. Ma quello era prima di scaricare questa stupida app, prima di conoscere Helena, prima di flirtare con lei e non sa bene come concordare insieme un appuntamento per incontrarsi. Era prima che Helena iniziasse a raccontarle, messaggio dopo messaggio, la sua serata perfetta ideale, che cosa avrebbe voluto che succedesse durante il loro incontro. Era prima che Alex incominciasse a risponderle, con mani tremanti e sudate all’inizio, con l’ansia di scrivere la parola sbagliata, di spingersi troppo in là o di non spingere affatto, e poi con ritrovato coraggio, con la giusta dose di curiosità e spensieratezza. Quindi sì, pensava di aver raggiunto il suo massimo livello di gayezza - ma a quanto pare si sbagliava, e di parecchio. Effetti collaterali sulle sue abilità di multitasking a parte, non può lamentarsi della cosa.)
 

Perché ha un appuntamento tra meno di due ore, quindi forse qualche ragione per non essersi interessata al film ce l’ha.
 

Deve solo mettere momentaneamente da una parte la sua crescente gayezza, concentrarsi e dedicarsi ad una delle attività che secondo il suo dossier da agente DEO le vengono meglio - mentire. Una semplice nobile menzogna da somministrare a Kara e a James e Winn, che fornisca loro una spiegazione plausibile sul perché non ha prestato attenzione al film e sul perché ha mostrato uno scarso interesse nei loro confronti bilanciato da un altissimo interesse nei confronti del suo telefono - non per il semplice gusto di mentire, ovviamente (perché davvero, mentire a Kara è una delle cose che odia di più e che le vengono più difficili), ma per puro istinto di sopravvivenza.
 

Perché sa come reagirebbe James se sapesse del suo appuntamento (“Ok, sono molto felice per te. Sono sicuro che tutto andrà per il meglio” - nemmeno lei e questa Helena dovessero comprare casa insieme!). E sa come reagirebbe Winn (“Vi siete incontrate su MeetHer?? Questo vuol dire che tu, Alex Danvers, sei su MeetHer?” - come se lei non fosse in grado di ucciderlo in cinque modi diversi usando solo l’incide della sua mano destra).


E soprattutto, sa come reagirebbe Kara, la sua gentile e premurosa e troppo-pura-per-questo-mondo Kara (“Sono così contenta, Alex! So che superare la fine della tua relazione con Maggie è stato difficile, e che quella cosa che è successa con Sara magari ha complicato le carte in tavola e tutto il resto ma sono così felice per te! Oh Rao, ma questo significa che ti devi preparare! Sai già che cosa indosserai? Dove vi trovate? Che cosa pensi che farete?” - e avanti così, una raffica di domande a velocità superumana per un lasso di tempo compreso tra i due e i cinque minuti).


E Alex non è pronta per questo - non è pronta per la reazione di James e Winn, né per quella di Kara, e di sicuro non è pronta per una qualche combinazione di tutte queste tre. (Soprattutto non quando a generare questo fiume di parole e questa sequenza di facce sorprese e felici sarebbe la notizia di niente più di un semplice appuntamento con una ragazza con cui non ha mai nemmeno parlato, e che per quanto ne sa potrebbe non approdare a nulla. Alex non ha nessuna intenzione di vedere le facce di quei tre dovesse mai dire loro che la cosa non è andata da nessuna parte e che No, Kara, non ci sarà una seconda volta.)
 

Mentire è davvero l’unica via percorribile, se vuole uscire viva da questa serata.
 


Quindi Alex richiama alla mente tutto ciò che le è stato insegnato sulla nobile arte del vendere una balla (corso DEO non-opzionale, codice identificativo TC011, valore 15 crediti, durata semestrale, valutazione 100/100), e sotto lo sguardo inquisitorio di Kara (ed è quasi certa che Kara provi quella faccia davanti allo specchio tutte le mattine, perché sta diventando dannatamente brava) e il pressoché totale disinteresse di Winn e James, apre la bocca per parlare.
 


Purtroppo il suo telefono decide che quello è il momento più opportuno per ricevere un messaggio. E vibrare. E illuminarsi.
 

E Alex non ha bisogno di abbassare lo sguardo e controllare lo schermo per sapere che sia Helena. Anche senza prove, è assolutamente certa che sia Helena. Ne è sicura, perché uno, chi altri potrebbe essere? E due, la sua sfortuna ultimamente non ha fine, e perché l’universo avrebbe deciso di farla vivere serena per due minuti quando ha la possibilità di farle sperimentare una delle situazioni più imbarazzanti della sua vita - facendole apparire sullo schermo del telefono parte del testo del messaggio appena ricevuto, proprio quando lei è lì, a una decina di centimetri da Kara e dalla sua super-vista aliena?
 

Quindi è ovvio che sia Helena. E se proprio avesse bisogno di conferme, lo sguardo confuso e stranito di Kara è sufficiente. Le parole che escono dalla sua bocca sono assolutamente superflue.
 

“Helena? Chi è Helena?”
 

“Mhm.. Nessuno.” (A quanto pare quel famoso corso non ha funzionato così bene, dato che questa è la migliore bugia che è riuscita a produrre.)
 

“Oh, wow! Non sapevo che Nessuno fosse in grado di scrivere messaggi. Né che avesse il tuo numero!” La voce di Kara trasuda sarcasmo da ogni parola. Se non fosse a sue spese, Alex ne sarebbe probabilmente fiera. (Che cavolo, ne è fiera, anche se diretto contro di lei.)
 

“Oh sì, sì. Gliel’ho dato dopo che sono tornata indietro nel tempo e l’ho aiutato a uscire vivo da quella caverna e da quell’alieno con un occhio solo. Sai, gli ho consigliato di farlo ubriacare, e gli ho anche dato una mano a stappare quelle botti enormi.. E dopo gli ho dato il mio numero, se mai avesse avuto di nuovo bisogno di una mano..”
 

“Ma dai, veramente? Dovrebbero parlare di te nei libri di storia. O quantomeno fare qualche riferimento al tuo aiuto nelle sue memorie ufficiali.”
 

“Beh, sai com’é. A Nessuno piace prendersi i propri meriti e ignorare il contributo degli altri. Il che è un comportamento da maleducati, ma ahimè molto diffuso.”
 

Alex lo dice guardando Kara dritta negli occhi, il tono della voce sicuro e deciso, ma sì - mentalmente si sta chiedendo per quanto tempo Kara abbia intenzione di portare avanti questa conversazione farsa, perché Winn e James hanno smesso di parlare tra di loro e le stanno guardando in modo strano (d’altronde, parlare a voce alta di argomenti simili normalmente ha questo effetto), e le sue conoscenze in materia omerica sono vergognosamente limitate e onestamente insufficienti per sopportare più di un altro paio di botta e risposta. È da qualche anno che non apre una copia dell’Odissea, se deve essere onesta.
 

“Oh sì, molto maleducato da parte sua. Anche se la cosa che mi sorprende di più è il fatto che  tra un viaggio negli Inferi e un incontro con le sirene Nessuno sia riuscito a trovare il tempo di scriverti..”
 

(Winn e James le stanno guardando in modo decisamente strano ora. Alex deve fissare Winn negli per quasi dieci secondi prima che lui devi lo sguardo e ammetta la sua sconfitta sussurrando a James che “No, no, no. Non voglio saperne niente. Ci tengo alla mia vita.”)
 

“Eh sì, Nessuno è un fan di mantenere i contatti con i vecchi amici..”
 

“Ne sono sicura.” E il modo in cui Kara pronuncia quelle parole - una ad una, lentamente, il capo leggermente inclinato e un sorrisetto sulle labbra - Alex è sicura che stia preparando gli artigli per colpire. “Anche se, dato quello che i miei occhi hanno letto, non posso che chiedermi fino a che punto tu e questa Nessuno siate solo vecchie amiche..” Alex è pronta a ucciderla. Davvero. Non sa come, non sa con quali armi, ma se aggiunge un’altra parola giura che la -
 

“Insomma, i miei occhi non hanno letto tutto, ma sono piuttosto sicura che ci fosse la parola ‘appuntamento’ verso la fine di quel messaggio.. Non penso che Penelope sarà felice di saperlo..”
 

(E ok - Alex non la vuole veramente uccidere. È un’adulta responsabile ed è più che capace di rispondere in modo adeguato ad ogni situazione la veda protagonista. Quindi non ha alcuna intenzione di chiudersi in un laboratorio e partire per una tangente lex-luthoriana solo perché Supergirl ha detto qualche parola di troppo sulla sua appena esistente vita amorosa. In più, considerando il genere di messaggi che lei ed Helena si sono scambiate per tutto il pomeriggio, è non poco sollevata che Kara abbia letto solo la parola ‘appuntamento’. Non osa immaginare quante altre parole meno appropriate per gli occhi di una sorella fossero presenti su quelle poche righe.)


(Quindi non la vuole veramente uccidere - né vuole attivamente e positivamente mentirle, non ora che si trova in una situazione in cui una semplice bugia non sarebbe in grado di evitarle tre ore di interrogatorio, due chiamate di sua madre, cinque abbracci stritolatori di Kara e infinite battute da parte di Winn. E onestamente le vuole un bene dell’anima, e non osa immaginare che cosa farebbe senza di lei, e Kara si merita di meglio che questo, e forse le sta venendo un po’ di ansia per l’appuntamento, e Winn e James stanno palesemente fingendo di non essere interessati alla sua risposta e Kara la sta guardando come se sapere che cosa sta succedendo nella sua vita sentimentale fosse la cosa più importante per lei e - e come diavolo fa a rimanere indifferente in una situazione simile? Come può non diventare un tantino emotiva? Che cavolo, odia avere dei sentimenti.)
 


E così Alex cede.
 


“Ok.”
 

“Ok?” La incoraggia Kara, un sorriso sincero sul volto.
 

“Ho un appuntamento.” (A difesa della sua reputazione, Alex lo sussurra appena. Purtroppo Kara ha un super-udito non indifferente.)
 

“Ok.” (E Kara dovrebbe veramente iniziare ad adottare questa tecnica durante le sue (future) inchieste giornalistiche - un’atmosfera di estremo disagio e un prolungato silenzio stimolano la loquacità come poche forme di minaccia riescono a fare.)
 

“Ehm, stasera. Ce l’ho stasera, l’appuntamento. Tra un’ora e trentacinque minuti,” aggiunge controllando l’orologio al polso.
 


Questo sì che suscita una reazione da parte di Kara.
 


“Stasera? Tra un’ora e mezza?”
 

“Tra un’ora e trentacinque minuti.”
 

“E che cosa ci fai ancora qua?”
 

“E-”
 

La risposta (che sarebbe sicuramente stata intelligente, e lineare, e concisa) le muore in gola.
 


Questa è una buona domanda. Un’ottica domanda a cui non aveva pensato prima.
 

Che diavolo ci sta facendo lì? Perché non è già a casa, a prepararsi per uscire, a tirare fuori dall’armadio ogni vestito decente che ci ha mai messo dentro e a valutare ogni abbinamento possibile con ognuna delle scarpe che ha nella scarpiera? Perché non è già nella doccia, a lavarsi i capelli con quello shampoo alla mora specifico per il suo colore che le ha regalato Kara la settimana scorsa e che dovrebbe permetterle di indossare il casco senza rischiare che i suoi capelli si trasformino in un cespuglio? Perché non è attaccata al PC, nel disperato tentativo di trovare e memorizzare semplici consigli per mantenere attiva la conversazione durante un primo appuntamento? O su quel maledetto posto che si chiama Tumblr, per capire che cosa si deve aspettare da un primo appuntamento con una ragazza lesbica che conosce a malapena? Oh dio, non ha esperienza nel settore - e lei odia essere impreparata. Che cosa si deve aspettare? Che per la fine della serata arrivino al punto di tenersi per mano - o che Helena le proponga di adottare un gatto insieme dopo due drink?
 


“Alex, forse dovresti andare a casa. Prendere qualche respiro profondo, e poi andare a casa.”
 

“Sì. Penso-penso proprio che farò così.”
 


Kara le sorride - e come molte altre volte prima di quella sera, il suo sorriso ha un immediato effetto rasserenante. In più, l’inaspettata tranquillità di Kara di fronte all’intera situazione (beh, fatta esclusione per il suo sfogo iniziale) sta iniziando a diffondersi anche su di lei. Uno, due, tre respiri - ed Alex è pronta a lasciarsi alle spalle le incertezze e le paure dell’ultima mezz’ora. Winn sa che ha conosciuto una ragazza, e allora? La prenderà per i fondelli una volta - e Alex lo minaccerà con la sua faccia seria finché lui non crollerà e giurerà di non aprire più bocca sull’argomento. E James proverà a congratularsi con lei - ma lei lo interromperà prima che lui possa davvero iniziare.
 


Perché lei è Alex Danvers, per la miseria - e non c’è paura che tenga quando si tratta di fare ciò che vuole veramente fare.
 

E al momento vuole veramente andare a quell’appuntamento.
 


“Allora vado a casa..Ti racconterò tutto domani, ok?”
 

“Promesso?”
 

“Promesso.”
 

E con un ultimo saluto ai due idioti (non c’è altro nome appropriato per loro) e un sorriso a Kara, Alex esce dall’appartamento.
 
 


Helena - 19.23

Forse mi sono spinta troppo in là con questo mio ultimo messaggio, ti prego di scusarmi. Il mio commento è stato inopportuno.. Mi auguro che questo non abbia compromesso la tua decisione di accettare la mia richiesta di un appuntamento..
 


AxD - 19.46

Alle 21 al Quoters, ci sarò :)
 


(Non commenta in nessun modo il resto del messaggio di Helena. Perché per quanto di norma apprezzi ricevere ogni sorta di scuse - non ha alcuna intenzione di rischiare di ricordare le circostanze specifiche che hanno portato Helena a formulare queste scuse. Ha di meglio da fare. Tipo provare tutte le diciassette diverse camicie che ha nell’armadio.)
 


 

 
Note:

Dovrebbero seguire altri 3-4 capitoli. Spero che la storia vi sia fin qui piaciuta, nonostante il pairing quanto meno inusuale.
 
 
 
   
 
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