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Autore: Ammie    15/12/2017    0 recensioni
Rebecca, una diciassettenne che vive da sola, ha paura di essere ferita dalle persone e perciò si isola dal resto del mondo. Non fa amicizia con nessuno, non vuole rischiare di essere abbandonata di nuovo.
All'improvviso però, arriva qualcuno che entra impetuosamente nella sua vita.
E che forse sarà in grado di farle cambiare idea.
La vita di due adolescenti fatta di amore, lacrime, risate e dolore raccontata con un pizzico d'ironia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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LA SCOMMESSA

XIV - Questo nostro appuntamento
 
“Becca… Fermati….”
“Shh…” mi dice, prima di aprirmi i pantaloni con un movimento veloce. Mi costringo a togliere le dita dal suo centro bollente per lasciarmi cadere sul sedile della macchina. Chiudo gli occhi per qualche istante, per metabolizzare ciò che mi sta facendo. Sento il cuore battere sempre più forte, fino a quando Rebecca decide di prendere in mano il mio membro per muoverlo lentamente. Mi lascio sfuggire qualche gemito estasiato e decido di restare fermo, assaporando quegli attimi di pura e fantastica follia.
“Allora, Narciso…” sussurra al mio orecchio, la sua voce suadente e tremendamente erotica. “Che ne dici di questo grazie per avermi aiutata con matematica?”
“Io…” riesco a parlare a malapena, perché all’improvviso il ritmo della sua mano aumenta, lasciandomi impotente al suo tocco. Arrossisco. Ansimo. Apro gli occhi e la guardo con ardore, trovandole un sorriso compiaciuto in volto. È bellissima.
“Becca… Vieni qui.” Dico, prima di incollare le sue labbra alle mie.
“Mnnn… mugugna nel bacio, continuando a muovere la mano.
Quando ci stacchiamo per riprendere fiato la tengo ancora vicino a me, guardandola negli occhi con passione, amore. Sono dannatamente innamorato di lei.  
Anche lei mi guarda con trasporto. E quasi senza accorgermene mi fa venire, lasciando che la sua mano si bagni del mio seme. Continuo a non staccarle gli occhi di dosso, tanto è bella. È rossa e accaldata, e ora anche soddisfatta del suo lavoro. Ride silenziosamente prima di baciarmi di nuovo, facendomi stendere ancora nel sedile.
“Dio… Becca…” sussurro, per poi darle un fazzoletto. “Così mi farai impazzire.”
Dopo essersi pulita la mano, scuote la testa divertita. “Senti chi parla…”
La guardo incuriosito per quella frase. “Che vuoi dire…?” C’è forse una possibilità che lei provi i miei stessi sentimenti?
Strabuzza gli occhi sorpresa. “Nulla…”
“Mmh…” Poi il mio sguardo cade sul suo corpo seminudo. Il suo seno morbido e prosperoso e quelle sue gambe perfette sono un richiamo troppo forte. Sento il bisogno di farla gemere dal piacere. Senza indugiare la giro verso di me con un movimento veloce, facendole poggiare la schiena sulla porta dell’auto. In questo modo mi posiziono tra le sue gambe, riuscendo a vedere la sua eccitazione lucente e invitante. La guardo languidamente, scorgendo dell’imbarazzo che però presto svanisce per lasciare spazio al desiderio. Mi sorride e mormora qualcosa prima di annuire quasi impercettibilmente.
“Oh, Becca… A guardarti così mi è tornata la fame.”
 
Non appena sento la sua lingua bagnarmi tra le gambe urlo. Non sono riuscita a trattenermi!
“Oooh…” Le sensazioni che Alessandro mi fa provare sono indescrivibili. La sua lingua continua a guizzare mentre gli carezzo i capelli. Guardo in basso e lo trovo intento a fissarmi intensamente, mentre non cessa un attimo di mangiarmi.
“Ahh…” gemo sotto il suo tocco esperto.
Per qualche minuto rimaniamo così, immersi nel nostro mondo di piacere, noncuranti del temporale fuori dall’auto. Poi, in un attimo, le sue mani si uniscono alla sua bocca, una torturandomi tra le gambe, facendo entrare e uscire un dito, e l’altra stringendomi il seno.
Gemo e arrossisco sempre di più, lasciandomi assaggiare e stuzzicare. Ogni volta che la sua lingua mi lambisce dove ne ho più bisogno, qualcosa cresce dentro di me. Un tumulto di piacere così intenso e violento da farmi urlare a pieni polmoni quando finalmente vengo. Per qualche attimo rimango ferma, appoggiata alla porta della sua auto e con le gambe tremanti ancora aperte. Lo sento muoversi e avvicinarsi per un altro bacio.
“Mmh… Aless…” e così rimaniamo, a baciarci con dolcezza l’uno tra le braccia dell’altro, sazi e accaldati.
 
“Uhm, Becca…” dico piano, salendo le scale della nostra palazzina. “Allora, come…?” mi blocco, imbarazzato.
“Sì?” chiede, ancora rossa in volto.
Torno a guardarla. Oh, come la amo. “Come ti è sembrata la serata…?” metto le mani in tasca nervoso, attendendo una risposta.
Si morde il labbro e poi sorride timidamente. “Mi è piaciuta molto…” e lascia la frase in sospeso prima di arrivare al nostro piano.
“È stato un bene che tu mi abbia fermato, altrimenti…” faccio scivolare lo sguardo sul suo corpo, felice di conoscere esattamente cosa c’è sotto quel vestito rosso.
“Un passo alla volta.” Ride sensualmente, guardandomi con quegli occhi verdi che mi hanno fatto impazzire dalla prima volta che l’ho incontrata.
“Potremmo rifarlo… Magari un film. E prometto che cercherò di tenere le mani a posto.”
“È la tua lingua che dovresti tenere a posto.” Dice, maliziosa.
La tiro a me, incollando i nostri corpi in una frizione deliziosa, sussurrando a fior di labbra. “Non puoi resistere al mio fascino… Lo sai…” scherzo, prima di schioccare un bacio sulle sue labbra.
“Uff…” sbuffa divertita. “Sei sempre il solito.” Scuote la testa e si morde di nuovo il labbro.
“Vieni qui… Ti voglio dare la buonanotte, Dulcinea.”
Solo dopo vari minuti di baci la lascio andare, vedendola scomparire all’interno del suo appartamento ancora rossa e maliziosa, prima di passarmi la mano tra i capelli. Il mio cuore palpita gioioso, ripensando alla sua mano che… E poi alla mia bocca tra le sue… Oh, Dio! Quella ragazza è dappertutto: nella mia mente, sul mio corpo e nel mio cuore. Sono innamorato di quella bellissima e buonissima amante del caffè.
Sorridendo entro in casa piano, per non svegliare… “Ma che...?” sussurro strabuzzando gli occhi. L’unica fonte di luce e rumore è il televisore ancora acceso, mentre Gregorio, seduto al centro del divano, dorme tranquillamente. Mia sorella e Stella, l’amica di Greg, dormono anche loro ai suoi lati beatamente, appoggiate a lui. Aggrotto la fronte contrariato quando noto che Greg ha il braccio attorno alle due ragazze… E dunque anche a mia sorella.
Lascio cadere la giacca a terra: è ora di svegliarlo.
  
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