Fumetti/Cartoni americani > Voltron: Legendary Defender
Ricorda la storia  |      
Autore: nihil_chan    17/12/2017    2 recensioni
Piccola one-shot senza pretese scritta per il calendario dell'avvento del gruppo facebook "Voltron legendary defender -IT"
Keith inizia ad essere solo ma con il passare degli anni troverà una nuova "famiglia" di cui farà parte e con cui passerà il natale.
[incentrata sulla coppia: KLANCE, citate: Shidge, Matt x Allura, Hunk xShay]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
klance natale
Four Keith's Christmas


Natale 20xx
Keith guardava il muro spoglio della stanza tenendo stretto a sè il peluche viola a forma di ippopotamo di quando era bambino. Il peluche dell'ippopotamo Marley dello zoo dove suo padre lo aveva portato per il suo nono compleanno.
A vent'anni con un peluche. Era infantile e ridicolo. Però... era l'unica cosa che gli dava un'idea di famiglia in quel momento. Non era un granchè passare il giorno di natale da solo ma quell'anno suo padre era all'estero e sua madre... beh, lei non si era mai fatta viva.
Sospirò ed un piccolo sbuffo condensato uscì dalle sue labbra, non aveva acceso i riscaldamenti, gli sembrava assurdo accenderli solo per sè. Strinse al petto il pupazzo ed abbassò il viso, come a nascondersi, mentre alcune vertebre della sua schiena cozzavano dolorosamente contro il muro del salotto.

Gettò uno sguardo fuori dalla finestra: Buio.

Distolse lo sguardo e tese il peluche davanti a sè e dopo qualche secondo sorrise malinconicamente al vecchio pupazzo rattoppato.
<< Beh... Buon Natale Marley>>


Natale 20xy

Era il 24 dicembre e in quella città dove era andaro ad abitare per l'università nevicava da morire, eppure, sebbene la neve gli arrivasse alle caviglie era uscito con la compagnia delle luci natalizie appese ai  balconi.
All'improvviso un brivido di freddo attraversò Keith che nascose le mani nelle tasche della sua giacca di pelle nera ed il viso sotto la sciarpa rossa.
Il suo sguardo cadde casualmente sull'insegna di una caffetteria inaspettatamente aperta e nonostante lui non fosse  un tipo da caffetterie decise di entrarvi, forse un po' per il freddo forse un po' per la fame.
Una volta dentro fu subito attraversato da un'ondata di calore che gli scosse piacevolmente le membra.
Si guardò intorno: era un piccolo ambiente accogliente e per nulla affollato. Ci saranno state al massmo altre 5 persone oltre a lui.
Si avvicinò titubante alla cassa vuota guardandosi intorno  per vedere cosa ordinare. Il suo suardo cadde su un cornetto mezzo smangiucchiato e la sua pancia brontolò. Appena imbarazzato alzò lo sguardo e dietro al bancone dove prima non c'era nessuno era comparso un magrissimo ragazzo con la pelle olivastra ed un sorriso smagliante.
<< Ciao>> gli disse il ragazzo sorridente.
<< ... ciao?>> ripeté lui piutttosto incerto.
<< Cosa vuoi ordinare?>> gli chiese il ragazzo dietro il bancone che aveva iniziato... ad agitarsi?  Sembrava una di quelle persone che si trattengono dal fare qualcosa.
<< Umh, non so... un caffè?>> disse Keith piuttosto a disagio.
<< Mi dai l'impressione diessere il tipo di persona da cioccolata calda e cannella, ti va di provarla?>> propose il ragazzo sconosciuto.
<< Che tipo ti persona è "una persona da cioccolata calda con la cannella"?>> chiese Keith aggrottando le sopracciglia.
<< E' un tipo di persona antipatica e senza scrupoli>> disse il ragazzo con una nota innervosita nella voce.
<< Eh?>> esclamò Keith, decisamente sorpreso da quella frase, sapeva di non essere il massimo della simpatia ma quel ragazzo nemmeno lo conosceva.
<< Oh andiamo Keith, hai una bella faccia tosta a presentarti qui dopo quello che hai fatto!>> disse il ragazzo stringendo le braccia al petto ed alzando altezzosamente il viso.
<< Ma io non ti conosco. E poi come sai il mio nome?>> disse con tono scorbutico Keith guardando il ragazzo senza capire.
Ci fu un lungo momento di silenzio durante il quale il ragazzo con la pelle olivastra spalancò gli occhi.
<< Sul serio? Sono Lance! Lance Mcclain! Siamo compagni di corso e rivali dall'inizio del semestre, hai presente? Lance e Keith, Keith e Lance sempre l'uno contro l'altro? Per colpa tua non mi hanno ammesso al corso di pilotaggio avanzato>> disse il ragazzo sciogliendo le braccia ed aprendole, facendo un passo avanti.
<< Oh, credo di aver capito chi sei. Sei quello rumoroso.>> rispose Keith ricordandolo vagamente, non prestava molta attenzione ai suoi compagni di corso.
<< Io non sono rumoroso!>> sbottò Lance allontanandosi dal bancone per qualche minuto.

Keith sorpreso da quell'atteggiamento tanto infantile, stava per andarsene quando Lance tornò quasi sbattendo sul bancone una tazza fumante di cioccolata... con sopra la cannella.

<< Quanto ti devo?>> chiese semplicemente Keith tornando indietro.
<< Oh beh, mi dovresti un'ammissione al corso ma questa..>> disse indicando la tazza rossa a pois blu << ...questa la offre la casa>>

Keith rimase decisamentesorpreso da quel gesto ma non fece domande, prese semplicemente la tazza caldissima fra le mani pallide.
<< Grazie?>> disse saggiando il calore della tazza, chiedendosi se la cioccolata fosse avvelenata.
<< E' natale, ora vai a sederti, su su>> disse Lance scuotendo la mano in direzione dei tavolini. Keith allora semplicemente andò a sedersi come Lance gli aveva "gentilmente" consigliato. Si sedette su un morbido divanetto di pelle beige ed aspettò che la bevanda si freddasse appena ed iniziò a berla pensando a quanto sia stato particolare il suo incontro con quel ragazzo, Lance.
Era buona la cioccolata con la cannella, gli piaceva, non troppo dolce e molto particolare.
C'era un  televisore appeso alla parete ed era acceso su un canale che trasmetteva solo musica natalizia. Ecco: quel luogo era troppo natalizio per i suoi gusti ma dopotutto era natale, qualsiasi posto sarebbe stato così.
Finì la bevanda prima di quanto pensasse. Si alzò e portò la tazza alla cassa sorridendo in modo "serio" a Lance.
<< La cioccolata era buonissima>> gli disse dandogli poi le spalle.
<< Beh, io non sbaglio mai!>> gli urlò dietro Lance ridendo.

Keith sorrise ma non si fece vedere dal ragazzo ed uscì dalla caffetteria senza salutare.
Continuò a camminare per la città finché non divenne buio e le strade furono ancora più deserte. Non aveva idea di che ora fosse, aveva dimenticato il telefono a casa quindi percorse la strada che aveva fatto all'indietro. Rimase più che sorpreso quando vide la caffetteria dove era stato con le luci ancora accese. Aggrottò le sopracciglia e vi si avvicinò lentamente. Entò e si guardò intorno: era completamente vuota.
<< C'è nessuno?>> chiese dopo qualche secondo continuando a tenere lo sguardo mobile, guardingo.
Sentì un singhiozzo provenire da dietro al bancone e vi si avvicinò, teso.
<< S-sì ci sono>> disse una voce rotta dal pianto: la voce di... del ragazzo di prima, di Lance.
Lance che si alzò, era probabilmente seduto a terra dietro il bancone, le guance rosse e gli occhi gonfi che continuava a stropicciare con il braccio.
<< H-hey ciao, che... che ci fai di nuovo qui?>> chiese il ragazzo abbozzando un sorriso tirato.
<< Tu-tutto bene?>> chiese Keith preoccupato, senza rispondere alla domanda di Lance. << Stai piangendo>> disse avvicinando una mano titubante al viso di Lance che si ritrasse facendo un passo indietro.
<< No... no che non sto piangendo!>> ribatté Lance passandosi con forza il braccio sugli occhi per asciugarli ma facendoli arrossire soloo di più.
<< Non sono così tanto scemo Lance>> disse Keith guardandolo serio e preoccupato.
<< Invece lo sei>> rispose il ragazzo con gli occhi azzurri tenendo lo sguardo basso, gli occhi umidi.
<< Perché... perché la caffetteria è ancora aperta? Sono le...>> gettò uno sguardo sull'orologio appeso alla parete << ... le ventitre passate. La gente sta a casa con la sua famiglia a quest'ora>> disse tornando a guardare la figura di Lance che si era irrigidita all'improvviso alla parola famiglia e gli occhi gli si erano riempiti pericolosamente di lacrime.
<< B-beh lo stesso vale per te. P-perché non sei con la tua famiglia?>> chiese di ripicca Lance assottigliando le labbra, sinceramente addolorato.
<< La cosa è complicata... diciamo che non ho nessuno a casa... eccetto un vecchio pupazzo viola a forma di ippopotamo, ma non penso valga come famiglia. Vale?>> chiese con tono di voce estremamente seirio, tanto serio che portò Lance a ridere portandosi una mano allo stomaco.
<< No, no direi che un pupazzo non vale>> disse fra le risate, interrompendosi per un secondo tornò a guardarlo << Non credevo tu fossi un tipo da peluche>> sussurrò divertito.
<< Da peluche a forma di ippopotamo specificherei>> disse Keith abbozzando un sorriso, il che per lui voleva dire sorridere a trentadue denti.
<< Ad ogni modo questo "tipo da peluche" può offrirti una cioccolata calda con la cannella?>> chiese Keith sorridendogli.
<< Ci stai provando con me "tipo da peluche"?>> chiese Lance tornando a ridere.
<< Nah, questo tipo da peluche è... poco interessato a questo genere di cose, volevo solo ricambiare il favore. E poi a quanto pare siamo entrambi soli e non credo che qualcun altro verrà qui stasera>> disse alznado le spalle Keith.
<< Sì, hai ragione. Allora ti permetto di offrirmi una cioccolata calda. Io vado a prepararle tu... tu vedi se c'è qualche film carino di natale>> disse Lance lanciando a Keith un telecomando che gli rimbalzò sul petto mentre si allontanava. Keith prese il telefono con difficoltà. Stava per ribattere per dire che lui non conosceva film di natale ma Lance era gia scomparso.
Sospirò ed andò a sedersi sullo stesso divanetto di quel pomeriggio, accese il televisore ed iniziò a fare zapping fra i canali finquando non vide sullo schermo uno... scheletro. Ma non era un film, nemmeno un cartone era... strano. Lo osservò con la testa piegata di lato cercando di capire perché il giorno di natale ci fosse una cosa tanto cupa.
<< Nightmare before Christmas! Ottima scelta, confermi sempre di più il tuo essere un amante dei pupazzi!>> Quella era la voce di Lance che lo fece sobbalzare poiché totalmente inaspettata.
Keith si voltò e lo vide sorridendte con enrambe le mani occupate a reggere una tazza fumante ciascuna. Lance posò le tazze sul tavolino e si sedette accanto a Keith sul divano, spalla contro spalla.
<< Non l'ho mai visto>> disse Keith all'improvviso facendo aggrottare le sopracciglia di Lance che lo guardava interrogativo.
<< Questo cartone intendo, non l'ho mai visto>> disse il moro guardando Lance.
<< ...ma che razza di infanzia hai avuto? Davvero non lo hai mai visto?>> chiese Lance, ancora con la voce un po' roca per il pianto.
Keith semplicemente annuì, guardandolo.
<< Oh beh, rimedierai adesso!>> disse Lance tornando a guardare lo schermo.
I due rimasero in silenzio per gran parte della  durata del film, sorseggiando la cioccolata.
In quel silenzio Keith poggiò una mano sulla spalla di  Lance per attirare la sua attenzione, infatti a quel gesto Lance si voltò verso di lui.
<< Perché stavi piangendo prima?>> domandò guardandolo dritto negli occhi il cui unico segno del pianto precedente era un leggero rossore agli occhi.
Lance non si mostrò sorpreso dalla domanda ma abbassò lo sguardo, mordicchiandosi le labra.
<< E-ecco...>> cominciò a parlare, torturandosi le mani << ecco io.... TU GIURA DI NON RIDERE!>> disse Lance additando Keith con fare accusatorio.
Keith alzò un sopracciglio << Okay?>> sussurrò sorpreso.
<< GIURALO!>> ripeté Lance con lo sguardo quasi torvo.
<< Lo giuro, lo giuro>> disse Keith alzando le mani in alto.
<< Mi manca la mia famiglia... i miei genitori... i miei parenti... la mia abuela... s- sono tutti così lontani->> sussurrò Lance interrompendosi da un singhiozzo, abbassando lo sguardo senza guardare Keith il  quale prese il mento di Lance, rialzandogli il viso: stava di nuovo per piangere.
<< Hey... perché mai avrei dovuto ridere?>> sussurrò iniziando ad accarezzargli la testa. Il fatto che Lance non reagisse e non provasse ad allontanarlo  lo preoccupò ancora di più.  << Dai... non piangere, non sono uno della tua famiglia e, a detta tua, sono pure antipatico ma, ecco, ci sono io qui?>> disse sorridendo forzatamente cercando di essere il più "confortante" possibile, anche se per lui era molto difficile.
Dal pianto Lance iniziò a ridere appoggiando la testa sul petto di Keith, scuotendola.
<< F-fai proprio s-schifo come supporto morale, lo sai?>> disse Lance interrompendosi più e più volte. Keith non sapeva se quelli erano singhiozzi o risate.
<< Lo immaginavo...>> ammise senza allontanarlo, anzi, quasi abbracciandolo, accarezzandogli la schiena.

<< Buon natale Keith>> sussurrò Lance tirando su col naso e restando con la testa lì poggiata.
<< Buon Natale Lance>>




Natale 20xz
 Keith sentì un fastidioso peso sulla pancia. Mugolòinfastidito ed aprì lentamente gli occhi ritrovandosi davanti la faccia sorridente di Lance.
<< BUONGIORNO!>> urlò questi abbracciandolo e Keith, intontito dal sonno ricambiò debolmente l'abbraccio.
Vivevano insieme adesso.

Dopo il natale dell'anno prima erano diventati amici e poi avevano deciso di prendere in affitto una casa vicino all'università con degli amici di Lance per spendere meno e... dopo qualche mese si erano messi iniseme, sebbene litigassero per qualsiasi cosa da chi era il più bravo nel fare qualcosa a cosa guardare la sera davanti alla tv.
Erano rimasti da soli a casa, Pidge, Hunk ed Allura erano andati dalle loro famiglie, Lance non era riuscito a mettere abbastanza soldi da parte per il biglietto per Cuba, per questo era rimasto con lui. Ma Keith sospettava fosse perché si sentisse in colpa a lasciarlo da solo a natale.

<< ...buongiorno>> bofonchiò Keith ancora mezzo addormentato, con la spalla di Lance premuta contro il naso.
<< E BUON NATALE!>> urlò Lance baciandolo a stampo sulla bocca.
Keith ricambiò a malapena quel bacio, troppo stordito per fare alcunché.
<< Mh, non mi sembra di vedere dei rametti di vischio da queste parti>> borbottò assonnato Keith che in risposta a questa affermazione si ritrovò sotto al naso con un rametto di vischio che Lance aveva tirato fuori dalla sua tasca dei pantaloni.
<< Dicevi?>> disse il ragazzo con un sorriso dispettoso sul viso, facendo ondeggiare il rametto.
<< Dicevo che ti odio>> borbottò girando la testa di lato sul cuscino. Stava dormendo così bene.
<< Non è vero mi ami>> sussurrò Lance al suo orecchio, iniziando a ficcargli un dito fra le costole ripetutamente.
<< Potrei odiarti di meno se mi lasciassi dormire in pace>> mormorò Keith allontanando il viso di Lance dal suo.
<< Dai, alzati! Ho fatto la cioccolata calda con la cannella!>> disse Lance come se quella cioccolata fosse la cosa più allettante sulla faccia della terra.
<< Non mi convincerai così. E poi vedi? Sto dormendo, ho gli occhi chiusi>> disse Keith senza allontanare la testa dal cuscino tenendo gli occhi chiusi.
<< Se scendi ti do un indizio su quale sarà il tuo regalo di natale>> sussurrò Lance ammiccante sperando di convincerlo ad alzarsi.
<< Mh, fammi indovinare, date le tue origini sudamericane vuoi regalarmi una sorta di spettacolino? Tipo tu che fai lostrip con la musica sexy in sottofondo muovendo i fianchi. Ho indovnato?>> chiese Keith palesemente scherzandomentre riapriva gli occhi e notò un velo di... rabbia? Negli occhi di Lance.
<< .... non ti si può fare nemmeno una sorpresa. Ora te lo sogni un meraviglioso spogliarello fatto dal sottoscritto>> bofonchiò il cubano alzandosi ed uscendo dalla stanza piuttosto rumorosamente.
Keith ci mise qualche secondo a realizzare che sì, aveva indovinato e sì, Lance voleva fare uno spettacolino strip solo per lui e sì, si stava per perdere quell'occasione.
Si alzò e gli corse dietro ancora assonnato mettendogli una mano sulla spalla.
<< H-hey, guarda che... che lo spogliarello lo voglio come regalo>> bofonchò trattennedo uno sbadiglio.
<< Mh. Sul serio?>> disse Lance alzando un sopracciglio in modo piuttosto altezzoso.
<< Oh, non fare la prima donna! SUL SERIO!>> sbottò Keith accorgendosi solo dopo del sorrisetto malevolo che comparve sul viso di Lance.
<< Allora dovrò esercitarmi perché non era quello in tuo regalo, ma ammetto che facendo così sono riuscito a farti alzare dal letto>> disse Lance vittorioso e gongolante.
<< Ti odio>> mormorò Keith alzando gli occhio al cielo.
<< Lo sai meglio di me che non è così. E poi non mi hai ancora detto buon natale!>> disse Lance iniziando a camminare verso la cucina sul tavolo della quale c'erano due belle tazze fumanti di cioccolata calda.
Keith scosse la testa e sorrise, esasperato ed innamorato.
<< Buon Natale Lance>>


Natale 20xo
Keith stava seduto sul divano nel salotto della casa di Shiro stracolma di addobbi e rumorosissima, dopotutto c'erano tutti.
Lui con Lance seduto accanto a lui che chiacchierava con Pidge, idanzata di Shiro, sul perché lei ed Hunk fossero tanto fissati su un giochino con le caramelle per il cellulare, Hunk seduto su un altro divano a sbaciucchiarsi con la fidanzata Shay, Allura litigava con un suo cugino piuttosto antipatico, Lotor, supportata da un suo zio pazzo, Coran, e dal suo ragazzo, Matt, che era anche il fratello di Pidge, e Shiro da bravo padrone di casa stava cucinando.

All'inizio Keith non era sicuro di voler passare quel natale assieme a tutti i suoi amici ed eventuali estranei, gli sembrava una cosa rumorosa e disordinata. Ed effettivamente lo era ma... gli piaceva, gli piaceva giocare a ridicoli giochi da tavolo con tutti loro, gli piaceva la tensione dei piccoli litigi di poco conto, gli piaceva poter baciare liberamente Lance, gli piaceva perfino riempirsi la pancia fino a scoppiare, gli piaceva scartare pacchetti di regali ridicoli come pigiami e calzini, gli piaceva quell'aria di famiglia che aleggiava in quella casa, famglia di cui anche lui faceva parte.

<< Buon Natale ragazzi>>




nota dell'autrice:
Salve a tutti lettori e lettrici! Spero che questa piccola os natalizia senza pretese vi sia piaciuta!
Beh, non c'è molto da dire (se non che Lance è un adorabile prima donna, MA QUESTO SI SAPEVA).
Le coppie dell'ultimo natale non le ho approfondite per nulla solo citate perché... beh perché avrei allungsto troppo il brodo ma mia andava lo stesso di dare loro un pochino di spazio citandole.
SE LASCIATE UNA RECENSIONE ANCHE PICCOLINA FATE UN'AUTRICE FELICE E CON PIÙ VOGLIA DI SCRIVERE! QUINDI: mi lasciate una recensioncina? Perfavoooore ♡. Ci vediamo alla prossima storia (o capitolo se seguite la mia ff di hetalia "Chartago Nova")
A presto!
- nihil_chan
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Voltron: Legendary Defender / Vai alla pagina dell'autore: nihil_chan