Probabilmente questo sfogo finirà per essere qualcosa a metà tra lo sdolcinato e la definizione del disturbo ossessivo-compulsivo e me ne vergognerò, ma non fa niente. E’ da una settimana, precisamente dalla notte successiva al concerto dei Queens Of The Stone Age a Bologna, che ho alcune domande per la testa. Erano mesi che non sentivo e non vedevo la mia ex, una mia amica (attenzione all’uso dell’articolo prima determinativo e poi indeterminativo, una piccola sfumatura linguistica). Sapevo che sarebbe stata al concerto, ma né io né lei avevamo contattato l’altro per incontrarci.
 
[Qui inizia la definizione del disturbo ossessivo-compulsivo.]
 
Ad essere onesti l’avevo bloccata io da qualsiasi chat possibile perché odio quando le persone mi cercano solo per avere dei favori e volevo vedere se sarebbe stato così anche questa volta. Ed infatti… Vabbè, ci siamo salutati velocemente e l’unica cosa che mi ha chiesto è stata “Sai come posso tornare alla Stazione Centrale di Bologna?”, poi di nuovo ognuno per la sua via come se niente fosse. E’ incredibile come l’universo voglia mettertelo nel culo anche in quei pochi momenti felici della tua vita facendoti incontrare l’unica persona che non volevi vedere. Anche perché, la cosa che più mi dà fastidio, è che ci siamo lasciati, che dico?, mi ha lasciato senza che facessimo scenate e, anzi, da amici. E’ qui che sorgono i miei problemi principali.
 
[Qui inizia la parte sdolcinata.]
 
1) Credo che l’esserci lasciati “amichevolmente” abbia solo danneggiato la situazione perché, paradossalmente, mi ha lasciato delle illusioni sul poter continuare ad avere un rapporto d’amicizia con lei, nonostante sapessi sarebbe andare a finire così.

E questa cosa mi ha portato a chiedermi:
 
2) Come si può dimenticare così facilmente una persona con cui hai dormito, che hai baciato, con cui hai condiviso volente o nolente molto tempo? Non siete corrosi dal costante pensiero che non potrete più dormire, baciare, condividere momenti con quella persona e che, anzi, lo potrà fare qualcun altro essendo sicuri e spaventati che quell’altra persona non sarà mai al vostro livello?
 
[Qui inizia la parte sdolcinata del disturbo ossessivo-compulsivo.]
 
Alla fine non è che io sia una persona con cui è facile avere a che fare. Anzi, so fin troppo bene di avere un carattere logorante e so anche di dare troppo conto a cose piccole, banali. Per esempio, sono uno che crede letteralmente a quello che gli viene detto: se mi viene detto “Ci sentiamo domani”, quel domani dobbiamo sentirci; se mi viene detto “Ti faccio sapere”, devo sapere. Soffrivo già d’insonnia, ma sono peggiorato stando a parlare con lei fino alle tre di notte, lei poi crollava ed io rimanevo comunque sveglio ed ero felice quando alle 5:17 ricevevo un suo messaggio che diceva “Scusa, sono crollata, a domani, buonanotte”. Capii che qualcosa non andava quando lei continuò a crollare ogni notte, ma non mi scriveva più quando si risvegliava. Le ho augurato i mesiversari, nonostante io li odi, per trentadue mesi precisi, lei si fermò al quattordicesimo, credo.
 
Vabbè, la smetto:
quel che dovevo dire
io l’ho detto.