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Autore: adoresehun    19/12/2017    0 recensioni
Chanyeol brillava in quel buio senza fine.

CHANBAEK
Genere: Angst, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Baekhyun odiava il bianco. 
quel bianco che a guardarlo ti fa venire il mal di testa, quel bianco che ti fa socchiudere gli occhi perché troppo abbagliante. 
Baekhyun odiava anche il sole, lo faceva sudare, e la sua pelle bianca, nonostante fosse ricoperta di crema solare, si arrossava comunque. D'estate infatti, il suo viso era perennemente di un colore tendente al rosso, specialmente sulle guance; quindi, se il suo sguardo incrociava quello di una ragazza, quest'ultima pensava immediatamente che il povero Baekhyun avesse una cotta per lei ma che fosse troppo timido per dichiararsi. 
Nonostante Baekhyun odiasse il bianco e il sole, in quell'istante, non desiderava altro che poterli rivedere. Era da un po' che i suoi occhi avevano perso la capacità di catturare colori, immagini, paesaggi, visi: tutto. 
Baekhyun cercava di convivere con questo difetto, ci provava davvero, ma per un ragazzo abituato a vedere perfettamente per venti anni consecutivi, era davvero ardua. 
Baekhyun non mise piede fuori casa per i primi mesi. Sua madre si prendeva cura di lui ogni giorno, ogni ora; «ti porto a fare un giro» lo incoraggiava sempre lei, spronando suo figlio, ma per lui non c'era verso di uscire dalla sua piccola stanza. Restava sul suo letto, a fissare ㅡsi fa per direㅡ il soffitto, con una lieve musica classica come sottofondo ad accompagnare i suoi pensieri distorti e depressi. 
Perché si, Baekhyun stava diventando depresso, nel vero senso della parola. «Mi manca solo questo» aveva detto sbuffando, dopo la sua prima visita dallo psicologo fidato di famiglia. Baekhyun stava costruendo un muro intorno a lui, persino nei confronti di sua madre. Non voleva parlare con nessuno, voleva soltanto stare solo, solo nel buio dei suoi occhi. 
Quando un giorno sua madre lo lasciò solo in casa, per la prima volta Baekhyun uscì. Non perché volesse fare un giro o prendere una boccata di aria fresca, ma perché voleva scappare. Ma scappare come, esattamente? Non aveva né risorse economiche né pratiche. 
Camminava per i marciapiedi solo, senza nessun aiuto che potesse indicargli dove si trovassero gli ostacoli. Rischiò di inciampare parecchie volte, una volta cadde pure.  Ma lui si rialzava con le ginocchia doloranti e continuava a camminare, sempre sulla stessa via. 
Sentiva commenti come, «oh, poverino», «ma è solo?», «e se va sotto una macchina?»
Magari, pensò Baekhyun sentendo la voce di una signora pronunciare quella frase. Era incredibile come tutti parlavano ma nessuno lo aiutava. 
Dopo una breve sosta per riacquisire le poche forze, creò con l'immaginazione una mappa del suo quartiere, che più o meno si ricordava abbastanza bene. Alzò il braccio sinistro e tra le sue dita sentì delle foglie estremamente umide, poi, facendo qualche passo più avanti, sotto i suoi polpastrelli sentì della pietra ruvida e fredda. Fece un piccolo sorriso: aveva riconosciuto quel posto. 
Si voltò con il corpo a destra, adesso dovrei attraversare la strada che porta davanti al parrucchiere, ragionò Baekhyun. Si guardò intorno ㅡnonostante fosse cieco, aveva ancora le abitudini di un Baekhyun vedente. accendeva persino la luce del corridoio quando sentiva il bisogno di andare in bagno, scordandosi che per lui, nonostante tutto, era sempre buioㅡ chiedendosi se il semaforo fosse rosso o verde. 
Si vergognava da morire a chiedere a qualcuno di aiutarlo: sapeva di avere qualcuno accanto a lui, sentiva la presenza di due o tre persone, «credo siano donne» pensò, dato che le sue narici furono invase da un profumo estremamente dolce e stomachevole, almeno per Baekhyun. 
Stava per mettere un piede in avanti, molto probabilmente sarebbe stato investito se solo qualcuno non avesse afferrato il suo braccio, tirandolo verso di se. 
«Hey, sta attento.» 
Una voce roca e profonda, maschile. Attraversò le orecchie di Baekhyun dopo qualche secondo di esitazione da parte dello sconosciuto, forse notando quanto fosse vuoto il suo sguardo. 
Il profumo pungente da donna scomparve dai sensi di Baekhyun per fare spazio ad una colonia che accarezzava le sue narici in modo sublime; Baekhyun vedeva delle piccole stelle vagare nel cielo nero nei suoi occhi, danzavano con una leggiadra sconvolgente per qualunque essere umano. 
Dalla bocca di Baekhyun non uscì un singolo suono, era totalmente senza parole e sopraffatto da troppe emozioni per porter dire una sola sillaba. 
«Vieni, ti aiuto ad attraversare» 
Baekhyun, ancora una volta, si sentì mancare l'aria. Davvero la sua salute era diventata così cagionevole? 
Un po' indeciso, Baekhyun allungò il suo braccio, fino a trovare quello dello sconosciuto, che lo teneva rigido in attesa di essere afferrato. 
Baekhyun a quel punto si ritrovò ad essere ancora più immerso in quel profumo, in quelle stelle, che lo circondavano completamente. Lo sconosciuto indossava una maglia di lana, essa aveva qualche filo fuori posto, ma il solo toccarla emanò calore lungo le dita di Baekhyun. 
Lentamente seguì i movimenti del ragazzo al suo fianco, che in poco tempo lo riuscì a portare sull'altro lato della strada, sano e salvo. Baekhyun si sentiva la bocca asciutta, quando dovette lasciare la presa dal braccio dello sconosciuto. Le stelle rallentarono la loro danza, il profumo si fece meno intenso di com'era all'inizio. 
«Ti ringrazio.» riuscì a pronunciare Baekhyun, guardando nella direzione che riteneva più giusta. 
«Non dovresti andare in giro da solo, è pericoloso.» 
Baekhyun rimase sorpreso dal tono preoccupato del ragazzo davanti a lui; non aveva sentito nessuno ㅡneanche sua madreㅡ parlargli in quel modo, tutti si rivolgevano a lui con pena, compassione. 
«Lo so.» 
Pronuncio Baekhyun in un sussurro, abbassando la testa. Le sue mani stavano stringendo il tessuto della sua felpa blu ㅡo almeno, gli piaceva immaginarla di quel coloreㅡ, parlare con qualcuno che non riusciva a vedere in viso lo innervosiva, ma, allo stesso tempo, qualcosa nella voce del ragazzo lo rilassava come faceva un assolo di pianoforte nella più movimentata delle opere. 
«Ti sei perso?» 
Baekhyun scosse la testa. Vorrei tanto perdermi, aveva pensato, per sempre. Lo sconosciuto si mosse più vicino a Baekhyun, e quest'ultimo sospirò piano quando quel profumo meraviglioso lo circondò un'altra volta.
«Dove volevi andare? Posso accompagnarti, se vuoi.»
Baekhyun, ancora una volta, rimase senza fiato per gentilezza di quella singola e semplice frase; annuì lentamente e si inumidì le labbra secche.
«Al ponte.» 
Disse velocemente, e notando il silenzio del ragazzo, aggiunse:
«Voglio sentire il rumore dell'acqua». 
In poco tempo, quindi, si ritrovarono nel luogo da Baekhyun desiderato. Poggiò i palmi delle mani sulla ringhiera di metallo freddo, passando le dita tra le varie incisioni fatte da adolescenti nel pieno della loro spensieratezza. 
Riuscì a leggere una data, poi una dedica e infine la forma di un cuore. 
Baekhyun sorrise al nulla, poi spostò la mano verso la sinistra, cercando di raggiungere quello sconosciuto. 
«Non mi hai ancora detto il tuo nome»
gli fece notare, dopo aver sfiorato la sua mano. 
«Chanyeol.» 
Rispose immediatamente. 
«Sono Chanyeol.» 
Baekhyun annuì e respirò il suo profumo, che era stato spostato dal vento mediamente freddo di quel pomeriggio. 
«Io sono Baekhyun» 
Si sentiva al sicuro con Chanyeol al suo fianco, nonostante lo avesse appena conosciuto. C'era qualcosa che gli trasmetteva del buono in Chanyeol, qualcosa che portò una volata di serenità nell'animo di Baekhyun in un batter d'occhio. 
Chanyeol
La voce di quest'ultimo risuonava nelle sue orecchie, come un allarme fastidioso, ma quella melodia era tutt'altro che fastidiosa. Era qualcosa che avrebbe ascoltato al posto dei suoi amati vinili, qualcosa che avrebbe voluto incidere nella sua testa, proprio come le scritte sul quel ponte.

Baekhyun si sentiva il petto pesante, baekhyun si sentiva mancare il respiro, baekhyun si sentiva stranamente vivo, quando era con Chanyeol.
«Di che colore è?» 
Gli aveva chiesto una volta, seduti sul prato di casa sua. Le dita di Baekhyun stringevano i ciuffi di erba e il suo sguardo era supposto di guardare il cielo. 
«Della più pura sfumatura dell'azzurro.» 
mormorò l'altro a bassa voce, sospirando successivamente. Baekhyun desiderava vedere quell'azzurro, vedere le nuvole, il sole, il prato sul quale era seduto, la terra che aveva sotto le unghie. ma soprattutto, desiderava vedere lui
«Voglio vedere il tuo viso.»
Confessò in un silenzio stracolmi di pensieri; i suoi occhi si inumidirono e non fece in tempo a versare una lacrima, che Chanyeol afferrò le sue mani, portandole sopra il suo stesso viso.
Baekhyun lo accarezzò piano, passò i polpastrelli sulle sue guance, poi salì sulla fronte ㅡdove era presente qualche imperfezioneㅡ fino ad arrivare ai capelli morbidi. 
«Come sono?» 
«Rossi.» 
Rispose Chanyeol, a bassa voce. 
Le dita del maggiore passarono sulle palpebre in modo leggero, quasi ad aver paura di fargli male. 
«Questi?» 
«Marrone scuro, quasi nero.»
«Più scuri dei miei?» 
Chanyeol annuì. Baekhyun potè vederlo dato che le sue mani accarezzavano ancora il suo viso. 
Aveva le orecchie grandi, quasi a sventola, azzardò Baekhyun; il naso di una grandezza normale, la sua pelle era morbida. 
Poi arrivò alle labbra. 
Il cuore di Baekhyun per qualche motivo cominciò a battere più forte nel petto, un rumore assordante per le sue orecchie. 
Quei due boccioli erano la cosa più morbida che baekhyun avesse toccato fino ad allora, premette maggiormente il pollice su quello inferiore, come per sentirle meglio. 
«Hai messo il burro di cacao.» 
Notò Baekhyun, con un sorriso innocente in viso. 
«Che fragranza è?» 
Domandò poi. 
«Questo poi scoprirlo da te.» 
Ci mise qualche istante per capire a cosa Chanyeol avesse alluso, e subito dopo quel momento di confusione, sentì il corpo di quest'ultimo spostarsi per avvicinarsi al suo, le mani di Baekhyun tramavano così come il suo cuore. 
Il buon profumo dell'altro si fece ancora più intenso, il suo fiato colpiva con delicatezza il viso di Baekhyun, che non aspettava altro di baciare quelle labbra tanto desiderate. 
Questa volta a posare le mani sul viso dell'altro fu Chanyeol, accarezzandolo come se fosse la cosa più preziosa al mondo. 
«Come puoi voler stare con me?» 
La domanda di Baekhyun uscì fuori in un sussurro, le loro labbra stavano per scontrarsi e niente avrebbe potuto farli tornare indietro. 
«Perché sei tutto quello di cui ho bisogno, Baek.» 
Finalmente si baciarono e Baekhyun vide un'intera galassia. C'erano stelle, comete, luce. Il rumore che provocavano i loro baci era ancora più bello della musica classica, dell'acqua che scorre. Era un rumore meraviglioso ma allo stesso tempo sconvolgente, come un tuono improvviso mentre stai dormendo, che ti fa saltare dal letto con il cuore a mille. 
Ecco, Baekhyun stava provando quello: nel suo petto c'era un temporale nel pieno del suo svolgimento, e non si sarebbe arrestato neanche dopo che i loro corpi sarebbero separati. 
«Non voglio essere un peso.» 
Aveva detto Baekhyun, nei baci che non accennavano di terminare. 
«Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Non sarai mai un peso.» 
Lo rassicurò Chanyeol, baciandolo ancora e ancora. Allacciò le braccia attorno al suo corpo e lo strinse a se, Baekhyun sospirò piano, posando la fronte su quella di Chanyeol. 
«Sei così luminoso.» 
Chanyeol lo guardò. 
«Riesco a vedere la tua essenza illuminare i miei occhi, Chanyeol. È tutto meno buio, con te al mio fianco.»

Baekhyun aveva deciso di presentare Chanyeol a sua madre. Certo, lei lo aveva visto di sfuggita qualche volta, ma l'unica cosa che sapeva era il suo nome e la sua età. 
«Salve signora, grazie per l'invito.» 
Aveva detto gentilmente Chanyeol, una volta entrato in casa. Era sabato sera, il ragazzo sarebbe potuto uscire con i suoi amici, ma più passava tempo con Baekhyun e più era felice, quindi alla fine la scelta non fu difficile. 
«Hey Baek.» 
salutò poi il ragazzo, che era già seduto a tavola. Lui sorrise nella direzione da cui proveniva quella voce e poi allungò una mano, come per chiedere a Chanyeol di avvicinarsi. Lui lo fece e, dopo che il suo viso venne delicatamente afferrato, Baekhyun gli lasciò un tenero bacio sulla guancia. 
La madre portò la cena a tavola e, come faceva sempre, stava per aiutare il figlio a mangiare, ma Chanyeol la fermò. 
«Me ne occupo io.» 
Baekhyun ovviamente non capí subito a cosa di stesse riferendo Chanyeol, che nel frattempo prendeva dei pezzi di carne e li metteva nel piatto del maggiore. 
«Quanta fame hai?» 
Gli chiese gentilmente, suscitando gioia nel cuore della signora, che li guardava felice. 
«Non tanta..» 
Biascicò lui di risposta, ma Chanyeol 
capí dall'occhiata della madre che Baekhyun aveva bisogno di mangiare: dal momento in cui perse la vista il ragazzo aveva smaltito più di cinque chili, ma lui neanche se ne era accorto. 
Chanyeol prese con delicatezza la mano di Baekhyun e gli diede le bacchette. 
«Grazie..»
Lui gli rispose con una carezza sulla testa, che fece arrossire Baekhyun. Chanyeol amava veder arrossire Baekhyun: quel piccolo viso così pallido prendeva colore grazie a lui, quegli occhi meravigliosi ma allo stesso tempo maledetti sorridevano da se. 
Baekhyun stava fantasticando sulla relazione che aveva con Chanyeol ㅡla quale andava avanti da ormai tre mesiㅡ, e se essa sarebbe esistita anche con un Baekhyun vedente. Si sarebbero incontrati lo stesso, se non fosse stato per la cecità di Baekhyun? A lui piaceva pensare il contrario, voleva rendere la sua disgrazia qualcosa di bello, e Chanyeol la rendeva tale. 
Perché Chanyeol lo faceva sentire come se potesse rivedere il sole, il cielo, il mare, le piante, e tutto ciò che avrebbe tanto voluto guardare un'ultima volta.

La salute di Baekhyun, per qualche ragione a lui sconosciuta, peggiorava di giorno in giorno. C'erano dei giorni in cui non aveva neanche le forze di alzarsi dal letto, o persino di mangiare. Delle altre invece si sentiva triste, arrabbiato, felice e di nuovo triste: Nessun schema logico, tutti i suoi stati d'animo erano confusi e indefiniti. 
«Che mi sta succedendo?» 
Aveva domandato al suo fidanzato, mentre veniva accarezzato da quest'ultimo. 
«Starai bene, Baek. te lo prometto.» 
E Chanyeol lo credeva davvero, ma purtroppo, lui non era un dottore. 
«Non voglio morire.» 
Disse improvvisamente.
«Prima sì, ci pensavo ogni istante, vedevo questo buio e l'unica cosa che desideravo era di addormentarmi e non svegliarmi più. Ma poi tu sei entrato nella mia vita, hai spazzato via quell'oscurità nel mio animo e mi hai reso felice, lo stai facendo tutt'ora, ma..» 
Sospirò e socchiuse gli occhi, posando la testa sul petto di Chanyeol; lui avvolse le braccia attorno alla sua vita, stringendolo di più a se. 
«Sento che sto per morire, Chanyeol. C'è un tarlo dentro di me e mi sta divorando lentamente.» 
La sua voce si spezzò sulle ultime sillabe, facendo allarmare Chanyeol, che immediatamente posò un bacio tra i capelli del primo. 
«Non morirai.» 
Ma baekhyun abbassò la testa. 
«Mi ascolti? Non morirai. Magari è solo un'influenza, basta portarti dal medico. So che non vuoi, ma puoi farlo per me, per favore?» 
Lui annuì piano e poi strinse la mano di Chanyeol, e portandola vicino alle sue labbra ci diede un bacio. 
«La tua pelle è così morbida.» 
Era incredibile come Baekhyun riusciva a cambiare argomento così facilmente. Chanyeol guardò le piccole labbra del maggiore lasciare una striscia di baci fino al suo polso, che era coperto dal tessuto di una felpa. 
Baekhyun si allontanò dalle braccia di Chanyeol e si mise in ginocchio sul materasso, tra le gambe del rosso. Poi con le mani cercò il suo viso, ed una volta trovato, le posizionò dietro il suo collo. 
«Di che colore è la tua felpa?» 
«Verde prato.»
Baekhyun sorrise. 
Chanyeol lo capiva al volo, sapeva che voleva un qualcosa per paragonare un colore, perché dire semplicemente 'verde' non era abbastanza. Baekhyun non voleva dimenticarsi tutti i colori che aveva conosciuto, voleva averli vividi nella mente, per sempre.
«Mi piace il verde.» 
Ammise accarezzando le sue spalle, facendo poi scendere le mani sul suo petto. 
«È una stampa in bianco e nero di una strada.»
Esordì chanyeol, notando come le dita di Baekhyun stavano indugiando su quella stoffa che stoffa alla fine non era. Baekhyun sorrise un'altra volta. 
Il rosso rimosse i capelli dalla fronte del maggiore e poi, con il pollice, sfiorò la sua guancia pallida. Baekhyun voleva guardarlo negli occhi, voleva sapere cosa si provasse a guardare il ritratto felicità in viso. 
Certo, già il soltanto poter sentire il tocco di Chanyeol sulla sua pelle lo estasiava, ma voleva di più. Voleva vedere.
Quando però le labbra di Chanyeol incontrarono le sue, di nuovo un'intera galassia si creò nel buio, illuminando tutto quanto. Ricambiò quel bacio chiudendo gli occhi, sapeva che per lui nulla sarebbe cambiato, ma per Baekhyun chiudere gli occhi significava lasciarsi andare
Si era capito fin dal primo istante che quel bacio li avrebbe trasportati in ben altro, ma non si fermarono. Le mani di Chanyeol afferrarono i fianchi di Baekhyun, trascinandolo sotto di se; lui si lasciava guidare dal rosso, accarezzando quel capelli morbidi al tatto. 
«C'è mia madre di sotto...» 
Mormorò Baekhyun gia sopraffatto da tutte quelle emozioni. Chanyeol baciò delicatamente il suo collo e introdusse le mani sotto la sua maglietta, facendogli venire i brividi. 
«Posso toglierla?» 
Chiese, riferendosi a quest'ultima, sussurrandoglielo nell'orecchio. Baekhyun annuì lentamente, e alzò le braccia per agevolare Chanyeol. Lui afferrò i lembi di quella maglietta e gliela rimosse, rilasciando un sospiro. 
«Dio.. Sei meraviglioso.» 
Accarezzò il suo corpo nudo, baciando ogni centimetro di pelle scoperta; Baekhyun, con il cuore a mille, respirava con affanno mano a mano che le labbra del minore arrivavano nel suo punto caldo. 
Voleva sentire Chanyeol, voleva che le loro pelli si attaccassero come se fosse l'unico modo che avessero per respirare. Quindi lo incitò a rimuovere la sua felpa verde prato, posando poi i palmi delle mani sul suo petto. 
Chanyeol lo guardò lasciandolo fare, mentre Baekhyun tracciava con le sue dita gli addominali leggermente scolpiti del minore. 
«Sei meraviglioso anche tu.» 
Da quel punto, entrambi rimasero privi di ogni indumento, i sospiri ed i gemiti pieni di amore invasero quella stanza, e sarebbero rimasti nella mente di Baekhyun, 
per sempre.

Baekhyun aveva bisogno di Chanyeol ogni giorno di più. Ormai era diventato come il suo bastone, che lo aiuta a individuare gli ostacoli e superarli senza problemi. Chanyeol aveva bisogno di Baekhyun ogni giorno di più. Baekhyun era capace di distrarlo dai suoi pensieri più tristi, Baekhyun era stato capace di far scomparire l'universo tranne loro. 
Quel giorno Chanyeol non si sentiva molto bene.
«Forse si ho attaccato l'influenza. Ti avevo detto di non dormire nel letto con me, perché lo hai fatto?» 
Baekhyun lo stava rimproverando, mentre però accarezzava i suoi capelli. 
«Non fa niente, prenderò la medicina e mi passerà, non ti devi preoccupare.» 
I due ragazzi ormai stavano insieme da un anno. Chanyeol non aveva mai lasciato Baekhyun e Baekhyun non aveva mai lasciato Chanyeol. Si amavano ogni istante della loro vita, ogni minuto, ogni secondo. 
Baekhyun, anche se cieco, aveva imparato a vedere Chanyeol. Riconosceva quando qualcosa non andava, lo sentiva. Baekhyun aveva imparato a riconoscere Chanyeol soltanto sfiorando la sua pelle, aveva imparato ogni singola parte del suo corpo a memoria, persino i nei ㅡsolo quelli leggermente rialzati, ovviamente.
Quindi, Baekhyun, aveva sentito le costole troppo pronunciate di Chanyeol sotto le dita, mentre facevano l'amore. Da quando era diventato così magro? Non mangiava? 
Chanyeol gli sembrava meno energico dei vecchi tempi. Certo, Baekhyun era nella stessa situazione, ma vedere Chanyeol in quello stato gli faceva un effetto strano. Di solito il rosso era quello che lo tirava sempre su di morale, che lo incoraggiava ad uscire di casa. 
«Chan, stai bene?» 
«Si, non preoccuparti.» 
Ormai le loro conversazioni erano sempre così. Baekhyun non capiva.
«Cosa ti ha detto il medico?» 
Chanyeol rimase in silenzio per qualche secondo, o forse minuti, Baekhyun non aveva la cognizione del tempo. Il maggiore attendeva una sua risposta, ma essa non arrivava. Così allungò una mano verso il viso di Chanyeol, per qualche motivo sapeva esattamente dove si trovava, e sulle sue dita sentì del bagnato. 
Lacrime?
«Perché piangi?» 
Gli aveva domandato in un sussurro Baekhyun, accarezzando le sue guance. Era preoccupato, la sua voce tremava. 
«Sono sieropositivo Baek.» 
Con una sola frase, il mondo di Baekhyun gli crollò addosso. Nelle sue orecchie sentì un fischio, stava davvero sperando di diventare sordo per non sentir dire quella frase. Le sue dita tremavano, ma non come quando i due si erano baciati per la prima volta. Esse tremavano piene di terrore, di angoscia. 
«Co-Cosa?» 
Baekhyun sperava di aver sentito male, sperava di svegliarsi al più presto da quell'incubo terrificante. 
«Mi dispiace così tanto.» 
Le braccia magre di Chanyeol avvolsero il corpo altrettanto magro di Baekhyun; lo strinsero con debolezza, non perché volesse, ma perché aveva ormai pochissime forze.
E Baekhyun si sentì morire. 
Scoppiò a piangere, quelle piccole stelle che gli facevano luce si stavano spegnendo mano a mano, facendo tornare gli occhi del ragazzo nel buio più assoluto. 
Si sentiva così in colpa. Era ovvio che era stato lui ad infettare Chanyeol; è sempre stato male, e si odiava per aver fatto del male alla persona che amava di più nell'universo. Perché il destino gli aveva riservato una vita così miserabile? E perché l'unica cosa bella gli sarebbe stata portata via per sempre? 
Chissà da quanto tempo quella malattia abitava in lui, chissà quanto tempo gli era rimasto. Sarebbe morto prima lui o prima Chanyeol?

Amore Mio, 
Non riuscirò mai a ringraziarti abbastanza per tutto quello che hai fatto per me. Mi hai reso felice, e temevo che mai più sarebbe nato un sorriso sulle mie labbra. Ma tu sei stato un miracolo che mi ha salvato da tutta quell'oscurità, un miracolo che non sarò mai in grado di ripagare. 
Ti ho amato così tanto, non puoi neanche immaginarlo. Il mio ultimo desiderio è di poter vedere il tuo viso, poter vedere i tuoi capelli rossi, poterti guardare negli occhi e dirti quanto per me tu sia stato importante, e quanto ti amo infinitamente. 
Le tue mani che mi accarezzavano mi facevano sentire così vivo, così felice. Quando la tua voce entrava nelle mie orecchie, dei brividi attraversavano in mio corpo, non facendomi desiderare altro che inciderla su ogni cosa. 
Sei sempre stato tutto quello di cui ho avuto bisogno, tutta la mia luce, tutta la mia gioia. 
Ho odiato la mia vita ma tu me l'hai fatta amare di nuovo, in ogni brutto istante tu ci sei sempre stato; ma adesso la tua presenza è svanita, le tue mani, la tua voce, il tuo profumo. 
Spero che dopo aver fatto questo passo importante io possa vederti, non voglio più aspettare, mi manchi da morire e l'unica cosa che desidero sei tu. 
Perciò a presto, vita mia, 
Non vedo l'ora di vederti

FINE

   
 
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