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Autore: F l a n    19/12/2017    1 recensioni
[Fanfiction scritta per il Calendario dell'Avvento del gruppo Voltron Legendary Defender - IT]
"Keith scartò con cura maniacale il suo pacchetto, sfilando il fiocco con dolcezza e tenendo il regalo ben saldo sulle proprie gambe. Al suo fianco, Lance aveva già stracciato la carta del suo e Pidge stava giocando con il nuovo aggeggio elettronico che gli aveva regalato suo fratello Matt. "
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kogane Keith, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi piace il brivido dell'ultimo minuto, quindi a pochi minuti dalla scadenza di questo 19 dicembre ecco la mia fanfiction per il Calendario dell'Avvento organizzato sul gruppo Italiano dedicato a Voltron Legendary Defender.
Ho ispirato questa flashfic/shottina a Keith; doveva essere un po' più lunga e complessa, ma alla fine spero di esser riuscita a rappresentare comunque come la sua vita sia cambiata grazie ai suoi compagni.
C'è un accennino-ino di Klance per chi ce lo vuol vedere, ma niente di che. Non ha particolari setting in termini temporali, fate vobis.
Spero non ci siano enormi refusi, in tal caso mi dispiace e provvererò a correggere!
Buone feste a chiunque leggerà <3 

Little Things
 
 
Keith scartò con cura maniacale il suo pacchetto, sfilando il fiocco con dolcezza e tenendo il regalo ben saldo sulle proprie gambe. Al suo fianco, Lance aveva già stracciato la carta del suo e Pidge stava giocando con il nuovo aggeggio elettronico che gli aveva regalato suo fratello Matt.
Shiro stava cercando di indossare un maglione troppo piccolo per lui, aiutato da Allura, la quale aveva palesemente sbagliato la misura – o forse era stato Coran?
 
Seduto sul pavimento, tutt’intorno a lui gridava “Natale”. Il caminetto acceso, il vocio delle persone, l’entusiasmo, le luci…
Non aveva mai vissuto niente del genere prima d’ora.  I suoi natali erano sempre stati sottotono, tristi, e raramente aveva ricevuto regali.
Quell’anno, la sua nuova “famiglia” gli aveva donato un maglione rosso con decori improbabili e una tazza personalizzata ma con un design uguale a quella di tutti gli altri. Per dirla tutta, quella era stata un’idea di Hunk. Ci teneva che potessero fare colazione con delle tazze coordinate con i colori delle loro divise. Anche se non lo avrebbe mai ammesso, Keith la trovava una cosa adorabile e avrebbe custodito gelosamente quel regalo.
 
Per molti anni l’unica cosa che aveva chiesto era qualcuno con cui condividere le piccole cose; non aveva mai avuto difficoltà a stare da solo, Keith era quasi cresciuto per esserlo, tuttavia quei rituali, quella “normalità” sembrava calzargli a pennello nonostante il suo essere così scostante e non sempre la persona più calorosa del mondo.
Sapeva di essere un tipo difficile e, alcune volte, si sorprendeva del fatto che gli altri paladini riuscissero ad accettarlo così com’era.
 
“Allora, finisci di aprire il mio regalo sì o no?!” Esclamò Lance, riportandolo alla realtà. Keith sbuffò, facendo finta di essere offeso e ci mise ancora di più.
Ovviamente quello era il regalo da parte di Lance, e Keith non sapeva cosa aspettarsi.
Quando lo vide, però, aprì un poco la bocca e se lo rigirò tra le mani.
 
“Ma è un…”
“Lettore musicale! Una versione aggiornata e più piccola di quello che hai rotto il mese scorso” Lance finì la frase, sorridendo fiero. “Visto che ti alleni spesso e che ami la musica ho pensato che fosse un regalo adeguato… e poi dimmi che non ti conosco! O… forse non ti piace? Non ti piace?” chiese, ansioso, guardando la faccia di Keith, il quale fece un sorriso e con una piccola alzata di spalle scosse la testa e attirò a sé il ragazzo con un braccio, cingendogli le spalle.
“Grazie Lance, è fantastico… davvero.”
Lance fece un sorriso genuino, mettendosi le mani sui fianchi e alzò il viso con aria fiera.
“Sapevo di aver colto nel segno! Se lo accendi ho fatto anche una playlist con alcune delle tue canzoni preferite.”
Keith provò ad accenderlo ed, effettivamente, trovò una lista delle sue tracce più ascoltate. Come Lance le conoscesse era un mistero che non voleva svelare… chissà, magari Pidge aveva fatto qualche magheggio sul suo ex-lettore. Oppure Lance lo conosceva davvero troppo bene.
 
“A tavola!” la voce di Hunk e Coran interruppe quel momento e Lance si alzò di scatto in piedi, porgendo la mano a Keith per aiutarlo.
Un tripudio di cibo di ogni tipo li stava aspettando e, niente meglio di quella tavola, poteva riassumere le loro differenti provenienze.
 
Quando Keith si sedette al suo posto si mise il tovagliolo sulle gambe e guardò ciò che lo circondava: un quadro perfetto di persone totalmente diverse tra di loro non solo di carattere ma anche di razza. Era tutto ciò che di più improbabile si potesse vedere nell’intera galassia, ma andava bene così; non c’era niente di imperfetto in tutto ciò, non c’erano posti vuoti, non c’erano facce tristi o momenti di solitudine.
C’era il calore di una famiglia costruita da persone sole o che, in qualche modo, avevano perso qualcosa o qualcuno, e che lo stavano ritrovando negli altri presenti in quella tavola.
 
Keith poteva vederle chiaramente, quelle piccole cose che aveva sempre desiderato: i regali, i dolci, la tovaglia con le decorazioni, i fiocchi di neve finti appesi alle finestre e i sorrisi delle persone a cui voleva bene.
 
Si rallegrò a sua volta, gustandosi il suo primo vero pranzo di Natale in famiglia.
   
 
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