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Autore: Inquisitor95    20/12/2017    1 recensioni
Endymion è un continente vasto, da poco uscito dal terribile dominio degli elfi. Ma finalmente gli umani vedono la luce in quella che si prospetta l'Era della Gloria e sono tornati a dominare i loro castelli e le loro terre com'era prima; saranno davvero finite le sofferenze? Il continente si adatterà alle nuove condizioni politiche o finirà distrutto dal gioco delle Casate? A tramare dietro questo pericoloso gioco, c'è una setta di maghi che minaccia l'ordine con il caos.
Vivere o morire. Questa è la costante scelta che i tre protagonisti saranno obbligati a compiere passo dopo passo. Il fuoco dilaga, combatterai o brucerai con esso?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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{Astrid}

30.

…Colui che sorride alla morte.

 

Il giovane Osservatore rimase pietrificato dalla scena che stava vivendo: non solo Neferi era un traditore e un assassino visto che aveva ucciso Agis probabilmente senza sentire rimorso. C’erano altre persone negli Osservatori dell’Abisso che tramavano contro le alte gerarchie, lo Studioso era uno di quelli.

« Allontanatevi dal Varco prima che io sia costretto a farvi del male! » disse Astrid puntando la spada contro i due Osservatori nemici, il mago non sembrò neanche sentirlo visto il suo stato di trance dovuto alla connessione spirituale col Varco.

« Provaci pure. Renderesti tutto superfluo. Ormai il Varco è attivo e tra meno di un’ora la Cattedrale verrà rasa al suolo e ogni Osservatore verrà ucciso nell’esplosione oscura che questo evento genererà. » disse lo Studioso guardando con sfida gli occhi di Astrid, il ragazzo non resistette più, fece per correre in avanti quando lo stesso Studioso allungò una mano facendola brillare.

Un piccolo cerchio comparve attorno all’arto e cominciò a ruotare mostrando alcune rune, quando quella strana magia si fermò anche Astrid sentì il proprio corpo irrigidirsi. Sentiva un potente flusso di magia intorno a sé, penetrava fino alle ossa e stringeva talmente tanto forte da fargli provare dolore al minimo movimento. Il giovane ragazzo fu costretto a fermarsi mentre Neferi gli si avvicinava con fare minaccioso, non per ucciderlo però visto che non erano quelle le intenzioni dello Studioso.

« Come hai potuto tradirci, Neferi? Sei un viscido verme! » disse Astrid stringendo i denti per la rabbia, il ragazzo scuro gli fu ormai vicino, incrociò le braccia e ancora una volta Astrid si soffermò sul sangue del tirapugni indossato dal ragazzo. « Come hai potuto uccidere Agis dopo tutto questo tempo!? » chiese ancora.

Neferi parve immobilizzarsi a quell’accusa, i suoi occhi rivelavano la chiara verità e distolse lo sguardo. « Non sarebbe dovuto morire. Non doveva neanche trovarsi con me quando sono sceso alle segrete per liberare il mago. » non provò a cercare scuse e Astrid sentì quasi una sensazione di liberazione sapendo che Neferi era davvero l’omicida di Agis.

« Era un tuo amico! » urlò Astrid carico di rabbia.

« Non pensare che non lo sapessi! Agis non sarebbe dovuto essere con me. L’ho incontrato per un puro caso e quando ha insistito per scendere con me nelle segrete ho cercato fino all’ultimo di fargli cambiasse idea. Ma avevo un compito, » disse guardando alle proprie spalle e rivolgendo al mago libero. « ho scortato il mago fuori dalla prigione e quando abbiamo ucciso gli altri due gli ho dato la possibilità di arrendersi e di lasciarci passare ma ha insistito. Ha cercato di combattere e sapevo che se l’avessi lasciato vivere non saremmo potuti arrivare qui. »

Ancora una volta Astrid provò fitte di dolore in tutto il corpo, aveva cercato di muovere il braccio per dare un pugno in piena faccia dell’altro e questo gli aveva fatto subire l’effetto della magia costringendolo nuovamente al restare fermo. « Mi hai fatto tante storie perché a Fossa Profonda avevo cercato aiuto in una spia. Eri offeso a morte con me per la relazione che ho con Caius… fin quanto le tue azione sono da ritenersi migliori delle mie? » chiese Astrid parlando con rabbia nella voce, Neferi chinò il viso senza guardare lo Studioso che si godeva la scena in silenzio.

« Perché tu sei sempre stato parte del nostro grande piano. Fino all’ultimo speravo di riuscire a convincerti che il Varco è un limite ai domini degli uomini. Che il mondo degli spiriti oscuri e quello degli umani sono la stessa cosa e non serve questa barriera. » spiegò Neferi senza alzare il volto. « Ma le tue azioni e il tuo modo di vivere mi hanno fatto capire che non ci sarà mai la possibilità di farti aprire gli occhi. Inoltre sono sempre più convinto che saresti un anello debole nella nostra catena. »

« Così far catturare quel mago era tutto un piano; un modo per farlo entrare qui nella Cattedrale marmorea e distruggere il Varco. Ma perché proprio un Piromane? » chiese Astrid, Neferi stesso però non seppe rispondere a quella domanda e a tal proposito intervenne lo Studioso facendosi avanti.

La sua figura uscì dall’ombra che stava pervadendo la sala mostrandone quindi i tratti del volto: occhi e capelli grigiastri facevano pensare che fosse molto più vecchio della sua età, ma il viso era pulito e probabilmente aveva una decina d’anni in più; Astrid pensò che fosse il costo della sua magia e per questo si spiegò anche le mani completamente bruciate che scendevano lungo i fianchi mantenendo il costante controllo della magia.

« Intere ere orsono, gli elfi combatterono al fianco degli umani contro i Cavalieri Neri per liberare il continente dalla minaccia dell’eterna oscurità. Quando l’esercito oscuro venne finalmente sconfitto, venne confinato in una dimensione oscura creata unicamente grazie alla magia degli elfi. Tuttavia, ci si accorse che nonostante i numerosi e potenti incantesimi lanciati, i Cavalieri trovavano sempre il modo di oltrepassare il Varco, per questo la guerra si protrasse per alcuni anni ancora. » lo Studioso fece una pausa avvicinandosi alla balaustra di pietra e indicando il Varco i cui colori venivano mischiati e muovendosi come se fossero vivi.

« Il Varco era fatto di luce, ma l’oscurità dei Cavalieri Neri era più forte. Così si decise una nuova linea d’azione: anziché usare il fuoco e la luce per sigillare l’ingresso, venne utilizzata l’arcana via del gelo. In pratica: il Varco è il risultato del fuoco intrappolato in cristalli di ghiaccio formati da potenti incantesimi creati dal Circolo della Stregoneria. » concluse lo Studioso, Astrid tirò da solo le somme di quello che gli era appena stato detto come se fosse una grande rivelazione.

« Quindi un mago del fuoco può distruggere il Varco usando incantesimi che si sovrappongano a quelli antichi. » disse l’Osservatore e lo Studioso annuì soddisfatto di essere stato capito dal giovane ragazzo. “Ghiaccio e cristallo. E se fosse in qualche modo collegato a me?” pensò riflettendo su tutte le volte che non si era accorto dei movimenti del Varco e delle vibrazioni.

Neferi rimase al fianco di Astrid mentre il ragazzo rifletteva su tutto quello che era successo alla Cattedrale in quei mesi, stava cominciando a sentirsi in qualche modo responsabile. Se non aveva visto i segni allora era colpa sua se il Varco era talmente tanto instabile? I suoi sensi di colpa di rifletterono nella sua espressione.

« Non ti crucciare, Astrid. Non potevi fare nulla per fermarci, la ruota ormai è messa in circolo e presto il mondo rivedrà la comparsa dei Cavalieri Neri e del loro oscuro comandante. » disse lo Studioso, tuttavia il ragazzo non si poteva dare pace, strinse i pugni cercando di muoversi ancora ma il dolore era troppo forte.

Se solo fosse riuscito a liberarsi da quella magia avrebbe potuto fermare il mago che stava violando il Varco. « Perché? Questo è ben oltre qualunque credo religioso o fanatismo. Qual è lo scopo della riapertura del Varco? Il mondo verrà inghiottito dall’oscurità. » chiese Astrid cercando nuove rispondere, ancora una volta lo Studioso si preoccupò di fornire la spiegazione.

« Alcuni dei più antichi testi elfici che io stesso ho tradotto parlavano dell’incarnazione di una potente divinità che guidava l’esercito dei Cavalieri Neri. » cominciò parlando lentamente. « Gli elfi antichi veneravano solo tre divinità a differenza nostra; il primo era il Tempo, una possente entità capace di osservare le ere scorrere come secondi di una clessidra. Il secondo dio era chiamato Fato, egli era considerato come un solo individuo ma la maggior parte degli elfi erano soliti pregarlo come se fossero tre mezze-dee che erano in grado di creare ed orchestrare i fili intrecciati del destino. » fece una nuova pausa e prima di continuare si avvicinò di alcuni passi ad Astrid dando da essergli ormai vicino. « L’ultimo dio è la Morte, fiero cavaliere che vestiva di un’armatura di diamanti anneriti, un essere che dava e toglieva la vita, colui che avrebbe iniziato il mondo a quella che era la fine di tutte le cose. »

« Un Cavaliere Nero sarebbe la Morte? Questa è una completa idiozia! Non ci sono dei o divinità, non esiste nulla al di sopra di noi! » disse Astrid cercando di sventare quella follia, stando alle leggende degli elfi però sembrava una spiegazione a quello che era accaduto secoli fa durante l’Era Oscura.

Neferi si offese visto che quello in cui credeva era stato ridicolizzato da Astrid, il ragazzo scuro si mosse al fianco dell’Osservatore sferrandogli un pugno in pieno viso col tirapugni.

Astrid sentì la pelle strapparglisi dal viso con forza, il dolore che provò era tale da aver reso sordo, sentiva soltanto un fischio acuto e sentiva di perdere conoscenza. Il sangue gli colò dalla bocca che aveva spalancato perdendo sensibilità alla mandibola.

« Così impari figlio di puttana! » disse Neferi dopo qualche minuto, senza sapere come Astrid si trovò disteso a terra, non sentiva più la morsa della magia su di lui.

« Non c’è onore nel colpire chi è senza armi e impossibilitato ai movimenti. Mi chiedo cosa vi abbia insegnato il vostro mentore! » disse lo Studioso, dal tono che aveva usato sembrava piuttosto disgustato e arrabbiato con Neferi ma era chiaro anche che le sue attenzioni erano rivolte al Varco.

« Vi… fermerò… » disse Astrid ritornando a percepire il mondo intorno a sé, sentiva il sangue scorrergli nella parte destra del viso, rivoli che gli colavano dalle tempie e alla guancia facendogli il solletico, provò a farsi forza sulle braccia per tornare in piedi.

« Vedi Astrid, per quanto tu possa essere forte e avere buona volontà non potrai fermarci. Il nostro ordine crede nella liberazione dei Cavalieri Neri per impossessarsi del potere della vita e della morte. Pensa quale dono sarebbe ricevere la benedizione della Morte. Un potere superiore persino agli Oggetti Divini; potremmo davvero cambiare le cose e portare la vera pace ma per farlo dobbiamo fare dei sacrifici e lasciare certe cose alle spalle. » disse lo Studioso convinto della propria teoria. Astid ascoltò nuovamente capendo che c’era molto di più del fanatismo nelle parole dell’uomo e della dottrina di quell’ordine.

« Siete solo dei figli di puttana! » disse il ragazzo tornando finalmente in piedi e prendendo percezioni della sala, ancora una volta però Neferi sferrò un pugno che prese il ragazzo in pieno viso facendolo cadere indietro.

« Avanti flagello, fammi vedere di cosa sei capace! » disse il ragazzo scuro sfidando ufficialmente Astrid, il giovane Osservatore provava talmente tanto dolore alla testa da non rendersi neanche conto di essersi messo subito in piedi.

Il sangue gli colava persino sugli occhi facendogli vedere uno strato di nebbia rossa che lo rendeva furioso. « Giuro che ti apro in due! » urlò il ragazzo stringendo la propria spada e lanciandosi contro quello che era il vecchio compagno di squadra.

Astrid sferrò un colpo veloce con l’arma e Neferi lo parò col dorso della propria mano protetto ovviamente dalla sua arma, nuovamente cercò di colpirlo con un pugno ma stavolta il ragazzo fu più veloce ed evitò il colpo; nonostante la sua agilità Neferi era un osso duro da abbattere.

Il ragazzo scuro strinse la punta della spada in modo da limitare i movimenti di Astrid che però fu più furbo: sferrò un calcio con tutta la forza costringendo Neferi ad indietreggiare lasciando quindi la spada, fu il momento più opportuno per sferrare un altro colpo di spada che il nemico evitò con fortuna sbattendo nella balaustra e rischiando di cadere di sotto.

Astrid si guardò indietro osservando lo Studioso e il mago, il primo non sembrava minimamente interessato al combattimento, anzi, probabilmente era il modo migliore per perdere tempo.

Il ragazzo non si lasciò trattenere ancora a lungo, il suo bersaglio diventò proprio lo Studioso ma quella distrazione gli costò quasi la vita quando Neferi gli si lanciò addosso, Astrid si spostò di lato evitando i colpi del nemico e sferrando altri fendenti con la spada che ancora una volta vennero bloccati dal nemico che si trovò faccia a faccia con il ragazzo.

« Non pensare minimamente di aver finito con me. Smettiamola di giocare e facciamo sul serio. » disse Neferi, il suo viso era vicino a quello di Astrid che ne approfittò per giocare sporco: caricò una testata colpendo in pieno il naso del ragazzo scuro rompendogli l’osso e facendolo sanguinare.

Il ragazzo fu costretto a lasciare la presa sulla spada indietreggiando fino alla balaustra e ancora una volta Astrid cercò di ucciderlo con un affondo; nonostante le sue difficoltà, Neferi riuscì ed evitare il colpo per poi aggrapparsi alla corazza del ragazzo e spingendosi indietro così da cadere nel piano di sotto.

Astrid cercò invano di resistere ma fu trascinato insieme a Neferi sbattendo la schiena sul pavimento; preso dall’adrenalina però si rialzò subito cercando la propria spada, il sangue gli era finito negli occhi e bruciava da morire.

« Non riuscirai a battermi! » urlò Neferi, si era distanziato di qualche metro a giudicare dal tono della sua voce, Astrid cercò di mantenere la concentrazione e si stropicciò gli occhi nel tentativo di togliersi il sangue. Neferi aveva incoccato una freccia.

Senza pensare si spinse di lato non appena avvertì il fischio della freccia cadendo proprio sulla sua spada, la prese per il manico e corse mentre cercava di alzarsi sferrando un colpo quando fu alla giusta distanza da Neferi che fece in tempo ad incoccare una seconda freccia ma sparandola senza un bersaglio nel mirino.

« Ti ho sempre trovato un tipo che pensava solo a blaterare e credo proprio di avere avuto sempre ragione! » disse Astrid in balia della fatica, il suo fendente era stato bloccato dalla corazza di Neferi che non aveva fatto in tempo a pararsi.

Il colpo di spada aveva spezzato la cotta di maglia che proteggeva il fianco del ragazzo infilzandosi quindi tra le costole. Il sangue cominciò a riversarsi fuori dalla ferita tingendo la lama di rosso; Neferi lasciò andare l’arco facendolo cadere a terra e con entrambe le mani liberare afferrò la spada nel tentativo di impedirgli di avanzare prima che fosse segato in due.

« Bastardo! » urlò il ragazzo scuro di pelle, i suoi occhi balzarono velocemente verso lo Studioso con l’intento di chiedere aiuto ma il suo orgoglio non glielo permise.

Neferi mosse un braccio affinché potesse colpire nuovamente in faccia Astrid, il ragazzo però non volle ricevere il colpo costringendosi quindi a separarsi dall’Osservatore traditore sfilando via la spada con un movimento veloce e non letale come avrebbe voluto, Neferi stava ancora in piedi davanti a lui.

Astrid stava pensando di colpire nuovamente il vecchio amico quando il Varco riprese a tremare proprio come aveva fatto prima; il ragazzo spostò lo sguardo verso il mago notando che l’aura rossastra sembrava essersi addensata, questo spinse l’Osservatore a rivedere le sue priorità e nonostante avrebbe voluto eliminare Neferi dovette cercare un modo per sfuggire allo scontro.

Cominciò a correre verso la parete cercando di calcolare i tempi per il salto così da raggiungere la balaustra e subito Neferi capì ciò che voleva fare l’altro: fece la stessa cosa ma dal lato opposto della sala per arrivare prima del ragazzo.

Tuttavia nonostante Astrid fosse in condizioni fisiche migliori rispetto all’ultimo colpo inflitto, era rallentato nei suoi movimenti dai due colpi ricevuti prima alla testa. Fece un salto aggrappandosi alla parte inferiore della balaustra spingendosi con forza verso l’alto, con suo stupore vide qualcuno allungare la mano verso di lui e alzando gli occhi vide Ongor e Caius che gli tendevano le braccia così da sollevarlo.

Astrid non ebbe modo di parlare che i due lo caricarono di peso sopra la balconata tirandolo verso di loro. « Come avete fatto a passare? Il corridoio era inghiottito dalle fiamme! » chiese Astrid sconvolto dal ritrovare i propri amici nella sala.

Caius sapeva bene che Astrid non aveva aspettato i rinforzi e si era gettato oltre le fiamme senza pensarci; Ongor rispose invece per quello che avevano fatto loro due: « Probabilmente come hai fatto tu, usando le scale! » disse Ongor indicando il secondo passaggio, Astird non aveva pensato di utilizzare l’altra scalinata, ci avrebbe impiegato troppo tempo per fare il giro della Cattedrale e proprio grazie a questo motivo era arrivato per primo.

« Che cazzo sta succedendo!? » chiese Caius quando Astrid si trovò finalmente in piedi al suo fianco, il ragazzo ebbe l’impulso di abbracciare il suo salvatore ma si contenne visto che erano ancora in mezzo alla battaglia. L’Osservatore indicò i due traditori.

« Neferi e lo Studioso fanno parte di una specie di ordine. Sono in collaborazione con i Piromani; vogliono riaprire il Varco! Devo fermare il mago altrimenti non avremo speranze, voi due toglietemi di mezzo gli altri due! » disse in risposta, entrambi gli Osservatori annuirono sbigottiti dinnanzi alla rivelazione del tradimento del loro vecchio compagno di squadra.

I tre ragazzi si separarono camminando lungo la passerella e tenendo impegnati i rispettivi bersagli: Caius entrò nello scontro contro Neferi che cercò in tutti i modi di rallentare Astrid ma quello passò oltre insieme all’amico più robusto. Ongor corse velocemente per lottare con lo Studioso mago tenendo la propria ascia davanti al viso insieme ad uno scudo per cercare di difendersi da eventuali magie che gli sarebbero state lanciate contro.

Astrid si trovò quindi direttamente ai piedi del Piromane che abbassò gli occhi. « Te l’avevamo detto, Osservatore. La fine sta per avvicinarsi, una volta che il Varco sarà aperto, il Prescelto della luce sarà rivelato e verrà a noi per liberare il mondo dalle tenebre e portare le sue fiamme in tutta Endymion. » disse il mago spostandosi leggermente col corpo, restava ancora sollevato ad alcuni metri da terra sempre vicino alla balaustra così da mantenere il collegamento spirituale col il Varco alle sue spalle.

Astrid impugnò l’elsa della spada con entrambe le mani così da minacciare il mago. « È per questo che voi Piromani siete in combutta con questo nuovo ordine? Mi dispiace dirtelo ma nessun Prescelto a portare le sue fiamme al mondo. » disse l’Osservatore, era pronto per scattare ma decise di avvicinarsi lentamente al mago. Quello fece un mezzo sorriso.

« Poco importa quello che credi. Perché sarai il primo a morire tra le fiamme ardenti in sacrificio alla Fiamma Divina! » urlò in risposta il mago; mosse le sue mani con un movimento quasi danzante e spinse le braccia in avanti.

Lingue di fuoco comparvero intorno alle braccia del ragazzo inghiottendole completamente in una spirale fiammeggiante, non appena quello chiuse le mani stringendo i pugni, le fiamme si mossero da sole convergendosi in Astrid nel tentativo di bruciarlo vivo: chiunque sarebbe morto incenerito vista la forza distruttiva dell’incantesimo ma Astrid non ne fu scalpito.

Le fiamme lo abbracciarono senza ferirlo, facendogli provare una sensazione di potere mai sentita prima d’ora. Era la prima vera volta che veniva attorniato dal fuoco sentendo una strana sensazione di controllo: come se potesse decidere lui stesso come muovere le fiamme controllando quella magia.

Con un movimento veloce della spada, le fiamme si dissiparono sotto il controllo di Astrid che le spense del tutto uscendo dalla voragine di fuoco senza alcun danno, i suoi vestiti stavano ancora bruciando e tutta la parte di stoffa era praticamente cenere, persino i pezzi di armatura erano talmente incandescenti che Astrid ne sentiva lo sfrigolare sulla propria pelle come carne sulla brace.

« Ma questo non è possibile! Dovresti essere morto! » urlò il mago con disappunto mentre l’Osservatore si avvicinava a lui con la spada rovente, se le fiamme fossero state poco più forti probabilmente il metallo si sarebbe completamente liquefatto per il forte calore avvertito dal giovane.

« Hai ragione. Ma io non sono un semplice Osservatore dell’Abisso. Sono Astrid e sono un fottuto guerriero. » disse Astrid in risposta al mago, camminando arrivò davanti al mago la cui disattenzione lo aveva fatto scendere dalla sua elevazione, tanto bastava per essere colpito

« Tu sei il Prescelto della luce! » disse il mago capendo la verità, i suoi occhi sbarrati facevano già presagire l’imminente morte; Astrid non attese un secondo di più infilzando la spada dentro il petto del mago distruggendone le ossa e fondendo qualunque organo ci fosse sulla sua strada trapassandolo di netto.

« Credi quello che vuoi ma non importa, non ti servirà dove stai per andare. » rispose il ragazzo sussurrandolo all’orecchio del mago, tuttavia quello era ormai morto generando una puzza che fece storcere il naso all’Osservatore che si separò di netto.

La sua spada aveva subito delle deformazioni e la sua lama era ondulante visto che l’aveva infilzata mentre era ancora debole. Tuttavia la morte del mago interruppe il processo di apertura del Varco, non prima però che qualcosa ne fuoriuscisse.

La stanza venne immersa nella luce per un breve attimo, poi un rumore metallico echeggiò all’interno della Sala dell’Abisso e numerose increspature comparvero sulla superfice di cristallo del Varco che divenne nuovamente immobile tingendosi però di una luce nera trapuntata di punti bianchi e splendenti.

Una figura ricoperta da un alone nero era atterrata nel fondo della sala al piano inferiore, Astrid la osservò stranito cercando di vedere oltre il fumo che quella emetteva ma non ne ebbe ulteriore possibilità: sia lo Studioso che Neferi comparvero al fianco della figura e scomparvero grazie a una delle magie dell’Osservatore.

“Maledizione, sono fuggiti!” urlò Astrid dentro di sé, a quel punto le sue attenzioni vennero richiamate Caius che aveva subito leggeri colpi per via dei tirapugni, aveva un grande livido in fronte ma nulla di grave. « Stai bene! »

I due evitarono di abbracciarsi visto che l’armatura di Astrid stava ancora fondendo, si limitarono a guardarsi negli occhi e fu più di mille parole. Quando Astrid cercò con lo sguardo Ongor lo vide steso a terra, apparentemente morto. Caius si lanciò subito in aiuto dell’amico lasciando quindi il compagno, Astrid cercò di avanzare ma lo scontro era stato troppo stressante e non resistette oltre: sentì le gambe cedere e ben presto si trovò a terra svenuto.

Quando il ragazzo riaprì gli occhi, si trovava steso nel proprio letto, riconobbe la stanza ovviamente e i suoi abiti in una sedia con una grande palla di pelo bianca e grigia che riposava sopra. « Accidenti non dirmi che sei rimasto qui per me… »  disse Astrid appena sveglio rivolgendosi al gatto, qualcosa al suo fianco si mosse e il ragazzo si voltò trovando il proprio compagno di squadra.

« Certo, pensavi che me ne sarei andato? » chiese Caius spingendosi addosso al compagno, gli prese il viso tra le mani ricercando le sue labbra per dargli un bacio intenso. « Sono felice che ti sia risvegliato, cominciavo a temere il peggio. » disse il ragazzo quando si separò dal dolce bacio, Astrid quasi sentì il fiato mozzarglisi quando il compagno si era staccato da lui.

« Che cosa è successo? » chiese.

« Neferi ti aveva dato delle gran botte in testa! Hai perso molto sangue e quando la battaglia è finita sei crollato. Almeno questo è quello che ho capito. Un giorno di sano riposo dovrebbe averti messo in sesto, a sentire il guaritore. » rispose Caius, Astris in effetti si sentiva molto meglio, si mise a sedere sul letto rabbrividendo, nonostante avesse degli abiti per la notte sentiva comunque parecchio freddo entrargli fino alle ossa.

« Neferi e lo Studioso sono fuggiti con quella… cosa che è uscita dal Varco. » disse Astrid a mo’ di conferma. Caius annuì e il sorriso scomparve dal suo volto diventando serio.

« Dove aver portato Ongor e te in infermeria ho riferito all’Alto-comandante. Non possiamo far altro che fare ipotesi su quello che è uscito; voleva parlare con te non appena ti saresti ripreso. Ma credo di potermi permettere ancora un paio di ore con l’Osservatore che ha salvato la Cattedrale! » continuò Caius con sguardo fiero, la sua felicità riuscì a strappare un sorriso anche ad Astrid nonostante la gravità della situazione.

« Ongor? Che cosa gli è successo? » chiese il ragazzo interessandosi alle condizioni dell’amico, era convinto che fosse morto, lo aveva visto steso e privo di sensi e lo Studioso sembrava conoscere incantesimi molto potenti.

« Non lo sappiamo. Sembra essere stato colpito da una magia potente e adesso è come in stato di coma. Ne sapremo di più tra qualche giorno monitorando le sue condizioni. Ma sono convinto che ce la farà, è un tipo tosto! » continuò Caius mordendosi le labbra e guardando un punto vuoto nel pavimento, l’altro Osservatore chiuse gli occhi sperando.

« Sono contento che almeno tu stia bene. Non avrei potuto sopportare di perdere anche te. Agis… » balbettò Astrid, ma dalla tetra luce che comparve negli occhi di Caius era chiaro che avessero già scoperto il suo corpo nelle prigioni. « È stato Neferi. Me lo ha confermato lui stesso. » continuò Astrid, l’altro continuò ad annuire e sospirò pesantemente.

« Sì, lo immaginavamo. Mi chiedo che cosa abbia portato due Osservatori al tradire la loro confraternita ma davvero non riesco a trovare una risposta. L’importante comunque è che stiamo bene io e tu. Agis avrebbe voluto che non ci soffermassimo sul suo ricordo. » disse ancora Caius e Astrid fu pienamente d’accordo con lui.

Si spostò quindi dalla sua posizione in modo da mettersi seduto al fianco di Caius nel letto. « Non ci si annoia mai qui eh? » chiese Astrid cercando di fare del sarcasmo per spezzare la tensione tra i due, ma non era solito farlo quindi il suo tentativo risulto parecchio impacciato e fu notato ma comunque assecondato.

« No, decisamente. » si limitò a rispondere Caius con un largo sorriso cercando la mano del ragazzo amato e stringendola con affetto, la stretta fu ricambiata con lo stesso sorriso da Astrid.

Diverse ore più tardi prima del tramonto, Astrid era nuovamente all’interno della propria camera preparando la borsa da viaggio per la lunga avventura che lo aspettava insieme a Caius. Ora più che mai era importante chiedere aiuto al Circolo della Stregoneria; il ragazzo aveva avuto modo di andare nell’ufficio dell’Alto-comandante: Bradan aveva espresso il timore che Astrid non fosse pronto per partire viste che le sue lesione erano molto gravi, tuttavia il ragazzo insistette per non volersi separare da Caius.

« Siete stato voi e Adalvin a consigliare un momentaneo effettivamente allontanamento dalla Cattedrale; inoltre io era là proprio mentre lo Studioso e il Piromane stavano cercando di distruggere il Varco. »  non furono necessari altri preamboli prima che Bradan confermasse la missione dando il permesso ad Astrid di lasciare la Cattedrale quella sera stessa.

Successivamente Astrid era andato nella Sala dell’Abisso per vederne le condizioni: sembrava tutto normale, come se la battaglia del giorno precedente non ci fosse stata eccetto che il colore del Varco era rimasto immobile di quel profondo nero trapuntato da quei punti bianchi che, a seconda di come Astrid si spostava per la passerella, sembravano fissarlo come se fossero occhi.

« Di sicuro ci saranno conseguenze per quello che è successo. Non possiamo concentrarci sulla caccia ad Aster e Neferi in questo momento, il Varco ha la nostra massima priorità e nessun altro Osservatore deve assentarsi dalla Cattedrale. Dobbiamo scoprire se ci sono ancora spie all’interno. » disse Adalvin quando fu raggiunto dal proprio allievo, Astrid mostrò la stessa preoccupazione ed era pienamente convinto che avrebbe scoperto un’eventuale spia.

Aster era il nome che Astrid scoprì appartenere allo Studioso. Subito dopo aver controllato le condizioni del Varco, il giovane Osservatore era andato in infermeria per un ultimo controllo ma soprattutto per sapere delle condizioni di Ongor.

« Credo sia magia; sembra stabile. È come se fosse semplicemente… addormentato! » aveva detto il guaritore, era un Osservatore talmente tanto vecchio che spesso raccontava a chi lo veniva a trovare del precedente Alto-comandante. « In tutti i miei anni non ho mai visto una cosa del genere. Il tuo amico è forte però e non morirà, riusciremo ad aiutarlo. » anche il vecchio guaritore aveva detto le stesse parole di Caius.

Ma Astrid sapeva bene che Ongor era forte, non c’era bisogno che qualcuno glielo confermasse. Salutò quindi l’amico allontanandosi così da tornare nella propria stanza cercando di darsi pace per quello che era successo e il suo “fallimento”.

« Tutto bene? » chiese Caius quando i due si incontrarono alle scuderie, due cavalli erano stati già preparati per loro e il ragazzo aveva già posizionato la propria da viaggio sul cavallo. Si avvicinò ad Astrid prendendolo per i fianchi ed aiutandolo a salire sul destriero non curandosi del fatto che intorno a loro altri Osservatori li stavano fissando già da un po’.

« Sto bene, non c’è bisogno di aiutarmi. Non ho mica una menomazione alle mani! » disse Astrid infastidito, Caius sembrò non dargli ascoltò e osservò meglio le ferite del viso che però erano coperte dalle garze e dalle bende.

« Nulla che non si possa riparare, resti comunque un bel vedere anche così. » disse Caius sottovoce, mordicchiandosi le labbra con fare seducente e facendo lo spavaldo; questo fece ridacchiare Astrid che in rare occasioni dava corda al giovane in momenti come quello, dal solo sguardo poteva intuire un forte desiderio.

« Sali sul cavallo. Sull’animale. » disse tagliando corto prendendo le redini del suo cavallo, si spinse mettendosi poi comodo sopra la sella e tenendosi pronto per partire. Caius fece lo stesso movimento continuando a ridacchiare ed entrambi si spostarono verso il cancello principale in fase di apertura.

« Dunque ci siamo. Il grande viaggio, tra qualche mese torneremo con la soluzione per ripristinare il Varco, sempre se ci sarà ancora una Cattedrale nel quale fare ritorno. » disse Caius col volto scuro, potevano accadere molte cose in quei mesi di assenza. « Quindi da che parte si va? » chiese infine il ragazzo.

Astrid si voltò verso destra indicando la lontana linea dell’orizzonte dove il sole stava tramontando oltre le montagne e le estese valli di quelle terre gelate. « Ad ovest. » 





Angolo Autore:
Finalmente giunti al capitolo conclusivo^^ Lo so, magari un po' inaspettato magari era chiaro che finisse così ma tutte le cose belle devono finire ^^
Spero che vi sia piaciuto leggere questa piccola storiella, mi piacerebbe molto sentire i vostri pareri e le vostre opinioni così da valutare se pubblicare o meno (al momento giusto) i successivi capitolo del secondo volume (visto che siete stati molto silenziosi!! u.u); mi piacerebbe molto sapere anche se ci sono stati momenti che vi hanno tenuto col fiato sospeso e se ci sono stati eventi facili da prevedere o se c'erano cose che non vi sono piaciute.
A presto (spero)

  
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