Fanfic su artisti musicali > Depeche Mode
Ricorda la storia  |      
Autore: Claudiascully    20/12/2017    0 recensioni
un dondolo in una notte afosa cambierà per sempre la sorte di uan ragazza e dei suoi idoli...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il dondolo Si incontrarono a notte fonda davanti al frigorifero della cucina. Una notte di agosto calda e afosa. L’appartamento era quello che dividevano tutti insieme dopo il loro arrivo a Bonn per il tour estivo. Lei non riusciva a dormire e comunque non sarebbe dovuta essere lì, lui ubriaco e assonnato cercava qualcosa di fresco. Lei era quasi nuda, scarmigliata e un po' sbronza o forse altro. La bottiglia d’acqua che prese dal frigo suonava come un anacronismo in quel momento. La porta della stanza dove Dave dormiva era socchiusa. Calore, odore di alcool e di altro provenivano da lì in un’atmosfera di degrado urbano, di sudore e sesso, di vita fuor degli schemi “Ehilà Mart”,biascicò lei puntandogli addosso i suoi occhi celesti. Lui di rimando la squadrò con i suoi altrettanto celesti. “Che ci fai qui a quest’ora?” “Non pensi dovresti chiedermi piuttosto perché sono nuda davanti ad un frigorifero in piena notte?” Lui guardò oltre le sue spalle, balbettò qualcosa di indecifrabile e lei capì che forse non era la domanda adatta. “Bevi anche tu qualcosa?” chiese lei sperando di intavolare un discorso “ Si,ma beh credo un po' più alcoolico di ciò che stai bevendo tu” disse lui indicando l’acqua di lei. “Ah! se preferisci rovinarti così!” rispose lei seccata. Lui capì che era un attacco personale dati i suoi trascorsi, ma come sempre lasciò correre. L'aria era calda, non passava un filo di vento e la notte sembrava infinita. Si era creato un empasse dal quale nessuno dei due sapeva come uscire per cui rimasero fermi a guardarsi per un po' e a studiarsi come se non si conoscessero affatto, come se si vedessero per la prima volta e poi fu lei a rompere il ghiaccio: "Magari mi metto qualcosa addosso ed esco sul balcone...ti va di farmi compagnia? "lui annuì, portò con sè una bottiglia di whisky,si passò una mano tra i capelli biondi e ricci e la seguì mentre nell'altra stanza, ignaro, Dave dormiva. Si sedettero vicini, su un dondolo alquanto bizzarro. Notte stellata e tersa, di quelle notti che stanno lì apposta per te. Lei accese una sigaretta, flemmatica, silenziosa, poi aspirò lentamente buttando il fumo in alto. Lui mandò giù un sorso di whisky. Incrociò le gambe e le chiese" Vieni da camera sua?" Lei glissò la domanda e si girò a guardarlo" Domanda di riserva?" disse strizzandogli l'occhio, ora più rilassata. Lui abbassò la testa guardandosi le ginocchia e sussurrò" Non ne dico una giusta stanotte" e guardò in alto. Il fumo saliva lento verso il cielo stellato e lei disse "No figurati, non si tratta di questo…diciamo che non è un buon momento. Sai...posso capire tutto e comprendo le manie da prima donna, ma quando si riduce in quelle condizioni io non lo sopporto...e detta tra noi, fa passare la voglia" Lui la guardava con occhi adoranti, avrebbe scalato il K2 in notturna se lei glielo avesse chiesto, da sempre era affascinato dal suo modo di fare, deciso e sicuro ma fragile al tempo stesso. La donna di un cantante come Dave non poteva essere una senza nerbo, e lei era forte, ma con l'uomo sbagliato. Aveva fatto di tutto per tirarlo fuori dal suo tunnel, finendoci lei addirittura, eppure sembrava invasa da questa missione divina, più che da amore per lui. Non si accorgeva minimamente che era solo una delle tante, un possesso, poco di più di una groupie e lui la trattava con sufficienza, quasi come fosse una dello staff. Martin, schivo e riservato, non voleva andare a discutere, Dave era già complicato di suo, mettere bocca sulle sue scelte sentimentali non era nel suo stile, ma quella notte si sentiva carico, voleva farle capire che non serviva a nulla rovinarsi per Dave. Non lo avrebbe apprezzato comunque. Aveva smesso quasi di bere, aveva deciso di non distruggersi più, ma l'alcool nelle vene gli stava facendo uno strano effetto, le pulsazioni aumentavano e il cuore batteva forte. Di botto, come fosse la cosa più normale del mondo lei gli disse “Dammi un bacio. Voglio capire cosa si prova”. Lui non replicò nemmeno, si avvicinò alle sue labbra e le diede un bacio spontaneo e profondo dato con il cuore non con la testa. E il tempo si fermò davvero quella notte e qualcosa cambiò anche se lei non poteva ancora saperlo. Le mani tremanti di lui scivolarono intorno al fianco di lei e il dondolo sembrava rimasto sospeso nel cielo, sorretto solo da due fili invisibili come se fosse sperduto nell'universo. Dopo qualche secondo lui aprì gli occhi e la guardò stupito, lei sembrava incredula. “Ecco vedi, lui non fa mai cose di questo genere con me, non mi dà mai baci cosi, ti è riuscito molto bene, voglio dire…ti sei impegnato a far sembrare che...” ma in quel momento Dave entrò nella stanza “A far sembrare che cosa?” disse incuriosito. Martin si alzò di scatto, posò il bicchiere, guardò in un punto indefinito della stanza evitando lo sguardo dell’amico che gli avrebbe letto negli occhi tutto e disse “Beh, io torno a dormire, forse mi verrà sonno” Rimasero soli e il cantante scivolò accanto a lei sul divano tentando come al solito un approccio fisico che poco aveva di dolce e affettuoso, ma che sprizzava sesso e sicurezza di sé. “Che c’è bambola? che ci facevi di notte da sola con Mart sul dondolo? Mi sono svegliato e non c’eri…”le disse baciandole il collo e mettendole una mano tra le cosce. Lei non sentì nulla, nessun fremito, nessuna passione, ma dentro di sé si disse “E non ci sarò più accanto a te”. Il bacio di Martin le aveva fatto capire tutto, e come un rewind su una cassetta mise insieme tutti i momenti passati, le attenzioni e le gentilezze di Martin, che in silenzio non aveva mai detto nulla quando Dave la trattava da schifo, quando l’aveva trovata a piangere in un angolo davanti la porta chiusa perché lui si era portato in stanza l’ennesima groupie. Basta. Decise di dire basta, si tenesse le groupies, si rovinasse di droghe, di alcool, lei non poteva distruggere se stessa per colpa di un uomo che non la amava. Si alzò dicendo “Cosa facevo sul dondolo? dondolavo Dave…dondolavo, la mia testa dondolava e ora finalmente ha toccato terra” lui non capì, si accese una sigaretta e lasciò che lei rientrasse. Non la fermò, non le chiese altro, non gli interessava in fondo. Martin era in camera sua “Toc toc,posso entrare Mart?”disse lei Il biondo era sul letto, aveva solo i boxer addosso a causa del caldo soffocante eppure, riservato com’era, disse “Aspetta, non sono vestito” lei entrò lo stesso “Oh non preoccuparti, ci sono abituata…” si sedette sul letto e gli disse “Grazie” “Di cosa?” balbettò lui…“Dave si è incavolato immagino” “Ah…non credo proprio” disse lei, “E anche se fosse, ma non lo è, non me ne importa nulla. Mart sospirò sconsolato “Lo so, tu lo ami e..” “Shhh” gli fece lei chiudendogli la bocca con le dita. “Io amavo l’immagine stereotipata di un uomo per cui ero solo “useless”, una bambola, l’ennesimo capriccio e grazie a te l’ho capito. Guardavo sempre indietro, mai avanti…ora su quel dondolo sembra che la mia testa sia tornata a posto. Ora ho capito tutto e ti ringrazio per il tuo silenzio, per non aver mai detto che tu…per me” Martin arrossì “Ma tu e lui…” “Smettila...non c’è più un me e lui, non si strapperà i capelli domattina, credimi.” Poi si alzò per non sembrare invadente, ma il cuore le batteva forte, fece tre passi sperando che lui la fermasse. La fermò chiamandola dal letto. E per la prima volta non le fece una domanda ma le diede un ordine imperativo, seppur con la sua innata dolcezza nella voce. “Rimani con me” disse sedendosi sul letto e abbracciandosi le gambe. “Stanotte?” disse lei “Per sempre” aggiunse lui, alzandosi e cingendole le spalle. Lei si voltò abbracciandolo e piangendo di gioia. Poi rise e lui la guardò intenerito” Ti faccio ridere?” e sorrideva inebetito. “No Mart, sto pensando al dondolo ed alla faccia di Dave quando gli ho detto che ero lì a dondolare. Mi ha guardato come fossi un alieno! Domani sicuramente dirà…” “Shhh…” fece lui “Cosa ci importa cosa dirà ormai? Salirà su quel palco lo stesso, lo sai. E ci salirò anche io, ma con il cuore più leggero perché forse ogni tanto la timidezza vince.” “Già…” disse lei giocando con i suoi ricci biondi “Tu hai vinto, non cambiare mai Martin, mai.” E gli restituì il bacio che lui le aveva dato sul dondolo, questa volta con sincero affetto e calore, non più come un esperimento. Sul balcone non c’era più nessuno, Dave era da qualche parte nella casa e il dondolo, solitario, ondeggiava ancora nel buio.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Depeche Mode / Vai alla pagina dell'autore: Claudiascully