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Autore: Ronnie the Fox    21/12/2017    3 recensioni
Quando finalmente l'ossigeno torna a riempirgli i polmoni, Hux ha perso la sua solita postura impeccabile e una ciocca di capelli gli è ricaduta scomposta sul viso, ma nei suoi occhi non si legge alcun segno di arrendevolezza.
«Francamente,» scandisce appena ha recuperato fiato a sufficienza. «credo che dovresti essere grato di poter far affidamento sui miei consigli. Sarai anche un guerriero, ma di certo non sei un soldato. Né uno stratega. Fino a prova contraria hai bisogno di me, Ren. Senza strategia e disciplina il Primo Ordine soccomberà.»
[Kylux | Post-The Last Jedi (quindi attenzione agli spoiler!)]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Generale Hux, Kylo Ren
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Duumvirate: 
/djuːˈʌmvɪrət/
noun
A coalition of two people having joint authority or influence. 
Rule by two people (expecially two men).



 


Il generale è a terra, in ginocchio. Intorno a lui, il mondo va a fuoco.
Ma non sa se a bruciare ancora di più siano i segni invisibili intorno alla sua gola o il suo ego ferito, che gli si agita nel petto come un cane rabbioso. E' in quel momento, con il respiro affannato e l'odore del sangue e della cenere che gli ferisce le narici, che decide che mai più si piegherà di fronte a Kylo Ren.


Se aveva temuto di aver perso ogni tipo di autorità in seguito alla morte di Snoke, è infinitamente sollevato nel constatare che così non è. Come seguendo una coreografia, gli sguardi incerti degli ufficiali si volgono tutti in sua direzione nel momento stesso in cui fa il suo ingresso nella sala di comando. Mentirebbe se dicesse di non avvertire un piacevole brivido percorrergli la spina dorsale alla consapevolezza di tutto il potere che ancora giace nelle sue mani.

«Cosa sta succedendo?» domanda all'ufficiale più vicino, un ragazzo piuttosto giovane con i capelli neri e un'espressione preoccupata.

«Il Leader Supremo ha appena ordinato di abbattere due navicelle della Resistenza. O almeno crediamo appartengano alla Resistenza. Abbiamo intercettato una conversazione che, tra le altre cose, faceva riferimento a Luke Skywalker.»

«Hanno tentato di attaccarci?»

Il ragazzo scuote la testa, nervoso. «No, ma --»

Hux lo zittisce con un rapido gesto della mano. In pochi passi raggiunge le ampie finestre che si aprono sull'immensa distesa dello spazio profondo, dove Kylo Ren è talmente concentrato a scrutare nella semi oscurità che si estende sotto i suoi occhi da non degnarlo nemmeno di uno sguardo, nonostante abbia senza dubbio avvertito la sua presenza.

«Potresti illuminarmi sul perchè pensi sia una buona idea sprecare energie e munizioni per abbattere un obiettivo che al momento non rappresenta una minaccia diretta alla nostra flotta?»

Questa volta lo sente arrivare, un istante prima che la morsa si stringa intorno al suo collo, abbastanza in anticipo perchè possa prepararsi al dolore. 

«Non ho chiesto la tua opinione, generale.»

La voce di Ren suona come il ringhio di un predatore sul punto di affondare denti e artigli nel corpo della sua preda, ma Hux sostiene imperterrito il suo sguardo, anche quando la mancanza d'aria comincia a dargli alla testa e nella sua mente si insinua per un terribile istante il dubbio che Ren non abbia intenzione di fermarsi. Quando finalmente l'ossigeno torna a riempirgli i polmoni, Hux ha perso la sua solita postura impeccabile e una ciocca di capelli gli è ricaduta scomposta sul viso, ma nei suoi occhi non si legge alcun segno di arrendevolezza.

«Francamente,» scandisce appena ha recuperato fiato a sufficienza. «credo che dovresti essere grato di poter far affidamento sui miei consigli. Sarai anche un guerriero, ma di certo non sei un soldato. Né uno stratega. Fino a prova contraria hai bisogno di me, Ren. Senza strategia e disciplina il Primo Ordine soccomberà.»

Deve trattenere un sorriso compiaciuto ne constatare che, a giudicare dal repentino mutamento di espressione sul viso dell'altro, le sue parole hanno colpito nel segno. Distingue chiaramente l'istante in cui la rabbia viene sostituita da un'improvvisa realizzazione, poi da una profonda frustrazione nell'essere costretto ad ammettere a se stesso che non solo Hux ha perfettamente ragione, ma anche che non c'è assolutamente nulla che lui possa fare per cambiare la situazione. Il generale avverte una vibrazione nell'aria prima che, con un'ultima occhiata, Ren gli volti le spalle e si allontani a grandi passi lungo il corridoio. In fondo, Leader Supremo o meno, è sempre lo sciocco, impulsivo Kylo Ren che terrorizzava il personale di bordo e seminava distruzione tra le attrezzature con i suoi scatti d'ira violenta. Lo stesso Kylo Ren che, nel bene e nel male, ha avuto anni interi per imparare a conoscere.
Solo allora Hux si concede un mezzo sorriso.

«Generale, si sente bene?»

La voce appartiene allo stesso ufficiale a cui aveva domandato informazioni qualche minuto prima, che ora gli si avvicina esitante per sincerarsi delle sue condizioni. Un accesso di tosse lo coglie alla sprovvista prima che possa rispondere, ma il sapore del sangue nella sua bocca, questa volta, è lo stesso sapore della vittoria.


Nel corso delle settimane seguenti, ha spesso occasione di osservare il nuovo Leader Supremo all'opera. E' con una certa soddisfazione che si accorge di come le sue previsioni si rivelano essere quantomai azzeccate; Ren si dimostra di volta in volta troppo istintivo, troppo impaziente per comandare con efficienza le operazioni militari. Oltretutto, Hux non riesce a fare a meno di notare, è anche del tutto privo del carisma necessario per guadagnarsi la completa lealtà di soldati e ufficiali, che rispondono agli ordini con qualche esitazione, costantemente nel timore di una ritorsione violenta da parte del loro nuovo capo. Ed è allora che il generale deve intercedere, dispensare consigli e suggerimenti che vengono accolti non senza palesi manifestazioni di insofferenza da parte del cavaliere. Ma, nonostante tutto, la sua presenza sulla piattaforma di comando non viene più messa in discussione, nemmeno dallo stesso Ren.
Proprio perchè ha sempre ritenuto che l'autocontrollo fosse la migliore delle proprie qualità, Hux trova quasi disgustosa la totale mancanza di compostezza del suo nuovo superiore. Non si prende nemmeno il disturbo di dissimularlo. Nel modo in cui i suoi occhi gelidi si soffermano sulla figura del cavaliere non c'è traccia del timore reverenziale che aleggia sul resto dell'equipaggio ed è certo che Ren se ne renda conto, se non altro dal tono per nulla accondiscendente con cui il generale pronuncia il titolo di "Leader Supremo".
Sul ponte di comando si combatte ogni giorno una silenziosa guerra civile, che non manca di ferocia nonostante le armi non siano letali. Per quanto Hux vorrebbe aggrapparsi al proprio orgoglio e convincersi di essere in netto vantaggio, sa bene che in realtà il conflitto potrebbe durare ancora a lungo, senza che ci siano vincitori ne vinti. O meglio, l'unica sconfitta sarebbe quella del Primo Ordine, dilaniato dalla discordia che regna tra i suoi due comandanti. 

Hux sa già che dovrà trovare un compromesso e che dovrà farlo in fretta se vuole che la fiducia che i suoi uomini, come lui ormai provati dalla tensione insopportabile che pervade l'intera nave, ripongono in lui rimanga intatta. Se non altro, è suo dovere dimostrare ancora una volta la superiorità delle proprie competenze rispetto a quelle del nuovo leader e che, come ci si aspetta da un generale degno di tale nome, sappia mettere da parte le frivole questioni di antipatia personale quando le circostanze lo richiedono.
Dopo accurate riflessioni, Hux stabilisce che "tregua" suona meglio di "alleanza", forse perchè provoca meno fastidio al suo ego già messo a dura prova all'idea di dover condividere il comando con qualcuno come Kylo Ren, e perchè trasmette l'idea di qualcosa di temporaneo, dovuto a cause di forza maggiore piuttosto che a un vero e proprio sforzo di buona volontà. E' dunque una tregua quella che ha intenzione di proporgli quando, un giorno, si decide a prendere in mano la situazione.

«Ho bisogno di parlarti.» gli comunica in un tono che non ammette obiezioni «In privato.»


Le braccia incrociate al petto e le sopracciglia aggrottate sul viso di Kylo Ren lasciano intendere che ci siano una miriade di altri luoghi in cui preferirebbe trovarsi in quel momento invece che rinchiuso tra le quattro pareti dell'ufficio del generale. Quest'ultimo, da parte sua, lo aveva sempre considerato alla stregua di un animale selvatico che chissà come Snoke era riuscito ad addomesticare, almeno in parte, e a cui secondo la sua modesta opinione il defunto Leader Supremo concedeva un guinzaglio sempre troppo lungo. Anche ora, con i capelli scompigliati e l'espressione corrucciata, somiglia molto più ad un leone in gabbia che a un essere umano. C'è qualcosa di terrificante e al contempo stranamente affascinante, in lui. Hux non è nuovo a tali considerazioni; sono le stesse che riaffiorano ogni volta che lo vede scendere sul campo di battaglia, feroce e spietato, instillando il terrore nell'animo dei nemici del Primo Ordine. La fascinazione che prova per quella creatura inarrestabile è pari al disprezzo che lo assale quando si trovano poi faccia a faccia, e basta che il cavaliere apra bocca perchè gli venga ricordato quanto possa essere dannatamente irritante.

«Puoi sederti, se vuoi.» dice, accennando brevemente alla sedia di fronte alla scrivania. Più un suggerimento che un'offerta, che in ogni caso viene declinato da Ren con un gesto spazientito.

«Hai detto che volevi parlarmi. Parliamo.»

«Bene.» prosegue allora Hux, il tono di voce freddo e impersonale di quando impartisce ordini ai suoi subordinati. «Sono certo che anche tu ti sei reso conto che la situazione è diventata insostenibile. La mia proposta è di stabilire una tregua. Un compromesso, se così vogliamo chiamarlo. Io manterrò il mio titolo di generale, con tutte le prerogative che ne derivano, e continuerò ad occuparmi dell'organizzazione strategica e militare del Primo Ordine. Tu, in quanto successore del Leader Supremo Snoke, avrai voce in capitolo per ogni decisione e diritto al comando di un contingente di soldati scelti quando deciderai di scendere personalmente sul campo di battaglia. Immagino che non sia necessario ricordarti che, perchè tutto funzioni al meglio, la fiducia reciproca è fondamentale.»

Il silenzio che cala in seguito non fa che appesantire l'atmosfera di tensione tangibile che regna sovrana all'interno del piccolo ufficio. I due comandanti, in piedi l'uno di fronte all'altro, si fronteggiano ai lati opposti della stanza; si tratta di un atto decisivo all'interno della loro piccola guerra ed è evidente come nessuno dei due abbia intenzione di cedere, di abbassare lo sguardo, di abbandonare la propria posizione.
E' Kylo Ren, infine, a rompere la quiete.

«Mi stai chiedendo di dare fiducia all'uomo che ha cercato di assassinarmi nemmeno molto tempo fa? Ammiro il tuo coraggio, davvero.»

Hux non riesce a impedire ad una smorfia di disappunto di intaccare la sua espressione neutrale. E non è soltanto a causa del sarcasmo tangibile nella voce dell'altro, ma anche, anzi, soprattutto perchè quel commento lo colpisce su un nervo scoperto.
L'immagine del corpo esanime del cavaliere riverso sul pavimento lucido, il movimento automatico della propria mano che si stringe intorno al manico della pistola, la sensazione di euforia che si prova ad avere il potere di mettere fine a una vita hanno continuato a tormentarlo per giorni dopo la morte di Snoke. Quella è la sua personale fantasia proibita, a cui si abbandona ancora, di tanto in tanto, domandandosi cosa sarebbe accaduto se quel giorno avesse avuto un solo secondo in più per premere il grilletto. Non può biasimare Ren per la sua diffidenza, non quando stenterebbe a credere a se stesso se mai dovesse promettere che, data l'occasione, non proverebbe di nuovo ad attentare alla sua vita.

«Nemmeno io muoio dalla voglia di fidarmi di te, Ren, ma per il bene del Primo Ordine sono pronto a fare un sacrificio. Ammesso che anche tu sia disposto a farlo, ovviamente.»

Senza una parola, Ren aggira in pochi passi la scrivania, per trovarsi così a poca distanza dal generale, senza ostacoli ad interporsi tra loro.  Non è molto più alto di lui, ma emana un'aura di pericolo sufficiente a intimidire anche il più stoico degli ufficiali. Hux avverte la minaccia e la sua postura si irrigidisce d'istinto, i muscoli tesi e pronti a scattare, anche se è ben consapevole che riuscirebbe a fare ben poco prima di essere scaraventato dall'altra parte della stanza con un mero schiocco di dita da parte del cavaliere. Ma, a quanto pare, Ren ha in serbo qualcosa di diverso e probabilmente molto più doloroso per lui, perchè senza ulteriori preamboli lo afferra rudemente per i risvolti dell'uniforme e lo costringe ad arretrare finchè non si ritrova con la schiena premuta contro la parete di metallo alle sue spalle.

«Dimmi questo, generale: perchè dovrei fare io un sacrificio quando potrei molto più facilmente sacrificare te

Hux non deve nemmeno fermarsi a riflettere prima di decidere che se proprio deve andare incontro ad una morte prematura per mano di un neo-Leader Supremo infuriato e irragionevole, tanto vale farlo a testa alta. E magari con delle ultime parole che siano degne di essere ricordate.

«Sarei sorpreso se avessi il coraggio di farlo sul serio, Ren.»

Deve trascorrere qualche istante prima che il suo cervello riesca ad elaborare compiutamente la situazione e gli comunichi che no, contro ogni aspettativa Ren non lo ha ancora ucciso e che invece lo sta baciando, con disperazione e impeto tale da fargli venir meno il respiro. Hux si trova a ricambiarlo, anche se sa che non è la cosa giusta da fare. Dovrebbe mantenersi freddo, distaccato, insensibile ai moti dell'animo per non finire come l'uomo che ora si stringe contro il suo corpo, preda degli istinti e delle passioni più distruttive. Ma la bocca di Ren è sorprendentemente morbida contro la sua e il generale è stanco, stanco anche di fare sempre la cosa giusta.
Quando si separano sono entrambi senza fiato, ed è allora, incontrando gli occhi scuri e profondi di Kylo Ren, che il generale si lascia trasportare dal piacere egoistico e un po' megalomane di immaginarsi imperatore di un nuovo ordine universale, Ren accanto a lui, risoluto e invincibile. L'Ordine e il Caos uniti per lo stesso nobile fine.
Hux porta una mano sul suo viso, percorre con il pollice la linea frastagliata della cicatrice sulla sua guancia e, sorprendentemente, Ren non si sottrae. 

«E' un peccato che tu debba essere sempre così testardo. Staresti così bene al mio fianco...Kylo Ren, il terrore della Resistenza.»

Il cavaliere tace, continua a stringere i risvolti della sua giacca come se da ciò dipendesse la sua stessa vita, al punto che Hux non possa fare a meno di domandarsi se quella in cui lo ha appena coinvolto sia stata una bizzarra dimostrazione di forza o un gesto impulsivo dettato dalla tensione che impregna l'aria. A giudicare dal suo sguardo, forse nemmeno lo stesso Ren saprebbe dirlo con sicurezza. E forse il generale dovrebbe provare compassione per lui. Probabilmente lo farebbe, se la sua indole fosse più propensa alla pietà, ma, tutto ciò che riesce a provare è un senso di insana soddisfazione dovuto alla consapevolezza di avere di fronte a sè qualcuno la cui visione di cosa significa provare affetto è distorta almeno quanto la sua, e che spesso e volentieri si mescola con l'odio e la rabbia e un pericoloso desiderio di possesso.

«Accetto il compromesso, ma sappi che non avrò esitazione ad eliminarti se avrò anche il minimo sospetto che tu abbia intenzione di ostacolarmi.»

«Non mi aspetterei nulla di meno da te.»

Sulle prime, il cavaliere sembra voler aggiungere altro, ma dopo una breve esitazione pare ripensarci.
Hux ne approfitta per far scivolare la destra tra i suoi capelli e attirarlo nuovamente a sè con un gesto delicato ma deciso. Indugia qualche istante a un soffio dalle sue labbra, quel poco che basta per suscitare la naturale impazienza dell'altro, prima di baciarlo di nuovo. Non contento, scende poi a baciargli il collo, la mascella, fino a premere le labbra contro la sua guancia in una perversa imitazione di un gesto d'affetto. Ogni piccolo sospiro che sfugge alla bocca del cavaliere ha l'effetto immediato di inviargli un piacevole brivido lungo la schiena.

«Stupido, stupido Ren.» mormora contro la sua tempia «Possiamo governare questa galassia insieme. Annientare Skywalker e tutta la Resistenza. Possiamo far inginocchiare l'intero universo ai nostri piedi.»

«Sì,» lo sente ansimare, dopo un'eternità di silenzio «credo che tu abbia ragione, generale







Note dell'autrice: E finalmente riesco a pubblicare una Kylux a """soli""" due anni di distanza da quando mi sono innamorata di questa ship! Yay! In verità il merito è per metà mio e per metà degli sceneggiatori di The Last Jedi, che ci hanno regalato dei momenti...diciamo piuttosto interessanti con questi due come protagonisti, spingendomi a scrivere e pubblicare questa fanfic in tempo record (almeno rispetto ai miei soliti standard).
La dedico ovviamente a Kernel Panic, che è sempre pronta a sclerare insieme a me su Star Wars (e anche su un sacco di altre cose, in realtà) e che dalla chat di Whatsapp supporta sempre le mie fatiche di scrittrice di fanfiction.
As always, commenti e recensioni sono mooolto ben accetti e grazie per esservi fermati a leggere questa storia! Alla prossima ~

-Ronnie
  
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