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Autore: EdSheeran    21/12/2017    11 recensioni
Dal testo:
"-No, non sto affatto bene.-sussurrai, fissando l’angolo in cui aveva da poco svoltato Derek ancora inseguito da un branco di ammiratori.
-Cos’è successo?-mi domandò Theo, preoccupato.
Lo guardai con occhi spalancati e deliranti.-Mi sono rincitrullulito.-mormorai.-Mi sono rincitrullulito per Derek Hale!!-"
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: Ecco la seconda ed ultima parte della ff! Grazie di cuore a tutti coloro che l'hanno seguita, non mi aspettavo che facesse tutto questo scalpore, ed è stato bello poter scrivere un'altra volta cose comiche e leggere.
A presto con l'aggiornamento TYT! <3 

 

SECONDA PARTE



 
“Well you whispered to me
And I shiver inside
You undo me and move me
In ways undefined
And you're all I see
And you're all I need
Help me baby
Help me baby  
 
Cause I'm slipping away
Like the sand to the tide
Falling into your arms
Falling into your eyes
If you get too near
I might disappear
I might lose my mind”
 
 
“Beh mi hai bisbigliato qualcosa
E io tremo dentro
Tu mi disfi e mi sposti
in modi indefiniti
E tu sei tutto quello che vedo
E tu sei tutto quello che mi serve
Aiutami baby  
Aiutami baby  
 
Perché sto scivolando via
Come la sabbia con l'onda
Scorrendo nelle tue braccia
Cadendo nei tuoi occhi
Se ti avvicini troppo
Potrei sparire
Potrei perdere la testa”
 
 
 
 
 
 
 
Tutto sommato avevo preso bene la notizia di essermi rincitrullulito per l’unico omega con cui non mi sarei mai e poi mai voluto legare. Ok, avevo pianto, urlato e  distrutto la mia camera…ma avrei potuto reagire in modi peggiori, no?
 
Derek Hale. Avevo perso la testa per Derek-Puzzone-Hale e lui continuava a non considerarmi! Ogni giorno era la stessa storia: Aspettavo il suo arrivo davanti al mio armadietto e lui arrivava con la sua solita scorta di pretendenti che gli sbavava dietro, e mi sorpassava mantenendo la testa alta e gli occhi fissi dinnanzi a sé.
Condividevamo anche la stesso corso di biologia, ed io avevo passato tutto il tempo a cercare il coraggio per parlargli, incantandomi a guardarlo mentre indossava la mascherina ed arricciava le labbra davanti al cadavere di una rana. Il momento in cui la aprì con un solo gesto preciso e senza nemmeno emettere un verso disgustato fu forse il momento in cui capii che ero completamente fottuto: Non avrei trovato nessun altro omega come lui.
 
Era così intelligente. Alzava continuamente la mano ed interveniva con la sua vocina insopportabilmente saputella, ed aveva il vizio di mangiucchiare i tappi delle penne con i suoi incisivi ancora sporgenti ma molto più carini.
Doveva sentirsi osservato da me, perché ogni tanto si voltava verso la mia direzione ed io mi comportavo da vero alpha e voltavo il capo verso il muro, nascondendomi dalla sua vista.
 
 
 
Ero un caso perso.
 
 
 
 
Beh, almeno Theo era al mio stesso livello di pateticità visto che non era ancora riuscito ad invitare Liam ad uscire insieme. Non era davvero colpa sua, era solo che quando Theo si agitava iniziava ad insultare, e dunque ogni volta che si avvicinava a Liam invece di dire “Ti andrebbe di uscire con me?” gli uscivano frasi innocue come “Ma esattamente che tipo di aria respiri a quell’altezza?” , “Hai messo il cappello per sembrare più alto? Beh, non funziona.” , “Però dai, almeno quando piove sei l’ultimo a saperlo!”, “Lo sai che si dice che le persone basse siano più vicine all’inferno e quindi più diaboliche?”, e ogni volta Theo finiva con il naso sanguinante ed un sorriso inebetito stampato in faccia.
 
 
Ciò che mi sorprendeva era che Scott invece fosse già al suo quinto appuntamento con Isaac, ma a lui era andata bene! Isaac era totalmente innocuo e stranamente pazzo di lui…e delle sciarpe.
 
 
 
 
 
-No, non sono d’accordo.-borbottò Theo durante l’ora di educazione fisica, sdraiandosi accanto a me sui materassini che solitamente si usavano per gli esercizi.
 
 




Eravamo alpha molto attivi.
 
 
 
 

-Io almeno con Liam parlo, lui sa che esisto, Derek non sa nemmeno chi sei.-continuò.
 
 
 
 
 
-L’unico motivo per il quale Liam sa che esisti è perché sei diventato il suo sacco da box personale.-borbottai offeso.-E Derek sa chi sono, ci conoscevamo da bambini.-
 
 
 
 
 

Scott scoppiò a ridere mentre coccolava Isaac seduto tra le sue gambe divaricate.-Oh si, il bambino che tanto odiavi. Che strano il destino.-
 
 
 
 
 
-Non capisco perché ti faccia così tanti problemi, secondo me dovresti solo provare a parlargli.-disse Isaac, arrotolando timidamente il dito sui fili che fuoriuscivano dalla sciarpa.-Derek è un ragazzo molto dolce e gentile, è solo che detesta stare al centro dell’attenzione e non tutti gli alpha lo trattano con rispetto.-
 
 
 
 
 
Sospirai frustrato e voltai la testa verso il campo da basket, sentendomi in procinto di svenire non appena intravidi Derek con i capelli umidi di sudore attaccati alla fronte che palleggiava con maestria e cercava di schivare un giocatore rivale che voleva togliergli la palla. Era così maledettamente bello da far male.
 
 
 
 
-Ok, se fa canestro vado a parlargli.-annunciai, spalancando gli occhi quando Derek decise di fare canestro proprio in quel momento.-No, al prossimo canestro vado a parlargli.-mi corressi, sedendomi di scatto quando Derek riprese possesso della palla in pochi secondi e segnò un altro canestro.-Uhm..facciamo al terzo?-domandai con voce acuta, e Theo e Scott ringhiarono scocciati e mi spinsero finché non mi alzai.-Ok, ok, vado!-esclamai nervosamente, strofinandomi i palmi delle mani improvvisamente sudati.
 
 
 
 


Potevo farcela. Ero Stiles Stilinski, ero un alpha, non avevo paura di niente, specialmente di Derek-Puzzone-Hale. Specialmente di Derek…meraviglia…Hale.
 
 
 


 
I miei piedi si erano mossi in automatico ed io me ne accorsi soltanto quando mi ritrovai a pochi centimetri da Derek che stava continuando a palleggiare, sfidando con lo sguardo il suo avversario. Alzai una mano per salutarlo e presentarmi ma Derek schizzò via proprio in quel momento ed andò a fare un altro canestro.
 
Mi affrettai a fingere di dovermi grattare la testa per mascherare quell’orribile figuraccia appena fatta e mandai un’occhiata spaventata ai miei amici che iniziarono a gesticolare esageratamente per incitarmi a riprovarci. Inspirai profondamente, pentendomene subito dopo quando l’odore incredibilmente buono di Derek accentuato dal fatto che fosse sudato mi colpì in pieno viso.
 
 


 
 
-Hey, uhm, ciao.-balbettai quando Derek tornò a palleggiare accanto a me.
 
 
 

 
 
-Cosa vuoi?-mi domandò lui senza guardarmi.-Non so se te ne sei accorto ma qui stiamo giocando.-
 
 
 
 
 
 

-Oh, s-sì, io..volevo solo salutarti e presentarmi. Sono Stiles.-dissi dandomi dell’idiota per la figura di merda che stavo facendo.
 
 
 
 
 


Se avessi sbagliato il nostro primo approccio Derek avrebbe pensato per sempre che io fossi un fallito.
 
 
 
 
 
 

-Ok..?-disse lentamente, lui, prendendomi ragionevolmente per pazzo.-Ora però spostati.-
 
 
 
 
 
 
Stavo giusto per andarmene e chiedere a Theo e Scott di seppellirmi in una fossa abbastanza profonda per me e la mia dignità, quando mi venne un dubbio.
 
 
 
 
 

-Ti ricordi di me?-domandai.
 
 
 
 
 
 
Derek continuò a palleggiare ma voltò la testa verso di me e finalmente mi guardò. Il mio lupo uggiolò emozionato nel mio petto nel rivedere quegli occhi verdi fissi nei miei, il che era strano perché solitamente Derek tendeva sempre a distogliere lo sguardo dal mio quando eravamo bambini.
 
 
 
 
 
Derek spostò per un secondo lo sguardo sulla palla e poi lo riportò velocemente su di me.-Dovrei?-
 
 
 
 
 
 
Quello fece probabilmente più male di qualsiasi ferita avessi mai ricevuto in quegli anni.  Non sapevo nemmeno io perché mi avesse deluso così tanto il fatto che Derek non si ricordasse di me, dopotutto allora eravamo solo dei bambini ed io non ero stato affatto gentile con lui, però…ecco…non era giusto, ok? Io mi ricordavo di lui, dei suoi occhi sproporzionati, dei suoi denti da coniglio  e del suo odore forte, perché lui non si ricordava di me?? Eppure ero stato praticamente l’unico suo amico alpha a quei tempi!
 
 
 
 
-Stiles, attento!-
 
 

 
 
Mi svegliai dai miei pensieri quando sentii Scott urlarmi quell’avvertimento, e solo allora mi accorsi di essere rimasto imbambolato come un idiota in mezzo al campo da basket. Non feci in tempo a schivare la feroce pallonata che mi colpì dritta in testa, e l’ultima cosa che vidi-seppur in modo sfocato- prima di svenire  fu il viso preoccupato e ancora bellissimo di Derek.
 
 
 
 
 
 
Quando ripresi i sensi mi trovavo in infermeria e Scott, Isaac e Theo erano lì con me. Ricordavo poco di ciò che era successo e la testa non smetteva di dolermi e di pulsare, e quando Theo prese coraggio e mi spiegò come fossi finito lì per poco non caddi dal lettino.
 
 
 
 
-Dimmi che non è vero.-lo supplicai disperatamente.-Dimmi che non ho appena fatto la figura dell’idiota durante il mio primo e probabilmente unico approccio con Derek Hale.-
 
 
 
 
 
Theo si grattò nervosamente la testa e guardò Scott in cerca di aiuto.
 
 
 
 
 
-Beh, non hai fatto proprio la figura dell’idiota.-intervenne Scott con voce poco convinta.-Derek mi è sembrato parecchio preoccupato quando hai perso i sensi. È stato lui a ringhiarci di chiamare il professore affinché ti portasse in infermeria, e ti ha sorretto la testa per tutto il tempo.-
 
 
 
 
Il solo pensiero che le mani di Derek mi avessero toccato mi faceva sentire come se improvvisamente fossi diventato il ragazzo più fortunato del mondo. Mi aveva toccato, tra tutti i ragazzi a cui poter sorreggere la testa lui aveva deciso di sorreggere proprio la mia…ero stato benedetto.
 
 
 
 
Si ma…io ero praticamente svenuto in quel momento, dunque non riuscivo nemmeno a ricordare che cosa si provasse nell’avvertire le sue dita tra i capelli.
 





Altro che “benedetto”, ero stato maledetto dalla sfiga e dal karma.
 
 
 
 

 
-Grazie mille, Scott, adesso si che non mi sento patetico. Dopotutto chiunque desidererebbe ricevere attenzioni per pietà.-borbottai angosciato, afflosciandomi sul lettino e tirandomi le coperte fin sopra la testa fasciata.-Mi avrà già classificato come un buono a nulla, probabilmente non mi prenderà nemmeno in considerazione durante il periodo della primavera.-piagnucolai.
 
 
 
 
 
 
-Beh, sei ancora in tempo per fargli cambiare idea.-provò Isaac.-Se mi fossi fermato al primo approccio di Scott, in questo momento starei ancora pensando che sia un completo idiota. Invece lui ha continuato ad avvicinarsi a me ed ho capito che invece è l’alpha più tenero del mondo.-disse con voce addolcita, spremendo le guance di Scott che gli sorrise imbambolato, se fosse stato nella sua forma lupina avrebbe sicuramente scodinzolato.
 
 
 
 
 


-Siete disgustosi.-mugugnai.-Ma hai ragione, non posso arrendermi. Non ora.-mormorai sovrappensiero.-Dimostrerò a Derek che sono l’alpha che fa per lui.-
 
 
 
 
 

 
Tanto quanto poteva essere difficile avere a che fare con lui? Potevo anche trarre vantaggio dal fatto che non si ricordasse di me. Non sapeva che io fossi il bambino che lo aveva trattato male anni fa, dunque potevo ancora passare come un alpha per bene e conquistarlo.
 
 
 
 


 
*
 
Rividi Derek il giorno dopo, nell’ora di biologia. Per la prima volta in tutta la mia vita non ero arrivato in ritardo alle lezioni, anzi, ero arrivato persino in anticipo per poter occupare una delle due sedie del banco in prima fila, quello che Derek prediligeva perché era un secchione ed ovviamente amava stare seduto davanti a tutti.
Theo e Scott mi guardarono straniti ma mi assecondarono ed andarono ad occupare i posti in fondo all’aula, avevo voglia di raccogliere le mie cose e raggiungerli per poter passare l’ora di biologia a parlare con loro invece di seguire la lezione, ma non potevo. Avevo un piano ed intendevo portarlo a termine, quel giorno Derek Hale sarebbe stato costretto a parlarmi.
 
Mi accorsi che Derek aveva appena varcato la soglia della porta nonostante tenessi gli occhi fissi sul banco su cui stavo scarabocchiando con fare annoiato, perché il mio lupo iniziò ad agitarsi nel mio petto ed il suo odore giunse alle mie narici ancor prima che lui mi si sedesse accanto, mandandomi occhiate incuriosite e stranite.
 
Nonostante fosse molto corteggiato, nessuno osava sedersi vicino a lui durante le lezioni sia perché a pochi piaceva stare al primo banco sia perché Derek come compagno di banco poteva essere parecchio…frustrante. Lo avevo osservato abbastanza per notare che si concentrava così tanto durante le lezioni da non prestare attenzione a nessun altro, ed inoltre non condivideva mai il proprio libro, preferendo lasciarti a fissare il banco nel caso avessi dimenticato il tuo, e se sbagliavi qualcosa ti giudicava silenziosamente con lo sguardo, e non stavo esagerando. Una volta aveva guardato in quel modo il professor Harris, e questi aveva preso a balbettare e si era corretto su un concetto che a quanto pare aveva sbagliato sperando che nessuno se ne fosse accorto.
 



Ma Derek non era nessuno.
 
 
 
Dunque era normale che fosse sorpreso di vedere che qualcuno si fosse seduto lì quel giorno, e che quel qualcuno fossi proprio io. Trattenni il respiro quando i nostri gomiti si toccarono e continuai a fingermi interessato a scarabocchiare sul banco mentre Derek prese a tirare fuori i suoi dieci quaderni degli appunti ed il libro di biologia, e poi iniziò a sistemare le penne e le matite sul bordo del quaderno, applicandosi affinché fossero tutte allineate ed in ordine di grandezza.
 
 
Il mio omega era davvero strambo.
 
 
Smisi di scarabocchiare quando avvertii lo sguardo giudicante di Derek su di me, e mi maledissi subito dopo perché avrei dovuto immaginare che ad un precisino come Derek desse fastidio che si rovinassero i banchi scolastici, ma poi effettivamente pensai che non aveva senso cercare di essere un’altra persona. Certo, volevo che Derek capisse che non fossi un completo idiota, ma non per questo volevo smettere di essere me stesso.
 
 
Dunque presi il mio libro di biologia che era talmente maltrattato e spiegazzato da non riuscire nemmeno a rimanere aperto, e rovesciai senza troppe cerimonie il contenuto misero del mio portapenne su di esso, avvertendo lo sguardo di Derek farsi sempre più giudicante. Beh, almeno mi stava guardando. Erano progressi.
 
 
Mi voltai verso di lui e gli sorrisi e Derek si affrettò a distogliere lo sguardo dal mio e slittò con la sedia più lontano da me, infastidito.
 
 
 
 
Stupido, irritante, meraviglioso omega altezzoso che non era altro.
 
 
 
 
Quando il professore entrò in classe poco dopo ed annunciò con fierezza che quel giorno avremmo studiato la fosfatasi alcalina dal fegato di un bovino, realizzai che biologia era davvero una materia disgustosa…e che, a giudicare dall’espressione emozionata di Derek, doveva essere la sua preferita.
 
 


Bene, avevamo già tante cose in comune.
 
 


 
 
-Qualcuno di voi ha idea di che cosa stiamo parlando?-domandò il professore mentre ci distribuiva dei contenitori in cui vi era il fegato, e Derek alzò il braccio con così tanta energia che per poco non rovesciò il contenitore.-Si, Derek?-gli domandò il professore, sorridendogli orgogliosamente.
 
 
 
 


-La fosfatasi alcalina, o ALP, che sarebbe l’acronimo di “alkaline phosphatase level”.-iniziò Derek, ed io lo guardai con occhi sempre più spalancati.-E’ un enzima presente in diversi tessuti del corpo. In particolare, nelle ossa e nel fegato.-
 
 


 
Il professore sorrise divertito.-Esatto, sei preparato come sempre. Bravo, Derek.-disse prima di tornare alla cattedra.-Ora mettete i guanti ed aprite i contenitori, vi spiegherò cosa fare.-
 


 
 
 
 
-Cosa c’è?-mi bisbigliò Derek quando notò come lo stessi ancora fissando.
 
 
 


 
“Digli qualcosa di carino, e soprattutto di intelligente. Non fare l’idiota, non fare l’idiota, non fare l’idio-“
 
 
 

 
-Quindi…ti piace il fegato?-
 
 
 
 
 
E vaffanculo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*
 
 
Alla fine quella lezione fu un vero e proprio disastro. Ero stato così nervoso per la figuraccia appena fatta, che rovesciai il contenitore del fegato di bovino sul pavimento, e quando il professore me ne aveva dato un altro…lo avevo rovesciato addosso a Derek.
Avevo desiderato sotterrarmi per tutto il tempo, e non ero riuscito nemmeno a chiedere scusa a Derek per avergli rovinato i vestiti che avevano preso puzzare da morire, e quando avevo storto il naso per il cattivo odore, Derek mi aveva guardato scioccato e poi sempre più arrabbiato, e per un attimo mi era parso che fossimo tornati bambini.
 
Poi il professore mi aveva fatto delle domande sulla lezione precedente ed ovviamente non ero nemmeno riuscito a fingere di sapere le risposte, e così lui si era infuriato ed aveva detto che il prossimo progetto lo avrei fatto con Derek, visto che quest’ultimo era il più preparato della classe e quindi era sicuro che mi avrebbe fatto studiare.
 
Derek ovviamente cercò di dissuaderlo e quasi arrivò a supplicarlo di fargli cambiare compagno per il progetto, il che fece dannatamente male ma non potevo di certo biasimarlo, tuttavia il professore fu irremovibile e disse a Derek “So che non ti va di avere a che fare con certi individui, Derek, ma ho come l’impressione che tu sia l’unica speranza per Stilinski”, e se detta in altri contesti quella frase era verissima. Dannatamente vera.
 
 


Ma tanto non avevo più speranze, perché io, Stiles Stilinski,  avevo appena distrutto anche la più piccola possibilità di poter stare con Derek Hale.
 
 
 
 
*


Tre giorni più tardi ero davanti l’immensa villa degli Hale, avevo il cuore a mille e le mani sudaticce intente a stritolare nervosamente il libro di biologia. Derek mi aveva fermato quella mattina stessa nel corridoio della scuola e con lui si erano fermati anche i soliti alpha divenuti oramai suoi seguaci, mi aveva dato un biglietto con su scritto un indirizzo ed un orario, mi aveva detto “Spero che tu sia puntuale. Odio aspettare.” e poi era andato via con quel suo passo sensuale accentuato dai suoi jeans neri che gli fasciavano alla perfezione le gambe ed il sedere.
 
Scott e Theo avevano provato a rassicurarmi dicendomi che non fosse tutto perso e che avrei ancora potuto rimediare, ma oramai ero rassegnato al fatto che avrei finito per rovinare tutto anche quella volta, e che dovessi iniziare a guardarmi intorno e a scegliermi un omega più alla mia portata e meno…Derek.
 
 
Fu Talia ad aprire la porta, ed il fatto che non sembrasse invecchiata di un giorno da quando la vidi da bambino era inquietante. Sperai che lei non si ricordasse di me o che non mi riconoscesse, ma sapevo che avessi poche speranze visto quanto somigliavo a mia madre.
 
 
 

 
-Stiles, ma che sorpresa.-disse lei, infatti, ghignando in mia direzione.-Cosa ci fai qui?-
 
 

 
 
Dubitavo che Derek non l’avesse avvisata del mio arrivo, ma era probabile che lei volesse semplicemente girare il coltello nella piaga.-Sono qui per un progetto scolastico.-borbottai a disagio.-Derek c’è?-
 
 

 
 
Talia sorrise soddisfatta e si poggiò con non chalance allo stipite della porta.-E’ su a farsi la doccia.-disse, e per poco non mi cadde il libro dalle braccia al solo pensare Derek nudo e bagnato dentro la doccia. Cercai di calmarmi fingendo di tossire ma a giudicare dal modo in cui ghignò Talia dovevo essere stato fin troppo evidente.
 
 
 
 

-Quindi alla fine è davvero successo. Mio figlio ha avuto la sua rivincita.-disse fiera.
 
 
 
 
Sbuffai e mi strofinai il viso con una mano.-Oh, andiamo, ero solo un bambino! Cosa potevo saperne?-piagnucolai.-Se avessi saputo che un giorno Derek sarebbe diventato…così…non lo avrei mai trattato male. Giuro!-


 
 
 
Talia smise di ghignare e sospirò, tornando seria.-L’odore è qualcosa di fondamentale per un omega. È praticamente l’unica cosa che li rende tali, e quando un alpha lo critica, offende l’omega nel profondo, lo colpisce nel suo punto debole. Derek scoppiava a piangere ogni volta che tornava a casa.-
 
 
 
 
Incurvai le spalle in avanti e mi rattristai al solo pensiero di aver causato così tanto dolore a Derek, se avessi potuto tornare indietro nel tempo lo avrei trattato in tutt’altro modo. Ero davvero solo un bambino ingenuo e stupido che diceva tutto ciò che pensava e che non sopportava l’idea di essersi ossessionato di un omega dall’odore così forte da sovrastare quello di chiunque altro.
 
 
 
Si, ecco, lo avevo ammesso! Ero ossessionato da Derek già da bambino, non sopportavo il suo odore perché era così forte da stordirmi, mi si attaccava addosso e me lo sentivo sulla pelle anche dopo dieci docce.
 
 
 
 
-Mi dispiace. Sono cambiato, ora, lo giuro.-dissi quando mi accorsi che Talia mi stava fissando.-Non ho intenzione di ferire Derek e…sono diverso dagli altri alpha.-
 
 
 
 

Oddio ma cosa stavo dicendo? Sembrava quasi che stessi cercando di convincere Talia a farmi diventare il fidanzato di suo figlio.
 
 
 
 
 

-Beh, lo spero per te, Stiles.-sospirò lei, facendosi da parte per farmi entrare in casa.-Perché ho un marito e due figlie alpha, e non esiterò a sguinzagliarteli dietro se dovessi far piangere mio figlio un’altra volta.-
 
 
 
 

 
Spalancai  gli occhi e deglutii a vuoto dinnanzi quella minaccia.-Si signora.-mormorai.
 
 
 
 
 

-Bene. La camera di Derek si trova al piano superiore, seconda porta a destra.-mi informò lei, sorridendomi questa volta più dolcemente.
 
 
 

 
Arrivato davanti alla porta della camera di Derek bussai nonostante questa fosse socchiusa, e bussai un’altra volta quando non ottenni alcuna risposta.
 
 
 

 
 
-Derek?-chiamai con la voce che già mi tremava per il nervosismo.-Sono Stiles, sono qui per te. C-Cioè per il progetto che devo fare con te.-mi corressi, maledicendomi mentalmente.-Ci sei?-domandai aprendo la porta ed entrando nella camera vuota.
 
 
 
 
 

Ovviamente la stanza di Derek era ordinatissima e piena di libri. La sua scrivania era pulita e sistemata, aveva usato delle tazze colorate in cui tenere le penne e le matite, ed aveva persino un mini cestino fatto a mano per potervi gettare le cartacce. Sulle mensole della libreria c’erano tante foto di lui e le sue sorelle, e rivederlo in versione bambino mi fece uno strano effetto, aveva anche vinto parecchi trofei, a quanto pareva nella scuola per soli omega era il capitano della squadra di pallacanestro, e naturalmente aveva vinto il premio come miglior alunno. 
 
 
Che cervellone.
 
 


 
Non volevo girarmi proprio verso quella direzione ma fu più forte di me, il letto di Derek mi stava chiamando, potevo quasi sentirlo dirmi “Wo-hoo, da questa parte!”.
 
Mi corrucciai quando vidi l’imbarazzante quantità di pupazzi presenti sul letto, e ripensai a quando Deaton una volta aveva detto che il letto di una persona rispecchiava la sua anima perché era il posto in cui questa si lasciava andare alla stanchezza ed era più vulnerabile. Mi sedetti sul bordo del letto e presi tra le mani un peluche a forma di coniglietto che stringeva tra le zampette una carota sorridente, somigliava così tanto al Derek bambino con quei denti sporgenti e gli occhi grandi che non potei evitare di sorridere intenerito, tuttavia il mio sorriso si trasformò in un’espressione sorpresa quando vidi un peluche a forma di lupo poggiato contro il cuscino. Quello era il peluche che gli avevo dato quando eravamo bambini, quello che mi aveva praticamente obbligato a prendergli, soggiogandomi con il suo sguardo civettuolo.
 
Quel letto poteva anche essere la rappresentazione della purezza ma dubitavo che Derek fosse realmente così innocente.
 



 
 
-Ma cosa…hey!!-
 
 
 
 

Sobbalzai sul materasso quando sentii un ringhio provenire improvvisamente alle mie spalle, e quando mi voltai ero pronto a tutto tranne che a quello.
 
 
 


 
-Oh mio Dio..-sussurrai a me stesso, osservando a bocca aperta Derek stretto in un accappatoio lilla.
 
 
 


-Cosa ci fai nella mia stanza!? L’appuntamento era alle sei!-
 
 
 


 
 
Perché era così dannatamente carino anche con un accappatoio lilla di cinque taglie più grande??
 
 
 


 
-Ahhh..-mormorai inebetito prima di deglutire la saliva in eccesso e sforzarmi di riprendere il controllo.-Sono le sei.-
 
 
 


 
 
Derek si accigliò.-No, sono le..-grugnì avvicinandosi al comodino ed afferrando la sveglia a forma di fiore. Era tutto molto virile in quella stanza.-Sei. Hai ragione.-disse con tono sorpreso.
 
 
 


 
 
-Già, a volte capita anche a me di avere ragione.-ridacchiai ironicamente.
 
 
 
 


-Mi dispiace, ho perso la cognizione del tempo nella doccia.-si scusò Derek, sembrando realmente mortificato.
 
 
 
 


 
-Nono, figurati! Immagino.-mi affrettai a rassicurarlo prima di spalancare gli occhi davanti al suo sguardo confuso.-Cioè, non intendevo dire c-che ti stessi immaginando mentre eri nella doccia, v-volevo dire che immagino sia normale perdere la cognizione del tempo. Tutto qui.-balbettai imbarazzato.
 
 
 


 
 
Derek si morse il labbro inferiore per cercare di non ridere di me. Perfetto, mi trovava davvero patetico.
 
 
 


 
 
-Potresti voltarti? Dovrei vestirmi.-mi chiese Derek senza guardarmi in faccia.
 
 
 
 
 
-Certo, scusa.-dissi alzandomi dal letto ed avvicinandomi alla scrivania per poter mettere un po’ di distanza tra noi.
 
 


 
Volevo che sapesse che lo  rispettavo e che, sebbene l’idea di lui che si spogliava mi faceva comunque un certo effetto, non aveva nulla da temere con me. Potevo anche essere un lupo mannaro adolescente in piena crisi ormonale, ma non per questo ero come gli altri alpha che si divertivano a metterlo alle strette e a molestarlo anche solo con uno sguardo, io da Derek non volevo niente che lui non volesse, ed avevo intenzione di andarci piano.
 
 
 


Sapevo che poteva avvertire il battito del mio cuore accelerare, ma era anche normale che mi agitasse quella situazione e fortunatamente Derek non me lo fece notare. Potevo sentire il fruscio dei vestiti che venivano infilati velocemente ed il respiro di Derek nervoso ed imbarazzato, e per aiutarlo a non sentirsi a disagio iniziai a fingere di esaminare le tazze sulla scrivania.
 
 
 
 

-Ok, puoi voltarti ora.-
 
 
 
 
Aspettai comunque qualche secondo prima di obbedire e voltarmi verso di lui, e sorrisi quando vidi Derek in abiti morbidi e larghi da casa con i capelli ancora umidi attaccati alla fronte. Era strano vederlo vestito in quel modo visto che a scuola indossava solo jeans attillati e giacche di pelle, ma dopotutto gli omega tenevano alla propria immagine, o almeno così avevo capito dal modo in cui sembrava che si vestissero tutti come se dovessero fare una sfilata di moda.
 


 
 
-Allora, iniziamo?-domandò Derek, prendendo tra le braccia i pupazzi e poggiandoli delicatamente sulla poltrona accanto alla porta, dal modo in cui li trattava doveva tenerci molto.
 
 



Lasciò sul letto solo il peluche a forma di lupo e vi si sedette accanto guardandomi in attesa, a quanto pareva aveva intenzione di studiare sul letto…il che era anche comprensibile perché la scrivania non era abbastanza grande per entrambi, eppure non potei evitare di illudermi che lo avesse fatto per starmi più vicino. Mi sedetti dinnanzi a lui con gesti impacciati e nervosi e cercai di non fissarlo troppo negli occhi com’ero abituato a  fare mentre lo osservavo aprire il proprio libro di biologia.
 
 
 


-Useremo il mio libro. Il tuo è così malridotto da farmi star male.-spiegò Derek, mettendo in mezzo il suo libro impeccabile, persino le sottolineature con l’evidenziatore erano perfette e simmetriche, quasi le avesse tracciate usando un righello (e, conoscendolo, magari era proprio così).
 
 
 


 
-Sei sicuro?-domandai sorpreso.-Voglio dire…non sembri uno che ama condividere.-mormorai quando mi guardò confusamente.
 
 


 
 
Derek parve offeso dalle mie parole, e raddrizzò appena la testa come faceva ogni omega quando doveva difendersi da un alpha.- Amo i libri, non sopporto quando dei barbari come te ne piegano le pagine e sottolineano con la penna.-spiegò.-Per questo non mi sognerei mai di condividere il mio libro con gli altri, te specialmente. Ma adesso non stiamo in classe, quindi se dovessi anche solo provare a rovinarmi il libro potrei tranquillamente ucciderti.-
 
 


 
Sorrisi divertito davanti a quella minaccia che mi suonò soltanto tenera ed alzai le mani in segno di resa.-Prometto che non rovinerò il tuo amato libro.-
 
 
 

 
Derek alzò lo sguardo su di me e mi studiò attentamente, non doveva proprio fidarsi di me se non riusciva a prendermi sul serio nemmeno in quel momento, ma qualcosa nella mia espressione dovette convincerlo che fossi sincero perché poi accennò un piccolo sorriso divertito ed abbassò nuovamente lo sguardo. Era bello come gli omega non riuscissero a sostenere lo sguardo di un alpha per troppo tempo, quando Deucalion aveva accennato a questa loro particolarità mi era venuto quasi da ridere perché avevo pensato che non riuscissero a guardarci negli occhi perché in realtà ci temessero, ma solo adesso capivo che fosse più un gesto inconscio di rispetto. Lo sguardo di un omega era più potente di quello di un alpha, sin da piccolo poteva usarlo per ammaliare ed ottenere tutto ciò che voleva, e se avesse fissato un alpha negli occhi per troppo tempo avrebbe potuto ammaliarlo senza nemmeno rendersene conto; dunque  quando Derek distoglieva lo sguardo dal mio lo faceva più per non rischiare di creare un’intimità fuori luogo piuttosto che per paura, lo faceva per non approfittarsi di me, e…sul serio, quanto era prezioso??
 
 
 
 

-Stiles? Mi ascolti??-
 
 

 
 
Sbattei le palpebre quando mi accorsi di essermi incantato a guardarlo mentre ero perso nei miei pensieri, e mi schiarii la voce per riconcentrarmi sulla realtà.-No, scusa, ero distratto. Ora però hai tutta la mia attenzione.-dissi mordicchiandomi il labbro inferiore con ansia.
 
 


 
Derek fortunatamente non parve essersi arrabbiato con me, però mi mandò uno sguardo incuriosito.-Ti stavo dicendo che io mi occuperò di scegliere le informazioni più importanti da trascrivere nel progetto, e tu ti occuperai proprio della stesura.-
 
 
 
 


-Perché devo essere io a scrivere? Non ho una bella scrittura.-mi corrucciai.
 
 


 
 
-Perché tendi a distrarti, e l’unico modo per tenerti concentrato e farti apprendere qualche nozione è facendoti scrivere.-mi spiegò Derek, passandomi il suo quaderno degli appunti.-Scriveremo qui la bozza del progetto e poi la ricopierai su un foglio protocollo.-
 
 
 
 


Afferrai il quaderno di Derek e lo sfogliai delicatamente, incantandomi dinnanzi alle pagine ordinate ed impeccabili.-Sei sicuro di volere che scriva qui? Ti rovinerò il quaderno.-lo avvertii.
 
 
 
 


Derek inarcò un sopracciglio.-E’ solo un quaderno degli appunti, Stiles.-
 
 
 
Ah. Adesso avevo capito…
 
Derek non si sforzava nemmeno di essere ordinato, lui lo era e basta.
 
 



Meritavo davvero questo omega? Non ne ero sicuro, ma avrei provato a valerne la pena.
 
 
 
 




-Ok.-dissi, stappando la mia penna con i denti per poi soffiare il tappo verso l’alto ed afferrarlo al volo con una mano.-Cosa devo scrivere, capo?-
 
 
 
 
 


Derek aveva seguito quel gesto con sguardo perplesso, ma sorrise al modo in cui lo avevo chiamato, scommettevo che era la prima volta che un alpha lo chiamasse in quel modo.-Fa come ti dico, Stiles, e ti prometto che riuscirai ad avere un bel voto in biologia questa volta.-
 
 
 



 
Al diavolo il voto in biologia, tutto ciò che volevo era poter stare con lui il più tempo possibile e vederlo tentare di nascondermi i suoi sorrisi senza successo.
 
E non ci voleva una laurea in biologia o in nessun’altra stupida materia per capire che ero davvero fottuto. Avevo superato il punto di non ritorno.
 
 
 


*
 
Se avessi dovuto descrivere Derek Hale con un’unica parola, avrei usato: Sorpresa.
 
 
Perché lo era davvero, era stato una continua sorpresa in quella settimana. Ero andato a casa sua praticamente ogni giorno ed entrambi ci eravamo calati totalmente nella realizzazione di quel progetto, tanto che a volte Talia era stata costretta a fare irruzione nella camera di Derek per potermi dire che erano quasi le undici di sera e che quindi fosse giunto il momento per me di tornare a casa. Derek non era un compagno di studi palloso o severo come mi ero aspettato, era paziente quando non capivo ciò che stava cercando di spiegarmi, ed adoravo come poi si applicasse a spiegarmelo con termini ancora più semplici, gesticolando e guardandomi corrucciato per la concentrazione. Certo, una volta stavo per chiudere il suo libro senza rendermi conto di stare spiegazzando leggermente una pagina, e mi aveva guardato come se stesse scegliendo il modo migliore per farmi soffrire, e in quei momenti diventava terrificante, ma gli bastava un mio sorrisetto dispiaciuto per farlo tornare l’omega calmo che era di solito.
 
Theo e Scott mi prendevano continuamente in giro per come fossi sempre così emozionato di andare a studiare a casa di Derek, ma loro non potevano capire. C’era qualcosa di magico tra noi quando eravamo insieme, e più passavano i giorni più Derek si avvicinava a me, tanto che a volte riuscivo ad avvertire il suo respiro contro la guancia quando si piegava verso di me per leggere ciò che stavo scrivendo ed assicurarsi che non facessi errori. E quando finimmo il progetto ed iniziammo a vederci soltanto per aggiustare gli ultimi dettagli, Derek mi aveva permesso di stendermi sul letto, giusto accanto a lui, ed avevamo iniziato a parlare del più e del meno, mettendo finalmente da parte i soliti argomenti scolastici.
 
L’odore di Derek diventava sempre più forte, sempre più buono, e a volte mi era proprio difficile non chiudere gli occhi ed inspirarlo, riempiendomi i polmoni e la testa di quella fragranza delicata e dolce che riusciva a farmi perdere il controllo. Una volta mi ero lasciato così andare da non essermi accorto di aver fatto fuoriuscire gli artigli da una mano, Derek li aveva osservati con curiosità ma non aveva smesso di parlarmi né sembrava essersi accorto che il motivo per quella mia trasformazione fosse stato lui; dopotutto non era assurdo che un lupo mannaro giocasse con i propri artigli mentre parlava, era un gesto abbastanza comune, e quando lo aveva fatto anche Derek per esaminarseli e continuarmi a parlare, avevo capito di aver raggiunto il livello massimo di “rincitrullimento” , perché non era normale arrivare a pensare che Derek avesse degli artigli carini.
 
 
 
Quel giorno eravamo distesi sul letto, avevamo appena finito di mangiare i biscotti che Laura e Cora avevano preparato per noi, e Derek era sdraiato di lato e mi stava osservando (distogliendo spesso lo sguardo) con la guancia poggiata su una mano.
 
 
 
 
-Quindi è questo che avete fatto voi alpha.-mormorò stupito.-Vi hanno insegnato a cacciare, controllare il territorio e lottare. E io che pensavo che non faceste niente per tutto il giorno.-ridacchiò.
 
 
 
 
Io mi finsi offeso e mi voltai a mia volta di lato,  guardando come le dita dell’altra sua mano tracciassero i bordi del copriletto con gesti agitati e impazienti.-Hey, ora, noi alpha siamo abbastanza utili.-ribattei, facendolo ridere.-Piuttosto a voi omega cos’hanno insegnato durante quegli anni? È una cosa che mi sono chiesto spesso.-
 
 
 

 
Derek fece spallucce e sospirò.-Di tutto. Ci hanno insegnato a badare a dei cuccioli, facendoci partecipare a convegni con omega dalla storia speciale, tipo…uno di loro ha iniziato a figliare dall’età di sedici anni, ed aveva in tutto sette figli.-disse, ridendo alla mia espressione scioccata.-Lo so, è strano. Poi ci hanno insegnato a gestire il calore.-arrossì al solo ricordo.
 
 
 

-Sembra una cosa un po’ imbarazzante.-ammisi.
 
 


 
-Lo è. Non siamo molto in noi in quel periodo, e…non è un bel modo in cui mostrarsi ai tuoi amici o all’omega leader, ma con il tempo è diventato tutto più gestibile.-spiegò Derek.-Abbiamo fatto molta educazione sessuale, quello è stato interessante.-mormorò poi, ed io per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.-Ed infine ci hanno insegnato a cacciare per provvedere a noi stessi nel caso…sai, non ci fossimo mai legati ad un alpha o il nostro alpha fosse morto.-mormorò.-E non è stato facile, perché ci hanno insegnato sia a cacciare animali di piccola taglia sia quelli più grandi. Un mio amico per poco non è morto per lo sforzo di abbattere un cervo.-
 
 
 
 

Storsi la bocca in un’espressione dispiaciuta quando Derek mi raccontò quella cosa. La forma lupina di un omega non era come quella di noi alpha, loro erano di stazza più piccola e molto più deboli, potevano permettersi di cacciare solo animali piccoli come lepri o scoiattoli, ma se avessero provato a cacciare una lepre avrebbero spinto le loro forze oltre il limite e rischiato di morire. Era per questo che era compito di un alpha provvedere a nutrire la propria famiglia e proteggerla.
 
 
 

 
-Mi dispiace, immagino sia stato un brutto momento.-mormorai.
 
 

 
 
 
Derek inspirò ed annuì.-Beh, si. Mi ha dato la conferma di quanto siamo realmente deboli noi omega.-sussurrò.
 
 
 
 

 
-Cosa??-domandai scioccato prima di ridacchiare, ottenendo un’occhiataccia da parte di Derek.-Non puoi essere serio. Voi omega non siete affatto deboli.-dissi.-Certo, avete più difficoltà nel cacciare animali più grandi di voi, ma voi riuscite a portare avanti una gravidanza.-dissi spalancando gli occhi solo a pensarci.-Ve ne state lì con un piccolo lupo mannaro che vi cresce in grembo, con un pancione che ha l’aria di pesare un’accidenti e con fitte di dolore in ogni dove…e semplicemente sopportate ed andate avanti come se niente fosse finché non lo mettete al mondo. A te questo sembra qualcosa che un alpha riuscirebbe a sopportare? Perché io una volta ho pianto solo perché mi si era infilata una dannata spina sotto alla zampa.-
 
 
 

 
Derek mi guardò con espressione sinceramente sorpresa, e il suo cuore saltò un battito.-Sei il primo alpha che pensa una cosa del genere.-sussurrò.-Nessun altro ha mai visto la gravidanza come un atto di forza.-
 
 
 

 
-Beh, perché non hanno mai visto un omega in preda alle contrazioni.-
 
 
 
 

-Tu lo hai visto?-mi domandò Derek, sinceramente curioso.
 
 
 

 
-Si, quando ero bambino.-ammisi.-Ero in centrale con mio padre, sai, lui è lo sceriffo e spesso mi portava in ufficio con sé. Ricordo che c’era questo omega incinto che era andato da mio padre per pagare una multa del suo compagno, e proprio in quel momento gli si ruppero le acque ed iniziò ad urlare di dolore per le contrazioni. Mio padre lo accompagnò in ospedale, e io gli tenni la mano per tutta la durata del viaggio, me la stritolò così tanto da farmi avere dei crampi per giorni.-
 
 
 
 


Derek rise insieme a me e nascose il viso contro il cuscino.-Oh Dio. Non partorirò mai.-piagnucolò.
 
 
 


 
Ridacchiai intenerito.-Ma come? Non vuoi un cucciolo a cui trasmettere le tue manie ossessivo-compulsive?-
 
 
 


 
Derek mi guardò illuminando gli occhi di un caldo dorato, e mi colpì in faccia con il cuscino.-Non ho manie ossessivo-compulsive!-ringhiò.
 
 
 
 

 
Risi e provai a fermare le sue cuscinate.-Ah no? Dammi un po’ i tuoi libri, ho voglia di piegare qualche pagina.-ghignai fingendo di volermi allungare verso il pavimento su cui avevamo posato i libri.
 
 

 
 
-No!-rise Derek, saltandomi addosso e facendoci sbilanciare in avanti.
 
 
 
 
 
Inevitabilmente finimmo a terra, e risi quando Derek mi sovrastò con il suo corpo e mi ringhiò contro con il viso trasformato. Solitamente alpha ed omega non giocavano alla lotta, a meno che non fossero legati, perché in quel gioco c’era troppo contatto fisico per farlo con qualcuno che non fosse della tua stessa specie o che non fosse il tuo compagno, ma se Derek aveva voglia di giocare con me, non mi sarei di certo tirato indietro. Trasformai anche i tratti del mio viso ed illuminai gli occhi di rosso, ringhiando a mia volta ed artigliandogli la maglietta, Derek provò ad afferrarmi i polsi e ad intrappolarmi le gambe tra le proprie, ma io gli concessi di pensare che stesse avendo la meglio solo per pochi secondi prima di ribaltare con un solo colpo le nostre posizioni e bloccargli i polsi ai lati del viso.
 
 
Derek rise, e la sua risata uscì offuscata da un piccolo ringhio che la rese ancora più tenera del solito, e provò a ribaltare le posizioni senza successo. Il suo cuore batteva furiosamente per l’adrenalina e la mezza trasformazione,  e i suoi occhi dorati non si distoglievano un attimo dai miei rossi, seguendoli ogni volta che provavo a guardare da un’altra parte.
 
 
Lui si stava divertendo, potevo leggere la gioia nei suoi occhi, ma io stavo morendo. Il suo odore si era intensificato ed aveva assunto una sfumatura più frizzante, una sfumatura di eccitazione, ed il mio naso era così vicino al suo collo scoperto che dovetti mordermi a sangue il labbro inferiore per non cedere all’insana voglia di affondarvi il viso contro e inspirare e mordere quel punto. Le sue gambe si agitavano sotto al mio corpo per potermi combattere e poter ribaltare di nuovo le posizioni, e quando si arrese e le aprì per farci stare più comodi il mio lupo ringhiò possessivo e mi suggerì di farlo mio proprio lì, proprio in quel momento.
 
 
Ma non potevo fargli questo. Non potevo diventare come tutti gli altri alpha ed approfittarmene, non era questo che volevo diventare.
 
 
 
 

-Devo andare.-riuscii a dire tra le zanne, zittendo in un secondo le risate di Derek.
 
 

 
 
-Cosa? Perché?-mi domandò lui, facendo tornare il suo viso in un aspetto umano.-Stiles??-mi chiamò preoccupato quando notò che non stessi tornando umano e che stessi respirando sempre più pesantemente.-Hey, stai bene?-mi domandò allungando una mano verso il mio viso.
 
 
 

 
Mi scansai giusto prima che potesse sfiorarmi, non sarei mai riuscito a controllarmi se mi avesse toccato, e mi alzai di scatto.-Mi dispiace.-ringhiai sforzandomi di riprendere il controllo del mio lupo.
 
 
 
 

Avrei voluto rassicurarlo, dirgli almeno un “Ci vediamo”, ma riuscii solo a fuggire via prima che il mio lupo tornasse ad influenzarmi i pensieri.
 
 
Sperai solo che non avesse capito cosa mi fosse successo, e che mi avrebbe perdonato.   
 
 
 
 

*
 
Derek non si presentò a scuola il giorno dopo, e quando il professore mi interrogò sul nostro progetto e si complimentò con me per aver finalmente preso un buon voto nella sua materia, non mi sentii nemmeno orgoglioso di me. Avrei solo voluto  che Derek fosse lì e vederlo nascondere un sorriso  fiero mentre mi guardava distogliendo ogni tanto lo sguardo.
Non venne a scuola per l’intera settimana, e quando provai ad avvicinarmi ai suoi amici omega per chiedergli se stesse bene, loro arrossirono e se ne andarono senza rispondermi. Che fosse colpa mia? Che lo avessi spaventato a morte quel giorno? Non volevo che si rintanasse in casa a causa mia, non volevo che finisse così.
 
 
 
Lo rividi esattamente la domenica sera, in un locale. Scott e Theo mi ci avevano portato per farmi distrarre e  per cercare di tirarmi su il morale, ma ero riuscito solo a mandare giù diversi drink e ad abbandonarmi sui divanetti, ignorando le occhiatine maliziose che mi mandavano alcuni omega dalla pista da ballo, invitandomi silenziosamente ad unirmi a loro.
Isaac mi aveva detto che piacevo a parecchi omega e che molti di loro non smettevano di parlare di me, avrei dovuto gioire per la notizia, sentirmi figo, eppure riuscivo solo a pensare che avevo rovinato tutto con l’unico omega di cui m’importava qualcosa. Mi sentivo un mostro e a tratti arrivavo ad odiare il mio lupo, il che era controproducente, perché il mio lupo in realtà ero io, era la mia parte animalesca, eppure a volte lo odiavo come se fosse stato qualcun altro, perché io non mi sarei mai sognato di approfittarmi di Derek come invece aveva voluto il mio lupo.
 



Ma in fondo il mio lupo era guidato dagli istinti. I sentimenti non c’entravano niente.
 
 
 


Stavo giusto osservando come Theo stesse cercando di attirare l’attenzione di Liam ballandogli intorno come un ossesso, quando lo vidi: Derek.
Derek era lì, a ridere e ballare con i suoi amici omega in mezzo alla pista da ballo. Era vestito in modo strano, non lo avevo mai visto indossare una sciarpa, e le sue mani ogni tanto correvano a tastarla come a controllare che fosse ancora lì.
 
Il solo vederlo mi rese felice in modo inspiegabile. Sembrava stare bene, e questo era tutto ciò che contava.
 
 
 
La mia felicità però durò poco, visto come alcuni alpha stavano cercando di strusciarsi su di lui, fingendo di voler ballare solo per trovare una scusa per mettere i loro odori su di lui. Ringhiai furioso e mi alzai di scatto, avvertendo le palpitazioni del mio cuore farsi sempre più veloci, pronte ad una possibile trasformazione.
 
 
 
 
 
 
-Stiles, hey, calmati!-esclamò Scott che aveva osservato i miei movimenti per tutto il tempo, e cercando di bloccare la mia avanzata verso Derek.
 
 
 
 
 
 
-Togliti di mezzo, Scott.-ringhiai con voce irriconoscibile, sembrava sdoppiata, e mi accorsi che a parlare eravamo sia io e il mio lupo.
 
 
 
 
 
Per una volta eravamo d’accordo. Volevamo entrambi che gli altri togliessero le loro manacce da Derek.
 
 
 
 
 
-Perché? Perché così puoi andare da Derek, fare una scenata di gelosia e possessività e spaventarlo?-mi sfidò Scott, tenendomi per le spalle e fissandomi negli occhi.-Non è questo che vuoi, lo sai. Sei migliore di quei tizi, non permettere al tuo lupo di affrettare le cose e rovinare tutto.-
 
 
 
 
 
Ringhiai frustrato mentre le parole di Scott mi vorticavano in testa ed acquisivano pian piano senso. Guardai Derek e mi accorsi di come stesse cercando di allontanarsi discretamente dall’alpha che lo aveva afferrato per i fianchi, non mi sembrava affatto contento di essere trattato in quel modo, e Scott aveva ragione…io non ero come loro.
 
 
 
 
-Grazie, Scott.-sussurrai tornando ad avere lineamenti del viso umani.-Ora però lasciami andare da lui. Voglio ballare.-
 
 
 
 
 
Scott mi studiò attentamente, e quando si accertò che fossi calmo mi lasciò andare e mi diede una pacca incoraggiante sulla spalla.
Mi avvicinai lentamente a Derek, schivando gli omega che provavano a frapporsi tra noi per ballare con me, ed illuminai gli occhi di rosso quando l’alpha che stava ancora infastidendo Derek mi guardò, fortunatamente non doveva essere in cerca di guai, perché lo lasciò andare senza far storie e si allontanò da lui.
 
 
 
 
-Finalmente!-sospirò Derek quando non sentì più le mani dell’alpha su di sé.
 
 
 
 
Fu allora che chiusi la distanza tra noi ed unii il petto alla sua schiena, standogli vicino senza toccarlo. Non volevo mettere le mie mani su di lui perché non volevo risultare possessivo o invadente, ma non potevo stargli lontano, non potevo non fargli capire che fossi lì per lui. Gli amici di Derek spalancarono gli occhi quando mi videro, e mandarono un’occhiata strana a Derek, il che mi fece capire che sapevano chi fossi e che probabilmente Derek gli avesse parlato di me.
 
 
Il corpo di Derek si era immobilizzato dall’istante in cui la sua schiena aveva aderito al mi petto, non mi aveva ancora allontanato da sé né si era voltato per controllare chi fossi, e quando lo sentii appiattirsi maggiormente contro il mio petto capii che non avesse bisogno di voltarsi. Aveva già capito chi fossi ed era per questo che non mi aveva allontanato, sapevo che fosse da stupidi ma non potei evitare di illudermi che mi avesse riconosciuto in base all’odore, così come io avrei riconosciuto il suo tra mille altri.
 
Derek portò le mani indietro, cercando e trovando le mie che poi si poggiò sui fianchi, e il mio lupo fece quasi le fusa per quel permesso. Strinsi appena le dita intorno ai suoi fianchi e chiusi gli occhi, beandomi del calore del suo corpo così vicino al mio, e Derek reclinò la testa all’indietro, poggiandola sulla mia spalla ed iniziando a muoversi lentamente a ritmo di musica.
Mi mossi con lui, avvolgendogli la vita con un braccio e portando l’altra mano sotto al suo mento, la voglia di accarezzargli il collo era forte ma la sciarpa evitava qualunque tipo di contatto con quella parte del suo corpo. Derek aprì gli occhi e lì puntò sui miei in uno sguardo languido e leggermente sfocato, non sembrava completamente lucido e la cosa mi preoccupò; beh, non che io  fossi in condizioni migliori.
 
Derek emise un piccolo sospiro e reclinò maggiormente la testa sulla mia spalla, esponendo inconsciamente il collo nonostante questo fosse ancora coperto, assecondai il suo volere ed affondai il naso contro la stoffa della sciarpa, inalando il suo odore che era così forte da non riuscire ad essere del tutto coperto. I miei occhi brillarono di rosso, e più inspiravo quell’odore più ne volevo ancora, non era mai abbastanza, ed iniziai a muovere il viso per trovare un piccolo spazio che non fosse coperto dalla sciarpa, ne avevo bisogno. Derek sospirò e portò una mano all’indietro per potersi aggrappare ai miei capelli, e reclinò maggiormente la testa per darmi più accesso al suo collo.
 
 
 
 
 
-Derek.-intervenne un suo amico omega, fissandolo in modo strano.-Non credi che sia meglio andare?-
 
 
 
 
Derek finse di non sentirlo ed aumentò la presa sui miei capelli per farmi capire che non avesse apprezzato che mi fossi fermato. Gli sorrisi e ricominciai a strofinare il naso contro il suo collo scoperto, ringhiando frustrato e possessivo quando anche un altro amico di Derek si fece avanti e cercò di richiamare la sua attenzione.
 
 
 
-Derek, basta così, andiamo!-ringhiò un suo amico omega, afferrandolo per un polso.
 
 
 
 
Stavo quasi per stringerlo a me e ringhiare a quegli omega di lasciarci in pace e di andar via, ma Derek mi precedette illuminando gli occhi e ringhiando in direzione dei suoi amici.
 
 
 
 
-Derek.-gli disse il suo amico, fissandolo negli occhi.-Cerca di essere ragionevole. Sai che dobbiamo andare via.-
 
 
 
 
Non capivo cosa stesse succedendo né perché gli amici di Derek stessero diventando così insistenti, ma Derek smise di prestarmi attenzione e li guardò sconcertato.
 
 
 
 
 
-Ma non voglio.-piagnucolò voltandosi ed abbracciandomi possessivo.
 
 
 
 
 
 
Ok, questo era strano, dubitavo che Derek si sarebbe comportato così con me.
 
 
 
 
 
-E’ ubriaco?-domandai agli amici di Derek.
 
 
 
 
 
I lupi mannari non potevano ubriacarsi, a meno che non ordinassero bevande con una leggera porzione di strozzalupo al proprio interno che riusciva a confondere abbastanza da riprodurre una vera e propria sbronza. Se Derek era riuscito ad ordinarle significava che aveva usufruito di una carta d’identità falsa, e non mi sembrava per niente una cosa da lui.
 
 
 
 
-No.-rispose uno di loro.
 
 
 
 
-E allora cos’ha?-domandai preoccupato, provando ad allontanarmi da Derek per poterlo guardare, ma questi piagnucolò ed aumentò la presa su di me, non permettendomi di separarmi da lui.
 
 
 
 
Ancora una volta i suoi amici non mi risposero e si guardarono tra loro imbarazzati.-Derek, non costringerci a trascinarti fuori di qui davanti a tutti.-disse uno di loro, ignorando completamente la mia domanda.
 
 
 
 
Derek sbuffò ed emise un mugugno di protesta, tuttavia dopo qualche secondo mi lasciò andare con riluttanza.-Ok, andiamo.-sussurrò imbronciato.
 
 
 
 
I suoi amici non se lo fecero ripetere due volte e lo trascinarono fuori dal locale, circondandolo affinché nessuno potesse raggiungerlo. Io ovviamente li seguii fuori dal locale, perché che diavolo! Meritavo una spiegazione!
 
 
 
 
-Hey!-dissi in tono forse troppo brusco, ma era già difficile lottare contro gli istinti del mio lupo che mi dicevano di riprendermi Derek e di passare con lui tutta la serata, in più ci si mettevano gli amici di Derek con i loro comportamenti da agenti segreti, e allora al diavolo la gentilezza.-Voglio sapere cosa sta succedendo.-ringhiai quando li vidi fermarsi e voltarsi verso di me.
 
 
 
 
 
Uno di loro stava per rispondermi, ma Derek lo precedette ed avanzò verso di me.
 
 
 
 
 
-Derek, no.-bisbigliò l’amico, provando a fermarlo.
 
 
 
 
 
-Va tutto bene, ragazzi.-li tranquillizzò lui.-In fondo merita di sapere la verità.-
 
 
 
 
 
I suoi amici non parvero molto d’accordo ma lo lasciarono comunque avvicinarsi a me. Incrociai le braccia al petto per non cedere alla voglia di abbracciarlo e stringerlo nuovamente a me, e mi poggiai con la schiena contro la parete del locale, fissando Derek in attesa.
Derek mi guardò negli occhi per qualche secondo prima di distogliere lo sguardo come faceva sempre, sembrava nervoso e a disagio e sperai che non fosse per colpa mia.
 
 
 
 
 
-Senti, Derek, mi dispiace per…quello che è successo l’altra volta in camera tua.-bisbigliai sperando che i suoi amici non stessero origliando.-Non volevo spaventarti, non ti avrei mai fatto del male, giuro. È solo che io…non lo so, ho perso la testa.-mormorai dispiaciuto.
 
 
 
 
 
Derek mi guardò nuovamente negli occhi, sembrando sorpreso.-Non devi scusarti, non è stata colpa tua.-
 
 
 
 
-Si che lo è stata. Sono stato io a pensare di…-dissi, bloccandomi prima di dire assurdità come “farti mio”.
 
 
 
 


-No, Stiles, davvero.-insisté Derek.-E’ stata colpa mia. In quella settimana ero stato così preso da te che avevo completamente dimenticato di controllare.-
 
 

 
 
 
“Da te”. Derek aveva detto che era stato preso da me, non dal nostro progetto.
 
 
 
 
 

-Non capisco.-ammisi.-Cosa hai dimenticato di controllare?-gli domandai.
 
 
 


 
 
Derek arrossì e distolse lo sguardo dal mio.-L’arrivo del mio calore.-sussurrò.-Quel giorno mi sentivo strano ed accaldato, ma credevo fosse dovuto al fatto che saresti venuto a casa mia visto che solitamente mi sento sempre un po’ emozionato quando so che dobbiamo passare del tempo insieme.-spiegò.-E invece era il giorno dell’inizio del mio calore, e quando me ne sono accorto era troppo tardi e già avevo trovato una scusa per saltarti addosso e provare ad ammaliarti, io…-si bloccò e tornò a guardarmi negli occhi.-Mi dispiace, non sono riuscito a trattenermi, è già difficile normalmente…figuriamoci con te.-
 
 

 
 
 
Ah, questa non me l’aspettavo.
 
 
 

 
 
-Quindi…stai cercando di dirmi che ti piaccio?-domandai titubante.-E che è per questo che non sei riuscito a trattenerti?-
 
 
 
 
 

-Beh, andiamo, direi che era evidente che tu mi piacessi.-si corrucciò Derek prima di sorridermi risaputo.-In fondo sei pur sempre il primo alpha che ho conosciuto.-
 
 
 
 

 
Spalancai gli occhi, scioccato.-Lo sapevo! Sapevo che fosse impossibile che non ti ricordassi di me!-esclamai felice.
 
 
 
 

Derek alzò gli occhi al cielo.-Beh, è difficile dimenticarsi del primo alpha che hai conosciuto e che ti ha detto, più e più volte, che puzzavi.-
 
 
 
 

 
-Si..a proposito di quello.-dissi lentamente.-Mi dispiace per avertelo detto. Ero solo un bambino, non capivo molte cose. Voglio dire, il tuo odore è ancora terribile.-dissi, ghignando davanti al suo sguardo indignato.-E’ terribilmente buono.- sussurrai, avvolgendogli un braccio intorno alla vita ed attirandolo a me.
 
 
 
 
 
 

Derek ridacchiò e mi diede un piccolo schiaffo giocoso.-Non hai idea di quanto ti abbia odiato per quelle parole, da bambino.-mi disse.-Ti odiavo perché mi piacevi da morire e invece tu non facevi altro che chiamarmi “Derek-puzzone”.-
 
 
 
 

 
Risi a quel ricordo.-Beh, poi me l’hai fatta pagare alla grande.-ribattei.-Ho creduto davvero che non sapessi chi fossi e che non ti sarei mai piaciuto.-
 
 
 

 
Derek mi guardò negli occhi e mi sorrise timidamente.-Ho sempre fatto finta di non accorgermi di te, ma la verità era che eri e sei ancora l’unico alpha che mi interessa.-
 
 

 
 
 
Il mio lupo emise un ringhio d’orgoglio per quella frase.
 
 
 

 
 
-E tu l’unico omega capace di  farmi uscire di testa.-sussurrai, abbassando la testa per poter avere i nostri visi alla stessa altezza.
 
 
 

 
Mi limitai a sfiorargli il naso con il mio, godendomi il modo in cui Derek rabbrividì tra le mie braccia per quel contatto, ed aspettai che fosse lui a decidere se valesse la pena baciarmi o meno. Derek fortunatamente non mi fece penare ancora per molto, e si sollevò sulle punte per congiungere le nostre bocche in un piccolo e dolce bacio, il primo per entrambi. Il suo odore si intensificò in poco tempo, e nonostante stessi lottando per mantenere il controllo e non spogliarlo lì e subito, Derek emise un piccolo gemito e provò ad approfondire quel contatto, spingendo la lingua tra le mie labbra semiaperte ed avvicinandosi maggiormente al mio corpo.
 
 



 
-Oddio, tra poco scoperanno davanti a noi.-sentii indistintamente un amico di Derek piagnucolare.
 
 


 
 
E, diavolo, sebbene lo desiderassi da morire sapevo che non fosse giusto.
 

 
 
 
 
-Sei ancora in calore, vero?-domandai sulle labbra di Derek quando lo sentii emettere un verso bisognoso.
 
 
 
 
Derek mi guardò con le labbra lucide e le guance arrossate.-E’ l’ultimo giorno, però.-provò a giustificarsi.
 
 
 
 
 
-Cazzo, Derek.-imprecai, facendo scontrare le nostre fronti.-Così mi uccidi, però.-
 
 
 


 
-Non potevo non uscire. Isaac mi aveva detto che Scott e Theo ti avrebbero portato qui ed io avevo così voglia di vederti.-quasi piagnucolò, tornando poi ad attaccare la sua bocca sulla mia.
 
 
 
 


 
Rovesciai gli occhi all’indietro e mi strinsi maggiormente il suo corpo sul mio, sentendo il mio lupo ringhiare possessivo.-Sopravvaluti la mia resistenza.-lo avvisai, e lui mi zittì con un altro bacio.-No, sul serio, Derek. Se continui a strusciarti su di me in questo modo non risponderò di me.-dissi cercando di allontanarlo sebbene fosse l’ultima cosa che volessi in quel momento.
 
 
 
 
 


-Non m’importa.-si imbronciò, lui.-Puoi perdere il controllo, se vuoi. Voglio che tu lo perda.-
 
 


 
 
 
-Dici così solo perché sei ancora in calore.-sussurrai dolcemente, accarezzandogli le guance ancora arrossate.-Ascolta, ci sarà tempo per queste cose e per altre esperienze, ma prima dovremmo conoscerci meglio, frequentarci. Non credi?-provai a farlo ragionare.
 
 
 


 
 
-No.-rispose Derek, strusciandosi ancora su di me.-Ho voglia di farlo con te. Lo voglio da quando ti ho rivisto a scuola.-
 
 
 
 


 
Oh Dio, io volevo essere un buon alpha, ma come potevo se lui diceva queste cose??
 
 
 



 
-Ok, allora facciamolo.-sospirai arrendevole, facendo sobbalzare gli amici di Derek che stavano ancora origliando.-Dopotutto cosa che vuoi che sia metterti incinto. Cosa vuoi che siano le contrazioni dolorose.-ghignai, sapendo di aver fatto centro.
 
 
 
 
 
Derek bloccò i suoi strusciamenti non appena sentì la parola "contrazioni" , e si allontanò di poco dal mio corpo.
 
 
 



Io gli sorrisi dolcemente e tracciai il contorno della sua bocca con i pollici, adorando il modo in cui l'arco di cupido del suo labbro superiore formasse un piccolo cuoricino.
 
 
 


 
 
-Forse è davvero meglio che vada.-sussurrò Derek, guardandomi disperatamente.-Credevo che sarebbe stato facile resisterti durante l'ultimo giorno di calore, ma è evidente che non sia così.-
 
 
 
 
 


Annuii in accordo.-Vai.-sussurrai, e il mio lupo ringhiò contrariato.
 
 
 
 


Derek annuì e si sollevò nuovamente sulle punte per salutarmi con un piccolo bacio a fior di labbra.-Ci vediamo domani a scuola, quando non sarò più in calore e non sembrerò così disperato e depravato.-ridacchiò con voce imbarazzata.
 
 
 
 


Risi a mia volta e feci strusciare le punte dei nostri nasi.-Non vedo l'ora di rivederti nei panni da perfettino.-
 
 


 
 
Derek emise un verso di scherno e si allontanò da me camminando all'indietro per continuare a guardarmi.-A domani.-
 
 
 
 


-A domani.-ripetei io, ridacchiando quando sentii Derek bisbigliare ai suoi amici "Portatemi via prima che mi venga voglia di farmi ingravidare!"
 
 
 


 
L'amico di Derek, quello che aveva insistito di più per proteggerlo, si voltò verso di me prima di portarlo via e mi disse "Sei un bravo alpha, Stiles."
E la cosa mi sorprese, perché mi fece pensare a quanto dovesse essere difficile essere un omega in preda al proprio calore e in balia di molti alpha che non avevano il buon senso di trattenersi come avevo fatto io.
 
 
Avevo passato tutta la mia vita a criticarli, eppure solo adesso mi rendevo conto di quanto fossero preziosi gli omega, e quanto necessitassero rispetto e protezione.
 
 
 
 
 
 


 
Quando Theo e Scott mi raggiunsero fuori al locale, Derek e i suoi amici erano già andati via da un pó, ma io non ero rientrato perché non avevo voglia di tornare in quel locale pieno di omega in cerca di alpha con cui divertirsi, avevo preferito di gran lunga rimanere lì fuori, appoggiato al muro in cui potevo ancora sentire una leggera traccia dell'odore di Derek.
 
 
 
 


-Hey, finalmente. Ti abbiamo cercato dappertutto!-esclamò Scott, tenendo un braccio intorno alle spalle di Isaac.
 
 
 

 
-Scusate, sono stato impegnato.-ghignai io.-Fammi immaginare...Liam?-domandai a Theo quando notai che avesse dei pezzetti di carta infilati nelle narici per bloccare la fuoriuscita del sangue.
 
 
 

 
 
Gli occhi di Theo si illuminarono di gioia non appena sentì quel nome.-Si! A quanto pare sono suo!-esclamò emozionato.
 
 
 
 

-In che senso?-domandai confuso.
 
 
 
 


-Avevo smesso di ballargli intorno quando avevo notato i suoi sguardi infastiditi, ed avevo accettato di ballare con un altro omega per non deprimermi, e...proprio quando quell'Omega stava per baciarmi, Liam si è frapposto tra noi e mi ha tirato un pugno!-raccontò gioioso.
 
 
 


 
-Cosa??-domandai scioccato.
 
 
 
 

Theo annuì con vigore.-Poi mi ha baciato nonostante avessi il naso che perdeva sangue e mi ha ringhiato "Tu sei mio.", e poi è andato via. Capito? Sono suo!!-
 
 
 
 



Oh mio Dio.
 
 
 



 
-Beh..buon per te??-domandai lentamente.-Liam è un omega molto...dolce, credo.-
 
 
 
 

 
-E tu?-domandò Theo dopo aver sospirato sognante.-Puzzi di eccitazione. E non solo della tua.-disse storcendo il naso.
 
 
 
 
 


Questa volta fu il mio turno di sospirare sognante.-Derek mi ha baciato.-dissi, godendomi le espressioni sorprese dei miei amici.-E a quanto pare si ricordava di me, ha solo finto di non sapere chi fossi per farmela pagare.-
 
 
 


 
-Gli omega sono vendicativi.-ridacchiò Isaac che sicuramente sapeva la verità sin dall'inizio.
 


 
 
 
Annuii in accordo.-Era in calore, per questo ho rischiato di perdere il controllo con lui quel giorno.-spiegai.-E anche oggi era in calore, per poco non lo abbiamo fatto qui fuori.-
 
 
 


 
 
-Amico, troppe informazioni.-mormorò Scott.
 
 


 
 
-Scusate, sono ancora sotto l'effetto del suo odore. Ce l'ho dappertutto.-sussurrai con voce instabile.-Forse sarà meglio che vada a casa a farmi una doccia fredda.-
 
 
 
 
 





Eravamo quasi giunti alla macchina di Theo quando scott mi chiese.-Ma quindi adesso tu e Derek siete fidanzati?- facendomi bloccare sul posto.
 
 



 
Come avevo potuto essere così stupido dal non chiederglielo!? Stavo gongolando come un idiota e magari non eravamo neanche fidanzati!
 
 



 
 
-Cazzo!- imprecai scalciando un sasso con rabbia, e Scott e Theo risero di me.
 
 
 
 
 

Non era cambiato niente. Ero ancora un caso perso.
 
 
 
 
*
 
"Cause...
My baby's fit like a daydream
Walking with his head down
I'm the one he's walking to
So call it what you want, yeah
Call it what you want to
My baby's fly like a jet stream
High above the whole scene
Loves me like I'm brand new
So call it what you want, yeah
Call it what you want to.
 
 
"Perché...
Il mio piccolo si adatta perfettamente a un sogno ad occhi aperti
Camminando con la testa abbassata
Sono quello verso cui sta camminando
Quindi chiamalo come vuoi, sì
Chiamalo come vuoi
Il mio piccolo vola come una corrente a getto
In alto, sopra l'intera scena
Mi ama come fossi nuovo di zecca
Quindi chiamalo come vuoi, sì
Chiamalo come vuoi"
 
 
 
 
 
Entrai a scuola con aria svogliata, camminando lentamente per il corridoio facendo penzolare lo zaino su una spalla. Credevo che diventando maggiorenne la mia voglia quasi inesistente di studiare sarebbe aumentata, perché tecnicamente si diventava più responsabili a diciotto anni, e invece avevo sempre meno voglia di applicarmi e più desiderio di dormire. Sarà che fosse da poco passato il periodo della primavera e che dovevo ancora ripendermi del tutto dalla fatica dovuta alle lotte e alle ferite che ci avevano messo giorni per guarire, o forse quella stanchezza era dovuta a Derek e alla sua continua voglia di fare l'amore...non che mi stessi lamentando, eh!
 
 
Era stata dura superare il periodo della primavera. Derek era stato l'Omega con il maggior numero di pretendenti pronti a lottare per averlo, ed aveva persino cercato di dissuadermi dal lottare per lui perché aveva avuto paura che avessi potuto morire, ma non c'era stato verso di farmi cambiare idea, ci stavamo frequentando da due anni e non avrei rinunciato a farlo mio per colpa di altri alpha.
Quindi quel giorno mi ero trasformato completamente in lupo ed avevo lottato per Derek contro ogni alpha che aveva osato avvicinarglisi, e Derek era rimasto lì per tutto il tempo, seduto nella sua forma di lupo nero, con gli occhi vigili e preoccupati fissi su di me.
Quando avevo steso l'ultimo pretendente ero così pieno di ferite da reggermi a malapena sulle zampe, e Derek si era disteso accanto a me e mi aveva leccato il muso con affetto ed orgoglio, permettendomi di addormentarmi accanto a lui.
 
 
 
Quando mi svegliai ero dolorante ma soddisfatto e felice, perché Derek era ancora lì, pronto per il morso. Pronto per legarsi con me.
 
 
 
E rendere Derek finalmente mio mi fece sentire l'alpha più potente e fortunato del mondo.
 
 
 
 
E mi sentivo ancora così, anche in quel momento, mentre camminavo a testa alta e sentivo i sospiri innamorati degli omega rivolti a me. Mi fermai davanti al mio armadietto e staccai tutti i bigliettini romantici e disperati che gli altri omega continuavano a lasciarmi, non rassegnandosi dinnanzi all'idea che mi fossi legato.
 
 
Aprii l'armadietto ed afferrai i libri che mi servivano per la lezione, sorridendo quando notai che Derek mi avesse sistemato ed ordinato le cose affinché non mi cadessero ogni volta che aprivo l'anta. Era ancora un perfettino ossessivo-compulsivo.
 
 
 
 
Mi voltai quando sentii l'inconfondibile e forte odore di eccitazione, e sollevai un sopracciglio in direzione di tre matricole omega che mi stavano guardando sognanti. Ero davvero l'alpha più desiderato del liceo, eppure la cosa continuava a non toccarmi più di tanto.
 
 
 
 


-Buongiorno.-sbadigliò Scott, raggiungendomi tenendo per mano Isaac.
 
 


 
-Buongiorno.-mormorai mandando un'occhiata esasperata alle matricole che stavano continuando a fissarmi e ad emanare quell'odore.
 


 
 
 
-Buongiorno!-esclamò Theo, arrivando insieme a Liam.
 
 
 


 
Sobbalzai quando Liam sbatté Theo contro l'armadietto vicino al mio e gli ringhiò minacciosamente...prima di baciarlo dolcemente e possessivamente.-Fai il bravo.-gli ordinò come sempre prima di dargli le spalle ed incamminarsi verso la sua classe.
 
 
 


 
-Ci vediamo dopo, gnometto mio.-urlò Theo, sorridendo innamorato.
 
 
 
 


Erano davvero una coppia strana.
 
 


 
 
 
 
Mi raddrizzai non appena sentii il mio lupo iniziare ad agitarsi nel petto, ed illuminai gli occhi di rosso quando il suo odore raggiunse le mie narici.
 
 
 
 

-Sta arrivando?-domandò Scott con finta voce rassegnata.
 
 
 


 
-Sta arrivando.-sospirò Theo, dandomi una giocosa pacca sulla spalla.
 
 
 
 

 
 
L'angolo della mia bocca si sollevò in un sorrisetto compiaciuto non appena Derek voltò l'angolo del corridoio, camminando sensualmente verso di me. Aveva ancora un gruppo di alpha che continuava a seguirlo e a sbavargli dietro, perché nonostante il suo odore fosse meno forte ora che era legato, rimaneva comunque l'Omega più bello della scuola.
 
 
Mi incantai come sempre a vederlo ancheggiare in quel modo sensuale ed altezzoso, ed ero sicuro che se fossi stato in versione animale avrei avuto la lingua a penzoloni e la coda in continuo movimento, e mi godetti la sua solita sfilata verso la mia direzione.
 
 
 
 


 
-Buongiorno.-sussurrò quando fu a pochi centimetri da me.
 
 
 
 

Ghignai e gli avvolsi protettivamente un braccio intorno alla vita, attirandolo verso di me.-Buongiorno, Compagno.-sorrisi, facendogli roteare gli occhi per il soprannome.
 
 
 
 

Derek voltò la testa verso i tre omega matricole e li guardò dall'alto verso il basso in quel modo giudicante che solo lui sapeva fare, e poi mi spinse verso di sé e mi baciò languidamente e possessivamente.
Sorrisi contro le sue labbra, perché sapevo che mi stava baciando in quel modo esagerato per marcare il territorio e far capire a quei tre omega che fossi di sua proprietà, e quando avvertii la presenza di altri alpha nelle vicinanze, gli poggiai le mani sul sedere e glielo strizzai appena.
 
 




In lontananza, sentii Scott piagnucolare in direzione di Theo "Ma devono fare questo ogni volta che si incontrano?"
 
 
 


 
-Riuscivo a sentire il tuo terribile odore fin qui.-sussurrai contro l'orecchio di Derek quando interrompemmo il bacio per riprendere fiato.
 
 

 
 
 
Derek ghignò risaputo e si strofinò il collo con una mano.-Davvero?-mi domandò, facendo intensificare il suo odore.
 
 

 
 
Ringhiai possessivo per quel gesto ed affondai il naso contro il suo collo, inspirando a pieni polmoni e sentendomi immediatamente felice e appagato.
 
 


 
-Ti amo.-gli ssussurrai baciandogli il punto sul collo in cui si intravedeva il marchio del mio morso.
 
 
 
 


-Ti amo anch'io.-mi sussurrò lui.
 
 
 
 


Ridacchiai soddisfatto quando Derek, prima di andare a seguire la sua lezione, illuminò gli occhi in direzione dei tre omega in un muto avvertimento. Non avrei mai pensato che un compagno omega potesse essere più territoriale e geloso di un alpha, ma dopotutto Derek era una continua sorpresa ed era diverso da tutti gli altri.
 


Avevo completamente perso la testa per lui e proprio non riuscivo a pentirmene.
 
 
 
 
 
*
 
Io lo sapevo che nostro figlio fosse ancora troppo piccolo per uscire e fare nuove amicizie, sapevo che avremmo dovuto aspettare almeno un altro anno, ma no! Derek aveva deciso che fosse pronto, che fosse il momento giusto, ed ecco cos'era successo!
 
 
Il mio cucciolino aveva parlato per cinque secondi con un bambino alpha e subito era corso da me in lacrime. Non mi interessava che fosse illegale sbranare un bambino, quell'alpha in miniatura l'avrebbe pagata cara per aver fatto piangere il mio bambino.
 
 
 
-Cos'è successo, piccolo?-gli domandai prendendolo in braccio e stringrndomelo al petto.
 
 
 


-Quel bambino ha detto ...ha detto che...ha detto che..-singhiozzò Joy.
 
 


 
 
-Cos'ha detto, tesoro?-gli domandò Derek, accarezzandogli dolcemente la testa.
 
 


 
 
 
-Ha detto che puzzo.-pianse, lui, nascondendo il viso contro il mio collo.
 
 
 
 
 
Ah.
 

 
 
 
Derek spalancò gli occhi e li fissò sui miei, giudicandomi.
 
 



 
 
-Oh, andiamo! Non è colpa mia!-bisbigliai offeso.
 
 
 



 
Derek si morse il labbro inferiore per non ridere e riprese a carezzare la testolina di Joy.-Non è terribile come pensi, tesoro, te lo assicuro.-cercò di rassicurarlo con calma.
 
 
 


 
 
-Hey, tu! Vieni qui.-ringhiai invece, io, avvicinandomi al piccolo alpha che mi guardò spaventato.-Credi che mio figlio puzzi!?-gli domandai, e quel demonietto osò persino annuire.-Ah si eh? Beh, sai una cosa? Un giorno mio figlio avrà per te l'odore più buono del mondo, e sarà così bello da farti perdere completamente la ragione, e allora tu vorrai stare con lui ma non potrai perché lui si ricorderà di ciò che gli hai detto oggi e fingerà di non conoscerti. E allora tu ti darai dell'idiota e desidererai poter tornare indietro nel tempo e non dirgli mai quelle parole, ma non potrai e sarà troppo tardi.-dissi tutto d'un fiato.-Quindi hai due opzioni: Chiedere scusa a mio figlio e rimediare ora che sei ancora in tempo, oppure fare l'idiota e pentirtene in futuro. Cosa decidi?-
 
 
 


Il bambino spalancò gli occhi, terrorizzato, ed urlò.-Scusa!!-
 
 


 
 
Joy smise di piangere sentendo quelle parole e lo guardò felice.-Giochiamo insieme?-gli domandò.
 


 
 
 
-Va bene!-
 
 
 
 


 
E, assistendo a quella scena, capii che se fossi stato più gentile con Derek da piccolo, avrei potuto evitarci tante complicazioni.
 
 
 



Derek mi sorrise dolcemente e mi abbracciò da dietro, rendendosi abbastanza ridicolo visto che era ancora più basso di me.-Dopo il tuo bel discorso a quel bambino, ho deciso di perdonarti per avermi detto che puzzassi.-
 
 
 


 
Spalancai gli occhi e mi volta verso di lui, sconvolto.-Cioè...per tutto questo tempo non mi avevi ancora perdonato?-gli domandai.
 
 
 
 


 
Derek alzò le spalle e mi sorrise furbamente.-Gli omega portano rancore, lo sai.-
 
 


 
 
 
 
Karma,
Caro bastardo che non sei altro, ma tra tutti gli omega dovevi farmi innamorare proprio di quello più vendicativo, pefettino, ossessivo-compulsivo e RANCOROSO!?
 
 



 
 
 
-Ti amo tanto, lo sai?-mi sussurrò Derek, strofinando il naso sotto al mio mento(visto che era il punto più alto in cui arrivava) e dandomi un piccolo bacio al centro del collo.
 
 


 
 
-Ti amo anch'io.- gli sussurrai abbassando la testa per baciarlo.
 
 
 
 






 
Karma,
Grazie per avermi fatto rincitrullulire, tra tutti omega, proprio di Derek Hale.
  
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