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Autore: musa90    21/12/2017    0 recensioni
Selene una ragazza timida è riservata, amate della scrittura e della lettura, dopo tanti sacrifici riesce ha realizzare i suoi sogno di studiare letteratura.
Ma non si sarebbe mai aspettata che grazie ad una pioggia improvvisa, ad una dimenticanza di informazioni ed a una semplice tazza di tè, la sua vita sarebbe cambiata totalmente...
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Il mio sguardo rimase fisso nei suoi occhi, qualcosa adombrava quel bellissimo verde.
Il tossire di qualcuno mi fece ritornare alla realtà, notai Hanna che mi guadava male
<< vuoi metterti a lavoro, servi il cliente che è entrato >> io annuisco furiosamente e mi rigirai, ma lui non c’era più, mi guardai in torno ma non lo vedevo, e di nuovo Hanna mi riprese
<< e seduto lì >> e mi indicò con la testa un tavolino che era quasi nascosto, guardai da quella parte, e notai che era già seduto, e ha differenza di prima adesso indossava un paio di occhiali da vista che lo rendeva ancora più bello, deglutì presi il taccuino e mi diressi verso di lui.
Arrivai al suo tavolo, ero molto agitata non sapevo come approcciarmi, provai a fare un respiro profondo e alzai gli occhi su di lui
<< cosa ordinate >> chiesi, e mi accorsi che la mia voce stava tremando, e non solo quella, ero tutto un tremolio
<< un tè classico >> disse alzando lo sguardo su di me, non saprei descrivere veramente in quel momento cosa sentii, ma quella voce così calda e roca mi fatto arriva un brivido caldo che mi ha percossa tutta, scrissi velocemente il suo ordine, e mi direzionai verso il bancone, anche se non so come riuscii a camminare dopo tutte quelle emozioni
<< un tè classico >> faccio ad Hanna, lei mi guardo attentamente mi fa un mezzo sorriso e se ne va a preparare quello che gli ho chiesto, sicuramente ha capito che sono rimasta colpita da quel l’uomo.
<< Oh oh è venuto anche stasera >> alla mia sinistra appare Ariel con un vassoio in mano e due tazze vuote, che appoggia sul bancone
<< lo conosci per caso >> forse lo chiesi con troppo trasporto, perché mi fece lo stesso sorriso della madre
<< diciamo che lo conosco >> vuole fare per caso la misteriosa, o se la vuole tirare vedendo il mio troppo coinvolgimento, non so cosa vide sul mio viso, perché anche la sua di espressione cambiò  
<< va bene, lo conosco solo di vista, viene quasi tutte le sere, forse lo fa dopo aver finito di lavorare perché è sempre vestito così >> e mi rigirare verso di lui, ora stava leggendo dei fogli, forse centravano con il suo lavoro
<< fa sempre così legge dei fogli, si beve il tuo tè e se va >> la sento guardarmi
<< e la persona più affascinante che entra in questo locale, il resto sono tutte vecchie >> fa sconsolata, mi rigiro verso di lei, le sorrido per fargli coraggio e gli do anche una pacca sul braccio
<< voi due invece di fare le comare lavorate, tu-indica Ariel- finisci di pulire i tavoli e poi se vedi bene sono arrivati altri clienti, e tu-indica me- porta questo a tè a quel bel uomo >> e poi mi fa un occhiolino, e ritorna anche lei ha lavoro.
Prendo in mano la tazza e la metto su un vassoio e prego che non mi si rovesci, con passi calmi e calcolati arrivai al tavolo, lui mi sente arrivare e sposta le carte, prima che le spostò notai che sembravano carte di piante di case, forse faceva l’architetto, con calma presi la tazza e la posai sul tavolo
<< scusi l’attesa >> dissi e gli sorrisi arrossendo, perché sento le guance calde, mi rigirai è tornai al bancone, mi appoggia lì e di sottocchio lo guardai, prese la tazza con un mano e se la portò alla labbra e prese un sorso e nel frattempo guardava ancora quei fogli, mi fissai sul suo modo di come sulle sue labbra si appoggiavano alla tazza, e secondo me era la cosa più sensuale che abbia mai visto, e rimuginando su questo pensiero arrossii ancora di più di quando già lo ero.
Il tempo passo troppo velocemente, e ho scoperto di essere abbastanza brava come cameriera, non ho rovesciato neanche un tazza, dico che il tempo passò troppo velocemente perché, dopo un po’ notai quel uomo alzarsi dal tavolino aggiustare le sue cose nella valigetta e andare verso il bancone, guardai tutti i suoi movimenti avevo una voglia matta di avvicinarmi al bancone, ma stavo servendo una signora e non potevo, lo vidi pagare e poi andare verso la porta, in quel momento ho avuto un tuffo al cuore e lo stomaco si era chiuso, e ho sentito una paura assurda che se usciva da quella porta non lo avrei mai più rivisto, però lui fece qualcosa che mi sorprese prima di aprire la porta si girò dalla mia parta mi guardò, fece un gesto con la testa, aprì la porta e se ne andò.
Continuai a guardare verso la porta, il mio sguardo non voleva spostarsi da li
<< signorina tutto bene >> una voce mi riscuote, giro la testa verso dove arriva la voce e vedo la signora che stavo servendo che mi guarda preoccupata
<< si signora tutto bene >> dico per rassicurarla per poi allontanarmi e ritornare vicino al bancone, mi appoggio su di esso, e non so che pensare, mi sento strana, l’arrivo di quell’uomo mi ha scombussolata totalmente senza che io me ne accorgessi
<< terra chiama Selene >> una mano mi svolazza davanti al viso, la tolgo con uno schiaffo poco delicato
<< ahi potevi fare più piano >> disse prendendosi la mano e massaggiandosela con l’altra
<< tu potevi evitare >> faccio ancora pensierosa, le mi fissa
<< ma che hai sei strana >> la guardo a mia volta
<< no, mi fa solo male la testa >> mento spudoratamente, non voglio far capire cosa ho ora dentro, se neanche io ho capito che mi sta succedendo
<< ti vado a prendere qualcosa >> nego con la testa, poi noto una signora che richiama la nostra attenzione
<< io vado a vedere che le serve >> e mi allontano sentendo ancora gli occhi di Ariel su di me, ho come la sensazione che avrò un terzo grado tra adesso a qualche ora.
Come avevo previsto il terzo grado iniziò fin troppo presto per i miei gusti
<< si può sapere che ti prende all’improvviso >> stavo pulendo una dei tavolo, Hanna aveva voluto chiudere prima oggi
<< non so a cosa ti riferisci >> dico continuando a pulire, le mi prende lo strofinaccio che avevo in mano e lo butta da una parte
<< ehi >> faccio mi stavo innervosendo
<< quando parlo voglio che la persona mi guarda in faccia >> era a un palmo da me
<< cosa vuoi non ti capisco >> non volevo innervosirmi per cazzate
<< lo so che non ci conosciamo ancora bene, per questo ti vorrei capire >> sopirò
<< cosa vuoi capire di me, sentiamo >> senza rispondermi indica con la testa il tavolo
<< siediti, faccio un tè veloce così parliamo tranquillamente >> faccio ciò che mi dice e mi siedo mentre lei va verso il bancone, non ho mai parlato veramente di me con nessuno, ho un po’ paura.
Poco dopo arriva con due tazze fumanti di tè e qualche dolcetto, appoggia il vassoio sul tavolo e mi passa una delle tazze
<< spero che ti piaccia e una nuova invenzione di mia madre >> io guardo il liquido all’interno della tazza in modo sospetto
<< non ti preoccupare non ti voglio avvelenare >> non so se crederle
<< allora io e te abbiamo un discorso da fare >> distolgo lo sguardo dalla tazza e lo rialzo di nuovo su di lei
<< cosa vuoi sapere >> faccio, questa ragazza anche se la conosco da poco, sento che può essere imprevedibile
<< sarà un tranquilla chiacchierata tra amiche che si vogliono conoscere meglio >> e mi sorride
<< va bene, inizio io e tu >> la vedo pensare e prende la tazza tra le mani e bere un sorso
<< io sono troppo curiosa >> io annuisco e faccio con la testa di iniziare
<< parlami di te in generale le cose che non mi hai detto di te e poi ti faccio io le domande >> ecco la parte più difficile, mi incoraggio mentalmente e inizio
<< da come ho capito vuoi sapere della mia vita prima di qui-la vedo annuire- sono la classica ragazza che è voleva andarsene dal suo paesino perché non ce la faceva più ha stare in mezzo a gente che non capiva la tua voglia di emergere, ho amato fin da piccola la letteratura, i libri erano i mie compagni quando mi sentivo sola, non ho mai avuto veri amici, solo conoscenti, mi fido poco della gente >> lei mi sorride
<< l’ho notato, anche io sono come te da un certo punto di vista, le batoste fanno male >> io annuisco e si fanno male
<< sono figlia unica, adoro sia mia madre che mio padre sono le persone più importanti della mia vita-la vedo girarsi verso il bancone dove è apparsa Hanna- penso che mi capisci bene- lei annuisce- sono stati loro ad incoraggiarmi ha realizzare il mio sogno di venire qui e di prendere letteratura se non fosse per loro non lo avrei mai fatto, avevo troppa paura >> ci guardiamo intensamente
<< per fortuna che hanno insistito se no noi due non ci saremo mai conosciute >> fa lei sorridendo raggiante
<< si, per fortuna >> le sorrido di rimando
<< ora parlo un po’ di me e poi passiamo alle domandi scottanti >> la guardo stranita che sarebbero ste domandi scottanti, mi appaiono davanti due occhi verdi come un prato d’estate, e arrossisco
<< sono sempre sta di qui, a scuola ero una frana mi sono diplomata per un pelo, i miei dopo un po’ hanno deciso di aprire questa teeria era sempre stato un loro sogno, e qualche anno fa, ci sono riusciti-poi vedo un sorriso triste apparire sul suo viso- mio padre è morto 2 anni fa-allargo lo guardo gli allungo la mia mano e le la afferra immediatamente- era malato aveva un cancro terminale i medici lo anno scoperto all’ultimo e non hanno potuto fare niente-mi stringe ancora più forte la mano-ho perso una delle persone più importanti della mia vita, però mi sono fatta forza anche per mia madre e mi sono rimboccata le manica e andare avanti, amici e una parola che non conosco soprattutto dopo la morte di mio padre-la vedo asciugarsi velocemente gli occhi con l’altra mano- e così siamo solo io e mia madre >> gli prendo anche l’altra mano, e stringo anche quella
<< adesso hai anche me >> la vedo addolcire lo sguardo
<< e tu hai me >> e stringe di rimando le mie.
Ci riprendiamo un po’ da queste confessioni, bevendo finalmente il tè che mi aveva portato, ne prendo un sorso, ha un sapore molto dolce, sento della mela e forse della cannella, prendo anche un biscotto, sono inebriata da tutti questi sapori e odori
<< adesso parliamo delle cose scottanti >> mi stavo per strozzando con il biscotto che stavo mangiando
<< che sarebbero scusa >> la vedo sorridere in modo strano
<< allora parliamo di ragazzi >> perché dobbiamo parlare proprio di questo argomento
<< vuoi sapere se ho mai avuto mai un ragazzo-la vedo annuire-la risposta e no >> il biscotto che stava per mangiare li cade dalle mani
<< come no, sei una bella ragazza ma sono ciechi da te >> faccio un sorriso tirato
<< diciamo che sono una massa di dementi, e poi io cerco l’amore anche se non mi sono mai innamorata >> mentre dico questa cosa, il mio stomaco mi stringe
<< come non ti sei mai innamorata >> scuoto la testa un po’ malinconica
<< sicuramente arriverà l’amore anche per te o pure è già arrivato >> e mi fa l’occhiolino e arrossisco perché so a chi si riferisce
<< ma non dire cavolate >>
<< l’ho notato come guardavi quel uomo >> abbasso la tessa e immagino che sono diventata talmente rossa che potrei far concorrenza ad un semaforo
<< era un bel uomo come si fa non guardarlo >> forse sto provando ha giustificarmi
<< non sembravano occhi che guardavano solo un bel uomo >> lo ammetto aveva ragione
<< e la prima volta che vedo un uomo così, mi ha affascinata >> non riesco a rialzare la testa mi sento troppo imbarazzata
<< come ti capisco anche a me è successo la stessa cosa >> alzo la testa di scatto, anche lei è rimasta affascinata da lui, nota il mio sguardo e si giustifica subito
<< non sto parando del tuo uomo- io abbasso di nuovo lo sguardo, lui non è il mio uomo anche se- 1 anno fa venne un altro uomo in questo locale, inizialmente pensai che era un tipo strano ma poi avvicinandomi e guardandolo negli occhi sono rimasta perduta >> e mio sguardo si rialza verso il suo
<< e la persona che parlavi oggi ha pranzo >> chiedo
<< si era lui, ma come ti ho detto non lo vedo da 1 anno, non so niente di lui >> i suoi occhi si intristiscono di nuovo, ma questa è una tristezza diversa
<< siamo nella stessa barca eh >> faccio provandola ha farla sorridere
<< mi sa proprio di si, sorella >> vedo che fa un sorriso sforzato, siamo proprio messe bene.
 Nono riuscivo a prendere sonno, sono in un dormiveglia fastidioso, penso ancora alle confidenze che ci siamo fatte io e Ariel, non potevo immaginare che potesse esistere qualcuno che potevo chiamare amica, e questa cosa mi fa sentire molto felice, sento la porta della mia camera aprirsi e qualcuno avvicinarsi al mio letto, anche se non ho preso sonno, sento le mie palpebre pensanti, e non riesco ad aprire gli occhi, per vedere chi è, ma posso immaginarlo, sento una mano accarezzarmi i capelli, e poi la porta chiudersi, mi sento fin troppo fortuna, sto conoscendo molte persone meravigliose.
Mi rigiro su un fianco, non riesco a prendere sonno, due occhi verdi prato mi si parano davanti alla palpebre, aveva ragione Ariel, l’amore è così, arriva quando meno te lo aspetti.
Non sono mai stata innamorata, ma quando ho visto quell’uomo, il mio cuore non smetteva di battere, e anche adesso lo fa al solo pensarlo, e grazie a lui mi addormento in un sonno profondo.
Un forte odore di caffè mi sveglia, non pensavo che alla fine, sarei riuscita a dormire, ieri ero troppo agitata, per tutte quelle cose che mi sono successe.
Mi alzo con un po’ di fatica vado in bagno, busso, vedo che nessuno mi risponde ed entro, mi butto letteralmente in doccia, l’acqua mi scorre sul corpo e i ricordi ritornano prepotentemente, due occhi stupendi, mi rendo conto che ieri grazie a lui che mi sono potuta addormentare, lo vorrei tanto rivedere.
Segui quell’odore di caffè, entrai in cucini, e vidi Peter che era tutto concentrato ha preparare la colazione
<< buon giorno >> lui si girò di scatto, anche questa volta non mi aveva sentito arrivare
<< giorno >> e appoggio sul tavolo due tazze di caffè e due piatti di frittelle, e dall’odore che emanavano, dovevano essere sicuramente buonissime.
Ci sediamo a mangiare, prendo il primo boccone, e il mio palato inizia a fare le feste, queste frittelle sono squisite.
<< Sono davvero favolose, sei un ottimo cuoco >>
<< non devi ringraziare me, ma mia madre, e lei che mi ha insegnato a cucinare >> e vedo che sul suoi volto nasce un bellissimo sorriso
<< sei molto legato a lei >> arrossisce leggermente
<< si e una donna forte, e l’unica che veramente crede in me >> mi alzo e lo abbraccio, lui mi ricambia, non sono mai stata così affettuosa con persone che conosco da poco, sinceramente l’aria di questa città mi sta cambiando.
Sciolsi l’abbraccio e riperdiamo a mangiare
<< che ne dici se questa mattina usciamo >> mi chiese Peter
<< va bene, e dove vuoi andare >>
<< ti voglio portare in un posto >>
<< di che posto si tratta >> mi stavo incuriosendo
<< e una sorpresa >> e mi fa l’occhiolino, prese i piatti sporchi e gli appoggiò nel lavandino
<< andiamo a vestirci >> e uscì dalla cucina, anche io andai nella mia camera, non ci misi tanto a scegliere quello che mi dovevo mettere, volevo essere comoda come sempre, jeans, felpa e una delle sneakers, guardai fuori dalla finestra, il tempo gli sembra buono, ma per sicurezza presi l’ombrello, sentì Peter bussare alla porta, presi la borsa e ci incamminammo.
Arriviamo in un quartiere molto caratteristico, la via che stiamo percorrendo è circondata da alberi, palazzine in stile anni 50, erano divise une della altre, da solo un ringhiera di fil di ferro, ed da un piccolo angolo della strada, si intravedeva un giardinetto con dei giochi per bambini.
Fin che non ci fermiamo davanti ad una casupola, i mattoncini rossi e il tetto verde, i rampicanti che si intrecciavano sulle vetrate, e la porta di ingresso, di un leggo scuro con intagliature di ghirigori e foglie, la facevano sembrava una tana di qualche folletto
<< ma dove siamo >> chiedo ancora più incuriosita di prima
<< dai entriamo >> mi aprì la porta, e così entrai.
All’interno atmosfera era molto rilassante, appena entra una folata di un odore, di pagine di libri vecchi e inchiostro, arriva sotto il naso.
Introno al me, c’erano scaffali e scaffali di libri, mi sembrava di stare in un sogno
<< come fai a conoscere questo posto >> chiedo entusiasta
<< seguimi e lo scoprirai >> ci addentrammo, e con mio stupore vidi l’ultima persona che potevo immaginare, seduto dietro una scrivani a leggere il giornale c’era il signor Wolf
<< Massimillian >> lo richiama Peter, lui alza gli occhi su di noi
<< ragazzi che bella sorpresa >> la vera sorpresa sinceramente e la mia
<< questo posto e suo >> chiedo ricominciando a guardarmi in torno
<< sinceramente e di mia moglie, solo che lei oggi non poteva, e sono venuto io ad aprire >>
<< Lucy è una grande appassionata di libri vecchi e antichi >> fa Peter non notando che io mi ero già allontanata, per guardare uno dei tanti scaffali
<< Selene dove sei >> io mi affaccia da uno scaffale
<< di qua >> ero troppo contenta, e lui vedendomi così, sorrise
<< me lo immaginava che ti sarebbe piaciuto >> quella è l’ultima cosa che ascoltai prima di immergermi in tutta quella meraviglia.
I libri non erano messi in ordine alfabetico, ma in modo sparso, si potevano trovare dei libri della letteratura classica accanto ai libri per bambini, storia di fantasia vicino a romanzi d’avventura, ma la cosa che mi scolpì di più, che nessuno di loro era di una nuova edizione, ma erano tenuti tutti molto bene, e avvicinandomi sentivo lo stesso odore che avevo sentito appena entrata, ma molto più intensamente.
Per un attimo mi si blocco il fiato, davanti ai miei occhi c’era una copia, di una stampa abbastanza vecchia di Orgoglio e Pregiudizio, ho paura anche di prenderla in mano
<< perché ti sei bloccata >> sento Peter avvicinarsi, e guardare dalla mia stessa parte
<< oh, hai trovato… >> vedo la sua mano avvicinarsi sempre di più
<< non toccarlo >> e la scaccio via in malo modo
<< una cosa così preziosa, bisogna solo ammirala, non rovinarla >> lui allarga gli occhi esterrefatto
<< ma ti rendi conto di cosa stai dicendo >> lo ignoro e continua a contemplare quella opera magnifica che ho davanti.
<< Se vuoi, te lo regalo >> la voce del signor Wolf, mi fece gira la testa di scatto
<< come scusi >> avevo paura di aver sentito male
<< ho detto se vuoi quel libro, prendilo >> allora non avevo sentito male
<< state scherzando >> lo vedo fare no con la testa
<< ma si rende quando vale quel libro >>
<< lo so benissimo, ma sta lì da troppo tempo >> la fa così facile lui, come può regale un libro con così tanto valore
<< ma sua moglie >> vedo che il posto non era sua, non volevo che la signora Lucy potesse dire qualcosa
<< lei sicuramente ne sarebbe felice, nel sapere, che te lo dato proprio a te >> il mio cuore sta battendo forte, lo guardo dritto in faccia, avendo paura che mi stesse prendendo in giro, ma lo vedo fare un gesto con la testa, per incoraggiarmi.
Faccio un bel respiro e lo prendo con delicatezza, a una bellissima rilegature in pelle marroncina, molto piacevo al tatto, aprendolo leggo la data di stampa e i miei occhi si allargano
<< 1813 >> e mi rigiro a guardare il signor Wolf
<< ma questa… >> mi si asciuga la saliva
<< hai capito bene signorina Hearts, ha davanti a lei una prima edizione >> va bene adesso posso morie in pace
<< siete davvero sicuro >>
<< come le ho detto, mi farebbe piacere che lo prendesse lei >> mi stava per venire da piangere, nessuno mi aveva fatto un regalo così importante
<< grazie mille >> lo vedo sorridermi
<< me lo dia lo metto nel suo cofanetto, così lo puoi tenere come una reliquia >> arrossisco, si vedeva così tanto, che sono molto attenta alle cose a cui tengo.
Presi il libero, ringrazia 100 volte il signor Wolf, con la promessa che avrei in qualche modo restituito il favore
<< venga solo a trovare di nuovo mia moglie, la ritiene una ragazza meravigliosa >> e con questo ci salutiamo, non sarebbe stata l’ultima volta che sarei entrata lì dentro, quel posto mi faceva sentire a casa.
Ero troppo felice per tutto quello che era successo
<< devo ringraziare te >> faccio a Peter, stringendo a me la borsa che a suoi interno c’era il libero dei miei sogni
<< dopo quello che mi avevi detto ieri, ho pensato subito che un posto così ti sarebbe piaciuto >> questo ragazzo era proprio da sposare
<< ma da quando tempo e aperta quella libreria >> mi sembra abbastanza vissuta
<< da parecchi anni, prima era del padre di Lucy e poi quando è morto, glielo ha passato a lei, e un struttura molto antica >>
<< e anche molto bella, sembra che stessi per entrare in mondo incantato >>
<< e questo è l’intendo di Lucy, lei vuole che persone che ci entrato, devo pensare di essere in un'altra realtà, fatta di libri e profumo di inchiostro >>
<< ti posso dire che ci è riuscita perfettamente >>
<< non sarà l’ultima volta che ci andrai >> mi sta conoscendo bene
<< no non sarà l’ultima >>.
Ci facciamo un bel giro in quel quartiere, e poi decidiamo di andare da Ariel, volevamo vedere come stava, e poi io gli volevo far vedere la mia nuova conquista, ma il cellulare che sta nella tasta della giacca inizia a squillare, lo prendo e guardo chi era
<< ora sono nei pasticci >> anche Peter guarda chi mi sta chiamando
<< ma è solo tua madre >>
<< ecco mi sono dimenticata di chiamarla >> ora me la sentirò
<< oh ecco, buona fortuna >> e ridacchia, che stronzo, lo guardo male e rispondo
<< si pronto >> mi stanno vendendo i brividi ma non per il freddo
<< tu figlia sconsiderata >> tra poco mi sfrontava il timpano
<< calmati, me ne ero dimentica di telefonarti >> no cosa ho detto
<< tu sei una sconsiderata, io lo sapevo che sarebbe successo >> ecco che inizia come a suo solito
<< si me lo dice ogni volta >>
<< con te ho perso le speranza, comunque dimmi come va >>
<< tutto bene mamma, l’appartamento e bello, la città la sto ancora scoprendo >> meno informazioni do meglio e per me
<< quindi tutto bene >> e sempre stata super protettiva con me
<< si mamma tutto bene >>
<< ok un attimo ti passo papà >> e sorrido
<< cucciolo >> amo mio padre
<< papà come va >>
<< tutto bene, sinceramente volevo sapere di te >>
<< va bene, mi sto trovando bene per ora >> lo sento fare un sospiro, sicuramente era di sollievo
<< allora ti lascio, e comunque chiamaci più spesso se no a tua madre gli verrà un infarto >> rido alla sua battuta e sento la mamma sbuffare
<< si certo vi chiamo più tardi così parliamo meglio >>
<< ok a dopo tesoro, e mi raccomando per qualsiasi cosa >>
<< si certo salutami mamma >> e riaccadiamo insieme, oggi e proprio una bella giornata.
<< E andata bene la telefonata vedo >>
<< si fin troppo bene >> però lo vedo ancora ridacchiare
<< non sei per niente simpatico >>
<< dai, tua madre mi sempre simpatica >>
<< solo quando vuole lei >> e ridemmo insieme, non lo so, se dire a i mei che convivo con un ragazzo, sicuramente a mio padre sverrebbe e mia madre mi chiedere a quando le nozze, no, glielo dire molto più in là.
Appena arrivati davanti al locale, guardai subito attraverso le vetrate se riuscivo a individuare Ariel, ma non fu lei che notai, ma il bellissimo uomo di ieri sera, questa volta era vestito casual, e si stava tranquillamente bevendo il suo tè, senza quei fogli che lo in rintracciavano, ed era ancora più bello di ieri, abbasso la testa arrossendo come non mai
<< tutta apposto >> Peter sicuramente avrà visto tutta la scena
<< si, bene, entriamo >> e apro la porta, e il tintinnio richiama sia Ariel che si gira verso di noi salutatoci con un sorriso, che il bellissimo uomo che gira lo sguardo verso di noi, mi sento leggermente osservata, ma faccio finta di niente, già sono imbarazzata, se poi giro la testa e lo guardo negli occhi sicuramente morirò sul colpo.
<< Pensavo che oggi non sareste venuti >> fa Ariel avvicinandosi a noi tutta contenta
<< ho fatto fare un giro a Selene >> risponde Peter, mentre ci andava ad accomodare in un tavolino libero
<< e dove siete andati di bello >> ci accomodiamo, e con noi anche Ariel
<< Peter mi ha portato in una libreria molto bella >> volevo che sapesse tutto per troppo contenta di mio, e magari trasmettere un po’ il mio entusiasmo
<< poi che è successo >> la sta trasmettendo più che l’entusiasmo la curiosità
<< ho scoperto che il proprietario di quel posto e lo stesso del mio appartamento >>
<< sono ancora sorpresa-esco dalla borsa il cofanetto-che mi abbia regalato questo libero >> e glielo passo, lei lo apre e rimane stupefatta come me
<< non devi essere sorpresa, se a Massimillan o a Lucy comincia a piacergli una persona, questo è il mino che fanno >> se come dice Peter questo è il minimo il massimo quale sarebbe.
<< Davvero un bellissimo regalo, Selene viene un attimo con me mia madre vuole salutarti >> rimetto a posto il libero, e la seguo
<< dai, un giorno ci andiamo insieme in quel posto, sono curiosa di vederlo >> gli sorrisi di risposta.
Arrivando vicino al bacone, mi prese sotto braccio, e mi sussurra all’orecchio
<< hai visto chi c’è >> fa indicando con la testa dietro di noi
<< lo so chi c’è >> e il rossore ritorna ad circondare le mie guance
<< e la 2 tazza di tè che si prende, sembra che sta aspettando qualcuno >> un brivido di timore mi circola lungo la schiena, ma chi starà mai aspettando, era troppo bello per essere single, mi intristisco leggermente
<< ehi, piccola sicuramente non sarà una donna >> vuole solo farmi stare meglio, mi dà un bacio sulla guancia
<< dai ti faccio fare, quel buon tè alla cannella, che da come avevo visto ti era piaciuto, e anche qualche dolcetto >> non mi era solo piaciuto, l’ho adorato
<< pensi che anche a Peter, potrebbe piacere >>
<< non lo so, ma farglielo provare non costa niente >> dicendo questo, ritorno a sedermi.
Guardo di sotto occhi dalla parte, dove stare il quell’uomo è ancora lì che beve un altro sorso del suo tè, e al tempo stesso guarda l’orologio, io spero con tutta me stessa che non stia aspettando qualche donna
<< chi guardi >> mi rigiro di scatto verso di lui
<< no nessuno >> e inizio a frettolosamente a guardare in giro
<< allora perché sei diventata tutta rossa >> mi dice indicandomi le guance
<< non sono per niente arrossita >> mi giustifico, ma lui mi prende una guancia e me la tira
<< si come no >> e inizia a ridacchiare e prendere in giro.
Ma il nostro scherzare finisce quando all’interno del locale, entrano dei tipi strani, che si sedettero ad un tavolino molto vicino al bancone, ed uno di loro iniziò a fissare fin troppo insistentemente Ariel, non mi piaceva per niente quello che vedevo
<< ho una brutta sensazione >> mi fa Peter, alonandosi leggermente da me, ed iniziando a osservare quel tizio
<< non piace neanche a me >> questi tipi non sono sicuramente venuti qui, per bere una tazza di tè.
I miei occhi sono puntati solo su Ariel, anche Peter come me stava guardando la situazione, quei tizi volevano fare qualcosa, ma sembra che stanno aspettando il momento giusto.
Vedo Ariel arrivare verso di noi, con il vassoio in mano, con sopra due tazze e un pittino di biscotti, e proprio in quel momento che quel tizio che la fissava, la prese per un braccio e attirala verso di se, facendola sedere sulle sue gambe, e quello che aveva in mano si rovesci per terra andando in 100 pezzi
<< lasciami >> la sento dire, e vedo Peter scatta verso di loro, però venendo fermato, da uno che era con lui
<< spostati >> gli fa Peter abbastanza innervosito
<< fatti gli affari tuoi >> gli rispose quest’ultimo.
 Poi vedo Hanna uscire dalla porta del retro, e subito nota la situazione
<< lasciate stare mia figlia >> dice oltrepassando il bacone
<< no Hanna resta lì >> faccio io alzandomi, non volevo che se la prendessero con lei, quelle merde sicuramente non si sarebbero fermati neanche davanti ad una donna più grande.
Qualcuno mi si para d’avanti
<< stai ferma lì >> alzo la testa e vedo chi mi aveva fermata, ed era proprio l’uomo bellissimo.
Faccio come mi dice, ma sarei voluta andare da Hanna, guardo dalla sua parte e la vedo abbastanza sconvolta, ma per fortuna mi ha sentita e ha fermato la sua corsa.
In torno a noi le signore sono tutte abbastanza spaventata, gli unici uomini sono Peter e il bel uomo, sono in anche in inferiorità numerica a differenza di quelli.
Vorrei vedere cosa sta succedendo ad Ariel, ma ci sono troppe persone d’avanti, mi sta salendo l’ansia, vorrei fare qualcosa.
Ma proprio in quel momento, che il mio cuore stava battendo a 1000, la porta di entrata viene aperta con forza, e il campanellino tintinnò, in modo che tutti i presenti ci voltammo dalla sua parte, ed un uomo completamente vestito di nero, fa la sua comparsa
<< vi state divertendo senza di me >> adesso chi è questo tizio.
 
 

 SPERO CHE VI PIACCIA, VORREI UN COMMENTO DA VUOI, POSITIVO O NEGATIVO

BUONA LETTURA 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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