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Autore: ubbo    22/12/2017    2 recensioni
Racconto di un frammento di vita, senza pretese, ambientato anni dopo la sconfitta di Voldemort... nessuna tragedia e il magico, inebriante aroma del caffè a fare da sfondo.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: PWP | Contesto: Contesto generale/vago
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Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di J.K.Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi assolutamente casuale.



* * *



Per te, perché ami il caffè e perché adoro tutte le tue peculiarità.

Questa storia è stata scritta come regalo di Natale per la persona più speciale che esista e lei ha deciso di condividerla con voi, quindi ecco un regalo per tutti voi da parte nostra con tanto affetto!

Racconto di un frammento di vita, senza pretese, ambientato anni dopo la sconfitta di Voldemort. Ovviamente non si tiene conto dell'epilogo del 7 libro.

Vi consiglio di prepararvi una bella tazza di caffè caldo per accompagnare la lettura e immergervi maggiormente nell'atmosfera.

Buona lettura!

Ubbo.



Charming



È tardi.

Fa freddo.

Sono stanco.

Voglio solo potermene tornare a casa. -Draco.- chiamo risentito per quella che probabilmente è la centesima volta oggi -È tutto il giorno che mi trascini in giro per Londra e la mia pazienza si sta esaurendo.-

-Rilassati, Severus.- mi rabbonisce lui schioccandomi il suo collaudato sorriso tutto denti bianchissimi e perfettamente allineati -Ancora un minuto e siamo arrivati.-

Sicuramente quel ghignetto impertinente avrebbe fatto centro se fossi stata una delle migliaia di streghette che gli corrono dietro per la sua eredità o per il suo fondoschiena, ma non essendo il mio caso serve solo a farmi innervosire maggiormente. Senza ombra di dubbio, Draco ha ereditato da suo padre la passione per la manipolazione altrui e mi domando quanto tempo abbia speso a provare quel gesto di fronte allo specchio. Quel ragazzo è una causa persa, ma è pur sempre il mio figlioccio e da quando siamo riusciti a uscire tutti vivi dalle grinfie di quel pazzo maniaco privo di appendice nasale sono molto più tollerante di un tempo riguardo l'eccentricità che ha sempre contraddistinto la sua famiglia. Per lo meno ora non sono accerchiato da dei dannatissimi pavoni bianchi.

-Ecco la nostra meta.- mi informa Draco poggiandomi un braccio intorno alle spalle. Sento la magia di una potentissima barriera magica sfrigolarmi sulla pelle e in un attimo la strada deserta diventa brulicante di persone. Osservo quasi con disgusto la ressa fuori dal locale verso cui ci stiamo dirigendo e il dubbio che quel braccio sia lì per impedirmi di fare dietro-front, piuttosto che per incoraggiarmi, è decisamente spiccato.

Siamo nella parte magica di Londra ed è sabato sera, quindi nulla di nuovo quando Draco saluta almeno una ventina di persone mentre ci facciamo largo tra la folla. Ha vent'anni, è un eroe di guerra, è ricco ed è attraente; sono felice che si goda la sua giovinezza, ma perché, in nome di Merlino, non può farlo senza di me? Ho sempre più nostalgia del mio soggiorno e del libro che ho lasciato sul tavolino davanti al camino.

Riusciamo alla fine a entrare nel locale e scopro che si tratta di un semplice bar. Una caffetteria per la precisione. Con un'agghiacciante insegna al neon fucsia che fa brillare a intermittenza il nome Charming. Ho una gran voglia di uccidere Draco.

-Qui fanno i cappuccini più buoni del mondo.- mi informa lui come se quella fosse una cosa elettrizzante.

Beh, non lo è. Sono inglese: bevo tea, non caffè.

Nonostante ciò, raggiungiamo il bancone e io mi siedo rassegnato su uno degli ultimi sgabelli rimasti liberi mentre Draco fa lo stesso accanto a me ridendo come un idiota e ondeggiando le spalle e la testa a tempo di musica. Sembra un piccione con una paresi facciale e il mio umore sta decisamente precipitando.

-Tiziana!- grida lui per farsi sentire sopra il fragore della folla alzando un braccio. Merlino, dammi una scorta di pazienza. Se non lo ammazzo stasera non lo ammazzo più. Odio la gente che mi urla nelle orecchie e lui lo sa perfettamente.

La barista, una fanciulla che apparentemente risponde al nome di Tiziana, lancia un'occhiataccia a Draco e alza il dito medio nella sua direzione, poi ci volta le spalle e si mette ad armeggiare con la macchina per l'espresso alle sue spalle. Di solito detesto la maleducazione, ma nella presente situazione non posso che ritrovarmi in sintonia con la sua reazione alle urla del mio figlioccio.

-Incantevole come sempre.- le dice lui prendendo subito il primo sorso del cappuccino che la ragazza ci ha portato.

-Per questo ti ci ho sputato dentro.- replica con naturalezza Tiziana rivolgendo un sorriso impertinente a Draco, ma il mio figlioccio non fa una piega e continua a gustarsi la sua consumazione come un bimbo col suo dolce preferito.

-Che problema hai, biondo?- domanda poi la ragazza -Quello va bevuto caldo, o fa schifo.-

Mi ci vuole qualche secondo per realizzare che la domanda è rivolta a me. Biondo? Io? Questa serata sta degenerando e la mia iniziale simpatia per la barista è improvvisamente svanita. Spingo via il cappuccino da di fronte a me e storco il naso infastidito dall'odore pungente.

-Lui è Severus.- le dice Draco con un'occhiata eloquente.

Lei mi esamina da capo a piedi, sporgendosi anche oltre il bancone per farlo. -Ti facevo più alto.- commenta facendo sghignazzare il mio accompagnatore.

Sono basito. Irritato. E di certo non resterò qui a farmi insultare gratuitamente.

-Seduto.- ordina Tiziana bloccandomi un istante prima che mi muova -Ti porto qualcosa di più adatto a te.-

Draco finisce il suo cappuccino con un irritante tintinnio del cucchiaino contro la tazza e afferra il mio servendosi da solo il bis. -Chiama anche Potter, già che ci sei.-

-Ti sembro forse un gufo?- ribatte lei acida allontanandosi di nuovo -Chiamatelo da solo il tuo socio per dirgli che ha perso la scommessa.-

Guardo Draco incuriosito. Socio? Questa mi giunge nuova. Scommessa? Sento puzza di bruciato e la nostra venuta in questo girone infernale mi sembra sempre meno casuale. Lui ricambia il mio sguardo al di sopra della tazza e scrolla le spalle. -Lunga storia.- aggiunge chiudendo l'argomento, almeno per il momento.

Sto per ribattere quando qualcosa sbatte sul bancone davanti a me e mi ritrovo gli occhi verdi di Tiziana fissi su di me. -Assaggia.-

Dal suo tono sembra più un ordine che un suggerimento. O forse una sfida. In ogni caso, osservo dubbioso la piccola tazzina di vetro piena a metà di un liquido scurissimo, quasi nero, con sopra un finissimo strato di crema dorata. La sollevo e la esamino cercando di identificarne il contenuto come se fosse una pozione sconosciuta: la consistenza non sembra totalmente ripugnante all'aspetto e l'aroma è molto più corposo e dal retrogusto spiccatamente più tostato rispetto a quella di poco fa.

-Assaggialo.- mi incoraggia Draco finendo avido il secondo cappuccino -Tiziana è italiana, non sbaglia un colpo quando si parla di caffè.-

Italiana o no, continuo a essere scettico riguardo al contenuto di questa piccola tazzina. Ciononostante sono curioso ed eseguo quanto richiesto. Accosto il piccolo oggetto alle labbra e prendo un piccolo sorso, lasciando che il liquido scuro mi scivoli sulla lingua: il sapore che mi esplode in bocca è assolutamente divino. -Passabile.- commento impassibile fissando la barista e sfidandola a contraddirmi, ma quel sorrisetto impertinente è ancora stampato sul suo viso e onestamente inizio a domandarmi se non ci siano dei geni Malfoy nel suo DNA.

-Dov'è la tua adorata So Tutto Io?- domanda Draco a Tiziana interrompendo il nostro duello di sguardi. Sta roteando sullo sgabello come un bambino e la voglia di farlo smettere tirandogli uno scappellotto ben assestato è quasi incontenibile.

-Come se te ne fregasse qualcosa.- risponde lei raccogliendo le tazze sporche mentre lui fa l'occhiolino a una coppia di gemelle dal vestiario alquanto succinto.

Concordo palesemente con lei, soprattutto visto che Draco ci ha già abbandonati per puntare le sue due prede. A questo punto posso finalmente dichiarare ufficialmente la mia giornata col mio figlioccio giunta al termine. Lode a Merlino! Finisco l'inaspettatamente delizioso caffè e con un cenno di commiato a quest'eccentrica barista mi dileguo prima che il biondo petulante che mi ha assillato tutto il santo giorno trovi un'altra scusa per trattenermi. Fortunatamente pare essere troppo preso dai suoi piani per la serata per curarsi di me.

L'aria fresca della sera è un piacevole cambiamento dopo il caldo eccessivo dell'interno del locale e mi accorgo che ormai il marciapiede è quasi deserto. Sento qualcuno inspirare a pieni polmoni accanto a me, probabilmente lieto anche lui del cambiamento, poi l'inconfondibile rumore di un accendino e in pochi attimi l'aria intorno a me è contraddistinta dall'aroma di tabacco.

-Non credevo che Draco sarebbe davvero riuscito a portarla nel nostro bar.-

È una voce profonda che non conosco, ma non ci vuole un genio a fare due più due e sono piuttosto certo di stare parlando con Potter. Ascolto i suoi passi in silenzio e scopro di non sbagliarmi quando si accosta a me e mi offre una sigaretta. Fumo di rado, eppure questa volta accetto la sua offerta stupendo entrambi. -Quanti galeoni hai perso con la scommessa?- mormoro piano inspirando la prima boccata.

-Dieci.- ammette lui senza vergogna stiracchiandosi.

Annuisco senza rancore. Conosco Draco da troppo tempo per prendermela per un'inezia simile. -Quindi, una caffetteria è il sogno nel cassetto dell'eroe del mondo magico?- domando guardando il cielo -Niente “Ministro Potter”?-

Lo vedo scrollare le spalle con la coda dell'occhio e per un po' nessuno dei due dice niente. Non posso biasimarlo per il suo silenzio, in effetti la mia provocazione risulta un po' debole perfino alle mie stesse orecchie.

-Dopo la guerra volevo solo un po' di tranquillità.- mi racconta lui come se fossimo amici di vecchia data -Tutti quanti la volevamo... o meglio, quasi tutti.-

Mi ritrovo ad annuire nuovamente, in fondo le speculazioni sulle motivazioni dietro la frattura della storica amicizia fra lui e Weasley hanno fatto notizia sui giornali per mesi al tempo dell'accaduto.

-Draco ha trovato questo posto ed è venuto da Hermione e me.- continuò Potter -Ringrazio Merlino ogni giorno per averla fatta entrare nella mia vita, senza di lei non avremmo mai creato il Charming.-

Per quanto debba ammettere che quell'insopportabile So Tutto Io abbia dei meriti, non ho voglia di ascoltare un'ode ai suoi apparentemente innumerevoli talenti, quindi mi astengo dal commentare e faccio cadere la cenere in eccesso con uno scatto delle dita, augurandomi che il racconto proceda senza ulteriori indugi. -Presumo sia stata lei a dare a Draco la possibilità di spiegarsi.-

A Potter sfugge una mezza risata mentre il fumo gli esce dalle narici ricordando l'aspetto di un drago. -É sempre stata lei quella matura e intuitiva dei due.- mi dice con un caldo sorriso carico d'affetto -Penso che avremmo finito per sposarci se a me non fossero piaciuti gli uomini e a lei le donne.- aggiunge guardandomi negli occhi per la prima volta.

Il suo sguardo è diverso ora che non porta più gli occhiali, in un certo senso più magnetico e vibrante. Inoltre i tratti del suo viso sono più spigolosi, più maturi e, non posso negarlo, più attraenti.

Chi è questo sconosciuto che mi guarda in questo modo? Dov'è finito il ragazzino governato dalla rabbia e dal rancore?

È tutto troppo strano per i miei gusti e improvvisamente il libro che mi sta aspettando a casa mia sembra di nuovo importantissimo. Inspiro un'ultima boccata e getto il mozzicone, poi ruoto su me stesso per smaterializzarmi... e non accade nulla.

-Non ci si può smaterializzare all'interno della barriera magica.- sussurra lui a un soffio dal mio viso.

Vedo i suoi occhi abbassarsi sulla mia bocca e non capisco come io ci sia finito in questa situazione. Volevo solo tornarmene a casa e invece mi sono inavvertitamente avvicinato a lui invadendo il suo spazio personale. Faccio un passo indietro per rettificare l'errore, ma le sue mani sulle mie braccia mi bloccano e, che Merlino sia dannato, non riesco a ricordare una sola buona ragione per cui dovrei divincolarmi da quelle mani.

Poggio, lievemente incerto, le dita sui suoi fianchi e quello che succede subito dopo è un po' confuso perchè le sue labbra sono carnose e nella sua bocca riscopro di nuovo l'aroma del caffè misto al sapore delle sue sigarette che accarezzano morbidamente i miei sensi.

Io stesso mi sento confuso. Stranamente confuso. Contro ogni pronostico, credo che tutto questo mi piaccia davvero e che forse, solo forse, potrei anche perdonare il mio figlioccio per avermi attirato qui con l'inganno.



˜*˜ ˜*˜*˜ ˜*˜*˜*˜ Fine ˜*˜*˜*˜ ˜*˜*˜ ˜*˜



  
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