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Autore: enchantourry    22/12/2017    4 recensioni
Louis ama indistintamente tutta la sua famiglia, ma è consapevole che il rapporto con sua sorella Lottie è speciale.
Non importa se, quattro anni dopo la rottura degli One Direction, lei lo convince a partecipare al Celebrity Big Brother - programma che lei stessa presenterà, omettendo che anche Harry parteciperà allo show e non importa se, oltre agli One Direction, a rompere quattro anni prima sono stati anche Louis ed Harry.
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti!
Non posso credere che qualcuno stia davvero per leggere questa cosa, e l'ansia da prestazione si sta facendo sentire moltissimo, quindi inizio senza pensarci troppo a elencarvi le mille cose che vanno messe in queste note.
Il primo punto è che questa one shot è una parte del regalo di Natale per la mia amica Federica, e quindi è dedicata a lei (love you) e che anche se l'ha già letta, sono certa apprezzerà la versione corretta; il secondo punto è che ringrazio la mia amica Christa, che qui sopra qualcuno probabilmente conosce come startariot, perché mi ha sopportato mentre la scrivevo.
Passando alla fanfiction, c'è da dire che questi 20K sono stati scritti in poco meno di 20h perché sono una ritardataria cronica, che i personaggi presenti sono totalmente inventati (a parte le ragazze delle Little Mix, Tom Daley e le due che si chiamano Keri e Talulah) e che nonostante io l'abbia corretta mille volte sono certa ci siano degli errori perché sicuramente qualcosa mi è sfuggito.
La fanfiction è un'AU però anche una canon, quindi la maggior parte delle cose successe in questi mesi sono citate, e c'è dello smut che contiene bottom!Louis. Per chi non lo sapesse, il Celebrity Big Brother è la versione inglese e molto più trash del Grande Fratello VIP, però le regole del CCB sono diverse e quindi ho deciso di usare quelle di quello nostrano.
Spero davvero vi piaccia e per ogni critica potete lasciarmi una recensione oppure scrivermi su twitter, che trovate qui.
Buon Natale.

 

PARTE I


Harry vorrebbe poter dire che quella è stata l’idea più pessima che ha avuto durante i suoi 25 anni di vita, ma mentre sua madre lo fissa dall’altra parte del tavolo del ristorante in cui si trovano, sa benissimo che non si classifica neanche tra le prime dieci.

Gemma, al contrario di loro madre, è la prima a fargli notare questa cosa.

“Sai, Harry, a volte penso che tu abbia ancora quindici anni.”

“Ma...”

“A quindici anni non aveva idee così brutte,” ammette Robin, seduto accanto ad Anne, che solo in quel momento si decide a parlare. “A quindici anni pensava che vestirsi da Scooby Doo ad Halloween fosse una buona idea.”

Harry ride. “Non è una cattiva idea, sarà semplicemente molto difficile.”

Gemma beve un sorso di vino, “Harry, tu sai che io sono amante di tutto ciò che ci può potenzialmente regalare del trash televisivo, ma il Celebrity Big Brother è troppo anche per me” esclama poi.

“Sono quasi tre mesi, Harry” rincara la dose Anne, e Harry annuisce, “lo so, ma potrei uscire prima.”

“Non c’è una minima possibilità che questo accada” dice Gemma di rimando “e poi onestamente, sei consapevole di chi lo presenta? Sarà estremamente strano.”

Harry annuisce, “uhm, in realtà è stata Lottie a chiedermelo. O meglio… Lottie l’ha detto a Lou, che l’ha detto a Niall, che l’ha detto a me.”

Anne fa una faccia sorpresa, “e pensi sia una buona idea? Sai chi altro ha accettato?” chiede subito e Harry scuote la testa, “so solo che Perrie e Jesy hanno già dato conferma, e sicuramente ci sarà qualcuno che ha fatto qualche altro reality. Per il resto, in realtà… Non so molto” spiega, “Niall mi ha detto che lo hanno chiesto anche a lui, ma ha detto di no. Sta producendo qualcuno, da quanto ho capito, e vuole concentrarsi su questo.”

“E Daniel cosa ne pensa?” chiede poi Robin, e Harry alza le spalle, “è a Tokyo per lavoro fino a mercoledì, quando tornerà a Londra glielo dirò. Non penso ne sarà felice visto che sono appena tornato dal tour, ma lui è sempre in giro per lavoro quindi...” lascia cadere la frase, “pensate davvero che sia una cattiva idea?” domanda poi.

“Assolutamente sì” esclamano tutti e tre in coro.

Harry è sempre stato certo ci sia un girone dell’inferno per chi pensa che debba prendere ad ogni costo le sue decisioni insieme a Daniel, considerato che se l’è sempre vista da solo in quasi ogni occasione.

“So che sarà difficile per me” ammette poi, “però sarebbe una cosa divertente! Insomma, alla fine la maggior parte delle persone che ci sono dentro probabilmente le conosco già, e...” appoggia la forchetta sul tavolo. “Non sarete d’accordo e lo so, però guardo il lato positivo: tutto quello che potevo fare l’ho fatto, mi manca un reality show. E no, X-Factor non conta.”

Anne sorride, e gli prende la mano, “sai benissimo che ti supporteremo in qualsiasi caso, quindi non preoccuparti” dice poi, e Robin annuisce.

Gemma, invece, si limita a guardarlo per qualche minuto mentre mangia la sua bistecca, e una volta finito sospira. “Ha ragione mamma, fratellino” dice poi sorridendogli, ma Harry sa benissimo che sua sorella vorrebbe dirgli altre mille altre cose.

Fin da subito, è stato entusiasta della proposta di Lottie e di chi lavorava dietro le quinte del Celebrity Big Brother, anche se col senno di poi è perfettamente consapevole che probabilmente quella sarebbe una delle cose più difficili della sua carriera: convivere con altre 10 persone sarebbe stato estremamente complicato per lui, ma perché non provarci?

Dopo tre album e quasi 3 anni di promo continuo, Harry pensava che avrebbe potuto tranquillamente usarla come una specie di vacanza e che poco importava se fosse uscito alla prima nomination, sicuramente si sarebbe divertito, cosa che non faceva da decisamente troppo tempo.

“Quindi mi confermate che posso dare una risposta definitiva?” chiede, e Gemma lo guarda seria, “vuoi rispondere senza dirlo prima a Daniel? Insomma, vivete insieme e state insieme da un sacco e...”

Harry fa un sospiro, “so che pensate che io e Daniel ci sposeremo e avremo dei bambini e tre cani, ma lui parte ogni tre settimane per lavoro. Qual è la differenza tra quando vado in tour e ci sentiamo a malapena? Nessuna.”

“Non volevo farti arrabbiare.”

“Non sono arrabbiato, era semplicemente un modo per dirvi che in realtà questa cena era per mettervi al corrente che domani mattina dirò a Jeff che partecipo. Inizia tra tre settimane.”

- - - - - - -

“Riuscirai a convincermi a fare una cosa del genere quando sarò morto, probabilmente!”

Louis è sempre stato molto legato a sua sorella Lottie, ma col senno di poi iniziava a sperare che decidesse di ritirarsi a vita privata.

“Puoi non dire queste cose? E prendi i cereali integrali, non quelle palline di zucchero” dice lei, “e comunque ti divertiresti.”

Louis si gira, con in mano i cereali di sua sorella, “so che abbiamo passato un sacco di momenti molto divertenti insieme, ma chiaramente la nostra concezione di quella parola è molto diversa.”

Sua sorella rotea gli occhi, “il motivo per cui te l’ho chiesto mentre siamo dentro un supermercato è esattamente questo: il tuo sarcasmo è pessimo, e io posso comprare dell’alcol per dimenticarlo.”

Louis sospira, “mi ci vedi dentro una casa senza fare niente, per tre mesi, senza poter uscire? O guardare una partita? O peggio, accendere una sigaretta?” esclama, e scuote immediatamente la testa, “non ci pensare neanche.”

Lottie ride, “sei melodrammatico!" dice poi, "sicuramente ci sono persone che già conoscerai, e se proprio devo mettere i puntini sulle i, potresti fumare praticamente quando vuoi. Non ti sto facendo arrestare.”

“Conosco già qualcuno che ha accettato?”

“Perrie e Jesy.”

“Chiedete a Niall, lui si divertirebbe. O Liam” propone il ragazzo, ma Lottie scuote la testa, “ti ricordo che Liam ha un figlio e Niall ha già detto di no, sta producendo qualcuno e non può allontanarsi per così tanto tempo.”

Louis sospira, “Lots, ti voglio bene ma non se ne parla. C’è un motivo per cui sono sparito dalle scene e questa cosa è semplicemente… Fuori questione.”

La ragazza mette nel carrello le caramelle preferite di Tommy, il suo ragazzo, e poi si volta verso il fratello, “non è vero che sei sparito dalle scene, semplicemente ti serviva tempo. Ti sei preso degli anni, ora è tempo di tornare a vivere, Tommo.”

Louis scuote la testa, “parli come nostra madre” chiede e Lottie si limita a sorridere, “grazie per il complimento! E comunque… Ti divertiresti! Adori Perrie e Jesy.”

“No.”

Lottie ride, “sappiamo entrambi che ti convincerò, perché non cedi subito?”

Louis ha tanti difetti, tra cui il non riuscire a dire di no alla gente che ama, ma questa volta è decisamente diverso.

Non metteva piede davanti ad una telecamera dal momento in cui la sua vita negli One Direction era finita: una volta deciso di sciogliere la band, a parte un’ospitata ad X-Factor l’anno dopo, Louis aveva smesso con le cazzate da membro di una boyband, e uardava la vita di Niall e Liam da lontano, dando loro consigli di tanto in tanto e aiutandoli a scrivere qualche canzone.

Louis aveva smesso di essere Louis Tomlinson degli One Direction e aveva deciso di godersi i frutti di quei sei, a tratti terribili, anni della sua vita.

“Non credo proprio che questo sarà il caso, Lots. Sicuramente avrete in mente qualcun altro, tipo qualcuno di uno show idiota su MTV o Masterchef o… Non lo so!”

Lottie rotea gli occhi, “io voglio mio fratello! Perché ti adorerebbero e...”

“Perché non lo chiedete ad Harry, fareste dei grandi ascolti.”

Sua sorella lo guarda per un secondo, “Harry… Cosa? Non posso credere che tu lo stia nominando solo per distrarmi! Il punto è che credo che potresti trovarti bene con gli altri e potrebbe farti bene. E i tuoi polmoni non ne risentirebbero, senza così tante sigarette.”

“Mamma avrebbe un infarto.”

“Mamma non è qui. E abbiamo anche già detto a Niall e Liam che te l’avremmo chiesto.”

“Perché parli al plurale?”

La bionda si passa una mano tra i capelli, seguendo il fratello nel corridoio successivo a quello dove si trovavano, “io e chi si occupa del casting per lo show. Si tratta del Celebrity Big Brother, non vi sbatteremo su un’isola sperduta senza cibo per settimane.”

“Perché ho l’impressione che non mi darai pace?”

“Perché mi conosci, Boobear.”

“Posso pensarci?”

“Cogli l’attimo, Tomlinson.”

“Sei insopportabile” esclama lui esasperato, e sua sorella si avvicina dandogli un bacio sulla guancia, lasciandoci sopra il segno del rossetto.

“Ti divertirai un sacco Lou, te lo prometto. Fidati di me” dice lei seria e lui annuisce, “di te mi fido, è di me stesso che dubito.”

- - - - - - -

Harry ha sempre avuto un sacco di belle parole (e bellissimi ricordi) nei riguardi dei suoi tempi negli One Direction, ma ogni volta che – anche dopo quattro anni – in un’intervista gli veniva chiesto di loro, voleva urlare.

“E con Louis, invece? Non sentiamo parlare di lui da tempo, a parte che per qualche canzone nell’ultimo album di Liam.”

Harry sorride al giornalista davanti a lui e annuisce, “non parliamo da un po’, ma sono sicuro che quando si sentirà pronto tornerà con la sua ottima musica.”

Non parliamo da tempo poteva essere tradotto tranquillamente con un non parliamo da quando ho deciso di diventare improvvisamente un cretino.

Quattro anni fa.

Harry è sempre stato estremamente razionale e col senno di poi sa benissimo che dovrebbe smetterla di pensare ossessivamente al “cosa sarebbe successo se” e farsi una ragione del fatto che le cose non erano andate come voleva.

Ora ha Daniel, che su madre adora, che si prende cura di lui quando è malato e fa la lavatrice per lui quando sta per partire per un tour e quando torna, che non fa mai domande scomode e soprattutto con cui poteva essere libero. Non come con Louis: con Louis c’è sempre stato un forse, un domani che non arrivava mai veramente.

Daniel è certezza, è essere adulti ed è essere liberi.

Louis era ansia, modelle di Victoria’s Secret e un account Instagram privato per far finta che postare una foto con il proprio ragazzo non fosse un crimine contro l’umanità.

“Insomma, hai appena finito un tour mondiale completamente sold out, il tuo album è andato estremamente bene e dal punto di vista della vita privata sembra andare tutto a gonfie vele. Hai altri progetti ora, o ti riposerai?” chiede l’uomo davanti a lui e Harry annuisce, “in realtà tra un paio di settimane comincerò un nuovo progetto, ma non posso ancora svelare molto. Sono molto divertito all’idea, è una cosa che non ho mai fatto prima.”

Daniel è stato estremamente comprensivo quando Harry gli ha detto di aver deciso di partecipare al CBB e lui per un secondo aveva sperato che facesse qualcosa di meglio che dirgli che era tutto perfetto.

“E non puoi darci un indizio?”

“Non posso, ma sarà una cosa che probabilmente mi metterà un po’ ridicolo. Ma il cambiamento è buono e sono molto eccitato all’idea di buttarmi in qualcosa di nuovo.”

Non è che Harry odi farsi intervistare, ma non può neanche dire di essere sempre entusiasta all’idea. Le domande erano spesso sempre uguali, sempre per poi finire alla domanda “avremo mai una reunion degli One Direction?” e farlo tornare con i ricordi a momenti della sua vita estremamente felici, ma anche dolorosi.

Lui, Liam e Niall avevano parlato più e più volte del riunire la band, ma tutti e tre erano arrivati alla conclusione che senza Louis non avrebbe avuto senso. E Louis aveva detto altrettante volte che non ne aveva nessuna intenzione.

E Harry non si sentiva di biasimarlo, non era sempre stato facile fare parte degli One Direction.

Quando la domanda sulla reunion arriva dal giornalista, Harry sorride. “Ne parliamo spesso, ma col senno di poi ci diciamo che quando succederà sarà una cosa che faremo in modo automatico quindi…” alza le spalle, “chi lo sa.”

Quando l’intervista finisce, dopo circa venti minuti, Harry non può non tirare un sospiro di sollievo all’idea che quella sarebbe stata l’ultima per un po’.

- - - - - - -

“Non sto dicendo che dovresti lasciare Daniel” Gemma beve un sorso del suo cocktail tramite la cannuccia rosa dentro il bicchiere, “però...”

“Perché mi fai ancora il discorso da sorella maggiore? Ho 27 anni, Gemma.”

“Ah, non sono più la tua sorella maggiore?” chiede lei ridendo, “e comunque fammi parlare, tra poco sarai brillo e non mi ascolterai più a dovere” esclama, così Harry le fa segno di continuare a parlare.

“Non dico che dovresti lasciarlo, però forse dovreste prendervi del tempo per...”

“Decidere che non è l’uomo con cui voglio costruire un futuro? Quel treno è salpato, Gems.”

La donna davanti a lui rotea gli occhi, “e quindi ti accontenterai per il resto della tua vita? Cazzate” esclama convinta, ma prima che riesca a continuare a parlare, Harry la interrompe. “Sarebbe davvero sconveniente dirgli di prenderci una pausa mentre sono lì dentro, considerato che vive a casa mia.”

“Tua?” Gemma alza un sopracciglio, e Harry annuisce, “okay, tecnicamente non è totalmente mia, ma ogni volta che ho chiesto a Niall di dare i documenti a Louis per venderla, mi sono stati restituiti senza firma. Non posso esattamente vendere una casa che non è solo mia.”

“Potresti andare tu a parlare con Louis.”

Harry la guarda per un secondo, ma quando capisce che Gemma sta parlando seriamente, scoppia a ridere. “Sei uno spasso, Gems. Ecco perché io sono il cantante e tu la scrittrice!”

Lei rotea gli occhi, “comunque il punto non è Louis, o la casa, il punto è che tu stai con Daniel perché pensi che non troverai niente di meglio e… Non è così. Lui è sicuramente una bravissima persona ed è molto carino, ma... Dio Mio, Harry. Un altro volo per Los Angeles con lui e finirò con l’aprire il portellone dell’aereo per buttarmi di sotto.”

“Puoi provare a non fare schiantare il mio jet privato?” scherza Harry, ma poi annuisce, “prometto che ci parlerò. Ma non posso esattamente dirgli che...”

“Che stavi con Louis? Perché no? Non ha firmato un NDA o una cosa del genere?” chiede lei, e Harry scuote la testa, “Jeff pensava che fosse una cosa stupida, considerato che stiamo insieme da parecchio e che sicuramente non sta con me per soldi. E poi io ero già out! Louis non ha esattamente fatto coming out, non è molto corretto nei suoi confronti e credo di avergli già causato abbastanza danni.”

“Non deve andare via di casa subito, insomma, non vi state lasciando” dice poi lei, bevendo un altro sorso di cocktail, “vedete come va. Non è una cattiva idea.”

“Lui mi ama.”

“Tu ami lui?”

Stavolta è Harry a roteare gli occhi, “Dio mio, Gemma. Ti diverte davvero torturarmi?”

“Da morire, signor Harry Styles.”

- - - - - - -

Lottie è certa che Louis l’avrebbe odiata, ma non poteva svelargli proprio tutto, quindi mentre guarda suo fratello che fa le valigie si sente un po’ in colpa.

“Dimmi che hai fatto leggere il contratto al tuo avvocato, prima di firmarlo” dice Lottie per smorzare il silenzio.

“Certo, per chi mi hai preso?!” chiede Louis sorridendo, “sono un po’ in ansia.”

La bionda si mette a gambe incrociate al centro del letto di suo fratello, e quando il cane del maggiore dei Tomlinson entra in camera, lei lo fa salire sul letto ignorando le proteste di Louis. Poi alza lo sguardo, ed esclama un sicuro “non devi esserlo.”

“Non vado in TV da anni.”

“Non interessa a nessuno, Lou! E poi ci sono persone che conosci, no? Ti divertirai!”

Louis la guarda, visibilmente poco convinto, ma le sorride comunque. “Posso prendermela con te, in caso, giusto?” chiede poi scherzando, e Lottie annuisce, “sai, è stata Fiz a darmi l’idea quindi potresti prendertela con lei!” risponde poi, e il ragazzo davanti a lei rotea gli occhi, “beh, con qualcuno sicuramente me la prenderò.”

“E poi ci sono io che presento, quindi potremo parlarci e...”

Louis si siede ai piedi del letto, “Lots, non devi convincermi. Ho già detto di sì.”

“Lo so, sto tentando solamente di farti sentire meglio.”

“Una volta che sarò lì non ci farò neanche caso, giusto?”

“Beh, sai Josh, il tizio che ha partecipato a quel reality e che ha vinto il Celebrity Big Brother l’anno scorso?” chiede Lottie. Louis annuisce, così lei continua subito a parlare, “lui era terrorizzato all’idea di entrare dentro la casa visto che i media lo avevano massacrato e invece ha vinto!” conclude lei.

“E tu lo sai perché… ?”

“L’altra sera ero a cena con Gem...” Lottie si blocca subito e Louis alza gli occhi al cielo, “so che siete amiche, puoi nominare qualsiasi membro della famiglia Styles” dice serio. Sua sorella sospira, “sai, mi ha detto che ti ha scritto. E che tu non hai risposto” dice poi.

“Mi ha scritto esattamente dieci minuti dopo che ho restituito i documenti che Harry ha dato a Niall per vendere la casa, quindi scusatemi tanto se non sembrava una cosa venuta dal cuore.”

“Harry vuole vendere la casa?”

“Non è questo il punto importante.”

“Certo che lo è, Lou! Ci vivevate insieme” dice Lottie seria, e Louis non può fare niente se non alzare le spalle, “beh, è pagata e sono quasi certo ci vivano lui e il suo fidanzato, quindi perché venderla? L’ha tenuta per gli ultimi quattro anni, immagino che abbia abbastanza soldi per comprarne un’altra se proprio volesse trasferirsi. E Niall e Liam potrebbero darmi le chiavi, e Dan e le ragazze ed Ernie potrebbero dormire lì quando vengono a Londra, o Fiz quando è in pausa con l’università e non vuole stare a Manchester o...”

“Stai straparlando” gli fa presente Lottie, interrompendolo. Louis annuisce, di nuovo. “Potevi fermarmi prima.”

“Perché non mi hai mai detto che voleva vendere la casa?”

“Perché non mi ha mai scritto per parlarne, ha sempre dato i documenti a Niall o Liam, e non mi ha mai dato una spiegazione.”

La ragazza guarda suo fratello per un secondo, preoccupata, ma si decide subito a dire qualcosa.

“Magari non ha il coraggio.”

“Beh, Harry Styles non mai stato sinonimo di coraggio, quindi…” Louis la guarda, “e poi onestamente non mi interessa di quella casa, o di Harry, o del fatto che ci viva con qualcun altro.”

“Lo vedo.”

“Niall sarebbe dalla mia parte.”

“Niall non è qui.”

“Sono quasi contento che non dovrò vederti per così tanto tempo” dice, "chi si prenderà cura di Cap, mentre non ci sono?" chiede poi, indicando il labrador che russa sulle gambe di sua sorella, che gli spiega che Tommy lo porterà a Doncaster da Dan, Ernie e le ragazze l'indomani. 

“Finalente ci sarà qualcuno che mi ama anche a Doncaster!” 

Lottie gli tira un cuscino, e Louis ride.

- - - - - - -

Harry gira intorno al letto alla ricerca di cosa mettere in valigia.

“Sei proprio sicuro di quello che stai facendo?” Daniel lo guarda dalla poltrona infondo alla stanza, e il riccio annuisce. “Perché non dovrei esserlo?” chiede.

“Hai una faccia poco convinta.”

“Non so cosa mettere in valigia.”

Daniel, chiaramente del tutto disinteressato, si alza e lo avvicina. “La camicia nera… Quella trasparente. E poi quella vecchia felpa che tieni nel cassetto ma che non ti ho mai visto addosso, così se si rovina potrai lasciarla indietro e… Non saprei. Quant’è che dura?”

“Beh, potrei uscire la prima settimana… In tutto sono 11 settimane.”

Daniel sembra soddisfatto, e Harry vorrebbe urlarglielo, quanto poco interessato sembri. Vorrebbe dirgli che la vecchia felpa che teneva nel cassetto e che non gli aveva mai visto addosso è una felpa di Louis e che mentre la mette nella valigia, quasi spera che Louis lo veda con quella addosso e che è stufo di sentirsi osservato senza poter dire niente.

Forse Gemma ha ragione.

“Dan, possiamo parlare un secondo?” chiede Harry facendo un sospiro, non sapendo proprio perché sia così agitato, sedendosi ai piedi del letto e facendo segno a Daniel di sedersi accanto a lui.

“Come sei serio, Haz” scherza Daniel e Harry gli sorride appena, appoggiando la mano sulla coscia dell’uomo.

“Visto che da domani non ci vedremo e sentiremo per un po’… Forse è il caso di parlare di, uhm, questa situazione.”

“Non mi piaci quando sei serio, quale situazione?” chiede Daniel e il riccio sospira, “sai bene di cosa parlo.”

“Speravo di poterlo evitare.”

“Lo so, è che starò via almeno due settimane e dovremmo prenderci del tempo per pensare. Insomma, ho 25 anni e tu 30 e...” Harry alza le spalle, poi si volta a guardare il suo ragazzo, “insomma, viviamo insieme ma non abbiamo mai parlato del futuro e di cosa succederà da qui ad un anno e probabilmente quando uscirò dovrò ricominciare a lavorare all’album e poi ci sarà almeno un anno e mezzo di tour e...”

“Mi stai lasciando?”

“No,” dice subito Harry, “vorrei solo che questi giorni siano un modo per capire cosa vogliamo davvero.”

“Okay.”

“Okay?” domanda Harry e Daniel annuisce, “vuoi che ti dica che sono felice di questa cosa? Perché non succederà” mugugna, “ma ti amo e se questo è quello che vuoi… Lo farò.”

Harry si avvicina e gli bacia la tempia, così Daniel si volta a guardarlo. “Devo andare in ufficio. Vuoi che vada via da qui mentre non ci sei o...”

Harry scuote subito la testa, “tu lo sai che tengo a te, vero?” chiede, ma l’uomo davanti a lui non ne pare troppo convinto, “quindi?” lo incalza, costringendolo ad arrendersi. “Puoi stare qui, certo. Questa è anche casa tua.”

Daniel gli fa un mezzo sorriso, e gli da un bacio veloce prima di lasciare la stanza con Harry ancora seduto ai piedi del letto.

Il suo problema, Harry ne è perfettamente a conoscenza, è che tende sempre a paragonare tutto quello che gli accade ora con la sua vita prima. Era quasi snervante, per lui, sdraiarsi a letto la sera e pensare che con Louis era meglio, fare un viaggio in tour bus e pensare che con Liam e Niall sarebbe stato più divertente, sedersi a tavola con la famiglia di Daniel e pensare che la famiglia Tomlinson-Deakin era estremamente più divertente.

Harry è riuscito ad immaginare la sua vecchiaia con Louis a 16 anni, ma con Daniel non c’è mai neanche stato il pensiero all’anno successivo e quella è una cosa che lo frustrava tantissimo perché non c’è niente che vuole più che una famiglia. E presto.

Eccetto, forse, una macchina del tempo.

PARTE II
I. settimane 1-5
 

Louis sa perfettamente che c’è qualcosa che non va.

Lo capisce mentre, seduto tra Jesy e Perrie, conta il resto di quelli seduti sul divano.

La prima ragazza che gli risalta agli occhi è Talulah, che conosce solo perché lui e Fizzy guardavano sempre repliche di Britain's Next Top Model, a cui la ragazza aveva partecipato: ha la pelle scura e i capelli biondo platino che a Louis ricordano quelli di Lottie. Accanto a lei c'è Keri, che Louis ha conosciuto solo perché amica di Niall e vincitrice di Masterchef. Poi ci sono Sam, Chad e Dennis, che non aveva mai davvero conosciuto ma gli erano familiari perché beh, Liam stava con Cheryl e Cheryl conosceva tutti, anche solo gente che aveva partecipato ad altri reality come loro tre. Rebekah, che presentava un programma sulla paytv; c'è Sarah, una ragazza coi capelli rossissimi chiaramente tinti che è l'unica non famosa del gruppo, e infine  Tom Daley - che chiaramente non ha bisogno di presentazioni e infine Danielle, che è famosa agli occhi del mondo per essere fondatrice di una casa di moda che si occupa di lingerie.

Undici persone, Louis compreso, e ne manca una.
 
Decisamente, Lottie non è più la sua sorella preferita.
 
“Sai chi altro deve entrare?” chiede ad un certo punto, rivolgendosi a Perrie. La bionda scuote la testa, “so che avevano chiesto a Niall, ma sul contratto c’era scritto che il dodicesimo concorrente lo avrebbero annunciato stasera, quindi… Lottie non ti ha detto nulla?”
 
Louis sorride, “mia sorella ha preso questo lavoro molto seriamente, ci è mancato poco che non mi portasse qui prima del tempo e di peso, per costringermi a smetterla di farle domande” esclama facendo ridere la ragazza, “mi fa piacere che tu abbia accettato. Non ci vediamo da un sacco" eslama poi lei.
 
Il ragazzo annuisce e appoggia la testa sulla spalla di Perrie, e proprio in quel momento, la voce di qualcuno della produzione chiede a tutti di risedersi sul divano, perché lo stacco pubblicitario sta per finire.
 
Un paio di minuti dopo, Louis sente la voce di sua sorella.
 
“Come vi state trovando?” chiede, e la prima a parlare è una delle concorrenti, Keri. "Non è troppo strano, in realtà” esclama convinta, e tutti intorno a lei annuiscono, compreso Louis.
 
“Sicuro, Lou?” chiede Lottie scherzando, e Louis tossicchia ma sorride, “chissà se saremo ancora fratello e sorella, una volta che sarò uscito da qui” dice serio poi, facendo ridere tutti.
 
“Sono sicura di sì” dice Lottie dallo studio, sistemandosi il vestito rosso che aveva addosso.
 
Adora Louis, ma ringrazia che sia chiuso dentro la casa così da non riuscire a vedere Gemma seduta tra il pubblico che le sorride con il suo solito fare saccente, che Lottie personalmente adora, e soprattutto ringrazia la casa perché eviterà che suo fratello le strappi un’exstension.
 
“Come saprete, ragazzi e ragazze” prosegue poi, “al momento siete in undici, quindi vuol dire che a breve entrerà un altro concorrente. Chi vi aspettate?” chiede, e la prima a parlare in questo caso è Jesy, “beh, spero un altro ex membro degli One Direction. Questo non era la mia prima scelta” esclama ridendo, e Lottie cerca di mantenere il sorriso, ascoltando suo fratello che esclama un “hey” dentro il microfono.
 
“Non ci dai nessun indizio?” chiede Sarah, e in quell’esatto momento la voce metallica e registrata, ordina a tutti di rimanere immobili, e Louis ringrazia di non essere in una posizione estremamente scomoda, ma con solo la mano sul ginocchio di Jesy.

Questa sarà una delle cose a cui dovrà abituarsi più in fretta, a quanto pare.
 
La comunicazione con Lottie è momentaneamente sospesa, Louis se ne accorge perché quando Lottie parla, si sente sempre un sottofondo strano, quindi capisce che probabilmente l’ultimo concorrente sta per entrare. Spera, inconsciamente, che sia qualcuno che conosce, come Jesy e Perrie, magari Niall. Quando sente la porta rossa da cui era entrato aprirsi, cerca di non pensarci.
 
La persona entrata è sicuramente un uomo, perché altrimenti si sentirebbe il rumore dei tacchi sul pavimento dell’ingresso che è in parquet, e la cosa per un momento lo rassicura. Tuttavia, i passi del nuovo concorrente sono pesanti e Louis riesce a capire che si è fermato proprio dietro il divano.
 
“Ragazzi,” la voce di Lottie risuona nel salotto della casa, “ora potete muovervi e girarvi, per conoscere l’ultimo inquilino della vostra nuova casa” esclama.
 
Quando Louis si gira, però, gli si blocca il respiro per un secondo: Harry è difronte a lui, e dalla sua espressione non capisce se il riccio era al corrente della sua presenza nella casa. Si fissano per due secondi che ad entrambi sembrano infiniti, e Louis distoglie lo sguardo solo quando Jesy esclama un "non ci credo!” allegra, e fa velocemente il giro del divano per poi praticamente saltare addosso al riccio.
 
Louis rimane imbambolato a guardarlo: ha addosso dei jeans neri, decisamente troppo attillati, e una camicia bianca e Louis vorrebbe davvero non conoscere a memoria ogni curva del corpo del ragazzo davanti a lui, ma quando è costretto ad abbracciarlo per salutarlo, si accorge che se il suo corpo non è cambiato neanche di una virgola, il suo comportamento sì.
 
L’abbraccio è breve e gelido, e Louis quasi ne è contento.
 
“Non ci posso credere!” esclama Perrie, “Lou, lo sapevi?” esclama poi, colpendolo su una spalla. Louis scuote la testa, “ouch” si lamenta poi, “non pensate che io abbia un trattamento di favore solo perché mia sorella conduce il programma, non avevo idea che il signor Styles fosse un concorrente” esclama.
 
Sarah, che ora è accanto a lui, annuisce, “beh, spero che entri anche Niall. Era il mio preferito” dice, facendo ridere tutti, poi Harry si decide a parlare, “se vi può consolare, nemmeno io sapevo il signor Tomlinson fosse uno dei concorrenti! Ma comunque, sono molto felice di essere qui e non vedo l’ora di conoscervi tutti meglio… Quelli che non conosco, ovviamente.”
 
Louis inarca un sopracciglio, e Jesy lo affianca. “Ci divertiremo un sacco!” esclama convinta poi, e Tom, che era stato accanto ad Harry fino a quel momento annuisce. “Sono sicuro di sì! E poi sono solo tre mesi, sono sicuro che voleranno.”
 
Louis rimane in silenzio, con le mani in tasca che ovviamente tremano.

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La puntata termina tra alti e bassi: Danielle è la prima eliminata dal gioco, e Louis quasi ne è felice perché non ha molta affinità con le persone che hanno quel nome. Fa un sospiro di sollievo solo quando, per qualche motivo, la voce della persona alla regia ordina a tutti di andare nella camera da letto perché qualcuno deve muovere delle cose in casa.
 
Cerca di stare il più lontano possibile da Harry, che gli sembra tranquillo: un po’ detesta il fatto che il riccio non lo degni di uno sguardo e non sembri neanche lontanamente terrorizzato all’idea che dovranno passare ventiquattro ore su ventiquattro insieme come non facevano neanche quando erano nella stessa band e, soprattutto, erano una coppia.
 
Harry, per Louis, era stato qualcosa di così importante che guardarlo mentre ride e scherza con un ragazzo di cui, momentaneamente, non ricorda neanche il nome, lo fa sentire strano anche a distanza di anni.
 
“Lou, mi stai ascoltando?” chiede Sarah, discostandolo dai suoi pensieri. Il ragazzo scuote la testa, “scusa, mi ero incantato. Sono qui solo da quattro ore e voglio già fumare disperatamente!” scherza, e lei si passa una mano tra i capelli, sorridendo.
 
“Mia madre mi ha promesso che se arriverò almeno in semifinale, smetterà di fumare. Non era molto d’accordo che venissi qui, quindi abbiamo trovato un compromesso” spiega, poi si siede sul letto accanto a lui. “Comunque stavamo pensando che siccome siamo sei ragazze e sei ragazzi, forse è il caso che almeno per le prime settimane le ragazze dormano con le ragazze, e i ragazzi con i ragazzi. Jesy e Perrie dormiranno insieme, infatti, e Harry ha già detto che per lui non è un problema condividere il letto con te.”
 
Il corpo di Louis lo tradisce nuovamente, e prima che riesca a rispondere, la saliva gli va di traverso facendolo tossire, attirando l’attenzione su di lui.
 
“Stai già morendo, Louis?” chiede Keri, e lui scuote la testa, “non mi eliminerai tanto facilmente” dice di rimando poi e Perrie annuisce, “Louis è un osso duro!” esclama allegra.
 
Il ragazzo sente gli occhi di Harry addosso, e quando fa per parlare, è proprio il riccio a prendere parola, “sarà un osso duro soprattutto per me che dovrò dividerci il letto, visto che ogni volta che lo abbiamo fatto quando eravamo nella band, non faceva altro che rubarmi le coperte.”
 
“Beh, potevi dormire sul pavimento” ribatte Louis, acido, e prima che qualcuno potesse dire altro, sentono una specie di buzz, segno che la porta della camera era stata aperta.
 
Ragazzi, andate in cucina.”

Louis non è troppo convinto che si abituerà alla voce dall'alto che gli ordina cosa fare.
 
Louis è certo che non si abituerà tanto presto alla voce che ogni tanto si fa sentire, così come non si abituerà neanche al fatto che dovrà condividere casa, bagno, cucina e abitudini con dei perfetti sconosciuti, e soprattutto… Con Harry.
 
Più lo guardava ridere e scherzare come se nulla fosse, più Louis si ritrovava irritato, e la cosa che lo irrita ancora di più è che per il riccio sembra quasi normali rivedersi e riparlarsi dopo quattro anni di assoluto silenzio.
 
Harry, in realtà, è nervoso: non ha proprio idea di come comportarsi e maledice sua sorella perché non l’ha fermato, o perché semplicemente non gli abbia detto che ci sarebbe stato anche Louis. Ha sempre adorato che Gemma fosse ancora in contatto con la famiglia di Louis, soprattutto con Lottie e Fizzy, quindi da per scontato che sua sorella sapesse a cosa stava andando in contro.
 
Louis non è cambiato di una virgola: sempre lo stesso gusto nel vestire, i capelli sempre sistemati nella solita frangia e sempre della stessa lunghezza, sempre maledettamente bellissimo e Harry vorrebbe proprio dirgli qualcosa, qualsiasi cosa che non sia una battuta per far vedere che tutto è normale tra di loro, come se si fossero parlati una settimana prima e non quattro anni prima, quando il più grande ha deciso di troncare la loro relazione senza neanche lasciarlo spiegare.
 
Dovrebbe essere arrabbiato, ma non è così, quindi quando si siede accanto al ragazzo dagli occhi blu, al tavolo di vetro nella cucina imbandito come se fosse il pranzo del Ringraziamento, non pensa di fare qualcosa di così brutto.
 
“Ci sono altri 10 posti, devi sederti per forza qui?” sussurra Louis, avvicinandosi ma mantenendo il sorriso sulle labbra.
 
“Spostati tu, se proprio ci tieni” dice di rimando Harry, un po’ innervosito. L’altro sembra sorpreso dalla risposta del riccio, tanto che sbarra gli occhi come se gli fosse appena stato detto qualcosa di terribile, poi si alza e si sposta vicino a quella che se Harry non ricorda male si chiama Sarah, che si gira verso Louis e gli sorride, picchiettando sulla sedia per farlo sedere.
 
Perrie, dal canto suo, li osserva curiosa, e quando si accorge che Harry se n’è accorto, occupa il posto che qualche minuto prima era di Louis. “Tutto bene, H?” gli chiede poi, e lui annuisce, “vuoi una mano a fare i piatti?” chiede lui, e lei annuisce, poi si volta verso il tavolo.
 
“Chi mangia la pasta?” chiede, e quando gli altri alzano le mani fa il giro per raccogliere i piatti.
 
Harry la aspetta vicino al bancone dove la regia aveva lasciato il cibo, e quando lei si avvicina sorridente, le prende un piatto dalle mani.
 
“Grazie per non aver fatto commenti” esclama, e lei annuisce, “vuoi che… Insomma, noi ci conosciamo e tu sei fidanzato e anche io! Posso chiedere a Jesy se le va di dormire con Louis così...” lascia cadere la frase, ma Harry scuote la testa, passandole i piatti che ha già riempito, “è solo la prima sera, inutile causare drammi senza senso. E poi forse è il caso che non ne parliamo troppo” indica con un cenno della testa una telecamera, e Perrie annuisce. “Come sta tua madre? So che lei e Gemma sono venute a vedere me e le ragazze, il mese scorso!” dice poi.
 
Harry le sorride, grato che abbia cambiato discorso e si sente già meglio, perché non ha proprio pensato che la presenza di gente che sapeva avrebbe sicuramente migliorato la situazione, ed in quel momento è certo che avrebbe passato molto tempo con Jesy e Perrie.
 
Una volta distribuiti i piatti a tutti, si siede a tavola e si prende per un secondo il tempo giusto per osservare gli altri concorrenti: Tom è seduto accanto a lui e sta parlando con quello che dovrebbe essere Dennis, che Harry riconosce solo perché diceva di aver vinto un programma che Harry, sicuramente, aveva visto in TV solo perché sua sorella ama i programmi televisivi di seconda categoria. C’era Keri, che era seduta accanto a Louis dalla parte opposta, e Sarah, l’unica non famosa del gruppo. Jesy e Perrie che sedute accanto a lui, e poi c’è qualche altro concorrente di cui non è sicuro di aver captato il nome.
 
Quella su cui si concentra di più è proprio Sarah, che sta ridendo con Louis per qualcosa che lui le sta raccontando, ma non fa in tempo ad elaborare un pensiero su quello che vede, che un’altra delle ragazze, Talulah, che Harry conosce solo perché è un grande fan di Britain’s Next Top Model, attira la sua attenzione.
 
“Sai, ho accompagnato mia sorella a vedere un tuo show qualche settimana fa e mi sono divertita un sacco!” esclama sorridendogli, e Harry ricambia, prima di risponderle. “Londra?” chiede, e lei scuote la testa, “il mio fidanzato vive a Liverpool, quindi siamo venuti a Manchester.”
 
“Il mio ragazzo è nato a Liverpool, ha vissuto lì fino all’anno scorso.”
 
“Davvero?” chiede lei, interessata, “Daniel, giusto? Credo di aver letto di voi da qualche parte.”
 
Harry Styles è gay, pensa Harry, avrai letto di me e Daniel su ogni giornale di bassa categoria esistente nel Regno Unito.
 
“Sì, proprio lui” esclama Harry, senza riuscire a girarsi verso Louis. Lo fa solo quando Sarah si mette in mezzo, “da quanto state insieme?” chiede, e Harry decide in quel momento che non gli sta troppo simpatica, “quasi due anni, viviamo insieme solo da qualche mese però” specifica a nessuno in particolare.
 
O forse a qualcuno sì.
 
La cena prosegue senza troppe difficoltà: Louis non lo degna di una parola e Harry decide che forse è meglio così, così si concentra nel conoscere meglio le altre persone e a soprattutto imparare i loro nomi visto che dovrà conviverci per molto, forse troppo, tempo; deve ammettere che in realtà non ha grandi antipatie per nessuno, ma neanche troppa voglia di conoscere nuova gente.
 
Harry è sempre circondato da persone, anche quando è completamente solo c’è qualcuno che cerca di attirare la sua attenzione.
 
A cena finita, tutti gli inquilini si disperdono in giro per la casa: alcuni sono in giardino, perché a Londra non fa ancora così freddo, altri stanno sistemando la cucina, mentre altri sono in salotto a chiacchierare.
 
Louis, invece, è in camera da letto a cercare di disfare la valigia senza rendere la camera un inferno per tutti gli altri – è sempre stato un disordinato cronico, quando ovviamente, Harry entra con la stessa intenzione.
 
“Posso?” chiede a Louis senza pensarci troppo. Louis annuisce.
 
“Dormi ancora a destra?” chiede ancora in riccio, e stavolta il più grande alza di scatto la testa, per poi scuoterla, “le cose non sono più come un tempo, ma se preferisci dormire a sinistra, mi adatterò.”
 
“Voglio darti il meno fastidio possibile.”
 
Louis dovrebbe essere preoccupato, sa che sicuramente ci saranno delle persone interessate a quello che si dicono, ma non riesce a mordersi la lingua. “Lo sapevi? Hai accettato per questo?” domanda.
 
“Cosa?”
 
Il ragazzo guarda il riccio fisso negli occhi, senza quasi sbattere le palpebre, “sapevi che avevo accettato? Te l’ha detto Gemma, o addirittura Lottie e hai accettato perché pensavi sarebbe stato divertente?” chiede di nuovo, e stavolta Harry scuote subito la testa, “non avevo idea. Mi hanno tenuto nascosto un concorrente, sul contratto c’era scritto che...”
 
“C’era un concorrente a sorpresa che avresti scoperto durante la prima puntata” conclude Louis. Il riccio annuisce, e il ragazzo di fronte a lui riprende semplicemente a fare quello che stava facendo qualche minuto prima.
 
Quando tira fuori delle foto, però, che aveva infondo al bagaglio, Harry trova di nuovo la forza di parlare.
 
“Sono Doris ed Ernest?” chiede, prendendo in mano la foto prima che Louis potesse dire o fare qualsiasi cosa, “sono cresciuti un sacco!”
 
“Beh, hanno quasi sei anni ormai” dice di rimando, prendendo la foto dalle mani del ragazzo, “sei come quei parenti che vedi una volta ogni dieci anni ma pensano sempre che tu ne abbia, non lo so, quindici?” chiede poi, quasi scherzando.
 
Harry sorride.
 
“Come stanno?” chiede poi, e Louis si arrende al fatto che è costretto a farci conversazione, “bene, credo. Quando vanno a scuola li vedo solo durante le vacanze, perché sono sempre impegnati e quindi mi metto d’accordo con le ragazze per vederli, Dan mi chiede sempre di andare da loro più spesso ma non voglio disturbare troppo le loro routine, quando c’era mamma era diverso ma… Ti sto decisamente dando più informazioni di quelle che dovresti avere” si blocca.
 
“A proposito, Louis, io...”
 
“Non parlerò di mia madre con te, quindi non pensare neanche di intavolare il discorso” dice, “dormo io a sinistra” conclude poi, e Harry decide che il disfare la valigia può aspettare l’indomani mattina. 

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Dormire di nuovo con Louis accanto, per Harry, è quasi come tornare a dormire dopo anni di insonnia: non si sfiorano neanche per un attimo, si danno la buonanotte solo perché dispersa nell’aria dagli altri, e in mezzo a loro ci passerebbe il Titanic.
 
La mattina dopo Harry è riposato, come se avesse dormito per quindici ore, e Louis ha la faccia di una persona che non dorme da tre giorni.
 
Harry vorrebbe dire qualcosa, ma non lo fa.
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 I giorni passano molto più velocemente di quello che chiunque di loro avrebbe mai immaginato, e presto arriva la metà del quinto giorno.
 
Louis si rende conto che forse sua sorella aveva ragione e stare lì dentro non è poi così male, anche se non è certo di poterla perdonare per lo scherzetto chiamato Harry Styles che gli ha fatto.
 
I gruppi all’interno della casa sono anche già ben formati, ed è una cosa che Harry nota soprattutto dopo aver finalmente imparato i nomi di tutti.
 
Louis sta sempre con Sarah, Rebekah – che Harry ha scoperto aveva già partecipato ad una vecchia edizione ma aveva dovuto abbandonare per un problema di famiglia, Tom e Talulah stanno spesso insieme perché si conoscono già da fuori; Jesy, Perrie ed Harry passano le loro giornate in cucina, sempre insieme, soprattutto perché Chad, Keri, Dennis e Sam sono sempre in salotto.
 
Non hanno molto in comune, ma mentre Tom, Rebekah e Talulah provano ad essere amichevoli anche con lui, Perrie e Jesy, loro sono chiaramente poco interessati.
 
Un’altra cosa che Harry ha notato è che Louis parla tanto soprattutto con Sarah: più volte li osserva mentre sono in giardino insieme mentre il ragazzo fuma, anche per ore intere, a raccontarsi di cose che Harry vuole disperatamente sapere anche se è perfettamente consapevole di non averne il diritto.
 
La cosa più importante, poi, è che ha pensato pochissimo a Daniel, e se ne rende conto quando è con Jesy, Perrie e Talulah nell’idromassaggio vicino alla doccia, e Perrie parla di Alex, il suo fidanzato.
 
“State insieme da un sacco, vero?” chiede Harry, e lei annuisce, “non vorrei toccare argomenti scomodi, ma essere umiliata davanti al mondo dal tuo ex compagno di band non ha fatto che migliorare la mia vita per la maggior parte delle cose” esclama, e Talulah, chiaramente non a conoscenza dei trascorsi, chiede di cosa parla, così Perrie sorride, allargando le braccia sul bordo della vasca.
 
“Stavo con Zayn, avevo anche un bellissimo anello al dito. Gli One Direction erano in tour, mi ha tradita facendosi fotografare mentre si divertiva con un’altra ragazza, e qualche settimana dopo ha lasciato la band, e ovviamente su chi è ricaduta la colpa?” chiede, per poi indicarsi, “poi, nella solita intervista che fanno gli sfigati che lasciano le loro band, dove raccontano tutti gli aneddoti che pensano che le persone reputino interessanti, ha anche detto che non sapeva perché mi aveva chiesto di sposarlo perché ero l’ultima persona con cui avrebbe passato il resto della sua vita” dice, “beh, non proprio con queste parole, ma quasi. Queste parole le ha praticamente dette a me, quando mi ha lasciata al telefono dopo che l’intervista è uscita” spiega, “ma un paio di mesi dopo ho conosciuto Alex e insomma… Lui è perfetto, non ho mai provato per nessuno quello che provo per lui” dice, facendo un sorriso sincero, e Harry la invidia.
 
La invidia perché è andata avanti, ha superato un cuore spezzato – per di più dalla persona che doveva sposare e nonostante tutto si è data una possibilità.
 
La verità è che, forse perché a contatto con Louis, Daniel non era stato troppo tra i suoi pensieri e la cosa non gli dispiaceva neanche.
 
“Invece tu, Haz? Com’è essere libero da ogni cazzata?” chiede Jesy, e lui sorride, “esattamente come me l’ero immaginato quando avevo diciassette anni e non potevo neanche sognare di fare coming out. Averlo fatto è la scelta migliore che ho preso nella vita.”
 
“L’hai fatto per Daniel?” chiede Talulah, e lui scuote subito la testa, “assolutamente no! Diciamo che quando facevo parte di una certa band, non mi era permesso fare molte cose, quindi una volta andati in pausa… Ne ho approfittato. Non dover stare attento a come mi comporto o a con chi mi fotografano è molto liberatorio.”
 
Lei sorride, stringendo il cordino del pezzo di sopra del costume da bagno, “su questo posso capirti. Fare le cose solo perché il tuo manager te lo consiglia, o meglio, ordina è snervante.”
 
Harry, Perrie e Jesy annuiscono, e quando Harry fa per riprendere a parlare, Louis li interrompe.
 
“Carissimi, Dennis si chiedeva se poteva cucinare lui. Ha detto di fidarci” chiede, e tutti e tre annuiscono.
 
Per Harry stava andando tutto bene, fino a che…
 
“Lou, entri con noi?” esclama Jesy, e Louis scuote la testa, “ci metterei mezz’ora solo a cercare il costume dentro il caos del mio armadio.”
 
“Entra in boxer, che problema c’è?” chiede Talulah.
 
Harry e Louis si guardano per un nanosecondo, poi lui guarda Perrie e Jesy che annuiscono, così non gli resta che togliersi i pantaloni della tuta, le calze e la maglietta, e saltare dentro la vasca idromassaggio, sotto gli occhi increduli di Harry che tenta disperatamente di ricordarsi che ha un fidanzato che lo aspetta a casa. E che sarebbe sconveniente se gli venisse un'erezione per colpa dei boxer decisamente troppo attillati del suo ex ragazzo.
 
“Di che parlavate?” chiede Louis, senza ovviamente degnare di uno sguardo Harry, che però prende parola, “di Perrie e dell’amore della sua vita” dice.
 
Louis lo guarda, inarcando un sopracciglio. “Mi inviterai al matrimonio, Pez?” chiede, e Jesy sorride, “sappi che il posto da damigella d’onore è già occupato.”
 
“Beh, se porterai un più uno, potrei addirittura ripensarci.”
 
Il ragazzo ride, e scuote la testa, “nessun più uno, per me. Potrei portare il figlio di Liam, però. Sono sicuro che Liam e Cheryl non farebbero storie, dopotutto sono il loro babysitter preferito, e lo zio preferito di Bear” dice convinto, e la bionda lo guarda poco convinta, “mai dire mai, Louis” dice lei, “e poi non essere così acido, l’amore arriva quando meno te lo aspetti.”
 
Lui scuote la testa, “ci ho già provato, con quel sentimento, e non fa proprio per me” esclama serio, stavolta fissando Harry che si alza di scatto, “uhm, vado a fare la doccia prima di cena” dice, e senza troppe cerimonie si allontana.
 
Louis la prende come una piccola vittoria.

 
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Harry rimane in disparte per il resto del pomeriggio, e ricompare solo a cena, quando sono già tutti seduti a tavola.
 
Come promesso, Dennis ha cucinato per tutti, e nonostante Louis non abbia fatto molto durante la giornata se non aiutato Sarah, Sam e Keri a mettere in ordine, è affamato, così quando Chad gli passa il piatto, non ci mette neanche un secondo ad assaggiare quello che il coinquilino aveva preparato.
 
Succede tutto in un attimo: non fa in tempo ad ingoiare, che si sporge sul tavolo tirando un piccolo schiaffo sulla mano di Harry, e facendogli cadere la forchetta per terra.
 
“Che cavolo...” esclama Harry guardandolo.
 
Louis ingoia, e sente le guance arrossirgli perché l’attenzione degli altri inquilini della casa è su di lui, che prova a sorridere.
 
“Harry, uhm, è allergico alle noci.”
 
Dennis lo guarda, “oh mio Dio, Harry! Scusami! Non avevo idea e avrei dovuto chiedere” esclama, e nonostante il riccio lo tranquillizzi, non può fare a meno di guardare Louis che è visibilmente imbarazzato.
 
“Uhm, grazie, Louis” dice, e il ragazzo dagli occhi blu, per la prima volta in ormai quasi una settimana, gli sorride.
 
Il cuore di Harry fa una piccola capriola, e il suo umore migliora per tutta la sera.

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La seconda diretta arriva in fretta, e sembra incredibilmente strano che siano già lì dentro da una settimana.
 
Secondo uno strano meccanismo dove tutti dicono la persona che gli sta meno simpatica nella casa, Sam viene eliminato per secondo; non è così sconvolgente, in realtà, perché aveva discusso sia con Perrie che con Chad, e Talulah e persino fatto battutine sconvenienti su Keri – e sono tutti sicuri che dopo aver passato una sola settimana insieme, non si sentirà troppo la sua mancanza.
 
Durante la serata fanno anche due sorprese, una a Keri e un’altra a Tom, e Louis non può dire di non aver osservato Harry in quella riservata a Tom, dove gli hanno fatto vedere suo marito per qualche minuto.
 
La serata passa senza troppe ansie, fino al momento del primo giro di nomination.
 
Quando Louis entra nel confessionale per fare il nome di rito, Lottie dallo studio è un po’ nervosa perché nonostante abbia osservato il fratello in praticamente ogni momento libero della sua giornata, non è riuscita a capire quanto effettivamente se la fosse presa per la questione ti-ho-mentito-su-Harry. Peccato non poterne discutere per, probabilmente, altre 10 settimane.
 
“Buonasera a tutti!” esclama Louis sorridendo, seduto sulla poltroncina al centro della stanza in cui era già entrato decine di volte quella settimana, “come si sta nel mondo reale?” chiede.
 
Lottie ride, “sicuramente peggio di come state voi in una casa con un idromassaggio del genere” esclama lei, ma suo fratello scuote la testa, “non farei troppe battutine se fossi in te, quando tornerò a casa faremo un bel discorsetto, signorina” dice sorridendo.
 
Lottie lo vede sereno, e si tranquillizza.
 
“Come è andata la prima settimana?” chiede poi, e Louis alza le spalle, “bene! Non pensavo sarebbe stato così facile, non mi sono ancora totalmente abituato alle telecamere ma...” lascia cadere la frase, e la bionda dallo studio si sente abbastanza soddisfatta dalla risposta.
 
“Passiamo alle cose serie… Ci devi dare un nome, ed una motivazione!” dice lei, e Louis non ci pensa neanche due secondi prima di esclamare un “Dennis” convinto, “non ho legato molto con lui durante la settimana, e il fatto che si ostini a cucinare senza dare modo agli altri di farlo… Ha quasi ucciso Harry!” esclama.
 
Lottie si nasconde sotto la cartelletta che usa per condurre per non scoppiare a ridere. Se avesse scommesso dei soldi su come sarebbe finita, probabilmente li avrebbe vinti.
 
“Abbiamo visto tutti il tuo scatto degno di Usain Bolt. Va bene, Louis” dice ridendo, per poi congedare il fratello.
 
Quando Harry entra nel confessionale è nervoso, e quando Lottie gli chiede come è andata la prima settimana, sa che sarà costretto ad essere sincero, così cerca di sorridere.
 
“Uhm, a dire la verità abbastanza difficile! Non sono abituato a stare così tanto a contatto con così tante persone ventiquattro ore su ventiquattro” ammette sincero, quasi in imbarazzo, “però sono contento ci siano persone che conosco, e mi sto trovando benissimo anche con Talulah, Tom e Keri” conclude.
 
Lottie tira un sospiro di sollievo.
 
Vedere suo fratello e quello che fino a qualche anno prima era una colonna portante della sua famiglia passare dal non parlarsi ad avere piccoli contatti durante la settimana è stato carino, e sa che tutta la sua famiglia – così come Gemma ed Anne, ne è contenta.
 
“Sono contenta tu ti stia trovando bene, Harry!” dice poi sincera, “però ora devo chiederti un nome” esclama.
 
“Sarah” dice subito Harry, “onestamente non la vedo interessata a fare amicizia, sta sempre con uno di noi e non si interessa mai a fare conversazione! Soprattutto dopo cena, quando di solito stiamo tutti in salotto, lei è sempre in silenzio… Sono sicuro che magari col tempo si sbloccherà, ma per ora è così” dice.
 
La traduzione della cosa poteva semplicemente essere che Sarah e Louis passavano tutto il loro tempo insieme, e il vedere una ragazza sedersi in braccio a lui, o dargli un bacio sulla guancia per dargli il buongiorno gli faceva ribollire il sangue nelle vene.
 
Nonostante sia passata una sola settimana da quando si sono rivisti, i sentimenti irrisolti nei confronti di Louis sono tornati a galla subito, e nonostante non si siano ancora parlati troppo (anzi, quasi per niente), Harry non può che provare sentimenti negativi nei confronti di Sarah che invece aveva praticamente tutto, e conosce Louis solo da sette giorni.
 
“Va bene, Harry. Puoi dire a Rebekah di entrare in confessionale?” chiede poi, e il riccio saluta con la mano uscendo dalla stanza felice di non aver fatto figuracce.

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La seconda settimana parte in modo decisamente migliore della prima.
 
Le persone nominate sono Chad e Sarah, e la faccia abbastanza delusa di Louis quando Lottie lo comunica, quasi fa sentire in colpa Harry per averla nominata. Quasi.

Il martedì mattina, il giorno dopo la diretta, Harry si sveglia e si ritrova subito ad arrossire, perché una mano di Louis è appoggiata sul suo stomaco, e il riccio si maledice perché dovrebbe imparare davvero a dormire con la maglietta addosso. Quel tocco, anche se involontario, gli fa volare le farfalle nello stomaco, e non riesce a muoversi.
 
Se non fosse che Louis si sveglia, mettendosi seduto di scatto.
 
Si guardano per un attimo, e Louis mormora uno “uhm, scusa” prima di alzarsi definitivamente dal letto, ed Harry è certo che in tutto il tempo passato con lui, non l’ha mai visto alzarsi così velocemente.
 
Quando entra in cucina, quasi un’ora più tardi, Harry ci trova solo Sarah, che gli fa un sorriso.
 
“Buongiorno, Harry” dice allegra, e il ragazzo odia che lei sia così amichevole. Tuttavia, ricambia il saluto sorridendole, “dormito bene?” le chiede poi, e lei annuisce, “sono un po’ stanca, ieri sera io e Louis siamo stati in piedi fino a tardi. Il forno ha smesso di segnare l’ora, non penso mi abituerò a stare senza orologi!”
 
“Beh, magari sarà l’ultima settimana. C’è sempre un lato positivo, mhm?” esclama, e lei lo guarda spalancando gli occhi, “non mi domanderò chi sia il promotore della mia nomination, allora.”
 
“Sarah...”
 
Lei scuote la testa, “non sono arrabbiata, anzi! Mi fa piacere che tu faccia qualcosa che non sia fissare Louis come se avesse salvato dei cuccioli da un incendio” dice, “solo che insomma, non mi pare di averti fatto qualcosa.”
 
Il ragazzo rimane turbato dalle parole di Sarah, e fa per dire qualcosa, quando proprio Louis entra nella stanza.
 
“Sono appena stato quarantacinque minuti nel confessionale. Ho bisogno di un tea, una sigaretta, e di rompere qualcosa. Che fate?” chiede, anche se chiaramente la domanda è più rivolta a Sarah che ad Harry. Proprio la ragazza decide di rispondere, “facevamo amicizia, non abbiamo parlato troppo la scorsa settimana.”
 
“Che c’è, Harold, vuoi rubarmi l’alleata?” chiede e quando Harry sorride, Louis vorrebbe mettere un dito nella sua fossetta come faceva sempre.
 
Quando stavano insieme, facevano un sacco di cose che agli occhi della gente che sapeva di loro non apparivano troppo normali: avere un letto ad una piazza e mezzo anziché matrimoniale, dormire in due in un bunk del tour bus nonostante ci fosse a malapena posto per uno. Quando Harry sorrideva e mostrava le fossette, Louis metteva sempre la punta del suo dito indice in quella sinistra – che era più profonda di quella destra, o almeno così diceva lui, anche se si trovava dall’altra parte della stanza; il riccio metteva sempre le mani nelle tasche posteriori dei jeans di Louis, soprattutto se quest’ultimo stava parlando con qualcuno della crew della band, che li prendeva sempre in giro per qualche motivo.
 
Louis non può neanche fare a meno di pensare a quanto era strano, poi, non dormire vicini nel letto che condividevano da ormai una settimana: quando stavano insieme dormivano sempre appiccicati, anche quando faceva troppo caldo per fare qualsiasi cosa, e i ricordi più belli che il più grande aveva con Harry erano proprio quelli delle mattine passate a letto senza pensare ai loro problemi.
 
Non può fare a meno di chiedersi se Harry abbia dei piccoli riti anche con il suo nuovo fidanzato.
 
“Non voglio rubare niente a nessuno, anzi! Ho visto Dennis in giardino, prima, vado a fargli compagnia” dice Harry, per poi uscire dalla cucina senza dare modo a nessuno dei due di rispondere.
 
Louis lo guarda camminare verso il giardino, e quando sparisce dalla sua vista, Sarah parla. “Sai, credo che mi odi perché abbiamo fatto amicizia.”
 
Louis alza le spalle, così lei riprende a parlare, “so che sono solo, credo, le undici del mattino, ma posso chiederti perché siete così freddi?”
 
“Lo hai appena fatto.”
 
“Già, l’ho appena fatto. Quindi?” domanda di nuovo, e Louis sospira, “diciamo solo che io ho detto cose, lui ne ha dette altre e il rapporto è scemato fino a che abbiamo smesso di parlarci” ammette, “comunque non è importante, non ha mai provato a contattarmi quindi...” lascia cadere la frase, e la ragazza davanti a lui annuisce. “Da quanto tempo non vi parlate?” chiede e Louis alza le spalle, “parliamo di anni.”
 
Harry si era perso così tanti avvenimenti nella vita di Louis che ormai sono due estranei, e la cosa non dovrebbe fargli così male.
 
“Oh. Non immaginavo, mi dispiace se sono stata invadente, non era mia intenzione” esclama lei, poi si sporge e gli da un bacio sulla guancia.
 
Louis prega davvero che non sia Sarah l’eliminata.
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La giornata prosegue senza troppi intoppi.
 
Louis, Harry, lavate i piatti insieme stasera!”
 
Quando Harry sente la voce dargli l’ordine, sbuffa. Fa un vero e proprio sbuffo, che fa ridere Perrie e Jesy, e quando tutti abbandonano il tavolo lasciando i piatti e le posate vicino al lavandino, si alza rassegnato.
 
“Come al solito?” chiede Louis, mettendosi vicino a lui, e il più piccolo alza le spalle, “allora qualcosa te lo ricordi.”
 
“Non farò questo gioco con te, Harold. E comunque volevo chiederti scusa” dice, cogliendo di sorpresa Harry, che non può far a meno di chiedergli per cosa. “Per stamattina, non dormo bene su quel letto e quindi mi sarò mosso involontariamente.”
 
“Uhm, da stasera dormirò con addosso la maglietta così...”
 
“No, non devi” lo interrompe subito Louis, “so che, uhm, ti da fastidio, quindi… Starò più attento.”
 
Harry sospira, e lancia letteralmente la spugna che sta usando nel lavandino, facendo schizzare l’acqua. “Non c’è bisogno che tu sia gentile con me solo per qualche motivo strano. Mi hai sfiorato con una mano, non mi hai tirato un pugno. Non mi rivolgi la parola e pensi che io mi scandalizzi per quello? Siamo qui da una settimana e mi avrai detto tre frasi!”
 
Louis lo guarda, “non penso che David...”
 
“Daniel” lo corregge Harry, “e se stai per dire che non pensi che Daniel sia contento del fatto che dormiamo insieme, puoi risparmiartelo. Non è così geloso e poi non...” si blocca, “non ti devo spiegazioni, quindi in ogni caso non sono affari tuoi.” mormora.

Il più grande continua a guardarlo, “forse è il caso che smettiamo definitivamente di...”
 
“Se stai per dire che pretendi che io non ti rivolga la parola mentre siamo qui, credo che ti colpirò.”
 
Louis, per tutta risposta, gli schizza dell’acqua. Harry rimane così sorpreso che ci mette un secondo prima di reagire e fare lo stesso, facendo ridere il ragazzo accanto a lui.
 
Si bloccano solo quando entrambe le loro magliette sono totalmente bagnate, cinque minuti dopo, e ancora ridendo come ragazzini che si fanno i gavettoni l’ultimo giorno di scuola.
 
“Harry?” dice Louis dopo qualche motivo di silenzio.
 
“Mhm?”
 
“Non so se potrò mai perdonarti” ammette Louis, e Harry annuisce, “lo so.”

 
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Harry si ritrova a dormire da solo quella sera, e anche la sera successiva.
 
Non ne è per niente sorpreso.

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 La terza sera è quella che cambia qualcosa.
 
Per la terza sera di fila, Harry si ritrova a dormire da solo. Sa perfettamente che Louis sta probabilmente dormendo nello stesso letto di Sarah, visto che ormai Talulah, Perrie e Jesy sono diventate inseparabili e condividono lo stesso letto.
 
Non sa che ore sono, e anche se sono rimaste accese solo le luci d’emergenza, che la regia tiene accese durante la notte solo per osservare quello che fanno i nottambuli come Harry, decide di andare in giardino, portando con lui la coperta.
 
Il giardino, ovviamente, è già occupato.
 
“Uhm, che ci fai sveglio?” chiede Louis, sdraiato su una coperta al centro del pezzo di erba sintetica.
 
“Non riesco a prendere sonno, il materasso è troppo...”
 
“Duro” conclude l’altro, senza farlo finire e facendogli segno di mettersi accanto a lui.
 
Harry lo fa, senza pensarci troppo, e li copre con la coperta che aveva tolto dal suo letto. “Cosa guardiamo?” chiede poi, e Louis alza le spalle, “il cielo.”
 
“Me n’ero accorto.”
 
“Non fare il saputello.”
 
“Vuoi anche farmi una pernacchia?” chiede ribattendo il riccio, e Louis scuote la testa, “come mai hai accettato di partecipare?” domanda poi, dal nulla.
 
Harry si mette su un fianco, verso Louis, e lo osserva per un minuto prima di rispondere. “Avrei dovuto preparare un altro album, ma non c’era niente che mi ispirava, così ho deciso di prendermi una pausa per pensare e, non lo so, pensavo sarebbe stato divertente. Questo prima di vederti, ovviamente” conclude per sdrammatizzare.
 
Louis gli tira una debole gomitata, poi si gira anche lui su un fianco, finendo faccia a faccia con Harry, che tira su la coperta per coprirli, fin sopra la testa.
 
Sorprendentemente, poi, Louis copre i loro microfoni con le mani, cosa che proprio non dovrebbe fare.
 
“La verità qual è?” sussurra, e Harry lo guarda dritto negli occhi, “ero terribilmente annoiato. Mi annoiava andare in studio, mi annoiava stare a casa con Daniel, o anche solo fare un’intervista. Tu, invece?”
 
Louis sorride, “mi ha costretto Lottie.”
 
Toglie le mani dai microfoni, ma nessuno dei due si muove di un centimetro. Rimangono in silenzio per qualche minuto, fino a quando Louis non prende una mano di Harry e inizia a giocherellare con le sue dita, sempre senza dire neanche un parola.
 
Il cuore di Harry batte talmente veloce che teme gli scappi dalla gabbia toracica.
 
Stavolta è lui a interrompere il contatto, e a coprire i microfoni.
 
“Mi hai mai pensato, in questi anni?” chiede, quasi spaventato. Louis annuisce, “Liam e Niall non ti hanno mai detto nulla?” ribatte, “ogni giorno, Haz” esclama, “ma...”
 
“Ma?”
 
“Nulla, solo che non penso che dovremmo parlarne ora.”
 
“Invece sì,” dice subito Harry, “ho bisogno di parlarne con te, perché rivederti non ha fatto altro che confondermi di più.”
 
Louis non dice niente, e Harry si maledice perché è così vicino che sente il suo respiro. Basterebbe muovere la testa di mezzo centimetro, perché le loro bocche si tocchino.
 
“Da domani tornerai a dormire vicino a me?”
 
“Sai vero che hai un fidanzato?” chiede Louis, “non è giusto che ti comporti così e...”
 
Harry scuote la testa, “non lo capisci?” mugugna, “Daniel è perfetto, ed è bellissimo, e con lui posso avere qualsiasi cosa io voglia ma… Con te era diverso.”
 
“Eravamo entrambi persone diverse, e anche se mi sei mancato...” scuote la testa, “non cambia le cose.”
 
“Potremmo essere amici” esclama convinto il riccio, e Louis ride, “io e te? Amici?” dice, “non siamo mai stati amici, mio caro Harold.”
 
“Il mio nome non è Harold.”
 
Il mio nome non è Harold,” gli fa il verso Louis, “non posso esserti amico perché sono passati quattro anni e in questo momento vorrei baciarti molto più di quanto voglio qualsiasi altra cosa.”
 
“E perché non lo fai?”
 
“Perché sono le quattro del mattino, la regia pensa che stiamo entrambi dormendo anche se in realtà stiamo violando almeno cinque regole del contratto che abbiamo firmato e...”
 
Harry lo bacia.
 
Sa che è sbagliato e vorrebbe tanto togliere le mani dai microfoni, e toccare Louis, che inizialmente non ricambia il bacio. Quando il più piccolo si allontana, spaventato di aver superato un confine che non doveva neanche avvicinare, Louis finalmente ha una reazione e stavolta è lui a baciarlo.
 
I film preferiti di Harry sono quelli romantici, e solitamente in questi c’è sempre una scena in cui i due protagonisti si baciano per la prima volta dopo tempo, e sempre solitamente, la voce fuori capo della protagonista parla di fuochi d’artificio.
 
Ma Harry non si sente come se ci fossero solo dei fuochi d’artificio, si sente come se fosse appena scoppiato un rave party e se gli animali di uno zoo fossero stati liberati, come se i pianeti si fossero allineati per la prima volta nella storia e… Sereno. Harry si sente sereno.
 
Quando si allontanano, Louis sorride, e toglie le mani di Harry dai microfoni, sostituendole.
 
“Letto?” chiede, e Harry scuote la testa, “se mi addormento, domani mattina ci sveglieremo e tu farai finta di niente. No, grazie” dice serio, e il più grande scuote subito la testa, “non potrei mai, però… Dovremo parlare.”
 
“Non possiamo farlo, non abbiamo esattamente un passato spiegabile.”
 
“Stasera ce l’abbiamo fatta a, uhm, parlare.”
 
“Okay.”
 
“Okay, allora ci alziamo?” dice, e Harry per tutta risposta si mette seduto, togliendo la coperta che avevano usato come riparo, e costringendo Louis a togliere le mani dal suo microfono.
 
Dieci minuti dopo sono sul letto, molto più vicini di quanto entrambi avrebbero mai potuto immaginare.

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Quando si sveglia, la mattina dopo, Louis prova sentimenti estremamente contrastanti tra loro.
 
Se da una parte non può fare a meno di pensare alla sera prima lasciandosi sfuggire un sorriso, mentre entra nel salotto deserto non può fare a meno di pensare che sa perfettamente che le cose tra lui ed Harry non potranno mai cambiare: conducono vite estremamente diverse, non hanno più niente in comune e soprattutto… Harry ha un fidanzato con cui vive.
 
Eppure l’ha baciato.
 
Vorrà pur dire qualcosa, no?
 
Louis, buongiorno. Vai nel confessionale, per favore.”
 
Inizia ad odiarla, quella voce, e mentre aspetta che aprano la porta rossa, si guarda intorno quasi sperando che Harry si svegli; invece è costretto ad entrare nella stanza da solo, e appena lo fa, gli ordinano di togliere il microfono.
 
“Buongiorno!” esclama sedendosi sulla poltroncina presente al centro della stanza, ma non fa in tempo a chiedere che una voce fin troppo familiare lo saluta.
 
“Lottie?!” esclama sorpreso.
 
“Sapevo che avrei finito col farti avere un trattamento di fiducia,” esclama, ma Louis la ignora facendole mille domande sulla loro famiglia.
 
Ma sa bene che Lottie è un osso duro.
 
“Non sono qui affinché tu possa fare domande, Tomlinson, sono io che le farò! Hai tipo due minuti per dirmi cosa è successo stanotte, e quando Louis sembra sorpreso, lei si spiega. “Sono andata a cena con Fizzy e Phoebe, e quando siamo tornate a casa abbiamo deciso di guardarti. Ora parla!” spiega.
 
“Uhm, non so se...” Louis lascia cadere la frase indicando la telecamera ben visibile davanti a lui, ma decide di parlare una volta che sua sorella gli fa presente che nessuno sentirà o vedrà quello che sta succendo.
 
“Abbiamo parlato del perché siamo qui, e scherzato e… Mi ha baciato. Lui. E poi io ho baciato lui. E poi siamo andati a letto e...”
 
“Uno, se coprirai ancora il microfono con le mani, verrò a tagliartele” dice Lottie, “due, cosa?!” starnazza, “no, anzi, non voglio sapere il perché. Ricordati che si è comportato male, che ha un fidanzato e… Sai che dovrò chiedervi qualcosa, in puntata, vero?”
 
“Lo immaginavo.”
 
“Bene, devo andare. Rimetti il microfono e non dire a nessuno che ci siamo parlati. Ti voglio bene.”
 
Louis non fa in tempo a rispondere che la porta del confessionale si riapre, e quando esce dalla stanza va a sbattere contro Perrie.
 
“Ops!” esclama la ragazza, “buongiorno!” dice allegra e gli da un bacio sulla guancia. Lui le sorride, “facciamo colazione?” chiede e la ragazza scuote la testa, “la tua concezione di colazione è un miscuglio di cereali in una tazza con del latte gelido!” dice. Il ragazzo ride, “dai Edwards, non prenderti gioco di me!”
 
La prende per mano, e la trascina verso la cucina, dove trova Jesy e Talulah sedute al tavolo, che lo salutano con un sorriso.
 
“Cereali, Lou?” chiede Jesy e lui alza gli occhi al cielo.
 
“Sapete, non è carino prendermi in giro perché non so cucinare” dice prendendo la tazza dal mobile bianco in cui si trovava, “l’unica nota positiva del mio conto in banca è poter ordinare in un posto diverso ogni sera” esclama, e Jesy scuote la testa, “nessun ristorante mi darà mai la gioia di qualcosa cucinato da i miei genitori” dice annuendo, “però… Non disdegno un panino di Burger King.”
 
“Senza offesa, Jessica, ma l’ultima volta che sono venuto a vedervi avevate un costume di scena così stretto che dubito tu abbia mangiato un panino di Burger King più tardi di, uhm, sei anni fa?” dice ridendo.
 
Talulah ride, “la classica frase detta da qualcuno con un metabolismo estremamente veloce” esclama.
 
Louis fa per rispondere, ma in cucina entra Harry, e improvvisamente si sente più a disagio.
 
Harry, invece, da il buongiorno alle ragazze con un veloce bacio sulla guancia, poi rivolge un sorriso a Louis, che non riesce a trattenersi e mette un dito in una delle fossette, come se niente fosse.
 
Per Harry, la giornata comincia alla grande.

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Il pomeriggio è un po’ strano e Louis è estremamente annoiato. Estremamente.
 
Sono tutti seduti sul divano perché fuori piove, e mentre ascolta i discorsi più disparati – dalla politica, alla musica, al film più bello di sempre – è sicuro che si addormenterà a momenti.
 
È sdraiato con le gambe che penzolano giù dal bracciolo del divano, e ha intenzione di non muoversi da lì per molto tempo. Soprattutto perché Harry è seduto sul pavimento, poco lontano da lui, e guardare la sua schiena mentre parla animatamente con Dennis e Jesy di musica, è un passatempo abbastanza soddisfacente.
 
Tuttavia, quando già sogna un pomeriggio senza fare assolutamente niente, Chad e Keri escono dal confessionale con una busta in mano.
 
“Coinquilini, ci hanno finalmente dato qualcosa da fare!” esclama la ragazza sventolando la busta rossa.
 
Louis si mette seduto, e Harry lo affianca alzandosi dal pavimento e Chad comincia a leggere.
 
Buongiorno ragazzi! Dal momento che il tempo non è dalla vostra parte, abbiamo pensato di darvi modo di conoscervi meglio. Nella stanza della lavanderia troverete dei fogli e delle penne, e ognuno di voi dovrà scrivere dieci domande che vorrebbe fare ai suoi coinquilini. Tutti dovranno rispondere a tutte le domande a cui possono rispondere, ovviamente a voce.”
 
“Ci sarà da divertirsi!” esclama Tom, “ma non ho proprio idea di cosa potrei chiedervi, onestamente.”
 
“Io so esattamente cosa chiedervi, invece” esclama Rebekah annuendo, e Sarah la guarda inarcando un sopracciglio, “Rebs, non fare domande troppo strane, non sono sicura che saprei risponderti” dice sorridendo, ma la mora accanto a lei le fa l’occhiolino.
 
Venti minuti dopo sono di nuovo seduti sul divano, e Harry vorrebbe davvero che Louis fosse seduto accanto a lui e non tra Perrie e Sarah, che in realtà è sdraiata sul divano con la testa sulle gambe di Louis.
 
“Chi comincia?!” chiede Dennis, e la prima a parlare è Jesy.
 
“Qual è la cosa più imbarazzante che vi sia capitata?” domanda e tutti rispondono nei modi più disparati: le ragazze, per lo più, parlano di vestiti che le hanno tradite sotto gli occhi di tutti, mentre i ragazzi sono più centrati su cose tipo incontrare qualcuno con cui hanno passato una notte di sesso da qualche parte dopo essere andati via senza salutare o dopo aver dato il numero di telefono sbagliato. Harry dice che cadere sul palco e rivedere la propria caduta su ogni giornale online non è mai stato troppo divertente per lui, e quando tocca a Louis, alza le spalle.
 
“Sono sempre stato più coordinato di Harry” esclama, facendo ridere tutti, “e onestamente non mi viene in mente nulla” conclude, “non ho mai avuto una one night stand, o cose del genere quindi...” alza le spalle.
 
Chad lo guarda, poco convinto, “non ci credo!” dice, ma Louis annuisce, “uhm, sono stato fidanzato per un sacco di tempo, quando ero nella band, e quando è finita mi sono detto che non ne valeva la pena. Anzi, ora che ci penso mi è venuta in mente una cosa imbarazzante che mi successa” dice poi, e quando tutti lo guardano curioso, sorride.
 
“Ho chiesto a qualcuno di sposarmi, questo qualcuno ha detto di no.”
 
Sia Perrie che Jesy lo guardano, e poi guardano Harry, che abbassa lo sguardo, ma è Sarah che prende la parola prima di tutte, “com’è che si chiamava? Mia sorella vi adorava e sono certa che me ne avesse parlato e...”
 
“Eleanor” dice Harry, e Louis annuisce, “già, Eleanor.”
 
Soggetto di più litigate di quante se ne potessero contare, Eleanor non era mai stato un vero problema se non in momenti in cui veniva nominata solo per trovare un pretesto per discutere di altro.
 
“Bene, direi che passiamo oltre” esclama Perrie, e Harry vorrebbe darle un bacio perché è visibilmente imbarazzato, “qual è la cosa che vi manca di più del mondo esterno?” chiede.
 
Talulah dice che la cosa che le manca di più è il poter avere a disposizione tutti i suoi vestiti, Jesy parla principalmente del suo fidanzato, così come Rebekah, Keri dice che le manca avere sempre qualcosa da fare e Tom parla di suo marito. Chad e Dennis danno le risposte idiote che tutti si aspettano, e Sarah parla della sua famiglia.
 
“Uhm, credo la mia famiglia, e ovviamente Daniel” dice Harry, e Louis lo guarda, e quando tocca a lui, alza le spalle, “la mia famiglia e ammetto che un pochino anche il mio cane.”
 
“Louis Tomlinson con un animale domestico?” esclama Jesy, “scusatemi se sono scioccata” dice e Louis le fa una linguaccia, “le mie sorelle mi hanno regalato un cane, un paio di anni fa. Non lo volevo. Lui mi odia, ma conviviamo pacificamente.”
 
Le domande diventano sempre più strane, e col passare del tempo anche personali, e Louis decide che Dennis non gli piace per davvero, mentre Keri, Tom e Chad non gli provocano nessuna emozione.
 
“Okay, okay, tocca a me” dice Rebeka, “sono un po’ triste perché abbiamo quasi finito, ma comunque… Il posto più strano dove avete fatto sesso.”
 
“Un cinema” dicono in coro Louis e Harry, senza pensarci troppo. Harry arrossisce, così il più grande decide di prendere in mano la situazione, “interessante sapere che mi rubavi le idee per gli appuntamenti.”
 
Rebekah ride, “un cinema?” chiede e Louis annuisce, “avevo affittato una sala per far vedere a questa persona il suo film preferito e…” alza le spalle, “ha funzionato.”
 
Tutti ridono, e mentre Harry ascolta le risposte degli altri, non riesce a fare a meno di pensare a lui e Louis in quel cinema.

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“E così ti manca Daniel, mhm?” chiede Louis.
 
Harry alza gli occhi al cielo, “non essere stupido” dice poi, “credo che verremo espulsi se continuiamo a coprire i microfoni” sussurra.
 
Sono in camera, sul letto, e tutti dormono. Teoricamente anche loro dovrebbero, però Louis è disposto a non dormire se questo significa poter parlare apertamente con Harry.
 
“Stamattina ho parlato con Lottie, in confessionale. Mi ha detto che non dovremmo farlo.”
 
“Ma?”
 
“Non c’è un ma, Harold. Non dovremmo farlo per una serie infinita di motivi tra cui il fatto che ti manca tanto il tuo fidanzato, con cui, vorrei ricordare, vivi.”
 
“Quando si è trasferito a casa nostra, ho finto che la camera degli ospiti fosse camera mia” confessa Harry, “ho spostato i miei vestiti poco prima che arrivasse, e fatto in modo che sembrasse più… Vissuta. Non volevo che dormisse nel nostro letto.”
 
Louis si passa la lingua sulle labbra, “e allora perché...”
 
Harry sospira, “siamo qui solo da una settimana e mezzo ed è già successo tutto questo, quindi tanto vale essere sincero e dirti che tra me e Dan le cose non vanno troppo bene. Lui è sempre via per lavoro e io per tutto il resto e lui è così perfettino che a volte mi urta. Una bravissima persona, certo, però hai mai la sensazione che qualsiasi storia tu possa mai avere non si avvicinerà mai a quanto bene stavamo insieme?”
 
Louis sospira, “dopo di te non c’è stato nessuno quindi come potrei saperlo?” chiede, e Harry ci mette un minuto per processare quello che il ragazzo di fronte a lui gli ha appena confessato.
 
“Nessuno?”
 
Louis annuisce, e si avvicina ad Harry, facendo sfiorare i loro nasi.
 
“Ho ovviamente fatto sesso con qualcuno ma nessuna storia vera e propria” mormora, e il riccio annuisce, “perché non… Con nessuno?” chiede.
 
“Stai facendo troppe domande, Harold.”
 
“E tu non stai rispondendo a nessuna, Lewis.”
 
Louis gli da un bacio sul naso, “buonanotte, Harold” dice, e Harry scuote la testa, “mi dovrai dare una risposta, prima o poi” dice.
 
Louis sbadiglia, poi si avvicina e gli da un bacio veloce, “non rubarmi le coperte e stai dal tuo lato” dice poi, lasciando andare il suo microfono e girandosi dando le spalle al riccio.

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La terza puntata arriva in fretta, ed è una puntata estremamente lunga e difficile: ad uscire è Chad, e nessuno a parte Keri e Dennis sembra dispiaciuto.
 
Fanno una sorpresa a Rebekah, e gli fanno vedere sua figlia: è una bambina che le assomiglia terribilmente, e Louis inizia incredibilmente a sentire la mancanza della sua famiglia.
 
Harry è quasi felice che non sia uscita Sarah, nonostante vederla sempre con Louis lo renda spesso nervoso, ma cerca di non pensarci troppo soprattutto dopo che gli permettono di parlare per qualche secondo con sua madre mentre si trova in confessionale a fare la nomination settimanale.
 
In nomination ci vanno Keri, Dennis e Tom, ma Harry non riesce a pensarci troppo perché Lottie parla di lui e Louis e la cosa lo rende nervoso: gli chiede della loro amicizia, e anche se scherzandoci sopra, fa delle allusioni sul giardino e il piumone e ringrazia Dio che non riesca a vedere l’espressione di Louis, e soprattutto che sia una Tomlinson a presentare il programma perché se ci fosse stato qualcun altro, sicuramente avrebbe indagato di più.
 
Il vero problema tra loro era sempre stato che nessuno dei due si sentisse abbastanza pronto per fare il primo passo per cambiare davvero qualcosa nella loro relazione: si amavano, erano pronti a fare qualsiasi cosa insieme e l’uno per l’altro, e poi il destino si è messo in mezzo.
 
Fin da quando era piccolo, Harry aveva sempre sognato di avere una famiglia: sposarsi, avere dei bambini e possibilmente un cane era sempre stato il suo obbiettivo principale, e quando è stato così fortunato da diventare qualcuno e conoscere Louis, ha pensato che fosse stato il fato, e che lui era la persona giusta.
 
Le loro vite si erano incastrate perfettamente e le loro famiglie erano diventate una e poi… E poi Harry ha detto di no all’unica domanda a cui avrebbe dovuto dire di sì e probabilmente non se lo perdonerà mai.

 
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La terza settimana si apre, per Louis, con Sarah che gli fa una domanda strana mentre è seduta accanto a lui in giardino, mentre fuma.
 
“Posso chiederti una cosa?” domanda, e quando lui annuisce lei sospira, “perché pensi che la persona a cui hai chiesto di sposarti, abbia detto di no?” chiede e Louis si volta a guardarla, “uhm...”
 
“So che è una domanda strana ma alla fine sono passati mesi e...”

“Uhm, quattro anni a dire la verità” ammette Louis e lei lo guarda annuendo, ma lui riprende subito a parlare, “comunque non lo so. Ha detto di no, abbiamo litigato, e poi me ne sono andato di casa e non ci siamo più parlati.”
 
“E non hai provato a, non lo so, contattarla per vedere se aveva cambiato idea? Non hai mai cercato una risposta?” fa lei, ma il ragazzo scuote subito la testa, “diciamo che, uhm, quello è stato l’anno peggiore della mia vita. Il dover trasferirmi di nuovo, e poi mia madre si è ammalata e avevo la mia famiglia a cui pensare. I miei fratelli più piccoli avevano solo tre anni e sembrava tutto così… Inutile? In realtà non mi interessava molto.”
 
“Mi dispiace, Lou” dice lei, abbracciandolo e lui le sorride, ma continua a raccontare, “in realtà le mie sorelle parlano ancora con i membri della sua famiglia, ma diciamo che non presentarsi al funerale di mia madre che aveva trattato questo qualcuno come se fosse parte integrante della famiglia e farsi fotografare dal The Sun lo stesso giorno mentre faceva shopping, non è stata la sua mossa migliore.”
 
“Che stronza.”
 
“Beh, sono sicuro che mia madre sarebbe stata dalla sua parte e mi avrebbe detto che sicuramente aveva i suoi motivi e...” alza le spalle, “in realtà questo è quello che mi ha detto Lottie, sono praticamente identiche.”
 
“Sei molto legato alla tua famiglia, mhm?” chiede lei, “anche io. Cioè, mia madre e mia sorella, perché non abbiamo molti contatti con altra gente imparentata con noi.”
 
“Mia madre era la mia migliore amica. So che si dice solo per circostanza, a volte, però lo era davvero. Nel senso, ho amici di infanzia a cui sono molto legato, e Niall e Liam sono praticamente dei fratelli acquisiti, ma con lei era diverso.”
 
Sarah gli sorride, “si vede da come ne parli, sai? Pensi che avrebbe approvato la tua partecipazione?” chiede e lui annuisce, “sicuramente! Lottie mi ha convinto proprio facendo leva su questo.”

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La terza e la quarta settimana terminano velocemente così come sono arrivata.
 
La quarta eliminata è Keri, e Harry un pochino se ne dispiace. Il rapporto con gli altri inquilini è sempre molto educato, e a parte qualche discussione – soprattutto tra Jesy e Dennis, che Harry non riesce proprio più a trovare simpatico, sembrano andare tutti d’accordo.
 
Louis e Harry la passano sempre senza calcolarsi troppo durante la giornata ma parlando un sacco durante la notte, sotto il piumone. Non sempre coprono i microfoni, ma stanno attenti, e soprattutto con questa scusa, nessuno dei due affronta il loro vero problema, ossia quello che è successo tra di loro.
 
Harry ne è estremamente grato, perché parlare con Louis e sapere che i suoi sentimenti nei suoi confronti non sono più gli stessi lo spaventa a morte.
 
Louis ne è grato perché l’idea di Harry con qualcun altro è terribile, e francamente, gli fa venire da vomitare anche solo pensarci.

 

II. settimane 5-8


La quinta diretta si apre con una sorpresa per Louis, che vede finalmente Fizzy e quindi non si può lamentare: sua sorella gli dice che lo guarda sempre e lui trova anche il modo di riprenderla perché dovrebbe studiare, e per un attimo non gli sembra neanche di essere davanti agli occhi di tutti.

Lei gli da un disegno fatto dai suoi fratellini e un bigliettino da parte di Phoebe e Daisy, e Louis vorrebbe tanto poter dire che non si commuove, ma sarebbe una bugia bella e buona.

La quinta eliminata è Rebekah, e, con grande sorpresa, ad andare in nomination sono proprio Louis e Dennis.

Harry è convinto che finirà col tirare un pugno a Dennis se ad uscire dovesse essere Louis.

Prova a non pensarci.

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Louis ha sempre adorato Perrie, così come Jesy e le loro due compagne di band. Reputa la bionda una delle sue più grandi amiche, ma a volte…

“Sai che è maleducazione fissare le persone? Se queste fanno la doccia, lo è ancora di più.”

Louis si volta a guardarla, “ uhm, cosa?”

Lei ride, “sai benissimo che ho detto! E poi mi stai ignorando troppo in favore di Sarah, piccolo Tomlinson. C’è qualcosa che vuoi dirmi?” chiede lei, e lui scuote la testa, “parlare con qualcuno di non famoso che non sa niente di me è quasi gratificante. Stamattina mi ha chiesto se per entrare ad un after party dopo i Brits, dovessimo pagare.”

Perrie ride, “è carina.”

“Nah” dice subito Louis, “cioè, sì, ma… Tu sai” conclude e la ragazza accanto a lui annuisce, “come mai Niall non è ancora venuto a torturarti durante una puntata?” chiede poi e lui alza le spalle, “e Jade e Leigh?” ribatte.

“Ultimo album con tu-sai-chi. Stanno sicuramente scrivendo ma sono sicura che ci guardino. Leigh soprattutto, adora questo programma” spiega sorridendo, “spero che tu non esca. Dennis è...”

“Un cretino.”

Vengono interrotti proprio in quel momento, e proprio da Dennis.

“Sai, Tomlinson, non è carino parlare della gente alle sue spalle” dice, e Louis alza le spalle, “beh, mi pare di avertelo detto più e più volte anche in faccia, quindi...”

Talulah si alza dalla sdraio del giardino dove è seduta, e si avvicina a Dennis cercando di distrarlo. Il ragazzo quasi non la degna di uno sguardo.

“Non so perché ti sto antipatico e francamente non mi interessa neanche saperlo, ma chiaramente i tuoi non ti hanno insegnato l’educazione” dice Dennis, “e comunque io sarò un cretino, ma almeno dico le cose come stanno.”

Louis ride, “saresti gentile se evitassi di nominare i miei genitori” dice, “e comunque c’è modo e modo di esprimere un pensiero. Hai mancato di rispetto a praticamente tutte le ragazze della casa, a partire da Keri che è l’unica che ti abbia mai davvero sopportato, per non parlare delle cose che hai detto a Jesy e...”

“Non sono affari tuoi, Tomlinson.”

Il ragazzo scuote la testa, “parlare con te è come parlare con un bicchiere di plastica, quindi per quanto mi riguarda il discorso è chiuso qui” esclama, ma Dennis lo prende per il braccio, costringendolo a fermarsi.

“Potresti gentilmente non...”

“Dennis?” tutti si girano verso Harry, che era chiaramente uscito dalla doccia, e stava guardando la scena dalla porta del giardino insieme a Jesy e Sarah.

“Harry, non penso che questi siano affari tuoi o di nessun altro quin-”

Harry non sembra molto interessato a quello che il ragazzo davanti a lui sta dicendo, e lo blocca, “lascialo” dice e Dennis obbedisce, forse un po’ intimorito dal tono di voce del riccio.

Dennis, in confessionale.”

Dennis non può fare altro che rientrare in casa, lasciando che tutti riprendano a fare quello che stavano facendo prima che questa pietosa scenata attirasse la loro attenzione, compreso Harry che rientra senza che Louis possa dirgli qualcosa, così decide di seguirlo.

“Uhm, Harry?” dice, trovandolo seduto sul letto.

“Sì?”

Louis gli sorride, “grazie per, uhm, Dennis.”

Harry ricambia il sorriso, e il più grande, come al solito, mette la punta di un dito in una delle fossette.

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Il sesto eliminato, senza nessun dispiacere, è Dennis, e quando Lottie non fa il nome di Louis, la prima persona che il ragazzo abbraccia è Harry.

Quello è un po’ un punto di partenza per loro, perché la sesta settimana (dove sono nominati Talulah e Tom), diventano inseparabili: rimangono sempre molto attenti per via delle telecamere, e nonostante ci siano tante cose irrisolte tra di loro, Louis non può fare a meno di pensare che forse una volta usciti potrebbero tranquillamente riprendere a parlarsi, anche se non in quel modo.

Stanno sempre vicini, e visto che ormai nella casa sono rimaste solo persone con cui tutti vanno d’accordo, non c’è un vero e proprio gruppetto, quindi anche durante la giornata stanno sempre insieme, e Harry cerca sempre un contatto fisico.

Anche se felice della cosa, ogni volta che si ritrova per un secondo da solo, Harry non può fare a meno di pensare che vuole rompere del tutto con Daniel: non solo per i baci scambiati con Louis, che sono stati in totale cinque (e si vergogna di averli contati e, soprattutto, di aver tradito il suo ragazzo che con lui si è sempre comportato bene), ma soprattutto perché se in appena un mese e mezzo è riuscito a ritrovare un sentimento così grande per qualcuno con cui non parlava da anni, non capisce come potrebbe tornare a casa e fare finta di niente.

Che è sempre stato innamorato di Louis anche se non si parlavano, se ne accorge dal fatto che mentre lo guarda giocare a nascondino con gli inquilini rimanenti, nota quanto in realtà non sia cambiato tanto quanto vuole fargli credere.

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Come sempre, nella vita di Harry, però, le cose non possono mai andare troppo lisce, e se per una settimana gli sembra di camminare a tre metri da terra ed è sicuro che sua sorella lo guardi ripetendo “gliel’avevo detto” in loop per ore intere, la sera che fa partire la settima settimana e quindi fa superare a tutti quelli a cui Harry tiene di più la metà del percorso, gli fa fare almeno dieci passi indietro con Louis.

La mattina parte con Louis che lo sveglia perché è l’unico rimasto a letto, e lo fa sedendosi sopra di lui. Non dovrebbe essere niente di anche solo remotamente sexy, ma è un contatto così naturale che Harry ha bisogno di una doccia fredda per riprendersi; prosegue con la regia che gli fa fare un gioco, e Louis riesce ad essere così interessante e a fare battutine che solo Harry può capire che se il riccio pensa di aver bisogno di un’altra doccia, non è affatto colpa sua.

Passano il pomeriggio a sistemare la casa per l’imminente diretta, e mentre le ragazze si preoccupano degli outfit e Tom è nel confessionale, i due finiscono sdraiati sul letto.

“Pensi che Liam e Niall ci guardino?” chiede Louis, coprendosi. Harry lo imita, e una volta sotto le coperte, il più grande gli prende la mano.

“Certo, soprattutto Niall. Liam userà il giocare con Bear per tenerci come sottofondo.”

Harry ride, “povera Cheryl.”

“Ciao, Cheryl” esclama Louis ridendo, “e anche Bear. E Niall” dice poi, e Harry gli tira una gomitata, “uhm, anche Liam. Ciao, Lì.”

Louis sorride, guardando il soffitto, “vuoi salutare qualcun altro?” chiede poi e Harry scuote la testa, “non stiamo morendo, li rivedremo tra meno di un mese. Comunque, ciao mamma. E Gems. E Robin. E anche Dusty, mi manca anche lui.”

Louis ride, “non posso credere che tu abbia salutato il gatto! Forse dovrei salutare il mio cane. Credi si sia già dimenticato di me?" domanda, e Harry lo ignora.

“Secondo te chi uscirà, stasera?” domanda poi e Louis alza le spalle, “credo Tom. Mi dispiacerebbe se uscisse Talu, lei è… Strana. Però mi fa morire dal ridere!”

Harry annuisce, poi si lascia scivolare sul letto, finendo con la testa sotto la coperta.

Louis fa lo stesso qualche istante dopo, e si mette su un fianco a guardare Harry.

“Dobbiamo smetterla di incontrarci così,” dice e il riccio gli appoggia la mano sulla guancia, e sorride mettendo, come al solito, la mano sul microfono.

“Io, uhm, vorrei...”

“Mhm?”

“Vorrei chiedere alla regia se, uhm, mi fanno vedere Daniel. Perché vorrei lasciarlo.”

“Oh.”

“Louis, io vorrei davvero che una volta fuori da qui potessimo parlare di tutto e...”

“Okay” dice Louis, senza farlo finire e Harry si avvicina facendo sfiorare le loro labbra.

Harry, Louis, sistemate i microfoni. Non si sente niente.”

Louis sorride, ma poi si siede sul letto, uscendo dalle coperte, “sarà meglio andare a prepararci.”

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La diretta comincia in modo quasi divertente: Lottie fa vedere come hanno passato la settimana e Harry si rende conto che ha passato così tanto tempo con Louis che la metà delle cose, non le ha neanche sentite accadere.

L’eliminato della settimana è Tom, che esce tra le lacrime di tutte le ragazze perché si erano affezionate a lui, e la prima sorpresa della serata la fanno a Talulah, facendole vedere sua madre: tutti piangono per la bellezza del momento, soprattutto la diretta interessata che non aveva fatto altro che dire a tutti quanto le mancasse.

La serata prosegue con un gioco, in cui si sfidano Harry e Sarah, per il budget settimanale della spesa: il gioco finisce in parità, ma prima che Harry possa tornare in salotto dagli altri, seguendo Sarah, Lottie lo blocca.

“Harry, in queste settimana ti abbiamo sentito parlare diverse volte del tuo ragazzo” esclama seria, "quindi abbiamo deciso di farti una sorpresa” dice e il riccio va letteralmente nel panico.

Rimane al centro ai piedi della stanza, e dopo qualche secondo, davanti a lui, appare Daniel: Harry lo accoglie con un sorriso, che Daniel ricambia. Si avvicina di un paio di passi, abbracciandolo, e quando lo bacia, Harry non può fare niente se non ricambiare il bacio.

“Mi sei mancato un sacco, e siccome ho poco tempo volevo dirti che ho riflettuto su tutto quello di cui abbiamo parlato prima che tu entrassi e so che non sono sempre stato costante ma io sono innamorato di te e ti prometto che quando uscirai da qui le cose cambieranno” dice tutto d’un fiato Daniel, e quando finisce di parlare, Harry non sa cosa fare se non annuire, “ne parliamo quando esco, e anche io ti, uhm, amo. Lo sai.” dice.

Daniel gli sorride, dandogli un altro bacio.

“Come stanno i miei? E Gemma?” chiede Harry poi, e l’uomo davanti a lui riprende a parlare. “Stanno tutti insieme, anche i gatti. Ti salutano tutti e ti guardiamo sempre e… Stai andando benissimo. Sono contento che tu abbia degli amici qui dentro e che ci fosse qualcuno che già conoscevi e che ti stia divertendo. E poi...”

Lottie li interrompe, e Harry vorrebbe teletrasportarsi in studio per darle un bacio sulla fronte. “Ragazzi, mi dispiace ma vi devo dividere” dice, e Daniel annuisce, abbracciando di nuovo il riccio per poi dargli un bacio veloce sulle labbra.

Quando rimane di nuovo solo nella stanza, Lottie si rivolge di nuovo a lui.

“Harry, devo ammettere che siete una bellissima coppia” dice e Harry la ringrazia, prima di avere il via libera di tornare in salotto.

Quando rientra nella stanza, Perrie e Jesy gli vanno in contro.

“Poi ci spiegherai perché non ci hai mai presentato Daniel!” esclama Jesy, ed Harry sbianca.

“Avete, uhm, visto la sorpresa?” chiede, e quando le due annuiscono, Harry si volta immediatamente verso il divano, dove ci sono solo Tulalah e Sarah che gli sorridono, “siete carinissimi, Harry” dice quest’ultima.

Il ragazzo la ringrazia, e non appena raccoglie il coraggio per chiedere dove sia Louis, lui ricompare in salotto e ovviamente non lo degna di uno sguardo per il resto della serata.

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Harry è in nomination, e per tutti è una piccola sorpresa. La più dispiaciuta, però, è Talulah, perché lei è l’altra nominata.

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L’unica cosa che Harry vorrebbe fare è parlare con Louis, ma il più grande non gliene da modo: con una scusa, finisce col cenare da solo, e quando Harry e le ragazze si mettono a chiacchierare trova un’altra scusa per andare in camera.

Ed è proprio quello il momento in cui Harry decide di andare da lui.

Quando entra nella stanza, Louis è seduto sul letto a fissare il vuoto, e senza neanche alzare la testa, dice un “no” che Harry sente appena.

“Lou...”

Lou? Davvero?” esclama Louis, “penso che non ci sia neanche niente da dire. Sei un...”

“Un idiota.”

“Idiota? Mi piaceva più codardo, ma come vuoi” dice Louis quasi ridendo, ma poi scuote la testa, “Harry, forse è meglio se non abbiamo questa conversazione ora. Domani, okay?”

“Ma io voglio spiegarmi, l’ultima volta...”

“Beh, neanche l’ultima volta è stata una mia decisione” dice Louis, “non posso esattamente uscire di qui, no? Domani.”

“Louis.”

“Harry, ti prego” lo implora Louis, "sappiamo entrambi come andrebbe a finire" dice poi, così il riccio non può fare altro che guardarlo e annuire. Poi, per la prima volta da quando è dentro la casa, ringrazia di essere chiamato dentro il confessionale.

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Louis non parla con lui il giorno dopo, e neanche il giorno seguente.

Harry prega di uscire da quella casa e sistemare le cose senza dover stare attento a quello che dice, e come lo dice, e se anche è consapevole che la colpa sia sua, non può fare a meno di maledire Daniel per aver deciso di avere una reazione proprio in quel momento.

E, soprattutto, non può non maledire il suo andare nel panico.

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È il quarto giorno di totale silenzio che Harry trova Louis in giardino da solo, e lo blocca prima che il più grande possa allontanarsi.

“Mi avevi detto che avremmo parlato martedì, ma è giovedì sera e…”

Louis alza gli occhi al cielo, “okay, parliamo” dice, “credo che tu sia uno stronzo egoista” dice, “ho finito.”

Harry lo guarda, “se ce l’hai con me per…” si blocca, “lo so. Ho tanti difetti, e il fatto che vado nel panico è uno di questi ma tu dovresti capire che per me non è facile! Tu sei lì e non hai nessuno che guarda ogni tua minima mossa e...”

“Sono qui dentro anche io.”

Harry scuote la testa, “per te è diverso. Da quando abbiamo litigato tempo fa tu sei scomparso mentre io...”

“Mi stai dando davvero la colpa di tutto?” chiede Louis, incredulo, “tu sei un bambino. Pensi che tutte le tue scelte non tocchino nessuno se non te, e quando ti penti pretendi che la gente faccia finta di niente.”

Harry lo guarda, senza dire niente, così Louis continua.

“Siamo stati, uhm, amici, per così tanto tempo che forse prima non riuscivo a vederlo ma ora… Non puoi trattarmi così.”

“Louis, sai che io non vorrei mai e poi mai fare male a qualcuno, soprattutto a te. Ho condiviso così tante cose con te e sei una persona così importante che mi terrorizza l’idea che una volta usciti da qui mi ignorerai di nuovo solo perché non sono capace di dire di no. Non ho mai detto di no neanche a te e...”

Il più grande, davanti a lui, lo guarda. “Sei incredibile! Parlerai davvero di questo? Sono certo che tu non voglia affrontare l’argomento perché vorrei ricordarti che sei benissimo in grado di dirmi di no.”

“O forse sì. Vogliamo parlare del fatto che solo perché ti ho detto che non mi sentivo di… Hai smesso di parlarmi e hai fatto finta che non fossimo neanche mai stati amici.”

Louis scuote la testa, “non voglio parlare di questo, perché questo porterebbe inevitabilmente a parlare di come il mio più grande amico mi ha voltato le spalle nel momento più terribile della mia vita, e non sono certo di volerti far fare una così brutta figura.”

“Non sapevo se fosse educato.”

“La tua famiglia è venuta. Tu no. Sei davvero imperdonabile” dice, e Harry scuote la testa, “quando è uscita la notizia pensavo che se mi fossi fatto vedere avrebbero evitato di cercare te,” sussurra, “probabilmente non lo saprai ma ero in vacanza, uhm, quando è successo. Sono tornato a Londra solo per quello, quindi non hai il diritto di dirmi che sono un cattivo amico solo perché non ho reagito come te.”

“Perché hai scritto alle ragazze e non a me, allora?”

Harry alza le spalle, “perché sono un codardo, e sapevo quanto tu stessi male e quindi ho fatto l'unica cosa che mi sembrava giusta" dice, "volevo solo evitare che disturbassero la tua famiglia ed ero nascosto da un po' quindi sapevo che..." lascia cadere la frase e poi scuote la testa,  "resta il fatto che non puoi odiarmi per questo, perché tutto quello che ho fatto l’ho fatto per la tua famiglia e soprattutto per te. Volevamo tutti bene a tua madre” dice, e Louis scuote la testa, “se fosse stato così avresti fatto qualcosa, qualsiasi cosa.”

“Lo sto facendo ora” dice Harry avvicinandosi, “vuoi che mi scusi? Mi sto scusando, ora, e se serve mi scuserò con ogni singolo membro della tua famiglia, anche Doris ed Ernie e...”

“Pensavo che le cose fossero cambiate” dice Louis, “forse dovresti riflettere davvero su quello che vuoi.”

Harry, Talulah e Jesy in confessionale.”

“Ne riparleremo, Louis.”

Il più grande scuote la testa, “non credo.”

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Talulah è l’eliminata dell’ottava settimana, e quando esce piangono tutti, soprattutto Harry e Jesy, che l’accompagnano alla porta.

Quando Lottie comunica che i nominati della settimana successiva sono Harry e Sarah, Louis sembra sempre meno interessato ad interagire con lui.


III. settimane 8-11


La nona settimana, per Harry, inizia con Perrie e Jesy che gli fanno l'interrogatorio.

“Non vorrei essere invadente,” dice Jesy, “ma perché non chiedi di fartelo rivedere? Sono certa che lo farebbero. Lo hanno fatto, in passato, e comunque non è strano che ormai praticamente la gente, uhm, sappia?” chiede poi. Harry alza le spalle, “se non interessa a lui, non interessa neanche a me. E poi sta sempre con Sarah, non è che ho proprio modo di scusarmi con lui e...” sospira, “odio tutti.”

Perrie appoggia la sua testa sulla spalla di Harry, “beh, Sarah uscirà sicuramente lunedì. Non è famosa, ed è contro di te e quindi anche se lo fosse, probabilmente, verrebbe eliminata. Mi sta simpatica ma…”

Proprio Sarah li interrompe.

“Ragazzi, ero in confessionale e mi hanno detto che a cena ci porteranno delle pizze perché la spesa non è ancora arrivata” spiega. I tre annuiscono, e lei si siede con loro, “di che parlate?” chiede ed è Jesy che le risponde, “di nulla, in realtà. Riflettevamo su cosa sarà successo nel mondo, fuori” dice e lei annuisce, “ne parlavamo anche io e Lou stamattina, però se fosse successo qualcosa di estremamente grave ce lo direbbero, credo” esclama.

Harry vorrebbe non sentirsi il sangue ribollire nelle vene a sentire Sarah che lo chiama Lou, ma non fa neanche finta che non gli dia fastidio.

“Sarah, che facevi prima di entrare?” chiede lui, e lei alza un sopracciglio, “perché me lo chiedi?” domanda e Harry le sorride, “beh, ho realizzato che non abbiamo mai parlato troppo” dice.

Lei non sembra berla neanche per un secondo, ma decide di rispondergli comunque, “uscita dall'università ho fatto la stagista per BBC Radio. Non facevo granché, in realtà, quindi ho deciso di accettare un altro lavoro, ad ITV, che in realtà è la principale ragione per cui sono qui. Il mio capo ha letto che cercavano una persona non famosa, e ha mandato l’application senza dirmelo e quindi...” lascia cadere la frase, “non vi chiedo che lavoro fate, credo lo sappia il mondo intero” scherza poi.

Perrie le sorride, e il discorso cade quando in cucina entra anche Louis.

Harry si rende conto che saranno le due settimane più lunghe della sua vita.

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“Harry, possiamo parlare un secondo?”

Il giorno X tra lui e Sarah è arrivato anche troppo in fretta, e la ragazza lo blocca proprio mentre lui sta per entrare in magazzino a prendere i vestiti che gli hanno mandato.

“Certo, dimmi” dice lui e lei entra in magazzino seguendolo.

“Senti, so che per ovvi motivi non ti sto molto simpatica, però siccome sicuramente uscirò io, vorrei dirti mi dispiace se dall’inizio non ti ho lasciato una buona impressione, e poi vorrei aggiungere che sono sicura che tra te e Louis si sistemerà tutto, anche se… Non riesco davvero a capire quello che prova lui e non sono neanche affari miei, ma si vede che, uhm, gli vuoi bene e mi dispiace se ti ho dato l’impressione di essere interessata a lui in quel senso” conclude.

Harry la guarda e ci mette un attimo prima di risponderle, “uhm, ora che mi dici questo, mi sento un po’ in colpa” ammette, “comunque non mi hai mai lasciato una cattiva impressione, ma sono abbastanza paranoico e forse nel torto sono io. Sono sicuro che fuori avremo modo di conoscerci meglio, mhm?” chiede, allargando le braccia.

La ragazza lo abbraccia, e quando escono insieme dalla stanza, Louis li guarda ma decide di non farsi troppe domande.

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L’eliminata è ovviamente Sarah, e le nomination di quella settimana, dopo essere rimasti in quattro, sono difficilissime.

Ci finiscono, però, tutti e quattro, ed è una piccola vittoria che nessuno si senta offeso.

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Quello che non vince mai, però, è Louis, che è terribilmente curioso: ignorare Harry, ora che sono in quattro, si fa estremamente difficile, così ne approfitta per chiedergli di Sarah.

“Che vi siete detti tu e Sarah, ieri pomeriggio?” chiede, facendo finta di nulla. Harry si gira a guardarlo, incredulo.

“Mi hai ignorato praticamente per due settimane e vieni a parlarmi solo perché ho parlato da persona adulta con la tua migliore amica?” chiede, e il più grande vorrebbe tirargli un pugno. O baciarlo.

Baciarlo, tirargli un pugno, e poi baciarlo di nuovo.

“Sei davvero incredibile, Louis” dice, “comunque ci siamo chiesti scusa a vicenda per come ci siamo comportati, e mi ha detto che non vuole venire a letto con te. Non con queste parole, esattamente, ma il succo era quello. Ah, e che sicuramente quando sarò anche io fuori da qui, ci vedremo e avremo modo di conoscerci come avremmo dovuto fare qui dentro.

Louis sbuffa, “odio che tu riesca ad uscirne bene con tutti.”

“Ti compenso, Tomlinson. Non potrai ignorarmi per sempre.”

Il più grande, per la prima volta, gli rivolge un sorriso sincero, ma poi va verso l’idromassaggio scuotendo la testa.

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I tre finalisti, sono ufficialmente Perrie, Harry e Louis, e l’idea che in sette giorni vengano catapultati nel mondo reale, li terrorizza.

La settimana passa in modo estremamente veloce, ma anche strano: la regia gli fa delle piccole sorpresine, anche durante la settimana.

Fanno vedere Anne ad Harry, che quasi si vergogna perché piange come un bambino; Leigh Anne entra durante uno dei freeze giornalieri che la regia gli ordina, e Perrie la abbraccia così forte che la ragazza fa quasi fatica a respirare.

La sorpresa più bella, però, la fanno a Louis: permettono a Lottie di rimanere a cena con loro, il sabato prima della finale, con la scusa di dover girare un video con loro con cui apriranno l'ultima puntatadi quell'edizione.

Il ragazzo sta praticamente attaccato a sua sorella, che ovviamente non può raccontare niente di quello che succede fuori, però parlano un sacco degli altri concorrenti e delle loro impressioni su come è stato vivere a così stretto contatto con persone quasi totalmente sconosciute e senza contatti col mondo esterno.

Quando sua sorella va via, Louis decide che è arrivata decisamente l’ora di uscire da quella casa, e non vede l’ora.

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Perrie è la terza classificata.

Per la bionda non è un grande shock, mentre per Louis, che pensava sarebbe sicuramente uscito, lo è abbastanza.

Non sono troppo tristi, in realtà, perché sono consapevoli che si rivedranno da lì a poco, e sopratutto perché Perrie è felicissima di rivedere la sua famiglia.

Quando si chiude la porta rossa alle spalle, Harry sorride a Louis.

“E rimasero in due” dice il più grande, ma il riccio non fa in tempo a dire qualcosa, che ordinano ad entrambi di andare nel confessionale.

Una volta lì, Louis riprende a parlare.

“So che probabilmente ti risulterà ipocrita, e per qualche motivo forse dovrei anche darti ragione, però comunque vada sono contento di aver passato queste settimane con te. So che tra noi non è stato sempre facile, e probabilmente non lo sarà mai però...” lascia cadere la frase, e Harry annuisce, “quando usciremo da qui, farò quello che ti ho detto. Anche se dovessi metterci dieci anni a convincerti che mi dispiace” dice convinto, e Louis quasi riesce a crederci.

“Ragazzi, mi sentite?” Lottie li interrompe, e quando i due rispondono di sì, lei in studio sorride.

“Siamo quasi arrivati alla fine, come vi sentite?” chiede. Harry risponde che si sente estremamente felice all’idea che a breve rivedrà la sua famiglia, e Louis dice che, semplicemente, non vede l’ora di uscire.

“Tra poco vi faremo uscire dalla casa, perché quando dirò chi ha vinto sarete entrambi in studio, ma prima devo chiedervi di guardare nello schermo davanti a voi, per rivedere i vostri migliori momenti all’interno della casa” dice.

Il video li fa sentire quasi nostalgici: Louis ammette che a rivedere certe scene si rende conto di essersi divertito davvero, e che nonostante tutto rifarebbe l’esperienza, mentre Harry si rende conto che nonostante sia stato difficile, è stato anche molto piacevole staccare con la realtà, e a video finito, a Lottie dicono proprio questo.

Quando finiscono di discuterne con Lottie, lo schermo viene tirato dietro le quinte, e al posto di questo viene fatto spazio ad un bottone rosso.

“Ragazzi, il bottone che avete davanti spegnerà le luci della casa. Al mio tre dovete premerlo, e uscire dalla porta. Ci vediamo tra poco!” esclama.

Quando gli danno l’ok, entrambi si sentono quasi tristi all’idea di uscire, ma tornare sul tappeto rosso da cui sono entrati è anche estremamente bello, e nonostante risalire su una macchina sia terribilmente strano, entrambi sono pronti a terminare quell’avventura.

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La prima cosa che Louis pensa quando vede sua sorella al centro dello studio, è che nel suo vestito nero è bellissima: lei lo abbraccia forte, e poi fa lo stesso con Harry, che invece sorride quando tra il pubblico vede sua sorella e i suoi genitori.

“Ci siamo quasi” dice Lottie, “avete dei commenti, o volete esternare dei pensieri?” chiede. Harry le sorride, “onestamente sono talmente frastornato che non vedo l’ora tu dica chi ha vinto” esclama onesto, e Louis annuisce, “concordo col mio coinquilino, anche se aggiungo che vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno supportato da fuori perché onestamente non pensavo sarei arrivato alla seconda settimana” dice.

Lottie ride, poi, qualcuno della regia, le consegna la busta.

“Bene, ci siamo” dice, mettendosi in piedi tra i due, che si sorridono prima di rimanere concentrati guardando davanti a loro.

“Il vincitore, della settima edizione del Celebrity Big Brother è...” la ragazza si blocca e fa la solita pausa prima di esclamare il verdetto e che a Louis sembra interminabile, mentre la classica musica del CBB è in sottofondo e nello studio non vola neanche una mosca.

“LOUIS!” esclama Lottie, e prima che suo fratello possa anche solo reagire, lo abbraccia, ancora prima che lui possa ritrovarsi coperto dai coriandoli che cadono dal soffitto dello studio.

Tutti gli ex concorrenti, anche quelli con cui andava meno d’accordo, si avvicinano per congratularsi, fino a quando non rimane solo Harry, che gli fa un sorriso.

Louis lo ricambia, e poi lo abbraccia, ma prima che il riccio possa dire qualcosa, il più grande parla, “senti, so quello che sto per fare ti metterà nei casini, ma so che non ne avrò più l’occasione e quindi...” lo avvicina, e prima che Harry possa anche solo pensare di spostarsi, lo bacia.

Lo sta baciando, davanti a tutti, e davanti alle telecamere, e davanti alle loro famiglie e davanti al mondo intero e quando si allontano, sotto gli occhi increduli di tutti, Louis si morde il labbro e cerca di sorridere, “mi dispiace, Harry.”
 

PARTE III
 

“Sai, Cap, pensavo che saremmo diventati amici dopo la mia piccola vacanza,” Louis dovrebbe sentirsi pazzo all’idea di parlare col suo cane, ma non lo fa, “e invece quasi mi odi più di prima!”

La sua vita è tornata presto quella di prima, solo con qualche amico in più e Niall e Liam che gli fanno un sacco di domande.

C’è una cosa, poi, che è rimasta esattamente come prima di entrare, ossia i suoi contatti con Harry: erano passate tre settimane dalla finale, e il riccio non aveva neanche mai tentato di contattare Louis, che tentava in tutti i modi di non pensarci per non sentirsi estremamente idiota.

Una cosa non era rimasta uguale, ossia che dopo quel bacio e la certezza che forse qualcosa tra i due c’era stata anche ai tempi degli One Direction, un sacco di gente era di nuovo interessata a Louis.

“Non posso credere che io mi sia fatto convincere dai tuoi occhioni marroni ad uscire con questo tempo,” continua a parlare Louis, “sei fortunato se non ci siamo congelati” dice, cercando di non scivolare sulla neve che cade incessantemente su Londra da ormai tutta la mattina.

Quando arriva davanti a casa, però, trova una sorpresa che proprio non pensava avrebbe mai ricevuto.

“Harry?” esclama, prendendo le chiavi di casa dalle tasche della giacca, “uhm, che ci fai qui?” chiede e Harry lo guarda.

“Sono qui da quasi un’ora” ammette, so che mi sto auto invitando ma… Possiamo andare a bere qualcosa? Sto congelando.”

Louis scuote la testa, “andiamo di sopra, vieni” dice facendogli segno di seguirlo, “comunque lui è Cap. Cap, lui è Harry.”

Harry sorride al cane, ma Louis sa perfettamente che è estremamente nervoso, così quando entrano in casa va dritto al punto.

“Posso chiederti come mai sei qui, e soprattutto come fai a sapere dove vivo?” chiede, facendogli segno di seguirlo in cucina, dopo avergli preso la giacca.

Harry annuisce, “uhm, sono andato a Doncaster” dice, e Louis si gira a guardarlo, di scatto.

“Cosa?”

“Sono andato a Doncaster. Lottie mi ha detto che la casa era sempre la stessa e… Ho parlato con Dan, e con le gemelle, e giocato un po’ con Ernie e Doris. Si ricordavano di me, ci credi?” dice, “e poi sono anche andato da Fizzy, in realtà. Dovevo passare da Manchester per vedere Gemma e...” alza le spalle, “il punto è che ho chiesto scusa, come avevo promesso, e mi sei rimasto tu, quindi...”

Louis è paralizzato, e non sa cosa dire.

“La sera della finale, Daniel mi ha chiesto di sposarlo nonostante tutto” continua Harry, “ed è stato come un dejavù, sai?” spiega, “era in ginocchio davanti a me e tutto quello che io ho saputo dire era che non potevo farlo, e poi gli ho raccontato tutto.”

“Oh.”

“Non sapeva che stavamo insieme, comunque, gliel’ho raccontato solo perché credo anche la Regina sappia del nostro bacio alla finale, ormai, e lui ha… Capito. E mi ha detto che ha capito molte più cose, come la ragione per cui mi infastidivo se ”

“Harry...”

“No, aspetta, perché devo scusarmi con te per altro, non solo per essermi comportato così quando è morta tua madre o averti detto di no, o non aver lasciato Daniel quando ne ho avuta l’occasione. Poi potrai parlare, e magari andrà meglio, o peggio.”

Louis annuisce, e Harry cerca di sorridere.

“Ti ho detto di no perché passare il resto della mia vita con te era la cosa che volevo più in assoluto, ma il mio album stava per uscire, e c’era di mezzo anche il film, e c’era Eleanor e… A che pro? Non saremmo mai riusciti ad uscirne” dice, “e sappi che mi sono pentito nel momento esatto in cui l’ho detto” spiega.

Fa un sospiro, prima di riprendere a parlare.

“Quando ti ho spiegato del funerale ti ho detto che ero in vacanza, mhm? Prima di andare via ho visto tua madre, e lei mi ha promesso che non se la sarebbe presa se non fossi venuto al funerale, così quella paparazzata mi è sembrato l’unico modo per discostare l’attenzione da voi. Forse è egoista, ma… L’ho trovato giusto” spiega, e Louis quasi piange, “e per quanto riguarda Daniel, non l’ho lasciato mentre eravamo dentro la casa perché ero sorpreso e soprattutto perché avevo paura” dice, “ma ora è finita, e non è finita solo perché non lo amo come dovrei, ma perché mentre tornavo a Londra, ho realizzato che se sono con te non ho motivo di avere paura.”

Louis lo guarda, e Harry sospira, “ora puoi parlare, se vuoi, ma lasciami aggiungere che vorrei che tu sapessi che anche se ora mi dirai che devo uscire da qui e non parlarti mai più, sono certo oggi come quando avevo sedici anni che l’unica persona con cui mai potrei volere una famiglia, sei tu. Sei sempre stato la mia famiglia.”

Il più grande rimane in silenzio per un secondo, “non posso credere che tu sia andato a Doncaster” è la prima cosa che dice, “e non posso credere che nessuno me l’abbia detto."

“Sono tornato stamattina.”

Louis sospira, “sei sicuro? Di tutto quello che hai detto?” chiede e Harry annuisce subito, così il più grande riprende a parlare, “non vorrò mai più stare come sono stato quando ci siamo lasciati.”

“Lo so, ma...”

“No, Haz, non lo sai. Perché io non sono mai andato avanti, sono ancora la stessa persona di quando stavamo insieme, okay? Sono sempre stato qui e… Perché diavolo pensi che non firmassi i documenti della casa?” chiede, “perché era l’unica cosa che ci legava e vorrei che tu capissi che non ho mai smesso neanche un secondo di volerti al mio fianco e che se quindi tu domani mattina deciderai che non sono abbastanza...”

“Ma io ti amo, non lo capisci? Non deciderò mai che non sei abbastanza. Non l'ho mai fatto.”

Louis lo guarda, spalancando la bocca. “Oh.”

“Già, oh. E non è una cosa che è nata di nuovo mentre eravamo dentro il reality, il sentimento c’è sempre stato ma facevo finta che non fosse così perché Daniel è davvero perfetto ma io non vogli la perfezione. Voglio te, da quando avevo sedici anni e...”

Louis si avvicina con due passi, e posa le mani sulle guance di Harry, baciandolo.

“Niente Daniel?” sussurra Louis, e il riccio riesce a malapena a scuotere la testa, prima che Louis lo baci di nuovo, “ed è finita davvero?” chiede.

Harry sbuffa, “con chi devo parlare per avere un bacio vero?” sussurra, ma Louis non risponde e obbedisce, mettendogli le mani sui fianchi.

Si baciano per così tanto tempo che Harry è convinto abbiano recuperato tutto quello perso, e quando finiscono uno sopra l’altro, sul divano, Louis si blocca.

“Haz?” dice, e vorrebbe davvero provare almeno un po’ di imbarazzo mentre la sua erezione si fa prepotente, ma non ci riesce.

Non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in quella posizione con Harry, che lo guardava sorridendo da sopra di lui.

“Mhm?” sussurra, ma in realtà si abbassa attaccando il collo di Louis con la bocca e muovendo i fianchi facendo sfregare le loro erezioni anche se entrambe ancora intrappolate nei jeans.

Louis si lascia andare in un gemito, ma tenta di acquisire un po’ di lucidità per parlare.

“Credo sia meglio andare in camera perché sento il bisogno psicologico di vederti nudo e non succederà davanti a Cap” esclama, e Harry ride, “ripensandoci potremmo portarlo al parco e...”

Louis corruga la fronte, “oh beh...” dice, e fa per alzarsi, sotto lo sguardo estremamente divertito di Harry, “pensi davvero che io possa fermarmi ora?” dice poi alzandosi dalla posizione in cui si trova e prendendo il ragazzo sotto di lui per mano.

“Mi indicherai la strada per la tua camera in questa enorme dimora o...” dice Harry, facendo ridere Louis che lo trascina verso la porta bianca della sua camera da letto, e una volta dentro si chiude la porta alle spalle, voltandosi verso il riccio che gli sorride, prima di avvicinarsi di nuovo a lui.

Si liberano entrambi delle loro magliette, ma prima di continuare, Louis mette le mani sulle spalle di Harry e lo guarda serio.

“C’è una cosa che devo dirti perché, uhm, voglio davvero entrare in quel letto con te, più di quanto tu potresti mai immaginare e anche se dopo dovremo parlare di tutto questo, penso che dovremmo essere sinceri e...”

Harry si avvicina di un passo, e gli ruba un bacio prima di fargli notare che stava straparlando.

Louis sorride.

“Dopo che ci siamo lasciati ho, uhm, fatto sesso con qualcuno ma non ho mai lasciato che qualcuno...” lascia cadere la frase e Harry ci mette un secondo prima di processare quello che il ragazzo davanti a lui gli ha appena confessato.

Lo bacia, e si avvicinano al bordo del letto e il riccio sorride mentre da una piccola spinta a Louis facendolo finire sdraiato sul letto e sovrastarlo col suo corpo.

“Non avrei mai pensato che mi avresti dato la possibilità di stare di nuovo con te così” sussurra guardandolo negli occhi, e Louis annuisce, “ogni volta che vuoi, però devo ammettere che probabilmente lo sto facendo solo per i tatuaggi” dice ridendo, “ma sto avendo un’erezione da decisamente troppo tempo quindi...”

Harry ride e decide di smettere di parlare baciando di nuovo Louis, poi scendere sul collo e marchiarlo, soddisfatto quando Louis geme sotto di lui.

“Lou, riguardo a quello che hai detto prima sei sicuro di voler andare fino in fondo stasera?” chiede ad un certo punto, e Louis annuisce senza pensarci neanche per un momento, “pensi davvero che io sia in grado di fermarmi ora?” chiede e il riccio per tutta risposta gli slaccia il bottone dei jeans, alzandosi di poco per permettere al ragazzo sotto di lui di sfilarseli. Louis si muove velocemente e li sfila insieme ai boxer, e Harry lo guarda per un attimo e senza dire niente ed è certo di essere morto e finito in paradiso.

“Hai intenzione di fare qualcosa tipo...” comincia a dire Louis, ma Harry fa un sorrisino saccente e ricomincia a baciarlo, ma non prima di slacciarsi i jeans.

Scende sul petto di Louis, baciando ogni centimetro di pelle che riesce a raggiungere mentre il ragazzo geme sotto di lui e quando decide di concentrarsi sulla sua erezione decide che far ansimare Louis è l’unica cosa che vuole fare nella sua vita.

Louis lo sente muoversi sul suo membro e quando Harry affonda del tutto la bocca su di lui, lui prova disperatamente a non muovere i fianchi in avanti, ma decide di arrendersi alle attenzioni esperte di Harry e appoggia di nuovo la testa sul cuscino bianco, mentre il riccio geme sopra di lui.

Louis sente l’orgasmo avvicinarsi poco dopo, e ne è quasi imbarazzato, soprattutto quando blocca Harry per evitare che succeda e gli occhi verdi del più piccolo sono lucidi quando lo guarda, e Louis lo prende per mano trascinandolo sopra di lui e sorridendogli, “nudo, Harold, ora” gli ordina indicando i jeans ormai slacciati che però Harry ha ancora addosso.

Harry è sicuro di non essersi mai tolto degli indumenti così velocemente, e quando Louis ride della scena ad entrambi sembra di essere tornati ad anni prima quando c’erano solo loro due e una camera d’hotel a Parigi e nessun altro problema nel mondo.

Louis lo fissa per un secondo, e adora che non ci sia un minimo di imbarazzo fra di loro nel rimanere completamente nudi dopo così tanto tempo.

“Non hai nessun nuovo tatuaggio” osserva Louis, e Harry annuisce, “neanche tu” ribatte, “personalmente, se non è un tatuaggio condiviso con te non sono interessato” dice e poi sorride appena. Louis, per tutta risposta, fa scivolare le mani sui fianchi del ragazzo fino a che non arriva ad appoggiarle entrambe sulle natiche di Harry, che sorride e muove i fianchi facendo gemere entrambi per lo sfregare delle loro erezioni.

“Haz,” sussurra Louis nel suo orecchio un secondo dopo, “ti voglio dentro di me, ora” dice e senza neanche aspettare la risposta del riccio si sporge verso il comodino, aprendone il cassetto e tirando fuori un preservativo e del lubrificante e quando Harry lo guarda curioso, Louis sa perfettamente a cosa si riferisce.

“Appena ne avrò avuto abbastanza di te in questo letto, andremo entrambi dal medico” dice e Harry annuisce, mettendosi in ginocchio tra le gambe di Louis e, un minuto dopo, il suo dito indice è ricoperto di lubrificante e si fa spazio dentro di lui, che si morde il labbro per non lasciarsi andare troppo.

Harry è concentrato, e quando fa spazio al secondo dito, e poi al terzo, sfiorando la prostata di Louis, quest’ultimo si lascia andare in un gemito e muove i fianchi per andare incontro alle dita di Harry, che è così eccitato che si convince che non arriverà ad entrare dentro Louis se non si sbrigano.

Louis sembra leggergli nel pensiero quando mormora un “Haz, sono pronto, ti prego” e il più piccolo annuisce, baciandolo e poi infilandosi il preservativo fin troppo velocemente, “come…?” chiede.

“Così. Voglio, uhm, vederti.”

Harry lo bacia velocemente, poi si concentra perché non fare una pessima figura è diventata una missione fondamentale.

Entra lentamente in Louis, ed è certo che se esiste un paradiso, si trova lì in quel momento.

Si muove dentro Louis, prima lentamente, e solo quando si rende conto che è lo stesso ragazzo sotto di lui a muoversi per andare incontro alle sue spinte, decide di aumentare l’intensità delle spinte; Louis lo avvicina, tanto che la sua erezione viene a contatto con la pelle di Harry, e il piacere è tale che non ci mette troppo a venire sul suo stomaco mentre il più piccolo si muove ancora dentro di lui, fino a svuotarsi dentro il preservativo, senza smettere di baciarlo.

Rimangono in silenzio per un tempo che sembra infinito ad entrambi, soprattutto ad Harry, che è il primo a parlare.

“Lou, tutto okay?” chiede, sdraiandosi accanto a lui, e quando questo annuisce e si avvicina a lui appoggiando la testa sul suo petto, sorride.

“Ci sono tre cose che devo dirti, e non so se saranno piacevoli per te” dice Louis serio, ed Harry va subito nel panico temendo che Louis si sia pentito di quello che è appena successo.

“Cosa?”

Louis tamburella con le dita sul fianco di Harry, “la prima, è che non ho la più che minima intenzione di alzarmi da qui, quindi più tardi avremo bisogno di una doccia” dice, “la seconda è che Cap entrerà in questa camera a secondi. Lo fa sempre, soprattutto di notte, ed è meglio che ti ci abitui perché...”

Non fa in tempo a finire la frase che effettivamente il cane apre la porta con una zampa e sale sul letto facendo l’indifferente come al solito. Harry ride, e Louis riprende a parlare.

“Ecco, appunto. Comunque, è stato… Interessante.”

“Interessante?” chiede Harry, e Louis annuisce, “interessante ed esattamente come lo volevo” dice poi, “però Cap potrebbe essere geloso di una terza persona nel letto” conclude.

Harry ride, e gli bacia la testa, poi guarda un attimo il soffitto.

“Lou, qual è la terza cosa che devi dirmi?” chiede poi, e quando Louis si volta a guardarlo, sorride.

“Ti amo.”

EPILOGO
 

“Haz, non vorrei metterti pressione addosso ma ci stiamo mettendo il doppio del tempo che ci mettiamo di solito e Doncaster mi sembra sempre più lontana.”

Harry si volta a guardarlo per un secondo, poi si riconcentra sulla strada, “non ci ucciderò perché tu vuoi arrivare prima.”

Amore, ci sono più possibilità che qualcuno ci venga addosso perché stiamo andando troppo lentamente” scherza, e Harry gli tira un pugno sulla spalla, “non prendermi in giro perché non voglio uccidere le nostre bambine” esclama. Louis sorride, e poi si volta spostando di poco la cintura di sicurezza e lo sguardo gli cade prima su Cap che guarda interessato fuori dal finestrino del baule dell’auto, e poi sui sedili posteriori dove ci sono i due seggiolini con dentro le loro bambine che dormono beate, cullate dalla macchina.

“Ho paura che verrà un infarto a qualcuno, quando le vedranno” dice poi Louis e Harry ride, mentre finalmente decide di accelerare.

“Mia madre non mi perdonerà per almeno i primi, uhm, dieci minuti.”

Louis annuisce, “beh, da quando ci siamo sposati sono diventato io il figlio preferito, quindi scusa tanto se se la prenderà solo con te” dice, e Harry alza gli occhi al cielo.

Sposandosi esattamente sei mesi dopo la fine del Celebrity Big Brother, non era passato troppo tempo prima di arrivare alla decisione di adottare un bambino; l’idea di non raccontarlo a nessuno è stata di Louis, un po’ derivata dal fatto che non volessero illudere la loro famiglia se la cosa non fosse andata a buon fine.

Otto mesi dopo, le loro vite sono cambiate totalmente con l’arrivo delle loro gemelline e se Harry pensava di essere innamorato di Louis prima, vederlo tutti i giorni prendersi cura delle loro bambine gli faceva scoppiare il cuore.

“Sto immaginando a come reagiranno le ragazze ed Ernie, e onestamente non so se questa sia stata una brillante idea” dice poi Louis, e quando Harry ride, superando il cartello blu che gli annuncia di essere alle porte di Doncaster, prende la mano a Louis.

Dieci minuti dopo, quando Harry parcheggia nel vialetto di casa Tomlinson-Deakin, prima di scendere dall’auto si guardano per un attimo.

“In caso ci uccidano, ricordati che ti amo. Porti dentro Cap e poi vieni a prendere una delle bambine?” chiede Louis, e Harry scuote la testa, “porto dentro Cap e tu le bambine, dammi due minuti per farli sedere sul divano e prepararli psicologicamente.”

“Questa giornata sta diventando sempre più strana.”

Louis lo bacia velocemente, e quando Harry entra in casa seguito da Cap, il più grande sorride felice.

Cinque minuti dopo è il suo turno, e mentre solleva piano prima una bambina e poi l’altra, chiudendosi la macchina alle spalle, l’ansia fa spazio alla più totale felicità.

Se due anni prima gli avessero detto che si sarebbe trovato pronto a presentare le sue figlie alla sua famiglia, figlie avute con Harry, probabilmente avrebbe riso e chiamato Niall per una bevuta.

Con Harry non è sempre stato facile, soprattutto i primi mesi: il coming out di Louis era stato al centro di troppi dibattiti su giornali di dubbia categoria, Daniel non aveva capito al 100% che tra lui ed Harry era finita, e la mancanza di comunicazione tra di loro non semplificava le cose.

Le cose positive, però, erano sempre più di quelle negative: svegliarsi con Harry accanto, sentirlo cantare sotto la doccia, fare progetti con lui e sapere che saranno cose che faranno davvero e sapere che non c’è niente ad ostacolarli… Louis non è mai stato così felice.

Entra in casa piano, e si chiude la porta d’ingresso alle spalle spingendola con un piede, e sente Harry che parla in salotto.

“…So che vi sembrerà una cosa avventata, ma per favore non odiateci perché ci sono una serie infinita di motivi per cui abbiamo fatto le cose in gran segreto e, uhm.”

Louis guarda le bambine sorridendo per un secondo, e poi entra in salotto esordendo con un “Haz, stai straparlando” dice poi. Harry si gira a guardarlo e sorride, e quando il maggiore alza la testa trova undici paia di occhi a guardarli.

“Oh. Mio. Dio.” esclama Fizzy, e quando Louis sorride alla sua, loro, famiglia capisce che non andrà così male come pensava.

“Loro sono Evie e Liv” dice alzando appena le braccia, “Harry ha insistito molto affinché gli mettessimo delle tutine con sopra le iniziali così non le confonderete. Io le ho confuse, molto più spesso di quanto potrei mai spieg...”

Non fa in tempo a finire la frase che tutti si alzano e si avvicinano a loro, e quando Dan e Anne le prendono in braccio, Gemma gli tira un pugno sulla spalla.

“Spiegazioni. Ora, Tomlinson.”

“Ouch, anche Harry è un Tomlinson! Perché te la prendi solo con me?” chiede e quando Gemma gli spiega che probabilmente Harry avrebbe voluto mettere dei manifesti per annunciare l’evento, Louis annuisce.

“Uhm, lo abbiamo deciso quando eravamo a Los Angeles e quindi quando siamo tornati a Londra ci siamo rivolti a qualcuno e ci hanno subito offerto di adottare loro, ma la persona che ci aiutava coi documenti ci ha detto che potevano tirarsi indietro fino all’ultimo secondo e quindi abbiamo deciso di non dirvi niente” dice, e Lottie corruga la fronte, poco convinta, “da quanto sono con voi?” chiede.

Harry sorride, “un mese. Ma non vi abbiamo detto niente perché quando le abbiamo portate a casa è stato così strano e sapevamo che ci saremmo visti questo weekend e quindi perché non aspettare?” chiede, e Anne, con ancora Liv in braccio, alza la testa e poi la scuote, “non pensate che nessuno di noi vi farà una ramanzina.”

Louis sorride, “miglioriamo le cose se ti diciamo che Evie ha Anne, come secondo nome?” dice, “Liv ha il nome di mamma, invece” dice poi alle sorelle che sorridono, e dopo essersi tutti congratulati, con Ernie un po’ contrariato per la netta superiorità di donne nella famiglia si concentrano sulle bambine.

Louis si siede sul tappeto del salotto accanto a Cap, e Harry lo affianca un minuto dopo e appoggia la testa sulla sua spalla, “è andata bene, mhm?”

“Gemma e Lottie stanno per staccarci la testa a morsi, in realtà, ma il fatto che Evie non si sia svegliata strillando come una banshee mi fa predire che sarà un buon weekend.”

“Ernie non mi sembra molto convinto” dice Harry e Louis ride, “nessuno meglio di me sa come si sente” risponde e il riccio sorride guardando Daisy e Phoebe alle prese con le gemelline, “tua madre ci avrebbe costretti a rimanere qui un mese per recuperare quello perso” mormora.

Louis ride. “Sono certo che entro domani sera riceveremo un invito a Holmes Chapel” dice, “comunque ne sono certo. E sono certo che mi avrebbe già fatto sedere su una sedia in cucina e mi avrebbe detto...”

“Non ti ho cresciuto così, Louis!” conclude la frase Harry, poi alza la testa e Louis lo guarda, “esattamente. Comunque sono certo che ci stia guardando in questo momento, ovunque sia” dice, e quando il riccio si avvicina per baciarlo, Lottie tossicchia.

“Uhm, sapete fratellini, credo che al prossimo figlio dovreste mettere il mio, di nome, perché se ora siamo qui riuniti come lo eravamo al vostro matrimonio, è solo merito mio” dice, “ma sono certa che al mio compleanno il regalo sarà più che soddisfacente, quindi non vi romperò troppo le scatole, per ora.”

“Non posso credere che Lou sia padre” dice poi Fizzy, e Harry sorride, “ed è molto più bravo di me.”

Anne prende la parola prima che Louis possa dire qualcosa, “siete consapevoli che se provate a farci un altro scherzo del genere, vi ucciderò, vero?” chiede ed i due non possono fare niente se non annuire, “non succederà, promesso. Se vi consola, mantenere il segreto e non mandare a nessuno fotografie delle bambine è stato estenuante.”

“Spero che nessuno legga mai le nostre conversazioni perché sono estremamente imbarazzanti.”

“I neonati sono estremamente fotografabili” dice Gemma, “e comunque, ho già deciso che le Tomlinson-Styles che preferisco sono loro.”

Louis ride, e bacia Harry per togliergli l’espressione di disappunto dalla faccia, “se ti consola, però, sei sempre il mio Styles preferito” dice, “anche se forse dovrei dirti una cosa.”

“Mhm?”

“Alla sesta settimana ti ho nominato.”

  
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