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Autore: Rinalamisteriosa    23/12/2017    0 recensioni
[The Infernal Devices]
Una raccolta di tre capitoli senza larghe pretese.
L'ultimo Natale dei piccoli Herondale e il primo senza Ella.
Il primo Natale di Tessa senza Will.
{Scritta per il concorso "Every Christmas is the Last Christmas" indetto da AleDic sul forum di EFP}
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Cecily Herondale, Ella Herondale, Theresa Gray, William Herondale
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nickname sul forum e su EFP: Rinalamisteriosa

Titolo raccolta: Christmas without you

Personaggi e pairing (se presente): Cecily Herondale, Ella Herondale, William Herondale, Theresa Gray-Herondale (Accenno Will/Tessa e accennino Tessa/Jem)

Numero Parole: 1152 in totale

Note autore: Non sono solita immaginare il Natale di una persona che ha appena perso qualcuno, che sia un parente o l’amore della sua vita. Immaginare l’ultimo Natale dei piccoli Herondale e il primo dopo la morte di Ella, appunto. Oppure pensare al primo Natale di Tessa senza Will. Ci ho voluto provare, spero di aver fatto un buon lavoro ^^

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non ho scritto a scopo di lucro.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Natale, 1872 (178 parole)

 

 

 

Era l’ultimo Natale di Ella Herondale, ma ancora nessuno poteva saperlo.

Durante la notte, in Galles, aveva nevicato abbastanza: un manto candido di neve aveva ricoperto interamente il terreno fuori casa, il lago ghiacciato, gli alberi intirizziti, le montagne eleganti.

Will si svegliò mettendo a fuoco il sorriso radioso di Ella che lo trascinava fino alla finestra dai vetri appannati d’umidità.

Era normale l’impazienza della piccola Cecy, che scalpitava per poter andare fuori a giocare, mentre la più grande richiedeva giusto un minimo di tempo per intrecciare i suoi capelli scuri, una caratteristica che loro tre avevano ereditato dalla madre.

Quando Ella ebbe finito, venne il tempo dei giochi spensierati, che fu bello e divertente; fecero fantasiosi pupazzi di neve e si sfidarono in una chiassosa battaglia a palle di neve, in cui Ella Herondale uscì trionfante, a discapito dei piccoli.
L’ultima immagine che Will rammentava, oltre all’ostentata fierezza e al sorriso così simile a quello della mamma, fu la pacca sulla spalla che lei gli diede mentre il padre li richiamava a casa per prepararsi al pranzo abbondante di Natale.

 

 

 

 

 

 

Natale, 1873 (220 parole)

 

 

 

Con Ella – la fiera, impavida, saggia Ella – era stato abbattuto uno dei pilastri fondamentali dell’infanzia di William Herondale.

Dalla sua morte, nulla era stato più come prima, il ragazzino fuggì lontano dalla sua famiglia rifiutando ogni contatto con loro.

Aveva pensato che, rinchiudendosi dentro l’Istituto di Londra e accettando di essere addestrato come lo Shadowhunter che doveva essere, perché quel destino ineluttabile ce l’aveva scritto nel sangue, avrebbe protetto madre, padre e sorellina dalla maledizione che aveva stroncato brutalmente la vita di Ella.

Così, Will vergava lettere che non spediva mai, faceva qualunque cosa per non pensare alla sua famiglia, serbava i suoi veri sentimenti nei recessi della propria anima.

Sì comportò male con tutti all’Istituto, poiché, se fossero arrivati ad affezionarsi a lui, sarebbero incorsi in una tragica fine. Si rese sgradevole e odioso anche alla festa di Natale, un dodicenne davvero ingrato e dalla lingua tagliente, mentre il grigiore uggioso di Londra veniva schiarito dalla lieve caduta della neve.

E quando rimase solo, Will sprofondò tristemente nella consunta poltrona accanto al camino e iniziò a leggere Il Canto di Natale di Charles Dickens. Almeno sembrava interessante, la storia del vecchio avaro Ebeneezer Scrooge.

«Nessun vento turbinoso era più aspro di lui, nessuna neve in tormenta più costante nei suoi propositi, nessuna pioggia insistente meno condiscendente alle suppliche: il tempo più orribile non lo toccava».

 

 

  
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