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Autore: Shikayuki    23/12/2017    0 recensioni
Keith, Lotor ed il loro primo Natale insieme, come una famiglia.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kogane Keith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: purtroppo i personaggi e le ambientazioni non mi appartengono!

• Iniziativa: Questa storia partecipa al "Calendario dell'Avvento" di Fanwriter.it e Voltron Legendary Defender Italia • Numero Parole: 1040





Our first Christmas



Keith si mosse un po’ tra le braccia di Lotor, sistemandosi meglio in quella stretta salda ed accogliente.
«Pidge ha mandato un video di Matt ubriaco che mette in imbarazzo Allura… non capisco se lei lo guardi con estremo amore e rassegnazione o se il suo sia uno sguardo omicida.»
Lotor allungò il collo per vedere meglio lo schermo del cellulare e rise quando il naso perfetto di Allura si arricciò in modo buffo nel momento in cui il suo ragazzo prese a cantare uno stornello a metà tra il demente ed il nerd, le risate di Pidge che risuonavano in sottofondo.
«Credo sia la seconda opzione!»
Keith si godette la sensazione del petto caldo e scosso dalle risate di Lotor contro la sua schiena e continuò a scorrere tra i messaggi che aveva ricevuto.
«Anche Lance ha mandato qualcosa...»
«Lui e Shiro sono sopravvissuti al leggendario pranzo di Abuelita?»
«Sembrerebbe di si… oh mamma mia, questa è la cosa più carina che io abbia mai visto.»
Keith voltò il cellulare verso Lotor, gli occhi quasi a cuoricino, mostrandogli la foto inviata da Lance. La piccola Nina posava fiera nel suo adorabile vestito da elfo di Babbo Natale, una nuvola di tulle rosso e verde, decorata da stelline dorate. I dentini sul davanti mancanti, le fossette sulle guancette tonde e la massa di capelli neri e ricci rendevano tutto l’insieme più adorabile e Keith si sentiva tanto uno zio orgoglioso. Lotor sorrise dolcemente, senza essere visto.
«Lance ha creato un altro dei suoi capolavori per la sua bambina.»
«Beh, quando si iscrisse alla Garrison era già conosciuto come Il Sarto!»
«Effettivamente dovrei commissionargli un paio di nuovi smoking, tra due mesi ho quel viaggio di lavoro all’estero e mi piacerebbe fare buona impression-»
«LOTOR. È arrivato il fatidico selfie della famiglia Shirogane, ma non sei pronto per questo. Lance si è superato davvero quest’anno.»
Keith girò ancora una volta il cellulare, mostrando a Lotor la foto che ritraeva uno Shiro vestito da Babbo Natale, solo che la giacca era piuttosto un gilet e quindi i suoi bicipiti erano ben in mostra; nel mezzo la piccola Nina con le braccia intorno a Blue, l’amstaff di famiglia, che a pari della sua padroncina sfoggiava un cappello da elfo, ed infine Lance, con in testa un bel paio di corna da renna e il naso decorato da strass rossi. Keith e Lotor risero come due pazzi, un po’ per la faccia completamente a disagio di Shiro, un po’ per i sorrisi abbaglianti della parte McClain della famiglia.
«Secondo te Shiro si abituerà mai all’esuberanza di Lance e prole?»
«Presumibilmente mai, ma è per questo che si amano così tanto.»
Keith e Lotor rimasero per un po’ in silenzio, rimuginando su quell’ultima frase, cullandosi nei reciproci calori corporei e profumi.
«Ti dispiace non essere andato a passare il Natale da loro?»
Keith si guardò intorno, posando gli occhi su ogni singola cosa, a partire dal salotto ancora spoglio, passando l’albero addobbato con le loro sciarpe di Hogwarts - Serpeverde per Lotor e Grifondoro per Keith - ed altre cose recuperate all’ultimo per la casa - «No, Lotor, l’anno prossimo andiamo insieme a comprare le decorazioni… abbastanza decorazioni» - , tra cui anche un paio di orribili calze regalategli da Lance e che Keith non aveva mai messo, i cartoni del cibo cinese abbandonati sul tavolinetto lì di fianco, ed infine osservò Kova, il loro enorme, peloso, gatto nero, dormire sornione sulla poltrona accanto al termosifone, che ormai era solo sua.
«Sai Lotor, io non ho mai festeggiato il Natale, per lo meno non fino a che Shiro e Lance sono piombati nella mia vita quando sono stato ammesso alla Garrison. Prima c’è stato Shiro, poi è arrivato Lance, poi sono diventati una coppia e sono stato adottato ufficialmente dalla strampalata famiglia McClain. All’inizio era strano, tutte quelle persone felici che mi abbracciavano e mi facevano regali, mentre mangiavamo e cantavamo tutti insieme intorno ad un albero, ma poi ha iniziato a prendere quel sapore di casa e… pensavo mi sarebbe mancato quest’anno.»
«Saremmo potuti andare-»
Keith gli mise una mano sulla bocca, zittendolo.
«Sai, mi dispiace non essere andato, non per nulla, ma solo perché so che tu non hai mai festeggiato un Natale in vita tua e credo che tu meriti di festeggiarne uno come si deve, prima o poi, eppure… eppure egoisticamente adesso sono qui, tra le tue braccia, nella nostra casa spoglia, sul nostro divano malconcio, e l’unica cosa che riesco a pensare che questo è l’unico posto dove devo essere adesso. Ho sempre vissuto il Natale dai McClain con una punta di disagio, non riuscendomi a spiegare il perché. Stavo bene, avevo gente che mi voleva bene intorno e che mi voleva intorno, ma sentivo sempre come se mi mancasse qualcosa rispetto agli altri e adesso credo di aver capito cosa: quella era una famiglia. Una famiglia che mi voleva bene, ma non la mia famiglia. Adesso invece ho te, ho Kova, ho questo appartamento, che anche se ci siamo da due mesi appena, è casa. Siete voi la mia famiglia, non ho bisogno d’altro.»
Una lacrima scese silenziosa ed inaspettata sulla guancia di Lotor, proprio mentre realizzava anche lui di aver trovato a sua volta il suo posto nel mondo, la sua vera famiglia, e non quel disastro nel quale era nato, cresciuto e si era forgiato per la persona forte che era.
Attirò Keith a sè e lo baciò con amore e devozione, felice di essere finito nel suo studio di tatuaggi mesi prima, invece che nel palazzo dove aveva un appuntamento di lavoro. Ricordava ancora quegli occhi color indaco curiosi ed interrogativi, la chiazza di grafite che aveva su una guancia pallida, la matita sospesa sul foglio in attesa. Forse quel giorno non aveva pensato che quel ragazzo sarebbe stato il suo destino, eppure adesso erano lì, sul divano della loro casa, a celebrare il loro primo Natale, da famiglia.
L’orologio rintoccò la mezzanotte e Kova si svegliò, miagolando infastidito, per poi stiracchiarsi, alzarsi ed andandosi ad infilare di prepotenza tra i due, reclamando attenzioni.
«Beh, abbiamo anche il figlio guastafeste!»
Entrambi risero, coccolando il gattone nero che ringraziava tramite fusa sonore.
«Buon Natale, Keith.»
«Buon Natale, Lotor.»



Shikayuki's corner: Giuro che scriverò delle note a piè pagina decenti quando avrò del tempo il 25 u.u Per il momento mi scuso solo per lo schifo >.< (Se ci sono errori stra-segnalatemeli please, sto pubblicando in fretta e furia c.c)
PAGINA AUTRICE: Hecate - Shikayuki Efp
PROFILO AUTRICE: Shikayuki Efp chiedetemi tutti l'amicizia, ho i biscotti *^*

  
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