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Autore: addict_with_a_pen    24/12/2017    0 recensioni
Gerard ha sempre odiato gli sport. Fin da quando era piccolo e tutti lo obbligavano a giocare a basket perché “è così divertente!”, lui già aveva capito che lui e gli sport sono acerrimi nemici.
“Gee! Muoviti, non succederà nulla di male, dai!”
E allora cosa ci fa con due scii ai piedi in cima a una discesa pronta per essere percorsa?
**Raccolta di one shots natalizie!**
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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December 24
 
La prima cosa che Frank nota non appena apre gli occhi, è sicuramente la mancanza del suo “scaldino personale”, l’assenza di quel meraviglioso cuscino caldo e morbido che è il suo fidanzato.
Sposta una mano sul lato del letto che in genere lui occupa, giusto per esserne sicuro, e quando non trova nulla se non il materasso freddo non può evitare di rattristarsi. Non può credere che abbia trovato qualcosa di meglio da fare, insomma, tutti e due sanno benissimo che durante le vacanze di Natale non si fa altro che coccolarsi e far l’amore, quindi la sua confusione non può che crescere sempre più.
Si stiracchia teatralmente, sbadiglia e si mette seduto, stropicciandosi gli occhi in quella maniera che Gerard dice sempre gli ricorda un bambino appena sveglio, per poi alzarsi in piedi e rabbrividire dal freddo. Se ci fosse stato il suo scaldino, allora lo avrebbe sicuramente stretto tra le sue braccia dandogli uno, due, mille baci del buongiorno e scaldandolo in pochissimo tempo, ma apparentemente stamattina le cose sono andate diversamente, così che un maglione è la soluzione migliore.
Dopo aver raccolto da terra un golf a caso ed averlo indossato, esce dalla stanza con come unico obbiettivo trovare quello scemo del suo ragazzo e obbligarlo a dargli il doppio dei baci per farsi perdonare.
Ieri sera è stato tutto così bello, cosa mai lo avrà spinto stamattina a non pronunciargli il suo solito “buongiorno Amore…” all’orecchio seguito dalla classica mezz’ora di coccole? Hanno giocato come due bambini a “Indovina chi?” fino alle due di notte, ridendo e bevendo quantità industriali di cioccolata, per poi andare a letto al calduccio dove si sono addormentati rintontiti dai baci e dalle frasi dolci che si sono rispettivamente sussurrati all’orecchio per darsi la buonanotte.
È stato tutto perfetto, cosa gli ha preso?
Fa una breve pausa al bagno per lavarsi la faccia e cercare di risvegliarsi un po’, per poi percorrere il corridoio e arrivare alla scala dove lo attende qualcosa che mai si sarebbe aspettato:
“un bacio”.
Raccoglie il bigliettino da terra e vede un ramoscello di vischio sul gradino sotto che lo fa sorridere come un pazzo e gli fa venire sempre più voglia di capire cosa mai ha escogitato questa volta il suo Gee.
Gerard è sempre stato quello con le idee più strane nella coppia, quello che si alza alle cinque del mattino per preparare la colazione, quello che più volte gli ha fatto trovare una rosa rossa sul cuscino come buongiorno quelle mattine in cui esce presto di casa per il lavoro e quello che una volta a san Valentino gli ha regalato venti tavolette di cioccolato diverse perché “non mi ricordavo quale fosse il tuo preferito!”, così che non è così tanto insolito come può sembrare il trovare un secondo ramoscello sul gradino sottostante con un altro bigliettino che dice “due baci”.
Tutti gli scalini successivi non sono altro che un’alternanza di bigliettini e ramoscelli di vischio che non hanno fatto altro che far ingrandire sempre più il sorriso comparso sul volto di Frank. Forse, alla fine della scala, troverà un regalino, forse troverà Gerard che finalmente gli darà il buongiorno o forse non troverà un bel niente, ma già l’idea di aver raccolto la bellezza di sette rametti di vischio e sette baci su carta lo rendono più felice di un bambino.
Ogni rametto che prende è una farfalla che comincia a volargli nella pancia, entusiasta ed emozionata all’idea di star giocando a un giochetto così stupido ma così tremendamente Gerard; questa specie di “caccia al tesoro” è tipica di lui, e Frank non potrà mai scordarsi di quanto felice e innamorato si era sentito sei anni fa durante il giorno del suo compleanno quando nessuno si era ricordato di fargli gli auguri perché troppo presi da Halloween.
Tutti, tranne Gerard ovviamente.
Era venuto a casa sua ed aveva nascosto mille dolcetti ovunque, dietro a mobili, quadri, sopra le mensole e nelle lenzuola, facendolo sorridere e… innamorare. Dopo quella sera difatti, Gerard e Frank avevano smesso di essere amici, poiché due amici non finiscono di certo con l’accoccolarsi sul divano a mangiare caramelle e baciarsi, e Frank non può che essere ogni giorno sempre più grato di aver accettato di giocare a quella scemenza sei anni fa, di aver creduto a quel “vedrai Frankie! Ci divertiremo!” che alla fine gli aveva portato molto più di semplice divertimento…
Percorre gli ultimi tre gradini saltellando come un coniglio, impaziente di arrivare alla fine di questa sciocchezza e impaziente di vedere cosa lo aspetterà in fondo alle scale, non vedendo l’ora di capire se almeno una delle sue supposizioni sia vera.
Ciò che trova, è ancora meglio di quello che si aspettava.
Dopo aver raccolto il suo ottavo non che ultimo rametto e dopo aver letto un “buon Natale Amore mio” sul bigliettino, viene avvolto dalle braccia del suo adorato scaldino che, meglio di qualunque altra coperta o maglione, lo riscaldano e lo avvolgono dolcemente.
“Hey…” Sussurra Gerard, stringendolo forte e sorridendo felice a sua volta mentre cerca di mettere a posto la situazione disperata in cui si trovano i capelli di Frank al momento.
“Gee! Cosa significa?” Chiede mostrandogli tutti i rametti e i bigliettini e sentendosi felice come non mai.
“Oh, te lo dico io cosa significa...” gli prende il viso tra le mani “Ti devo otto baci pulcino mio, ecco cosa significa…” E detto questo le labbra di Frank vengono catturate da quelle screpolate e sottili di Gerard.
Subito butta a terra tutto ciò che ha in mano per poter abbracciare forte a sé il suo ragazzo e prendersi il suo dolce e meraviglioso regalo di Natale.
“Uno…” Sussurra Gerard sulle sue labbra, per poi ricatturarle immediatamente e continuare con il suo lavoro.
“Due…”
E continua così, tenendo il conto dei baci che spettano al suo Frank e ridacchiando ogni volta che staccandosi dalle sue labbra vede quanto beata e felice sia l’espressione comparsa sul suo volto. Ogni bacio che gli da è sempre più carico di amore e ogni conteggio dei numeri è sempre più sussurrato e sempre più confuso.
Quando oramai il conteggio è arrivato al numero sette, nemmeno si preoccupa più di staccarsi dalle labbra di un Frank coccolato oltre ogni limite, mugugnando un “sette…” umido e confuso nella sua bocca e dandogli un bacio che risuona per la stanza.
“E otto…”
Stavolta è Frank a dirlo, risvegliato dal suo stato di sonno misto ad amore e impaziente di ricevere il suo ultimo dolcissimo bacio.
Decisamente il risveglio migliore che potesse desiderare.
“Allora piccolo, piaciuto il mio regalo?” Chiede a bacio concluso Gerard, portando una mano sulla guancia del suo ragazzo e attendendo una risposta che già conosce.
“Ammetto, appena ho aperto gli occhi mi sono incazzato perché non eri lì, ma ora che ho ricevuto il mio delizioso regalo…” fa un sorriso trasognato al ricordo “…direi che sì, mi è piaciuto parecchio.”
“Beh, ne sono felice, perché se ti è piaciuto questo, allora il prossimo non potrà che lasciarti senza parole…”
Questa rivelazione, non può che farlo sorridere sempre più.
“Un altro? Ma Gee! Oggi non è nemmeno Natale!” Gli stampa un bacino sulla punta del naso, lasciandosi scappare una risatina deliziosa al pensiero del prossimo regalo e sentendosi così coccolato e viziato che per poco non si scioglie come un budino.
“Beh, non ho potuto resistere, devo dartelo oggi, per forza!” lo prende per mano e lo porta davanti all’albero in salotto “E poi, non posso nemmeno viziare un po’ il mio piccino?”
Beh, in effetti ha ragione, non c’è niente di male nell’essere viziati un po’, soprattutto se sei un perdente come lo è Frank che ad un solo bacino e carezzina impazzisce e continua a reclamarne altri.
“Ecco a te…” gli piazza un pacchettino in mano “Spero che ti piaccia tanto quanto piace a me…”
“Gee, tutto bene?” Chiede confuso Frank dopo aver visto come le mani di Gerard stanno tremando e come il suo sorriso di poco fa sia scomparso sostituito da un’espressione seria e… agitata.
“Oh, s-sì! Aprilo, dai. Voglio vedere cosa ne pensi…” Lo stringe forte dal dietro, abbracciandolo e strusciando il naso sul retro del suo collo, lasciandoci un bacino di tanto in tanto e accarezzandogli la pancia con le mani che si sono strette attorno al suo busto.
Davanti a questa scena, la parte perdente e coccole-dipendente di Frank non può che rifare la sua comparsa e obbligarlo ad aprire il regalino che ha davanti a sé.
Solo dopo averlo aperto, si rende conto che quello che ha tra le mani è tutto meno che un regalino: un anello, ecco cosa lo aspetta, ma non un anello a caso… Un anello di fidanzamento.
“Allora? C-Che ne dici…? Ti va… Ti va bene?”
Ma Frank non riesce a rispondere, non riesce a dire proprio un bel niente. Porca miseria, un anello! Questo anello è qualcosa di serio, è qualcosa che si regala a una persona sola nella vita e, per quanto vorrebbe girarsi e urlargli un bel “sì! Va benissimo!”, non può far altro se non rimanere bloccato nel cercare di rielaborare le informazioni.
“Fr-Frankie…?” la sua voce è appena percettibile “Tutto bene…?”
No, non va tutto bene! Se accetta questo anello, allora vuol dire che prima o poi loro due finiranno con lo sposarsi, con il passare tutta la loro vita insieme e per quanto questo pensiero sia meraviglioso e perfetto, lui non riesce a smettere di fissare quell’anellino che tiene sul palmo della sua mano oramai sudaticcia.
“Amore…? Non hai proprio nulla da dirmi…?” La sua voce è così triste, preoccupata, e la stretta attorno al suo busto si è allentata, segnale che sta cominciando ad entrare nel panico più assoluto.
“Sveglia Frank!” gli ripete di continuo la sua mente, ma purtroppo sembra tutto inutile.
“Okay, ho capito…” gli si posiziona davanti e gli prende l’anello di mano “Ho corso troppo, Dio! Scusami, pensavo che lo volessi pure tu, ma… ho sbagliato…”
Ed è proprio quando lo vede rimettere tristemente via l’anellino che finalmente si risveglia.
“No!” gli blocca il polso “No no no Gee, non hai sbagliato, è solo che…solo che…”
“Solo che…?” Chiede angosciato, fissandolo negli occhi e aspettando che gli dia una spiegazione per il suo comportamento del tutto insolito.
“Sei sicuro…?” riprende la scatolina in mano e la apre, riportando alla luce l’anello “Sei sicuro di volerlo dare a me, di volere me al tuo fianco, per sempre…?”
Sentite queste parole, Gerard non può che sorridere dolcemente e prendere il viso del suo Frank tra le mani, per cercare di rassicurarlo e fargli capire quanto stupido sia stato per aver creduto di non essere abbastanza.
“È questo il problema? È questo ciò che ti preoccupa?” Gli stampa un bacio sulla fronte e attende che gli dia una risposta.
“S-Sì…”
“Ma pulcino! Pensi davvero che io potrei mai volere qualcuno che non sia tu? Che potrei mai amare qualcun altro, lo pensi seriamente?”
“Sì, cioè, no, o almeno spero, ma allo stesso tempo sì…” ride istericamente “Gee è una cosa molto seria questa e-e non voglio che tu ti pentirai di aver scelto me in futuro, è questo che intendo. I-Io non voglio altro che stare con te, ma… ma piuttosto che vederti chiedermi indietro questo anello tra, che so, tre o magari più anni perché hai corso troppo ora, allora n-non voglio che- Hey! Non avevo finito!” Interrompe bruscamente il suo blaterare senza senso quando vede Gerard allontanarsi e scomparire su per le scale diretto sa il cielo dove.
“Ssssht silenzio!” È la risposta che riceve, seguita dal rumore di cassetti che si aprono e si chiudono velocemente e da mille imprecazioni perché “dove diavolo è finito!?” qualcosa che, apparentemente, valeva più la pena cercare rispetto ad ascoltare le motivazioni illogiche di Frank.
Sapeva che lo avrebbe fatto innervosire, o perlomeno infastidito con il suo ragionamento, ma allo stesso tempo era qualcosa che doveva fare per forza. L’idea del suo Gee che dopo solo pochi anni di matrimonio va a chiedergli l’anello indietro per regalarlo a qualche altro ragazzo affascinante e muscoloso è qualcosa che non potrebbe sopportare in nessun modo.
“Ecco qua!” Annuncia Gerard di ritorno, strappandolo dai suoi pensieri e mettendogli tra le mani un contenitore di Starbucks vecchio che, vista la situazione in cui si trovano al momento, non può che far scoppiare a ridere Frank.
“E con ciò?”
“Ti ricordi di quando avevi diciassette anni e sei uscito a prendere un caffè con Mikey dopo scuola? Ti ricordi che alla fine sono arrivato pure io, perché era stata una giornata orribile all’università e avevo bisogno di parlarne subito con mio fratell0? Ti ricordi che sei stato in silenzio a sorbirti anche tu tutte le mie lamentele inutili, le lamentele di quello che per te all’epoca non era altro che uno sconosciuto, e ti ricordi che prima di tornare a casa mi hai lasciato il tuo caffè, dicendomi “ne hai più bisogno tu di me…” e sorridendomi in quella maniera dolcissima? Beh, io mi ricordo, e sai cosa mi ricordo oltre a questo?”
“No…” La voce di Frank è poco più di un mugolio, perché ora che Gerard gli ha spiegato la situazione, sa benissimo cosa intende e crede pure di sapere come andrà avanti il discorso.
“Ti ricordi che oltre a regalarmi il tuo caffè, mi hai regalato pure questa stupida tazza di cartone con il tuo numero di telefono sopra, uno smile con scritto “frank” vicino e un “se vuoi parlare con qualcun altro oltre a mikes, io sono qui!”? Perché io me lo ricordo, me lo ricordo benissimo, e ogni volta che ti parlo di qualcosa che non va è solo perché questa stupida tazza che un ragazzo anni fa mi ha regalato dice che posso parlarne con lui…” E detto questo stampa un bacio sulla guancia arrossata di un Frank commosso come non mai e convinto di aver sbagliato completamente a dubitare per un solo istante dell’amore del suo ragazzo.
“Okay Gee, okay…” Dice alla fine asciugandosi una lacrimuccia solitaria dall’occhio, porgendogli la scatolina e tirando fuori il suo anulare sinistro.
“Allora te lo richiedo un’altra volta: ti va bene? Saresti disposto a sposarmi?”
“Sì, sono disposto, eccome se lo sono!”
Sentite queste parole, Gerard gli stampa un ultimo bacio sulla fronte, per poi prendere l’anello, metterglielo al dito e sorridere come un pazzo davanti all’immagine meravigliosa del dito del suo Amore circondato dall’anello da lui regalatogli.
“Ti amo da morire Gee, scusami se ho detto quelle cose prima, non volevo offenderti…”
“Va tutto bene, non mi sono offeso…” Lo stringe forte a sé, cullandolo piano e sorridendo come un pazzo dopo aver finalmente capito che sì, lui e Frank si sposeranno.
“Hai veramente conservato quella stupida tazza fino ad ora?”
“Ovviamente!” dice lui gioioso “Certo, magari dentro si è formato un mix infelice di caffè, muffa e polvere, ma non potevo buttarlo, sennò come cavolo avrei fatto a farti indossare questo anello?”
Sentite queste parole, Frank non può evitare di ridere e allo stesso tempo inorridirsi al pensiero del “mix infelice” che la tazza che tiene in mano contiene.
“È una cosa disgustosa!”
“Ooooh non fare il melodrammatico, tanto sappiamo entrambi che ti è piaciuto!”
E chi può dargli torto?
“Questo è vero…” si libera dall’abbraccio per mettersi in punta di piedi “Buon Natale Gee…”
“Buon Natale pulcino…” gli sposta un po’ di capelli dal viso, per poi dire un “ti amo” e finalmente baciare il suo quasi-marito.
Okay, ora Frank può ufficialmente dire che questo risveglio è stato sicuramente meglio di quanto si aspettava e che in futuro ne avrà mille altri, mille altri risvegli assieme al suo Gerard, o meglio, mille altri risvegli assieme al suo dolce marito.
Buon Natale fiocchi di neve! <3
  
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