Raiting: Verde
ALL´OMBRA DEL PADRE-OS
L´ULTIMO NATALE
Ogni
razza del continente di Glukos, aveva una sua festività, ma tutte venivano
accomunate dal Natale. Chiunque sul continente amava questa festa: portava
allegria in ogni famiglia ed era motivo di staccare dalla vita lavorativa di
tutti i giorni. A Beika, nella regione degli umani, é usanza fare l´albero di
natale e addobbare le abitazioni con luci e decorazioni; a Valdemar, nella regione
della natura, i Treant vagavano di villaggi in città per eseguire delle
splendide coreografie a intrattenere gli abitanti; a Skulleron, nella regione
dell´oscurità, tutte le razze si riuniscono nella cittá principale per
costruire un albero fatto di zucche illuminate; a Phroelium, nella regione del
ghiaccio, vi è l´albero più grosso del continente e, per ben tre giorni, non vi
è alcun tipo di combattimento; ad Apulune, la regione dell´acqua, alcune razze
si riunivano sull´isola maledetta per onorare il loro guardiano e fargli dei
doni in cibo; ad Arktuis, nella regione della terra e del deserto, ogni
villaggio sfidava l´altro a delle prove e, alla fine, la vincitrice riceveva il
premio che il capo cittá decideva; a Cloron, nella regione del fuoco, veniva
festeggiato solo dai nani che, per l´occasione, forgiavano decorazioni
natalizie di ogni tipo per poi appenderle al grande albero in ferro situato nel
villaggio principale che il miglior fabbro forgiava ogni singolo anno. Insomma,
ognuno ha un suo modo di festeggiare, bello o bizzarro che sia, ma cosa
fondamentale del Natale, è passarlo con le persone che ti fanno sentire bene.
-Phroelium-
regione del ghiaccio- 24 Dicembre anno 828
“Sicuro di non
volerlo passare con la tua famiglia questo Natale? Faremo un bel cenone e a
nostro padre farebbe molto piacere Hokenheim…” “ La mia famiglia si trova a
Valdemar e non passerò un altro Natale senza di loro Siry, e poi, non credo
proprio che al nostro caro padre faccia piacere avermi tra i piedi. Ancora è convinto
che abbia tradito l´intera casata.” disse l´elfo sorridendo alla donna dai
lunghi capelli neri e le orecchie a punta. Lei lo guardava con i suoi occhi di
ghiaccio molto delusa da quella risposta, anche se, in cuor suo, se lo
aspettava. “Da quanto è che non stiamo un po’ assieme caro fratello?” “Potresti
venire con me, nessuno te lo vieta” “Si certo, e mi presento dai tuoi figli
dicendogli –ehi ciao sono la sorella di
vostro padre, in tutti questi anni non vi ho mai incontrati perché combattiamo
una guerra tra casate nella regione del ghiaccio- sarà una bellissima
figura” rispose seria. L´elfo invece scoppiò a ridere facendola infuriare
ancora di più e, sentendosi presa in giro, gli diede un pugno colpendolo sulla
spalla sinistra. “Suvvia Siry, sto scherzando…” “Certo… non ti interessa più
nulla di me vero?” domandò con un tono molto basso di voce e dandogli le spalle
“È solo per queste feste che sono via… ritornerò successivamente, non ho una
data precisa ma non permetterò ai Lannister di prendere alcun tipo di
vantaggio… anche loro credo resteranno in famiglia a festeggiare” le rispose
facendola voltare verso di lui “Chi? Loro? Ma non farmi ridere… se ne
approfitteranno come al solito ogni anno è così e per sempre così sarà” “Stai
tranquilla cara sorella, ritornerò e vi aiuterò meglio che posso… mi porterò il
libro da completare nel tempo che starò via, almeno nostro padre ha un motivo
per non odiarmi del tutto” disse ridendo “Su questo hai ragione” rispose
abbracciando forte il fratello “Mi mancherai Hokenheim…” lui in tutta risposta
la abbracciò a sua volta “Anche tu cara sorella e tieni sotto controllo i
nostri parenti… a loro piace esagerare nelle feste” “Già fortunatamente non
sono l´unica donna qui dentro. Ora va, non vorrai fare tardi. Sta per tramontare
il sole” disse staccandosi dall´elfo “Si preparo le mie cose”. Non gli piaceva
mentire ma quella sarebbe stata la sua ultima volta nella regione del ghiaccio…
voleva passare il resto della sua vita con la sua vera famiglia. Se gli avesse
detto la verità, non lo avrebbe lasciato andare tanto facilmente e gli altri lo
avrebbero bloccato.
Ogni volta che
Hokenheim entrava nella sua stanza gli sembrava sempre più piccola. Odiava quel
piccolo tugurio nella quale aveva trascorso buona parte della sua infanzia in
quelle quattro mura a studiare e preparare incantesimi insieme al suo maestro.
La grossa guerra che infuriava nella regione del ghiaccio apparentemente poteva
risultare veramente stupida, ma nessuno poteva immaginare la quantità di danni
se a vincere fossero stati i Lannister. Col loro modo di fare e i metodi
violenti che usavano nei loro territori erano ormai un pericolo per quella
regione; volevano il potere e regnare su tutto e tutti con qualsiasi mezzo a
loro disposizione.
Lannister e Fondunkelheit
erano in guerra da moltissimi anni a causa di una maledizione che colpì
entrambe le famiglie e, per rompere questo maleficio, chiesero aiuto ad un mago
potentissimo di nome Zilean che affidò loro un compito importantissimo, e, la
famiglia che lo avrebbe risolto avrebbe avuto la libertá e l´altra sarebbe
stata sottomessa. Non si sa perché, ne tantomeno chi lanciò questa maledizione,
l´unica cosa che interessa a ciascun membro delle due casate è portare in alto
la il nome della propria famiglia.
Hokenheim era tra
questi, anche se aveva abbandonato casa sua all´etá di 23 anni per andare a
studiare nella scuola di Necromanzia più famosa e più ricca dell´intero
continente. Li aveva conosciuto Winry, e si erano sposati nel tranquillo
villaggio elfico di Valdemar, Suntree, ed erano andati a convivere. Purtroppo il
dovere della sua casata veniva prima e l´elfo passava molti mesi lontano dalla
sua casa e dai suoi 5 figli: Duff il primogenito di 26 anni, Esley di 23 anni,
Teresa di 19 anni, Flora di 12 anni e la più piccola Riful di 4 anni. Amava
ciascuno di essi e voleva sempre il meglio per loro, non li avrebbe mai
obbligati a seguire le sue tracce infatti ognuno di loro era abile in diverse
arti; però tutti loro veneravano Wee Jas, la divinità della famiglia. I suoi
figli erano del tutto ignari della moltitudine di parenti che abitavano nella
regione del ghiaccio e, non sapevano minimamente che suo padre era coinvolto in
una guerra eterna contro i Lannister. Prese dal suo comodino la foto di
famiglia che li ritraeva tutti e sette e sorrise -Figli miei… se solo potreste capire…- disse tra se e se. Finì
velocemente di prendere le sue cose e infilarle nel suo zaino; chiuse gli occhi
e nella sua mente immaginò il villaggio di Suntree. Si udí solo il rumore dello
spostamento d´aria e Hokenheim era già in viaggio verso la sua vera famiglia.
Valdemar – regione della natura – 24 Dicembre
anno 828
Come ogni anno, i
Treant arrivarono puntuali a Suntree, e con i loro deliziosi balletti stupivano
ogni singolo cittadino e donavano piccoli regali ai bambini, che allegri,
danzavano insieme a loro. In quel giorno tutta la popolazione elfica era
riunita sotto un unico cielo stellato e pieno di allegria, compreso il re degli
elfi Leigrin, e suo figlio Tricko che gli stava al suo fianco. Entrambi
dovevano ancora riprendersi dalla perdita di Nirim, moglie del re e madre del
principe, accaduta il mese scorso; ma per buona educazione verso il loro popolo
si erano presentati lo stesso a questo evento “allegro”. Tricko odiava stare
sempre accanto al padre, a lui piaceva di più andare in giro con il suo arco a
cacciare e pattugliare, la vita politica non faceva per lui; lo reputava
abbastanza noioso. -Un giorno quando
sarai re potrai capire- continuava a ripetergli e spesso finivano per
litigare. Ma da quando gli morì la madre non si erano più parlati, cerava di
stargli accanto per aiutarlo a superare lo shock ma anche lui aveva bisogno di
aiuto e questo Leigrin sembrava non capirlo.
“Hokenheim
dovrebbe
tornare stasera per fare una sorpresa alla sua famiglia, perché
non ti unisci a
loro?” chiese il re al figlio rompendo quel gelido distacco che
si era creato
in quel mese. “Non ho ricevuto alcun invito da parte di Esley non
vedo perché
dovrei auto-invitarmi a casa altrui” rispose secco cercando di
non incrociare
lo sguardo con quello del padre. Sospirando per la risposta ricevuta
proseguì
calmo “Tricko, non hai mai avuto bisogno di inviti per entrare in
casa loro. Ti
hanno sempre accolto a braccia aperte come se fossi un figlio, e poi ti
voglio
dire che anche tu hai bisogno di svagarti. Io devo stare qui fino alla
fine dei
festeggiamenti tu invece puoi andare; non sei obbligato per oggi a
restare con
me”. Tricko stava in tutti i modi cercando la fregatura in quelle
parole, ma
sembrava che questa volta il padre lo volesse veramente lasciare
libero. Amava
stare in compagnia di quella famiglia ed era vero: mai aveva ricevuto
un invito
ad entrare in casa loro, la porta, per lui, sarebbe sempre stata
aperta.
Hokenheim lo considerava un figlio ormai e Winry gli cucinava sempre i
suoi
piatti preferiti; con Duff gli piaceva parlare di strategia e
combinazioni di
attacchi; Esley era suo coetaneo e il suo migliore amico, da piccoli
combinavano sempre qualche marachella ed erano sempre stati ripresi
dalle
guardie cittadine, col tempo si erano calmati e quasi ogni giorno
andavano a
caccia insieme. Dopo che la madre morì, Esley tutti i giorni lo
andava a
prendere per fare una passeggiata; anche se Tricko non aveva alcuna
voglia di
uscire. Con Teresa non aveva molto rapporto, a volte era piuttosto
insopportabile, peró avendo entrambi la passione per
l´arco, spesso lei gli
chiedeva dei consigli e lui era molto felice di risponderle; giocava
molto con
la piccola Riful e da poco tempo aveva iniziato a comprarle dei libri
in lingua
elfica per migliorare il suo linguaggio. Con Flora il rapporto era un
po’
particolare: lui da sempre la amava, ma non era mai riuscito a
dichiararsi, per
paura di un rifiuto. Impazziva per lei e ogni volta che incrociava il
suo sguardo, in lui si scatenavano una miriade di emozioni che non
sapeva spiegare, ma riusciva sempre a nascondere questo amore per lei:
aveva
anche paura del rifiuto della famiglia.
“Siete sicuro padre? Posso davvero andare?” chiese
per essere davvero sicuro. “Perché non vieni anche tu caro Leigrin?” chiese
qualcuno alle loro spalle. I due riconobbero all´istante da chi provenisse
quella voce “Hokenheim…” disse Tricko voltandosi “Sembra quasi tu abbia visto un fantasma
principe” disse ridendo “Allora Leigrin?” continuó. Il re si voltó verso di lui
e gli sorrise “è bello rivederti Hokenheim, ma oggi devo stare qui con la mia
gente, i festeggiamenti mi terranno occupato per l´intera serata, avró il
consiglio degli anziani che stará vicino a me. Dovrebbero arrivare breve. Voi
andate pure!” “Vorrá dire che ti faró mettere qualcosa da parte da mia moglie.
Conoscendola avrá cucinato molto come suo solito. Andiamo Tricko? Mi sembrava
volessi venire.” “Certamente” “Allora buona serata mio re” “Anche voi, e
divertitevi!”.
“Ho
saputo che tua sorella Lily rimarrà in accademia
fino alla fine dell´anno scolastico. Come mai questa
decisione?” domandò mentre
si avviavano verso casa “Non saprei… presumo sia colpa del
ritardo in certe
lezioni. Ci sono stati dei problemi all´interno dell´area
di Evocazione”
“Peccato, ma guarda il lato positivo: penserà meno alla
madre tenendosi
occupata” “Si vero, diciamo che sono riuscito a superarla,
devo aiutare mio
padre e lei. Devo essere forte per loro.” Hokenheim gli sorrise.
Amava la forza
di volontà di quel ragazzo e sapeva che mai l´avrebbe
deluso. Poteva contare su
di lui per qualsiasi cosa. Quando mancava per molto tempo gli chiedeva
di
controllare che nella sua famiglia fosse tutto apposto. A volte Winry
chiedeva
a Tricko di scortarla al mercato; non perché avesse bisogno di
protezione, ma
perché gli piaceva la sua compagnia. “Cosa hai fatto a
Skulleron?” Vero. Hokenheim
spesso si dimenticava che nessuno era a conoscenza del fatto che la sua
casata
fosse viva e vegeta nella terra del ghiaccio; infatti diceva a tutti
che ha
molte missioni a Skulleron: la regione dell´oscurità, e in
parte, era vero.
Però si promise che, un giorno, avrebbe raccontato a Tricko
tutto sulla sua
famiglia. “Le solite cose… i Vampiri fanno ancora guerra
contro i Licantropi
per diventare la razza Leader, ma anche se sono in tanti, sono poco
organizzati. Sto cercando di farli ragionare ma sembra impossibile.
Soprattutto
con i Licantropi: basta un minimo di minaccia per entrare in
combattimento. Una
vera fatica. Senti che profumo…” disse ad un tratto
cercando di cambiare
discorso. Erano arrivati davanti la casa, ed era vero: usciva un bel
profumo
dalle finestre. “Dai entriamo” disse l´elfo
più grande. Prese le chiavi e le infilò
nella serratura ruotandole. Appena varcò la porta si ritrovarono
tutti gli
occhi puntati a dosso con le bocche spalancate e in un silenzio
tombale. Una
piccola elfa scese dalla sedia e gli corse incontro in lacrime
“Papááááááá! Sei
tornato, sei tornato!” gridò abbracciandolo “Hey
piccola Riful, quanto sei
cresciuta!” disse scompigliandole i capelli. “Vedo che
siete tutti riuniti già,
vi ho portato qualcuno che stava navigando da solo per le strade”
proseguì
rivolto a Tricko che per tutta risposta gli lanciò un
occhiataccia. “Padre,
Tricko, che piacere rivedervi. Sedetevi stavamo quasi per cominciare,
mamma è
ancora in cucina ancora indecisa su quale piatto far uscire per
primo” disse
Esley molto cordialmente. “Allora sarà meglio che vada in
cucina. Non vorrei
che si facesse del male trasportando qualche pentola troppo pensate per
lei” ironizzò.
Tricko prese posto vicino a Esley e iniziarono a conversare.
In cucina c´era più confusione del previsto.
Sembrava che avesse avuto difficoltà nel preparare quei piatti. Hokenheim
cerava di ritrovare sua moglie in mezzo a quelle pentole e la trovò: era seduta
al tavolo con la testa tra le mani e singhiozzava. Si avvicinò velocemente a
lei e le prese il viso tra le mani asciugandole con le dite le lacrime che le
scendevano “Sei… sei proprio …t-tu?” chiese. Tremava ma non sapeva se per la
gioia o per altro. “Si amore mio, che ti è successo?” domandò preoccupato
“C-credevo di passare un altro Natale da sola… Non ne posso più!” rispose
cercando di non farsi udire dai propri figli. Hokenheim si inginocchiò
consegnandole un fazzoletto con la quale pulirsi “Ascolta Winry, da questo
momento in poi starò sempre con voi… ho finito tutte le faccende che avevo da
fare nella regione del ghiaccio. Da oggi saremo una vera famiglia. Te lo
prometto!” “Davvero?” chiese sorridendo “Parola di mago!” “Un bellissimo mago.
Mi aiuteresti con i piatti?” “Ma certo mia signora.” Scherzò.
Il
resto della serata passò molto tranquillamente
tra risate e pure divertimento. Scartarono insieme i regali (la maggior
parte
furono per Riful ovviamente). Hokenheim aveva per Riful un regalo molto
particolare. “Hey Riful vorresti aprire il mio regalo?”
“Certo papà! Cos´è?” domandò
euforica “Questo non è un giocattolo piccola mia, dal
momento che lo aprirai
esso si legherà a te e, se non ne avrai cura, ti farai molto
male. La sua vita,
dipenderà da te”. Hokenheim tolse dalla sua tasca un
piccolissimo topolino ma,
non era un comunissimo topo: era di colore bianco, grigio e nero e
sembrava
esser stato ricucito, infatti presentava moltissime cicatrici e segni
di
suturazione, come se piú topi fossero stati uniti insieme.
Teresa per poco non vomitò
tutta la cena di Natale, ma Riful non sembrava pensarla allo stesso
modo: prese
quel topolino sulla sua mano e si sentì pervadere da una forte e potente energia, come se il topo si stesse
legando a lei. “Ricorda Riful, quello che sente e che prova il tuo nuovo amico
lo proverai anche tu; se sentirà dolore, proverai il suo stesso dolore; se è
emozionato, anche tu lo sarai; se morirà, è probabile che anche tu morirai. È
questo che fa il compagno di un mago, con il duro allenamento potrai parlare la
sua lingua, vedere quello che vede lui; ma potrai farlo solo se entri in totale
sintonia con lui; e lui con te. So che vorresti seguire le mie orme verso la
Necromanzia e credimi, sono veramente orgoglioso che lo voglia davvero. Ma è un
campo molto doloroso quello nostro e dovrai imparare a conviverci se vuoi
veramente diventare abile ed evocare il tuo primo Scheletro. Come chiamerai il
tuo amico?” Riful era un po impaurita dalla spiegazione del padre, ma non
voleva darlo a vedere cosí mise il suo topo sulle spalle e disse “Mignolo, lo
chiameró cosí. E puoi stare tranquillo papá, diventeró abilissima e saró
l´invidia di chiunque pratichi la Necromanzia! Puoi starne certo”. “Vedi prima
di crescere un po, non ho mai visto nani Necromanti” la derise Esley “Hey non
sono bassa!” e insieme risero.
Hokenheim era davvero tornato a casa e mai più
sarebbe tornato nella regione del ghiaccio -Figlia
mia, la Necromanzia è un campo pericolosissimo, a volte puó capitare che molte
delle cose che evochi ti si ritorceranno contro, come puó capitare che non
rispondano al tuo richiamo. Tutta la nostra magia dipende da Wee Jas, lei da e
lei toglie, indipendentemente da chi tu sia. Ma non voglio spaventarti ora con
queste cose, goditi questi attimi pieni di spensieratezza, quando arriverà il
momento conoscerai la nostra casata, sia tu che i tuoi fratelli. Conoscerete il
dolore dei nostri alleati e la potenza dei nostri nemici. Ma per ora mi godo
questi attimi con voi-
Arrivó il momento dello
spettacolo di luci e colori all´esterno. Hokenheim si avvicinó alla finestra e
guardó il cielo seguito dalla moglie Winry, mentre i figli e Tricko andarono corsero
fuori a godersi i fuochi d´artificio. “A cosa pensi amore?” disse ad un tratto
l´elfa “A quanto sono stato fortunato ad averti incontrato. Grazie per tutto
Winry” “Che cosa ho fatto?” chiese perplessa “Mi hai donato 5 bellissimi figli
e pieni di talento e sono contento di avere una moglie come te al mio fianco e
che ancora non mi ha cacciato dalla sua vita” rispose sorridendo “Suvvia
tesoro… Non sei proprio cosí insopportabile… vuoi che faccia un nome
insopportabile?” chiese con voce ironica “Nono evitiamo di rovinarci la bella
Serata” “Ad altri Natali cosí allora!” disse prendendo due calici di vino rosso
e porgendo uno ad Hokenheim lo avvicinó per brindare “Lo spero amore mio; lo
spero veramente…” disse brindando e avvicinandosi alla sue candide labbra la
bació. Fu un bacio profondo e molto lungo, voleva che durasse in eterno. Ma
Hokenheim lo sapeva, nulla è per sempre e tutto, prima a poi, ha una sua fine.
Angolo
autrice:
Dopo molto
tempo sono ritornata per annunciarvi che scriveró una Long-Story creata
interamente da me intitolata: All´Ombra del padre. Ho da poco intrapreso la via
del Dungeon Master ed è un´esperienza davvero unica. La storia è molto piaciuta
sia dai miei amici, sia da coloro che la giocano ogni fine settimana e mi hanno
consigliato di renderla pubblica. La storia in se è molto lunga e il primo
capitolo uscirá intorno i primi di Giugno 2018, in quanto non vorrei che
passasse troppo tempo tra un capitolo e l´altro, quindi accorceró i tempi cosí.
Non preoccupatevi, la storia è mia personale quindi non verrá mai interrotta e
mi impegneró al massimo per portarla a termine e cercheró di fare del mio
meglio per potervi offrire il massimo, e farvi immergere nel continente di
Glukos. Di tanto in tanto faró uscire qualche OS come questa per tenervi
impegnati.
Questa la devo
a una mia carissima amica Ladyhawke83, che grazie a lei, ho riavuto la forza e
il coraggio di iniziare una storia tutta mia. Amica mia, per il primo capitolo
dovrai attendere un pó, ma nel frattempo, goditi queste piccole introduzioni.
Parliamo della
storia in se: Non ho fatto descrizioni particolari perché le metteró tutte
all´interno della principale. Qui mi soffermeró con la presentazioni dei
personaggi senza spoiler e senza alcun tipo di anticipazioni, come anche la
descrizioni dei luoghi è resa molto futile qui. Vorrei man mano farvi conoscere
le mie “Creazioni” e farvi entrare in sintonia con la storia tramite loro.
Alcuni verranno odiati, altri verranno amati. All´interno della storia saranno
presenti moltissimi dei campioni di League Of Legend: la descrizione fisica è
identica, ma la loro storia è differente. Ogni volta che un nome sará preso da
un´altra parte lo scriveró alla fine del capitolo (nelle OS verrá saltata
questa cosa).
Detto questo,
vi auguro un Buon Natale e un glorioso Nuovo Anno.
Vostra