Videogiochi > Danganronpa
Ricorda la storia  |      
Autore: Classicboy    24/12/2017    1 recensioni
Danganronpa V3: Killing Harmony
Non-despair!AU
Personaggi: Kirumi Tojo, Ryoma Hoshi, con comparsa veloce di Kaede Akamatsu e Saihara Shuichi
Si può vedere nel corso della storia un accenno alla Ryoma x Kirumi (Tojoshi/KillerMaid)
...
Né Ryoma né Kirumi sono molto propensi a festeggiare il Natale, una perché non è abituata a passare i periodi di festa riposando, l'altro perché ormai non ha più ragioni per farlo.
Ma chissà, magari la magia del Natale farà sì che entrambi finiranno per creare una nuova tradizione e a vedere questa festività sotto una nuova luce.
...
Buon Natale a tutti!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

BISCOTTI DI NATALE

 

“Auguri!”
“Saluta casa!”
“Divertiti!”
“Passa bene!”
“Ci si vede l'anno prossimo!”

Era il primo giorno delle vacanze di Natale e l'atrio della Hope's Peak Academy risuonava dei cori delle voci dei vari studenti che si salutavano tra di loro prima di tornare a casa per passare le vacanze assieme alle loro famiglie.

Ma, tra abbracci, baci, raccomandazioni, cappotti multicolori e valigie, una persona non sembrava trasportata da quell'atmosfera.

Avanzando lenta tra i vari studenti, Kirumi Tojo conservava il suo andamento sereno e raffinato, salutando con un sorriso gli studenti che incontravano il suo sguardo o alzando una mano per fare un cenno a qualcuno dei suoi compagni di classe.

“Kirumi!”

A sentire qualcuno che la chiamava la Super Ultra Cameriera si fermò e voltò la testa in direzione della voce, dove vide una ragazza dai capelli biondi con dei ferma capelli a forma di note musicali sbracciarsi per avere la sua attenzione, mentre vicino a lei se ne stava un ragazzo con un cappello nero e un sorriso gentile.

La ragazza si avvicinò ai due compagni di classe.

“Akamatsu, Saihara, vedo che siete in partenza” disse soltanto lei gentilmente.

Kaede strinse la maniglia del trolley violetto, un sorriso a trentadue denti sul volto: “Eccome! Non vedo l'ora di rivedere mamma e papà. Inoltre per capodanno mi hanno chiesto di esibirmi in un hotel di una famosa località di montagna, quindi ne approfitteremo anche per sciare un po', non sto più nella pelle!”
Kirumi sorrise di fronte alla felicità della pianista, prima di rivolgersi verso il ragazzo: “E tu, Saihara, hai qualche programma per le feste?”
Il giovane si abbassò il cappello sugli occhi con fare timido, prima di mormorare: “No, non proprio. Starò con mio zio e credo che passeremo le feste insieme, tutto qui”
“Capisco, allora spero che passiate entrambi delle buone feste e che vi divertiate”

I tre si scambiarono i dovuti convenevoli, dopodiché Kaede la abbracciò e Shuichi si limitò a stringerle la mano prima di dirigersi assieme alla migliore amica verso i bus navetta che li avrebbero accompagnati in stazione.

Kirumi guardò man mano la sala svuotarsi fino a restare deserta. La cameriera sospirò, prima di procedere verso la caffetteria, dove sperava di trovare qualcosa da fare.

E così, anche quell'anno il Natale era arrivato, e nel suo caso sarebbe stato il primo Natale passato alla Hope's Peak e non a casa di uno qualunque dei suoi datori di lavoro. Era una sensazione strana: normalmente in quel periodo sarebbe stata carica di lavoro, intenta a organizzare il cenone di Natale di una qualche famiglia, ora invece non aveva praticamente nulla da fare e nessuno da servire a dovere.

Entrata in caffetteria si guardò un attimo attorno. L'ambiente era praticamente deserto, e le uniche persone presenti erano quei pochi studenti che, non avendo nessuno con cui passare il Natale, avevano deciso di accettare l'offerta della scuola e rimanere lì anche per le feste.

In un angolo Kirumi notò i capelli bianchi di Nagito Komaeda che leggeva tranquillamente un libro di fronte a sé, su di un altro tavolo invece Toko Fukawa era intenta a guardare il cielo, mentre picchiettava nervosamente con la penna su di un foglio, probabilmente intenta a riordinare le idee per il suo prossimo romanzo, e ancora poco distante Celestia Ludenberg stava bevendo tranquillamente il suo solito the, godendosi finalmente la pace di quel pomeriggio d'inverno.

Kirumi continuò a osservare i pochi studenti rimasti, fino a che i suoi occhi non si fermarono su di una figura che le dava le spalle. Era un ragazzo basso, vestito di blu e nero, con una giacca di pelle e un berretto con due corna calato sui corti capelli castani.

Incuriosita nel vedere quella persona lì, si avvicinò, per poi mettersi vicino al tavolo e chiedere educatamente: “Posso sedermi?”
Ryoma Hoshi alzò un attimo la testa dal tavolo e inarcò confuso un sopracciglio al sentire quella domanda, prima di limitarsi ad annuire e a mormorare con la sua voce profonda: “Prego...”
L'altra annuì ringraziandolo e prendendo posto di fronte al compagno di classe.

Ryoma si tolse la caramella a forma di sigaretta dalla bocca prima di puntarla sull'altra e domandarle: “È strano vederti ancora qui, Kirumi, pensavo fossi tornata a casa, come tutti gli altri”

L'altra si limitò a scuotere lievemente la testa: “Non passo mai le feste con la mia famiglia. Solitamente impiego questo periodo al servizio di qualcuno che ha richiesto i miei servigi”
“Capisco...”
“Tu invece Hoshi...”
“Kirumi, ti ho detto mille volte di chiamarmi Ryoma. Io non mi merito il tuo rispetto dopo quello che ho fatto, pertanto per favore evita di chiamarmi per cognome come fai con gli altri”

“Sono spiacente, Hoshi, ma è ormai mia abitudine consolidata rivolgermi a chiunque mostrando rispetto, come se fosse il mio padrone. E a questo proposito ci tengo a ricordarti che per qualunque...”
“Per qualunque desiderio o necessità sei sempre pronta a esaudire le mie richieste - completò Ryoma buttandosi contro lo schienale della poltroncina e alzando lo sguardo al cielo - Lo so, conosco la solfa, grazie. A volte sei più insistente di quella zucca vuota di Kaito, io proprio non vi capisco...”

“Chiedo scusa” si limitò a rispondere l'altra facendo un breve inchino.

I due rimasero in silenzio per qualche minuto, fino a che non fu il tennista a parlare, quasi con un sussurro: “Tuttavia, se proprio vuoi fare qualcosa per me c'è una cosa che ti vorrei chiedere...”
“Di che si tratta Hoshi? Se è una richiesta ragionevole e nei limiti delle mie capacità sono più che pronta a esaudirla”
Il più basso si calò con una mano il cappuccio sulla fronte, gesto che faceva solo quando era imbarazzato, prima di mormorare: “Ecco, ti dispiacerebbe... fare dei biscotti natalizi con me?”

Kirumi rimase spiazzata, ma cercò di non darlo a vedere, mascherando le sue emozioni. Quella era una cosa che non si sarebbe mai e poi mai aspettata da un “duro” come il tennista, tuttavia il rossore sulle sue guance e come evitava di incrociare il suo sguardo facevano ben capire che non aveva sentito male.

“Certo, ti aiuterò con piacere a confezionare dei biscotti, Hoshi”

Il ragazzo pareva sollevato da quella risposta e dal fatto che la cameriera non fosse scoppiata a ridere di fronte alla sua richiesta.

I due si alzarono e si diressero verso la cucina.

Con efficienza Kirumi prese fuori gli ingrediente e posizionò un sgabello vicino al ripiano, in modo che Ryoma potesse raggiungerlo senza problemi, mentre il carcerato si toglieva la preziosa giacca di pelle e tirava su le maniche della sua divisa.

I due si misero a lavorare in silenzio, uno accanto all'altra, e mentre il tempo passava l'atmosfera si faceva sempre più rilassata, al punto che Kirumi ad un certo punto notò che il compagno stava sorridendo e canticchiava una canzoncina sottovoce mentre modellava l'impasto.

Alla fine misero i biscotti in forno e la cameriera dichiarò: “Molto bene, ora dobbiamo solo aspettare che l'impasto sia pronto e allora potremo decorarli”
Il ragazzo annuì, mentre prendeva da una tasca l'ennesima caramella a forma di sigaretta e se la portava alle labbra: “Bene, e grazie mille davvero Kirumi, quello che stai facendo significa molto per me...”
La bionda annuì soltanto.

I due rimasero fermi in silenzio e alla fine Ryoma parlò: “Non mi vuoi chiedere il motivo di questa strana richiesta?”
“Sono curiosa, questo sì, ma il mio mestiere mi ha insegnato anche ad essere discreta riguardo ad alcuni atteggiamenti dei miei datori di lavoro che trovo bizzarri”
Ryoma si limitò a ridacchiare: “Super Ultra Cameriera Liceale fino in fondo, eh? Ad ogni modo se sei interessata te lo dico, basta che mi chiedi”
“Grazie mille, come mai allora mi hai chiesto di fare questi biscotti con te?”
Hoshi si mise a scrutare per qualche secondo il vuoto di fronte a sé, prima di mormorare: “Era una tradizione di famiglia”
“Come, prego?”
“Ogni anno a Natale aiutavo mia madre in cucina a preparare i biscotti, era una cosa che facevo sin da quando avevo quattro anni. Oh, non fraintendermi, non ti ho chiesto di aiutarmi perché mi ricordavi mia madre, tutt'altro, so quanto la cosa ti dia fastidio. Te l'ho chiesto... te l'ho chiesto perché sei l'unica persona con cui mi sentivo a mio agio nel farlo”
Seguirono alcuni minuti di silenzio, prima che Hoshi riprendesse: “Devi sapere che poi un anno ho anche invitato la mia ragazza ad aiutarci, e si è divertita un mondo. A fine giornata eravamo ricoperti entrambi di farina, impasto e glassa e ridevamo a più non posso per il disastro fatto in cucina, con mia madre che ci rimproverava bonariamente...”

Kirumi osservò l'espressione sperduta e sconsolata e il sorriso malinconico del compagno, prima di annuire: “Capisco. In tal caso ti ringrazio profondamente per avermi fatto partecipe di questo tuo ricordo e di questa tua tradizione. Sento che in un certo senso questa cosa ci ha portato vicini come compagni di classe”
Hoshi si limitò ad annuire, mentre si calava il berretto sulla fronte.

In quel momento il timer suonò e Kirumi tirò fuori i biscotti dal forno.

I due presero ad abbellirli con la glassa, fino a che la cameriera non mormorò: “Se la cosa ti fa piacere, Hoshi, potremmo rendere questa una nostra nuova tradizione da ripetere ad ogni Natale, magari coinvolgendo anche qualche altro nostro compagno in futuro, che ne dici?”
Il tennista voltò la testa verso di lei ed incontrò il suo sorriso. Ma non era il solito sorriso cortese ma distante, bensì un sorriso aperto, gentile, materno, che al castano ricordò il sorriso di lei.

Subito distolse lo sguardo, prima di grugnire un: “Va bene, ma sia ben chiaro: se uno come Ouma o Kaito o Iruma si azzarda a fare uno dei suoi soliti commenti non mi prendo la responsabilità delle mie azioni”
Kirumi ridacchiò prima di mormorare soltanto un: “Va bene” e riprendere ad adornare i dolci con la glassa.

E così, mentre i due si godevano in silenzio la loro nuova tradizione, fuori leggeri fiocchi di neve cominciavano a cadere dal cielo, preannunciando un bianco Natale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:
Allora, salve popolo di Danganronpa.

Questa è la mia prima fic su questo fandom e sinceramente spero che vi sia piaciuta, io sinceramente sono abbastanza soddisfatto di come è venuta fuori, per quanto forse Ryoma sia venuto fuori un po' OOC.

Ad ogni modo vorrei mettere in chiaro un paio di cose che magari potrebbero non risultare molto chiare: l'uso da parte di Tojo dei cognomi, piuttosto che usare tutte le particelle “-san”, “-kun” e simili per paura di confondermi o usarli male ho pensato per questa fic di far chiamare dalla cameriera tutti i suoi compagni per cognome, in segno di rispetto nei loro confronti piuttosto che per nome; gli studenti rimasti a scuola per le vacanze, degli studenti che sono rimasti a scuola Nagito è rimasto perché entrambi i suoi genitori sono morti a quanto ne so, Toko so quanto odia i suoi genitori (e non la biasimo) e per questo ha deciso di rimanere a scuola, e Celestia, beh, una che preferisce il proprio gatto ai genitori penso che si possa ben capire il rapporto che ha con questi ultimi.

Adesso passiamo ai personaggi principali di questa storia: ho scelto Ryoma e Kirumi perché sinceramente non so come il basso tennista è finito per diventare uno dei personaggi preferiti, e ovviamente col personaggio viene la ship, e per Danganronpa è famosa la regola delle ship assassino x vittima (basti pensare alla Chihimondo o alla Sayaka x Leon per dire), e inoltre diciamocelo: questi due sono tra i personaggi più adulti di v3, quindi in un modo o nell'altro secondo me formano una bella coppia.

Ad ogni modo in questa storia il loro rapporto può sia essere visto come una semplice amicizia sia come l'inizio per una ship, fate voi.

Ovviamente è un headcanon sia il rimanere degli studenti a scuola per le vacanze (grazie Harry Potter per l'idea) sia la tradizione familiare di Ryoma sia come Kirumi passa solitamente il suo Natale.

Ah, un'ultima cosa: il carattere di Ryoma segue più la bonus mode del gioco Ultimate talent development plan, in cui è meno depresso e ritrova nel corso del gioco la voglia di vivere.

Ad ogni modo spero che la storia vi sia piaciuta, e se avete apprezzato lasciatemi una recensione.

Ci si vede gente, e buon Natale a tutti, bye!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Danganronpa / Vai alla pagina dell'autore: Classicboy