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Autore: slenderguy93    24/12/2017    1 recensioni
L'Inferno. Il luogo in cui finiscono i peccatori e coloro che stipulano i patti più costosi... è sinonimo di inenarrabile sofferenza e depravazione, e per chiunque, è da evitare come la peste. Chiunque eccetto i Diavoli ovviamente, suoi abitanti e principale causa della sua terribile fama.
Essi sono l'incarnazione del peccato e della corruzione, e per innumerevoli millenni nessuno ne ha mai dubitato... ma cosa accadrebbe se tra essi, alcuni decidessero di cambiare lo Status Quo?
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Nel buio della notte, le fiamme che divorano il mastodontico castello gotico risplendono a leghe* di distanza. Da esso, risuonano formidabili onde d’urto che spazzano via bandiere, merli, ed anche pezzi interi di mura e torri.
La causa di tutti quei danni sono due individui, che stanno duellando l’uno con l’altro: un giovane armato di una katana splendente, ed un uomo robusto e muscoloso che lo fronteggia a mani nude. Il primo lancia fendenti  che causano intense distorsioni spaziali bloccate quasi svogliatamente dal secondo, che invece genera spessi raggi ed ondate di energia distruttiva con tale rapidità e precisione, da costringere l’altro a tenersi in costante movimento.
I movimenti dei due sono impossibili da seguire per un comune essere umano, difatti spesso lasciano dietro di sé molteplici immagini residue. Lo spadaccino cerca senza successo di portare a segno degli attacchi diretti, ma sta anche incredibilmente attento a non farsi neanche sfiorare: sa bene che subire anche solo un colpo porrebbe fine allo scontro.
Ad un certo punto il combattente più forte allarga le braccia ai lati del corpo, quasi ad invitare il nemico a farsi sotto. Questi assume una posizione difensiva per qualche secondo, mentre lancia alcune magie e viene ricoperto dalla stessa strana energia che rilasciava la sua arma… poi si scaglia in avanti ad una velocità doppia rispetto a quella tenuta fino a quel momento.
A quel punto un cerchio mistico si attiva al centro del cortile, e sopprime le distorsioni che permeano lo spadaccino rallentandolo. Allo stesso tempo, le mani del guerriero disarmato sbattono l’una sull’altra, generando una possente onda d’urto che indebolisce ulteriormente la carica nemica, e spazza via vaste porzioni delle mura danneggiate.
Quindi all’arrivo del giovane che ha a quel punto attivato gli incantesimi caricati, fa prima uno strano gesto, mormorando una singola parola… poi afferra fulmineamente il suo braccio bloccando la lama a pochi millimetri dalla propria gola, mentre ogni forma di magia da lui generata  viene disattivata.
“…basta così.” Con queste due parole, stringe la presa spezzando all’istante le ossa dell’avambraccio nemico, e lo lancia in aria centrandolo subito con un singolo pugno allo stomaco. Per qualche frazione di secondo il giovane rimane sospeso per aria… poi una mostruosa esplosione d’aria devasta ogni cosa scagliandolo a miglia di distanza, e facendo crollare su sé stesso quanto resta del castello.
Il muscoloso combattente lo osserva svanire in lontananza, quindi si gira verso i resti del complesso principale, e si avvicina esaminando le macerie. Con un cenno della mano varie tonnellate di pietra iniziano a levitare, fino a che non trova quanto sta cercando: una donna svenuta e coperta di ferite.
La osserva assorto per qualche istante, poi la solleva telecineticamente lasciando cadere intorno a loro l’ammasso roccioso levitante. Infine… la schiaffeggia con forza, a più riprese.   
“Svegliati. Voglio che tu sia cosciente, quanto ti spedirò a tenerle compagnia… così magari ti ricorderai di scusarti come si deve.” Lei apre lentamente gli occhi, mentre un rivolo di sangue inizia a fluirle dal labbro spaccato. Dopo alcuni secondi focalizza lo sguardo sull’uomo di fronte a lei.
“Di—“ lui le serra la bocca fissandola con freddezza, mentre nell’altra mano inizia ad addensarsi una sfera di puro potere distruttivo.
“—Non ho più interesse nell’ascoltare ciò che hai da dirmi. Questa storia si conclude qui, ____.” Mentre avvicina il colpo magico al suo petto però un lampo lo colpisce, tagliandogli un tendine e creando uno squarcio fumante sul suo gomito, facendogli inoltre perdere la concentrazione e l’incantesimo.
“…sarò io ed io soltanto, a decidere quando basta, ____.” Lo spadaccino è ritornato, ed ora impugna la katana con il braccio sinistro. Al suo fianco, una ragazza mora vestita di rosso sta guarendo il destro con un incantesimo curativo, e davanti a loro un altissimo cavaliere in armatura brandisce un’enorme lancia crociata ancora crepitante d’elettricità.
“____ vattene, ti prego!”
“…mai. Dovresti sapere bene che non posso farlo.” Il ragazzo però resta sordo alla supplica della donna. Ora il suo braccio è guarito, e lui impugna nuovamente la spada a due mani.
“Voi due statene fuori: questo è qualcosa che devo compiere da solo.” Alle sue parole il cavaliere e la ragazza si scambiano uno sguardo combattuto, ma si fanno ugualmente da parte. Il suo avversario invece scuote la testa un po’ dispiaciuto ed un po’ seccato.
“Avrei preferito risparmiarti, era la mia unica concessione a questa sgualdrina. Inoltre, insieme a _____, sei la giovane promessa che rispetto di più… ma visto che continui ad interferire, non mi lasci altra scelta.” la donna viene scagliata all’indietro, quindi con un immane rilascio di aure, i due  si lanciano nuovamente l’uno contro l’altro.
 
 
L’universo ha un inizio, ma non una fine.  E poi le stelle… anche loro hanno un inizio, ma periranno per via della loro stessa energia.
Si estingueranno.
Coloro che possiedono il dono dell’intelligenza, sono in verità i più sciocchi, è piuttosto evidente… basta osservare la storia.
In un certo senso, questo può essere considerato l’ultimo avvertimento di Dio a coloro che resistono.
(Rintaro Okabe, scienziato ‘pazzo’ freelance)
 

In un enorme sala da pranzo elegantemente arredata, quattro persone siedono attorno ad un tavolo lungo almeno una settantina di metri. Stanno consumando un abbondante pasto diviso in diverse portate, le quali vengono poste e rimosse da un paio di camerieri che attendono poco distanti.
Ciascuno dei commensali porta sugli abiti un marchio argentato, eccetto uno di loro che l’ha dorato; lo stesso si trova ricamato anche su un arazzo che occupa una vasta porzione di muro della sala.
“Congratulazioni tesoro! Sei già riuscita a classificarti seconda, nonostante tu abbia iniziato a partecipare seriamente da così poco…” una giovane donna dai lunghi e mossi capelli color ciliegia, sorride in risposta dei complimenti dell’uomo a capotavola. Anche lui ha lo stesso tipo di chioma, e un paio di piccoli corni che gli spuntano sulla parte superiore della fronte.
“…Ti ringrazio, padre. Pure io sono stupita di aver ottenuto una simile serie di successi… sembra che i Rating Games* siano quasi una mia seconda natura.” Replica lei con una risatina. Ciò porta la donna sedutale di fronte a scuotere lentamente il capo.
“…Roygun, dovresti assumere un atteggiamento un po’ più serio a riguardo. Aver raggiunto quella posizione in classifica ti porterà ovviamente a molti benefici… ma anche a degli oneri. Sii più consapevole delle tue azioni…” lo sguardo della donna scivola in modo appena percettibile sul ragazzino al suo fianco. Sembra avere circa dieci anni, ed ha i suoi stessi capelli color notte, ma alcune ciocche sono rosse come quelle di Roygun e del Capofamiglia; i suoi occhi sono invece di un lucente perlaceo e risplendono di entusiasmo e ammirazione mentre fissano la giovane all’altro lato del tavolo.   
“…e di ciò a cui potrebbero portare, ormai sei un’adulta da diversi secoli. Comunque… ben fatto, figlia mia.” Le ultime parole della donna lo fanno quasi scattare come una molla dalla sedia, neanche fosse il segnale che stava aspettando.
“La mamma ha ragione, sei fantastica sorellona! Inizierò subito ad allenarmi anche io!” l’interessata sente gli angoli della bocca piegarsi irrefrenabilmente verso l’alto, ed alla fine si mette a ridere ancor più di prima.
“…Grazie madre, terrò bene a mente le tue parole. E grazie, Regyl, ma fossi in te… cercherei di comunicare in modo un po’ più composto, a tavola.“ dice Roygun sforzandosi di tornare seria, mentre di fronte a lei il fratellino subiva una materna e micidiale tirata d’orecchio doppia per aver dimenticato le buone maniere(doppia in quanto sia metaforica che fisica).   
“Inoltre, devi assicurarti che questi allenamenti non interferiscano con i tuoi studi. Il nome dei Dantalion è sinonimo di suprema conoscenza tra noi diavoli… non è accettabile che uno dei nostri eredi, trascuri il proprio retaggio in favore di comuni allenamenti fisici.” Interviene il padre sorridendo bonariamente.
Il piccolo annuisce  piano, assumendo un’espressione contrita di circostanza. Il resto della cena prosegue in modo abbastanza tranquillo, ma lo sguardo del secondogenito è ormai più che determinato: ha trovato un nuovo obbiettivo da raggiungere.
Una volta concluso il pasto, i quattro si ritirano nelle rispettive stanze per sbrigare le ultime faccende prima di andare a letto; nel caso di Regyl… si tratta di una breve ricerca sui migliori stili di combattimento. Deviando prima nella colossale biblioteca del castello, recupera rapidamente alcuni libri sull’argomento, quindi raggiunge la camera riponendoli sulla scrivania. 
Non ha ancora un piano preciso in mente, tutto ciò che sa è che vuole diventare forte ed affidabile come la sorella… e il primo passo che ha deciso di compiere è aggiungere un addestramento marziale ai suoi studi generali e sulla magia. Apre uno dei libri, e con un intenso respiro, inizia a leggerlo.
 
Pochi giorni dopo, nella Marca dei Phenex
 
“Buon compleanno, Raiser.” Regyl porge telecinaticamente un pacchetto ad un ragazzino biondo dall’aria tronfia poco più grande di lui, facendogli inarcare le sopracciglia. Entrambi vestono in modo ancor più elegante del solito, sebbene per gli standard infernali quelli possano essere tranquillamente definiti semplici abiti da festa. 
“…ti dà così fastidio far lavorare un po’ i servitori? Non trovo usare la mente sia tanto diverso dal darmelo con le tue mani.” Il Dantalion ridacchia piano osservando una cameriera prendere il regalo riponendolo su un vassoio d’argento, per poi porlo davanti al suo padroncino.
“L’etichetta prevede solo che i nobili non consegnino qualcosa di persona… e la telecinesi non è una ‘persona’. Non ti facevo così rigido…” l’altro scuote le spalle, mentre scarta l’oggetto del discorso. Poco sorprendentemente il dono è…
“…un libro. Non me lo sarei mai aspettato, da parte di un membro del tuo casato.” Fa ironicamente il festeggiato. Si trovano nella sala banchetti del castello principale del Casato Phenex, insieme a numerosi domestici, ed a oltre un centinaio di ospiti tra giovani rampolli ed accompagnatori (parenti, e/o più frequentemente, altri servitori del loro casato).
Dopo aver scambiato qualche altra parola con il Phenex, Regyl lascia il posto ad un altro ragazzino dall’aspetto delicato, ed inizia ad esaminare l’ambiente. I suoi genitori si trovano entrambi vicini ai padroni di casa, e stanno discutendo amichevolmente con loro: i due clan hanno collaborato molto frequentemente in passato, e infatti sia loro quattro, che i loro primogeniti possono tranquillamente essere definiti in ottimi rapporti.
Raggiunge un tavolo carico di bevande dove recupera un bicchiere di succo d’uva, e prende a passeggiare lungo le pareti osservandole distrattamente. Su di esse sono appesi numerosi arazzi elaborati di cui ormai ricorda la trama a memoria, ed anche alcuni televisori ultrapiatti (aggiunta relativamente recente dell’erede) che hanno attirato alcuni osservatori, ma non sembra trovare nulla che attiri la sua attenzione.
L’unica cosa a smuoverlo un po’, è la vista di una coppia di bambine impegnate a discutere animatamente su chi delle due sarà il ‘Re’ migliore una volta ottenuta la scacchiera demoniaca*. Mostrano all’incirca otto anni, ed una ha dei lunghi capelli cremisi, occhi blu-verdi, ed un aria estremamente volitiva; l’altra invece ha un caschetto nero, occhi violetti sormontati da un paio d’occhiali, e un espressione calma e calcolatrice.
Il ragazzino passa oltre ridacchiando tra sé e sé: invidia un pochino il rapporto tra quelle due, visto che il giovane della sua età con cui interagisce più frequentemente, non ha carattere ed atteggiamento molto compatibili con lui. Proprio in quel momento sta ridendo compiaciuto alle adulazioni ricevute da colui a cui aveva lasciato posto poco prima, l’erede degli Astaroth.
Cercando di ignorare il piccolo galletto ed il suo viscido interlocutore, raggiunge uno dei tavoli adibiti alle cibarie, trovandoci in corso una seconda discussione molto meno amichevole rispetto a quella tra le due di prima. I due rampolli a generarla, che attualmente sembrano sul punto di saltarsi alla gola vicendevolmente, sono una ragazzina dai capelli biondo pallido e gli occhi rosa vestita in modo particolarmente raffinato, ed un piccolo teppista dalle orecchie appuntite ed i capelli verdi sparati.
“Non è che potresti fare un favore a tutti i presenti, e lavarti la bocca con qualche chilo di sapone, Zefordoll?! Stento a credere che ti considerino ancora il secondo in linea di successione… ogni volta che le dai fiato, porti vergogna al tuo casato!” alle parole della diavoletta, il punk tira un ‘eeehh?!’ e fa una faccia intimidatoria.
“…se ci presti così tanta attenzione, allora c’è qualcosa che ti interessa a riguardo. Troppo timida per chiedermelo direttamente, Agares? Ma io non sono sicuro di volermi slinguazzare una cagnetta così irrispettosa.” La sua brillante(per i suoi standard) replica, la fa arrossire dalla rabbia, e sembra quasi sul punto di gettargli in faccia il contenuto del bicchiere che ha in mano… ma l’arrivo di un altro giovane diavolo salva la situazione.
“Zefordoll, per l’amor di Satana, dacci un taglio! E Seekvaira, mi spiace per la scortesia di mio cugino… ti prego di soprassedere, per questa volta.” Il nuovo diavolo mostra un anno o due in più dei contendenti, ed ha un aspetto simile al teppista ma i tratti un po’ meno selvaggi, oltre ad emanare un’aura molto più calma di lui.
“…e sia, per stavolta passi. Dopotutto, sarebbe di cattivo gusto attaccare briga in questa situazione.” I due cugini si allontanano, e la bionda scuote la testa contrariata. Getta un occhiata disinteressata al cibo, e dopo aver riposto la bibita fa per allontanarsi.
“Seekvaira, è un piacere rivederti. Come vanno gli studi?” fa il Dantalion con un sorriso avvicinandosi a lei. Lascia anche lui il bicchiere vuoto ad un cameriere, e intanto si procura degli snack.
L’Agares sposta lo sguardo corrucciato su di lui, e subito si sforza di calmarsi.
“…Regyl. È un piacere anche per me. Gli studi procedono in modo soddisfacente, secondo mio padre dovrei essere in grado di assumere degli incarichi di prova entro pochi anni. I tuoi invece?” lui ridacchia.
“Anche i miei, tanto che stavo pensando di integrarli con qualcosa di mio interesse. Ti va di fare due passi fuori?” lei non esita un attimo, e si dirigono all’ingresso spiegando ai domestici di voler ammirare il giardino. Esso si estende per chilometri attorno a tutto il castello, ed ospita numerosissimi tipi di piante ed alberi.
Solo in pochi stazionano qui fuori, perciò trovare un luogo tranquillo non è affatto difficile. Quindi il ragazzino si concentra sulla coetanea… visto che ha un’attitudine insolita tra i diavoli, notoriamente egoisti, opportunisti, e tendenzialmente crudeli: il non sopportare l’ingiustificata sofferenza altrui.
“Dunque… ultimamente hai trovato qualche nuova aggiunta per la tua mech-ollezione?” lei arrossisce nuovamente, stavolta per l’imbarazzo. Però una luce entusiasta le si accende negli occhi, mentre fissa incuriosita l’interlocutore.
“…mi verrebbe da chiederti come hai scoperto del mio hobby, ma immagino già come mi risponderesti. Comunque sì, poco tempo fa ho ottenuto un modellino in edizione limitata di Gundam, e non hai idea di quanto sia meraviglioso! Ogni particolare, perfino le cromature—“ …e l’erede degli Agares parte per la tangente descrivendogli minuziosamente le innumerevoli qualità del suo ‘tesori’. Il ragazzino la ascolta divertito, pensando che effettivamente mettersi alla guida di un robot gigante potrebbe essere un’alternativa interessante al volo su ali o ai soliti cerchi di teletrasporto… ma il discorso che sente provenire da alcuni invitati giunti pochi minuti dopo, lo distrae completamente.
“…quindi ormai è ufficiale. Un vero schiaffo in faccia per il casato Vapula, ma conoscendo Lord Bael non mi sorprende più di tanto. Peccato per quel ragazzino però, aveva fegato e determinazione da vendere… un  vera sfortuna.” Il nobildiavolo che sta parlando scuote la testa, mentre i suoi accompagnatori sospirano. Tuttavia a Regyl è chiaro che come al solito, stanno semplicemente dando fiato alla bocca, e in realtà la cosa non li tocca minimamente.
Al suo fianco Seekvaira, che aveva smesso di parlare e si era messa pure lei ad origliare, assume un’aria un triste ed abbattuta.
“…quei tizi. Stavano parlando di Sairaorg, vero? Che accidenti sta succedendo?” le chiede lui scosso. Ha un gran brutto presentimento a riguardo.
“…tu sai che lui non ha mai fatto uso del potere del suo clan, vero?” il ragazzino annuisce seriamente.
“Il fatto è che… non può farlo: non ha ereditato quella capacità, ormai questo è un dato certo. Ed essendo il primogenito, figlio dell’attuale Gran Re… beh, credo che tu riesca ad immaginare come l’ha presa il padre. Ora il nuovo erede è il secondogenito Magdarian, e lui e sua madre invece—” lei, che man mano che procedeva col discorso si faceva sempre più cupa, si interrompe. Dopotutto, non ha bisogno di concluderlo: il resto è piuttosto facile da immaginare.
Per i diavoli le cose più importanti sono prestigio e potere. Ognuno dei clan dell’Inferno fa tutto il possibile per tenere alto l’onore della famiglia, e il nome di ciascuno di essi rappresenta una qualità o un potere specifico: i Phenex ad esempio hanno il dominio sul fuoco ed il vento, i Sitri sull’acqua, e i Dantalion sulla conoscenza ed i segreti, che per loro non possono essere considerati tali.
I Bael… sono il primo dei 72 Pilastri, i più antichi e potenti tra i casati, che sono stati creati da Lucifero in persona. Sono sempre stati un punto di riferimento tra essi, ed il loro marchio di nascita è il potere della Distruzione: la capacità di generare un aura che incarna la disintegrazione stessa.
Ma colui che avrebbe un giorno dovuto ereditare il titolo di Gran Re, ed assumere un ruolo di guida tra i diavoli, era qualcuno privo di questo retaggio. La nascita di bambini che non ereditano il potere specifico del  clan non è rarissima, sebbene sia poco comune… tuttavia sembra che l’orgoglioso capoclan dei Bael non abbia accettato la cosa, ritenendola un affronto al suo onore.
I due restano in silenzio per diversi minuti, persi nei loro pensieri. Poi il ragazzino si volge nuovamente verso l’Agares.
“…sai dirmi dove li ha spediti?” lei si morde piano le labbra, ma prima che riesca a rispondere…  
“PADRONCINA!!!” l’urlo terrorizzato di una domestica risuona innumerevoli metri sopra di loro, ed una piccola figura bionda che indossa un bianco vestito merlettato, piomba giù dal quinto piano del castello. Regyl e Seekvaira assumono un espressione incredula, ma subito lui si riprende e si alza in volo afferrando la mini-meteora qualche istante prima che si schianti.      
La cameriera, affacciatosi ad ali spiegate alla finestra da cui era caduta, tira un enorme sospiro di sollievo e ringrazia il Dantalion. La giovanissima praticante di balconing* invece, gli lancia uno sguardo sfrontato.
“Mi hai rovinato la scena. Guarda che avrei potuto benissimo potuto atterrare da sola, sai?” si tratta di una bambina sui cinque anni dai profondi occhi blu, i capelli color paglia, e un aria assurdamente impettita, per una che sta venendo tenuta in braccio dopo quella che sembrava una rovinosa caduta.
“…Ravel. Quale piacevole… sorpresa. Posso sapere perché ti dedichi ad attività così pericolose?” lei sorride ostentatamente.
“Perché voleva trascinarmi di sotto, e io invece volevo fare un altro po’ di pratica di volo.” Gli altri due inarcano le sopracciglia. I Phenex sono un po’ differenti rispetto agli altri diavoli, che nascono con delle ali da pipistrello già funzionanti attaccate alla schiena.
Per poter imparare a volare, devono prima raggiungere un certo controllo sulle loro fiamme naturali… un potere che hanno acquisito grazie ad un contratto stipulato da Lucifero con Bennu, l’antica e potentissima Araba Fenice. Difatti le loro ali sono composte da vero fuoco arcano, che viene influenzato dal potere e controllo di cui dispone il Phenex in questione.
“Quindi sei già in grado di usare le ali?” lei annuisce orgogliosamente, ed agitandosi forsennatamente, si gira tra le braccia di Regyl fino a sporgere la schiena verso l’esterno. A quel punto le spuntano un paio di scoppiettanti ali infuocate, e lei si lancia nuovamente nel vuoto iniziando a piroettare maldestramente ad un paio metri da terra.
Gli altri due intanto la tengono d’occhio, e Seekvaira cerca di restare sotto di lei in modo da afferrarla in caso di caduta… ma non c’è n’è bisogno: dopo neanche un paio di minuti di volteggi, la bambina atterra da sola. Ora ha il viso leggermente arrossato e sudato, e respira un po’ più pesantemente di prima.
Come si aspettavano, è ancora troppo piccola per poter reggere a lungo lo sforzo di voli così sfrenati. Dopotutto, anche se grazie al suo retaggio di sangue ha youki* in abbondanza, il suo piccolo corpo non è abbastanza allenato.
“…Va bene, direi che può bastare: è ora di tornare dentro.” Alle parole della ragazzina dagli occhi rosa, Ravel sbuffa stizzita, ma si lascia prendere per mano e trascinare di nuovo al castello.
“Certo che è una gran seccatura. Queste dovrebbero essere delle feste, non dei ricevimenti… e invece non si trova altro che gente che chiacchera, chiacchera, ed ancora chiacchera!” si lamenta la bambina. Regyl si gratta il capo in difficoltà, ma poi gli viene un’idea che gli fa balenare un ghigno diabolico sul volto.
“Sai Ravel, ci sarebbe un semplice trucchetto per poter sopportare più facilmente tutti questi eventi noiosi a cui ci troviamo costretti a partecipare… e direi che vale anche per adempiere a doveri come studio e simili. Ti interessa scoprirlo?” la piccola sgrana gli occhi e si mette a fissarlo cercando goffamente di nascondere il proprio entusiasmo. L’Agares invece gli punta addosso uno sguardo attento, insospettita dalla sua espressione.
“…E quale sarebbe questo trucchetto, di grazia?” fa la Phenex con aria credibilmente disinteressata.
“Concentrarti sul premio che ti attende dopo di essi: dopotutto sei una diavola, è normale essere ricompensati per lavori e disturbi. E se per caso si trattasse di un dovere richiesto come membro del casato, puoi considerare il tempo libero dopo l’impegno come la ricompensa… esso è fondamentale se ci si vuole dedicare ai propri hobby, vero Seek-chan?” la bambina sembra sia un po’ delusa che un po’ incuriosita, mentre l’altra bionda capisce finalmente dove voleva andare a parare, e cerca subito di correre ai ripari cambiando discorso. Ma è di un attimo troppo lenta.
“Che ne dici inve—“
“—Sorellona Seekvaira, tu che ricompense ricevi? E quali sono i tuoi hobby?” un espressione omicida si forma sul volto della giovane diavola, mentre lo scaricatore di patate bollenti fischietta allegramente guardando da tutt’altra parte.
I tre intanto hanno raggiunto nuovamente l’entrata del castello, dove incrociano Raiser accompagnato da un paio di domestiche, tra cui quella che si stava prendendo cura di Ravel.
“Grazie per aver recuperato la mia sorellina: alla sua tutrice è quasi venuto un infarto quando le è sfuggita. Siete dei veri amici!” l’altro ragazzino sogghigna.
“Prego. Curioso che te ne esca con discorsi del genere solo quando la gente fa qualcosa di utile per te, eh?” il Phenex assume un’aria ferita.
“…ma che stai dicendo, Regyl? Ci conosciamo da ancor prima che imparassimo a camminare, sai bene che ti considero DAVVERO un caro amico!” il Dantalion scambia un’occhiata esasperata con Seekvaira, sul cui viso si forma un sorrisetto appena percettibile. Intanto Lord e Lady Phenex arrivano a prendere in consegna la loro pestifera figliola, e ringraziano anche loro i due giovani diavoli.
Poi si allontanano, ed anche l’Agares se ne va lasciando i due ragazzini da soli.
“Raiser… ho sentito dire che pensavi di dedicarti ai Rating Games, in futuro. Hai già pensato a come prepararti a riguardo?” alla domanda di Regyl il biondo corruga la fronte.
“Beh, credo che per ora guarderò le riprese delle partite di qualche campione… giusto, porgi le mie congratulazioni a tua sorella per l’avanzamento in graduatoria.” L’altro annuisce, e butta lo sguardo su uno dei maxischermi: proprio in quel momento sta mostrando un Game tra uno dei team classificato tra la decima e la ventesima posizione, e l’ex numero due, Bedeze Abadhon. Sebbene non in maniera schiacciante, la partita si svolge in favore del secondo, che però ha un’espressione abbastanza cupa.
“Fossi in te consulterei anche dei testi e resoconti che ne trattino: dopotutto quello che trasmettono è uno show, l’obbiettivo principale è l’intrattenimento. Inoltre, credo sia meglio cominciare ad impratichirsi in combattimento… il fatto che anche il comandante sia un buon combattente, può fare la differenza in uno scontro.”  
“Uh, il primo consiglio non è malvagio… anche Ruval mi aveva già detto qualcosa di simile, ed in effetti il tuo dono è stato azzeccato. Il secondo… con calma, direi. I miei Evil Pieces non saranno pronti prima di due-tre anni, non ho tutta questa fretta.” Regyl fa un sorrisetto sarcastico, sapendo bene ciò che comporta il prendersela comoda nonostante si abbiano delle opportunità da sfruttare.
Butta un occhio a Seekvaira, ora completamente ripresasi ed impegnata a discutere insieme a Rias e Sona, le eredi dei casati Gremory e Sitri.
Ciò che hanno sentito in giardino però, continua a ritornargli in mente. Alla fine annuisce deciso: vuole seriamente confrontarsi con quel diavolo non appena possibile.
 
Un mese dopo.
 
Un ragazzino dai capelli neri sta facendo una serie di addominali appeso con le gambe al ramo di un albero. Indossa solo un paio di pantaloni della tuta, e rivoli di sudore gli scorrono lungo il corpo.
Poco dopo si ferma e scende a recuperare un asciugamano per ripulirsi, respirando in modo un po’ affannato.
“Però. Ti ho visto fare 30 trazioni in appena mezzo minuto…” il suo sguardo si posa su un giovane della sua età appena comparso: Regyl.
“…ho perso il ritmo. E dire che sono pure partito lento! Comunque, sono Sairaorg Bael.” Sbuffando insoddisfatto, si asciuga la mano destra e la porge all’altro. Lui la stringe sorridendo amichevolmente.
“Già, il sospetto ce l’avevo avuto… Regyl Dantalion, ci siamo incrociati in un paio di banchetti tempo fa.” Il Bael si siede su un masso lì vicino ed inizia a bere un po’ d’acqua da una borraccia. Dopodiché  fissa con attenzione il nuovo arrivato.
“…mi sembrava avessi una faccia familiare, in effetti. Posso sapere il motivo della tua visita?” il Dantalion annuisce, appoggiandosi all’albero e ricambiando lo sguardo concentrato.
“In verità è abbastanza semplice: avevo sentito dire che a differenza del resto di noi, tu ti sottoponevi già ad intensi esercizi fisici... ma devo dire che non mi aspettavo fossero così intensi. Comunque anche io stavo pensando di iniziare a fare dell’allenamento, perciò ho pensato di provare a consultare anche te, oltre a decine e decine di tomi polverosi.” I due si guardano negli occhi per un paio di minuti, poi Sairaorg si tira in piedi con uno sbuffo.
“Vediamo se indovino. Vorresti che ti aiutassi a buttar giù un programma di allenamento, e sfruttare l’opportunità per mettere a confronto i nostri risultati?” l’altro sorride ed annuisce soddisfatto.
“Direi di sì: ho già vagliato diverse opzioni e—“
“—va bene, combattiamo.” Il sorriso di Regyl si congela. Quindi sbatte le palpebre confuso.
“Ehh, ho capito bene?! Vuoi farlo qui… ed ora?” il moro annuisce seriamente, mentre si mette in posizione a pugni alzati. L’altro esita ancora un’istante, poi con un sospiro, si leva giacca e camicia e lo raggiunge.
I due si scambiano un’ultima occhiata, poi si lanciano uno contro l’altro. I loro movimenti sono un po’ goffi, ma hanno entrambi una buona velocità e dei riflessi discreti.
Il Bael ha anche una postura abbastanza salda, grazie a cui tira pugni che contengono buona parte della forza dell’intero corpo; per contro il Dantalion sfrutta il suo fisico slanciato e la sua agilità per evitare gli assalti nemici, non riuscendo però a piazzare contrattacchi efficaci a causa dell’eccessiva potenza dell’avversario. Il quale cerca di aumentare quindi il rateo dei colpi, ed aggiungendoci di tanto in tanto qualche calcio, sembra riuscire a metterlo alle strette… a quel punto, i movimenti di Regyl iniziano a farsi erratici.
Sairaorg sogghigna tra sé e sé, ormai certo di aver fatto perdere la calma all’avversario, e lo incalza con ancor maggiore intensità. Dopo alcuni minuti però, si rende conto che c’è qualcosa che non va: per quanto ogni suo colpo sembri sul punto di centrarlo, e lui si mostri sempre più sfinito col passare del tempo, in qualche modo riesce ancora a cavarsela.
Il fatto stesso che sia ancora in piedi lo sorprende: sebbene i diavoli abbiano molto più vigore degli umani, proporzionalmente la loro resistenza non è molto superiore… soprattutto se usano tutte le loro forze in modo prolungato come stanno facendo in questo momento. Si rende anche conto che lui stesso sta raggiungendo il suo limite, perciò decide di dare il tutto e per tutto.
I suoi attacchi si fanno ancora più rapidi e spericolati, quasi a voler invitare Regyl a colpirlo… ma quest’ultimo sembra ormai essere veramente allo stremo, e riesce a malapena a continuare a schivare. Questo fino a quando con un esasperato calcio al terreno, Sairaorg genera uno scoppio che solleva una nube di terra e polvere, ostruendogli la visuale.
Finalmente il Bael riesce a mettere a segno un colpo, un diretto al fianco che fa volare il Dantalion per diversi metri. Ma lo scontro non è ancora finito, dato che egli si rialza faticosamente in piedi.
Barcolla leggermente, ma sembra ancora pienamente cosciente e determinato a continuare. L’altro lo fissa con attenzione ancora una volta, poi sospira rassegnato.
“…direi che può bastare. Avrei sperato in uno scontro più appassionante, ma immagino che non si possa cavar sangue da una rapa… se non altro, i tuoi riflessi e la tua agilità sono buoni.” Regyl china il capo abbattuto, e cade a sedere ansimante.
“Mi spiace di aver deluso le tue aspettative, ma finora i soli esercizi che ho svolto miravano a migliorare la mia resistenza e il coordinamento motorio. Prima di passare direttamente al combattimento, pensavo di trovare uno stile adatto a me.” Sairaorg annuisce pensieroso.
“…capisco. Posso sapere quali sono e quante volte li fai al giorno?”
“Dunque, trenta flessioni ed addominali a mattino e sera, quaranta chilometri di corsa sostenuta, ed un quarto d’ora di schivate continue sul posto, davanti ad uno spara-palle da baseball regolate a 150 km/h… con un rateo di fuoco di 45 palle al minuto.”
“…ecco l’origine dei lividi che hai sul petto. Beh, come esercizi iniziali penso che non sono così male… se sono solo due o tre settimane che hai cominciato ad allenarti. Il programma che dovresti buttare giù deve aumentare progressivamente la loro difficoltà, durata, intensità.  L’idea dello spara-palle poi non è male, dovrei procurarmi anch’io qualcosa di simile…” un sorriso si forma sul volto di Regyl, mentre solleva la testa.
“…come pensavo, anche tu hai voluto iniziare da solo. Sebbene porsi sotto la tutela di combattenti esperti sia la scelta più ovvia e facile, hai ugualmente deciso di  cominciare da zero. Sei esattamente come mi aspettavo che fossi… ti ammiro veramente, sai.” Il Bael rimane senza parole per un po’, mentre cerca di inquadrare meglio il suo interlocutore. 
“…comunque, ti ribadisco che dovresti aumentare la difficoltà degli allenamenti, se vuoi ottenere risultati migliori. Se inizi ad abituarti agli esercizi vuol dire che devi assolutamente passare al livello successivo.” replica distrattamente alla fine.
“Okay. Per curiosità, i tuoi come sono?”
“50 flessioni ed addominali a mattino e sera, 50 trazioni alla sbarra che oggi ho voluto provare a fare a testa i giù, 80 km di corsa, e un’ ora di esercizi di boxe… stavo anche pensando di iniziare a fare il tutto portando dei pesi a polsi e caviglie, pensi che una ventina di chili ciascuno possano bastare come inizio?” A quelle parole Regyl sbianca completamente, e smette di dare segni di vita. Dopo un po’ Sairaorg si avvicina e gli dà qualche lieve pacca sulla spalla, per poi andare a rimettersi maglietta, felpa e scarpe e prepararsi all’esercizio successivo.
Mentre sta per cominciare però, una voce semisoffocata giunge alle sue orecchie.
“…credo …credo di riuscire a raggiungere quel livello nel giro di pochi mesi, forse ne basteranno due. Per allora… spero che riuscirò a darti una sfida degna di questo nome.” Un sorrisetto si forma lentamente sul volto del Bael.
“Lo spero anch’io. In effetti, avere un compagno di allenamenti su cui contare ogni tanto, potrebbe aiutarmi. Mi chiedo se riuscirai a diventare anche un degno rivale…” una risatina mostra che il Dantalion ha recuperato un po’ di vitalità.
“Non sono sicuro di riuscire a superarti, ma sta pur certo che farò ogni sforzo possibile per provarci. È una promessa!”
 
 
                                                                       
1 Lega: unità di lunghezza che esprime la distanza percorribile al passo in un ora, da un uomo od un cavallo (indicativamente tra i 4 ed i 6 chilometri).  
2 Rating Games: battaglie simulate tra possessori di scacchiere demoniache, in pratica una partita a scacchi viventi.
3 Scacchiera demoniaca, o Evil Pieces: set di artefatti che permette ai diavoli di reincarnare in propri simili delle creature viventi, riscrivendo anche il loro codice genetico. Viene usato per procurarsi servitori e guardie del corpo specifici.
4 Balconing: spericolata attività che consiste nel saltare da finestre e balconi, ed atterrare sull’obbiettivo evitando(troppi) danni.
5 Youki: aura demoniaca generata naturalmente dai demoni, consumata nell’utilizzo di capacità speciali e magia.
 
 
NdA
 
Salve a tutti!
Dopo molte riflessioni, ho deciso di scrivere uno spin-off della mia serie principale, in modo da poter suddividere meglio la storia ed i personaggi.
Il protagonista è ovviamente Regyl Dantalion, ma come avete notato durante questo cap compariranno diversi personaggi della novel, ed anche dei miei OC.
Il mio obbiettivo è preparare il terreno per la prossima fic principale ‘DxD Tales: Devils&Dragons’, presentando in anticipo l’ambiente in cui si svolgerà in buona parte, ed ovviamente i suoi abitanti.   
Detto  questo, non mi resta che augurarvi buone feste!
P.s. La citazione a Steins Gate ho sempre voluto inserirla in una mia storia, ma solo più avanti diverrà chiaro cosa centra con essa.
 
 
   
 
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