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Autore: Alitra    25/12/2017    0 recensioni
Non ho mai smesso di sperare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Speravo che in qualche modo ti ricordassi di avere una famiglia alla quale mancavi e manchi tuttora. Una mattina, mentre ero in bagno a lavarmi il viso, presa dalla rabbia, dalla frustrazione della tua assenza, mi sono permessa di versare qualche lacrima soffocata però dalla vana speranza di riaverti accanto. Speravo di poterti riabbracciare, darti un bacio sulla testolina pelosa e accarezzarti la pancia. Speravo di poter dormire ancora una volta con te raggomitolata sulla mia testa. Speravo di sentirti ancora miagolare lungo la scalinata quando facevo tardi, come a rimproverarmi. Speravo di svegliarmi con te davanti alla porta pronta per uscire e correrre nella "vaschetta", a dirla tutta, speravo anche di svegliarmi con l'odore dell'urina che non riuscivi a trattenere per tutta la notte e che facevi in un angolino della camera. Sono speranze che piano piano svaniscono a causa del tempo, e sono speranze alle quali non si riesce, o non si vuole, dare molta attenzione durante le giornate che vengono occupate da impegni, o più semplicemente da stupidi papassatempi. Adesso però, in un momento di insonnia, nella notte tra la vigilia e il Natale, alle tre e mezza mi sono concessa del tempo per infilarmi nella mia mente, e, pensandoci bene, in questi momenti vorrei averti qui con me, anche solo percepire il tuo respiro mi faceva rilassare e la tua presenza mi dava calma. In realtà, dopo più di un mese dalla tua assenza non ho mai smesso di sperare, e questa cosa lentamente mi sta logorando dentro. Spesso ti sogno, sogno di incontrarti dopo molto tempo, di prenderti tra le mie braccia, di stringerti, di urlare il tuo buffo nome e di iniziare a piangere a dirotto. Purtroppo la parte peggiore è nel momento del risveglio, nella quale mi rendo conto che non c'era nulla di reale, beh, a parte le mie lacrime che ormai non sono più soffocate dalla speranza, ma lasciano libero sfogo alla disperazione. In questi attimi la mia speranza inizia a vacillare e ogni giorno è sempre più difficile credere che prima o poi tornerai, ma all'uomo piace vivere nelle illusioni, per cui, finché posso, mi illudo che domani sarai sotto casa ad aspettarmi, dopotutto non è facile cambiare anni di abitudini in un solo mese. Nel frattempo che aspetto scrivo questo testo per ingannare il tempo, o forse, per ingannare me stessa. Ci vediamo in un altro sogno Cicia, buonanotte.
   
 
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