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Autore: Genos15    25/12/2017    0 recensioni
La forza di un uomo. Come si misura? Con semplici criteri come la forza fisica o le prodezze compiute in anni di combattimenti? No. Vi è un solo modo per determinare la forza di un uomo e quello è il coraggio. Il coraggio di gettarsi in un'impresa impossibile, il coraggio di sacrificarsi per il bene degli altri, il coraggio di superare i propri limiti. Questa è la forza di un uomo.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le fiamme divampavano nell'oscurità, l’odore di carne bruciata era talmente forte da far venire il voltastomaco. La mia vista era offuscata, non a riuscivo distinguere gli oggetti. Cercai di rialzarmi, dolorante: scottature, tagli, lividi coprivano il mio corpo. Facevo fatica a stare in piedi.
La terra tremava, si stava avvicinando qualcosa e, ad ogni suo passo, enormi scossoni travolgevano il suolo. Le poche costruzioni ancora in piedi, anche se per miracolo, caddero al suolo, la polvere si alzava sempre più alta, mischiandosi con il nero fumo dell’incendio.
« A-accidenti. »
Il mio corpo era completamente coperto di sangue, ma nonostante ciò, cercai in tutti i modi di rimanere in piedi. Se cadessi nuovamente, molto probabilmente non sarei in grado di rialzarmi. Quegli scossoni si facevano sempre più forti, sempre più assordanti. Due ombre sfrecciarono verso di me, una di queste andò a sbattere contro un cumulo di macerie, l’altra l’afferrai, cercando di bloccarla. Ci riuscì.
« Grazie.. Cloud. » mormorò quello.
Non dissi niente. Il suo corpo era ridotto ad uno straccio, peggio del mio. Probabilmente non riusciva neanche a camminare. Lo lasciai scivolare al suolo.
Un brivido corse lungo la mia schiena. Si intravedeva un’ombra al di là della coltre di fumo, una creatura gigantesca. Un ruggito imponente, tanto forte da rompere i timpani ad un semplice umano. Si sprigionò un’onda d’urto, la quale diradò quella nuvola di fumo e spense la maggior parte delle fiamme. 
La mia vista tornò alla normalità, riuscivo a distinguerlo chiaramente adesso. Davanti a me si ergeva un impotente drago, dalle squame color zaffiro e dagli occhi neve. 
« S-scappa! Mettiti in salvo almeno tu! » consigliò l’altro, ancora a terra. 
« Se scappassi, riuscirei a salvarmi… però, non posso permettere che quel mostro continui a vivere! »
Raccolsi tutta la forza che avevo ancora in corpo e sfilai le due spade che avevo lì vicino a me. Saltai verso di lui e cercai di colpirlo con più fendenti. La lama si disintegrò al contatto con le sue squame. Quello cercò di afferrarmi con il destro, ma, velocemente, rivolgendo le mie mani al suo, creai un’onda d’urto abbastanza potente da farmi arrivare ad almeno dieci metri sopra di lui. 
Questo mostro, e quello di cinque anni fa… non potevo permettere che nessuno di questi rimanesse in vita! Dovevo proteggere le persone che amavo a qualsiasi costo: la mia famiglia, i miei amici, lei. Proprio per questo motivo avrei superato i miei limiti. Il mio solo e unico obiettivo era… ucciderli.
« Anche se ciò significa distruggere il mio corpo, lo ucciderò! »
Mi gettai in caduta libera contro di lui e, sfruttando la forza di gravità, sferrai un poderoso pugno, colpendolo all'occhio destro. Il colpo penetrò all'interno, schizzi di sangue invasero il mio corpo mentre il drago emise un ruggito di dolore. Cercai subito di colpire anche l’altro occhio, ma ciò mi fu impossibile. Scuotendosi, il drago riuscì a farmi cadere e, mentre ero a mezz'aria, con una testata, mi scaraventò contro l’edificio. 
L’impatto fu devastante. Le ossa delle mie braccia erano state frantumate, sputai sangue, i miei occhi divennero vermigli a causa del sangue. Stavo cadendo al suolo. Sembrava finita. In quegli attimi, la mia vita mi passò davanti. Furono una manciata di secondi, rividi tutti i momenti felici passati con gli altri, i momenti tristi. Proprio in quel momento, il suo ricordo si fece più vivido. Strinsi i denti, la mia ira esplose. 
L’adrenalina si impossessò del mio corpo e, utilizzando le mie braccia rotte, scatenai una grossa esplosione che mi scaraventò contro quel mostro. Schizzai via. 
Con la mia gamba destra, impattai contro il suo stomaco. Incurante del dolore, causai una seconda esplosione, questa ancora più impetuosa della precedente. La forza scaturita bastò. Trapassai il drago, uscendo dalla sua schiena. 
Ricoperto interamente di sangue, atterrai al suolo. Quello si toccò la ferita con entrambe le zampe, ruggendo nuovamente per il dolore. 
« VA ALL'INFERNO! »
Facendo un ultimo sforzo, e raccogliendo tutte le energie che mi erano rimaste in corpo, rivolsi le mie mani verso di lui. Dai palmi scaturì una luce vermiglia e, non dando tempo a quello di capire cosa stesse accadendo, rilasciai un’imponente fiammata. Lo colpì in pieno. 
Dopo qualche secondo, la mia forza si esaurì definitivamente. Respiravo affannosamente, le mie braccia erano completamente paralizzate. Il terreno attorno era stato completamente incendiato, non vi era rimasto più niente. Del drago non v’era più traccia. 
« Obiettivo… eliminato. » sorrisi e caddi al suolo.
   
 
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