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Autore: Valzar    25/12/2017    0 recensioni
La protagonista è una giovane donna che crescendo si ferma a riflettere sulle sue radici familiari con dolcezza e profonda introspezione. Si parla al contempo del tuo presente e dei suoi sogni che stanno per diventare realtà.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘And who can say where the road goes?
 

Where the day flows?’
 

Only time
 

 
 

La giocattolaia


 

Dormii così profondamente che poi mi
risvegliai. Ero su una spiaggia semi deserta, c'erano arbusti e scogli. Il mare
era appena mosso ed il sole tramontato. C'era una zebra appena visibile in
lontananza. Il mio cuore rombò disperatamente e mi commossi in quel risveglio
privo di alcun preavviso. Mi sembrò di aver dormito per secoli e secoli quando
riaprii gli occhi e vidi il mare in tutta la sua immensa estensione. Tremai
quando mi accorsi di esser vissuta da umana senza saperlo. Avevo riposto tutte
le mie emozioni e vocazioni dentro una scatola usata come quelle in cui la mia
adorata nonna mette ago, filo, gomitoli di lana e pezzi di stoffa. Il mare
cantava, cantava insieme ai clacson delle auto e al pianto di una bambina
mentre io mi sollevavo dalla sabbia ed iniziavo a spolverare i miei abiti.
Mentre lo facevo immagini e parole scorrevano in me come un treno veloce sopra
vecchie rotaie. Le vecchie rotaie ero io, le vecchie rotaie erano i ricordi.
Che cosa strana i ricordi, io davvero non riesco a farne al meno, e quando mi
sforzo di ricordare forse semplicemente cerco nel luogo sbagliato ma è davvero
così difficile frugarsi dentro. La nonna trovava sempre il modo per infilare il
filo nell’ago, anche a novant' anni con la cataratta che le annebbia
l'orizzonte, mi ripara sempre gli abiti, si prende cura di me, mi tiene in vita
anche da lontano. I ricordi quanto spesso in me si son cancellati con quanta
forza ho nascosto le mie imperfette emozioni con le mani nelle tasche ed il
volto basso, ma con il volto basso gli altri non ti vedono e tu,  tu con il volto basso non vedi loro e l'anima,
l'anima dorata che abbiamo dentro non spicca il volo, davvero essa non potrebbe
mai con un volto basso. La mia rimase intrappolata fra il mento ed il petto,
quell'anima di aghi, di pure vibrazioni. Vorrei diventare da grande creatrice
di giocattoli. Ho sempre amato i bambini e vederli infelici mi ferisce
tremendamente. Vorrei creare degli orsetti che connettano la mente al cuore ed
il cuore al corpo, degli orsetti che diano calore a quei fanciulli che crescono
senza dell'amore e che si sentono acerbi, spenti, vulnerabili, forse senza
radici,  ed in fondo privi di pozzi dal
quale abbeverarsi, io questo vorrei, creare giocattoli, giocattoli di
pezza.  Ed ora che ci penso io posseggo
persino ago e filo, posseggo le stoffe dai mille colori, gli aromi per dare
nuove sensazioni e gusti diversi. Ho il giallo per  bambini che amano il pane ed adorano quando
germoglia brillante il grano che è come le loro teste di fanciulli innamorati
della vita, dei prati e del sole, del sole re del giorno e delle giornate di
gloria, delle vittorie, degli entusiasmi, della gioia audace, di essere vivi di
sentirsi autenticamente se stessi. Ho l'arancione delle albicocche e delle
carote, l'arancione delle mani tinte di tempere, ho il rosso, la mela in borsa,
le labbra uniche del primo innamoramento, le guance umide di dopo la corsa, la
bicicletta regalata dal papà, rossa è la forza del sangue che ci percorre tutti
dalla testa ai piedi, rossa la consapevolezza di dover andare più a fondo, alla
radice, rossa l'essenza della vita come il sangue che si versa per difenderla e
semplicemente riprodurla, la vita. La vita è rossa come il sorriso della donna
amata, le sue labbra, rossa  è la palla
con cui il bambino gioca, rossa è la mano che stringe, afferra, non lascia la
corda e non si lascia cadere, rossa è non la rabbia ma il perdono, il perdono
che arriva fino al cuore.
   
 
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