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Autore: Dea Elisa    26/12/2017    0 recensioni
[MAMMA MIA!]
[SamxDonna]
“Non sei di nessun aiuto… qui” si fermò in cerca di aria. “Ho mille cose da fare.”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A break




Kisses meant to distract the other person from whatever he/she was intently doing.

[prompt from Fanfiction Memes (http://ficmemes.tumblr.com/)]








 

“Questa Sophie me la deve proprio spiegare: 53 chiamate internazionali verso il numero di Sky dal telefono della Villa! Mi costa come un mese di stipendio di uno dei nostri dipendenti, ma vallo a spiegare a lei, che può sopravvivere 20 giorni senza di lui anche senza sentirlo 2 volte al giorno. E poi mi tocca passare per la madre incomprensiva. Una volta sono troppo premurosa, l’altra volta troppo distaccata, poi cattiva, o assillante. Se si mettesse nei miei panni capirebbe quanto è difficile fare la mamma e cercare di non portare al fallimento questo posto.”

Donna spostò numerosi documenti sparsi sulla scrivania, sbuffando più volte. “Quel foglietto con i conti del mese, dai, non può essere sparito, dovrei ricominciare daccapo, e tu qui non sei di nessun aiuto.” Si voltò a destra e sinistra, ma intorno a sé non ricevette altro che il silenzio come risposta.

“Dove diavolo sei? Vedi come spariscono gli uomini: tutti carini e pieni di sé quando si tratta di far colpo su una donna e poi… ah eccolo” schiacciò il foglietto spiegazzato sulla montagna di bollette e avvicinò la calcolatrice per ricontrollare i calcoli svolti fino a quel momento.

Sobbalzò quando sul collo avvertì le sue labbra, e la penna tracciò un segnaccio in mezzo ai numeri ordinatamente incolonnati. “Guarda qui, quanto ci fa spendere.”

Sam mugugnò come segno di consenso.

“E poi i fornitori?” Scese lungo la spalla, abbassando la spallina del vestito. Donna sospirò. “Potremmo confrontare i listini con quella nuova azienda, ti ricordi? Ci avevano lasciato il biglietto da visita, se solo mi ricordassi dove l’ho messo.”

Si alzò in piedi e fece il giro della scrivania, raggiungendo la cassettiera.

“Era rosso… o blu? Oh, dio, smettila!” Sam la raggiunse da dietro, bloccandola contro il suo corpo, la schiena di lei contro il petto di lui. La sua bocca stava ora torturando l’orecchio di Donna, che d’istinto aveva portato le mani sopra quelle di lui.

Continuando a baciarla lungo il collo, una mano si fece strada verso il suo seno. “Non sei di nessun aiuto… qui” si fermò in cerca di aria. “Ho mille cose da fare.” Con il pollice accarezzò da sopra la stoffa il capezzolo, con movimenti circolari, e dannatamente lenti. Donna sapeva che di lì a poco avrebbe smesso di protestare. Quindi si girò, interrompendo il gesto di quell’uomo, ma rendendo il tutto decisamente più compromettente. Le mani di Sam infatti le percorsero il solco della colonna vertebrale fino a contornare il fondoschiena, dove rimasero, spingendola sempre più ad aderire al suo corpo.

Le sue labbra continuarono il supplizio ricominciando dov’erano rimaste, nell’incavo del collo, per poi risalire lungo la guancia, e quindi passare a quella controlaterale, volutamente evitando la sua bocca.

“Sam” chiamò il suo nome, la voce ora roca. “Stavo lavorando.”

“Perché non ti prendi una piccola pausa?” propose lui.

“Perché con te” picchiettò l’indice sul suo petto, facendo una smorfia, “le pause non sono mai piccole.”




   
 
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