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Autore: Felicitywolverine    26/12/2017    3 recensioni
dal testo....
“Non è possibile. Non può essere che sia capitato proprio a me!” continuo a ripetermi rinchiusa nel bagno. Mia madre che bussa ripetutamente alla porta e io in mano ho quella maledettissima stecca bianca e rosa che mostra le due lineette rosse.
“Dannazione! Che sia maledetta per ciò che faccio e per i miei continui errori!” Cammino avanti e indietro passando tra i sanitari del mio bagno, finché l’agitazione iniziale e la rabbia verso me stessa non finiscono e mi accascio, seduta con le spalle contro la porta bianca scorrevole.
- Felicity tesoro, ti prego esci. – mi chiede ripetutamente mia madre mentre sente i miei singhiozzi che io non riesco più a reprime. Mi alzo lentamente e lascio entrare l’unica persona che adesso conosce il mio segreto. I suoi enormi occhi marroni si mostrano a me preoccupati e comprensivi. Tutto ciò che mi sembrano voler dire è “Tranquilla sistemeremo tutto.”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Ray Palmer, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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POV FELICITY
“Non è possibile. Non può essere che sia capitato proprio a me!” continuo a ripetermi rinchiusa nel bagno. Mia madre che bussa ripetutamente alla porta e io in mano ho quella maledettissima stecca bianca e rosa che mostra le due lineette rosse.
“Dannazione! Che sia maledetta per ciò che faccio e per i miei continui errori!” Cammino avanti e indietro passando tra i sanitari del mio bagno, finché l’agitazione iniziale e la rabbia verso me stessa non finiscono e mi accascio, seduta con le spalle contro la porta bianca scorrevole.
- Felicity tesoro, ti prego esci. – mi chiede ripetutamente mia madre mentre sente i miei singhiozzi che io non riesco più a reprime. Mi alzo lentamente e lascio entrare l’unica persona che adesso conosce il mio segreto. I suoi enormi occhi marroni si mostrano a me preoccupati e comprensivi. Tutto ciò che mi sembrano voler dire è “Tranquilla sistemeremo tutto.”

***
Mi sento male. Ultimamente sono sempre stanca e la mia testa adesso sta girando come se fossi appena scesa da una giostra. Ho le nausee, forse all’ora di pranzo non avrei dovuto mangiare quell’hot dog. Mi sdraio sul divano, abbandonando la testa trai cuscini e chiudo gli occhi con la speranza che tutti quei disturbi passino, ma non accade nulla di tutto ciò. Anche se, nonostante la continua voglia di gettare la testa nel gabinetto, il sonno e la stanchezza prendono il sopravvento. Mi lascio svegliare da mia madre un paio di ore più tardi, quando lei rientra da lavoro. Mi chiede preoccupata cosa c’è che non va e io le racconto tutti i sintomi. E solo nel dirli ad alta voce mi rendo conto di cosa potrebbe essere. Anche la mamma lo ha capito ed è la prima ad ammetterlo ad alta voce.
- Felicity non è per caso che sei incinta? – tremo solo all’idea e qualche lacrima è già scesa sulle guancie.
- Io non lo so. – singhiozzo.
- Ti sono venute le mestruazioni questo mese. –
- No. Mi sarebbero dovute venire una settimana fa … cielo mamma. Sono incinta. – quasi urlo tra le lacrime.
Per fortuna mio padre non è in casa. Si, perché ogni volta che uscivo con Ray per andare a casa sua, lui mi ripeteva sempre scherzando: “Mi raccomando tesoro state attenti, altrimenti potresti avere un pargoletto tra le braccia molto presto.” E come ogni volta io lo fulminavo con gli occhi. Non riuscirei a sopportare neanche lo sguardo di rimprovero da parte di papà. Ma infondo, avrebbe ragione. Incinta a diciassette anni, quasi diciotto. Una vera vergogna per la famiglia Smoak.
- Calma piccola mia. Potrebbe essere solo un po’ di stress. Devi fare il test per renderti veramente conto.

***
E quel test l’ho fatto. Peccato che è uscito positivo. Peccato che aspetto un figlio. Guardo mia madre negli occhi e cerco di abbracciarla più che posso, con la speranza di cercare rifugio tra le mie braccia.
- Ti va un the caldo? – è l’unica cosa che mi chiede. Ovviamente non c’era neanche bisogno di dirlo. Annuisco lentamente mentre con la manica del maglione asciugo gli occhi umidi. Mi siedo sullo sgabello alto della penisola della cucina e intanto osservo mia madre che mi prepara il The, in silenzio,nella mia disperazione. Mio padre è ancora a lavoro e ha chiamato la mamma dicendole che sarebbe rientrato stanotte. Il lavoro del medico è parecchio impegnativo. Perciò siamo noi due sole con una notte che ci aspetta lunga e insonne per parlare e chiacchierare della “novità” e del nuovo membro che sta per arrivare in famiglia.
- Dovresti dirlo a Ray – mi sussurra, dopo lunghi attimi di silenzio. Già Ray. Il padre del bambino. Lui dovrebbe essere il primo dopo di me a conoscere la verità. Dovrei andare da lui, a casa sua e dirgli che diventerà papà. Affrontare le sue reazioni. Prima incredulità, poi rabbia, rassegnazione e infine anche gioia. Perché Ray è una persona buona e presto o tardi so che a lui in futuro sarebbe piaciuto diventare padre e quindi anche se questa cosa gli capita prima di certo non si farebbe tutti questi problemi.

***
Non ho mai odiato così tanto le vacanze di Natale in vita mia come sto facendo adesso. Ray,Barry e Cisco hanno deciso di farsi un viaggio in europa per le feste, senza includere noi ragazze. Amo il mio fidanzato, ma in questo momento vorrei ucciderlo. Mi ha lasciata da sola con Laurel,Caitlin,Iris,Sara e Thea mentre il freddo congela tutta New York .Io e le mie amiche adesso siamo rinchiuse in casa della piccola Lance che ci ha costretto a guardare un film durante un pigiama party. “Pigiama” si fa per dire. Mentre io e Sara siamo in tenuta pantaloncini e canotta, Laurel non si è ancora andata a cambiare, anzi, quando è scomparsa qualche minuto in bagno, ho avuto l’impressione che si sia truccata un po’. I miei timori diventano reali quando sentiamo suonare il campanello alla porta.
- Chi è? – chiedo a Laurel.
- Ho … ecco … ho invitato Tommy e qualche amico per movimentare un po’ la serata. Io la guardo in cagnesco perché potrei accettare Tommy che è il suo attuale ragazzo, ma i suoi amici non li sopporto proprio. E in particolare un suo amico nonché fratello maggiore di Thea: OLIVER odioso QUEEN. Quando Laurel va ad aprire la porta il primo ad entrare è il suo ragazzo che porta in braccio qualche lattina di birra sorridente, e viene seguito da Mike ,Jackson e i tre moschettieri. Perché Oliver,Robbie e Roy sono inseparabili. Oliver Queen. La persona che odio di più in tutto il mondo, lui non sa essere nient’altro che maleducato e strafottente, con quel ghigno sempre stampato sul volto e la battuta pronta che a volte tende ad essere invadente. - Piccola Smoak che bel pigiama! – esclama, mentre appoggia sul tavolino accanto ai pop corn delle bottiglie di Bourbon. Oliver fa il penultimo anno di università. Studia lettere e si sta specializzando in letteratura straniera. Praticamente quello che voglio fare io. È molto più grande di me, circa otto anni, ma questo non mi ha mai impedito di rispondergli.
- Invece il tuo guardaroba è sempre lo stesso. Di la verità, non ti cambi mai e questo spiegherebbe l’incredibile puzza che si sente dal tuo arrivo. – ghigno soddisfatta, osservando il suo look total black.
- No. Quello in realtà è Robbie che è già ubriaco marcio.
- Hey, non è vero! – sento gridare di rimando Robbie che si è posteggiato in cucina, troppo abituato ai miei dibattiti con l’amico per cercare di fermarci. - E comunque … come siamo acide stasera. L’astinenza dal sesso con Palmer ti ha già fatto invecchiare di cinquanta anni?-
- Ripetilo se ne hai il coraggio. – mi avvicino di un passo a lui.
- Sei una vecchia acida. – mi ripete, avvicinandosi altrettanto.
Bene, l’ha voluto lui. Mi piego sul tavolino di vetro e prendo una bottiglia del suo prezioso liquore. E quando dico prezioso, intendo proprio prezioso! La apro e ne bevo un, due, tre sorsi, andandomene in cucina.
- Hey, no, che fai? Non toccare il mio Bourbon, è roba da veri uomini. – cerca di riprendersi la bottiglia, ma io lo scanso facilmente.
- Se tu sei un vero uomo, allora posso continuare a bere tranquillamente. – butto giù altro liquido forte. Ma come fa a sopportare una roba del genere? Sento qualcosa prendermi per i fianchi e farmi fare qualche passo indietro.
Mi ritrovo improvvisamente seduta sul divano, imbraccio a lui. Mentre una sua mano è ancora sulla mia vita, l’altra è sulla coscia nuda per poi andare a riprendersi il Bourbon.
- Questa è mia. – sussurra e io mi alzo di scatto da lui per allontanarmi quanto posso. È passata qualche ora e le quattro bottiglie di Bourbon sono finite nei nostri stomaci accompagnate dalle birre. In poche parole, siamo ubriachi fradici.
- Giochiamo ad obbligo o verità? - chiede Sara Perché ho annuito? Mi sono scavata la fossa da sola, visto che la prima vittima che viene scelta sono proprio io.
- Felicity,bella! – mi chiama la mia amica. – cosa scegli?
- Obbligo. – non mi va di dire cose sconvenienti su me stessa.
- Bacia Ollie – mi sento morire. Io? Baciare Oliver? È roba da pazzi!
- No. Insomma, io ho un ragazzo-
- Felicity , se non lo fai dovrai ripulire tutta la casa da sola. E poi è un semplice gioco, Ray non lo saprà neanche. – mi convince Caitlin, o forse e il troppo alcol a farmi cedere così facilmente.
- Su forza piccola Smoak, togliamoci il pensiero. – è Oliver ad avvicinarsi, ma so che sono io a dover fare il primo passo. Avvicino lentamente la mia bocca alla sua e gli do un bacio a stampo appoggiando una mano sul suo volto. Sto veramente baciando Oliver? Senza pensarci apro la bocca per far entrare in contatto anche le nostre lingue. Sento la sua saliva, il suo sapore, le sue mani che accarezzano calde la mia schiena, mentre un brivido di piacere l’attraversa e mi spinge con più forza contro di lui. Il mio respiro adesso è irregolare e inspiegabilmente continuo a baciarlo, mordendogli anche il labbro inferiore.
- Felicity. – la voce di Sara mi ridesta dai miei pensieri. Sta ridendo. – avevo detto di baciarlo, ma non ci dovevi mettere per forza la lingua! – è ubriaca, sono tutti ubriachi. La sua voce mi fa staccare da lui e mi porta a guardarla ridere, mentre appoggia la testa sulla spalla di Tommy. Non si sono accorti che se non fosse stato per la loro presenza, io e Oliver molto probabilmente avremmo continuato a baciarci. Respira lentamente e mi osserva. Intensamente.
Non riesco a reggere il suo sguardo. Così mi alzo e salgo le scale per andarmi un attimo a sdraiare sul letto della mia amica. Chiudo gli occhi per qualche secondo, ma intanto mi sono già addormentata. Mi risveglia una mano che mi scuote leggermente. Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo davanti quelli celesti di Oliver.
- Che c’è? – sussurro. Ho voglia di dormire, perché non mi lascia in pace a cercare di farmi passare la sbronza?-
- Volevo solo sapere se stavi bene. Te ne sei andata da un’ora e ora che tutti se ne sono andati volevo avvisarti che le tue amiche e mia sorella si sono addormentate giù in salotto.
- Ok – borbotto – grazie per avermelo fatto sapere. – ma mentre si alza dal bordo del letto, io lo blocco, prendendogli un braccio. Lui si rigira. – mi avresti continuato a baciare, prima?-
- Perché me lo chiedi?-
- Perché sono curiosa. non mi hai fermato.-
- Sei ubriaca.-
- Lo sei anche tu. – alzo il busto e lo faccio sedere accanto a me.
- Vuoi sapere la verità? – sbuffa infastidito. – eccola.
Mi bacia, prendendo il mio volto tra le sue mani e spingendo il mio busto contro il materasso. Istintivamente chiudo gli occhi e apro completamente la bocca per accogliere la sua lingua, che calda, prima mi lecca le labbra. Le mie gambe sono bloccate dalle sue ginocchia, Eppure, cosciente che quello davanti a me sia l'Oliver che tanto odio e disprezzo, le mie mani sono sotto la sua solita camicia nera e gli accarezzano l’addome senza fermarsi. Quando si stacca da me, mi guarda negli occhi e per un attimo provo del dispiacere.
- Siamo completamente ubriachi. Perciò qualsiasi cosa facciamo, domani ce la dimenticheremo e sarà come se non fosse successo niente. – è lui a parlare. Mi fa capire che vuole continuare, come voglio continuare io .
Senza parlare, incomincio di nuovo a baciarlo e trovo ironico il fatto che di solito io sia quella sempre attenta a fare la cosa giusta. Gli sbottono la camicia impazientemente, mentre lui mi ha già tolto la canotta del pigiama e giocherella con l’elastico del pantaloncino. Mi bacia il collo e intanto con i piedi si è tolto le scarpe e in qualche modo i pantaloni. È rimasto in boxer. Io in intimo. Mentre mi sta ancora baciando delicatamente la gola scendendo piano verso il basso, le mie mani sono finite dietro la sua schiena e poi nelle sue mutande, ad accarezzargli il fondoschiena. Arrivato con la bocca sul seno, mi toglie i reggiseno e comincia a torturarmi con la lingua un capezzolo, mentre le mani sono scese per togliermi anche le mutandine come io ho fatto con le sue. In un attimo è dentro di me e per un secondo io mi dimentico di respirare. Forse è l’alcol ed è tutto amplificato, ma il piacere che provo in questo è estremamente più sconvolgente di quello che provo di solito con Ray. Risale con la bocca sulla mia e mi bacia. Oh, bacia tremendamente bene mentre inizia a spingere dentro di me. Tocca i miei punti giusti e mi eccita sempre di più, fino a quando non raggiungiamo quasi insieme il piacere. Stremato si lascia andare sopra di me e riesco a sentire il suo respiro sul mio orecchio che mi procura ancora altri brividi di piacere
- Chi lo avrebbe mai detto che una ragazzina come te, sia così brava a letto. – io invece di sentirmi uno schifo, rido alla sua battuta, mentre si alza e si riveste per poi andarsene e io mi riaddormento nuda nel letto di Laurel. Mi sveglio con un forte mal di testa e la luce del sole che illumina perfettamente la mia nudità. Non mi dovrei ricordare di niente, ma le mani di Oliver su di me sono ancora nella mia testa e stanno passeggiando a braccetto con un bel senso di colpa.

***
Non ho la più pallida idea di chi sia il padre. Se Ray o Oliver. Mi lascio coccolare ancora un po’ tra le braccia di mamma, mentre con disprezzo e vergogna verso me stessa cerco di scacciare dalla mia mente quella notte di due settimane prima.





SALVE A TUTTI!
Nuova storia,spero che possa piacere...fatemi sapere
Ringrazio di già tutti coloro che la leggeranno
Grazie
FW
   
 
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