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Autore: Liveandlove    28/12/2017    2 recensioni
Abito all'ultimo e settimo piano della mia palazzina. A quest'altezza uno si aspetterebbe di essere circondato da tetti popolati da antenne tv e piccioni appollaiati su cornicioni e mattonelle, invece la mia vista è otturata da un altro palazzo. Da un paio di settimane a questa parte in quell'appartamento si è trasferito un ragazzo che ha deciso di mettersi contro la persona sbagliata. Si sbaglia di grosso se pensa che basti una leccata al suo ghiacciolo per fottermi.
ATTENZIONE: la storia contiene un linguaggio/scene violente e di sesso. Ho impostato il rating arancione solo per permettere anche a chi non ha un account di poter accedere alla storia.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo


Abito all'ultimo e settimo piano della mia palazzina. A quest'altezza uno si aspetterebbe di essere circondato da tetti popolati da antenne tv e piccioni appollaiati su cornicioni e mattonelle, ma a me sembra sempre di essere osservata e circondata da occhi molesti. Ho un appartamento di medie dimensioni posizionato sul lato est della mia palazzina, affacciato esattamente di fronte ad un altro dei pochi palazzi con il settimo piano. 
Ogni mattina scosto le tende per lasciare che la luce illumini la mia camera da letto, ed ogni mattina gli occhi di quel vecchio inquietante seduto sulla sua sedia a dondolo dall'altra parte della strada, mi scrutano da capo a piedi facendomi sentire sporca. Non importa che ore siano, ogni volta che mi sveglio lui è lì nella sua vestaglia a dondolarsi con una boccetta in mano. Mi sento costantemente seguita ed il mio pensiero si rafforza quando aprendo le serrande nel soggiorno trovo ancora quegli occhietti inopportuni su di me. Una normale persona e soprattutto una normale ragazza si sarebbe già trasferita, ma io devo rimanerci.
Quell'appartamento è tutto ciò che ho. I miei genitori invece che lasciarmi per strada mi avevano lasciato quell'appartamento e nient'altro, all'età di 18 anni. Mi avevano concepita da giovani e tutto ciò che volevano, era perseguire i loro sogni e le loro ambizioni. Erano ormai tre anni che avevo imparato a convivere con tutte queste consapevolezze e a farmi il culo per mantenermi.

Da circa una settimana, al lato opposto del mio palazzo trovavo il nulla. Finalmente la sensazione di inquietudine aveva lasciato spazio al sollievo. Quando finisco il turno in anticipo e torno a casa prima, vedo spesso la stessa donna con un completo formale accompagnata da varie persone che percorrono l'appartamento. Sento come se quell'appartamento avesse una personalità propria e che mi osservasse. In questi anni ho imparato a far sì che tutto mi scivolasse addosso come l'olio, amici, ragazzi, genitori, tutto tranne che quell'appartamento al di là della strada.

Da circa una settimana, nemmeno la signora in abito formale viene più.

E' ormai primavera, il mio naso punge ed il caldo si fa sentire. La fodera del cuscino è pregna di sudore perciò mi lego i capelli e mi togo i pantaloni. L'urgenza non è solo quella di aprire la tende ma anche le finestre per far entrare il venticello impollinato primaverile.
Ormai abituata al vuoto di quell'appartamento, mi stupisco quando dall'altra parte vedo non solo l'appartamento interamente arredato ma anche la figura di un ragazzo che si stiracchia sul balcone.
Un ragazzo di circa la mia età è in piedi sul balconcino mentre si stira le braccia. Ha una forma minuta con la pelle color bianco latte adornata da occhi e capelli color pece, ed indosso ha solo un paio di boxer neri. Per la prima volta mi sento come se fossi io quella ad essere indiscreta. Improvvisamente il ragazzo si gira verso la mia direzione prendendomi alla sprovvista. Mi sento come quel vecchio. Arrossisco violentemente e mi immobilizzo sotto il suo sguardo. Nonostante la distanza riesco a distinguere i suoi tratti nitidamente poiché si tratta di pochi metri, e noto che è oggettivamente affascinante. Ha dei lineamenti del viso dolci e delle labbra fine. Si poggia sulla ringhiera con un gomito e continuando a mantenere il suo sguardo fisso nel mio, sorride in modo malizioso scrutandomi dalla testa ai piedi. Finalmente mi ricordo di essere in mutande e corro frettolosamente a mettermi un paio di pantaloncini. 
Devo avere davvero la testa fra le nuvole oggi. Non è la prima volta che vedo un ragazzo in mutande e non è la prima volta che un ragazzo mi vede mezza nuda, non so cos'ho da scandalizzarmi tanto. Lancio un'occhiata all'orologio appeso in cucina e noto che sono già in ritardo per il mio turno, allo stesso tempo non riesco ad impedire che l'occhio mi cada anche fuori dalla finestra del mio soggiorno per osservare il suo. Vedo una grande poltrona nera di pelle con un quadro appeso di un qualche giocatore di basket alle spalle e di fronte, un televisore a schermo piatto. Tutto totalmente diverso da ciò che era una settimana fa, questo mi rincuora.

Non sento più il bisogno di chiudere tutte le finestre e le tende perciò con la borsa in spalla corro frettolosamente giù per le scale per non arrivare in ritardo. Lavoro part-time in una gelateria-pasticceria sotto casa dove mi pagano piuttosto bene, e con il quale riesco a pagarmi tutte le bollette, mentre la sera lavoro spesso in birrerie e pub, e ciò che ottengo lo risparmio per spese personali. Sono riuscita a stabilizzarmi piuttosto bene, devo dire. 

Sebbene ci troviamo al centro di Daegu, la gelateria non è mai affollata se non in estate perciò non ho nulla di cui lamentarmi, e la sera non sono mai sola a servire al bancone perciò me la prendo sempre con calma. A parte i colleghi di lavoro non ho amici, né parenti su cui fare affidamento. Di tanto in tanto dei ragazzi mi lanciano frecciatine, sguardi e segnali ma di solito non abbocco mai. Un paio di volte mi è capitato di bere con dei clienti dopo l'orario di chiusura e di andarci a letto dopo una bella sbronza, niente di più. D'altronde anche io sono una ragazza, una scopata ogni tanto ci vuole.

Finalmente il mio turno finisce per le 16, ma la ragazza che mi sostituisce arriva in ritardo. Se non mi pagassero bene, avrei avuto molto da ridire. Sbatto il mio grembiule e lo appendo nello spogliatoio per poi uscire ed avviarmi verso casa.

Mentre salgo le scale di casa il telefono vibra e controllo chi può mai essere, anche se sono piuttosto sicura che è il capo del pub dove lavoro.

Domani sera abbiamo il pienone, tutto il locale è riservato per una festa. Ci servi. Spero ci sarai xx

Una donna zitella, ambiziosa, intraprendente ma anche gentile al punto giusto e tal volta materna. 

Ci sarò. Solita ora?

Una volta fatto scattare il chiavistello mi chiudo la porta alle spalle e butto la borsa sulla sedia per poi catapultarmi sul letto.

Vieni per le 20:30. Mi raccomando vestiti bene.

Per bene immagino come a tutte le occasioni speciali. Elegante ma non troppo sexy. Probabilmente metterò il solito vestito nero comodo e non troppo attillato.
Mi cambio con una maglietta larga che mi fa da vestito, e rimango sdraiata sul letto con un pacchetto di patatine in cerca di un qualsiasi film da vedere in televisione. Oggi sono stranamente di cattivo umore, nessun film sembra essere di mio interesse e perfino il letto sembra essere diventato improvvisamente scomodo. Sarà stato per il risveglio inaspettato. Mi giro verso la finestra, e noto il ragazzo in camera sua di fronte all'armadio con le ante spalancate. Come se avesse potuto sentire il mio sguardo sulla sua pelle, si gira e sembra farmi l'occhiolino. E' ancora in mutande. E' ciò che farei io se non avessi niente da fare tutto il giorno. In risposta inarco il sopracciglio e continuo a sostenere il suo sguardo. E' la prima volta che comunico davvero con qualcuno che si trovi in quell'appartamento. Se si può definire comunicazione. Sparisce per un paio di secondi lasciando in attesa me ed il suo armadio per poi tornare ed affacciarsi sul balcone. In mano ora ha un ghiacciolo che scarta ed inizia a leccare lentamente. I suoi occhi sono tornati nei miei e mi sembra che la distanza sia improvvisamente sparita. La sua lingua continua a scivolare su e giù sul perimetro del ghiacciolo con movimenti lenti ed umidi. Tutta questa situazione è assurda. E' assurdo che io non riesca a staccare gli occhi dai suoi dando piccole occhiate a quel dannato ghiacciolo, come se fossi sotto un incantesimo. E' come se potessi sentire il calore della sua lingua su di me, tanto calda da poter sciogliere lentamente quel ghiacciolo ad ogni leccata. Dopo un tempo infinito inserisce tutto il ghiacciolo in bocca così da poter racimolare ogni goccia che non è riuscita a resistere al calore della sua bocca, ed infine si stacca dal piccolo pezzo di ghiacciolo rimasto, osservandomi con un sorriso malizioso. Finalmente la magia finisce, ed io distacco subito lo sguardo sentendo le guance a fuoco. Mi sento estremamente accaldata come la lingua del ragazzo e perciò mi alzo e vado a prendermi un bicchiere d'acqua.
Chi diavolo si credeva di essere quel ragazzo? Non avrei lasciato che la passasse liscia. 

Gliela avrei fatta pagare.

 



Ragazzi miei, questo è solo un prologo, prometto che la storia si farà sempre più infuocata 👩🏼‍🏭🔥.

Al prossimo capitolo xx

  
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